Giorgio Bruzzone
Apota. Cattolico. Scrittore per passione. Lavora da quasi 30 anni in Banca dove ha ricoperto, tra l’altro, per molto tempo, il ruolo di Direttore di Filiale.
Giorgio Bruzzone, nato nel 1965, laureato in Scienze Politiche è da sempre appassionato di economia, politica, filosofia e sociologia. Da alcuni anni, ha affiancato all’attività lavorativa l’impegno da Sindacalista. Gestisce alcuni blog su Facebook seguiti da migliaia di follower. Vive a Genova con la moglie Simona, la figlia Benedetta, un cane ed un gatto. Nel 2020, ha pubblicato, con De Ferrari
Forse la parte peggiore è quando
non si resta amici. Non si diventa
nemici. Ma solo estranei con qualche
ricordo comune.
- M. Reich -
«𝙻'𝙾𝚌𝚌𝚒𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎̀ 𝚞𝚗𝚊 𝚗𝚊𝚟𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚏𝚏𝚘𝚗𝚍𝚊, 𝚍𝚘𝚟𝚎 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚒𝚐𝚗𝚘𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚕𝚊 𝚏𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚎 𝚕𝚊𝚟𝚘𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚊𝚜𝚜𝚒𝚍𝚞𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚙𝚒𝚞̀ 𝚌𝚘𝚖𝚘𝚍𝚊 𝚕𝚊 𝚗𝚊𝚟𝚒𝚐𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝚎 𝚍𝚘𝚟𝚎, 𝚚𝚞𝚒𝚗𝚍𝚒, 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚒 𝚟𝚞𝚘𝚕 𝚍𝚒𝚜𝚌𝚞𝚝𝚎𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚍𝚒 𝚙𝚛𝚘𝚋𝚕𝚎𝚖𝚒 𝚒𝚖𝚖𝚎𝚍𝚒𝚊𝚝𝚒, 𝚎 𝚜𝚒 𝚛𝚒𝚌𝚘𝚗𝚘𝚜𝚌𝚎 𝚞𝚗 𝚜𝚎𝚗𝚜𝚘 𝚊𝚒 𝚙𝚛𝚘𝚋𝚕𝚎𝚖𝚒 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚜𝚎 𝚐𝚒𝚊̀ 𝚜𝚒 𝚒𝚗𝚝𝚛𝚊𝚟𝚟𝚎𝚍𝚘𝚗𝚘 𝚕𝚎 𝚜𝚙𝚎𝚌𝚒𝚏𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚎𝚌𝚗𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚛𝚒𝚜𝚘𝚕𝚞𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎. 𝙼𝚊 𝚕𝚊 𝚟𝚎𝚛𝚊 𝚜𝚊𝚕𝚞𝚝𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚘𝚙𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒𝚞𝚗𝚐𝚎 𝚏𝚘𝚛𝚜𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚜𝚒 𝚎̀ 𝚌𝚊𝚙𝚊𝚌𝚒 𝚍𝚒 𝚜𝚌𝚘𝚙𝚛𝚒𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚟𝚎𝚛𝚊 𝚖𝚊𝚕𝚊𝚝𝚝𝚒𝚊?»
Emanuele Severino, "Essenza del nichilismo"
Interessante analisi sul “il foglio” relativamente alla grave crisi che attraversa la Chiesa cattolica ( drastico calo dei fedeli e delle vocazioni e …. tanta, tanta confusione dottrinale)
“I gıovαnı non sono αteı, mα ındıfferentı αl fαtto relıgıoso. Che Dıo esıstα o no, non è un loro problemα. Mα come potrebbero trovαre lα fede ın unα Chıesα che, trα lottα αmbıentαlıstα e umαnıtαrıα, offre quel che gıὰ dὰ loro ıl mondo? “ di Matteo Matzuzzi
FILOSOFIA
Socrate diceva non so niente, proprio perché se non so niente problematizzo tutto.
La filosofia nasce dalla problematizzazione dell'ovvio: non accettiamo quello che c'è, perché se accettiamo quello che c'è, ce lo ricorda ancora Platone, diventeremo gregge, pecore.
Mi rendo conto che realisticamente uno che si iscrive a filosofia compie un gesto f***e, però forse se non ci sono questi folli il mondo resta così com'è.
La filosofia svolge un ruolo decisamente importante, non perché sia competente di qualcosa, ma semplicemente perché non accetta qualcosa.
E questa non accettazione di ciò che c'è non la esprime attraverso revolverate o rivoluzioni, l'esprime attraverso un tentativo di trovare le contraddizioni del presente e dell'esistente, e argomentare possibilità di soluzioni: in pratica, pensare.
E il giorno in cui noi abdichiamo al pensiero abbiamo abdicato a tutto.
Umberto Gɑlimberti
In attesa che il libro torni disponibile, dopo la ristampa, c’è chi ne parla …..
Giorgio Bruzzone Il Rio Edizioni
Giorgio Bruzzone VORREI RACCONTARTI in libreria il nuovo libro di Poesie per Il Rio Edizioni Vorrei raccontarti è una raccolta di quindici poesie suddivise in tre capitoli: Luoghi del cuore, Emozioni, Futuro. Perché scrivere poesie?
L’INDIFFERENZA È LA MORTE DELLA CIVILTÀ
“Le civiltɑ̀ muoiono per l’indifferenzɑ verso i vɑlori peculiɑri che le fondɑno” scriveva Nicolás Gómez Dávila.
A Gaza l’esercito Israeliano bombarda gli ospedali ammazzando bambini e civili, senza neanche più nascondersi!
I neonati vengono tirati fuori dalle incubatrici perché manca la corrente e lasciati al loro destino!
E nessuno si indigna! Ci hanno abituati alla barbarie.
Abbiamo probabilmente toccato il punto più basso dell'umanità!
Giorgio Bruzzone
𝐈𝐧𝐝𝐢: 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 "𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞" 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨.
Alla fine la povera Indi è morta, come accadrà presto o tardi a ciascuno di noi. Cosa che in tanti sembrano aver dimenticato !
Siamo tutti in condizioni di provvisorietà ed forse proprio la mancanza di una prospettiva di eterno che porta gli uomini a compiere e sostenere i più efferati crimini come quello odierno.
Nei giorni scorsi, dopo l’ennesima opposizione dei Giudici inglesi, la povera Indi era stata scortata dalla polizia verso un hospice. I giudici, evidentemente consci dell’impopolarità della loro decisione, hanno imposto di non rivelare il luogo della struttura.
Le forze dell’ordine hanno poi blindato l’hospice e predisposto un controllo agli accessi come per il peggiore dei criminali.
Eventi al limite del paradossale che hanno trovato in una piccola fascia di autoproclamati “intellettuali” come Michele Serra uno squallido ed inopportuno eco e sostegno.
Quella di Indi Gregory è nella realtà la storia di un’esecuzione dove il male celebra la sua atrocità. Contro il volere dei genitori, contro la possibilità, offerta, di un’umana assistenza, ha prevalso il volere assoluto di uno Stato tirannico. Uno Stato che oramai si identifica con lo Stato democratico. E questo è un segnale molto molto pericoloso!
Il filosofo spagnolo 𝐆𝐮𝐬𝐭𝐚𝐯𝐨 𝐁𝐮𝐞𝐧𝐨 ha creato il concetto di "𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑐𝑟𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜" ed è questo esattamente quello che viviamo nel cosídetto "Ordine Liberale".
