Aspie per caso

Se sei autistico hai difficoltà a leggere il linguaggio non verbale dunque é complicato per te capire lo stato d'animo di qualcun altro osservandone il viso.
Lo riconosci attraverso altre vie, percependone l'energia oppure osservando i comportamenti.
Allo stesso modo comunichi ciò che provi in modo diverso dai neurotipici.
Puoi essere sereno e rilassato e il tuo viso essere contrito, triste o rabbioso, anche se non corrisponde a ciò che provi.dunque é meglio considerare le tue parole e le tue azioni, piuttosto che le tue espressioni.
Questo é uno dei motivi per cui tra autistici ci si capisce meglio; si usano altre vie per comunicare e si concede poca importanza alla mimocà facciale, finendo per ignorarla.

GESTIRE I RAPPORTI CON LE PERSONE AUTISTICHE
Molto, molto spesso una persona autistica cercherà l'isolamento e/o smetterà di parlare con le persone vicine. Non è "tenere il broncio", non è arrabbiata o altro ma, con ogni probabilità, è in sovraccarico, sensoriale o emotivo. Che vuol dire essere in sovraccarico? Una persona autistica rispetto a una persona allistica ha difficoltà a filtrare gli stimoli. Mentre una persona allistica riesce a stare in un contesto caotico e "far passare" solo pochi stimoli, una persona autistica ha più difficoltà a farlo, il che porta a ricevere contemporaneamente tutti quegli stimoli e dover far fronte a questo. Pensa per esempio a stare in un'aula scolastica e sentire 10 persone parlare, distinguendo tutti i loro discorsi. Questo porta a uno stress enorme, ansia, e a delle energie che si dissolvono rapidamente. Quindi, per recuperare, la persona ha bisogno di ALLONTANARSI FISICAMENTE dagli stimoli. Ora, è ESSENZIALE lasciare quella persona SOLA e, se è in mutismo, NON CERCARE DI FARLA PARLARE, NON CONTINUARE A STIMOLARLA, perché quella persona è sovrastimolata. È estremamente facile che, se lei si è posta in disparte e tu andrai a parlarle, quella persona reagirà in modo VIOLENTO. Perché in lei è scattato il "salvavita". Ci sono troppi stimoli per lei, quel momento è una tortura e tu stai aggiungendo stress. So che spesso una persona allistica pensa che una persona in disparte stia male e, in buona fede, si cerca di aiutare, ma se vuoi aiutare davvero LASCIA SPAZIO, NON ANDARE DALLA PERSONA ISOLATA. Se quella persona ha bisogno di te, ti vede, sa dove sei. Verrà lei.

Dal web

Cosa vuol dire essere autistici, anche quando questo non si vede?
Significa che stai benissimo da solo, perché hai un mondo interno cosí radicato e profondo che quello esterno sbiadisce, a suo confronto.
Significa che sei connesso agli elementi della natura, agli animali, che vedi come fratelli.
Significa che vieni invaso dalle emozioni altrui e la maggior parte delle persone ti annoia o ti stanca, ma altri ti pompano dentro tutta la loro bellezza interiore.
Quelle sono le poche persone con cui davvero ti senti in sintonia.
L'autismo non é soltanto disabilità, é un modo ricco e palpitante di vedere il mondo.
Io lo vivo come una forma di animalità;
mi sento piú simile ad un cane o ad un gatto che alla maggior parte delle persone.
Ho un istinto potente e un sesto senso che non so spiegare.
Anche quando appaio rigida ed goffa, me ne sto zitta e ferma oppure sembro immersa nei miei pensieri sto elaborando, discriminando, ragionando, costruendo algoritmi.
Sono uno strano animale ibridato con una sorta di intelligenza artificiale.
Se esistesse una pillola che mi renda normale proprio non la prenderei.
Anche se l'autismo nella vita mi ha causato tanti problemi, perché in un mondo costruito dai neurotipici sei comunque un diverso, un poco adattato, sei quello "strambo", non vorrei mai cambiare o "guarire".
La differenza la fa la consapevolezza, se sai di esserlo tutto cambia; gestisci meglio i tuoi limiti e hai accesso a quelli che sono i tuoi "superpoteri".
Tony Attwood, forse il piú grande esperto di sindrome di Asperger e autismo dice
" Autism Is a gift", ed io concordo pienamente!

