Coordinamento Spettacolo Lombardia

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06/06/2022

Al salone del mobile si muore, a 64 anni, in cima ad una scala.

Per una legge che riconosca e tuteli il settore dello spettacolo 29/04/2022

1 MAGGIO 2022 - NESSUNA FESTA PER CHI LAVORA NELLO SPETTACOLO

Tra il 2019 e il 2021 sono stati 55.000 in meno i lavorator_ del settore, con una perdita del 6,7 per cento, il doppio rispetto al calo totale degli occupati in tutti i settori

Il 1 maggio invitiamo chiunque scenderà in piazza, chiunque sarà sopra o sotto ad un palco a condividere il QR code che ripoorta a:

https://nessunafestaperlospettacolo.blogspot.com/?m=1

per sostenere le richieste di
- reddito di continuità
- nuove norme di sicurezza
- una legge che riconosca e tuteli il sistema cultura e spettacolo.

Farlo è semplicissimo!
Clicca il sito e alla pagina "Scarica i materiali" troverai tutte le grafiche per la stampa e per i social tra cui poter scegliere.

Il 1 maggio ci vediamo in ogni piazza!

Adl Cobas
Attrici Attori Uniti
amlet_a Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo Calabria
Spettacolo Roma
Bauli In Piazza - We Make Events Italia
Artisti della Scena Marchigiana
CLAP - Camere del Lavoro Autonomo e Precario
Coordinamento Spettacolo Lombardia
CUB Informazione e Spettacolo
Emergenza Continua, settore cultura e spettacolo Barletta
Emergenza Spettacolo Liguria
ETRE
FACCIAMOLACONTA
Lirica-Muta
L'Ultima Ruota
Maestranze dello spettacolo - Veneto
Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Campania
Lavoratrici e Lavoratori Dello Spettacolo Novara
Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Piacenza
Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo Piemonte
OSA Operai dello Spettacolo Associati
Potere al Popolo! Cultura e Spettacolo
Presìdi Culturali Permanenti
RAC - Regist_ a confronto
RISP - Rete InterSindacale Professionistə Spettacolo e Cultura
Sipari Aperti Sempre
Saltimbanchi senza frontiere
Sarte di scena
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Teatranti Uniti Como e Provincia
altre firme di realtà dello spettacolo + singoli/e

Per una legge che riconosca e tuteli il settore dello spettacolo

07/04/2022

PER UNA LEGGE CHE RICONOSCA E TUTELI IL SETTORE DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO

PER UN REDDITO DI DISCONTINUITÀ

PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Il welfare immaginato per il settore dello spettacolo e l'annunciata riforma del settore si sono rivelate come roboanti promesse disattese. Le scarne misure messe realmente in atto sono in netto contrasto con le richieste che lavoratori e lavoratrici dello spettacolo hanno elaborato nei percorsi costruiti all’indomani della grave crisi messa in luce dalla pandemia. Lo stallo del settore verificatosi nei due anni precedenti, e non ancora risolto, ha determinato la possibilità per lavoratrici e lavoratori dello spettacolo di strutturare complesse e ampie proposte di legge, scritte coralmente e caratterizzate da alcuni imprescindibili assi portanti.
Il primo è senza dubbio il riconoscimento della natura discontinua dei rapporti attivi di lavoro e del reddito che essi producono. Al fine di bilanciare questa discontinuità intrinseca sarebbe stato necessario individuare forme innovative di welfare, anziché inventare un ammortizzatore (Sostegno Economico Temporaneo) poco differente dalla Naspi ed assolutamente inadeguato a risolvere l’enorme criticità della precarietà diffusa e ritenuta “strutturale” in questo comparto. Il reddito di discontinuità proposto a più riprese dai coordinamenti dei lavoratori dello spettacolo, e degradato a SET, sarebbe inoltre una misura apripista volta a tutelare anche tutti gli altri settori che hanno nella stagionalità e nell'intermittenza la loro peculiarità.

Altro elemento centrale è rappresentato dai protocolli di sicurezza, che non vengono attualmente calibrati sulla specificità della nostra tipologia di lavoro. L'allestimento di uno spettacolo si colloca in un ambito differente da un cantiere stradale, per cui è necessario strutturare una regolamentazione ad hoc per il settore.