Una falsa religione, quindi un'idolatria neopagana d'una ferocità biototalitaria, di cui subiamo gli effetti dal marzo 2020.
La vicenda è molto più grave è pericolosa del fatto in se. Conferma infatti due evidenti derive della democrazia occidentale in cui prevalgono materialismo, nichilismo e mercatismo:
- in nome della qualità della vita lo Stato può decidere che si può togliere la vita
- i genitori possono essere esautorati da qualunque decisione per un miglior interesse singolo o collettivo
Colpiscono e fanno riflettere le parole di 𝐩𝐚𝐩𝐚̀ 𝐃𝐞𝐚𝐧:
“𝙼𝚒𝚊 𝚏𝚒𝚐𝚕𝚒𝚊 𝚎̀ 𝚖𝚘𝚛𝚝𝚊, 𝚕𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚎̀ 𝚏𝚒𝚗𝚒𝚝𝚊 𝚊𝚕𝚕’𝟷.𝟺𝟻.
𝙸𝚕 𝚜𝚎𝚛𝚟𝚒𝚣𝚒𝚘 𝚜𝚊𝚗𝚒𝚝𝚊𝚛𝚒𝚘 𝚗𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚊𝚕𝚎 𝚎 𝚒 𝚝𝚛𝚒𝚋𝚞𝚗𝚊𝚕𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚕𝚎 𝚑𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚝𝚘𝚕𝚝𝚘 𝚕𝚊 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚒𝚝𝚊̀ 𝚍𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎, 𝚖𝚊 𝚕𝚎 𝚑𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚝𝚘𝚕𝚝𝚘 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚊 𝚍𝚒𝚐𝚗𝚒𝚝𝚊̀ 𝚍𝚒 𝚖𝚘𝚛𝚒𝚛𝚎 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚌𝚊𝚜𝚊.
𝚂𝚘𝚗𝚘 𝚛𝚒𝚞𝚜𝚌𝚒𝚝𝚒 𝚊 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚒𝚕 𝚌𝚘𝚛𝚙𝚘 𝚎 𝚕𝚊 𝚍𝚒𝚐𝚗𝚒𝚝𝚊̀ 𝚍𝚒 𝙸𝚗𝚍𝚒, 𝚖𝚊 𝚗𝚘𝚗 𝚙𝚘𝚝𝚛𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚖𝚊𝚒 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚊.
𝚂𝚊𝚙𝚎𝚟𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚎𝚛𝚊 𝚜𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝚍𝚊𝚕 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚎̀ 𝚗𝚊𝚝𝚊, 𝚑𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚜𝚋𝚊𝚛𝚊𝚣𝚣𝚊𝚛𝚜𝚒 𝚍𝚒 𝚕𝚎𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚗𝚎𝚜𝚜𝚞𝚗𝚘 𝚕𝚘 𝚜𝚊𝚙𝚎𝚜𝚜𝚎 𝚖𝚊 𝚒𝚘 𝚎 𝙲𝚕𝚊𝚒𝚛𝚎 𝚌𝚒 𝚜𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚊𝚜𝚜𝚒𝚌𝚞𝚛𝚊𝚝𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚊𝚛𝚎𝚋𝚋𝚎 𝚜𝚝𝚊𝚝𝚊 𝚛𝚒𝚌𝚘𝚛𝚍𝚊𝚝𝚊 𝚙𝚎𝚛 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎”.
Cristo ci ha insegnato, non a caso, a cercare la sua presenza nelle persone più semplici ed indifese.
Chi più piccola, fragile ed indifesa di questa povera bimba?
Giorgio Bruzzone
La coscienza della propria finitudine impone la ricerca del senso della vita come il primo e il più importante dei compiti dell’uomo.
È la conclusione a cui arriva lo scrittore russo 𝐓𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐞𝐯 che lo porta ad affermare con un paradosso solo apparente: “Lα cosα pıú ınteressαnte, nellα vıtα, è lα morte”Giorgio Bruzzone
🎥 In attesa che arrivi la di 𝙑𝙤𝙧𝙧𝙚𝙞 𝙧𝙖𝙘𝙘𝙤𝙣𝙩𝙖𝙧𝙩𝙞, potete scoprire qualcosa di più sul mio nuovo libro di poesie, pubblicato da Il Rio Edizioni, in questa mia breve intervista rilasciata a Videoradio Channel
Giorgio Bruzzone
Giorgio Bruzzone -Vorrei raccontarti Un ringraziamento particolare al caro amico Angelo Di Grumo attore e speaker
Che dire ? grazie 🙏
Giorgio Bruzzone
📣 Non abbiamo fatto in tempo ad annunciarlo che è già andato ᴇsᴀᴜʀɪᴛᴏ! Giorgio Bruzzone torna in libreria con il libro di poesie 𝙑𝙤𝙧𝙧𝙚𝙞 𝙧𝙖𝙘𝙘𝙤𝙣𝙩𝙖𝙧𝙩𝙞 e batte ogni record della casa editrice esaurendo in soli ᴅᴜᴇ ɢɪᴏʀɴɪ le copie della prima tiratura. Il volume, uscito in libreria il 30 ottobre, è attualmente ɪɴ ʀɪsᴛᴀᴍᴘᴀ e tornerà presto disponibile e ordinabile in tutte le librerie fisiche e bookstore online!
📖 𝘝𝘰𝘳𝘳𝘦𝘪 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘵𝘪 è una raccolta di quindici poesie suddivise in tre capitoli: 𝘓𝘶𝘰𝘨𝘩𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦, 𝘌𝘮𝘰𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘍𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰. Perché scrivere poesie? Per interrogarsi sui perché di un mondo che rimanda messaggi e immagini lontane dal nostro modo di pensare e di essere. Perché a volte ci si sente soli anche tra tanta gente, perché dentro ci sono vuoti che non riesci a colmare, e allora butti giù strofe per lenire quanto dentro ti soffoca. Ma anche per fissare i ricordi di un passato che sappiamo non tornerà. Perché in un mondo dove tutto è esposto, dove si fa spesso confusione con il concetto di libertà, ci sono parole che non riesci a pronunciare, ma sono uno scudo che protegge la nostra anima. La poesia è allora una sorta di carta d’identità, ci racconta e racconta al mondo chi siamo, senza maschere, senza imbrogli, senza doversi fingere migliori. Dire chi siamo, cosa vogliamo, diventa allora un atto rivoluzionario.
Per saperne di più: https://www.ilrio.it/libro/dettaglio/vorrei-raccontarti
𝐂𝐔𝐋𝐓𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐑𝐓𝐄
Questa sera si fatica a dormire, indifferenza e silenzi fanno molto rumore!
Ora chiediamoci quale sarà il prossimo passo verso l’abisso.
Per chi ha il dono della fede non resta che pregare.
Giorgio Bruzzone
𝐈𝐥 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐆𝐚𝐳𝐚
In questi giorni scienziati della School of Plant Sciences dell’università di Tel Aviv hanno annunciato di aver registrato con speciali microfoni sensibili agli ultrasuoni gli urli di dolore che le piante emettono quando sono tagliate o quando mancano di acqua.
A Gaza non ci sono microfoni.
