La Caffeteria di Corso San Martino 7
Storica caffeteria e cocktail bar sotto i portici di Corso San Martino, gestita da Adriano Bellero.
Torino è il capoluogo del Piemonte ed è nota per la raffinatezza della sua architettura e della sua cucina.
A nord-ovest della città svettano le Alpi. Sontuosi edifici barocchi e antiche caffetterie fiancheggiano i viali e le grandiose piazze torinesi, come piazza Castello e piazza San Carlo.
Nelle vicinanze si erge l'alta guglia della Mole Antonelliana, del XIX secolo, che ospita le esposizioni interattive del Museo Nazionale del Cinema.
Ph dal web
Fonte Web
Un posto da favola fatto di binari e vagoni ferroviari nel bel mezzo della natura: si chiama “Treno dei Bimbi” e si trova nel Verbano-Cusio Ossola. Il Treno dei Bimbi è uno dei più belli villaggi per famiglie del Piemonte. Si tratta di un luogo magico e senza tempo che ti trasporta in una dimensione quasi fiabesca.
Al villaggio Treno dei Bimbi passerete una divertente e inconsueta vacanza immersi nella bellezza della natura della Val Formazza.
Il Villaggio dei Bimbi, collocato nel mezzo di un bosco e nei pressi di un torrente, è formato da 28 vagoni, alcuni comunicanti fra loro.
Campo arato
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Artista: Mirella D'Agostino
Le mostre a Torino da non perdere!
Anche questo mese tornano a Torino le mostre e gli appuntamenti d’arte nei musei della città.
Dal punto di vista artistico, Torino è da sempre una città all’avanguardia, continuamente in fermento e piena di eventi culturali imperdibili. Ogni anno il capoluogo piemontese ha la fortuna e il privilegio di ospitare tante mostre importanti che attirano spesso persone da diverse regioni d’Italia. Durante tutto l’anno, i numerosi musei del capoluogo piemontese vi aspettano con tantissime mostre e appuntamenti da non perdere.
Per quanto riguarda le mostre in programma, il mese di Gennaio 2022 non sarà da meno con tante proposte di arte antica, contemporanea, fotografia, design e molte novità. Un altro mese all’insegna dell’arte e della cultura dunque a Torino con tante esposizioni che vi aspettano nei vari musei del capoluogo piemontese.
Ecco un promemoria sulle mostre in corso nel mese di Gennaio 2022 a Torino per non rischiare di perdere neanche uno dei grandi appuntamenti d’arte della città sabauda.
Gennaio 2022: le mostre da non perdere a Torino
Diabolik alla Mole
La nuova mostra al Museo del Cinema di Torino che celebra il “Re del terrore” inventato dalle sorelle Giussani che nel 2022 compirà sessant’anni. La mostra torinese ha anticipato le celebrazioni in concomitanza con l’uscita dell’attesissimo film Diabolik dei Manetti bros. Esposti, fino al 12 febbraio 2022, film e fumetti, oggetti iconici di design, opere d’arte, fotografie dell’Archivio Storico Publifoto, articoli di cronaca nera degli anni Sessanta e tavole della casa editrice Astorina.
Steve McCurry – ANIMALS
Dal 27 novembre, Palazzina di Caccia. L’esposizione è un racconto delle mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente. Un affresco corale dell’interazione e della condivisione, che tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l’animale fornisce all’uomo, delle conseguenze dell’agire dell’uomo sulla fauna locale e globale, dell’affetto che l’essere umano riversa sul suo pet, qualunque esso sia.
FATTORI – Capolavori e aperture sul ‘900
Da metà ottobre, la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta la mostra FATTORI Capolavori e aperture sul ’900, una grande retrospettiva dedicata all’opera di Giovanni Fattori, uno dei maestri assoluti dell’800 italiano. Esposte 60 opere di Fattori, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti.
