Cantiamoli alla Vita
«Cantiamoli alla Vita» è un percorso di accompagnamento al travaglio e al parto attraverso il suo
Il potere della voce materna è enorme ed ha effetti benefici non solo sulla sfera emotiva. Vogliamo condividere questa testimonianza e questo bel progetto.
In attesa di poter superare le tante pesantissime restrizioni di questo periodo (che ormai sembra infinito) e di poter ricominciare a cantare insieme alle madri nei nostri laboratori, non scordiamoci che la voce è magica.
Non stiamo parlando della voce educata, intonata, dotata ma della nostra voce naturale, quella vera, imperfetta, sporca. Quella unica e irripetibile che appartiene solo a noi. È in quella voce che si nasconde la magia.
Cantiamo allora.
Cantiamo per i figli che stanno per nascere, per quelli già nati e soprattutto per noi stesse/i.
TG1 - In Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Sant'Orsola la musicoterapia di Mozart14 Nel servizio del Tg1 del 14 novembre 2020, le attività di musicoterapia che Mozart14 sostiene nel reparto di terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Sant...
Dato il crescente numero di contagi - seppure con moltissimo rammarico - abbiamo deciso di annullare il ciclo di appuntamenti fissati per febbraio presso il Centro Papillon di Nervi.
Speriamo che sia possibile riprendere a incontrarsi in presenza quanto prima, facendolo con maggiore serenità e nella piena tutela delle future mamme che parteciparanno.
Alla ricerca di un regalo speciale per un'amica, una sorella, una collega in dolce attesa?? 🤰
Questo corso di accompagnamento "musicale" verso la nascita potrebbe essere una graditissima e inaspettata sorpresa da trovare sotto all'albero di Natale🎄
«Cantiamoli alla Vita» è un percorso innovativo che accompagna le gestanti in un viaggio di preparazione al travaglio divertente, rasserenante e soprattutto efficace. Un cammino alla scoperta di strumenti pratici e concreti che possono essere utili sia durante il travaglio sia nella relazione con il proprio bambino.
Canto, Musicoterapia, Nada Yoga (yoga del suono), Neuroscienze, Music Learning Theory, Tecniche di Respirazione e Mindfulness sono la cassetta degli attrezzi da cui attingeremo durante i quattro incontri.
Conducono gli incontri Elena Menichini Doula & Music Therapist ed Erica Volta presso il Centro Papillon di Genova Nervi.
Per informazioni e prenotazioni: [email protected]
Ecco le date del prossimo ciclo di incontri in presenza (🥳) che si terranno nel bellissimo salone del Centro Papillon di Genova Nervi.
Gli incontri si terranno in ottemperanza alle disposizioni vigenti ai fini del contenimento della diffusione del contagio del virus COVID-19.
I posti sono limitati e le prenotazioni aperte già da ora.⏰❗
Ecco le date del prossimo ciclo di incontri che saranno di SABATO MATTINA per 4 settimane consecutive.
⏰ Ogni appuntamento durerà due ore: dalle 10,00 alle 12,00
12 FEBBRAIO 2021
19 FEBBRAIO 2021
26 FEBBRAIO 2021
5 MARZO 2021
Gli incontri si terranno presso il bellissimo Centro Papillon di Genova Nervi... dove, nelle giornate più miti e soleggiate, potremmo godere anche di una bella terrazza.
info e iscrizioni:
📨[email protected]
📲 elena menichini 347 2441519
📲 erica volta 347 0677893
Gli incontri sono organizzati in ottemperanza alle disposizioni vigenti ai fini del contenimento della diffusione del contagio del virus COVID-19. Alle partecipanti sarà richiesta l'esibizione del green-pass.
Dopo tanto raccontare a proposito dei contenuti del corso eccoci a raccontare di noi. Le due "mamme" che hanno visto nascere un figlio tanto desiderato: CANTIAMOLI ALLA VITA. Ci piace definirci "madri" del progetto e non solo "creatrici" perché un progetto importante può essere un po' come un figlio.
Ecco chi siamo:
Elena Menichini Doula & Music Therapist è duoula e musicoterapeuta. Un passato da cantante e il continuo desiderio di esplorare la voce nelle sue molteplici possibilità: soprattutto quelle più inaspettate e sconosciute. Lavora attualmente come musicoterapeuta anche con bambini ed anziani ma il suo “primo grande amore” professionale resta il lavoro con le donne e le madri. In questo percorso vi accompagnerà alla scoperta di come la voce e la respirazione possano essere determinanti durante il travaglio… ma non solo!
