Luis Lafon
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"Mio Dio", è purtroppo diventata la più banale delle esclamazioni, impiegata ad ogni proposito. Secondo il tono con cui viene pronunciata, sarà espressione di sorpresa, di esitazione, di indifferenza, di esasperazione... Ma in nessuno di questi casi il pensiero di Dio sfiora lo spirito di chi pronuncia il suo nome. Senza rendersene conto, si trasgredisce il terzo comandamento della legge divina: "Non usare il nome dell'Eterno in vano".
Abbiamo ben riflettuto sulla portata di questa invocazione: "mio Dio"?
Essa significa che si ha un Dio proprio, che lo si prega, lo si serve, lo si adora e di cui si riconoscono i diritti. Avete voi un tale Dio?
Se non è così, l'espressione
"mio Dio" diventa un nonsenso e persino una bugia, più o meno come se io, non essendo un inglese, mi ostinassi a parlare della regina Elisabetta chiamandola la mia regina.
“Mio Dio", non è l'Iddio di tutti, "il buon Dio" al quale più o meno si crede. È colui che conosco personalmente, in cui mi confido e a cui sono sottomesso. Pronunciando il suo nome con amore e rispetto come prima parola delle mie lodi e delle mie preghiere, mi ricordo che, se in effetti egli è il mio Dio, tutto quel che aggiungo deve avere la sua approvazione. E forse una pretesa rivendicare un legame personale con il Creatore, il grande Iddio del cielo, come se fossi il suo unico adoratore? No, egli stesso mi autorizza a farlo. Se è il "mio Dio", è perché è stato prima di tutto il Dio di Gesù Cristo, che ha detto ai suoi: "lo salgo all'Iddio mio e all'Iddio vostro".
O Dio, tu sei l'Iddio mio.
(Salmi 63:1)
Non usare il nome dell'Eterno, ch'è l'Iddio tuo, in vano. Iddio non si vergogna d'esser chiamato il loro Dio.
(Esodo 20:7 - Ebrei 11:16)
Il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto.
(Luca 19:10
(leggere Luca 10:25-37) Sovente si ode dire che la cosa essenziale è di amare il prossimo e tutto andrà bene.
Vero è che se ognuno osservasse questa prescrizione della legge: "Amerai il tuo prossimo come te stesso", il mondo cambierebbe in modo tale da essere irriconoscibile.
AI capitolo 10 di Luca leggiamo che un capo religioso venne a parlare con Gesù su questo argomento per metterlo alla prova.
Gli chiese: "Chi è il mio prossimo?".
Gesù gli rispose con una parabola che si riassume così: Un uomo cadde nelle mani di ladroni che lo derubarono, Io picchiarono e fuggirono, lasciandolo mezzo morto.
Un sacerdote, che passava di Iì, lo vide ma si voltò dall'altra parte. Un levita che sopraggiunse fece lo stesso.
Ma un Samaritano venne a lui, e vedendolo, fu mosso a compassione; gli si avvicinò per medicargli le ferite e prendersene cura.
Dopo averlo messo sulla sua cavalcatura lo condusse nell'albergo e si prese cura di lui. Allora Gesù chiese: "Secondo te, quale di questi tre è stato il prossimo di colui che cadde nelle mani dei ladroni?" Il capo religioso non potè che rispondere: "Colui che gli usò misericordia".
Quel disgraziato, derubato e lasciato mezzo morto, rappresenta il peccatore perduto e senza risorse.
Nel sacerdote e nel levita vediamo i vani soccorsi della religione.
Nel Samaritano riconosciamo il Salvatore che si è chinato sul nostro misero stato e ci ha strappati dal nostro tragico e disperato destino.
Sì, Gesù ha fatto per voi e per me quel che nessuno poteva né voleva fare. È anche il vostro Salvatore?
stesso pascerò le mie pecore... dice il Signore, l'Eterno. Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata.
