Clamora Onlus

Sull'Unione Sarda di oggi pagina cultura una bellissima recensione su una antologia con 14 racconti brevi e 13 poesie di autori sardi dal titolo "A cantar d anore" curata da edito da , appena pubblicata.

C'è anche mia sorella con un suo racconto sull'amore madre figlia.

L ho già scritto ma per me l idea di una antologia di racconti brevi oggi è geniale. Mancano da troppi anni e nel secolo scorso è prima ancora sono stati un portento della storia letteraria.

Mio padre mi diceva
che per fare felice una donna non ci vuole molto,
ma ci vuole molto.

Cioè, si spiegava meglio,
non ci vuole molto impegno,
ma ci vuole molta passione.

Non ci vogliono molti soldi,
ma ci vuole molta creatività.

Per vedere
se la donna che hai accanto sta bene,
tu portala a passeggiare, mi diceva.

Portala nei vicoli della città,
Portala a guardare le cose piccole,
come le vecchiette che annaffiano dai balconi.

Che poi le passeggiate aiutano pure
ad innamorarsi di più, mi diceva.

Perché quando si cammina
I pensieri stupidi scorrono via
e rimane solo il presente,
la bellezza del giorno, voi due.

Poi portala a fare un aperitivo, mi diceva;
quella sarà la prova del nove.

Fate un bell"aperitivo insieme,
riposatevi dalla passeggiata
ridete, mangiate, bevete,
diamine, falla ridere.

E se dopo l'aperitivo ti dice:
io ho ancora fame, andiamo a cena?
Allora significa che quella persona
sta davvero bene con te.

È felice, mi diceva.
Perché una donna quando sta bene
ha sempre fame.

Gio Evan

Il 20 Febbraio del 1909 fu pubblicato il Manifesto Futurista ideato da F. T. Marinetti che avrebbe cambiato il pensiero, l arte, la moda, la mentalità e ogni aspetto della vita anticipando di 100 anni l'epoca attuale.
Per quanto se ne dica il venne annunciato prima sul quotidiano Arena di Verona che sul quotidiano francese Figaro.

Mio nonno del 1906 aderi al nel 1928 dopo aver conosciuto personalmente Marinetti e resto' fedele a questa unica Avanguardia italiana tutta la vita.

UNA BELLA E CONSAPEVOLE RIFLESSIONE DI UN GRANDE STORICO D' ARTE.
«La gente di solito va nei musei e guarda quattrocento quadri in un’ora e mezza.
Torna con dei piedi gonfi così e va alla ricerca di una Coca-Cola tiepida per dimenticare l’esperimento.

I luoghi dove stanno i quadri si chiamano pinacoteche, come esistono i luoghi dove stanno i libri che si chiamano biblioteche. Nessuno va in biblioteca e legge tutti i libri.

Uno che va in una pinacoteca, in un museo, dovrebbe andare a vedere due quadri. All’inizio, a mio parere, addirittura uno solo.

Quello che l’ha fatto il quadro spesso ci ha messo due anni a farlo. O anche due mesi a farlo… Cosa mi dà il diritto a me di guardarlo in venticinque secondi?

Quando erano in Chiesa, la gente li vedeva da quando nasceva a quando moriva: tutta la vita. E adesso deve vederlo in un minuto mentre stai correndo al quadro prossimo?».

Philippe Daverio (1949-2020)

LA PAROLA AUTOMOBILE È MASCHILE O FEMMINILE?
È questo un interrogativo che ha coinvolto personalità importanti della cultura italiana come Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti.
La parola deriva dal termine francese automobile, a sua volta composto da due parole, una greca αυτός (stesso, di sé, da sé) mentre la seconda è l’aggettivo latino mobilis (mobile, che si muove) e quindi la parola composta significa “che si muove da sé”.
La parola “nasce maschile” ma tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 assunse sempre più frequentemente una declinazione femminile e grande impulso a questo cambiamento lo diede Gabriele D’Annunzio che, nel 1920, in una lettera al senatore Giovanni Agnelli (zio del futuro “avvocato”) espresse il suo favore per l’uso femminile.
A conferma della genesi maschile di questa parola pubblico un manifesto pubblicitario degli “automobili elettrici” prodotti dalla Dora, piccola azienda italiana che più di cento anni fa aveva “inventato il futuro”.
La Dora, fondata nel 1898 da Alessandro Cruto (l’inventore della lampadina ad incandescenza), nel 1906 realizzò alcuni prototipi di automobili elettrici, che avevano: i motori posizionati sulle ruote posteriori, un cambio a nove velocità in avanti e due per la retromarcia, il freno elettrico con recupero d’energia.
Una proposta forse troppo avanti per i tempi. L’azienda chiuse i battenti nel 1910.