Erica Volta è una musicoterapeuta e una ricercatrice. Erica ha sempre avuto un po’ il tarlo del capire perché quella cosa semplice e invisibile che è la musica riesce a colpirci, aiutarci, farci comunicare anche quando non lo sappiamo fare. Ecco allora che il suo “piccolo grande amore”, all’inizio inseguito con lo studio severo e rigoroso del pianoforte, ha guidato costantemente i suoi passi alla scoperta del nostro cervello, del nostro sviluppo come esseri umani e delle infinite possibilità che nella musica si schiudono. Così si occupa di età evolutiva in veste di musicoterapista e ricercatrice. Soprattutto ama stare insieme agli altri nella musica.
Cantiamoli alla Vita è un progetto dedicato alle mamme in attesa e ai loro piccoli, un progetto per le mamme e per i bambini unico nel suo genere.
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Nei precedenti post abbiamo parlato dei motivi per cui si parla spesso, anche sui quotidiani, della musica come di una pratica a cui avvicinarsi "perché fa bene".
Ma alla fine non dimentichiamo il motivo più semplice e scontato e importante per cui fare musica è consigliabile: fare musica è bello!
Stare insieme facendo musica, incontrandoci in un terreno comune, che non conosce età, etnie, dizionari, linguaggi, ci fa vivere un’esperienza umana arricchente. Il nostro corpo si scioglie e torna protagonista, il nostro respiro si libera dai molti pesi che quotidianamente lo opprimono, le nostre voci si uniscono in una voce sola così come i nostri sguardi.
È tutto questo ad essere “terapeutico” nel mondo più umano e concreto possibile.
E vale per grandi, piccini e piccolissimi. La musica non è necessariamente e solo appannaggio di un’élite colta, che ha studiato una vita per creare in noi emozioni e scenari meravigliosi. Certo, esiste anche quel fare musica ed è un dono di cui noi tutti possiamo fruire.
Esiste però anche un modo di fare musica che ci appartiene in quanto esseri umani, e che è nostro diritto recuperare e condividere.
E quale miglior momento dei meravigliosi - e a volte in parte spaventosi - mesi della gravidanza per iniziare a farlo e donare ai piccoli bambini di domani uno strumento di consapevolezza e benessere in più?
Cantiamoli alla Vita è un progetto dedicato alle mamme in attesa e ai loro piccoli, un progetto per le mamme e per i bambini unico nel suo genere.
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Alzi la mano chi di noi, in una giornata no, una di quelle in cui vorremmo prendere a calci il mondo come Mafalda, ascoltando quella particolare canzone, sì, quella che teniamo sempre a portata di mano sullo smartphone, non si sente subito meglio e scopre, dopo due minuti di sentirsi più rilassata, di scoprire che il respiro scende più profondamente nella pancia.
Il potere che la musica ha di aiutarci a regolare le nostre emozioni ed i nostri sentimenti, aiuta anche il bambino, fin da piccolissimo, a fare altrettanto.
Durante la gravidanza la musica è un utilissimo strumento per andare alla ricerca delle emozioni e osservarle, lasciarle emergere.
Immergersi con il proprio bambino ancora nel grembo in un mondo sonoro crea uno spazio di condivisione e comunicazione in cui iniziare i primi passi di vita insieme.
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La nostra esplorazione dei molti modi in cui la musica può aiutare lo sviluppo del bambino ed il benessere dell’adulto prosegue oggi parlando di motricità e sviluppo motorio.
Uno sviluppo armonico del bambino, che passa anche da un approccio precoce al mondo della - intesa in senso lato come gioco, , , aiuta il bambino a sviluppare un movimento coordinato e via via sempre più consapevole.
La ricerca contemporanea sta studiando molto il cervello del musicista per capire fino a che punto il suo sviluppo di una e così raffinata possano essere addirittura strumento di o almeno rallentamento di patologie neurologiche o motorie importanti.
Allo stesso modo, nell’età dello sviluppo, laddove si presentino condizioni che chiedono un supporto allo sviluppo della motricità del bambino, la si applica con profitto proprio per la natura multisensoriale che la connota.
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Se la musica influenza e supporta lo sviluppo del linguaggio verbale, la musica allora è un linguaggio a tutti gli effetti? No, non lo è, ma il processo di apprendimento della musica si struttura in maniera molto molto simile a quello del linguaggio.
Dello studio dei processi di apprendimento musicale, dal punto di vista psicologico e cognitivo oltrechè educativo, si è occupato Edwin Gordon, ricercatore americano, che coniò la oggi famosa , praticata in Italia in vari contesti.
Erica si è formata, in particolare, all’ di Milano, di cui è attualmente socia e dove continua i suoi studi nell’ambito dello sviluppo musicale del bambino e ci condurrà all’interno di questo mondo.
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Continuiamo la nostra scoperta del mondo sonoro del bambino e di come un’esposizione precoce alla musica, fin da prima di nascere, contribuisca al suo sviluppo.
Una delle associazioni più note che si attribuiscono alla musica nell’età dello sviluppo è quella con il linguaggio.
