dott.marco_bargagliotti
Chirurgo ortopedico, specialista nella chirurgia mininvasiva di anca e ginocchio
Un corretto STUDIO RADIOGRAFICO pre- e post-operatorio è di fondamentale importanza in ambito ortopedico, soprattutto in occasione di interventi chirurgici di protesica articolare di ginocchio.
✔️La valutazione pre-operatoria della deformità articolare (espressa in gradi e decimi di grado angolare) consente infatti al chirurgo di poter applicare la giusta correzione durante l’impianto di una protesi, con risultati eccellenti per il paziente evitando lo stravolgimento della fisionomia e della “naturalezza” dell’arto inferiore in questione.
💡Si tratta pur sempre di dati che vanno interpretati in senso relativo, e MAI in modo assoluto. Questo poiché si ragiona su molteplici variabili, stimate con unità di misura assai piccole (come detto precedentemente!) e potenzialmente affette da errori operatore-dipendenti.
👨🏻⚕️Per tale ragione modestissime approssimazioni durante l’esecuzione di questi calcoli sono lecite e non devono essere definite come un errore o tantomeno un fallimento.
Da ormai oltre un anno ho l'onore ed
il piacere di far parte del board ESSKA-EKA "Small Implants", un ramo della piu importante società europea di chirurgia del ginocchio.
➡️Il focus del nostro team, costituito principalmente da chirurghi europei, è quello di promuovere, attraverso gli incoraggianti risultati della ricerca scientifica e la condivisione di esperienze, il corretto utilizzo delle protesi
parziali mininvasive di ginocchio nel trattamento
dell'artrosi.
👨🏻⚕️Il nostro goal è semplice:
ottenere un eccellente recupero funzionale in tempi rapidi, promuovendo anche il ritorno allo sport dopo intervento chirurgico di protesica di ginocchio; sempre garantendo la minor invasività possibile.
💡( Il caso clinico in foto incarna esattamente questi principi:
protesi parziale laterale di ginocchio, eseguita per il trattamento definitivo di una avanzata artrosi focale del comparto esterno di ginocchio a distanza di 12 anni dalla asportazione del menisco laterale. Già in terza giornata
post-operatoria è possibile avere una deambulazione stabile e fluida potenzialmente anche senza l'utilizzo di stampelle
▶️ È corretto RIMANDARE il più possibile un intervento chirurgico di protesica programmato già da anni?
Paziente di 74anni, artrite reumatoide e severa osteoporosi in anamnesi. Visita per grave zoppia e dolore all’anca destra (paziente deambulante con girello per pochi metri, segregata da tempo immemore in casa per via della sua disabilità).
📌Già 10 anni prima la paziente aveva RIFIUTATO l’intervento chirurgico di protesi, che avrebbe risanato agevolmente la sua condizione all’epoca non cosi grave.
👨🏻⚕️Al momento della mia visita il quadro è seriamente compromesso:
scomparsa della testa del femore per via di una necrosi massiva (immagine di sinistra) e gamba accorciata (poiché risalita) di oltre 2,5 cm.
💡Grazie all’impiego di tecniche di fissazione delle componenti protesiche adoperate con successo da oltre 40 anni (come il cemento per lo stelo femorale e le viti per la coppa; foto a destra) è stato possibile risolvere il caso ristabilendo i corretti rapporti anatomici tra i capi articolari, recuperando la fisiologica mobilità dell’anca ed il ri-bilanciamento del bacino e della colonna vertebrale che per anni hanno compensato la severa deformità
100 volte grazie!
www.marcobargagliotti.it
➡️Non esistono casi facili o casi difficili..ciascuna situazione possiede proprie complessità ed insidie!
È per questo che la pianificazione di un intervento va sempre eseguita con scrupolo attraverso un approfondito esame clinico ed uno studio radiografico adeguato.
👨🏻⚕️In questo esempio, due le criticità principali:
➖il raggiungimento di una adeguata correzione dell’allineamento varo del arto operato (senza incorrere nella iper-correzione)
➖la necessità di garantire un eccellente risultato funzionale considerata la complessa situazione del arto controlaterale (cosi da oltre 20 anni).
Nello studio radiografico post-operatorio (immagine 3) si noti come sia stato possibile correggere l’arto operato di circa 3,5 gradi. Questo dato è risultato fondamentale per eseguire successivamente la correzione in allungamento della protesi dell’arto di destra presso il centro di riferimento in cui il paziente è seguito da tempo.
💡Già prima dell’intervento chirurgico infatti non solo era stata evidenziata una deviazione della stessa in valgo (immagine 1) rispetto al varo nativo di sinistra, ma anche una ipermetria di circa 1,5 cm.