Si parla tanto di Ungheria e mi è venuta in mente lei, Agota Kristof. Una scrittrice potente con uno stile e un linguaggio modernissimo, veloce, filmico. Ho amato molto questo suo capolavoro " Trilogia della città di K".

Ágota Kristóf, la straniera La scrittura di Agota Kristof (1935 - 2011) è scarna, crudele, asentimentale: reale. Quello che racconta non ha bisogno di fronzoli, né di abbellimenti: è il ritratto di una realtà dura che molto condivide con la sua biografia. Attraverso i suoi libri, da “Trilogia della città di K.” a “I...

Stefania Lotti (Roma, 26 agosto 1927 – Roma, 18 ottobre 2008) è stata una pittrice e scultrice italiana vicina alla corrente del neo-futurismo.

Figura eclettica, nel corso della sua carriera si è occupata anche di scenografia e di restauro, ed è stata redattrice per le riviste d'arte Estro, Arte-Viva e Futurismo Oggi.
Ha condiviso per oltre 40 anni un sodalizio artistico con il Futurista, pittore e scrittore, Enzo Benedetto detto Record da Filippo Tommaso Marinetti.

Tavola parolibera di

Marinetti dette uno scossone a tutto il provincialismo e a tutto l'accademismo in una volta. Qualcuno dice che era stupido. Certo, quelle sue poesie che sono tutte un'onomatopeia non possono far pensare bene: l'onomatopeia a perseguirla all'infinito diventa meccanica. Però bisogna dire di lui che fu anzitutto un uomo d'azione capitato in mezzo alla letteratura. L'hai mai visto un uomo d'azione che sia pure un letterato? Pensa a che difficoltà ci sono a mettere insieme un movimento di cultura o d'arte in Italia. Marinetti le superò.“
ALDO PALAZZESCH

Amicizie fra artisti Futuristi

Juan Bay artista forse troppo trascurato. (1892-1978) argentino di nascita, dal 1908 si stabilisce in Italia e studia disegno e pittura a Milano. Durante gli anni Dieci si avvicina ai Futuristi (ma i rapporti con alcuni di questi non cessarono mai. Infatti negli anni ' 30 collabora con mio nonno con delle illustrazione a una raccolta di poesie "quaderno dell' amore '900").
In seguito, sceglierà la strada dell'arte astratta e non figurativa. Il disegno qui analizzato, dal sapore simbolista e Decò, è evidentemente molto lontano dalla produzione pittorica astratta dell'artista. Il tramite con la stagione italiana simbolista potrebbe esser individuato nei due maestri di Bay presso l'Accademia di Brera: Giuseppe Mentessi e Mario Ornati, rispettivamente legati a Gaetano Previati e a Giulio Aristide Sartorio. L'artista, con gusto squisitamente decorativo e - al contempo - stilizzato come nella migliore tradizione Decò, raffigura Eva tentata dal serpente. La sua sagoma snella e allungata, nella sua perfetta linearità e semplicità, fa da contraltare alla figura del serpente, sinuosa e fittamente ornata. L'elemento decorativo dell'albero in alto e dei fiori in basso corrono come un fregio ornamentale che inquadra il corpo n**o della protagonista della scena. Il disegno è firmato e datato con un gusto prettamente decorativo e geometrizzante ed è stato acquistato nel 1933 dal comune di Milano direttamente dall'artista.

Donne e Futurismo. Poche ma c' erano. E che donne!!

Olga Biglieri nota Barbara era pittrice. Divenne poi la moglie del poeta scrittore Ignazio Scurto di Verona del gruppo Umberto Boccioni.

Olga Biglieri è stata una pittrice, aviatrice e giornalista italiana, conosciuta con lo pseudonimo di Barbara. Esponente dell'aeropittura, fu una delle prime aviatrici italiane e, insieme a Regina Cassolo Bracchi e Benedetta Cappa, una delle tre donne futuriste.

F. T. Marinetti la scopre per caso, vedendo un suo quadro (opera Vomito dall'aereo che fa parte di una ricerca delle proprie “sensazioni di volo”, destinata alla sua prima personale nella vetrina di un corniciaio di Milano e la invita ad esporre alla Biennale di Venezia del 1938 dove porta l'opera L'aeroporto abbranca l'aeroplano che viene firmata "Barbara, aviatrice futurista".

