Auro
Artista, cantautore, scrittore
Oggi è San Valentino! Ripropongo
Capisci di essere innamorata quando la voglia di fargli le coccole e voler trascorrere del tempo insieme, diventa pari alla voglia di farti sb****re forte mentre lo guardi dritto negli occhi e gli dici che sei la sua p***a.
Cioè, almeno, io l'ho capito così.
Buon San Valentino cuoricini miei.
Reazione classifica finale di Sanremo.
Spero che almeno voi siate pronti per questo tipo di conversazione
Quella volta in cui il mio collega mi ha salvato la vita
Per (come Netflix ma con più disagio)
Spero che faccia ridere, ma sopratutto riflettere
Per la nuova rubrica (tipo netflix ma con più disagio) vi racconto la prima delle tante disavventure delle quali vi parlerò. Sempre se ricapisco che guardate i video così, sennò è la prima e l'ultima, che caazz lo faccio a fare se non lo guardate? Manco per la fatica 🙄 vi voglio bene stronzi 🫶🏽
"Sto nella mia bolla sto nella mia bolla 🔮🫧
Ti sto insegnando a farlo, sputa quella gomma. Un po' di rispetto, insomma" 😮💨
DENDE - GHALI (2017)
Guardate cosa avete combinato 🤯
Fino a quando avrò voce continuerò a cantare la mia canzone per te ❤️🔥
Tant que j'aurai une voix, je continuerai à chanter ma chanson pour toi ❤️🩹
22.979 volte GRAZIE vi amo 🤍
22.979 fois MERCI je vous aime 💙
In francese "ti innamori" si dice "tu tombes amoureux", "tombes" è una delle coniugazioni del verbo "cadere". Quindi letteralmente sarebbe "cadi innamorato".
Sta premessa è per dirvi che qualche giorno fa parlavo (in francese) con uno e gli ho fatto vedere le mie calzette antiscivolo dei Looney Tunes (punto altissimo della conversazione) , e sto qui mi fa:
"Levale, non mi piacciono"
E io
"Perchéé?"
"parce qu'avec des chaussettes antidérapante tu ne tombes pas amoureux de moi"
(Perché con le calzette antiscivolo non "cadi" innamorata di me)
Cioè in francese rende meglio il gioco di parole. E quindi niente m'ha fatto sorridere.
Che poi l'ultima volta che sono "caduta" innamorata di qualcuno mi sono spezzata tutta le ossa e pure il cuore. E mo le calzette me le tengo.
Cane: guarda mia mamma mentre ceniamo con la faccia da cucciolo digiuno da 7 mesi
Mamma: Brilli, vai a cuccia!! Hai mangiato poco fa!!
Auro: lasciala stare non la sgridare
Mamma: la prossima volta che gli diamo i croccantini mi metto io a fissarla mentre mangia, così vediamo se non le do fastidio!!
Auro: Brilli non farebbe niente, continuerebbe a mangiare normalmente
Mamma: ...solo perché sa che non mi piacciono i croccantini
La gu3rra va bene solo se giochiamo a Risiko.
STELLE SALENTI SPIN-OFF.
JAGO POV:
"Mi hai chiesto se scrivessi, e ti ho risposto che lo facevo, quando avevo tempo. Adesso sento di averne troppo, e mi sento intrappolato nella mia stessa testa, e sento le mura del mio cranio comprimermi il cervello che vuole solamente scoppiare... E magari scrivere mi aiuta, io spero.
Il mio stile è diverso dal tuo. Ti annoierai. Ti chiederai se manca tanto alla fine. Io non sono capace di strapparti un sorriso tramite un mio racconto; quello lo sai fare solo tu.
Non so perché sia stata tu ad interessarmi. È qualcosa che mi sono chiesto tante volte, ma a cui non trovo una risposta che mi convinca appieno. Potrei stilare tutte le cose che mi piacciono di te, ma quello l'ho già fatto... E poi te ne sali. Forse mi piaci perché... Insomma, ma ti sei vista?
Forse mi piaci perché doveva semplicemente andare così. Al cuore non si comanda.
Non voglio davvero scriverlo, ma lo faccio perché forse poi mi sento meglio: ho il magone. Come io scrivo, tu dormi, ed io penso a ieri, quando ti ho tenuta tra le mie braccia e mi sentivo il re del mondo, perchè il mondo stava proprio tra le mie braccia. Il mio mondo con i ricci pazzerelli e la fronte da baciare, con gli occhietti vispi e le gote tonde, con un sorriso che ti fa stare bene solo a guardarlo perché oggi, e dico oggi, la tua felicità è la mia. Anzi... La mia felicità, è tua.