Ecco cosa si scrive di Clay Marzo, grande surfista Asperger...

Le parole "deficit" e "disabilità" non mi piacciono, anche se a volte descrivono una realtà oggettiva.

Molto piú spesso però esse sono il frutto della cecità dei singoli e della incapacità di accettare ciò che si mostra come "diverso", persino quando questo é migliore.

Una persona nello spettro autistico troverà difficoltà a socializzare in modo neurotipico.
Noi siamo diretti, sinceri, senza filtri.
Non amiamo i sottintesi, i balletti sociali, le manfrine, le manipolazioni.

Non ci piace sfruttare il prossimo, usarlo, avere una condotta parassitaria.
Fare convenevoli mielosi, adulare, incensare al fine di ottenere qualcosa.

Diciamo ciò che pensiamo con una trasparenza cristallina.
Le nostre parole hanno peso, consistenza, sostanza, non sono mai usate per raggirare, millantare, coercire.

Siamo di un'onestà a volte brutale ma puoi star sicuro che ciò che ti diciamo é esattamente ciò che é.

Abbiamo un'etica ferrea e siamo in grado di esercitare virtú rare:
La coerenza, la sincerità e soprattutto la gratuità.
Se facciamo qualcosa per te é semplicemente perché lo riteniamo giusto.
Non abbiamo mai secondi fini perché ciò che facciamo é esplicito, trasparente, senza sottintesi.

Anche per questo certe condotte neurotipiche ci paiono senza senso.
Chiamare tutti "ammore" "tessoro"per farsi benvolere, fare complimenti smodati, dire una cosa per ottenerne un'altra ci sembra disonesto.

Eppure molti di noi hanno un'anima sensibile, gentile, piena di poesia.

Ogni giorno si leggono e si sentono persone che vorrebbero un mondo migliore.
TRASPARENZA e ONESTÀ! sono slogan che ispirano movimenti politici emergenti e tutti sembrano volere, quantomeno a parole, un mondo guidato da tali valori.

Il nostro mondo lo é già e veniamo considerati "semplici", "ingenui", sprovveduti se miti oppure maleducati e inopportuni se piú propensi a farci rispettare

L'ingenuità sociale però é un deficit solo in mondo terribile, competitivo, senza regole morali.
Essa in effetti può costituire un pericolo che svanirebbe nella società ideale che a parole tutti vogliono.

Dunque prima di schernire o svalutare una persona nello spettro pensaci bene: hai davanti un esponente di quel mondo a cui tanto aspiri quando sei estenuato dalla falsità di alcuni, quando ti senti tradito o sei sfiduciato perché pensi che le persone siano tutte uguali.

No, non sono tutte uguali e l'unico modo per capirlo é accettarne la differenza e accoglierla.

Io ho colto la tua: ho imparato ad omettere per non offendere le persone.
Ho imparato faticosamente a dare loro ciò che vogliono per essere lasciata in pace.
Ho imparato ad essere piú diplomatica e accondiscendente.
Dunque tu accetta il mio mondo, a cui tanto aspiri, come io ho accettato il tuo

Siamo guerrieri, tutti noi nello spettro ogni giorno combattiamo una battaglia per stare al mondo.
É come se fossimo catapultati in un paese straniero di cui dobbiamo apprendere la lingua, gli usi e i comportamenti piú adatti.
La nostra katana é una mente logica, lucida e osservatrice.
La nostra forza le emozioni intense che ci invadono.
Dobbiamo imparare a domarle e a cavalcarle come un focoso destriero.
Come i samurai abbiamo un codice etico inflessibile e agiamo con coraggio; sappiamo di essere in pochi e sentiamo il peso di dover risvegliare le coscienze.
Il nostri nemici non sono gli altri esseri umani ma l'ingnoranza, i pregiudizi e la mancanza di consapevolezza.
Studiamo, meditiamo, agiamo per sconfiggerli e mostrarci per ciò che siamo.
Non cerchiamo elogi ma inclusione, non vogliamo essere supereroi ma semplicemente esseri umani con i diritti di tutti gli altri.
Lavoriamo per un incontro tra culture, per arricchirci e arricchire gli altri della nostra presenza.
La società ha bisogno di tutti, anche di menti e anime come le nostre.