30 ottobre 2023. 𝑮𝒊𝒐𝒓𝒈𝒊𝒐 𝑨𝒈𝒂𝒎𝒃𝒆𝒏
“Il 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 è un bene dell’uomo – è un bene della sua umanità – perché mediante il lavoro l’uomo non solo trasforma la natura adattandola alle proprie necessità, ma anche realizza se stesso come uomo ed anzi, in un certo senso, “diventa più uomo”.
𝑺𝒂𝒏 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒏𝒊 𝑷𝒂𝒐𝒍𝒐 𝑰𝑰
Enciclica “Laborem exercens”
BASTA‼️
Il conto dei bambini morti nella striscia di Gaza sale a 3.900. (Fonte TG5)
Ma come si può restare indifferenti a questa inumana tragedia ?
I morti non hanno bandiera !
L’italia si dissoci da questo massacro
Giorgio Bruzzone
"𝘚𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘶𝘪𝘥𝘢 𝘦 𝘰𝘳𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘭'𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘢, 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘪𝘥𝘦𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦.
𝘜𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘮𝘰𝘤𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘳𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘵𝘰𝘵𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘰 𝘴𝘶𝘣𝘥𝘰𝘭𝘰, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢".
San Giovanni Paolo II
Ernst Junger e L’INCUBO DEI POTENTI ‼️
𝑳𝒂 𝑭𝑶𝑹𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳 𝑷𝑬𝑵𝑺𝑰𝑬𝑹𝑶 𝑰𝑵𝑫𝑰𝑷𝑬𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻𝑬
𝒊𝒏 𝑯𝒂𝒏𝒏𝒂 𝑨𝒓𝒆𝒏𝒅𝒕
“𝙸𝚕 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚙𝚎𝚗𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎 𝚌𝚛𝚒𝚝𝚒𝚌𝚘 𝚎̀ 𝚞𝚗𝚊 𝚍𝚒𝚏𝚎𝚜𝚊 𝚌𝚛𝚞𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚘𝚛𝚖𝚒𝚝𝚊̀ 𝚎 𝚕'𝚊𝚍𝚎𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚊𝚌𝚛𝚒𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚊 𝚒𝚍𝚎𝚎 𝚘 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚙𝚘𝚝𝚛𝚎𝚋𝚋𝚎𝚛𝚘 𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚊𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎.
𝙻𝚊 “𝚋𝚊𝚗𝚊𝚕𝚒𝚝𝚊̀ 𝚍𝚎𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎" 𝚜𝚒 𝚛𝚒𝚏𝚎𝚛𝚒𝚜𝚌𝚎 𝚊𝚕 𝚏𝚊𝚝𝚝𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚎 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚖𝚊𝚕𝚎𝚟𝚘𝚕𝚎 𝚜𝚙𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚒𝚞𝚝𝚎 𝚍𝚊 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚟𝚒𝚍𝚞𝚒 𝚖𝚊𝚕𝚟𝚊𝚐𝚒, 𝚖𝚊 𝚍𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚞𝚗𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎𝚐𝚞𝚘𝚗𝚘 𝚐𝚕𝚒 𝚘𝚛𝚍𝚒𝚗𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝚖𝚘𝚍𝚘 𝚌𝚛𝚒𝚝𝚒𝚌𝚘 𝚊𝚕𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚜𝚎𝚐𝚞𝚎𝚗𝚣𝚎 𝚖𝚘𝚛𝚊𝚕𝚒 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚎 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒.
𝙸𝚕 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚙𝚎𝚗𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚒 𝚙𝚎𝚛𝚖𝚎𝚝𝚝𝚎 𝚍𝚒 𝚟𝚊𝚕𝚞𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚛𝚒𝚝𝚒𝚌𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚕𝚎 𝚜𝚒𝚝𝚞𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒, 𝚙𝚘𝚛𝚛𝚎 𝚍𝚘𝚖𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚎𝚝𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚎 𝚐𝚒𝚞𝚍𝚒𝚌𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚎 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚒𝚗 𝚋𝚊𝚜𝚎 𝚊𝚒 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚒 𝚙𝚛𝚒𝚗𝚌𝚒𝚙𝚒. 𝙴̀ 𝚞𝚗 𝚊𝚗𝚝𝚒𝚍𝚘𝚝𝚘 𝚙𝚘𝚝𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚘𝚛𝚖𝚒𝚝𝚊̀ 𝚌𝚒𝚎𝚌𝚊 𝚎 𝚙𝚞𝚘̀ 𝚊𝚒𝚞𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚊 𝚙𝚛𝚎𝚟𝚎𝚗𝚒𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚙𝚎𝚝𝚞𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎.
𝙼𝚊𝚗𝚝𝚎𝚗𝚎𝚛𝚎 𝚞𝚗 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚙𝚎𝚗𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎̀ 𝚞𝚗 𝚍𝚘𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚎𝚝𝚒𝚌𝚘 𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊 𝚍𝚒 𝚛𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚎 𝚏𝚘𝚛𝚣𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚒𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊𝚛𝚌𝚒. 𝙲𝚒 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒𝚊 𝚊 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚌𝚒𝚝𝚝𝚊𝚍𝚒𝚗𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚜𝚊𝚙𝚎𝚟𝚘𝚕𝚒 𝚎 𝚛𝚎𝚜𝚙𝚘𝚗𝚜𝚊𝚋𝚒𝚕𝚒.
“𝙸𝚕 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘 𝚎̀ 𝚕’𝚞𝚗𝚒𝚌𝚘 𝚊𝚗𝚝𝚒𝚍𝚘𝚝𝚘 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚖𝚊𝚜𝚜𝚒𝚏𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎 𝚒𝚕 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚘𝚛𝚖𝚒𝚜𝚖𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚕𝚎 𝚏𝚒𝚛𝚖𝚎 𝚖𝚘𝚍𝚎𝚛𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚋𝚊𝚛𝚋𝚊𝚛𝚒𝚎”.
𝐇𝐚𝐧𝐧𝐚𝐡 𝐀𝐫𝐞𝐧𝐝𝐭, “𝐋𝐚 𝐛𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐥𝐞” 1963
Un libro scritto nel lontano 1963 ma solido punto di riferimento in questo periodo storico dominato dal subdolo tentativo di imporre un “pensiero unico” , con ogni mezzo.
Giorgio Bruzzone
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𝟏 𝒏𝒐𝒗𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 𝑪𝒐𝒎𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊 𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒊
𝟐 𝒏𝒐𝒗𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 𝑪𝒐𝒎𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒆𝒇𝒖𝒏𝒕𝒊
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In questi giorni il progetto nichilista di cancellazione del Cristianesimo si è arricchito di una nuova malsana idea, su proposto dall’Istituto universitario Europeo di Fiesole: la cancellazione del S Natale attraverso il cambio di nome in “Festa d’inverno”.
Diventa, per questo, ancora più importante ricordare le ragioni per cui le due ricorrenze sono così importanti.
Sono almeno otto i motivi:
1) Perché mentre il mondo ci mostra spesso, e particolarmente in questo periodo, il suo lato più brutto, i Cristiani, di cui i Santi rappresentano la massima espressione, donano al mondo una prospettiva di vita vera e ci nutrono di salutare speranza.
2) Perché i Santi, con la loro testimonianza di vita, ci ricordano che Cristo ha conquistato il mondo con l’amore e non con l’odio, la sopraffazione e la guerra.