Le parole si ingarbugliano e rimbalzano su loro stesse mentre tento di scriverle, ma risultano storpiate. Tutto questo perché mi rendo conto che il mio sorriso dipende da te. E mi chiedo perché tu stia male se io sto male, perché tu stia meglio se sto meglio, perché, perché. Perché, se davvero non te ne fotte un c***o, come hai detto oggi.
Torna il ricordo tuo, mentre guardi le stelle, e con le tue labbra che si arricciano, imbarazzata, strizzi un poco gli occhietti e dici che hai paura di affezzionarti.
Forse non te ne fotte niente. Forse non vuoi renderti conto che qualcosa, in realtà, la senti pure tu, e questo è pericoloso, come dici sempre. Forse, se ti arrabbi con me, è perché ci tieni più di quanto tu voglia rendertene conto. O forse sono io che mi illudo.
Forse questa sera sei qui per compassione. Se è così, non ne voglio. Se non altro, mi farebbe sentire come un verme.
Non sono più piccolo, e certe parole non le dico con leggerezza perché la vita me ne ha insegnato il significato. Forse, se ho ricominciato a scrivere, se mi sento come una pezza, se non riesco a pensare a niente e nessuno fuorché te, è perché tu mi hai più che scottato.
Può una persona innamorarsi in due settimane?
Non ti dirò che ti amo. Almeno questa volta sono io a non darti soddisfazione. Ma lo scrivo, perché purtroppo è vero.
Da adesso, dovrò sistemare i miei pensieri e contenere le mie emozioni. Che stress. Non sei più la mia suoneria. Smetterò di ascoltare le tue canzoni, delle quali non farò cover. Il tuo nome è cambiato, nel mio cellulare.
Forse aspetterò altri tre anni prima di trovare una come te. Forse aspetterò altri tre anni, prima di trovare te."
"Ho perso la strada maestra 🫨 non mi perdi di vista, tu mi spari a sinistra però io ho il cuore a destra" 🤷🏻♀️❤️🩹
Ghali - "cuore a destra"
Mamma arriva a casa e comincia a parlare da sola: "La bestiolina dov'è? Sta dormendo??"
Auro dall'altra stanza: "No, sveglia sono"
Mamma: "parlavo del cane"
Che so, l'abitudine...
"T'es dans ma tête comme une mélodie"
Ghali - Jennifer
STELLE SALENTI - PARTE 2
Finisce di leggere e mi guarda dritto negli occhi, intanto dentro la mia testa l'unico neurone che mi è rimasto è impazzito e gira su se stesso ripetendo "ricalcolo", si è buggato. Io mi volto a guardare il mare e fingendo un po' di disinteresse gli dico
"Wow" così, secco.
"Eeh niente..."
"Quindi credi di essere innamorato?"
"Io SONO innamorato"
"Ma questo non è amore... l'amore è un'altra cosa"
L'ho conosciuto l'anno scorso ed è stato bellissimo, ma poi quando è finito dall'altra parte, è stato devastante. Quello era amore vero. Cerco di essere razionale forse per la prima volta in 25 anni, e continuo
"Non puoi esserti innamorato di una persona che non conosci. Cioè voglio dire, tu conosci la Me a lavoro, versione animatore, col sorriso stampato sulla faccia, socievole, che scherza e ride sempre, paziente, allegra... Poi conosci quella che divento la notte, quando mi apro di più e divento un po' più dolce, forse un po' più vulnerabile, ma questo è l'effetto della notte, l'effetto che fa la luna. Conosci il mio lato artistico, quando sopra il palco divento spavalda, sicura di me e dico a tutti di essere la numero uno, perché se lo faccio con convinzione anche il pubblico si convince di questo. Ma non conosci tutto il resto, la Auro incazzata, irascibile, permalosa, con i suoi momenti no, i suoi sbalzi d'umore. Conosci la parte bella di me, tutto il resto è un'altra storia. Questo non è amore"
Mi risponde con tutta la determinazione del mondo
"Sì, mi sono innamorato di te e della parte che ho conosciuto fin ora. E mi piacerebbe conoscere anche la parte meno bella di te, per imparare a capirla, comprenderla e amarla"
Mio dio, questo non ci sta con la testa. Sembro io quando m'innamoro, mi ci rivedo troppo ed è una cosa assurda proprio perché quando io m'innamoro non mollo per un c***o e sono determinata al mille per mille, incontrare la mia versione innamorata al maschile è qualcosa che mi fa tanta paura. Specialmente se poi lui ci sta come ci starei io se mi rifiutassero, siamo messi male.