Non é vero che gli autistici siano poco empatici, é vero soltanto che siano meno orientati alla socialità rispetto ai neurotipici.
Mi spiego meglio: ogni azione di un neurotipico serve a rinsaldare il gruppo di riferimento, dunque é molto abile a capire quali pensieri attraversino la mente dell'altro, quali siano le sue intenzioni; per intenderci, se sia un amico o un nemico.
É empatico con le persone vicine a sé e man mano sempre meno con quelle lontane.
Per intenderci, gli importa molto dei figli e dei familiari o dei gruppi che frequenta ma di solito molto meno o addirittura nulla di chi abiti in un altro angolo della Terra, a meno che non proietti su di loro qualcosa di sé stesso.
Stessa cosa con gli animali: piú gli sono vicini evolutivamente e piú empatizza con loro.
Per intenderci: poche sono le persone che ucciderebbero un cane ma a tutti é capitato di uccidere una mosca o una zanzara.
Gli alberi e le piante in genere, esseri viventi lontanissimi da noi, sono poco considerati, tanto che i vegetariani e i vegani si sentono molto buoni per il fatto di non uccidere e mangiare nessun essere vivente.
Non tengono conto che le piante siano vive anch'esse, semplicemente perché la loro eventuale sofferenza non gli é visibile.

Per gli autistici le cose funzionano in un altro modo: se sei autistico probabilmente hai o hai avuto grandi difficoltà a capire come funzionano gli altri, anche quando sei una persona molto sensibile
Sicuramente ti é capitato di essere "fregato" da qualcun altro, di non avere capito le sue intenzioni
Ti sarà capitato di offendere qualcuno, perché non ti rendevi conto di cosa fosse giusto dire.
Ciò che fai non é orientato alla socialità ma alla concretezza e alla verità.
La tua empatia affettiva é equamente distribuita tra tutti gli esseri, é magari meno evidente nei contesti sociali ma "allargata". Facilmente ami il tuo animale domestico come ameresti un figlio.
Se sei particolarmente sensibile é possibile che tu ti rifiuti di uccidere qualsiasi animale.
É possibile che tu soffra pure per quegli animali che molti ignorano: un topo, un geko dei muri, un pipistrello, e che cerchi con tutte le forze di salvarli, se li vedi in difficoltà.
É possibile, come faceva Nico, mio marito,.che tu senta l'anima degli alberi.e che tu stia male se ne abbattono uno.

Dunque non si tratta di mancanza di empatia ma di empatia espressa diversamente,
proprio perché noi abbiamo una diversa-mente.

Pasqua 2015
Nico e Valentina abbracciano una sequoia a Sant'Anna di Valdieri.
Nico diceva di percepire l'anima degli alberi.
Quella é stata la sua ultima Pasqua, sarebbe morto dopo pochi mesi, il 27 luglio, a causa di un mondo spietato in cui le persone sensibili rischiano di essere travolte dalla cattiveria altrui.
Buona Pasqua a tutti voi.

PS.non siamo tutti angeli come Nico, ma ciò che siamo lo siamo nel modo piú
veritiero e cristallino possibile.

In una democrazia in teoria governa la maggioranza dunque quelli come me sono condannati a stare eternamente all',opposizione.
La maggior parte delle persone é neurotipica, cioé ha un assetto neurobiologico diverso da quello di noi autistici e pare abbia deciso quale sia il modo giusto di socializzare, relazionarsi, provare empatia, percepire e capire il mondo, utilizzare il linguaggio e comunicare,, imparare e comprendere.

Allora mi rivolgo a te, singolo neurotipico che mi leggi e non lo faccio con rimprovero; non é colpa tua se vivi in un mondo costruito a tua misura.
Ti chiedo però di guardare alle tue regole e al tuo modo di funzionare come se non fosse l'unico possibile.

