Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli

“Si educa con ciò che si dice, più ancora con ciò che si fa e ancor di più con ciò che si è” IL CAMMINO PEDAGOGICO
Che cos’è un bambino?

Pedagogia, genitorialità, formazione

CHI SONO
Laura Mazzarelli - Pedagogista e insegnante di scuola dell'infanzia. Laureata in scienze dell'educazione, ho successivamente conseguito la laurea specialistica in consulenza pedagogica e ricerca educativa. Infine, mi sono laureata a pieni voti in scienze della formazione primaria e ho vinto il concorso docenti 2016. Ho collaborato fino al 2020 con la

09/12/2023

💚“Non esiste una risposta universale, ma una risposta per quel bambino e per quel genitore, in quel momento preciso della loro storia comune.”💚

Questa frase di Isabelle Filliozat rende bene l’idea del perché la consulenza pedagogica non è un juke box di ricette, del perché non si possa rispondere alle domande con “consigli” in forma di commento sotto ai post, del motivo per cui ciò che risuona in qualcuno non trova corrispondenza in qualcun altro.

Occorre conoscere le storie, i processi, le dinamiche e i bisogni di quel bambino e di quel genitore, l’unicità e il mistero della loro relazione, occorre un tempo per l’ascolto, la possibilità di costruire un percorso di crescita a partire da questo ascolto.

La consulenza pedagogica ha l’obiettivo di individuare le dinamiche disfunzionali della relazione educativa con i bambini e di inquadrarle a partire da una prospettiva diversa, affidandosi alle risorse e alle qualità dell’adulto e del bambino.

Nel confronto con la pedagogista il genitore può ripercorrere vissuti ed esperienze analizzandone gli aspetti comunicativi ed emotivi, sospendendo l’agire educativo per fare spazio al pensiero, e ha modo di osservare la relazione col proprio bambino, per poterla nuovamente orientare e tornare così a respirare benessere.

I momenti di difficoltà sono più comuni di quanto non si creda e cercare un supporto è il primo passo per iniziare a stare meglio. A differenza della psicoterapeuta, la pedagogista non si occupa di indagare le dinamiche inconsce più profonde, ma di aiutare nella lettura e nella rielaborazione dei processi educativi ed auto-educativi.

Laura Mazzarelli

💌 per info compilare il format al link, dove trovate anche un video con maggiori spiegazioni: https://www.ilcamminopedagogico.it/la-pedagogista-consulenza-genitori/

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 09/12/2023

💫 PRESEPE💫
Una f***a rete di esistenze, ognuna con la propria arte, che illuminano i loro cuori per la presenza di un Bimbo che nasce.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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08/12/2023

🎅🏻LA LETTERINA PER BABBO NATALE

“Che ingenuità credere che ci si possa limitare a dei desideri descrivibili.”
M.T. Goldsmith

✨Cosa significa per un bambino scrivere la letterina per Babbo Natale?
Babbo Natale rappresenta un Amore più grande, universale, che non è mamma e papà, che ama incondizionatamente e che si ricorda di tutti i bambini.
Scrivere la letterina (o per i più piccini fare un disegno accanto a cui mamma e papà scrivono le parole dei bambini) è l’occasione per entrare in contatto coi propri desideri (et. desiderium, composto di ‘de’ e ‘sidera’: la mancanza delle stelle).
Pertanto essa rappresenta la possibilità tendere verso qualcosa di più alto, di sognare, di attendere bellezza e appagamento.
Desiderare: una sorta di “non accontentarsi mai”, ma più ampio, nell’accezione di “puntare alle stelle”.
É importante dialogare coi bambini e interessarsi ai loro desideri che, vi assicuro, non si limitano a una lista di giocattoli.
In parallelo la letterina di Natale è anche occasione per fare contatto col sentimento di gratitudine che si prova per ciò che si ha e far sì che i bambini possano ampliarlo nel loro cuore. Saranno loro a ringraziare questo Amore più grande che Babbo Natale rappresenta.