"Ma no, dici così solo perché non conosci quella parte, fidati di me"
"Dopo 3 anni sto ricominciando a provare interesse verso una ragazza, mi ero chiuso in me stesso, stavo bene da solo e poi sei arrivata tu. Siamo grandi ormai, conosciamo il peso delle parole e sappiamo assegnargli il significato giusto"
È così determinato e crede veramente in ciò che dice. Ma io sono testarda più di lui e cerco di fargli cambiare idea o comunque fargliela vedere dal mio punto di vista:
"Ma sono passate solo due settimane, magari ti sei preso una cotta e basta, ti passerà... sarà solo una cosa estiva"
Che glie devo di'?
"Una cosa estiva? Ho avuto una relazione durata 4 anni, poi mi sono lasciato e quando finalmente ho trovato il mio equilibrio, ero tranquillo, stavo bene e non volevo relazioni, arrivi tu dalla Via Montalbo e guarda che mi fai" (zona non troppo In di Palermo)
Scoppio a ridere
"Che st***zo, sta cosa della Via Montalbo vi sta sfuggendo di mano a tutti quanti ahahah"
"Auro, mi sono innamorato di te. E non perché sei bella, o perché il mio obbiettivo è quello di portarti a letto, o perché sei semplicemente simpatica. Io mi sono innamorato dei tuoi atteggiamenti, del tuo modo di fare, delle linee che formano le tue labbra quando sorridi. Quelle linee le sto imparando a memoria"
Stringo le labbra, gli sfioro la mano con le dita
"Grazie Jago..."
Stiamo in silenzio distesi, mi coccola, mi fa i grattini, mi accarezza l'interno coscia e vuoi perché s'è fatta una certa, vuoi perché sono in astinenza, gli spiriti si scaldano e comincia piano piano a salire un po' più su. Lo lascio fare, e comicia a baciarmi piano, lentamente, come a voler assaggiare ogni singola parte di me e del mio corpo. Va per spogliarmi, lo blocco
"Jago... non credo sia una buona idea ora come ora... potrebbe farti male"
Lo so, ci sono passata
"Perché?"
Come perché? Se ti metti a fare robe sconce con la ragazza che ami sapendo di non essere corrisposto, come vuoi rimanerci? Rispondo sinceramente:
"È pericoloso, non voglio farti restare male"
"Riesco a gestirlo, tranquilla"
Riesce a gestirlo. Non so se crederci o meno, ma come dice lui "siamo grandi ormai".
Cominicia a spogliarmi, mi abbassa i pantaloncini, si fa spazio con la mano tra i vestiti e il resto so' cazzi nostri. Non facciamo sesso, quello forse sarebbe fin troppo pericoloso, specie perché per lui sarebbe molto più intenso che per me. Non lo bacio mai, neanche una volta nonostante percepisco che sta impazzendo per avere le mie labbra sulle sue. Si prende cura dei miei orgasmi, io mi tappo la bocca da sola perché rischio di farmi sentire da tutti i villaggi intorno, giro gli occhi e faccio un forte respiro. Dopodiché imbarazzata mi copro gli occhi con il braccio provando a tornare a regolare i respiri. Quanto è bello farlo in spiaggia, col mare di fronte, sotto le stelle, sotto la luna.
Dopo un paio di minuti si mette in ginocchio, io sbircio senza farmi vedere con il braccio sinistro ancora davanti gli occhi, e quello destro lasciato cadere sul telo mare sul quale sono sdraiata. Jago recupera il mio intimo e i miei pantaloncini, scrolla questi ultimi facendo attenzione che non resti nemmeno un chicco di sabbia attaccato ad essi, mi alza un piede delicatamente, poi l'altro e mi riveste. Io intanto non sto capendo più niente, resto ferma, mi lascio vestire, ho utilizzato tutte le mie energie, ho sonno e sono preoccupata per lui.
Si corica accanto a me che sono ancora con gli occhi coperti, mi sposta il braccio, mi guarda intensamente coi suoi occhi verdi e mi dice
"Ti amo"
Guardo da un altra parte, il contatto visivo dopo le cose sconcie mi imbarazza da morire
"Tu... tu non mi ami... cioè, dico...ma mi hai vista...?"