Ci sono, infatti, interi protocolli che sfruttano la musica per facilitare l’emissione verbale, sia nel bambino che nell’adulto.
Per chi è interessato a questi argomenti, consigliamo il lavoro del gruppo SPAEE dell’Università Cattolica di Milano nell’età dello sviluppo e i protocolli di Neurologic Music Therapy (NMT), in particolare la “Melodic Intonation Therapy”, usata con successo in caso di ictus, per esempio.
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Ma qual è la musica “giusta” per lo sviluppo musicale del bambino?
La risposta è quanto mai semplice e difficile al tempo stesso: proprio perché l’apprendimento della musica avviene in modo molto simile a quello del linguaggio, è importantissimo che il bambino sia esposto fin dalla nascita, se possibile fin da prima, alla maggior varietà di ascolti musicali possibile. In termine “tecnico”, parliamo di modi e metri, ma no, non sono parole che fanno paura, sono nostri alleati! Il nostro mondo occidentale propone per lo più musica in modo maggiore e minore e in metri binari.
Questo vuol dire, facendo un paragone con il mondo verbale, che è come se al bambino noi parlassimo sempre e solo usando le stesse 50 parole, da quando nasce in avanti.
Se così facessimo, come potrebbe il bambino sviluppare, nel tempo, un linguaggio ricco ed articolato come quello umano?
Ovviamente non potrebbe.
La stessa cosa accade per la musica: esporre il bambino, fin da piccolissimo, alla varietà del mondo musicale attingendo anche ad altre culture, dà al suo cervello la possibilità di sviluppare una sempre maggiore plasticità, di farlo abituare alla varietà, sviluppando in maniera naturale il suo con la stessa naturalezza con cui, parlandogli, contribuiamo a sviluppare il suo .
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Cosa vuol dire ascoltare?
E cosa vuol dire abituare all’ascolto musicale un bambino fin da prima che nasca?
Abituare all’ascolto musicale è il primo ma fondamentale passaggio non solo dello sviluppo dell’apprendimento musicale del bambino, ma del suo sviluppo e capacità di interazione con il mondo in generale.
Ascoltare, infatti, abbiamo visto che è la prima modalità del feto di conoscere il mondo fuori da sè, sia nel rapporto con la madre che nel rapporto con il mondo esterno con cui la madre entra in relazione.
Ascoltare è, quindi, anche il primo modo che il bambino ha di mettere in ordine gli stimoli che riceve, il che implica comprenderli e quindi imparare. L’apprendimento nasce dall’ascolto.
Nel caso della musica, l’esposizione precoce, attraverso il canto, alle strutture melodiche, ritmiche e modali che caratterizzano la cultura musicale, permette al bambino di iniziare il processo di apprendimento in maniera naturale e spontanea, come avviene con l’apprendimento verbale.
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Mercoledì prossimo, 28 luglio, nell'ambito di Terre di confine, Perinaldo Festival e i concerti del Ponente ligure si parlerà di Musicoterapia.
Se ne parlerà attraverso una parformance scritta a più mani e messa in scena a più "voci" dal gruppo Arcipelago di Genova di cui abbiamo il piacere e l'onore di far parte.
Che dire?
Se quella o altre sere della programmazione siete liberi fatevi una gita a Perinaldo.
Il Festival vale il viaggio!
Terre di confine, Perinaldo Festival 2021. La Fondazione Compagnia di San Paolo è il maggior
sostenitore della nostra iniziativa.
Prenotazione obbligatoria per tutti gli spettacoli (ad eccezione dell'evento del 29 luglio ad Ospedaletti) al numero n. 3669730066. Il servizio è attivo a partire dal 19 luglio.
www.facebook.com/CompagniaDiSanPaolo
Bordighera, Ospedaletti, Perinaldo
Se nei post precedenti abbiamo parlato del perché la produzione sonora possa essere utile alla madre durante il travaglio, nell’ultimo post abbiamo introdotto un argomento altrettanto importante: il mondo sonoro del bambino.
Essere immersi in un universo sonoro ricco, costellato dal canto e dalla produzione musicale, cosa comporta per lo sviluppo mentale del bambino?
Le neuroscienze ci dicono ormai da anni che un’esposizione precoce del bambino all’universo dei suoni ha profondi effetti sul suo sviluppo cerebrale.
È diventato, ormai, argomento da copertina dei giornali, quello secondo cui la musica “fa bene”, aiuta l’apprendimento scolastico, migliora il coordinamento motorio, ci fa stare bene agendo sul nostro umore, insomma… una panacea di tutti i mali.
É davvero così?!
E, nel caso, perchè?
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Perché «Cantiamoli alla Vita»?
Come abbiamo già detto, i motivi per cui crediamo sia sensato affermare che una donna possa «cantare alla vita» il proprio bambino sono molti.