🛠il video è stato eseguito a 6 giorni dall’intervento chirurgico
Ma ne “guadagna” solo il ginocchio?
👨🏻⚕️In occasione di intervento chirurgico di protesi di ginocchio, solo l’articolazione interessata ne “guadagna” in miglioramento clinico e funzionale ..o c’è dell’altro?
⚒Ristabilire un corretto asse degli arti inferiori non fa solo bene al ginocchio, ma
agisce positivamente nel medio-lungo termine su molteplici fattori:
✔️ottenere un adeguato livellamento del
bacino migliorandone il fisiologico
funzionamento delle anche
✔️ristabilire una corretta distribuzione
dei carichi a livello della colonna
vertebrale, prevenendo insorgenza di
lombosciatalgie acute e scoliosi
compensatoria tardiva
✔️ottimizzare il funzionamento
articolare della caviglia, riducendo lo
stress pronatorio a livello sia dell’
articolazione tibio-tarsica che della
sottoastragalica
Le protesi di ginocchio sono TUTTE UGUALI?!?
👨🏻⚕️NO!
Al di là della forma e delle dimensioni (scelte sulla base delle caratteristiche fisiche del singolo paziente) esistono protesi specifiche per ciascun comparto (tre!) del ginocchio. Si tratta appunto delle protesi monocompartimentali (quelle in alto nella foto).
➡️La scelta dipende dal grado di usura artrosica del ginocchio: non tutta l’articolazione si consuma infatti allo stesso modo!E per questo non sempre è necessario ricorrere ad una protesi TOTALE (come l’immagine in basso a destra)
💡Il vantaggio delle protesi parziali (monocompartimentale mediale la prima in alto e monocompartimentale laterale la seconda sempre in alto) risiede nella MINOR INVASIVITÀ (in termini di osso sacrificato che di conservazione del legamento crociato anteriore), in un recupero iniziale PIÙ VELOCE, e nella possibilità di essere impiantate in “combinata”..
(l’immagine in basso a sinistra della foto:
protesi parziale + protesi femoro-rotulea)
dott.marco_bargagliotti Chirurgo ortopedico, specialista nella chirurgia mininvasiva di anca e ginocchio
👨🏻⚕️L’intervento chirurgico di protesi di ginocchio, non solo consente il recupero funzionale dell’articolazione e la risoluzione dei sintomi, ma permette di ottenere una valida correzione dell’asse degli arti inferiori, riequilibrando la postura, l’allineamento del bacino, delle anche e delle caviglie.
✔️prevenzione della lombalgia.
🔧nel caso qui sopra, donna affetta da una severa deformità in valgo di circa 17 gradi (foto a sinistra), con alterazione del funzionamento articolare e un vistoso slivellamento del bacino (freccia rossa).
👍🏻La radiografia a destra dimostra come, mediante l’intervento chirurgico di protesi articolare di ginocchio, sia stato possibile ri-bilanciare adeguatamente i carichi ristabilendo una corretta postura attraverso la correzione dell’asse della gamba (circa 12 gradi di deformità “recuperati”, freccia verde)
In occasione di danno artrosico focale avanzato coinvolgente solamente uno tre comparti articolari del ginocchio, la prima scelta dovrebbe sempre ricadere su l’utilizzo di un impianto PARZIALE a minor invasività, anzichè su uno COMPLETO (o TOTALE).
⚒Solo cosi è possibile ottenere la completa risoluzione del problema, rispettando in toto i tessuti sani e riducendo l’invasività dell’atto chirurgico alla sola porzione articolare coinvolta dall’artrosi.
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▶️Questo è il caso per esempio del paziente della foto, sottoposto ad intervento chirurgico di protesi monocompartimentale esterna mininvasiva di ginocchio.
Marzo 2022 - Febbraio 2023
Congratulazioni al ligure Mattia Bientinesi, che, a distanza di poco meno di un anno dall’intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore e sutura del menisco, sabato scorso ha raggiunto un prestigioso traguardo:
Campione Italiano Juniores di lotta Olimpica.
Grande Mattia, adesso l’Europa!💪🏻
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LA SUTURA DEL MENISCO
👨🏻⚕️ ll trattamento più frequente per le lesioni meniscali è la “meniscectomia selettiva”, ossia la rimozione della parte di menisco lesionata.
🛠 In occasione però di specifiche tipologie di lesioni meniscali, il trattamento di prima scelta deve essere SEMPRE la sutura, specie se si tratta nei pazienti più giovani.