È pertanto necessario redigere al più presto una legge che riconosca le caratteristiche peculiari del lavoro nello spettacolo, che sia capace di sanare i molteplici vulnus che si trasformano, nella pratica quotidiana, in strumenti di ricatto (economico e morale) e quindi di oppressione per moltissimi lavoratori.

Davanti al silenzio, o peggio alle roboanti e inutili dichiarazioni pro forma propinateci in numerose occasioni da ministri, commissioni, esponenti più o meno liberali delle fondazioni del settore e di fronte alla distanza e al pressapochismo con cui siamo state e stati trattate/i, riteniamo necessario rilanciare un percorso di lotta.

Vogliamo la garanzia della continuità dei nostri redditi da lavoro, sicurezza e una legge che ci riconosca.

Il drammatico evolversi della guerra in Ucraina non può essere usato come arma di distrazione di massa, per negare garanzie, diritti sociali e diritti di chi lavora. Riteniamo vergognoso che un governo, e il suo parlamento, decidano di appesantire la spesa pubblica di ben 13 miliardi all'anno per il settore militare, dopo aver ridotto al lumicino i finanziamenti necessari a un rilancio delle politiche per il lavoro stabile e sicuro, per una scuola pubblica e un sistema sanitario di qualità, per garantire e dare impulso al comparto della cultura, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di questo paese.

A partire dal 1 maggio, invitiamo chiunque scenderà in piazza, chiunque salirà su di un palco, chiunque organizzerà una iniziativa o una manifestazione, a parlare della situazione del mondo dello spettacolo e a dare supporto alle giuste rivendicazioni di lavoratrici e lavoratori:

● indennità di discontinuità
● nuove norme per la sicurezza
● una legge che tenga conto delle proposte di chi in questo settore lavora

Dopo questa giornata continueremo la nostra mobilitazione, lavorando capillarmente nei nostri territori, per costruire uno sciopero generale del settore, perché lo spettacolo, così com’è, non può andare avanti.

Se fino ad oggi la nostra categoria è stata terreno di sperimentazione delle più implacabili forme di precarizzazione del lavoro, da domani pretendiamo che essa diventi il campo di acquisizione di un rinnovato stato sociale.

Per sottoscrivere il documento: https://forms.gle/2PVfzhkYPDVpWJ5D8

Sottoscrivono:

Sarte di Scena
Maestranze dello Spettacolo Veneto
Presìdi Culturali Permanenti
Lavoratori Lavoratrici Spettacolo Novara
Approdi. Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo Calabria
Lavoratori e lavoratrici Spettacolo Piemonte
Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo Campania
Bauli in Piazza
Lirica Muta
Facciamolaconta attrici e attori per i diritti
Saltimbanchi Senza Frontiere
RISP - Rete Intersindacale Professionistə Spettacolo e Cultura
A2U - attrici attori uniti
OSA operai dello spettacolo associati
CAM-Coordinamento Artisti della scena marchigiana
SI Cobas Spettacolo
Emergenza Continua
Settore Cultura e Spettacolo Barletta
Autorganizzat spettacolo - Roma
L'Ultima Ruota
Bloom - Mezzago
Our Production – Associazione Culturale – Brescia
Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Piacenza
R. A. C. Regist_aconfronto
ADL COBAS
CLAP -Camere del Lavoro Autonomo e Precario
Sipari Aperti Sempre
Maite - Bergamo alta social club
Atelier delle mura
Ink Club – Bergamo
Arci Bergamo
Associazione O'Cipher APS
Compagnia Piccolo Canto
Democomica
ILNX APS
Collettivo Novara City Punkers Crew
ARCI
Cs Brancaleone
TPO
ADU Umbria - Attrici Attori Danzatrici Danzatori Umbri
Coordinamento Spettacolo Lombardia
Cub Info e Spettacolo - Milano

27/03/2022

Festa del Teatro 2022

Un anno fa l'occupazione del Piccolo Teatro di Milano, uno dei più importanti teatri di prosa d'Europa.
In quel periodo l'unico Teatro aperto in Italia, anche a Pasqua con le chiese che straripavano, l'unico Teatro attivo in Italia solo grazie alle Lavoratrici e i Lavoratori dello Spettacolo che, attraverso l'autorganizzazione, si erano ripresi una minima parte di quello che gli spettava.