(Ezechiele 34:15-16)
“E chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto”
Gesù dice: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande
Matteo 7:24-27).
La trasposizione di questa parabola è facile.
Ognuno di noi deve porsi seriamente la domanda: La mia casa, l'ho ben costruita sulla roccia?
La mia vita, l'ho fondata sulla Parola di Cristo?
Stabilire sulla "terra" le proprie speranze vuoi dire andare incontro ad una grande rovina. Nel giorno del giudizio tutto ciò che è basato sui pensieri e sui ragionamenti degli uomini, sarà rovesciato.
Invece tutto ciò che riposerà sulle certezze della Sacra Scrittura dimorerà eternamente.
Gesù paragona ad un uomo avveduto colui che ascolta le sue parole e le mette in pratica.
Nella sua epistola Giacomo scrive anche: "Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi" (1:22). Credenti, non siamo degli uditori dimentichevoli, ma dei facitori di opere.
Nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù.
(1Corinzi 3:11)
Voi siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare.
(Efesini 2:19-20)
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“Per me il vivere è Cristo”
La vita cristiana non consiste nel compiere molte cose, ma nell'aver Cristo come ragione di vita. L'apostolo Paolo ci invita ad imitarlo, come egli stesso imitava Cristo (1Corinzi 11:1).
Aveva cominciato la sua vita cristiana col suo Maestro, la continuò col suo Maestro, la finì col suo Maestro, come il suo Maestro.
Se lo desideriamo veramente, Dio ci guiderà in un sentiero analogo. Che cosa rappresenta Gesù Cristo per il nostro cuore?
Che posto tiene nella nostra vita? La nostra testimonianza sarà efficace nella misura in cui usciremo per mezzo di lui vincitori dalla prova quando Dio permetterà che ci troviamo di fronte alla tentazione.
Se invece in presenza di essa cediamo, vuoi dire che la nostra vita interiore non era all'altezza della prova.
E questa vita interiore dipende dal valore che Cristo ha per il nostro cuore.
Se oggi nella nostra vita non mostriamo i caratteri di Cristo meglio di un anno fa, ciò vuoi dire che l'anno trascorso è stato un anno perduto.
Paolo fu messo alla prova e il suo cuore fu profondamente lavorato. La sua più grande prova fu forse quella di constatare la condizione inquietante dei cristiani un po' dappertutto.
Ma ne uscì vincitore trionfando sullo scoraggiamento.
Anche noi potremo esser messi alla prova.
Se saremo poco provati, è probabilmente perché la nostra fede non è molto grande.
Bisogna essere veri cristiani dinanzi a Dio.
Se lo siamo davanti agli altri prima di esserlo davanti a Dio, rovesciamo l'ordine delle cose e non faremo molta strada.
Cristo sarà magnificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Poiché per me il vivere è Cristo.
(Filippesi 1:20-21)
Mc 16,15-20 In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli :«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
“La parola di Dio è vivente”
Sin dai primi secoli della Chiesa, dei filosofi allora celebri scrissero interi volumi per confutare la dottrina cristiana.
Che cosa resta di quei trattati?
La maggior parte sono completamente scomparsi e pochi studiosi si interessano ancora ai rari frammenti che ci sono pervenuti.
Più recentemente, i libelli antireligiosi del 18° secolo sono anch'essi caduti nell'oblio.
La Bibbia, tanto attaccata, sussiste.
E perfino il libro più diffuso.
Che cosa rappresenta per voi questo libro?
Se ritenete che sia cosa inutile pensare alla vostra anima, se vi considerate abbastanza buoni per non aver bisogno di un Salvatore o se potete far tacere imperiosamente la vostra coscienza, troverete senza dubbio che la Bibbia non è per voi. Ebbene, vi ingannate, perché è proprio essa che vi farà vedere il vostro errore e vi farà conoscere Dio.
