Dark Diaries

https://youtu.be/_8HllFoIeZU?si=vEAz6SMbH84FLYUq
1977, provincia di Firenze - Nel piccolo comune di Vicchio, due ex sessantottini di nome Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi decidono di fondare una comunità agricola che possa accogliere in affido bimbi disagiati. Il nome che verrà scelto per la co-operativa è “il Forteto”, e diventerà nei decenni successivi un’eccellenza educativa toscana e fiore all’occhiello della politica toscana e nazionale. Ci vorranno 30 anni perché i suoi fondatori mostrino il loro vero volto, tra stupri, percosse e violenze psicologiche nei confronti di minori e disabili che erano stati dati in affidamento alla comunità dal Tribunale dei minori. Ma cosa succedeva davvero dentro le mura del Forteto? E come ha fatto a rimanere un segreto per quasi 40 anni?
Proviamo a scoprirlo insieme a Carlotta Toschi: avvocato penalista, detentrice di un master in diritto di famiglia, ma soprattutto podcaster e autrice della serie "Dark Diaries".

Lo scandalo della comunità del Forteto - DOCUMENTARIO COMPLETO 1977, provincia di Firenze - Nel piccolo comune di Vicchio, due ex sessantottini di nome Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi decidono di fondare una comunità ag...

L'incredibile avventura della signora degli Appalachi Immaginiamo una madre di undici figli e nonna di ventitré nipoti, ex moglie di un marito violento. Immaginiamo una signora di sessantasette anni, alta poco pi�

L'incredibile avventura della signora degli Appalachi Immaginiamo una madre di undici figli e nonna di ventitré nipoti, ex moglie di un marito violento. Immaginiamo una signora di sessantasette anni, alta poco più di un metro e mezzo e con un ginocchio infermo.  Un giorno, questa donna legge un articolo sul National Geographic riguardante l’Appala...

La triste storia di Caroline Christine Walter ed il mistero del fiore sulla sua tomba Siamo nella bellissima città di Friburgo, in Germania Un gruppo di turisti attraversa veloce i vialetti del cimitero. Non hanno dubbi, una sosta è d’obbligo. A Friburgo la tomba di una semplice ragazza è diventata meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Ognuno vuole posare un fiore sulla sua ...

"perché, fra i tanti miracoli che avvengono di continuo,
volerti sentire ancora e per sempre,
qui dall'infinito, oltre lo spazio e il tempo,
è quello che preferisco."
- dal film Olivia -
- illustrazione da Pinterest -

Buona serata a tutti voi ...✨

🥦🥬🥕

Mont Saint - Michel , Normandia 💚

con la sua millenaria Abbazia
Dal 1979 patrimonio Unesco

Da non dimenticare il soffio, importantissimo!

Adesso ho capito che possedere la nostra storia e arrivare ad amare noi stessi è la cosa più coraggiosa che possiamo di fare.
Brené Brown

Illustrazione di green_cardamom

LE DITA DELL'UOMO MORTO
Un fungo simile a un germoglio cresce in alcune aree del pianeta e viene soprannominato "le dita dell'uomo morto".
La natura è strana e a volte non c'è alcuna spiegazione dietro ciò che Madre Natura ci ha dato; ma questa è una delle forme più strane. Un passante potrebbe scambiare questo ritrovamente per non-morti che si stanno risvegliando per dare inizio all'apocalisse o potrebbero fare una rapida ricerca e scoprire che provengono dalla famiglia dei funghi. Se li dovessi trovare durante le tue scampagnate, essi non sono tossici, ma non sono nemmeno commestibili, quindi lasciali dove sono.