Firma la petizione 22/03/2022

No alla cessione a terzi della Palazzina Liberty "Dario Fo e Franca Rame"

https://chng.it/2gr89bdX

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Eurovision 2022, i volontari sono parte dell'evento (e la risposta al bando lo dimostra) 15/02/2022

Eurovision 2022, i volontari sono parte dell'evento (e la risposta al bando lo dimostra) Continua ad alimentarsi l'incredibile protesta contro la ricerca di volontari per l'Eurovision 2022: ma chi la alimenta non conosce la rassegna e sbaglia mira

Covid e stop agli eventi, la richiesta: "Bonus 110% allo spettacolo" - Il Giorno 02/01/2022

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/bonus-110-spettacolo-1.7203627

Covid e stop agli eventi, la richiesta: "Bonus 110% allo spettacolo" - Il Giorno I lavoratori lombardi del settore scrivono a Draghi: queste nuove chiusure ci rimettono in ginocchio, indennizzi immediati

01/01/2022

A .it
Al -Del-Lavoro-E-Delle-Politiche-Sociali
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Con il divieto di feste ed eventi e con la sospensione delle attività delle sale da ballo e locali assimilati, il cosiddetto Decreto Natale ha inflitto l’ennesimo durissimo colpo al settore dello spettacolo dal vivo.

Dall’oggi al domani sono stati cancellati gli eventi legati alle festività che, per la gran parte dei lavoratori dello spettacolo, sono la più importante fonte di reddito durante la stagione invernale. Un momento su cui molti colleghi facevano affidamento per avere una boccata di ossigeno dopo quasi due anni di emergenza.

Ventidue mesi di continua incertezza hanno messo a durissima prova la tenuta economica e psicologica dei lavoratori e degli operatori del settore, provocando sia un’emorragia di professionalità sia la chiusura di strutture e quindi la perdita di occasioni di lavoro.

Di fronte a questo ennesimo fermo di una così ampia parte degli eventi (le attività classificate come “ballo e concertini”, secondo l’Annuario dello Spettacolo 2019 di SIAE, rappresentano più di tre quarti degli spettacoli dal vivo) chiediamo al Governo un deciso cambio di passo, attraverso:

• il riconoscimento immediato di un’indennità, assegnata con gli stessi criteri previsti dal DL 137/2020, per cui siano previsti da subito un rinnovo mensile automatico in caso di prolungamento delle limitazioni delle attività di spettacolo dal vivo e un ripristino automatico in caso di nuove future limitazioni legate all’emergenza sanitaria. Non è più sostenibile vedere i propri ingaggi annullati da un giorno all’altro senza poter sapere se, come, quando e quanto si verrà indennizzati.

• sostegni agli operatori del settore anche attraverso misure come l’istituzione, alla fine del periodo di fermo, di un “bonus 110%” sulle retribuzioni dei lavoratori dello spettacolo, per incoraggiare aziende, associazioni ed enti a creare occasioni di lavoro e contribuire all’emersione delle situazioni di lavoro irregolare.

Cogliamo l'occasione per segnalare che, a quanto ci riportano diversi lavoratori, molte produzioni si rifiutano di eseguire i tamponi di controllo previsti al punto 22 dell'allegato 26 del D.P.C.M. 2 Marzo 2021, secondo cui "Il controllo periodico dei lavoratori attraverso specifici test per la verifica del contagio va effettuato ogni 72 ore per tutta la durata della produzione stessa. I costi relativi a tali controlli restano a carico del datore di lavoro". Chiediamo quindi che vengano messe in atto immediatamente le necessarie misure per riportare i datori di lavoro ad ottemperare alle disposizioni ministeriali.


niveau.1
Attori Indipendenti Associazione

-Attori-Danzatrici-Danzatori-Uniti-dell-Umbria











lab.prod
-operaie-dello-spettacolo-associatie




-Rete-InterSindacale-Professionistə-Spettacolo-e-Cultura-279334037245752


-Uniti-Como-e-Provincia

14/12/2021

CUB Informazione e Spettacolo in risposta al vergognoso comunicato del Teatro alla Scala .

Photos from Coordinamento Spettacolo Lombardia's post 30/10/2021

🔴 venerdì 29 ottobre 2021 presso l'aula del Rettorato dell'Università Statale di Milano si è tenuto un convegno sul Codice dello Spettacolo promosso dalla Fondazione Paolo Grassi.