Può darsi che, leggendo la Bibbia, la vostra prima reazione sia quella di dichiarare che voi non avete nulla a che vedere con i personaggi di cui essa parla.
Ma lasciate che questa Parola vivente faccia in voi il suo lavoro e imparerete che Dio, il quale mette in piena luce tutti i nostri segreti, porta la guarigione al male morale che fa dell'anima umana una gravissima ammalata.
Dio si rivela per mezzo della Bibbia e per essa facciamo la conoscenza di Gesù, il Salvatore, morto per le nostre colpe e risuscitato per la nostra giustificazione.
(La sapienza dice:) Chi mi trova trova la vita... ma chi pecca contro di me, fa torto all'anima sua.
(Proverbi 8:35-36)
La parola di Dio è vivente ed efficace - La parola di Dio vivente e permanente.
(Ebrei 4:12 - 1Pietro 1:23)
Avvicinati a Dio ( Vivere negli ultimi tempi)
Il vangelo ha già fatto irruzione nella storia, ma sarà adempiuto definitivamente al ritorno di Cristo. Mentre lo attendiamo ardentemente, il vangelo ci incoraggia e ci fa sperare.
Dio è sovrano su tutti gli eventi e le genti nel mondo. Egli ha il complete controllo di tutto e porterà a compimento in modo perfetto tutto ciò che ha iniziato.
Questo sarà un'opportunità per condividere momenti di gioia, riflessione e connessione .
Sarà un piacere contarvi tra noi in questa occasione speciale.
Appuntamenti tutti mercoledì
Ora:19:30 - 21:00
Siamo in via Milano 164c Brescia
Non vediamo l'ora di condividere momenti di ispirazione e connessione con tutti voi.
Impariamo a vedere il Signore in ogni avvenimento della nostra vita!
Staff. di Preghiera # Brescia.
“Rivestiamoci della completa armatura di Dio”
In che modo cerchiamo di affrontare le difficoltà della vita? Molto spesso le presentiamo vagamente, ne misuriamo la portata e ci prepariamo ad affrontarle con le nostre forze.
II risultato è deludente perché avevamo dimenticato di contare su Dio.
Nondimeno, secondo le ricchezze della sua grazia, Egli può darci una forza nuova al momento opportuno.
Non una forza che si accumula, perché Dio non dà mai delle provviste.
Sa benissimo che ci appoggeremmo su di esse invece di confidarci in lui.
No, Dio conserva le risorse nella sua mano e così tiene i nostri cuori nella sua dipendenza.
Tutto quel che ci chiede di fare è di andare a lui ogni giorno per i nostri compiti quotidiani.
Forse preferiremmo conoscere in anticipo le tappe che seguono, ma non è così che Dio ha tracciato la via della fede: Egli vuole che facciamo un passo per volta per non correre il rischio di scoraggiarci davanti alle difficoltà future.
Un passo per volta onde non essere tentati di affrontarle contando con presunzione su noi stessi.
La nostra preparazione deve consistere in una ricerca costante di un buono stato spirituale. Rivestiamo la completa armatura di Dio, in comunione col Signore, affinché nel giorno malvagio possiamo resistere, sormontare ogni cosa e restare saldi (Efesini 6:13).
Così muniti, in particolare, dello scudo della fede, con la sicurezza del soccorso dei Signore, potremo incontrare da vincitori, una dopo l'altra, le difficoltà che ci aspettano.
Le sue compassioni non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina.
(Lamentazioni 3:22,23)
Non siate dunque solleciti dei domani... Basta a ciascun giorno il suo affanno.
(Matteo 6:34)
“Il grande amore “
Dio creò l'uomo innocente. Questi non aveva nemmeno il discernimento del bene e del male di cui, d'altronde, non aveva bisogno, potendo godere con riconoscenza dei beni di cui era circondato.
Nondimeno, era tenuto a obbedire a Dio e la sua obbedienza fu messa alla prova col divieto di mangiare del frutto di un solo albero del giardino in cui Dio lo aveva posto.
