Montagnaterapia CAI Milano
Commissione Montagnaterapia del CAI Milano Il CAI Milano ha un suo stile ben riconoscibile nel modo di condurre i ragazzi in montagna.
Per noi fare montagnaterapia non significa portare le persone per monti. Significa prendersi cura delle persone più fragili mettendo a disposizione la ricchezza di centocinquanta anni di storia della nostra sezione
Ieri siamo andati nel parco del Mont Avic con la comunità Il Molino, dove abbiamo risalito il sentiero verso il rifugio Barbustel, costeggiando un torrente e diversi laghi o torbiere. Un paesaggio unico con l’acqua come regina dominante del paesaggio a ricordare il suo ruolo di testimone e ispirazione per millenni alle riflessioni umane, ed oggi alle nostre. Abbiamo osato spaziare dai miti della creazione incentrati sull’acqua fino agli scritti di Erodoto, grazie alla nostra volontaria Sonia che ha condotto l’escursione ed è appassionata di filosofia. Il rischio era di osare troppo, di sfidare troppo la soglia di attenzione, di essere troppo astratti. Ma abbiamo scoperto che la passione conta in montagnaterapia, e non è necessario soffermarsi unicamente su ciò che si ‘vede con gli occhi’. Tanto che, nel giro di commenti in chiusura di giornata, sono state condivise riflessioni profonde a dimostrazione che erano arrivati all’anima messaggi importanti. A noi è arrivato quello di essere meno timidi e ‘osare di più’ col nostro approccio culturale alla montagnaterapia per le dipendenze. Grazie a tutti i partecipanti presenti ieri.
Se dovessimo dire da dove siamo nati, qual’è il nostro compleanno, una data importante è stata l’11 Giugno 2019. Una serata di divulgazione della Commissione Culturale CAI Milano su cos’è e cosa significa fare montagnaterapia, col contributo di Fabiano Gorla in qualità di relatore, con le testimonianze di alcuni pazienti della Comunità Il Molino e con la partecipazione di Renato Aggio, allora presidente del Cai Lombardia, e di Anna Torretta guida alpina e nota alpinista. Dopo questa prima serata alcuni volontari della commissione culturale si sarebbero ritrovati, nell’autunno successivo, a partecipare ad un uscita ai Forti di Genova insieme ad Alpiteam e alla rete di Passaggio Chiave. Il proseguo è una storia che ci ha condotto fino a qua. Restano le nostre radici culturali come fondanti per la ricerca della relazione inclusiva con i partecipanti alle escursioni su cui, dopo gli anni complessi del covid, si sviluppano tuttora le nostre attività. È nostra intenzione iniziare ad animare in maniera costante sia il nostro sito https://www.caimilano.org/montagna-terapia/ che i nostri social, per rendervi partecipi di quanto facciamo e di quanto stiamo costruendo per il prossimo anno. Stay tuned!
Ieri siamo andati alla scoperta della Val
d’Otro per la prima uscita del progetto di quest’anno con la comunità il molino, con un nuovo gruppo di pazienti, e prima uscita per il nuovo gruppo di volontari che ora include coloro che sono entrati a far parte della commissione nel mese di gennaio dopo aver dedicato questi primi mesi alla preparazione. Come tutte le ‘prime’ era particolarmente attesa e carica di aspettative ed emozioni. Due gruppi che si incontrano, volontari del cai e pazienti della comunità, e condividono racconti, bellezza, silenzi, fatica creando una relazione. In maniera naturale, come una montagna che prima era il fondo del mare, come gente che ha superato i valichi alpini in tempi remoti con la fiducia come unica attrezzatura, come il pensiero che nonostante la pioggia la montagna ci ha donato una buona giornata. Perché naturale non significa semplice, semplice lo ha reso la volontà di tutti i partecipanti impegnati in questa escursione-esperienza, volontari e pazienti, ma non lo sarebbe comunque stato senza la montagna. Ce lo chiediamo ogni volta, e ogni volta la riflessione arriva a concludersi così.