3) perché la santità non è una cosa per superuomini. Ma è una prospettiva di vita, acquisita con il battesimo, che tutti i Cristiani possono desiderare e perseguire. Un compito complicato perché c***a con la nostra fragilità umana .
4) Perché il tentativo di cancellare, queste importanti ricorrenze, fa parte di un diabolico e nichilista obiettivo di azzeramento della nostra cultura.
Un progetto che mira, tra l’altro, ad uniformarci nell’uomo a “taglia unica” cittadino del mondo e consumatore perfetto.
5)Perché se ingenuamente ci si traveste da mostri, nel nome di una festa pagana e commerciale che non appartiene alla nostra cultura, si esorcizza la paura facendone una burla pittoresca. Atteggiamento che alimenta, in realtà, la nostra naturale fragilità impedendoci di fare davvero i conti con il concetto di finitudine della nostra vita. Così facendo si favorisce il progetto di chi vorrebbe cancellare il pensiero e la nostra capacità di pensare. Come se cancellare le “domande ultime” rappresentasse una implicita risposta agli interrogativi che accompagnano da sempre la storia culturale degli uomini.
6) Perché festeggiare, anziché ricordare ci aiuta a credere, erroneamente, che la vita va vissuta solo al presente, come se il prima ed un dopo non esistessero.
7) Perché se si sceglie di andare al cimitero, significa trovare la forza e la serenità di confrontarsi davvero con la nostra umana finitudine.
8) Perché, entrambe, sono ricorrenze importanti della nostra tradizione nazionale che vanno preservate dai costanti tentativi di cancellazione.
Giorgio Bruzzone
𝒫𝒶𝓁𝒶 𝒹𝒾 𝒪𝑔𝓃𝒾 𝒮𝒶𝓃𝓉𝒾 𝒹𝒾 𝐿𝓊𝒹𝑜𝓋𝒾𝒸𝑜 𝒹𝒾 𝐿𝓊𝒹𝑜𝓋𝒾𝒸𝑜 𝐵𝓇𝑒𝒶 - 𝟷𝟻𝟷𝟹 - 𝒮𝒶𝓃𝓉𝒶 𝑀𝒶𝓇𝒾𝒶 𝒹𝒾 𝒞𝒶𝓈𝓉𝑒𝓁𝓁𝑜 𝒢𝑒𝓃𝑜𝓋𝒶
"L'uomo è grande solo quando è in ginocchio davanti a Dio. Gli uomini la cui forza è nella preghiera sono inaffondabili".
Cardinale Robert Sarah
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di spezzare questa omertosa e cinica indifferenza.
Un plauso a Marcello Veneziani per il coraggio di dire sempre ciò che pensa !
In Palestina è in atto un genocidio che non può essere in alcun modo giustificato, ne tantomeno aiutato.
Ci stiamo ormai abituando a vedere quotidiane scene di morte e, convivendo con questo orrore, banalizziamo il male. Si rivela il volto del male nella società di massa. Come scriveva Hanna Harendt” 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎 𝚙𝚞𝚘̀ 𝚒𝚗𝚟𝚊𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚎 𝚍𝚎𝚟𝚊𝚜𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚘, 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚜𝚒 𝚎𝚜𝚙𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚜𝚞𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚙𝚎𝚛𝚏𝚒𝚌𝚒𝚎 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚞𝚗 𝚏𝚞𝚗𝚐𝚘. 𝙴𝚜𝚜𝚘 "𝚜𝚏𝚒𝚍𝚊", 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚑𝚘 𝚍𝚎𝚝𝚝𝚘, 𝚒𝚕 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘, 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚒𝚕 𝚙𝚎𝚗𝚜𝚒𝚎𝚛𝚘 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊 𝚍𝚒 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒𝚞𝚗𝚐𝚎𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚏𝚘𝚗𝚍𝚒𝚝𝚊̀, 𝚍𝚒 𝚊𝚗𝚍𝚊𝚛𝚎 𝚊𝚕𝚕𝚎 𝚛𝚊𝚍𝚒𝚌𝚒, 𝚎 𝚗𝚎𝚕 𝚖𝚘𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎, 𝚎̀ 𝚏𝚛𝚞𝚜𝚝𝚛𝚊𝚝𝚘 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚗𝚘𝚗 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚊 𝚗𝚞𝚕𝚕𝚊. 𝚀𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚎̀ 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 "𝚋𝚊𝚗𝚊𝚕𝚒𝚝𝚊̀". 𝚂𝚘𝚕𝚘 𝚒𝚕 𝚋𝚎𝚗𝚎 𝚎̀ 𝚙𝚛𝚘𝚏𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚎 𝚙𝚞𝚘̀ 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚛𝚊𝚍𝚒𝚌𝚊𝚕𝚎.
In fondo tutto questo può accadere perché non c'è più nulla nei nostri Stati che custodisca l'umano. Le nostre millenarie radici le stiamo seppellendo.
Abbiamo preparato il terreno a tanta disumanità, ad esempio, con la teoria dello scarto.
Ci affanniamo a vivere in un appagante effimero presente, in cui le domande ultime sono bandite. Chi si intromette nello sviluppo di questo modello di società, che paradossalmente chiamano progressista, va eliminato. Per questo si esalta una cultura di morte dove "bambini, anziani, disabili o malati gravi, se non appagano il piacere momentaneo o lo ostacolano, si trasformano in "vite non degne."
Per questo tutti i sensati appelli alla pace cadono nel vuoto, e chi prova a dire qualcosa viene marchiato come antisemita!
Ma chissenefrega! Vale sempre la pena correre dei rischi per difendere le proprie idee.
Giorgio Bruzzone
𝑮𝒍𝒊 𝒂𝒃𝒆𝒓𝒓𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒕𝒊𝒏𝒈𝒖𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂𝒄𝒓𝒊
Ma è così difficile dire che il massacro di una famiglia, sia israeliana che palestinese, è un abominio inaccettabile? Bisogna per forza distinguere tra i due massacri o imputarne entrambi a una sola parte, quando è evidente che le parti sono due?
È così difficile difendere sul serio il diritto degli israeliani e dei palestinesi alla loro esistenza, alla loro incolumità e al rispetto, nonché al riconoscimento pieno di due popoli e due stati? Perché sostenere questa tesi significa parteggiare solo per una, o peggio, fare il gioco dei terroristi? Se trovi raccapricciante che per colpire un terrorista si possa sterminare la sua famiglia e il suo popolo, esattamente come fanno i terroristi, perché devi essere considerato uno che fa il gioco dei terroristi, anzi “è proprio quello che vogliono loro”? Possibile che non si debba manifestare orrore per lo sterminio in corso, per non fare il gioco di Hamas? Dove è finito tutto l’umanitarismo perfino stucchevole dell’Occidente? Ripristiniamo la sequenza fondandoci su alcuni dati, seppur manipolati e reinterpretati dalle due parti: se Hamas in un solo colpo satanico, lo scorso 7 ottobre, ha “pareggiato” i conti delle vittime civili con Israele lungo gli anni, può bastare ora la vendetta di Israele che da quel giorno ha mietuto 5/6mila vittime, quasi tutte civili, solo in piccola parte riconducibili ad hamas?