Mangiare del frutto di quell'albero era un male per il solo fatto che Dio lo aveva vietato.
Ma Satana fece sorgere nel nostro progenitore la sfiducia nei confronti di Dio, e questa sfiducia produsse la concupiscenza e l'orgoglio. Adamo, volendo rendersi indipendente dal suo Creatore, divenne schiavo di Satana e, naturalmente, si nascose per fuggire la presenza di Dio.
Non è possibile, però, che la parola di Dio sia sprezzata e che il peccato resti impunito: l'uomo è cacciato via dal paradiso.
Allora cerca di abbellire il mondo in cui si trova lontano da Dio: la civiltà, i lavori, le arti, i piaceri della vita accaparrano da quel momento un essere che non è più in relazione con l'Iddio santo e che si compiace a seguire la sua propria volontà e a fare il male. Ma Dio non vuoi lasciare la sua creatura in questo allontanamento che lo conduce alla morte e al giudizio eterno. Gli darà un Salvatore, il suo Figliuolo stesso, che col suo sacrificio espierà i peccati di tutti quelli che credono in lui.
Noi non torneremo nell'Eden, ma se siamo dei credenti, il nostro avvenire eterno è presso a Gesù nella casa del Padre.
Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore di cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati... (è per grazia che siete stati salvati).
(Efesini 2:4-5)
“Il nostro è un Dio di pace”
Sorelle e fratelli delle chiese evangeliche di Europa
L’angoscia per quanto sta avvenendo e la recrudescenza della violenza .
Cari amici chiediamo di convocare un momento di preghiera comune per la pace ,Viviamo un momento di grande preoccupazione.
Le azioni militari non solo colpiscono i più deboli, non solo distruggono città e popoli, ma alimentano il seme della violenza e della forza in tutta l’umanità, creando squilibri che si propagano nel futuro con nuove povertà, migrazioni… Come credenti non possiamo che rivolgerci al Dio della pace perché ci doni pace”.
Salmi 122:6
Pregate per la pace di Gerusalemme!Quelli che ti amano vivano tranquilli.
«Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità».
I Timoteo 2,1-2
“morti in Cristo"
Cari che straordinario avvenimento per tutti i "morti in Cristo" quando saranno risuscitati, e i loro occhi si apriranno improvvisamente nella luce del cielo e vedranno il volto radioso del loro Salvatore! Come un bambino addormentato scopre al suo risveglio il dolce volto della madre china sulla culla, nello stesso modo il Signore Gesù stesso apparirà nella sua grazia e gloria agli occhi stupefatti dei morti risuscitati.
Per noi, che saremo ancora viventi, sarà la stessa cosa, perché questa vita terrena finirà, come quando ci si sveglia da un sogno, con una immediata metamorfosi del nostro essere fisico in un corpo glorioso simile a quello di Gesù Cristo (1Corinzi 15:52).
Ecco dunque il fatto meraviglioso che la Parola di Dio ci svela, precisando che esso può aver luogo da un momento all'altro senza che nessuno possa prevederne la data.
È la realizzazione di ciò che Gesù diceva a Marta in occasione della morte di Lazzaro (Giovanni 11:25-26).
Lo svolgimento è identico all'insegnamento dell'apostolo: in primo luogo la risurrezione per chi è passato per la morte, poi la vita nella sua pienezza gloriosa per chi è vivente alla venuta del Signore.
Questi privilegi appartengono ai soli credenti, senza dimenticare coloro che, dopo Adamo fino alla risurrezione di Cristo, sono morti nella fede, senza aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo riconosciuto e confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra (Ebrei 11:13).
Gesù le disse: lo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà mai.
(Giovanni 11:25-26)
toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti" (Salmo 105:15).
Hanno rigettato la parola del Signore; quale saggezza possono avere
Geremia 8:9
Quale saggezza può avere chi ha rigettato la parola del Signore?