In seguito alle affermazioni contenute nel Manifesto del futurismo, art.9 Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna., si dissocia dal movimento, ritenuto troppo "maschilista e dittatoriale" e, convinta pacifista, rifiuta la sua esaltazione della guerra. Nonostante questo distacco espone ancora come futurista alla Quadriennale di Roma nel ’43.

Ma i rapporti con i vecchi colleghi e amici futuristi non si sono mai interrotti. Nel 1986 (foto corriere della sera) la prima seduta a sinistra (mio nonno l ultimo seduto a destra) disse che se glielo avesse chiesto Marinetti avrebbe nuovamente aderito al Futurismo.
Questi erano gli amici di mio nonno. Le serate burrascose futuriste le trascorrevano fra loro. Se penso agli amici che aveva mio nonno così geniali, all Avanguardia in tutto mi sembra, al confronto, di avere una vita misera.

Il teatro futurista. Sarebbe bello riproporre alcune sintesi magari anche rivisitate.
Le trovo così attuali ma hanno quasi cento anni.

Il nonno redattore di cruciverba.
L' ho sempre visto seduto stare ore a comporre cruciverba che poi venivano pubblicati in diverse riviste con pseudonimo B-AS.
Io a momenti neanche so risolverli.

Le citta' di oggi previste e pensate nel 1914 da quel genio di Sant'Elia...
Esposizione palazzo Grassi 1986 Venezia
Il Futurismo un eterno presente.

Il "collaudo" delle opere futurista nel pensiero di F. T. Marinetti rappresentava la sostituzione della ormai vecchia "prefazione" prima del testo. Questo collaudo era già presente dal 1910 ma solo nell'opera di mio nonno appare per la prima volta a chiare lettere nel 1938 compare il "Collaudo" con " l'Aeropoema dei legionari di Spagna"

Per Clamora Onlus è stato il primo anno di attività. Abbiamo esordito con la ricerca e pubblicazione digitale di "Vita Futurista Bruno Aschieri" motivo per cui è nata questa associazione culturale nel ormai lontano 2007. Nel suo statuto è anche previsto un premio culturale e artistico intitolato a nostro nonno. La targa è una raffigurazione di ripresa da un disegno del pittore futurista Renato Di Bosso.
CLA. MO. RA sono i nomi delle tre nipoti che del Futurista, Claudia, Monica e Raffaella.
Per queste feste, a noi stesse, auguriamo di riuscire a portare avanti i tanti progetti culturali che abbiamo pensato e su cui lavoriamo ogni giorno e a tutti voi auguriamo pace e serenità.

Tutte le copertine del Futurista
La nostra copertina e un po' di articoli di giornale su

La storia di Bruno Aschieri raccontata dal giornalista Carlo Figari. https://www.carlofigari.it/bruno-aschieri-futurista-e-giornalista/

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=269608619426155&id=100091310574599

Nonni da Antologia
Nel luglio-agosto 1936 alla II° Mostra d'Arte Sindacale Polesana, a Rovigo, nella sezione Futurismo, presenta i disegni: Fede, Desiderio, Amore; nella sezione Scenografia espone: Scena per il dramma del teatro futurista, Bozzetto di scena per il dramma del tatro futurista, Bozzetto di scena per balletto, Bozzetto di scena per l'atto II della "Vestale" (il fuoco sacro del tempio di Vesta), Bozzetto di scena per dramma del teatro futurista custodite presso il museo Mart di Rovereto. Nella sezione Arte Pubblicitaria, presenta: II Mostra Sindacale d'Arte (Rovigo), VII Festa nazionale dell'Uva, Fiera annuale di Rovigo, Leggete il "Popolo d'Italia".

Ma quale lingua morta!
Ma quale Inglese!
Il LATINO è vivo più che mai ed è una lingua meravigliosa!
Volete la prova?

Ecco 20 parole Latine che usiamo abitualmente tutti i giorni:
1️⃣ Alter Ego
2️⃣ Bonus
3️⃣ Bis
4️⃣ Curriculum Vitae
5️⃣ Deficit
6️⃣ Et cetera
7️⃣ Ex Equo
8️⃣ Extra
9️⃣ Idem
🔟 Incipit
1️⃣1️⃣ In Extremis
1️⃣2️⃣ Factotum
1️⃣3️⃣ Lapsus
1️⃣4️⃣ Post Scriptum
1️⃣5️⃣ Referendum
1️⃣6️⃣ Super
1️⃣7️⃣ Una Tantum
1️⃣8️⃣ Tabula Rasa
1️⃣9️⃣ Vice Versa
2️⃣0️⃣ Virus

Ecco invece 7 parole che magari credevate fossero inglesi e invece sono latinissime:
1️⃣ Campus
2️⃣ Gratis
3️⃣ Junior
4️⃣ Monitor
5️⃣ Sponsor
6️⃣Tutor
7️⃣ Video