Per maggiore chiarezza voglio farti un esempio, in modo che tu possa capire meglio:
Ti capiterà di leggere che noi abbiamo una carenza di empatia, che non sappiamo riconoscere ed esprimere correttamente i sentimenti, che non sosteniamo lo sguardo altrui e non leggiamo i segnali del linguaggio non verbale e questi elementi portano a difficoltà di relazione.
Prendi un qualsiasi testo di psicologia/psichiatria e troverai queste affermazioni.
Affermazioni scritte da neurotipici per i neurotipici, naturalmente

Ora ti spiego come funzioniamo noi.
É vero che l'empatia non é espressa nello stesso modo della neurotipicità ma non é vero che una persona autistica non sia empatica

Ti mostro come funziono io:
Quando conosco una persona, di primo acchito, vengo investita dalla sua energia. Come per osmosi ciò che prova mi invade. Sento la sua paura, la sua rabbia, il suo dolore ma anche la sua gentilezza, la sua purezza, il suo buon cuore.
Non é il suo linguaggio del corpo a definirlo, é altro che non so spiegare e che posso percepire anche ad occhi chiusi.
Ho impiegato anni a capire che quello era un modo infallibile di riconoscere le intenzioni altrui, perché per anni l'ho silenziato, cercando invece di utilizzare il metodo dei neurotipici che mi pareva cosí efficente ma non mi viene naturale, perché il mio cervello non é cablato per questo.
Ho imparato infatti a leggere il linguaggio del corpo ma é una conoscenza appresa, non un istinto, come accade alla maggioranza delle persone.

Dunque il mio modo di riconoscere la vera essenza e l'intenzione di chi ho davanti non é inferiore ma semplicemente diverso da quello della maggioranza.

Dopo questa prima fase istintiva inizia la raccolta dei dati: la mia parte razionale inizia ad esaminare parole e comportamenti.
Poiché il mio cervello non é predisposto a leggere ciò che viene sottinteso, fatica a districarsi nella complessità di ciò che non venga esplicitamente detto, inizio ad analizzare la coerenza tra fatti e parole.
I comportamenti di questa persona sono coerenti con ciò che afferma?

In questa fase funziono come un androide: incamero dati e coscientemente li analizzo.
Lo faccio ogni volta che ti parlo e anche se sembro distratta non lo sono affatto. Sto elaborando ogni elemento della tua comunicazione.
É un processo che richiede molta energia, dunque la socializzazione é faticosa per me.
Ho bisogno di ricaricarmi in solitudine.

Curiosamente però, questo osservare e lasciar poi decantare mi permette di notare dettagli che sfuggono ai piú e di avere un quadro completo della persona in questione.
Certamente mi occorre tempo ma ciò ne viene fuori é completo e dettagliato.
In questa seconda fase, poiché non mi lascio influenzare da elementi esterni o da emozioni rilevo molti elementi che ad altri sfuggono, per questo motivo é diventato molto difficile raggirarmi.

Per i primi quarant'anni della mia vita ho cercato di adottare i metodi dei neurotipici ed é stato un disastro
Il mio cervello non é fatto per leggere istintivamente i segnali non cerbali, non é fatto per ricavare informazioni dai movimenti oculari dell'altro.

É fatto per percepire ad occhi chiusi ciò che l'altro emana, come fosse il suo profumo o il suo sapore o comunque qualcosa che mi entri dentro attraverso
un senso, anche se non so tuttora quale sia.
É fatto poi per raccogliere dati e analizzarli ad uno ad uno, come fossi un computer che imposta algoritmi e variabili.

L'insieme di queste due sistemi mi permette di capire con buona approssimazione chi io abbia davanti.
dunque anche se anomali sono efficaci..

Inoltre ho capito che la mia empatia, per quanto a volte io sembri, a torto, indifferente al destino altrui, é diffusa e allargata.
Ora ti spiego: può essere che io non pianga ad un funerale o che non mostri compartecipazione al dolore di qualcun altro.
Per me le condoglianze o.le frasi di circostanza sono qualcosa di difficile comprensione.
Se ti abbraccio e ti co***lo é semplicemente oerché ho imparato a farlo.