Attenzione quindi a non strumentalizzare l’arrivo di Babbo Natale come un ricatto per domare i comportamenti dei bambini con frasi del tipo: “Se non fai il bravo Babbo Natale non arriva” perché, oltre a sottomettere la magia, è anche una grande bugia visto che alla fine arriva sempre lo stesso. Queste frasi hanno un unico risvolto: farci perdere credibilità e fiducia ai loro occhi.

Ricordiamo invece quando eravamo piccoli e le emozioni che provavamo nel momento in cui un adulto si sedeva accanto a noi per aiutarci a scrivere la letterina. Creiamo un contesto rituale, magari accendendo una candelina, e poi con una carta preziosa, una matita, dei colori, una bella busta e un po’ di polvere di magia stiamogli accanto, in ascolto.
Infine ricordiamoci di spedirla per davvero, insieme a loro. Imbucare la letterina è affidare all’universo i propri sogni.

💌Chi l’ha già scritta?

🎁Testo tratto dal libro: “Aspettando il Natale: l’attesa tra magia, emozioni e tradizioni” che trovate qui, senza spese di spedizione: https://lattedinanna.it/prodotto/aspettando-il-natale/
Vivrete giorno dopo giorno un viaggio attraverso le piccole grandi cose che rendono magica l’attesa del Natale.

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 08/12/2023

🎄DECORARE🎄
Rendere bello e onorare qualcosa.
Proviamo a guardarlo così l’albero di Natale che riempie e illumina la nostra casa, con bellezza e reverenza.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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07/12/2023

👧🏼I CAPRICCI: UNA SOLA PAROLA PER TROPPE EMOZIONI! ❤️‍🩹

Webinar registrato per genitori e insegnanti

🧐 Cos’è davvero un capriccio?
I bambini utilizzano modalità di esprimersi che spesso comportano una grande fatica nel rapportarsi con loro, a volte la relazione si incrina generando stress e senso di inadeguatezza negli adulti.
Occorre imparare a leggere i bisogni dei più piccini, sapere come un bambino si muove nel mondo e, a partire da questo, diventare consapevoli di modalità comunicative efficaci per ricostruire una relazione armonica.

📌 Nel webinar si parla di:

– Cosa accade al bambino che fa i capricci?
– Quando il bambino “mi sfida”
– Lo stress degli adulti nella gestione del capriccio
– Conoscere come funziona un bambino per trovare le parole efficaci
– Essere un adulto “sufficientemente buono”, non perfetto

⚜️Lo trovate qua: https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/i-capricci-una-sola-parola-per-troppe-emozioni/

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 07/12/2023

🎶INCANTO🎶
Per far smettere di piangere un bambino istintivamente si canta. I bambini si “in-cantano”, attraverso il potere della nostra voce possono entrare in un flusso che è armonia, si sentono contenuti.
Il canto va al cuore della nostra umanità.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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06/12/2023

🎄Il valore non è il prezzo…

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 06/12/2023

👀 SGUARDO👀
Una finestra resta sempre la stessa finestra, è il nostro sguardo che cambia.
Lo sguardo è potente: ha la capacità di creare la realtà intorno a noi e anche l’atteggiamento dentro di noi.

Illustrazioni: Le robe di Roberta

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Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 05/12/2023

🍊AROMA🍊
Natale è anche una questione di spezie, di arancia e di cannella, di odori che spalancano le porte dei ricordi e ci portano lontano nel tempo e più vicini a noi stessi.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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04/12/2023

🎁 A Natale puoi fare un regalo per tutta la famiglia!

Un dono di consapevolezza per la mamma, il papà, i nonni, un'amica o anche per te! 💞

🎄Scegli 3 webinar che preferisci tra quelli a 22€ presenti sul sito www.ilcamminopedagogico.it e prima di pagare inserisci il codice sconto NATALE2023, li pagherai solo 59€!

🛎️ Ricordati di inserire il nome di chi riceverà il tuo dono quando acquisti i webinar, e se hai richieste particolari scrivici a [email protected] e ti aiuteremo noi!