LA VERA SPADA NELLA ROCCIA E' TUTTA ITALIANA

Quello della spada nella roccia è un mito che deriva dalla Materia di Bretannia, più nota come Ciclo arturiano, ovvero l’insieme delle leggende legate a re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Una vasta ed eterogenea produzione letteraria ha impresso nell’immaginario collettivo alcuni temi protagonisti di queste vicende, tra cui la mitica spada conficcata in una roccia che solo il predestinato re di Gran Bretagna può estrarre. Ebbene, la leggenda affonda le radici in terra anglosassone, eppure in quelle zone nessuno può vantare di possedere veramente una lama conficcata in una roccia, onore che invece l’Italia detiene: nella campagna toscana, per la precisione a Chiusdino (Siena) un eremo che fa da scrigno ad una spada penetrata in un macigno roccioso. a 'spada nella roccia' è tutta italiana quindi, ed è visibile presso la Rotonda di Montesiepi, ca****la dalla pianta circolare costruita a pochi passi dall’Abbazia di San Galgano - splendido esempio di architettura cistercense oggi completamente scoperchiata ma ancora di indubbia bellezza. Il complesso, fu fatto erigere a memoria di Galgano Guidotti, cavaliere divenuto Santo che qui si ritirò in eremitaggio, rinunciando alla vita mondana e soprattutto alla guerra. E’ proprio la spada a simboleggiare la sua abdicazione, e, leggenda vuole, egli la conficcò a testimonianza della rinunzia, ritirandosi a vivere in piccolo romitorio, che venne ampliato nel XIV secolo, e successivamente nel XVII. Le leggende non si limitano alla vita del santo: la forma cilindrica della ca****la, la volta emisferica internamente decorata con ipnotici cerchi concentrici, gli ‘errori’ in alcune opere d’arte (c’è un affresco con una Madonna a tre mani), la particolare simbologia, le suggestioni che si legano alla saga dei templari, la camera vuota che sorgerebbe alla base della ca****la e conterrebbe diversi segreti, forse addirittura il Sacro Graal, le due mani mummificate nell’attigua ca****la Lorenzetti, e ovviamente la seducente spada infilata nella roccia - che esami metallografici datano al XII secolo - avvolgono l’eremo di mistero e suggestione.

LA "PORTA DELL'INFERNO" TURKMENISTAN Uno dei luoghi più inquietanti al mondo.

La cosiddetta "Porta dell'Inferno" o "Cancello dell'Inferno" è un cratere di gas naturale a Derweze, in Turkmenistan. Il cratere è il risultato di un giacimento di gas naturale crollato in una caverna sotterranea nel 1971. Secondo quanto riferito, i geologi gli hanno dato fuoco per frenare la diffusione del gas metano, che ora continua a bruciare.

Centro psichiatrico abbandonato "Hudson River Psychiatric Center" U.S.A.

Notte al Tempio di Karnak, Egitto - Foto di Ron Porter

Tempio di Wat Sothonwararam, Thailandia - Foto di Charnchai Saeheng

La rivolta di Quarto Oggiaro Anno del signore 1971, è il mese di gennaio. 22 gennaio. Fa un freddo cane. Siamo a Quarto Oggiaro, provincia di Milano.Miei cari ascoltatori di Dark Diaries, questa è la storia di 25  famiglie che decidono di sfidare il sistema. La rivolta di Oggiaro

Se la storia degli Aristogatti fosse stata ambientata vicino ad un cimitero indiano...

La rivolta di Quarto Oggiaro Anno del signore 1971, è il mese di gennaio. 22 gennaio. Fa un freddo cane. Siamo a Quarto Oggiaro, provincia di Milano. Miei cari ascoltatori di Dark Diaries, questa è la storia di 25 famiglie che decidono di sfidare il sistema. La rivolta di Oggiaro

Tempio di Bada Bagh, India - Foto di Volker Glätsch

Purtroppo succede

Porta del Paradiso

La porta del Paradiso si trova in Cina, sul monte Tianmen, a Zhangjiajie, poco distante dalle montagne che hanno ispirato il film Avatar.

Bhopal 1984, la nube della morte Il Disastro di Bhopal è stato un disastro ambientale ed industrale avvenuto in India nella omonima città il 3 dicembre 1984. La stima dei morti, del distretto di Madya Pradesh è di 3.787. La stima delle altre agenzie governative, invece, di ben 15.000. Siamo in uno stabilimento chimico, di propri...

La chiesa di Auvers 💙
Vincent Van Gogh ( 1890 )

Museo d' Orsay , Parigi.

Si dice che in punto di morte, la maggior parte delle persone ha "Visioni" di amici e parenti già defunti, vecchi animali domestici, spiriti, angeli, che li visitano e solo loro riescono a vederli....Chissà!