Questa volta non lo dico col tono modesto, ma come a dire "c'è molto meglio di me in giro", ma lui mi risponde con lo stesso mio tono iniziale, spavaldo, forse imitando me quando gli facevo le battutine
"Ma cosa dici?? Cioè dico...ma ti sei vista??"
E sorride tenero, mi coccola, mi stringe a se perché fa freddo, o magari solo per fare sciogliere un po' le mie barriere di ghiaccio. Lì ho capito che Jago forse mi ama davvero anche se non deve, anche se non voglio. Perché una delle differenze tra chi ti ama e chi vuole soltanto portarti a letto è che chi vuole portarti a letto pensa solo a spogliarti, mentre chi ti ama - alla fine dei giochi - si preoccupa sempre di rivestirti.
STELLE SALENTI - PARTE 1
Distesi sulla sabbia, stiamo guardando le stelle. O meglio, io guardo le stelle, lui guarda me. E mi guarda come se fossi il cielo più bello che abbia mai visto. Io gliel'ho detto fin dall'inizio di stare attento, che poi ci resta sotto, è un classico. E gli ho detto anche che sono convintissima che 'sta volta quella che si scotterà non sarò io, che oltre ad essermi rotta il c***o, mi sono rotta pure il cuore.
"Sei bellissima"
"Attento che ti affezioni"
"Mi fai stare proprio bene"
"Occhio che ti innamori"
La situazione sta diventando pericolosa, per lui.
"Mi piace stare con te"
"Sì ma... io me ne vado che c'ho sonno"
Così, in loop, tutte le sere.
È già da una settimana che facciamo le 6 del mattino, io stacco tardi a lavoro e dovrei riposare di più, ma in realtà anche se non lo dico mai, mi piace trascorrere il tempo con Jago. E non gliel'ho mai detto solo per non illuderlo. Poi, mo il fatto che oltre parlare tantissimo, guardare il cielo, e fare a gara a chi vede per primo le stelle cadenti, facciamo anche altro - e per altro sappiamo tutti cosa intendo - è un altro discorso. Lì parlo chiaro di tutto principio proprio per evitare che uno dei due possa farsi i film. Bisogna essere sinceri in questo, non c'è nulla di male nel voler solo divertirsi, basta essere onesti. Inizialmente ho pensato che Jago fosse così gentile, attento e carino con me solo per portarmi a letto, poi ho cominciato a notare dei piccoli dettagli, degli atteggiamenti che non sono comuni nelle persone che vogliono SOLO divertirsi con te. Il buongiorno ogni mattina, il "come stai oggi?", "tutto bene a lavoro?", "cosa c'è che non va?", gli sguardi, i sorrisi dolci e una serie di altre cose sospette che hanno fatto suonare il mio campanello d'allarme. Ho iniziato a preoccuparmi per la prima volta non per me, ma per lui. Ma fino a quando non ammette di provare qualcosa per me, sto più scialla, alla fine può darsi che sto solo ingigantendo il tutto come sempre, che ne so, quella che si fa i film sono io di solito. E fino a quando sto bene io e sta bene pure lui, per me non c'è problema, possiamo continuare a vederci.
"Una stella cadente!"
Jago indica il cielo con l'indice
"Ma l'ho vista prima io"
Gli rispondo strizzando gli occhi e incrociando le dita, poi continuo
"Devo esprimere il mio desiderio"
Come se potesse veramente realizzarsi.
Mi guarda sorridendo, che pare che le stelle cadenti le veda dentro gli occhi miei e i desideri li esprime osservando il mio viso.
"Ma poi, Jago, sei sicuro che fosse una stella cadente?"
"Sì, non hai visto?"
"Sì ma le stelle cadenti cadono, questa stava salendo. Forse era una stella salente!"
Scoppia a ridere, sono troppo convinta quando dico queste cose.
"Come faccio con te? Sei troppo dolce lo vedi?? Hai un sorriso bellissimo"
"Eeh certo, dico, cioè m'hai vista?"
Gli rispondo modesta, col tono determinato e sicura di me a mo di battutina, solo perché è la mia maniera per nascondere l'imbarazzo di quando mi fanno un complimento. Ridiamo, e di botto lui diventa serio
"Auro io... io mi sono affezionato"
"Jago, ti prego..."
La mia espressione cambia da divertita a seria. Anche io mi sono affezionata, ma è meglio tenerlo per me
"Tu non ci tieni a me"
Mi dice. E non capisco se sia una domanda o un'affermazione
"Sì, ci tengo"
"Non come ci tengo io"
"Ci tengo in modo diverso, ma non vuol dire che non ti voglia bene"
"Quando non stiamo insieme, non faccio che pensare a te... sei veramente incredibile... dolce... sincera... bella..."