Parigi era viva – De Chirico, Savinio e les italiens de Paris
Fino al 30 gennaio 2022, il Museo Accorsi di Torino propone la mostra “Parigi era viva – De Chirico, Savinio e les italiens de Paris”. Esposte in questa mostra una settantina di opere dove si ritrova quella tensione europeista maturata tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, un’epoca che vide Parigi farsi scenario di una cultura cosmopolita e interattiva, antitradizionale, in cui maturare il confronto con i movimenti avanguardisti.
Andy Warhol
Andy Warhol Through the Lens of Fred W. McDarrah torna in mostra a Torino: un viaggio estroso e colorato nella vita di Warhol negli spazi di Palazzo Barolo a partire dal 20 novembre 2021. L’esposizione torinese offre uno sguardo intimo e curioso su uno degli artisti simbolo del XX secolo. In mostra, accanto alle più famose icone realizzate da Andy Warhol – tra cui le serigrafie di Marilyn, di Mao e la celeberrima Campbell’s Soup – le opere inedite dell’avanguardistica serie “Ladies & Gentlemen”, realizzata tra il 1974 e il 1975.
KAKEMONO – Cinque secoli di pittura giapponese
Dal 12 Novembre, il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino presenta la mostra “Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese”. Si tratta della la prima mostra in Italia incentrata su questa forma d’arte, il kakemono, genere molto diffuso in Asia orientale che consiste in un prezioso rotolo di tessuto o di carta, dipinto oppure calligrafato. Presenti, in questa mostra al MAO, 125 kakemono oltre a ventagli dipinti e lacche decorate.
Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy
Fino al 9 gennaio 2022, Palazzo Madama e il Museo Diocesano di Susa presentano insieme la mostra Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy. L’esposizione vuole ricomporre la figura di Antoine de Lonhy, poliedrico artista francese (pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami), che ebbe un grandioso impatto per quanto riguarda il rinnovamento del panorama figurativo del territorio dell’attuale Piemonte.
In between. Fabio Viale
Fabio Viale – Venus 2021
I Musei Reali ospitano, fino al 9 gennaio 2022, la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale, che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni del marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, che verranno svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda.
Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto
Andrea Guermani
La Pinacoteca Agnelli propone invece la mostra Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto con settantasette opere di grandi artisti del XX secolo, tra cui Braque, Calder, Chagall, Giacometti, Léger, Matisse e Miró, che hanno condiviso con altri maestri la passione e la visione dello straordinario progetto di Aimé Maeght e sua moglie Marguerite. Inoltre, il nuovo parco pensile del Lingotto accoglie per questa esposizione nove opere di alcuni dei massimi scultori del Novecento.
Michelotti World
Negli spazi del MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino troverete, fino al 9 gennaio 2022, la mostra Michelotti World: 1921-2021 Cento anni di un designer senza confini. Giovanni Michelotti è uno degli stilisti più ammirati nel mondo. Pur non essendo mai diventato un costruttore, il suo stile è tra i più luminosi del periodo che va dagli anni ’50 agli anni ’70 del Novecento.
Cipro. Crocevia delle civiltà
Sempre fino al 9 gennaio, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà allestita partendo dalla più importante collezione cipriota italiana, quella dei Musei Reali di Torino, ad oggi largamente inedita, arricchita da prestiti unici per la prima volta in Italia provenienti da illustri istituzioni straniere, tra cui il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, il Medelhavetmuseet di Stoccolma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Museo di Cipro a Nicosia.
PHOTOCALL. Attrici e attori del cinema italiano
Sophia Loren – C’era una volta…, Cineteca Nazionale – Museo Nazionale del Cinema
Dal 20 luglio invece, il Museo del Cinema di Torino propone PHOTOCALL. Attrici e attori del cinema italiano, un’esposizione che rende omaggio al cinema di ieri e di oggi: un racconto fotografico di oltre un secolo di cinema italiano attraverso i volti dei protagonisti che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Ma non finisce qui… tutti i più importanti eventi d’arte dei prossimi mesi sono disponibili nella sezione Mostre a Torino con anche le mostre di gennaio 2022 che inizieranno a breve. C’è solo l’imbarazzo della scelta!