Le tecniche di sutura del menisco hanno come scopo la riparazione della lesione, anziché l’asportazione della porzione di menisco lesionata.
➡️ Ciò consente di CONSERVARE IN TOTO la superficie meniscale!
🙋🏻♂️ L’ IDROCHINESITERAPIA (movimento “kinesi” in acqua “idro”) in questi casi rappresenta una vera e propria marcia in più per un ottimale recupero: l’immersione in piscina consente infatti una ripresa dolce e graduale dell’esercizio muscolare, favorisce il rilassamento e il riassorbimento degli edemi, migliora la circolazione e agisce sul CARICO e sulla percezione del dolore aumentandone la soglia.
Contestualmente ad un intervento di protesi articolare di ginocchio è possibile “RI-ALLINEARE” un arto inferiore che da anni presenta una vistosa deformità in valgo (forma ad X)?
👨🏻⚕️La risposta è SI: proprio come è accaduto a questo mio paziente operato 7 giorni fa per una avanzata artrosi deformante del ginocchio destro.
🧐 Uomo di 65 anni, super attivo ed ex sportivo, che dopo aver ricostruito il legamento crociato anteriore a 32 anni (si notino le 2 viti bianche nell’immagine pre-operatoria di sinistra) a seguito di un infortunio calcistico, nel 2007 ha subito un grave incidente motociclistico con conseguente severa deformità del ginocchio (11,3 gradi di deformità in valgo).
🛠 intervento di protesi totale di ginocchio, con riallineamento del arto inferiore al pari del controlaterale, ristabilendo cosi un asse nativo VARO (in questo caso di 3,2)
🦾 Anche un corretto programma riabilitativo / fisioterapico, specialmente in questi casi, rappresenta la chiave di volta per la riuscita dell’intervento e la soddisfazione del paziente.
Protesi totale in esiti di frattura scomposta articolare di ginocchio: QUANDO e PERCHÈ?
🩺Le fratture articolari di ginocchio posso essere potenzialmente invalidanti poichè, se la riduzione dei frammenti non è ottimale, involvono più o meno rapidamente in una degenerazione artrosica post-traumatica (in questo caso, uomo di 63aa in esiti di frattura piatto tibiale esterno del ginoc cnio sinistro trattata con placca e viti, radiografia a 3 anni di distanza).
🤔Temibile complicanza di queste situazioni è la deviazione del nativo asse di carico dell’arto inferiore coinvolto (terza foto, con deviazione in VALGO dell’asse varo nativo!), con inevitabile stravolgimento della meccanica funzionale.
🔧La soluzione protesica (in questo caso una protesi totale) si rende necessaria quando dolore ed impotenza funzionale diventano ingestibili con le terapie conservative fisioterapiche e farmacologiche.
🦵🏻La protesi consente il ripristino del corretto funzionamento articolare ed il recupero del nativo asse meccanico dell’arto inferiore (ultima foto)
4 Settembre 2017 —> 11 Agosto 2022
➡️5 anni, 1825 giorni, 1 pandemia, 2700 interventi di chirurgia protesica di anca e ginocchio tra primo e secondo operatore.
➡️Con questi numeri si conclude per me oggi un importante capitolo di una grande avventura.
A breve però ne inizierà un altro decisamente stimolante:
il NUOVO I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi
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https://www.grupposandonato.it/news/2022/giugno/nuovo-ospedale-galeazzi-santambrogio/amp
Vi presentiamo il dott. Marco Bargagliotti, ortopedico specializzato in patologie del ginocchio e dell'anca presso il poliambulatorio di .
➡ per prenotare un appuntamento con il dott. Bargagliotti chiama il numero 375 537 0796 📍 Siziano oppure visita il sito internet standuplombardia.it
PER IL PERCORSO FORMATIVO leggi qui sotto:
⬇⬇⬇
Il dott. Bargagliotti si laurea con lode alla Magistrale in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Genova nel 2011 mentre, nel 2017, consegue sempre con lode la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia all’Università degli Studi di Pavia.
Durante la specialità, tra il 2015 de il 2016, ha affinato la propria attività lavorativa e didattica presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica dello Spor - Z.O.L. Campus Sint-Jan (Genk, Belgio).
Il dott. Bargagliotti è esperto in:
- Chirurgia artroscopia e protesica di ginocchio (protesica mininvasiva parziale e totale)
- Chirurgia protesica di anca (protesica mininvasiva di anca, accesso anteriore)
- Traumatologia sportiva
Dal 2017, è docente medico per l’Area medica CONI (COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO) della Regione Lombardia.