Uno di questi riguarda la possibilità, per la mamma di sviluppare un rapporto unico, con il proprio bambino, attraverso la musica ed il canto.
Com’è possibile?
Perchè il bambino già dalle primissime fasi di gestazioni entra in contatto con il mondo attraverso il suono. Un suono che gli arriva non necessariamente attraverso l’organo acustico, ancora in formazione, ma attraverso le vibrazioni da cui il suono è composto, che attraversano la pelle della mamma, i liquidi amniotici e, alla fine, la pelle sottilissima del bambino in utero.
Un importante ricercatore francese, Alfred Tomatis si è occupato a lungo di studiare lo sviluppo della percezione del suono durante tutto l’arco della vita. Le sue ricerche si possono leggere in italiano in “La notte uterina” e “L’orecchio e la vita”.
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Perché cantiamoli alla vita?
La vocalità è legata - nell’intera storia dell’uomo - alla ritualità, al viaggio spirituale, alla meditazione, alle pratiche di guarigione e rinascita.
Di certo il parto contiene in sé tutti questi elementi: è un rito, è un viaggio spirituale, è un momento di profonda introspezione e infine è una nascita, sì, ma anche una rinascita di colei che torna alla luce come madre.
Dare "voce" a questi aspetti non significa però cantare canzoni - con tecnica più o meno virtuosa - durante il travaglio e il parto. Una delle cose che impareremo durante il corso è come attivare una connessione libera ed efficace tra corpo e voce. Come liberare la nostra voce più istintiva e potente.
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Usare l’apparato fonatorio è strettamente legato ad un lavoro sulla RESPIRAZIONE: elemento di enorme importanza durante il travaglio e il parto ma anche indispensabile alla VITA stessa!
Attraverso LA RESPIRAZIONE possiamo entrare profondamente in contatto con il corpo e tenere a bada la mente... che - come vedremo più nel dettaglio - durante il parto può giocare brutti scherzi.
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Nel post precedente abbiamo aperto un quesito: che relazione c’è tra bocca, laringe, corde vocali e va**na?
Un indizio suggestivo lo cogliamo osservando l’anatomia dell’alto apparato fonatorio e di quello riproduttivo: la somiglianza è davvero innegabile.
In effetti questi due apparati "NASCONO" dallo stesso foglietto embrionale e condividono una genesi comune.
Il foniatra e vocologo Diego Cossu ci viene in aiuto spiegando poi come la LARINGE sia un organo bersaglio per gli ormoni sessuali - protagonisti non solo del parto ma dell’intera vita femminile - e come le variazioni istologiche della laringe evolvano di pari passo con quelle dell’ENDOMETRIO.
Insomma, l’apparato riproduttivo e quello fonatorio sono strettamente legati tra loro da analogie morfologiche e funzionali… e questa consapevolezza può trasformare la voce in un PREZIOSA ALLEATA durante il travaglio e la fase espulsiva del parto per favorire la dilatazione e il rilassamento del perineo.
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Perché «Cantiamoli alla Vita»?
I motivi per cui crediamo sia sensato affermare che una donna possa «cantare alla vita» il proprio bambino sono molti.
Nel suo libro “Le gioie del parto” l’ostetrica statunitense Ina May Gaskin racconta quanto osservato durante i molti anni di pratica clinica accanto alle partorienti: «le donne le cui bocche sono rilassate e aperte durante il travaglio e il parto raramente hanno bisogno di punti». Durante il nostro percorso impareremo come giocare con la voce può essere un’efficace mezzo per rilassare bocca e laringe…
Ma perché tiriamo in ballo la laringe adesso?!?
Che relazione c’è tra bocca, laringe, corde vocali e va**na?
Seguiteci, ve lo raccontiamo nel prossimo post!
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In cosa consiste il progetto «Cantiamoli alla Vita»?
Partiamo dalla cosa più semplice da spiegare: l’OBIETTIVO.
Abbiamo strutturato questo percorso con il desiderio di accompagnare le gestanti in un viaggio sonoro di preparazione al travaglio che fosse divertente, piacevole e soprattutto efficace.
Ci siamo prese del tempo e abbiamo chiamato a raccolta diversi strumenti che secondo noi possono creare una sinergia davvero fruttuosa!
Potremmo dire che CANTO, MUSICOTERAPIA, NEUROSCIENZE, NADA YOGA, MUSIC LEARNING THEORY, TECNICHE DI RESPIRAZIONE e MINDFULNESS sono i protagonisti di questo workshop ma non sarebbe vero...
Infatti le uniche protagoniste di questo percorso sono e saranno sempre le DONNE 🤰e i loro piccoli che aspettano di essere accolti nel mondo… nella maniera più armoniosa possibile 🎼
Siete curiosi di saperne di più?
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