"Grazie, ma..."
Comincia a baciarmi sulla guancia, mi infastidisco un po' ma lo lascio fare fino a quando non si avvicina alle labbra. Mi volto dall'altro lato
"No"
"Perché?"
"Sono cose da innamorati"
Gli faccio. Proseguo
"Io do un valore diverso ai baci. E poi neanche mi piacciono tanto in realtà"
Lui forse pensa che sia una parata di c**o, forse una scusa per non baciarlo ma in realtà è vero, limonare duro non mi piace. L'ho fatto poche volte nella vita, con le persone che ho amato veramente e manco così tanto spesso. A me piacciono i bacini dolci, romantici, sulla fronte, con le mani che mi sostengono il viso, quelli per me sono i baci più sinceri e teneri.
"Mi stai facendo morire per sapere che sapore abbiano quella labbra..."
PERICOLO, ALLARME.
"Jago... dai"
Lo imploro di smetterla.
"Ho scritto una cosa per te"
"Cosa?"
"Pensieri degli ultimi giorni..."
Mi incuriosisco, mi piace essere la musa di qualcuno, mi piace se qualcuno riesce ad esprimersi artisticamente pensando a me.
"Ti va di leggerla?"
"Mmh"
"Se te la senti"
"Va bene"
Inizia a leggere, di fretta, senza rispettare le pause, quasi senza respirare, corre e inciampa sulle sue stesse parole
"Vai lento, sono qua, mica scappo"
"È che non vedo l'ora di finire"
"Respira e leggila per bene, tranquillo"
Sorrido. Legge di quanto sia cotto di me e di quanto stia soffrendo nel non essere corrisposto, di come s'è perso nei sorrisi che faccio e di come sta cercando una via d'uscita per non starci troppo male quando per causa di forza maggiore non ci vedremo più tutti i giorni e addirittura vivremo in nazioni diverse. Io intanto penso che solo un f***e può pensare tutte quelle belle cose di me, mi fa molto piacere ma allo stesso tempo mi rendo conto che mi sta idealizzando e così facendo mi sta condannando a deluderlo.
Legge emozionato con gli occhi che gli brillano e un po' di malinconia sulle labbra
"Può una persona innamorarsi in due settimane?"
Stringo le labbra, era proprio quello che temevo "no, c***o, non può" penso. Intanto continua
"Non ti dirò che ti amo..."
Menomale dai, fuori pericolo.
"...ma lo scrivo perché è vero"
COOOSA? In quel preciso istante entro in empatia, mi sento strana, mi prendo male, non so come reagire. Non sono mai stata dalla parte di quella che non è innamorata, di quella che non corrisponde l'amore di qualcuno e devo ammettere che se stare dalla parte di chi ama è difficile, essere dal lato opposto e non sapere come gestire la situazione, lo è almeno quanto l'altro lato. È che anche io avrei voluto avere una persona che si fosse comportata come me quando ero cotta di qualcuno (o pensavo di esserlo) e sono stata trattata come un giocattolo. Mi farebbe stare male, sapere che qualcuno stia male a causa mia o trattare qualcuno come se non avesse un cuore. Sopratutto se quel qualcuno mi sta dimostrando in ogni modo che quel sentimento che dice di provare è sincero. Sopratutto se quella persona è una persona non d'oro, ma di diamanti. Sono nei guai.
Non sono mai stata troppo femminile, ma ero pronta per essere la tua donna.
Miniclub, piscina.
Auro parla con il ragazzo del salvataggio ed il suo collega e ironicamente ed estremamente esagerata dice:
"Niè raga, ho conosciuto l'uomo della mia vita ieri notte su *nome dell'app*. Nieeeenteee un principe, questo proprio è incredibile ve lo giuro, aspè che ve lo faccio vedere in foto"
Salvataggio: "bel ragazzo!"
Il suo collega: "sì, ci sta"
Migliore amica: "è un principe"
Bimba, dal nulla: "Auro, posso vederlo anche io tuo marito?"
Noccapito
In questa settimana abbiamo fatto le prove per il musical di Romeo e Giulietta che è in programma per domani sera.
La conosciamo tutti la storia: le famiglie di entrambi si odiano l'un l'altra, i fanciulli si amano alla follia, vogliono sposarsi, stare insieme a tutti i costi ma i genitori non sono per nulla d'accordo. Loro continuano ad amarsi perché l'amore vince su tutto, perché l'amore va oltre i nomi delle famiglie, oltre le religioni, i colori e oltre l'odio, "ama e cambia il mondo", "ama fino al delirio"... e alla fine sono morti entrambi.