Il dott. Bargagliotti è membro e socio di diverse società scientifiche:
- membro aggregato F.M.S.I. (Federazione Medico Sportiva Italiana),
- membro del Comitato Sport SIAGASCOT
- membro del comitato EKA-ESSKA Small Implants.
È autore di diversi articoli scientifici su note riviste con impact factor e di capitoli di libri sull’ortopedia e traumatologia; ha partecipato come relatore a oltre 30 congressi nazionali e internazionali.
From Buenos Aires to Milan..following the
La condivisione delle conoscenze e della propria esperienza lavorativa deve essere la base della scienza medica..
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La coxartrosi (o artrosi dell'articolazione dell'anca) è una malattia cronica degenerativa invalidante caratterizzata dal progressivo consumo della cartilagine articolare. La scelta chirurgica rappresenta la risoluzione definitiva sia dei sintomi che dell’invalidità, ed è indicata in tutti quei casi in cui la fisioterapia e le terapie conservative non portano ad alcun miglioramento. Proprio come in questo caso, paziente di 74aa, instancabile lavoratore, arrivato alla mia osservazione in una situazione davvero limite: avanzata deformità ossea con incapacità di compiere anche le più banali mansioni quotidiane come indossare le scarpe autonomamente. Per motivi di salute, in accordo con i colleghi anestesisti, è stato deciso di non eseguire l’intervento bilateralmente in medesima seduta operatoria.
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“Le ginocchia si comportano come due buone sorelle: l’una compensa l’altra in modo reciproco, nel bene e nel male, modificando profondamente la postura dell’individuo”.
Il caso di questa paziente è emblematico: vistosa deformità articolare di ginocchio in valgo (rispettivamente 6,2 e 8,3 gradi di deformità), che da anni compromette la postura e la deambulazione del soggetto (foto di sinistra).
Interessante come, nella foto di destra, la correzione dell’asse attraverso l’intervento chirurgico di protesi totale mininvasiva di ginocchio abbia compensato la deviazione non solo dell’arto interessato, ma anche di quello controlaterale, ottenendo quindi rispettivamente 3,2 e 1,7 gradi di valgo.
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Osteonecrosi è un termine di origine greca: ὀστέον (ostéon, osso) e νεκρός (nekrós, morto). Anche definita come necrosi avascolare o necrosi asettica o infarto osseo, la si definisce come la morte di una porzione del tessuto dovuta a mancato o insufficiente afflusso di sangue. È una condizione molto delicata in quanto, se non tempestivamente trattata, puó condurre ad un progressivo indebolimento osseo con possibili fratture o collasso nei casi più gravi.
La chirurgia protesica trova indicazione in tutti quei casi in cui la patologia non risulta essere responsiva alle convenzionali terapie conservative, in un contesto di usura e compromissione del tessuto cartilagineo articolare circostante.
È ció che è accaduto a questa paziente di 73 anni, con una evidente osteonecrosi del condilo femorale mediale in zona di carico non responsiva a 3 mesi consecutivi di cure dedicate.
La mia scelta:
👨🏻⚕️ protesi parziale mininvasiva di
ginocchio
➡️ La risoluzione definitiva del
problema preservando le
restanti componenti del
ginocchio ancora in buone
condizioni.
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🇮🇹 Il 2021 è stato un anno complesso per alcuni aspetti, ma indubbiamente stimolante e di crescita professionale per molti altri. È per questo che ho deciso di pubblicare questo caso clinico di una mia paziente sportiva di 53 anni in quanto rappresenta, in toto, la filosofia e l’obiettivo in cui credo fermamente ormai da tempo: la mininvasività nella chirurgia protesica di ginocchio e il ritorno alla pratica sportiva dopo questo tipo di intervento. Limitare l’impianto di una componente protesica ai soli comparti articolari danneggiati dall’usura artrosica, preservando ció che “di buono” resta del ginocchio, consente infatti di risparmiare i legamenti crociati e buona parte dell’articolazione coinvolta. È quindi possibile ottenere una sensibile riduzione dell’invasività chirurgica con un eccellente recupero funzionale ed un ritorno allo sport in tempi ragionevolmente contenuti.
Buon Anno a tutti!
🇬🇧 2021 was a complex year for few aspects, but stimulating and increasing for my professional growth for many others. This is the reason why I have decided to post one of my cases, about a 53ys female patient, as it fully represents the philosophy and the goal in which I have been believing for years now: less invasive knee prosthetic surgery and the return to sport. Limiting the replacement of only the joint compartments damaged by the arthritic degeneration, and preserving knee sane parts, save the cruciate ligaments and a large part of the joint. It is therefore possible to achieve a significant limitation of the surgical invasiveness with an excellent functional recovery and returning to the sport practice in a reasonably short time.