Però il tuo dolore mi può rimanere incollato addosso per giorni e causarmi una tristezza diffusa che esiste anche se non la mostro.
Però se mi spunta una lacrima é autentica; faccio fatica a mostrare ciò che provo ma il mio mondo emotivo é ricco ed estremamente sensibile.

Inoltre mi mporta di cose che molti non notano, per esempio mi rattristo se tagliano un albero e vengo invasa da un senso di oppressione e di morte.
Stessa cosa se penso al destino di animali innocenti:.
Mi arreca dolore sentire parlare con noncuranza di esseri viventi solo perché distanti dalla forma umana o dagli animali da compagnia che per alcuni sono gli unici degni di vivere
Mi lego persino agli oggetti e mi arreca dolore privarmj di qualcosa che ho o con me da molto tempo.
Non posso buttare via bambole e pupazzi, in qualche modo li percepisco come vivi.

Ora dimmi, amico neurotipico, secondo te ho scarsa empatia?

Semplicemente penso che quelli come me la esprimano in modo differente, e che questa modalità sia solo una delle possibili varianti.
Per questo motivo credo che quando si parla di noi, anche se siamo una minoranza, bisognerebbe farlo assieme a noi e considerarci semplicemente una espressione della differenza neurobiologica tra esseri umani.

Se hai avuto la pazienza e il coraggio di leggere fin qui ti abbraccio!

Il mio dialogo interiore é continuo: raccolgo dati e li inserisco nel mio database. Mentre ti muovi, mentre parli, esamino ogni particolare.
Non ho neppure bisogno di guardarti negli occhi.
Osservo ogni cosa con distacco e la inserisco al posto giusto.
Ci sono cose che sento, come se fossi attraversata dalla tua energia.
Per osmosi divento triste se sento le tue ferite, assorbo i tuoi ricordi senza vederli. Mi entrano dentro e vanno al loro posto.
Allo stesso tempo, con calma, esamino ogni tuo movimento, controllo la verità nelle tue parole, le bugie che dici a te stesso e agli altri.
Scardino la tua maschera ed entro dentro. Non ci sono porte di cui non conosca la serratura
Tutto é frutto di un lento e pridigioso apprendimento.
Una volta non sapevo nulla e mi approcciavo al mondo come una straniera ma ora ho imparato la tua prevedibile lingua.
Ho costruito algoritmi in cui vi sono pochi imprevisti, sempre di meno.
Con lo stesso metodo studio le dinamiche che ti legano agli altri in una trama che ormai conosco.
Se sapessi come funziona la mia mente ne saresti stupito, forse spaventato, perché gli esseri umani tendono a nascondersi e tu non puoi, com me.
Il mio cervello logico conosce le variabili dei tuoi comportamenti, dettati da pulsioni che neppure conosci.
Sono autistica e ho dovuto imparare a prevedere unicamente per sopravvivere.
Ed ora ti sorrido come una persona qualunque e faccio finta di credere alla storia, alla trama che mostri.
É buffo pensare che ognuno si senta unico ma che sia cosí vulnerabile e prevedibile.
Non userò nulla contro di te, la mia etica impedisce qualsiasi scorrettezza ma non puoi fregarmi, non puoi ingannarmi, e questo mi basta...
Nessuno può farlo, mai piú

Oggi ricorre la giornata mondiale della sindrome di Asperger.
In questo giorno speciale vorrei sottolineare l'onestà e la schiettezza delle persone aspie.
Di solito fanno molta fatica a mentire e se lo fanno il loro intento é diverso da quello dei neurotipici.
Questo é uno dei motivi per cui fanno fatica ad integrarsi e non vengono accettati dagli altri.
Secondo Simon Baron Cohen, professore a Cambridge e tra i massimi studiosi della sindrome una delle caratteristiche degli esseri umani é INGANNARE IN MODO FLESSIBILE.
La bugia umana ha di solito intenzioni ingannatrici, perché é anche attraverso l'astuzia che il genere umano ha avuto la possibilità di sopravvivere.
Ebbene, in questo gli aspie incontrano difficoltà, tanto da essere a volte spietatamente sinceri ma nello stesso tempo incapaci di mentire per raggirare.
Questa loro propensione a dire ciò che pensano a volte crea problemi ma non se si considera il rovescio della medaglia: la verità cristallina segno di lealtà e onestà.
Se dicono una bugia non é per motivi utilitaristici ma di solito perché vivono in una sorta di realtà aumentata, onirica, oppure hanno un tntento diretto e buono.