Ora, sarà che sono sensibile, sarà che trovo sempre qualcosa di mio in tutto quello che faccio e che devo fare, sarà che empatizzo, sarà che la famiglia del MIO "Romeo" mi disprezzava come "Giulietta", sarà che per amore mi sono battuta fino a fare lunghi viaggi per tutto l'inverno, fino a mettere il suo bene davanti al mio, fino a mettermi contro la famiglia, contro i miei princìpi, i pregiudizi, fino a piangere e disperarmi... sarà che quella dannata sera affacciata al balcone strillavo il suo nome piangendo ma non rispondeva nessuno, sarà che volevo fare esattemente la fine di Romeo e Giulietta perché non trovavo altra soluzione e continuo a non trovarla, poi i miei piani sono andati storti ma... Vi giuro ragazzi, questo musical mi distrugge. Che arrivati a un certo punto forse si deve capire che a volte bisogna lasciar perdere, che a volte vince l'odio e non l'amore, che puoi amare quanto vuoi ed essere ricambiata all'infinito ma quando ci sono di mezzo terze persone non puoi proprio fare niente, che se è andata così forse è perché Dio ha sentito delle conversazioni che io non ho sentito e ha pensato bene che il nostro maktub, il nostro destino, non era quello. Che sono una romantica ribelle, che per me la diversità non divide ma arricchische, ma poi penso che se non ce l'hanno fatta Romeo e Giulietta a "cambiare il mondo", figuriamoci se devo farcela io.
Miniclub, con una bimba che fa sempre un sacco di capricci:
Auro: "sì però tu devi fare la brava sempre, anche in estate! Sennò poi Babbo Natale per Natale non ti porta i regali, ti porta il carbone"
Bimba: "buono! Così arrostiamo"
1 a 0 per lei...
Un piccolo estratto della mia esibizione live di "Sorridi", uno dei miei singoli 💿🎤
CONDIVISIONI - PARTE 2
Io e Sea posizioniamo i telo mare sulla spiaggia e mentre Peter apre la tenda, lei mi sussurra all'orecchio
"Ma che dobbiamo fare ora? Cioè che intenzioni ha? Io non voglio fare cose a tre"
"Boh non lo so Sea, calcola che m'ha detto che nessuno di noi farà cose che non vuole fare, quindi vai tranquilla. E poi neanche io voglio fare cose a tre, o meglio, non se ci sei tu nel trio"
Per quanto io possa avere forse qualche tendenza l***o - ma più che tendenza curiosità - c'ho un paio di regole da rispettare ed una di queste è non fare cose a 3 con persone che stanno all'interno della mia cerchia di amici. Che poi "cerchia di amici" è un parolone io al massimo ho 3 amici - il mio cane compreso - ma questa è un'altra storia, questi so' cazzi miei.
Insomma, siccome fa un caldo che non si può spiegare andiamo a buttarci al mare come dei disperati, Peter prende tutte e due sulle sue gambe, io e Sea nemmeno ci guardiamo perché la probabilità di scoppiare a ridere è al 100% forse per l'imbarazzo o forse perché è tutto così strano. Peter ci tocca, ci palpa il c**o e credo che in questo momento è il ragazzo più felice al mondo.
"Tutto bene ragazze?"
Io e Sea, che ormai parliamo anche in maniera sincronizzata rispondiamo
"Eeh si"
Ci guardiamo, ridiamo. Ma chi c***o mi ci ha portata qui?
Dopo qualche bacio qua e là mentre nuotiamo, torniamo a sederci tutti e tre in spiaggia. Peter mi invita a entrare in tenda, fa caldo, caldissimo. La lascia aperta e iniziamo a baciarci con foga, forte... e poi lo facciamo ancora più forte, sudando, con la luce del sole che mette in risalto tutte le mie imperfezioni, le voci della gente che chiacchiera fuori in spiaggia e il mare che schizza fuori dalle mie gambe. È tutto troppo eccitante. Lui finisce, io gli dico che non abbiamo finito fin quando IO non dico che abbiamo finito, mi aiuta per un po', ma ho bisogno di concentrazione, è tutto così nuovo: la paura di essere visti da qualcuno, il timore di essere denunciati per atti osceni in luogo pubblico - che arrivati a sto punto lo metto pure in conto - il contrasto di farlo in un posto così romantico con un ragazzo che romantico non lo sembra per niente, che c'ho l'adrenalina a mille e non posso neanche sfogarla gridando. In più una volta ho visto un p***o che iniziava così.