Quanti rischi stiamo facendo crescere su di noi schierando l’Occidente contro tutto il mondo restante, ricompattando sunniti e sciiti, gutierres ed erdogan, l’Iran e la Russia, la Cina e il resto del pianeta?
Me ne frego di essere classificato in un modo o in un altro: io giudico l’evidenza della realtà nel nome della giustizia, dell’umanità e della verità, almeno come appare ai miei occhi.
Don Camillo spalancò le braccia:
"𝑺𝒊𝒈𝒏𝒐𝒓𝒆, 𝒄𝒐𝒔'𝒆̀ 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒂𝒛𝒛𝒊𝒂? 𝑵𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒆𝒓𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒔𝒕𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒉𝒊𝒖𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒆 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒊𝒅𝒂 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒅𝒊𝒔𝒕𝒓𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆?"
"𝑫𝒐𝒏 𝑪𝒂𝒎𝒊𝒍𝒍𝒐, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒔𝒔𝒊𝒎𝒊𝒔𝒎𝒐? 𝑨𝒍𝒍𝒐𝒓𝒂 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒔𝒂𝒄𝒓𝒊𝒇𝒊𝒄𝒊𝒐 𝒔𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒖𝒕𝒊𝒍𝒆? 𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒎𝒊𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒇𝒓𝒂 𝒈𝒍𝒊 𝒖𝒐𝒎𝒊𝒏𝒊 𝒔𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒅𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒇𝒂𝒍𝒍𝒊𝒕𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒗𝒂𝒈𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒖𝒐𝒎𝒊𝒏𝒊 𝒆̀ 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒇𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒃𝒐𝒏𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝑫𝒊𝒐?"
"𝑵𝒐, 𝑺𝒊𝒈𝒏𝒐𝒓𝒆. 𝑰𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒏𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒍𝒂 𝒈𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒊𝒐̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒆𝒅𝒆 𝒆 𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂. 𝑴𝒂 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒐𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒍𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒗𝒆𝒅𝒐𝒏𝒐 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒏𝒐: 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆, 𝒃𝒐𝒏𝒕𝒂̀, 𝒑𝒊𝒆𝒕𝒂̀, 𝒐𝒏𝒆𝒔𝒕𝒂̀, 𝒑𝒖𝒅𝒐𝒓𝒆, 𝒔𝒑𝒆𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂. 𝑬 𝒇𝒆𝒅𝒆. 𝑪𝒐𝒔𝒆 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒍𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒑𝒖𝒐̀ 𝒗𝒊𝒗𝒆𝒓𝒆. 𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒆̀ 𝒍'𝒂𝒖𝒕𝒐𝒅𝒊𝒔𝒕𝒓𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒂𝒗𝒐. 𝑳'𝒖𝒐𝒎𝒐, 𝒎𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒆, 𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒕𝒓𝒖𝒈𝒈𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒑𝒂𝒕𝒓𝒊𝒎𝒐𝒏𝒊𝒐 𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆. 𝑳'𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒂 𝒓𝒊𝒄𝒄𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒄𝒉𝒆, 𝒊𝒏 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒊, 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒂 𝒂𝒄𝒄𝒖𝒎𝒖𝒍𝒂𝒕𝒐.”
“Don Camillo ed i giovani d’oggi”
Da oggi è attivo il nuovo profilo INSTAGRAM ‼️
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Vorrei raccontarti. Poesie https://amzn.eu/d/5JmLj7L
Il Rio Edizioni Giorgio Bruzzone
“𝙲’𝚎̀ 𝚞𝚗 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚝𝚒 𝚊𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚜𝚒𝚊 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚙𝚒𝚎𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚗𝚘𝚟𝚒𝚝𝚊̀. 𝙿𝚘𝚒 𝚊𝚛𝚛𝚒𝚟𝚊 𝚒𝚕 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚝𝚒 𝚛𝚎𝚗𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚊𝚛𝚊̀ 𝚊𝚏𝚏𝚊𝚝𝚝𝚘 𝚌𝚘𝚜𝚒̀. 𝚃𝚒 𝚊𝚌𝚌𝚘𝚛𝚐𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚖𝚊𝚒 𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚜𝚒 𝚜𝚝𝚊 𝚛𝚒𝚎𝚖𝚙𝚒𝚎𝚗𝚍𝚘 𝚍𝚒 𝚋𝚞𝚌𝚑𝚒. 𝙰𝚜𝚜𝚎𝚗𝚣𝚎. 𝙿𝚎𝚛𝚍𝚒𝚝𝚎. 𝙲𝚘𝚜𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚎𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚙𝚒𝚞̀. 𝙴 𝚒𝚗𝚜𝚒𝚎𝚖𝚎 𝚝𝚒 𝚛𝚎𝚗𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚍𝚘𝚟𝚎𝚛 𝚌𝚛𝚎𝚜𝚌𝚎𝚛𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚘 𝚒𝚗𝚝𝚘𝚛𝚗𝚘 𝚎 𝚝𝚛𝚊 𝚚𝚞𝚎𝚒 𝚟𝚞𝚘𝚝𝚒, 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚝𝚎𝚗𝚍𝚒 𝚕𝚊 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘 𝚒𝚕 𝚙𝚞𝚗𝚝𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚊 𝚌’𝚎𝚛𝚊 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚌𝚘𝚜𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚎𝚙𝚒𝚜𝚌𝚒 𝚕’𝚘𝚝𝚝𝚞𝚜𝚒𝚝𝚊̀ 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚊𝚝𝚝𝚊 𝚎 𝚜𝚙𝚕𝚎𝚗𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚙𝚊𝚣𝚒𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚊𝚋𝚒𝚝𝚊𝚗𝚘 𝚒 𝚛𝚒𝚌𝚘𝚛𝚍𝚒.”
Helen Macdonald, “Io e Mabel. Ovvero l’arte della falconeria.”
𝑩𝒖𝒐𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒂𝒏𝒏𝒐 𝑷𝒂𝒑𝒂̀
𝑴𝒂𝒏𝒄𝒉𝒊 🖤
Giorgio Bruzzone
https://www.ibs.it/vorrei-raccontarti-poesie-libro-giorgio-bruzzone/e/9791259890665
Il Rio Edizioni Giorgio Bruzzone
“Al bambino non possiamo consegnare l’Oceano, un secchiello alla volta. Però gli possiamo insegnare a nuotare nell’Oceano e allora andrà fin dove le sue forze lo porteranno, poi inventerà una barca e navigherà con la barca, poi con la nave. [...]
La conoscenza non è una quantità. È una ricerca. Noi non dobbiamo dare ai bambini quantità di sapere, ma strumenti per ricercare.”
Gianni Rodari (1920-1980)
LA GUERRA È IL FALLIMENTO DELLA POLITICA
C’è in me un grande dolore nell’ascoltare la conta quotidiana dei morti e guardare i filmati in arrivò dalla guerra in Palestina.
Stupisce e preoccupa, altresì, il senso di abitudine o disinteresse con cui in molti ( troppi) si pongono davanti a queste drammatiche immagini. Come se tutto fosse scontato! Come se quei bambini spaventati, feriti o morti avessero una colpa innata che stanno semplicemente espiando.
Non ho la pretesa di analizzare le cause e le colpe di questo conflitto, apice di un situazione di contrasti, palesi o latenti, fin dalla costituzione dello Stato di Israele.
Vorrei avere le certezze dei molti politici, giornalisti ed osservatori che per presunzione, ignoranza o convenienza conoscono esattamente le colpe e magari anche le soluzioni.