Eccovi l'intervento del delegato rappresentante del Coordinamento Spettacolo Lombardia, Simone Faloppa.

Photos from Coordinamento Spettacolo Lombardia's post 24/10/2021

Oggi è la prima Giornata Nazionale dello Spettacolo.

Commentando l'istituzione di questa ricorrenza, il titolare del Ministero della cultura Dario Franceschini ha affermato:
«Grazie all’attenta politica di ristori, realizzata in costante dialogo con i lavoratori, è stato possibile scongiurare la perdita di figure professionali così importanti. A questa è seguita un nuovo sistema di welfare che ha pienamente riconosciuto lavoratrici e lavoratori dello spettacolo.»

Noi NON festeggeremo questa giornata. Insieme a molte altre realtà di settore, abbiamo deciso di scrivere al Ministro per spiegargli perché.

Attrici Attori Uniti
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CAM - Coordinamento Artisti della Scena Marchigiana
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Lavoratrici e Lavoratori Dello Spettacolo Novara
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Presìdi Culturali Permanenti
Professionisti Spettacolo e Cultura - Emergenza Continua
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Saltimbanchi senza frontiere
Sarte di scena
-Uniti-Como-e-Provincia

22/10/2021

28 Ottobre concerto contro la prima di Xfactor al Teatro della Luna, per sostenere la vertenza di 5 attrezzisti licenziati dal programma dopo 10 anni e senza alcun preavviso.
Per il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e di tutte le precarie e i precari.
https://fb.me/e/69URJiG9A

15/10/2021

➡️Arriva la prima giornata nazionale dello spettacolo che dà piena valenza a uno dei pilastri della vita culturale del Paese!!! ⬅️

"Il 24 ottobre si terrà la prima giornata nazionale dello spettacolo. Ringrazio il Parlamento per l'approvazione di questa legge, ratificata oggi dal voto favorevole della commissione Cultura della Camera in sede legislativa dopo l'approvazione del Senato.

Grazie all'attenta politica di ristori, realizzata in costante dialogo con i lavoratori, è stato possibile scongiurare la perdita di figure professionali così importanti. A questa è seguita un nuovo sistema di welfare che ha pienamente riconosciuto lavoratrici e lavoratori dello spettacolo."

Le parole sono del Ministro Dario Franceschini, parole, un bla bla fine a se stesso, senza alcun fondamento di verità.

Attenta politica dei ristori?!?!
Nuovo sistema di welfare?!?!
Pieno riconoscimento dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo?!?!!

Restiamo allibiti e indignati per queste dichiarazioni prive di rispetto nei confronti di chi fatica ogni giorno per poter lavorare seriamente in ambito culturale o di chi ha dovuto abbandonare la propria professione.

Non ci bastano le parole



Ministero della cultura
Dario Franceschini - pagina ufficiale

02/10/2021

Condividiamo i prossimi appuntamenti de L'Ultima Ruota, la Milano-Sanremo delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo!!!

A Genova e Milano verrà proiettato il docu-film di Claudia Cipriani che testimonia l'impresa poetica e politica compiuta a febbraio promossa e sostenuta anche dal Coordinamento.

> Domenica 3 ottobre ore 20.30

Piazza Giustiniani - Genova
in collaborazione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Emergenza Spettacolo Liguria
Link evento https://fb.me/e/1hISQGlKk

> Lunedì 4 ottobre ore 20.45

Piazza Bruno Trentini - Milano c/o Camera del Lavoro
Link evento https://www.facebook.com/events/281687430135223

L'Ultima Ruota non si ferma!!

30/09/2021
28/09/2021

LA CULTURA E' LAVORO!

Giovedì 30 settembre alle ore 21 presso Arci Bellezza si terrà l'incontro tra lavorat* dello spettacolo e candidat* alle prossime elezioni.

Intervengono:

- Elena Lattuada Milano Unita
- Filippo Barberis PD
- Silvano Piccardi Milano in Comune
- Elena Buscemi PD
- Roberto D'ambrosio Milano in Comune
- Marcello Pistilli Lista Beppe Sala Sindaco

Modera: Marco Cacciola

La città dei grandi eventi nasconde grandi storture

Il confronto ha come oggetto le politiche culturali necessarie per la città, più propriamente il focus sarà sul Lavoro Culturale e su come produrre buone pratiche di responsabilità occupazionale e dignità lavorativa in un settore così vitale e necessario, dal punto di vista sociale prima che economico.