La domanda è retorica, ironica e polemica, e la risposta sottintesa è una sola: nessuna. Chi rigetta la parola del Signore non può avere nessuna saggezza nella vita, se non una pseudo-saggezza, che la parola di Dio smaschera alla prima occasione.
Comunemente si pensa che la saggezza sia frutto di scuola e studio: chi più studia, chi più ha titoli di studio, chi ha un curriculum più lungo è quindi più saggio.
Saggio invece è chi si attiene alla parola del Signore e viceversa chi rigetta la parola del Signore non ha alcuna saggezza.
Di che saggezza si tratta? Si tratta di una saggezza che non dipende dalla posizione raggiunta nella vita (spesso frutto di raccomandazioni o di operazioni poco oneste), ma che dipende dal rapporto con la parola di Dio.
Si tratta del modo di vivere, di essere.
Si tratta di una saggezza che si affida a Dio e quindi deve tenere conto solo della sua Parola senza farsi intimorire dai saggi di questo mondo.
Mentre tante volte si pensa che saggio sia proprio chi si sa destreggiare senza prendere posizioni che urtino gli altri, la saggezza che predica Geremia è una saggezza che non sia solo equilibrio tra varie possibilità o tra varie persone, una saggezza dunque che non sia succube del parere degli altri, e neanche del proprio tornaconto o del proprio egoismo, ma una saggezza che si faccia guidare dalla parola di Dio e quindi nella vita sappia compiere una scelta, che non sarà quella più conveniente, o più accomodante, o meno rischiosa, ma sarà quella più conforme alla Parola di Dio.
La vostra fede sia fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio
I Corinzi 2, 5.
La iglesia no es un teatro para ver espectáculos, conciertos, ni un salón de fiestas .
La iglesia no es un circo para hacer payasearía, risas, y entretener .
La iglesia está para enseñar la doctrina Bíblica, a fin de que podamos ser arraigados en nuestra fe.Efesios 4:14nos dice, “para que ya no seamos niños fluctuantes, llevados por doquiera de todo viento de doctrina, por estratagemas de hombres que para engañar emplean con astucia las artimañas del error.” La iglesia está para ser un lugar de compañerismo, donde los cristianos puedan convivir fraternalmente y honrarse unos a otros (Romanos 12:10), instruirse unos a otros (Romanos 15:14), ser benignos y misericordiosos unos con otros (Efesios 4:32), animarse unos a otros (1 Tesalonicenses 5:11), y lo más importante, amarse unos a otros (1 Juan 3:11).
La iglesia está para ser un lugar donde los creyentes puedan celebrar la Cena del Señor, recordando la muerte de Cristo y Su sangre derramada por nosotros (1 Corintios 11:23-26). El concepto de “partir el pan” (Hechos 2:42) también conlleva la idea de comer juntos. Este es otro ejemplo del compañerismo promovido por la iglesia. El propósito final de la iglesia, de acuerdo aHechos 2:42es orar. La iglesia es un lugar que promueve la oración, enseña la oración, y practica la oración.Filipenses 4:6-7nos anima a hacerlo, “Por nada estéis afanosos, sino sean conocidas vuestras peticiones delante de Dios en toda oración y ruego, con acción de gracias. Y la paz de Dios, que sobrepasa todo entendimiento, guardará vuestros corazones y vuestros pensamientos en Cristo Jesús.”
Otra “comisión” dada a la iglesia es el proclamar el Evangelio para la Salvación, a través de Jesucristo (Mateo 28:18-20;Hechos 1:8). La iglesia es llamada a compartir fielmente el Evangelio a través de su palabra y hechos. La iglesia está para ser un “faro de luz” en la comunidad – guiando a la gente hacia nuestro Señor y Salvador Jesucristo. La iglesia está tanto para promover el Evangelio como para preparar a sus miembros a proclamarlo (1 Pedro 3:15).