Fonte Web
Ph web
Sai da dove è partita la rivoluzione cubana?🤔
Il Museo Granjita Siboney si trova sulla strada che porta verso Playa Siboney, nella provincia di Santiago de Cuba. Il terreno di Granjita Siboney fu il luogo di accampamento dal quale partirono i giovani che conquistarono poi il Quartier Generale Moncada, il 26 luglio del 1953.
Nelle 7 sale di esposizione del museo potrai conoscere, in prima persona, la storica casa, i preparativi previ al celebre assalto, lo sviluppo e le conseguenze che ebbe per la nazione cubana.
Tra gli oggetti di maggior importanza, potrai ammirare il fucile M-1 semiautomatico con calcio pieghevole che utilizzarono i rivoluzionari durante l’assalto, carabine da tiro sportivo, uniformi, documenti, fotografie e alcuni oggetti personali dei combattenti.
Se la rivoluzione castrista non avesse avuto successo, questa casa colonica bianca e rossa che partendo da Playa Siboney s’incontra a 2 km verso l’interno in direzione Santiago de Cuba, sarebbe legata al pallido ricordo di un putsch fallimentare.
Invece oggi è un altro luogo-simbolo della storia della patria cubana..
Il museo inoltre, espone parte dell’arredamento originale della casa costruita nel 1945, compresa la graziosa stanza utilizzata dalle compañeras che presero parte all’azione, Haydee Santamaría e Melba Hernández. Sono esposti anche armi, fotografie ed effetti personali legati all’evento. Si noti il pozzo accanto all’edificio dove vennero preventivamente tenute nascoste le armi.
Il litorale roccioso è dominato da un monumento ai caduti americani, eretto nel 1907 in memoria dello sbarco delle truppe statunitensi il 24 giugno 1898.
Ora hai una meta in più da esplorare.. cosa aspetti per partire!? 😉
(Fonte: lonelyplanet/ ph:web)
Sai chi è “il barbaro del ritmo”? 🧐🤔
Maximiliano Bartolomé Moré Gutierrez (Santa Isabel de las Lajas, 24 agosto 1919 - L'Avana, 19 febbraio 1963).
Benny Moré, è considerato da molti appassionati di Musica cubana come il più grande cantante di tutti i tempi. Aveva un'innata musicalità e una fluida voce da tenore che era in grado di colorare ogni frase con grande espressività. Moré ha imparato tutti i generi della musica cubana, in particolare mambo, son montuno, e bolero.
Moré era conosciuto con diversi soprannomi, tra cui el Bárbaro del Mambo o el Bárbaro del Rítmo.
Benny è il maggiore di 18 fratelli e deve pertanto dedicarsi al lavoro fin da piccolo
per il mantenimento della numerosa famiglia.
La sua vocazione per la musica è, però, subito evidente, canta e balla in
maniera naturale e suona con strumenti artigianali che realizza lui stesso (come
ad esempio le chitarre fabbricate con tavole, chiodi e filo da cucire).
Di giorno lavora guidando i carri pieni di canna da zucchero mentre la sera
suona il tres e la chitarra e, a 15 anni, fonda il il suo primo gruppo: il Conjunto Avance.
Il suo stile e le sue capacità vengono subite notate da un grande dell’epoca come Miguel Matamaros, che lo ingaggia e lo porta
in Messico a fare da accompagnamento al famoso Trio Matamaros.
Nel 1953 forma la sua Orchestra, chiamata la “Banda Gigante”, legata alle classiche big band dell’epoca d’oro del jazz, ma con il cuore del Caribe, grazie all’apporto di tromboni e
tamburi, per accendere il ritmo sulle piste da ballo.
Cantante, compositore, arrangiatore e leader Benny Moré fu definito il “Barbaro�del Ritmo”, desunto da un suo intercalare tipico, perchè quando vedeva per
strada una bella donna era solito esclamare: “Mira que bárbara!”, considerando
che a Cuba l’appellativo barbaro è un complimento che significa “persona fuori
dal comune”.