Ecco infine 3 Locuzioni Latine che sicuramente avete usato/sentito:
1️⃣ Ad Maiora!
2️⃣ Carpe Diem
3️⃣ Mens sana in corpore sano

Queste sono solo un TOT [altro latinismo] Ma sono tantissime e potrei continuare per ore.Anzi nelle prossime settimane sicuramente ve ne racconterò qualcuna. Perché il Latino è il NON PLUS ULTRA [altro latinismo]!
Io adoro il Latino per tre motivi:
1️⃣ La sua grammatica è quasi matematica, aiuta tantissimo a ragionare.
2️⃣ Capisci da dove arrivano le parole e quindi capisci il loro significato profondo.
3️⃣ Vai alla radice, all’essenziale, è quasi filosofia e apre la mente.

Quindi meno Inglesismi!
Più LATINISMI!!
..degustibus non disputandum est...

Simone

Vita Futurista
Bruno Aschieri
(Verona 1906 - Cagliari 1991)
Biografia Digitale
A cura di Raffaella Aschieri
Con la collaborazione
Di Monica Aschieri Libri
Prenota acquisto con wozzap

~
Sei totalmente sola.
Sei sempre sola. Tutto il resto te lo inventi.

Christiane F. 🖤🥀 Noi i ragazzi dello zoo di Berlino.

“ La vita è bella,
e bisogna fare in modo
che chiunque possa affermarlo
sulla terra”.

Fedor Dostoevskij

L'arte di sedurre. Le sete, le piume, i merletti e i pizzi, il vedo non vedo, quel pizzico di mistero che avvolge gli occhi e i sensi, morbidi cenni in controluce di femminilità dimenticate.
Nella foto Rita Hayworth

Condivido tutto

Non era così br**ta l’Italia del dopoguerra - Marcello Veneziani Ma era così br**ta, odiosa e maschilista l’Italia dell'immediato dopoguerra, quando c’erano ancora i soldati americani per le strade?Ho visto il film di Paola

#1930

Nell’Aprile del 1900 a Firenze, Papini e gli altri uomini liberi (Mori, Morselli e Prezzolini) si unirono in un patto che chiamarono Proclama degli uomini liberi.

“Considerato che:

il fine naturale di ogni uomo è la felicità,
che la felicità consiste nel massimo numero di sensazioni piacevoli e nel minimo di sensazioni dolorose,
che le grandi fonti di piacere per l’uomo sono la libertà, l’amore, la scienza e l’arte,
che nel mondo civile moderno regnano invece la schiavitù sì materiale che spirituale (sotto varie forme di autorità, di morale stabilita, di convenienze tradizionali ecc.) – la lotta feroce per la vita – e la mediocrità intellettuale, ma che d’altra parte l’uomo non può da solo procurarsi tutti quei piaceri
Noi, spiriti liberi, abbiamo deciso:
di unirci in un gruppo fraterno – facendo vita comune e unendo insieme i nostri cuori e i nostri beni, i nostri ideali e i nostri destini.”

Avevo fatto di tutto per non amarlo. Chi legge sa che avevo provato in ogni modo ad estirpare dal mio animo i germi di un amore appena nato; e adesso mi era bastato rivederlo un momento perché quel sentimento tornasse di nuovo, incontrollato, più vivo e più forte di prima! Quell'uomo mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi!

Charlotte Brontë

Per cattive compagnie non mi riferisco solo a gente cattiva, viziosa o distruttiva; di quelle si dovrebbe evitare la compagnia perché la loro influenza è velenosa e deprimente. Mi riferisco soprattutto alla compagnia di persone amorfe, di gente la cui anima è morta, sebbene il corpo sia vivo; di gente i cui pensieri e la cui conversazione sono banali; che chiacchiera anziché parlare, e che esprime opinioni a cliché invece di pensare.

Erich Fromm, L'arte di amare

Le sculture di lamiera di Monica Aschieri Aschieri
Lo storico dell'arte in occasione della presentazione del libro "Vita Futurista Bruno Aschieri" su nostro nonno, ha detto: "sono andato a vedere queste sculture presso la galleria Scotti e sono opere bellissime. Monica Aschieri ha sicuramente ereditato il talento del nonno Futurista".

La mostra inaugurata a giugno scorso chiuderà a novembre. Molti cuori si trovano ora nelle case di chi li ha acquistati con un carico intenso di colore e significato, ma ci sono ancora dei cuori bellissimi che meritano di essere scoperti e vissuti.