E non si tiri in ballo la religione! Quella della guerra di religioni è la solita ricostruzione semplicistica e comoda, oltre che pretesto per il “Sovrano macellaro” di turno, come magistralmente scrisse 𝐓𝐫𝐢𝐥𝐮𝐬𝐬𝐚 nella sua celebre “𝖭𝗂𝗇𝗇𝖺 𝗇𝖺𝗇𝗇𝖺”. ( https://youtu.be/Mgzc0ajmqss?si=3mvMR43yjV1RqmW5 )
In realtà il vero colpevole o forse una vera vittima c’è: la politica!
Quella politica che ha smarrito la sua funzione essenziale: costruire compromessi tra avversari, finanche nemici.
La guerra è il fallimento della politica!
Ma com’è potuto accadere ? E perché proprio adesso?
“𝖴𝗇 𝗀𝗈𝗏𝖾𝗋𝗇𝗈 ‘𝗆𝗈𝗇𝖺𝗋𝖼𝗁𝗂𝖼𝗈’ 𝖽𝖾𝗅 𝗉𝗂𝖺𝗇𝖾𝗍𝖺 𝖾̀ 𝗂𝗆𝗉𝗈𝗌𝗌𝗂𝖻𝗂𝗅𝖾” scrive 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐂𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐫𝐢: “𝖤̀ 𝖼𝗁𝗂𝖺𝗋𝗈 𝖽𝖺 𝗍𝖾𝗆𝗉𝗈 (…) 𝖨𝗅 𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝖺𝗅𝗂𝗌𝗆𝗈 𝗌𝖾𝗇𝗓𝖺 𝖼𝗈𝗇𝖿𝗂𝗇𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝗁𝖺 𝗉𝗈𝗋𝗍𝖺𝗍𝗈 “𝗅𝖺 𝖿𝗂𝗇𝖾 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖲𝗍𝗈𝗋𝗂𝖺”, 𝗊𝗎𝗂𝗇𝖽𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗉𝗈𝗅𝗂𝗍𝗂𝖼𝖺. 𝖨 𝗆𝖾𝗋𝖼𝖺𝗍𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝗁𝖺𝗇𝗇𝗈 𝗉𝖺𝖼𝗂𝖿𝗂𝖼𝖺𝗍𝗈 𝗂𝗅 𝗉𝗂𝖺𝗇𝖾𝗍𝖺. 𝖠𝗇𝗓𝗂, 𝗁𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖿𝗋𝖺𝗍𝗍𝗎𝗋𝖺𝗍𝗈 𝖺𝗇𝖼𝗁𝖾 𝗅𝖾 𝗇𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂 𝖽𝖺𝗅𝗅𝖾 𝗊𝗎𝖺𝗅𝗂 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗌𝗈𝗋𝗍𝗂.” E poi aggiunge: “𝖫𝖺 𝗉𝗈𝗅𝗂𝗍𝗂𝖼𝖺 𝖼𝗈𝗇 𝗅𝖺 𝖯 𝗆𝖺𝗂𝗎𝗌𝖼𝗈𝗅𝖺, 𝖼𝗁𝖾 𝖾̀ 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗍𝖺 𝗀𝗋𝖺𝗇𝖽𝖾 𝖯𝗈𝗅𝗂𝗍𝗂𝖼𝖺 𝗂𝗇𝗍𝖾𝗋𝗇𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖺𝗅𝖾, 𝖾̀ 𝗍𝗈𝗋𝗇𝖺𝗍𝖺 𝗉𝗋𝖾𝗉𝗈𝗍𝖾𝗇𝗍𝖾 𝗂𝗇 𝗍𝗎𝗍𝗍𝖺 𝗅𝖺 𝗌𝗎𝖺 𝗍𝗋𝖺𝗀𝗂𝖼𝗂𝗍𝖺̀. 𝖨 𝗌𝗎𝗈𝗂 𝖺𝗍𝗍𝗈𝗋𝗂 𝖿𝗈𝗇𝖽𝖺𝗆𝖾𝗇𝗍𝖺𝗅𝗂 𝗈 𝗌𝖺𝗉𝗋𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖺𝖿𝖿𝗋𝗈𝗇𝗍𝖺𝗋𝖾 𝗂𝗅 𝗆𝗈𝗆𝖾𝗇𝗍𝗈 𝗂𝗇 𝖻𝖺𝗌𝖾 𝖺𝗅𝗅𝖺 𝗋𝖾𝖼𝗍𝖺 𝗂𝗇𝗍𝖾𝗇𝗍𝗂𝗈 𝖽𝗂 𝗋𝖺𝗀𝗀𝗂𝗎𝗇𝗀𝖾𝗋𝖾 𝖺𝖼𝖼𝗈𝗋𝖽𝗂 𝗈 𝗉𝖺𝗍𝗍𝗂 (𝗅𝖺 𝗌𝗍𝖾𝗌𝗌𝖺 𝗋𝖺𝖽𝗂𝖼𝖾 𝖽𝗂 𝗉𝖺𝖼𝖾) 𝗋𝖺𝗀𝗂𝗈𝗇𝖾𝗏𝗈𝗅𝗂 𝖾 𝖽𝗎𝗋𝖾𝗏𝗈𝗅𝗂, 𝗈𝗉𝗉𝗎𝗋𝖾 𝗅𝖺 𝗌𝗂𝗍𝗎𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝗉𝗋𝖾𝖼𝗂𝗉𝗂𝗍𝖾𝗋𝖺̀ 𝗇𝖾𝖼𝖾𝗌𝗌𝖺𝗋𝗂𝖺𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾 𝗏𝖾𝗋𝗌𝗈 𝖼𝗈𝗇𝖿𝗅𝗂𝗍𝗍𝗂 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝗉𝗂𝗎̀ 𝗀𝗅𝗈𝖻𝖺𝗅𝗂”.
Il sospetto che dietro a tutti questi eventi ci sia una regia globale non serve però a lenire il dolore, ma anzi lo accentua. Una sofferenza che cresce parimenti al senso di impotenza, emozioni che accompagnano tutti i drammatici avvenimenti di questi ultimi anni.
Nessuno escluso!
Giorgio Bruzzone
𝟐𝟐 𝑶𝒕𝒕𝒐𝒃𝒓𝒆 𝑺𝒂𝒏 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒏𝒊 𝑷𝒂𝒐𝒍𝒐 𝑰𝑰
"Attenti, perché nel prossimo secolo la battaglia sarà sulla famiglia, perché il nemico dell' uomo , non potendo attaccare il Creatore, attaccherà la creatura nel luogo in cui la creatura nasce, cresce, si sviluppa, cioè la famiglia. Questa sarà l' ultima battaglia finale."
𝓢𝓪𝓷 𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓷𝓲 𝓟𝓪𝓸𝓵𝓸 𝓘𝓘
( Ai Vescovi - Rio de Janeiro - 1977 )

𝑰𝑳 𝑵𝑰𝑪𝑯𝑰𝑳𝑰𝑺𝑴𝑶 𝑺𝑶𝑪𝑰𝑨𝑳𝑬 𝒑𝒆𝒓 𝑩𝒂𝒖𝒎𝒂𝒏
Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione.
Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno.
Questa nostra epoca eccelle nello smantellare le strutture e nel liquefare i modelli, ogni tipo di struttura e ogni tipo di modello, con casualità e senza preavviso.”