💝

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 04/12/2023

🕯️ATMOSFERA🕯️
La magia di un luogo è sempre direttamente proporzionale alla magia del cuore che lo contempla.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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03/12/2023

🚂 Stiamo tornando da Rimini dove abbiamo incontrato tante persone meravigliose e ricevuto una fantastica accoglienza!

🌟Roberta insieme a Joy ha creato la magia del Natale per tanti bambini e io mi sono dedicata agli incontri per gli adulti. Mettersi in cerchio è sempre un’ottima modalità per favorire il dialogo e la ricerca educativa, la condivisione di esperienze e anche un po’ di sane risate!
Nel pomeriggio ci siamo immersi nei valori natalizi e anche nelle ambivalenze che il mese di dicembre porta con sé, la sera invece abbiamo riflettuto sul tema delle emozioni.

📚Non è mancata la presentazione dei nostri libri editi da Latte di Nanna
🐰Leprottino Tino e la maschera di rabbia
🐰Leprottino Tino e le ombre della paura
🎄Aspettando il Natale: l’attesa tra magia, emozioni e tradizioni.

♥️Grazie di vero cuore a La Prima Coccola, a LiberalaMente e a Propriocosì per la regia ! ♥️

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 03/12/2023

🎁OFFERTA🎁
Educarsi a dare senza pretendere di possedere, allenarsi ad addomesticare se stessi attraverso il rispetto della giusta distanza e il riconoscimento della natura dell’altro.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 02/12/2023

💝GRATITUDINE💝
Per dire “grazie” i bambini hanno bisogno di sentire che questa parola veicola un sentimento.
Coltivare in noi stessi e nei più piccoli la gratitudine aiuterà a focalizzarci sulla bellezza della vita.

Illustrazioni Le robe di Roberta

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Babbo Natale: bugia o magia? 01/12/2023

“…I bambini la mattina di Natale, fateci caso, non vanno subito a scartare i regali, vanno prima a guardare se Babbo Natale ha bevuto il latte che loro avevano preparato per lui, se ha mangiato i loro biscotti. Quel bicchiere mezzo vuoto, quelle briciole rimaste nel piatto sono intrise di magia. Prima dei regali, prima della materialità, il bambino, attraverso quelle briciole, va a cercare gli indizi di quella connessione, di quel piano spirituale che Babbo Natale (non visto!) rappresenta”

🎅🏻 Babbo Natale: bugia o magia?
Articolo completo qui👇

Babbo Natale: bugia o magia? Babbo Natale: bugia o magia? - Il Cammino Pedagogico - Il valore di Babbo Natale oltre la razionalità adulta

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 01/12/2023

🌟DESIDERARE🌟
(et. Desiderium, composto di “de” e “sidera”: la mancanza delle stelle.) Desiderare è un “puntare alle stelle”. E’ importante dialogare coi bambini, mettersi in ascolto autentico dei loro desideri per scoprire che spesso non corrispondono solo a una lista di giocattoli.

Illustrazioni Le robe di Roberta

🎄www.ilcamminopedagogico.it

30/11/2023

🎄 Quest’anno il calendario dell’Avvento de "Il Cammino Pedagogico" ha come protagonista JOY, il folletto che anima le pagine del libro “Aspettando il Natale. L’attesa tra magia, emozioni e tradizioni”.

🎁 In ogni casellina di questo calendario dell’Avvento virtuale ci sarà JOY che ogni giorno vi donerà una parola per vivere l’Avvento. Ognuno potrà riflettere sul valore di quella parola e sul significato che le attribuisce a partire dai propri ricordi e dai propri vissuti.

♥️ JOY nasce dal cuore e dalle mani di Roberta e si nasconde tra le pagine del libro! Anche i bimbi che non sanno ancora leggere e scrivere, sfogliando le pagine, potranno raccontare una storia che ha come protagonista Joy, dando trama al silent book che è un libro nel libro!
🎁Dal 27 dicembre potete inviarci a info@ilcamminopedagogico le storie inventate dai vostri bambini e l’autore della più significativa riceverà in dono JOY confezionato dalle preziose mani di Roberta!