Ai lavoratori si riserva spesso un pensiero residuale, mentre le piccole e medie realtà cercano a fatica di diffondere la cultura nel tessuto sociale. In questo panorama le istituzioni continuano a porre al centro del discorso solo le grandi strutture. Poiché invece, come in tutti gli organismi, ogni elemento deve partecipare, i/le lavorat* dello spettacolo si confronteranno direttamente con chi si dovrà occupare della nostra città.

Per chi non potesse partecipare in presenza (capienza massima 40 persone), verrà diffuso il link zoom tramite mailing list e sulla pagina del CSL manderemo la diretta facebook.



Si ringrazia:
- Coordinamento Spettacolo Lombardia
- SLC CGIL Milano
- Arci Lombardia e Arci Bellezza

24/09/2021

Condividiamo la segnalazione di Sarte di scena sulle selezioni alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna.

Non si può più tacere.

"Le faremo sapere...." Così si sono concluse le selezioni per sarte/i alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna il giorno 21 settembre 2021.
Non possiamo non segnalare alcune criticità e scorrettezze avvenute.

In primis, la reticenza da parte della Fondazione nell’usare un linguaggio che rispetti i criteri della parità di genere nei comunicati ufficiali, come avviene nella comunicazione odierna adottata ormai in tutti i campi.

In secondo luogo, riguardo alla selezione segnaliamo:

1. La mancanza di un livello di riferimento per la selezione che ha comportato la partecipazione di colleghe e colleghi con differenti formazioni ed esperienze professionali. Le partecipanti e i partecipanti più giovani si sono trovate/i e a dover affrontare una prova di taglio che prevedeva un livello di difficoltà adatto a una tagliatrice/ tagliatore. Lo stesso vale per colleghe e colleghi con decennale esperienza di palcoscenico che si sono formate/i specificatamente per seguire la parte di allestimento di uno spettacolo.

2.un trattamento mortificante nei confronti di chi lavora altrove, non tenendo conto della precarietà di chi lavora nel nostro campo e cerca dunque l’ampliamento delle possibilità lavorative, in particolare in questo difficile periodo pandemico.

3. un trattamento avvilente nei confronti delle giovani e dei giovani professioniste/i a cui è stata fatta pesare la mancanza di esperienza. Riteniamo che l’impiego, da parte delle Fondazioni lirico sinfoniche, di giovani professioniste/i possa portare ad una buona pratica di responsabilità occupazionale e garantire alle suddette fondazioni un ricambio generazionale al momento inesistente.
Parallelamente va rispettata e valutata in modo corretto l’esperienza di colleghe e colleghi che da anni se non decenni si sono formate/i sul campo acquisendo competenze ed esperienze in svariati settori della sartoria teatrale.

Questo ha portato ad una situazione di disagio ed inadeguatezza per alcune/i di noi che riteniamo poco costruttiva per chi si affaccia ora sul mondo del lavoro e per chi di noi ha altre importanti competenze professionali, oltre ad aver costituito un perdita di tempo per la commissione e per le colleghe e colleghi.
In sintesi, se si cercava, come abbiamo dedotto, una tagliatrice/ tagliatore di laboratorio, sarebbe dovuto essere specificato nel bando.

Ci auguriamo che a chi sia risultata/o idonea/o alla selezione, venga proposto un contratto dignitoso con un livello adeguato alla prova superata.




Teatro Comunale Bologna

18/09/2021

LINK PER SEGUIRE IN STREAMING LA CONFERENZA STAMPA "NESSUNA GIORNATA STORICA"
TRA POCHISSIMO, ORE 14.00!

Oggi alle 14.00 ci sarà una conferenza stampa online delle lavoratrici e dei lavoratori delle spettacolo, in cui presenteremo il documento di rivendicazione nato dall'unione di una trentina di realtà nate per tutelare e pretendere diritti e futuro per il mondo dello spettacolo, realtà che si sono riunite in un coordinamento per lanciare un grido unitario d'allarme alla politica e all'informazione.

Se l'estate non ha visto una reale ripartenza per il settore l'autunno pare andare nella direzione di nuove preoccupanti chiusure. Come incipit il ministro della cultura Franceschini ha parlato di giornata storica, nella scorsa primavera, presentando una proposta di riforma di legge insufficiente, incompleta e problematica.