Comunque sia, dopo un paio di minuti la tenda sembra diventare una di quelle piscinette di acqua ristagnante che portano i bambini in spiaggia, colpa mia, come al solito.
Esco dalla tenda con non chalance e mi accendo una sigaretta, c'è un po' di imbarazzo nell'aria ma Peter riesce a smozarlo quasi subito. Dopo una breve chiacchierata lui invita Sea ad entrare in tenda. Peter è tipo una macchina del sesso. Lei mi guarda e io le faccio cenno di fare come si sente di fare, anche qui la tenda rimane aperta ma non mi giro mai verso quella direzione, quello che succede non lo so e non lo voglio sapere, no. Non lo so e non lo voglio sapere, ma posso intuire.
Quando tornano, dopo qualche secondo di silenzio, lui sblocca la situazione e fa svanire l'imbarazzo. Lì mi rendo conto che Peter con le donne ci sa fare tantissimo, parla con entrambe, ci fa domande ed ascolta anche le risposte. Che già è difficile gestirne una di ragazza, figuriamoci due. Lui da le stesse attenzioni ad entrambe, nello stesso tempo, che ad un certo punto si corica su di me e Sea su di lui e la gente ci guarda pure strano. Che invidiosi oh. Che poi io sono rompicoglioni in queste cose, mi ingelosisco facilmente, che forse è anche per questo che non voglio sapere nulla della vita e delle donne che hanno le mie avventure in genere, perché anche se non siamo niente in quei momenti lì l'uomo con cui sono è come se fosse mio, perché stiamo condividendo attimi di intimità che non si condividono col primo che passa, che c'è sempre un motivo di fondo se decido di dedicare il mio tempo a qualcuno, ma adesso è diverso, per la prima volta io e Sea stiamo condividendo l'impensabile, forse perché in realtà di nostro non c'è proprio nulla e non abbiamo motivo di essere gelose pur volendo, anzi, l'unica donna che ha il diritto di essere gelosa è all'oscuro di tutto e questo non è per niente bello. E non serve a niente fargli la morale perché ci abbiamo anche provato ma poi passiamo per le cagacazzi di turno e pur volendo non possiamo cambiare il modo di pensare degli altri. Che tanto alla fine se non frega un c***o a lui, figuriamoci a noi.
Il fatto è che Peter è uno spirito libero, uno a cui piace scopa' ma allo stesso tempo vuole la sicurezza di una relazione stabile e un legame emotivo, uno che siccome non sapeva scegliere cosa era meglio tra le due cose, ha deciso di averle entrambe. Peter è il guardiano del sesso, il mondo è la sua camera da letto e per lui ogni donna, può essere la sua donna.
CONDIVISIONI - PARTE 1
Siamo arrivati in una spiaggia bellissima e sto camminando con Sea mentre seguiamo Peter qualche metro davanti a noi che ci fa strada con una tenda da campeggio in spalla. Lui ha una trentina di anni, capelli scuri, gli occhi verdi come l'acqua di questo mare calmo e senza onde che guardiamo mentre camminiamo dietro lui e il sorrisino di quelli che quando li fa sembrano perversi pure quando parla di argomenti di tutt'altro genere. Peter l'ho conosciuto sopra ad uno dei carri del pride, lui era mezzo brillo, io manco mi ricordo come sono arrivata lì sopra, sta di fatto che tra musica appalla, persone tutte ammassate e sorrisoni spensierati me lo sono ritrovata a pochi centimetri dal mio naso e dopo qualche sguardo da "ti spuippassi tuttu" reciproco, gli domando "sei gay?" Così de botto. Lui risponde semplicemente di no accennando una risata come a dire "ma ti pare??" senza perdere il ritmo e continuando a ballare muovendo la testa al tempo di musica, ma in ogni caso la mia domanda era più che legittima. Vabbè poi si sa come funzionano 'ste situazioni: qualche parola urlata per superare il suono della musica e dei bassi che ti entrano dentro come martellate, lo stretto necessario solo per capire come si chiama la persona che hai di fronte, domandargli l'età solo per non rischiare le manette, mezzo limone e arrivederci e grazie.