Algunos propósitos finales de la iglesia son dados enSantiago 1:27, donde leemos “La religión pura y sin mácula delante de Dios el Padre es esta: Visitar a los huérfanos y a las viudas en sus tribulaciones, y guardarse sin mancha del mundo.” La iglesia está para ministrar a aquellos que están en necesidad. Esto incluye no sólo el compartir el Evangelio, sino también proveer para sus necesidades físicas (comida, ropa, hospedaje) como sea necesario y apropiado. La iglesia está también para equipar a los creyentes en Cristo con las herramientas que ellos necesitan para vencer al pecado y permanecer libres de la contaminación del mundo. Esto es logrado por los principios dados anteriormente -- enseñanza bíblica y compañerismo cristiano.
Así que, con todo lo que hemos dicho, ¿cuál es el propósito de la iglesia? Me gusta la ilustración en1 Corintios 12:12-27. La iglesia es el “cuerpo” de Dios – somos Sus manos, boca y pies en este mundo. Estamos para hacer las cosas que Jesucristo haría si Él estuviera aquí físicamente en el mundo. La iglesia está para ser “cristiana” --- es decir, “como Cristo” --- y para ser seguidores de Cristo.
“A quale categoria di "cristiani" appartengo? “
Gesù è venuto una prima volta sulla terra; vi ha sofferto e vi è morto per la salvezza degli uomini.
La sua risurrezione, la sua ascesa al cielo dove siede alla destra di Dio hanno inaugurato il periodo attuale della grazia che dura da circa duemila anni, periodo durante il quale Dio offre il suo perdono completo a tutti quelli che si pentono e che credono in Gesù morto e risuscitato.
Perché Gesù ritornerà?
Per prendere con sé tutti quelli che l'hanno ricevuto come loro Salvatore.
Sarà il momento della verità per ognuno e quello di molte sorprese. Infatti, la cristianità raggruppa e confonde due categorie di "cristiani" che soltanto Dio, che legge nei cuori, può distinguere: i veri credenti che possiedono la vita eterna, e quelli che professano esteriormente di essere cristiani ma che, in realtà, non hanno avuto un contatto personale con Cristo.
Gesù l'aveva pur detto: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli" (Matteo 7:21).
Tocca ad ognuno porsi la domanda:
A quale categoria di "cristiani" appartengo?
A quelli che hanno solo un'apparenza di pietà o a quelli che hanno realmente ricevuto Cristo per la fede?
Quando Gesù ritornerà, sarò rapito per incontrarlo nell'aria e per essere con lui per sempre? Oppure resterò sulla terra nell'attesa terribile del giudizio? "Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza" (2Corinzi 6:2).
Cari lettori teniamo presente che
(Dio) ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare ch'egli (Gesù) è quello che da Dio è stato costituito Giudice dei vivi e dei morti. Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome.
(Atti 10:42-43)
“Non allarmiamoci, cerchiamo nella Parola qual è la promessa “
Le promesse di Dio sono preziose per la loro sufficienza, infatti Egli può provvedere a qualunque nostra esigenza.
Sono preziose per la loro semplicità, dato che sono chiare, non si prestano a equivoci, sono facili da ricordare, da capire, da rivendicare; Sono facili da imparare, da ricordare e da dimostrare, perché tutti possiamo testimoniare di ciò che abbiamo ricevuta
Dio non solo provvede alla nostra redenzione, ma anche alla nostra eterna redenzione (Ebrei 9:12).
Non solo ci dà la vita, ma promette una vita abbondante (Giovanni 10:10)
Non solo ci dà la Sua gioia, ma una gioia completa (Giovanni 15:11; confronta 1 Pietro 1:8.
Non solo ci dà la pace, ma anche la promessa di una pace perfetta (Isaia 26:3; confronta Filippesi 4:7).