Il mio Nico, l'uomo di cui sono vedova, ogni volta che incontrava una donna le faceva un mare di complimenti.
La cosa non mi disturbava, perché sapevo che il suo intento era buono, diceva ciò che pensava e faceva stare bene le persone.
C'erano volte però in cui era evidente che mentisse, perché magari la persona in questione era davvero bruttina e trasandata.
Allora gli dicevo: stavolta hai esagerato, quel vestito era orribile e lei davvero poco attraente.
Lui mi sorrideva dicendo: hai ragione, però tutti hanno bisogno di essere visti, di ricevere complimenti e sentirsi ammirati.
Probabilmente nessuno le fa mai complimenti, dunque qualcuno dovrà pur farlo.
Mi piace seminare nel mondo bellezza, anche quando non c'é e forse proprio per questo.
Le persone che si sentono considerate diventano piú belle...

Vorrei incontrarti ancora e lo faccio ogni volta che incontro un fratello o una sorella nello spettro.
Quando li ascolto raccontare dei loro interessi speciali e guardo il mondo con i loro occhi sfuggenti ma cosí precisi e poetici nel descrivere una realtà che pochi vedono.
Quando qualcuno li ritiene chiusi e incapaci di comunicare, mentre sono talmente connessi con tutto ciò che esiste da considerare poco importanti le stupide convenzioni di un mondo f***e, poiché sentono, guardano, gustano ciò che la maggior parte di chi li critica non può neppure immaginare
Quando esprimono la loro gioia e il loro disappunto agitando le mani o saltando e correndo, comunicando a loro modo una ricchezza nascosta ai piú.
Quando qualcuno senza scrupoli né neuroni deride le loro stranezze perché la grettezza non gli concede altra strada.
Sei la persona migliore che abbia mai incontrato e rivedere parti di te mi fa star bene.
Voglio che tutti sappiano quali meraviglie portano al mondo le persone come te, come noi, come i fratelli che non possono spiegare cosa significhi essere autistici.

3 febbraio 2023

Ecco che il mio compleanno cade nella giornata internazionale dei calzini spaiati, la giornata dei diversi, dunque pure dei neurodivergenti come me.
E dire che il mio calzino gemello lo avevo trovato ma la vita ci ha divisi per sempre.
Credo fossimo un paio di fantasmini arancioni, con qualche fantasia buffa, magari ad orsetti e piccoli cuori.
Credo che sia un privilegio trovare un omologo e averlo vicino e se sei già di tuo un individuo particolare sia un'insperata fortuna.
Mi viene in mente una bella frase tratta dal film "vita di PI"
" Credo che la vita sia un grande atto di separazione, ciò che crea piú dolore é non darsi il tempo per un giusto addio..."
E cosí eccomi spaiata, perlomeno in questa vita.
Un diverso e spaiato fantasmino arancione con orsetti e cuori....

L'ALIENO CHE É IN TE
Quante volte ti sei sentito un alieno?
Dentro ad ogni aspie ce ne sono almeno due: un vulcaniano razionale ed iperlogico e un incasinatissimo ed imbranato orkiano.
In alcuni prevale il serissimo signor Spock, in altri il simpatico Mork, altri possiedono tutti e due gli aspetti.
Nel masking vengono utilizzati entrambi per diversi motivi: il primo é affidabile, preparato, prevedibile, dunque ai neurotipici fa un certo effetto, sebbene con la sua rigidità possa diventare un autentico rompicaxxo; il secondo é talmente simpatico ed amabile che gli si perdonano gaffes e possibili disastri.
Con la diagnosi spesso li si libera entrambi, senza piú preoccuparsi dei possibili effetti, essi hanno infatti pari dignità e diritto di esistere e non vanno svenduti con l'intento di sembrare "normali".
Sono alieni e tali restano e in questo risiede la loro bellezza: il rigore scientifico e la sensibilità artistica, le due facce luminose dell'autismo non vanno rinnegate ma esaltate e se questo ci rende strani e distanti non importa, cercheremo nostri simili e persone che sappiano apprezzare le ricchezza della diversità.