ZYGMUNT BAUMAN
“𝙻𝚊 𝚜𝚘𝚌𝚒𝚎𝚝𝚊̀ 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚟𝚒𝚍𝚞𝚊𝚕𝚒𝚣𝚣𝚊𝚝𝚊” 2002
𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐓𝐀̀ 𝐈𝐍𝐃𝐈𝐕𝐈𝐃𝐔𝐀𝐋𝐄
Rileggendo la Storia contemporanea emerge inequivocabilmente come la politica del Novecento – il secolo del sangue e dei totalitarismi- fu caratterizzata principalmente dal contrasto tra due assoluti: lo Stato e la libertà.
Al centro di quelle devastanti esperienze ( comunismo e nazismo) lo Stato aveva una netta prevalenza sulla libertà individuale dei cittadini.
Sostanzialmente entrambe le drammatiche esperienze facevano leva su ideologie che, in modi diversi, millantavano di perseguire uno pseudo “bene comune”.
L’attuale situazione storica ci pone nuovamente di fronte alla scelta tra STATO e LIBERTÀ, o per meglio dire, tra libertà COLLETTIVA (una forma di libertà che esiste solo all’interno dello Stato e può essere regolata in funzione del bene comune) e la libertà INDIVIDUALE.
La storia ci ha però dimostrato che quando la libertà collettiva (quella dello Stato) torna a prevalere e soffoca quella individuale la società diventa autoritaria o addirittura totalitaria
In questi ultimi anni, a fronte di continue emergenze (Covid, guerre, clima, ecc), vere o presunte, si è ripresentata nuovamente questa impropria contrapposizione Stato / Libertà individuale.
Politica e Media si sono affannate a difendere il principio della libertà collettiva da quella che è invece l’unica e vera forma di libertà: la libertà individuale.
Dovrebbe, allora, essere facilmente comprensibile ai più, come opportuna e fondamentale, alla luce delle esperienze storiche, la difesa di quel bene prezioso che è la LIBERTÀ INDIVIDUALE
Ciò porta a concludere che: sebbene nessuna democrazia liberale sia un sistema perfetto i totalitarismi, espliciti o mascherati, sono comunque qualcosa di ben peggiore.
Giorgio Bruzzone
“I grandi spiriti hanno sempre incontrato la violenta ostilità delle menti mediocri. La mente mediocre è incapace di comprendere chi, rifiutando di inchinarsi ciecamente ai pregiudizi convenzionali, scelga invece di esprime le proprie opinioni con coraggio e onestà”
(Albert Einstein)
La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia.
Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire.
Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù.
Aldous Huxley
𝒮𝓉𝒶𝓃𝒸𝑜 𝓂𝒶 𝒻𝑒𝓁𝒾𝒸𝑒 𝒹𝑜𝓅𝑜 𝓂𝑒𝓈𝒾 𝒹𝒾 𝓁𝒶𝓋𝑜𝓇𝑜, 𝒹𝒾 𝓇𝒾𝒸𝑒𝓇𝒸𝒽𝑒, 𝒹𝒾 𝓃𝑜𝓉𝓉𝒾 𝒾𝓃𝓈𝑜𝓃𝓃𝒾, 𝒹𝒾 𝓇𝒾𝓈𝓋𝑒𝑔𝓁𝒾 𝒶𝓁𝓁’𝒶𝓁𝒷𝒶, 𝒹𝒾 𝑒𝓂𝑜𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝓋𝑒𝓇𝑒, 𝒹𝒾 𝓅𝒾𝒶𝓃𝓉𝒾, 𝓈𝑜𝓇𝓇𝒾𝓈𝒾 𝑒 𝒷𝓇𝒾𝓋𝒾𝒹𝒾.
𝒯𝓇𝒶 𝓅𝑜𝒸𝑜 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝑜 𝓅𝓇𝑜𝑔𝑒𝓉𝓉𝑜 𝒶𝓋𝓇𝒶̀ 𝓊𝓃 𝓃𝑜𝓂𝑒 𝑒𝒹 𝓊𝓃 𝓋𝑜𝓁𝓉𝑜.
𝓑𝓾𝓸𝓷𝓪 𝓼𝓽𝓻𝓪𝓭𝓪 𝓯𝓲𝓰𝓵𝓲𝓸 𝓶𝓲𝓸! 📕 ✍🏻
"Se l'ignoranza fosse un vuoto sarebbe facile riempirlo di cose, di cultura, di civiltà.
Ma l'ignoranza, caro mio, è un pieno.
E' un muro, e i muri si possono solo abbattere, oppure scavalcare."
Antonio Tabucchi
𝐕𝐄𝐑𝐎/𝐅𝐀𝐋𝐒𝐎
“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.“
Hannah Arendt
"Ogni tempo ha il suo . A questo si arriva in molti modi, non solo col terrore e l'intimidazione poliziesca, ma anche distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, diffondendo la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine".
𝓟𝓻𝓲𝓶𝓸 𝓛𝓮𝓿𝓲
Giorgio Bruzzone
LA PORTA STRETTA
C’è una frase, un’esortazione che mi ha sempre accompagnato nei momenti di difficoltà, di scelte decisive. Quando serve grande coraggio. Quel coraggio di essere la pecora nera del gregge, anticonformista, ribelle, scomodo per se stesso e per gli altri.
Quando serve il coraggio di affrontare sfide che sembrano insormontabili.
Una frase trascendente che profuma di infinito. Un vero dono per chi sa coglierne appieno il messaggio di quell’uomo che non ha esitato a scegliere per noi, per la nostra salvezza, la via della croce.
“𝚂𝚏𝚘𝚛𝚣𝚊𝚝𝚎𝚟𝚒 𝚍𝚒 𝚎𝚗𝚝𝚛𝚊𝚛𝚎 𝚍𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊,𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚕𝚊𝚛𝚐𝚊 𝚎 𝚜𝚙𝚊𝚣𝚒𝚘𝚜𝚊 𝚎̀ 𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚍𝚞𝚌𝚎 𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎,𝚎 𝚖𝚘𝚕𝚝𝚒 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚟𝚒 𝚎𝚗𝚝𝚛𝚊𝚗𝚘,𝚚𝚞𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊 𝚒𝚗𝚟𝚎𝚌𝚎 𝚎̀ 𝚕𝚊 𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚎 𝚊𝚗𝚐𝚞𝚜𝚝𝚊 𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚍𝚞𝚌𝚎 𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊,𝚎 𝚙𝚘𝚌𝚑𝚒 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚊 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚊𝚗𝚘 "
(Matteo 7:13).
Giorgio Bruzzone
𝗛𝗮𝗻𝗻𝗮𝗵 𝗔𝗿𝗲𝗻𝗱𝘁 𝗶𝗻 “𝗥𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗚𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼” 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲:
“𝖪𝖺𝗇𝗍 𝖽𝖾𝗌𝖼𝗋𝗂𝗏𝖾 𝗅𝖺 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗂𝗇𝗎𝖺 𝗍𝖾𝗇𝗍𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝗎𝗈𝗆𝗈 𝖺 𝖼𝗈𝗆𝗆𝖾𝗍𝗍𝖾𝗋𝖾 𝗂𝗅 𝗆𝖺𝗅𝖾 𝗂𝗇 𝗍𝖾𝗋𝗆𝗂𝗇𝖾 𝖽𝗂 “𝗆𝖺𝗅𝖾 𝗋𝖺𝖽𝗂𝖼𝖺𝗅𝖾”.