Una figura fondamentale non solo per la musica latina, capace di passare con
disinvoltura dal romantico bolero al trascinante mambo, abile nel plasmare la
sua voce a seconda del ritmo, Benny Moré è entrato nella leggenda, grazie anche
alle numerose raccolte pubblicate postume, in omaggio a questo grande artista,
senza contare i numerosi tributi realizzati da molti artisti, uno fra tutti: Tito Puentes.
Ora avete un motivo in più per visitare la nostra Cuba degli anni 50 e potete trovare un bellissimo film in suo onore sul web, intitolato: el Benny ! 🤓
Fonte: salsa.it
Conosci Cienfuegos?
🤓La città di Cienfuegos, fondata nel 1819, conserva un nucleo urbano piuttosto omogeneo in quanto ad architettura, ricco di facciate classiche ed esili colonne che creano un'atmosfera che ricorda la Francia del XIX secolo, alla quale è ispirata. Di fatto, la città fu fondata da un immigrato francese (don Luis D’Clouet).
Cienfuegos è conosciuta come la “Perla del Sud di Cuba”, e non c’è da stupirsi se questa piccola città abbia saputo sedurre i viaggiatori da tutte le parti del mondo grazie alla combinazione dell’eleganza del suo spirito francese e il suo affidabile stile caraibico. Nella baia si può leggere un cartello che recita “la città che piace a me”, citando le parole che disse il famoso cantante Benny Moré. Cienfuegos è una città nautica che si trova intorno alla baia naturale più maestosa di Cuba.
Tutta la città vanta un invidiabile ambiente marittimo, il quale, insieme alla tranquillità che si respira nelle strade rinnovate e libere dal turismo di massa, è stato una chiave importante perché venisse dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2005. È una città variopinta in cui risaltano le tonalità di verde smeraldo delle sue terre rigogliose e l'acqua turchese. La provincia è ricca di piccole baie, grotte e barriere coralline; ma il suo fulcro forse si trova realmente all’interno, en El Nicho, una stupefacente rientranza situata nel Parco Naturale Topes de Colantes.
La provincia può essere divisa in zone ben distinte tra di loro: la zona centrale, in cui si trova il Prado e il Parco Martí; e Punta Gorda, un piccolo territorio che taglia la baia e in cui vi risiedono numerosi palazzi eclettici che risalgono dall'inizio del XX secolo. I punti di interesse più intriganti della zona centrale sono: il Parco José Martí, il Paseo del Prado, l’Arco di Trionfo, la Cattedrale della Purissima Concezione, la Casa della Cultura Benjamín Duarte, la Casa del Fondatore, il Cimitero della Regina, il Museo di Locomotive e la statua di Benny Moré.
Vuoi immergerti nella storia degli anni 50? Visita Cienfuegos durante il tuo prossimo viaggio!😃
Fonte: web
Porta Palatina
antica porta romana che introduceva ad Augusta Taurinorum
La Porta Palatina (erroneamente ma comunemente nota al plurale, come Porte Palatine; in piemontese Pòrta Palatin-a o Tor Roman-e) era la Porta Principalis Sinistra che consentiva l'accesso da settentrione alla Augusta Taurinorum, ovvero la civitas romana oggi nota come Torino.
Una delle due copie bronzee raffigurante Giulio Cesare. Questa statua, insieme a quella di Augusto, è un dono di Benito Mussolini del 1935. Altre statue di questo tipo sono state donate ad altre città fondate da Augusto
Essa rappresenta la principale testimonianza archeologica dell'epoca romana della città, nonché una delle porte urbiche del I secolo a.C. meglio conservate al mondo.
Ph dal web
Fonte Web
Il mare ha cinque sensi, come noi umani, ed è un piacere ascoltarlo, odorarlo, toccarlo e sentirne il sapore.
Quali elementi fisici caratterizzano il paesaggio del ambiente mare?