In che cosa differisce una persona come me rispetto alla maggioranza neurotipica?
Ogni aspie é diverso e " se hai conosciuto un autistico hai conosciuto solo un autistico" però possono esservi tratti somiglianti.

INTERAZIONE SOCIALE
Metto in atto un alto livello di mascheramento dunque potrei sembrare persino una persona ipersociale ma nel mio caso é proprio questo iper che stona. Parlo pure con le pietre e a volte mi capita di dare troppa confidenza alle persone.
Quando sono in modalità "animatore turistico" sono "troppa" ed esso si rivela una attività di copertura, in realtà amo molto il silenzio, le parole misurate e non mi piace confrontarmi con tante persone alla volta.
Mi trovo molto meglio con uno o due interlocutori e con persone come me rispetto ai neurotipici.
Posso anche rinchiudermi in un ostinato silenzio o andarmene di botto, ed é qui che la guida turistica lascia il posto alla solitaria misantropa che sono.
Ho due modalità per conoscere le persone: una istintiva, immediata ed energetica.
Se hai una energia disturbante non mi avvicinerò o ti terrò d'occhio, pronta a chiudere i rapporti.
L'altra modalità é quella di raccogliere dati e costruire algoritmi.
Anche se sembra che non ascolti osservo e memorizzo ogni tua parola e ogni tua azione.
Elaboro e paragono, analizzo, incasello e confronto. E alla fine decido.

TIPO DI PENSIERO

Come per molti altri autistici il mio pensiero é in buona parte visivo, anche se non funziona solo in questo modo.
Ho una visione logica delle.cose.e ciò che piú mi sorprende dei neurotipici é il loro decidere seguendo emozioni incostanti e desiderio di essere accettato in un gruppo.
Il mio pensiero non fa i conti con la collettività cosí mi é successo abbastanza spesso di fare ciò che era giusto e non ciò che mi avvantaggiava.
Dico la verità e ho imparato nel tempo ad omettere ma mi viene molto difficile mentire.
Lo faccio in pochi casi e in genere per non offendere o far stare male qualcuno, mai per manipolarlo.

TIPO DI LINGUAGGIO

Sono schietta e logica, non faccio giri di parole, sono molto esplicita.
Ci sono domande a cui rispondo in modo insolito, questo accade se non sono dettagliate e implicano sottintesi.
Per esempio se mi chiedi "Hai l'orologio?" E vuoi sapere l'ora io ti risponderò "Sí" senza aggiungere altro.
O se sono in modalità animatore turistico " sí, é un orologio Guess a forma di bracciale perché quelli normali mi stringono il polso e non sono decorativi
Ma se vuoi sapere l'ora dovrai chiedermelo direttamente.

SENSORIALITÀ'

Posso provare un disagio insopportabile per una etichetta o un tessuto troppo ruvido, sentirmi male.per un cibo insolito.
Posso girare per un pomeriggio con un piede rotto e sembrare in forma se sto per morire
Posso essere perfettamente calma in una situazione di pericolo o agitarmi pet una
stupidaggine.
La mia sensorialità e la mia emotività hanno leggi diverse dalle tue.e solo con il tempo imparerai a conoscerle.

EMPATIA

Ho una connessione amplificata e intensa con gli animali e con i bambini, mentre sono piú distaccata con le persone adulte, specie se neurotipiche.
Sento a pelle le loro emozioni e le faccio mie, tanto da stare male se qualcuno accanto a me ne prova di autenticamente negative.
All'occorrenza, posso decidere di non farmi scalfire e dunque a volte, perlomeno con gli adulti, sembro fredda e dura
Non sopporto le.ingiustizie, dunque non approvo l'usanza tutta neurotipica di cercare nemici esterni ai gruppi o capri espiatorio interni.
In questo caso appoggerò sempre il malcapitato, persino se avesse dei torti.