Happy New Year to everyone!
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Il trattamento delle lesioni meniscali degenerative in pazienti over50 rappresenta oggi una vera e propria sfida nel mondo ortopedico.
Secondo infatti le linee guida ESSKA l’opzione chirurgica “standard” di meniscectomia selettiva sarebbe caldamente sconsigliata in queste situazioni, a discapito di un preferibile approccio conservativo. Ma come bisogna comportarsi in occasione di ampie lesioni meniscali degenerative, instabili e non responsive al trattamento fisioterapico? La sutura meniscale può trovare spazio anche in queste particolari circostanze?
Insieme al collega nonchè caro amico affronteremo questa delicata tematica nel nuovo numero dell’Orthogazza, rivista ufficiale della Società Scientifica .
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E' possibile ricominciare a praticare sport dopo un intervento di protesi al ginocchio?
La risposta è si.
E non lo sostengo solo io, ma è quanto emerge da importanti lavori scientifici delle più rinomate società ortopediche internazionali di cui ho la fortuna di far parte. Molto dipende dalla tecnica chirurgica (risparmio dei tessuti, minor invasività possibile), tipologia di impianto protesico e modalità con cui si gestisce il recupero riabilitativo. A tal proposito doverose sono le attenzioni e le precauzioni che il paziente dovrà sempre adottare. Prima di pensare allo sport, è necessario tornare a svolgere tutte le normali attività quotidiane (come camminare senza ausili, saper salire e scendere le scale in autonomia) senza difficoltà. Esistono quindi regole precise che permettono di capire quando un paziente sottoposto ad intervento di protesi di ginocchio sia pronto per questa ritorno, che non può però prescindere dal recupero di una ottimale articolarità e da un soddisfacente tono muscolare delle gambe.
✔️il ritorno allo sport è possibile, ad ogni età, sia per maschi che femmine; ovviamente tutto in funzione delle richieste funzionali proprie di ogni paziente
🚴🏻♂️bicicletta, nuoto e non solo! È possibile tornare anche a fare trekking in montagna, giocare a tennis e persino sciare o arbitrare una partita di Hokey su prato(vedi foto gentilmente concessa da un mio paziente,B.C.) ma con le debite attenzioni e la giusta preparazione atletica e mentale
❌alcuni sport come il calcio, basket e pallavolo sono invece sconsigliati, soprattutto per l’alto stress che determinano sull’articolazione del ginocchio
PROTOCOLLO ONE-DAY SURGERY dopo intervento chirurgico di protesi monocompartimentale di ginocchio.
Grazie ai concetti ed alle tecniche di fast-track, oggi è possibile raggiungere un eccellente livello di autonomia nella deambulazione già dalle prime ore dall’intervento chirurgico, soddisfacendo in tal senso i criteri di dimissibilità entro le sole 24 ore dall’atto chirurgico.
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20157
Viale Andrea Doria, 7, Milano MI
Milan, 20124
Professore ordinario cardiochirurgia università degli studi di Milano
Milan, 20129
Neurochirurgo specializzato nel trattamento delle lesioni dei nervi, nelle patologie della colonna v
Via Pio II, 3
Milan, 20100
Il Dott. Paolo Boati lavora a Milano presso la "Chirurgia Generale I e Politrauma" del presidio ospe
Via Francesco Nava, 31
Milan, 20159
Responsabile di Humanitas di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 dell’ospedale San Pio X a Milano e di Chirurgia Vertebrale della Clinica Guarnieri di Roma. Sono faculty del mast...
Piazza Sant'Alessandro, 3
Milan, 20123
Oculista con oltre 30 anni di Esperienza presso importanti sedi Oftalmologiche e Chirurgiche di Milano. Recapiti per prenotare una visita: - 3397891010 , Numero disponibil per Chi...
Milano
Milan
Medico Chirurgo Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia Master in Chirurgia della Mano e Micro
Milan, 20157
Prime Visite per eventuale percorso chirurgico bariatrico e visite di controllo post-chirurgiche. Per info e prenotazioni scrivete alla email: [email protected]
Milan, 20144
Il Dott. Ioannis K. Goumas è Direttore dell'Unità Operativa di Urologia dell'Istituto Clinico Beat
Via Nava 31
Milan, 20159
Responsabile Unità Operatova Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva Humanitas
Via Cristina Belgioioso 173
Milan, 20157
Cardiochirurgia Mininvasiva ed Endoscopica c/o IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio, Gruppo San Donato, Milano (IT)