La Civil Week è un iniziativa che vuole dar voce e forza alle esperienze positive, costruttive e generatrici di bene presenti nella città metropolitana di Milano. L’articolo 33 della Costituzione è stato recentemente modificato per includere il seguente paragrafo: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. La sezione di Milano del Cai, col suo gruppo di volontari del sentiero urbano e noi della Commissione Montagnaterapia, si unisce all’iniziativa con un mini trekking sul sentiero urbano MilanoInCima101 all’insegna dello sport inclusivo e per porre l’attenzione sulle barriere architettoniche che ne impediscono lo svolgimento da parte di tutti in città. Sarà in collaborazione con Associazione Italiana Sclerosi Multipla, l’UICI sezione territoriale di Milano e Unione Nazionale Mutilati per Servizio.
CAI Milano
Civil Week AISM Sezione di Milano UICI - Sezione Territoriale Milano UNMS Milano
È stata un avventura di due giorni con la Comunità Il Molino in cui ci siamo messi nei panni di geologi e geomorfologi, siamo andati alla scoperta della Val Veny, delle sue rocce e del suo ghiacciaio simbolo il Miage. Abbiamo spaccato rocce per osservarle meglio, fatto esperimenti per scoprirne la composizione, colorato mappe geologiche per segnare la loro presenza, osservato il profilo delle montagne sovrastanti la valle per capire il perché della loro forma e cosa ancora possono diventare. Tutto questo grazie ai proff. Michele Zucali e Irene Bollati della CAI Milano - Commissione Scientifica G.Nangeroni e della Università Statale Di Milano che hanno ispirato il weekend e con passione ci hanno fatto scoprire cosa raccontano le rocce e le loro forme.
È stata l’avventura per festeggiare il 150mo della fondazione del CAI Milano, una lunga storia, ma anche la prima notte in rifugio della Commissione Montagnaterapia alle pendici della montagna che ha visto l’alba dell’alpinismo: il .
Grazie a tutti i ragazzi e ai loro accompagnatori, a Michele ed Irene, ai volontari della nostra commissione. Tante emozioni, curiosità, storie condivise in un weekend che tanto abbiamo desiderato e atteso, che neanche la pioggia ha potuto fermare, e che ci resterà nel cuore.
Sabato 1 luglio con la Comunità Il Molino abbiamo percorso i sentieri verso il vallone delle Cime Bianche, toccato le sue impressionanti rocce e giocando ad attaccare calamite dove ricche di magnetite, goduto del refrigerio delle sue acque e ammirato praterie di fiori alpini. Abbiamo concluso condividendo le nostre riflessioni su questo delicato e bellissimo ecosistema da preservare per le generazioni future. Riflessioni non scontate, che arricchiscono il dialogo e, dunque, la relazione come cura che, uscita dopo uscita, come una delicata pianta, continuiamo a coltivare.
Ringraziamo la TAM Commissione Liguria Piemonte e Valle d'Aosta CAI e Marcello Dondeynaz in particolare, per aver condiviso percorsi e materiali utili a preparare l’escursione.
Durante lo scorso weekend i nostri volontari sono andati in avanscoperta per la prossima escursione in programma. Prepararsi consente di sapere dove incroceremo gli angoli più adatti a generare curiosità e stupore, ma anche a programmare le soste per far dosare al meglio le forze al gruppo durante la giornata. E, ovviamente, a testare l’adeguatezza del sentiero in prossimità dell’uscita ufficiale.
Ieri sera noi volontari abbiamo cenato insieme, in comunità, con educatori e pazienti. Al termine ci siamo trovati in cerchio, intorno a un focolare immaginario, per raccontare della prossima escursione in programma tra poco più di due settimane e discuterne insieme. In un uscita di montagnaterapia il momento della condivisione è il primo passo dell’escursione.
L’elemento che ci caratterizza nell’attività di Montagnaterapia, è l’affiancamento. Non è deciso a priori, è qualcosa che capita, ma è al contempo un occasione che facilitiamo il più possibile durante l’escursione. Perché è dalla condivisione della bellezza di un fiore, o dell’emozione del momento, o della fatica che si prova, che nasce la relazione che apre le strade alla cura.
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