Ci accompagneranno nella presentazione del documento e delle richieste collettive Elio Germano, Ascanio Celestini, Alberto "Bebo" Guidetti (Lo Stato Sociale) e altri ospiti che potrete scoprire collegandovi al link.

https://www.youtube.com/watch?v=7dR7BAy3p9s&t=733s

17/09/2021

Il ministro della cultura Franceschini ha parlato di giornata storica, nella scorsa primavera, presentando una proposta di riforma di legge insufficiente, incompleta e problematica.

Una trentina di realtà nate per tutelare e pretendere diritti e futuro per il mondo dello spettacolo si sono riunite in un coordinamento per lanciare un grido unitario d'allarme alla politica e all'informazione.

Sabato 18 alle 14 conferenza stampa online.
Il link per seguire in streaming verrà comunicato tramite la nostra pagina facebook

01/09/2021

Roma ha ospitato la prima giornata del G20 della Cultura, con i ministri delle venti maggiori economie mondiali e 40 delegazioni. A fare gli onori di casa il ministro della Cultura Dario Franceschini e il premier Mario Draghi, nell'arena del Colosseo. ''La pandemia ci ha fatto capire quanto la cultura sia la linfa delle nostre vite", ha detto il ministro. "Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese", ha poi sottolineato il premier.
Il documento redatto a fine G20 riporta una serie di buonissimi INTENTI che rischiano di restare tali. Facciate su facciate.
Non resteremo in attesa!


Ministero della cultura

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24/07/2021

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2999918086957746&id=1647480365534865&sfnsn=scwspmo

29 e 30 luglio 2021.
I ministri della cultura delle 20 più grandi economie del mondo si incontrano a Roma, in un summit presieduto da Dario Franceschini. Per l'occasione, il Colosseo sarà chiuso al pubblico, in vista di una cerimonia alla presenza del premier Draghi.
A questa sfilata propagandistica noi, lavoratrici e lavoratori di un settore al collasso, falcidiato da pandemia e scelte politiche ottuse, non siamo invitati. E per questo, quindi, ci saremo, a fargli sentire la nostra voce.
Stiamo organizzando una due giorni ricca, con una manifestazione la mattina del 29 luglio e a seguire un pomeriggio e una mattina di dibattiti, con ospiti da tutto il Paese. C'è bisogno di tutte e tutti voi.
Scriveteci se volete partecipare, se volete darci una mano, se volete arrivare a Roma da lontano e non sapete come, se volete capire dove dormire: a breve pubblicheremo maggiori dettagli, ma intanto, organizziamoci. Senza cultura, nessun futuro.

Milano, gli artisti che fecero l'impresa chiamata 'Ultima Ruota' 12/07/2021

Stasera Lunedì 12 luglio h. 21, proiezione al Cinema Mexico del nostro docufilm “L’ultima ruota”. Una protesta politica e poetica per ricordare che la cultura e gli spettacoli sono necessari, e che le lavoratrici e i lavoratori di questo settore sono stanchi di essere sempre messi in un angolo. Saranno presenti i protagonisti di questa avventura.
Vi aspettiamo!!Prenotazioni: [email protected]

Milano, gli artisti che fecero l'impresa chiamata 'Ultima Ruota' La regista Claudia Cipriani ha seguito il viaggio dell'Ultima Ruota, documentandolo passo passo, e ha realizzato un film in programma stasera al cinema Mex…

Indagine sulla “ripartenza” nel settore dello spettacolo 11/07/2021

Come sta andando questa “ripartenza” del settore dello spettacolo?
Quanto è realmente ripartito e quanto è ancora fermo?
Le condizioni di lavoro sono migliorate o peggiorate?

Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo e Coordinamento Spettacolo Lombardia propongono un questionario, aperto a tutti i tipi di lavoratori dello spettacolo (amatoriali, semiprofessionisti e professionisti) dentro e fuori la Lombardia, per costruire una prima fotografia di questa “ripartenza” dell'estate 2021.