Non solo promette il Suo perdono, ma non si ricorderà più dei nostri peccati (Geremia 31:34).
Non solo garantisce il Paradiso, ma promette il Paradiso con Lui (Giovanni 14:2-3 e 1 Tessalonicesi 4:17).
Non solo ci offre la Sua grazia, ma ci promette la grazia sufficiente per ogni bisogno (2 Corinzi 12:9).
Concludendo, le promesse di Dio sono preziose per la loro fonte, per la loro dimensione mega, per la loro sufficienza e per la loro semplicità
Ebrei 8:1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande (mega), che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo… 6 Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse. (Ger.31:31-34).
In qualunque situazione difficile ci troviamo, non allarmiamoci, cerchiamo nella Parola qual è la promessa per il nostro bisogno, perché tutte le promesse di Dio hanno in Lui il sì e l’amen.
2Corinzi 1:20 Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il «sì» e l’«Amen», alla gloria di Dio per mezzo di noi
“Dio è dalla tua parte”
Or avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek.
Esodo 17:11
La guerra rappresenta il campo in cui si fronteggiano i sostenitori di interessi diversi e nel testo biblico diventa sinonimo delle difficoltà che siamo periodicamente chiamati ad affrontare. Il popolo di Israele a Refidim è in viaggio verso la terra promessa, ha attraversato mare e deserto, e si trova ora accampato in un’area dove manca l’acqua e per questo protesta nuovamente.
Dio fa scaturire l’acqua dalla roccia, quando viene raccontato il combattimento contro Amalek.
Gli israeliti nel deserto dovevano fare i conti, oltre che con la mancanza di cibo e di acqua, con l’opposizione delle tribù del deserto.
Fra queste tribù vi erano gli amaleciti, discendenti di Amalek, capo di una tribù di edomiti, il cui progenitore era Edom (Esaù) fratello di Giacobbe, e quindi erano imparentati con gli israeliti.
Nella Bibbia sono considerati i nemici tradizionali di Israele e la battaglia con loro assume un valore emblematico.
Mosè ordina a Giosuè di guidare gli israeliti in battaglia, mentre lui starà sulla vetta del colle, dove era possibile seguire in diretta lo svolgimento delle ostilità, impugnando il bastone di Dio. La Bibbia narra che quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le abbassava, prevalevano i nemici.
Allora, poiché Mosè faceva fatica a tenere alzate le mani, Aaronne e Hur lo fanno sedere su una pietra mentre essi, uno da una parte e l’altro dall’altra, le sostenevano.
In questo modo essi garantiscono il successo degli israeliti. Il racconto termina con Giosuè che sconfigge gli amaleciti, passandoli poi a fil di spada, senza avere conoscenza di quanto era accaduto sul colle.
Probabilmente all’origine della storia doveva esserci una roccia a forma di sedile, designata come il trono di Mosè.
Mentre le braccia alzate sono viste come un simbolo della preghiera, nonostante manchi qualsiasi allusione a un dialogo tra Mosè e YHWH.
Alzare le mani è un atto che accompagna sovente la nostra adorazione, e credo sia un’attitudine notevole e di assoluta efficacia, della quale nessuno dovrebbe vergognarsi o ritenerlo difficile.
Forse qualcuno ha sperimentato come, quando l’unzione scende e il canto e la musica elevano i nostri cuori, le mani si uniscono e tendono verso l’alto.
Davide è cosciente da dove arriva l’aiuto di Dio: “Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te, quando alzo le mani verso la tua santa dimora” (Salmi 28:2).
Innanzitutto, si tratta di un atto di arresa al Suo amore e non al timore. Quando alzo le mie mani mi accorgo che sono vuote, che non ho nulla da offrire, anzi ho bisogno di ricevere dalla Sua infinita grazia.
Ma possono essere vuote anche perché le ho svuotate dei miei convincimenti, delle mie inutili opere, dei rancori e delle amarezze patite. Proprio come scriveva Paolo a Timoteo: “Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute” (1Timoteo 2:8).