Il confine tra la terra e il mare si chiama costa.
Ci sono coste alte e roccioseformate da montagne di rocce che scendono a picco sul mare.
Le coste formano delle insenature chiamate golfi, se sono grandi e profonde, - chiamate baie, se sono piccole
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Opera pittorica
Artista Mirella D'Agostino
La nevicata del '85 a Torino!
Parco del Valentino ♡♡♡
La memoria della neve
Bianco candido e soffice, un manto color del latte e della consistenza delle nuvole. Fiocchi che cadono leggeri dal cielo ma si depositano pesanti al suolo.
È la magica e incantevole bellezza della neve. Esiste un fenomeno atmosferico più affascinante?
Nasce dal freddo e dal ghiaccio, dalle nuvole invernali cariche di pioggia. Da quelle gocce d’acqua che all’impatto con il gelo si tramutano, ammorbidiscono la propria forma fino a dare vita alla neve.
Una magica cristallizzazione capace di scaldarci il cuore come nemmeno il sole estivo più cocente sa fare.
Il freddo e bianco Natale, così riscaldante e famigliare, accogliente e avvolgente. Un Natale e un’atmosfera invernale perfetta quella con la neve, che purtroppo però, da anni ormai, sta diventando sempre più un ricordo in questo nostro caldo clima vittima del surriscaldamento globale.
E quando una bellezza diventa rara, aumenta esponenzialmente ed inevitabilmente anche il suo fascino.
Così è diventata la neve: un incantesimo della natura sempre più utopico e di conseguenza più atteso e inebriante. La preziosità evanescente della neve ci rammenta quanto le più belle cose siano effimere, rapide e, ahimè, destinate a scomparire.
Ecco perché quando il cielo si tinge di quel grigio rosato, la tintura che tradizionalmente preannuncia una nevicata, alziamo gli occhi e puntiamo il naso infreddolito all’insù.
Le nuvole sembrano zucchero filato che lasciano precipitare i loro fiocchi sulla terra. Un dolce panorama.
La neve è pioggia bianca che cade copiosamente senza nascondersi dietro la trasparenza liquida dell’acqua. Il suo è un bianco soffice ben distinto che scivola senza sosta, quasi come se il cielo avesse finalmente aperto la sua bocca e si fosse liberato di tutte le parole non dette e tenute taciute per troppo tempo.
Ma, a differenza delle parole, cadono silenziosi i fiocchi di neve. E sempre silenziosamente si depositano. Ovunque. Sui tetti delle case, sulle distese di prati, sulle macchine in sosta, sui rami fragili degli alberi che potrebbero spezzarsi sotto il suo soffice peso, sul becco degli uccellini e sulle loro ali. Sulle strade, sugli ombrelli e sulla punta delle nostre scarpe. Ovunque la neve riempie silenziosa il mondo.
Il suo elegante manto bianco si distende sulla terra come una morbida e comoda coperta. È fredda e bagnata, eppure sembra volerci coprire, proteggerci e tenerci al caldo.
Scivola dal cielo sussurrando, senza fare alcun rumore. Il suo inconfondibile suono è il silenzio. Un silenzio che ovatta lo slittamento degli pneumatici sul nevischio, che attenua i nostri passi sul marciapiede. Un silenzio carico di vita.
Le neve conserva le tracce del nostro passaggio in questo tempo. Le impronte dei nostri passi, le orme degli uccellini che vi zampettano sopra bucandone il manto in cerca di cibo, la scia degli slittini carichi di bambini sorridenti che portano con sè i loro gridolini adrenalinici
La neve conserva ogni cosa e assorbe nel suo silenzio i rumori e i suoni di chi la percorre. Tutto rimane impresso nel candido manto nevoso ma, allo stesso tempo, in essa tutto va perduto.
Sì, perché quando i suoi fiocchi scendono di nuovo copiosi sul suolo, la neve copre e nasconde ogni cosa. Un continuo imprimersi e cancellarsi.
Il magico potere della neve.
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