IL BAMBINO DELL’OBITORIO
(L’esperienza paranormale di un assistente patologo durante un’autopsia)

Uno dei miei parenti ha lavorato per 20 anni in un obitorio. E quando ero piccola le chiedevo sempre: "Non hai paura di lavorare con i morti?" Mi diceva sempre di avere paura dei vivi, non dei morti. Ma c'è stato un momento in cui questa certezza vacillò.
Era estate, all'inizio di luglio del 1990. Hanno portato un bambino di un anno e mezzo per l'autopsia. La madre viveva in un villaggio, tutti erano al lavoro, ha dato da mangiare al bambino che poi si è addormentato e poi e corsa a dar da mangiare al bestiame in un appezzamento di terra di 30 ettari. Il bambino stava chiaramente piangendo, si è mosso ed è scivolato giù dal cuscino, con il berretto legato intorno al collo teso. Una disgrazia. Quando la madre tornò, il viso del bambino era livido; non dava segni di vita. Chiamarono un'ambulanza, ma durante il viaggio dal villaggio alla città è stato constatato che per il bambino non c’era più niente da fare.
Nello stesso tempo, il figlio di una donna era disperso nel fiume. L'intera città era alla sua ricerca. Lo cercarono per diversi giorni, ma non riuscirono a trovarlo. Il padre andava sulla riva di quel fiume ogni giorno e restava seduto lì per ore. E poi un giorno era seduto, guardando nell'acqua, suo figlio emerse proprio di fronte a lui. Era ormai sera, il piccolo corpo è stato tirato fuori e portato in ospedale per l'autopsia. Era venerdì e per una questione di mancanza di personale durante il weekend era necessario fare l’autopsia la sera stessa per dare la possibilità di celebrare il funerale il giorno seguente.
E così il mio parente disse: “Ci siamo fasciati la testa con le lenzuola; lasciando scoperti solo i nostri occhi (perché a volte è impossibile fare un'autopsia a causa dell'odore). Il dottore cominciò ad operare e io lo aiutavo scrivendo sulla cartella le parole pronunciate dal medico. Era notte fonda, e dovevamo finire il lavoro, non ci potevamo rifiutare”. Improvvisamente, dice: “sento un bambino che piange dalla stanza accanto. Non potevo crederci, ho guardato il dottore con occhi atterriti; e lui ha guardato me allo stesso modo, eravamo pietrificati. Abbiamo pensato di aver sentito male, forse era un rumore, ma dopo qualche minuto, il pianto è tornato e ancora più forte di prima. Il dottore alza la testa e mi guarda; Io, senza che mi dicesse niente, sono passato nella stanza accanto, aprii il frigorifero. Il bambino di 1 anno e mezzo era sdraiato con gli occhi aperti e la bocca aperta. È stato spaventoso, ma lo abbiamo portato fuori e il dottore lo ha esaminato nuovamente: era morto e non c'era sonno letargico. Chiusi gli occhi del bambino e lo riportai al frigorifero. Siamo tornati alla nostra autopsia. Dopo un po', abbiamo sentito di nuovo il pianto del bambino, e sempre più forte. A quel punto ci siamo spaventati, ci siamo cambiati i vestiti e siamo scappati da lì. Abbiamo deciso di tornare la mattina presto per finire l'autopsia”. Alle cinque del mattino sono tornati al lavoro, si sono vestiti e sono andati subito al frigorifero. Lo aprirono, ed ecco che questo bambino era di nuovo con gli occhi aperti. E’ stato tirato fuori, esaminato di nuovo, era morto. Quando l'autopsia è stata completata, il dottore ha spiegato al mio parente che ci sono casi documentati in cui i defunti hanno reazioni riflesse: serrare e aprire gli arti, le palpebre degli occhi, ecc. Il mio parente ha annuito al dottore ma era turbato e mi ha confessato di aver pensato: “per gli occhi aperti dei morti mettono monete, a volte leghiamo la bocca al mento, in modo che non si apra, ma il pianto???”

Una tomba di Pirati in Belgio datata primi dell'800