Come un bambino accorre verso il genitore con le braccia alzate, desiderando un abbraccio, di essere coccolato, così noi alziamo a Dio le nostre braccia nell’adorazione con un desiderio di toccarLo e di sentirlo a noi vicino, di trovare risposta al bisogno più profondo: “Tendo le mani verso di te; l'anima mia, come arida terra, è assetata di te” (Salmi 143:6).
Nello stesso tempo, le nostre braccia sono alzate per innalzare simbolicamente Gesù. Non che abbiamo questo potere, ma per esprimere che è degno di gloria. Quando innalziamo Lui, abbassiamo noi al cospetto della Sua signoria. Quando le mani si protendono verso Dio credo sia impossibile aggrapparsi ad altri o ad altro.
La nostra totale fiducia si sta volgendo a Lui per essere colmati delle Sue benedizioni ed essere finanche esauditi nelle nostre preghiere.
Ci uniamo così al salmista: “La mia preghiera sia in tua presenza come l’incenso, l'elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera” (Salmi 141:2).
Tornando all’episodio di Mosè, alzare le mani è anche un segno della presenza di YHWH che prende posizione a favore degli israeliti e li guida alla vittoria. Alza le mani, perché Dio è dalla tua parte
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”
La Bibbia si presenta all'uomo affermando la sua autorità sulla coscienza e sul cuore, come non lo fa nessun altro scritto umano. Senza la Bibbia, l'uomo è per se stesso un problema che tutta la potenza tanto vantata della sua ragione non potrebbe risolvere.
E, al di fuori di quanto gli fa conoscere questo libro, non sa nulla della sua origine né del suo avvenire; nulla di Dio, nulla di se stesso: "Con la sua sapienza il mondo non ha conosciuto Dio".
È l'ammissione implicita contenuta in questa invocazione breve, ma significativa: "All'Iddio sconosciuto", scritta un tempo su un altare di Atene, la città antica più rinomata per la sua sapienza e l'estensione delle sue conoscenze (Atti 17:23).
La Sacra Scrittura afferma la sua autorità rivolgendosi alla coscienza dell'uomo.
Penetra nelle pieghe più intime del suo cuore come lo farebbe una luce splendente, e lo mette interamente a n**o.
Ma essa è un rivelatore fastidioso, che mette a disagio la coscienza. L'uomo, ahimè, "ama le tenebre più che la luce, perché le sue opere sono malvage" (Giovanni 3:19).
Ecco perché la Bibbia è il libro contro il quale egli ha spesso diretto e dirige insistentemente i suoi attacchi più accaniti.
Tutti i libri umani invecchiano molto presto e passano.
Non è così per la Bibbia. I suoi diritti, la sua potenza e la sua autorità sull'uomo non sono affatto indeboliti dal tempo.
Cari amici oggi La BIBBIA ha esattamente la stessa forza che aveva nel giorno in cui fu scritta.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
(Marco 13:31)
In perpetuo, o Eterno, la tua parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà dura d'età in età.
(Salmi 119:89-90)
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Brescia
Compagnia di Danza Orientale e Fusion Oriental Bellydance and Fusion Company Bellydance Show www.ori
Brescia
nato a brescia il 7 /5/1961 cresciuto nella leonessa brescia nazionale UNDER21 di serie C esordio nella cremonese il 12/4/1979 totale presenze 365 presenze in serie A 61 ...
Camignone
Brescia
Music player, producer & composer, work with : -Delta records -Akyr Music -Cristiano Saleri -Sanne Gottlieb -Daloosma -So much -Enrico ghedi -Raffika dionisio & More...
Lodrino
Brescia
Un Nonno, un papà, uno storico, un super tifoso della Vecchia Signora, un valoroso alpino testimone della ritirata di Russia, un agricoltore e allevatore, un cacciatore, un maestr...