Indagine sulla “ripartenza” nel settore dello spettacolo

06/07/2021

TEATRO A PROCESSO, PROCESSO AL TEATRO.
A fine febbraio 2020 il Settore dello Spettacolo dal vivo, prima e più a lungo di ogni altro, ha conosciuto il suo momento più duro e terribile: l’esplosione su tutto il territorio di un’epidemia che ha segnato le sorti di moltissim_ lavoratrici e lavoratori.
I vertici del teatro pubblico italiano, Agis e Federvivo, hanno risposto ai disagi umani e professionali di chi era o avrebbe dovuto essere impegnat_ nelle produzioni di spettacoli, con le interruzioni dei rapporti di lavoro, senza tutele o ammortizzatori adeguati, della quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Nel giorno 24 febbraio 2020, una circolare di Agis ha stabilito, infatti, con una velocità impressionante rispetto alla situazione che si stava verificando nel Paese, la modalità con la quale i teatri avrebbero dovuto affrontare la forza maggiore causa Sars-Cov2, facendo ricadere sulle spalle di lavoratrici e lavoratori il loro rischio d’impresa. Alcune imprese si sono dissociate da questa visione tutelando i propri lavorat_ ma la maggior parte ha, invece, seguito la direttiva imposta dai vertici.
Si è consumata così una pagina vergognosa che rimarrà nella storia del teatro italiano.
Mentre il Paese affrontava i suoi lutti e il Governo assicurava che nessuno sarebbe rimasto indietro, i dirigenti hanno abbandonato nella tempesta della pandemia oltre 24 mila professionalità fatte di artisti, tecnici e maestranze che hanno contribuito a rendere grande in tutto il mondo l’arte scenica italiana.
Questi profili, che sono l’anima dello spettacolo nazionale, eccellenze per cui Paolo Grassi ha concepito la cornice dei direttori e dei consigli d’amministrazione dei teatri pubblici, sono stati scaricati senza alcun tipo di scrupolo.
Successivamente, con alcuni decreti, il Governo ha conferito alle Imprese di Spettacolo dal vivo, che si erano macchiate di questo ignobile gesto, l’intera dotazione del Fondo Unico per lo Spettacolo senza obbligo di rendicontazione, con il vincolo, però, di redistribuire i danari a quei profili che poco prima erano stati abbandonati. Ancora una volta, quegli stessi manager del teatro alimentato dai soldi pubblici hanno disatteso le aspettative.
È necessario evidenziare che le norme, anche a causa della loro non sempre felice redazione, sono state interpretate e, soprattutto, applicate dalle produzioni in modo assolutamente difforme da Teatro a Teatro, ma in moltissimi casi non hanno salvaguardato i rapporti di lavoro in essere all’atto dell’interruzione degli spettacoli, ribaltando su lavoratrici e lavoratori la maggior parte degli effetti legati alla diffusione del virus Sars-Cov2, estremamente penalizzanti tanto dal punto di vista economico quanto da quello artistico.
Alcuni colleghe e colleghi hanno deciso, quindi, di appellarsi alla Giustizia, iniziando un percorso di opposizione legale nei confronti di quelle decisioni e di quei dirigenti.
Il mese scorso, a Napoli, la prima udienza che ha contrapposto alcuni attori al Teatro Mercadante non ha avuto un esordio positivo, ma oggi, 6 luglio, si giungerà ad un’altra prima udienza, quella che vedrà altri colleghi e colleghe fronteggiare, in tribunale a Torino, coloro che li hanno scaricati durante la pandemia e poi sostituiti, anche nei progetti successivi per i quali erano già stati assunti.
Contemporaneamente, in altre città, altre colleghe e colleghi, continuano questo percorso di dignità, questa opposizione verso coloro che, sebbene gestiscano l’arte che più di tutte è deputata al racconto delle umane gesta, si sono dimostrati, nel momento più tremendo, privi del requisito più importante: l’umanità.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo confidano nella Legge sperando che questa volta coincida con la Giustizia, e manterranno alta l’attenzione per gli sviluppi di queste vicende, sostenendo quelle colleghe e quei colleghi che hanno deciso, in nome della Categoria, di affrontare i dirigenti dei teatri di Torino, Napoli, Bolzano, Perugia e Siracusa, ricordando loro che senza i lavoratori, quei consigli d’amministrazione e quegli stessi dirigenti non esisterebbero.
Attrici Attori Uniti
UNITA - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo RAC - Regist_ a confronto Presìdi Culturali Permanenti Roma FACCIAMOLACONTA REGISTRO DI CATEGORIA Attrici e Attori professionisti Campani

TEATRO A PROCESSO, PROCESSO AL TEATRO.