𝖭𝖾́ 𝗅𝗎𝗂 𝗇𝖾́ 𝗇𝖾𝗌𝗌𝗎𝗇 𝖺𝗅𝗍𝗋𝗈 𝖿𝗂𝗅𝗈𝗌𝗈𝖿𝗈 𝗆𝗈𝗋𝖺𝗅𝖾 𝗉𝖾𝗇𝗌𝖺𝗏𝖺 𝖼𝗈𝗆𝗎𝗇𝗊𝗎𝖾 𝖼𝗁𝖾 𝗅'𝗎𝗈𝗆𝗈 𝗉𝗈𝗍𝖾𝗌𝗌𝖾 𝗏𝗈𝗅𝖾𝗋𝖾 𝗂𝗅 𝗆𝖺𝗅𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝖺𝗆𝗈𝗋𝖾 𝖽𝖾𝗅 𝗆𝖺𝗅𝖾: 𝗈𝗀𝗇𝗂 𝗍𝗋𝖺𝗌𝗀𝗋𝖾𝗌𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖾̀ 𝗂𝗇𝗍𝖾𝗋𝗉𝗋𝖾𝗍𝖺𝗍𝖺 𝖽𝖺 𝖪𝖺𝗇𝗍 𝖼𝗈𝗆𝖾 𝗎𝗇'𝖾𝖼𝖼𝖾𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖺𝗅𝗅𝖺 𝗋𝖾𝗀𝗈𝗅𝖺, 𝖺𝗅𝗅𝖺 𝗅𝖾𝗀𝗀𝖾 𝗆𝗈𝗋𝖺𝗅𝖾 𝖽𝗂 𝖼𝗎𝗂 𝗅'𝗎𝗈𝗆𝗈 𝗋𝗂𝖼𝗈𝗇𝗈𝗌𝖼𝖾 𝖺 𝗉𝗋𝗂𝗈𝗋𝗂 𝗅𝖺 𝗏𝖺𝗅𝗂𝖽𝗂𝗍𝖺̀ – 𝖽𝗂 𝗆𝗈𝖽𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗂𝗅 𝗅𝖺𝖽𝗋𝗈 𝗋𝗂𝖼𝗈𝗇𝗈𝗌𝖼𝖾 𝖾 𝖺𝗉𝗉𝗋𝗈𝗏𝖺 𝗅𝖾 𝗅𝖾𝗀𝗀𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗉𝗋𝗈𝗉𝗋𝗂𝖾𝗍𝖺̀, 𝖺𝗎𝗀𝗎𝗋𝖺𝗇𝖽𝗈𝗌𝗂 𝗉𝖾𝗋𝖿𝗂𝗇𝗈 𝖽𝗂 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝗇𝖾 𝗍𝗎𝗍𝖾𝗅𝖺𝗍𝗈, 𝗌𝖾𝖻𝖻𝖾𝗇𝖾 𝖼𝗈𝗆𝗆𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗎𝗇𝖺 𝗍𝖾𝗆𝗉𝗈𝗋𝖺𝗇𝖾𝖺 𝗂𝗇𝖿𝗋𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝗂𝗅 𝗉𝗋𝗈𝗉𝗋𝗂𝗈 𝗍𝗈𝗋𝗇𝖺𝖼𝗈𝗇𝗍𝗈 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖺𝗅𝖾.
𝖭𝖾𝗌𝗌𝗎𝗇𝗈 𝗏𝗎𝗈𝗅𝖾 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖾 𝖼𝖺𝗍𝗍𝗂𝗏𝗈. 𝖤 𝖼𝗁𝗂 𝗏𝗎𝗈𝗅𝖾 𝖺𝗀𝗂𝗋𝖾 𝖺 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂 𝗂 𝖼𝗈𝗌𝗍𝗂 𝗂𝗇 𝗆𝖺𝗇𝗂𝖾𝗋𝖺 𝗆𝖺𝗅𝗏𝖺𝗀𝗂𝖺 𝖼𝖺𝖽𝖾 𝗂𝗇 𝗎𝗇 𝖺𝖻𝗌𝗎𝗋𝖽𝗎𝗆 𝗆𝗈𝗋𝖺𝗅𝖾, 𝗂𝗇 𝗎𝗇'𝖺𝗌𝗌𝗎𝗋𝖽𝗂𝗍𝖺̀ 𝗆𝗈𝗋𝖺𝗅𝖾. 𝖢𝗁𝗂 𝖿𝖺 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈, 𝗂𝗇𝖿𝖺𝗍𝗍𝗂, 𝖾𝗇𝗍𝗋𝖺 𝗂𝗇 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝖺𝖽𝖽𝗂𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖼𝗈𝗇 𝗌𝖾 𝗌𝗍𝖾𝗌𝗌𝗈, 𝖼𝗈𝗇 𝗅𝖺 𝗌𝗎𝖺 𝗌𝗍𝖾𝗌𝗌𝖺 𝗋𝖺𝗀𝗂𝗈𝗇𝖾, 𝖾 𝖽𝗎𝗇𝗊𝗎𝖾, 𝗌𝖾𝖼𝗈𝗇𝖽𝗈 𝖪𝖺𝗇𝗍, 𝗉𝗎𝗈̀ 𝗌𝗈𝗅𝗈 𝖿𝗂𝗇𝗂𝗋𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝖽𝗂𝗌𝗉𝗋𝖾𝗓𝗓𝖺𝗋𝖾 𝗌𝖾 𝗌𝗍𝖾𝗌𝗌𝗈.”
𝗧𝗲𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝘃𝗮𝗱𝗮 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝗼.
𝗟’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲, 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗶𝗱𝗼 𝗲𝗱 𝘂𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼, 𝗲𝘀𝗰𝗲 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲/𝗺𝗮𝗹𝗲.
𝗖𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶 𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝗲, 𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲, 𝗴𝗼𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗲 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗳𝗳𝘂𝘀𝗰𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲.
𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗲𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗹𝗲𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶.
𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒈𝒊𝒖𝒅𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒎𝒖𝒐𝒗𝒆 𝒆𝒅 𝒊𝒏𝒄𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒍𝒂 𝒈𝒖𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒑𝒖𝒓 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒊 𝒊 𝒓𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊 𝒆𝒅 𝒊𝒏𝒆𝒗𝒊𝒕𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊 𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒆𝒈𝒖𝒆𝒏𝒛𝒆?
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Genova, 16129
Pagina ufficiale di Lorenzo Fabre, blogger e autore genovese di narrativa.
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Per saperne di più: http://www.myspace.com/chiarabarbieri Video disponibili anche su: http://www.youtube.com/results?search_query=chiara+barbieri&search_type=&aq=f
Genova
www.saraboero.com Scrittrice, ha pubblicato con Salani il romanzo "La teoria del caos" e prima diversi libri per ragazzi.
Genova
Oltre un milione di libri venduti e tradotti in ventitre lingue, non sono niente. Ciò che conta è
Genova
Simone Leoncini (Genova, 1974) è operatore sociale e culturale, già presidente del Municipio Genova-Centro Est. Ha pubblicato La posta in gioco e Un omicidio banale due noir con pr...
Genova
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