INTERESSI ASSORBENTI E TALENTI

Sono al mondo per sapere dunque mi informo, studio e leggo continuamente.
Il mondo di fuori mi sembra un libro aperto che devo conoscere per svelare la verità.
Il mio mondo interno é vivido quanto quello esterno e a volte ho bisogno di chiudere le finestre sensoriali e concentrarmi su di esso.
É questo il modo in cui la mia mente si riposa, dunque quando non ho interazioni sociali e sensoriali mi ricarico.

Quando mi interessa un argomento leggo tutto il.leggibile.su di esso e vado molto in profondità.
Sono alla ricerca della verità.

Mi vengono malissimo cose che per altri sono semplici: allacciarmi le scarpe, leggere l'orologio, riordinare un armadio, costruire una strategia di azione che richieda step, parcheggiare la macchina, tenere in ordine la casa e rispettare scadenze.
Mi vengono facili cose che per gli altri sono difficili: dipingere improvvisando senza disegnare, scrivere un racconto o una poesia, inventare storie, farmi un vestito da sola, costruire una scenografia

COSA TROVO STRAMBO DI TE

1) La cosa che piú non capisco dei neurotipici é il loro parlare del nulla per ore.
Capisco che questo abbia una funzione sociale ma io parlo e ascolto per imparare e capire, il socializzare é un aspetto secondario.

2) Altra cosa che non capisco é la loro mancanza di obiettività: spesso difendono una opinione solo perché é la piú diffusa o é portata avanti dal loro gruppo di riferimento, persino se non sono proprio convinti che sia quella giusta.
Io cerco la verità, anche se fossi l'unica a pensarla in quel modo.

3) Non capisco perché si usino vezzeggiativi o paroline dolci con le persone di cui non importa nulla, o perlomeno capisco l'intento e non lo trovo onesto
" Amore* "tesoro" non sono parole che si buttano al vento.

4) Non capisco perché la chiarezza di intenti li terrorizzi e gli faccia pensare di avere davanti una persona arrogante o poco empatica o addirittura st***za.
Paradossalmente pare che preferiscano essere presi o prendersi in giro da soli.
Non sono diretta perché insensibile o st***za, sono diretta perché sono autistica, corretta, sincera, onesta.

La maggior parte delle persone con sindrome di Asperger, se adulta, non é diagnosticata.
Sino agli anni 90 infatti le forme di autismo ad alto funzionamento non erano conosciute dunque chi é nato prima del 2000 difficilmente ha una diagnosi
Oltretutto la fluenza verbale e le capacità cognitive nella norma o oltre la norma consentono alle persone di fare "masking", cioé con il tempo si inizia a recitare e a fingersi neurotipici.
Le donne in genere sono piú abili degli uomini in questo e a volte é veramente difficile cogliere i segni della sindrome, che sono soprattutto difficoltà sociali, sensorialità diversa dalla norma e malesseri o attacchi di rabbia in caso di sovraccarico.
Io per esempio mi sono iperadeguata, tanto da avere la parlantina di un animatore turistico e ho fatto tutte le cose che facevano i miei compagni: andavo in discoteca nonostante i problemi con le luci e i suoni troppo forti, che di solito insorgevano a metà serata, quando tendevo ad isolarmi oppure ballavo come una forsennata usando lo stimming per evitare il sovraccarico.
Nonostante la mia capacità di sembrare neurotipica tutti mi dicevano che ero "strana", parenti compresi, anche se non sapevano spiegarmi il perché.
La cosa mi faceva veramente arrabbiare perché facevo di tutto per sembrare normale.
Ora che sono diagnosticata e dunque conosco la fonte della mia stranezza me ne frego altamente e dico senza problemi che sono una persona con autismo ad alto funzionamento.
Succede cosí che mi dicano spesso: mi sa che qui l',unica persona normale.sei tu!
Forse ci rendiamo strani quando abbiamo paura di essere noi stessi...