A fine febbraio 2020 il Settore dello Spettacolo dal vivo, prima e più a lungo di ogni altro, ha conosciuto il suo momento più duro e terribile: l’esplosione su tutto il territorio di un’epidemia che ha segnato le sorti di moltissim_ lavoratrici e lavoratori.
I vertici del teatro pubblico italiano, Agis e Federvivo, hanno risposto ai disagi umani e professionali di chi era o avrebbe dovuto essere impegnat_ nelle produzioni di spettacoli, con le interruzioni dei rapporti di lavoro, senza tutele o ammortizzatori adeguati, della quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Nel giorno 24 febbraio 2020, una circolare di Agis ha stabilito, infatti, con una velocità impressionante rispetto alla situazione che si stava verificando nel Paese, la modalità con la quale i teatri avrebbero dovuto affrontare la forza maggiore causa Sars-Cov2, facendo ricadere sulle spalle di lavoratrici e lavoratori il loro rischio d’impresa. Alcune imprese si sono dissociate da questa visione tutelando i propri lavorat_ ma la maggior parte ha, invece, seguito la direttiva imposta dai vertici.
Si è consumata così una pagina vergognosa che rimarrà nella storia del teatro italiano.
Mentre il Paese affrontava i suoi lutti e il Governo assicurava che nessuno sarebbe rimasto indietro, molti dirigenti hanno abbandonato nella tempesta della pandemia oltre 24 mila professionalità fatte di artisti, tecnici e maestranze che hanno contribuito a rendere grande in tutto il mondo l’arte scenica italiana.
Questi profili, che sono l’anima dello spettacolo nazionale, eccellenze per cui Paolo Grassi ha concepito la cornice dei direttori e dei consigli d’amministrazione dei teatri pubblici, sono stati scaricati senza alcun tipo di scrupolo.
Successivamente, con alcuni decreti, il Governo ha conferito alle Imprese di Spettacolo dal vivo, che si erano macchiate di questo ignobile gesto, l’intera dotazione del Fondo Unico per lo Spettacolo senza obbligo di rendicontazione, con il vincolo, però, di redistribuire i danari a quei profili che poco prima erano stati abbandonati. Ancora una volta, quegli stessi manager del teatro alimentato dai soldi pubblici hanno disatteso le aspettative.
È necessario evidenziare che le norme, anche a causa della loro non sempre felice redazione, sono state interpretate e, soprattutto, applicate dalle produzioni in modo assolutamente difforme da Teatro a Teatro, ma in moltissimi casi non hanno salvaguardato i rapporti di lavoro in essere all’atto dell’interruzione degli spettacoli, ribaltando su lavoratrici e lavoratori la maggior parte degli effetti legati alla diffusione del virus Sars-Cov2, estremamente penalizzanti tanto dal punto di vista economico quanto da quello artistico.
Alcuni colleghe e colleghi hanno deciso, quindi, di appellarsi alla Giustizia, iniziando un percorso di opposizione legale nei confronti di quelle decisioni e di quei dirigenti.
Il mese scorso, a Napoli, la prima udienza che ha contrapposto alcuni attori al Teatro Mercadante non ha avuto un esordio positivo, ma oggi, 6 luglio, si giungerà ad un’altra prima udienza, quella che vedrà altri colleghi e colleghe fronteggiare, in tribunale a Torino, coloro che li hanno scaricati durante la pandemia e poi sostituiti, anche nei progetti successivi per i quali erano già stati assunti.
Contemporaneamente, in altre città, altre colleghe e colleghi, continuano questo percorso di dignità, questa opposizione verso coloro che, sebbene gestiscano l’arte che più di tutte è deputata al racconto delle umane gesta, si sono dimostrati, nel momento più tremendo, privi del requisito più importante: l’umanità.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo confidano nella Legge sperando che questa volta coincida con la Giustizia, e manterranno alta l’attenzione per gli sviluppi di queste vicende, sostenendo quelle colleghe e quei colleghi che hanno deciso, in nome della Categoria, di affrontare i dirigenti dei teatri di Torino, Napoli, Bolzano, Perugia e Siracusa, ricordando loro che senza i lavoratori, quei consigli d’amministrazione e quegli stessi dirigenti non esisterebbero.

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