In questo caso è stato differente, il particolare che mi ha colpito di Peter è stato uno fondamentalmente: mentre io e Sea eravamo al pride abbiamo incontrato diverse persone che si strusciavano su di noi o su altre ragazze che ballavano, alcuni hanno cercato di baciarci senza il nostro consenso, altri palpavano altre senza il loro consenso e per quanto possa essere un contesto di massima libertà di espressione bisogna rispettare i limiti che ogni individuo impone. Ecco, Peter non ha fatto il maiale ed è stato rispettoso, devo dire che durante le strusciatine ballando ho sentito anche una certa presenza nei suoi pantaloni e quando passavo la mia mano sul suo petto lui l'ha accompagnata verso il basso, ma poi ha notato un leggero disagio nei miei occhi e senza che io aprissi bocca mi ha sorriso e ha portato le nostre mani di nuovo al punto di partenza. Ora, per quanto possa essere giusta e normale una cosa del genere, avendo conosciuto altre persone poco delicate in passato ma sopratutto oggi, il gesto di Peter mi è sembrato tanto carino e estremamente rispettoso. Mi ha empatizzato e mi ha rimesso a mio agio senza farmi neanche parlare, roba da pochi.
Comunque Sea invece mi ha detto che lo conosceva già, che fa parte del gruppo di amici di una sua collega e che spesso andava nell'appartamento in cui abitava lei con altre colleghe coinquiline. Infatti anche Sea ha ballato con lui al pride e anche lei ha sentito quella presenza. Al mio "OHHH PEZZA DI MMÉ MA PERCHÉ NON ME L'HAI PRESENTATO PRIMA??" ha risposto "perché era fidanzato...e poi mi stava sul c***o". Capito? Le stava sul c***o. E mo il nostro unico desiderio erotico è stare sul c***o a Peter, ma in un altro senso.
In realtà io e Sea abbiamo SEMPRE condiviso tutto: i nostri segreti, l'adolescenza, i pensieri, le si*****te, i vestiti, i modi di dire, di fare, come si dice a Palermo "si spaittinu puru u sonno" (condividono anche il sonno). C'era solo una regola nella nostra amicizia: i ragazzi non si condividono. Credo sia cosa buona giusta, non vogliamo in nessun modo avere discussioni per colpa di qualche pischiello, anche perché non ne vale la pena e la nostra amicizia vale molto di più. Però in questo caso è stato diverso, in questo caso ci siamo guardate e abbiamo detto nello stesso preciso istante "io lo voglio". Bella m***a. Anche perché normalmente non abbiamo gli stessi gusti o gli stessi prototipi di ragazzi. Cioè voglio dire, lei c'ha dei gusti un po' demm***a, quindi siamo state abbastanza fortunate fin ora. Ma questa volta abbiamo espresso lo stesso desiderio insieme e se di solito "chi lo dice prima se lo prende", 'sta volta dovevamo trovare necessariamente una soluzione. Insomma, ci siamo messe d'accordo:
"Sea, mi sa che a questo qua lo aggiungo su Instagram"
"Lo voglio anche io"
"Però cioè, riflettendo, tu non sei una tipa da "avventure", con lui faresti un'eccezione? Cioè dai ti fai sempre mille paranoie e mo vuoi scopa'??"
"Ma l'hai sentita pure tu la presenza!!"
"Vabbè magari non lo sa usare..."
Rifletto, poi aggiungo
"Però bisogna considerare che è più grande di noi, quindi ci sarebbe anche il fattore esperienza da valutare..."
Pausa.
"Auro, io mi sa che voglio andarci"
Penso profondamente, episodi passati mi fanno riflettere sul fatto che qualsiasi cosa io faccia potrebbe essere sbagliata e quindi ho le idee confuse
"Eh... però... cioè magari poi non ne vale la pena... cioè voglio dire, io sono cambiata. La mia unica avventura dopo quel che è successo, è stata Azzurro. E calcola che è stato anche pericoloso e che ho rischiato di legarmi emotivamente a causa del periodo che sto attraversando. Il fatto è che sono più selettiva, non ho voglia di dedicare il mio tempo a persone che poi magari non sanno valorizzarlo"
"Se non provi non puoi saperlo"
"Ma poi noi non abbiamo mai condiviso un ragazzo"
"Vabbè però è Peter... possiamo condividerlo. Solo lui e basta. Tanto in ogni caso mica nascerà l'amore"
"Non mi pare un tipo da relazioni serie in effetti..."
Forse 'sta volta io un po' più di lei ero intenzionata a lasciare perdere, sono ancora destabilizzata da Azzurro e da tutto quello che c'è stato prima e non voglio aggravare la situazione. Però allo stesso tempo vorrei un po' godermi i momenti con spensieratezza e non pensare troppo alle cose.
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