🌟 Potete condividere questo post o taggare le persone con cui desiderate vivere questo percorso che ci condurrà a Natale, io e Roberta facciamo un dono a voi e voi potete farlo ad altri: possiamo diventare un moltiplicatore di bellezza!

🎁Da domani si comincia: 𝗕𝘂𝗼𝗻 𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶!🎄

💫Il libro lo trovate qua: https://lattedinanna.it/prodotto/aspettando-il-natale/

Le robe di Roberta Latte di Nanna Edizioni

Diretta con Giorgia C***a - Il valore del gioco 29/11/2023

Ecco la diretta di oggi con Giorgia C***a. 💚

E’ stato un dialogo che è partito dal tema del gioco, ha toccato il tema della relazione, si è ampliato ad incontrare le difficoltà degli adulti che giocano.

🧸E infine, in questo momento pre-natalizio, abbiamo visto insieme l’importanza di ascoltare i bambini e i loro desideri per fargli trovare sotto l’albero i giocattoli che rispondono al loro bisogno di crescita.

Grazie davvero a Giorgia per questo bel confronto!

Giorgia C***a - Autrice

Diretta con Giorgia C***a - Il valore del gioco Il gioco rappresenta l’attività principale per il bambino, è il canale privilegiato attraverso cui scopre il mondo ma anche se stesso. Giocando un essere uma...

29/11/2023

👩‍🏫 Il colloquio con i genitori: le parole per costruire la relazione 🌱

La relazione che gli insegnanti stringono con le famiglie dovrebbero basarsi su un riconoscimento dei reciproci ruoli che si supportano a vicenda nel tentativo di perseguire le medesime finalità educative. Spesso questo dialogo fondamentale avviene solo quando si attraversano momenti critici ed altre volte il dialogo non è costruttivo ed efficace ma contrassegnato da giudizi e difficoltà comunicative ed empatiche.

Rifletteremo insieme sulla relazione insegnante-genitore e andremo a mettere a fuoco gli strumenti comunicativi per impostare e condurre un colloquio adeguato e funzionale con le famiglie.

📌 Durante l’incontro parleremo di:

– Che idea di genitore abbiamo, che ruolo ha il genitore oggi?
– La responsabilità educativa dell’insegnante nella relazione con le famiglie
– La prima condizione: costruire la fiducia
– Focalizzare il punto educativo di ogni colloquio: il processo del singolo bambino
– Come comunicare: il valore dell’ascolto e le modalità comunicative efficaci

⚜️webinar registrato (con rilascio di attestato) che trovate a questo link: https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/il-colloquio-con-i-genitori-le-parole-per-costruire-la-relazione/

27/11/2023

🐰Questo libro è stato scritto per aiutare i bambini a comprendere che aver PAURA è normale, che è un’emozione che si può incontrare e superare.
Leprottino Tino è un coniglietto che nella sua prima avventura accompagna i bimbi a consapevolizzare la loro rabbia.
Ora invece, in questa nuova storia, aiutato dal suo saggio Nonno Beppe, conoscerà cosa accade quando la paura prende il sopravvento ma scoprirà anche la luce del coraggio che è nascosta dentro di sé .

🐰 Io l’ho scritto, Roberta l’ha illustrato e Latte di Nanna l’ha pubblicato !

🐰Sul sito www.ilcamminopedagogico.it potete scaricare le attività educativo-didattiche che abbiamo preparato!

🐰“Leprottino Tino e le ombre della paura” lo trovate qui: https://www.ilcamminopedagogico.it/formazione-pedagogica/pedagogista-pubblicazione-libri/

🐰Per genitori e insegnanti c’è il webinar registrato che potete vedere dove e quando volete: “Le paure dei bambini: accoglierle e superarle” https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/le-paure-dei-bambini-accoglierle-e-superarle-2/

❤️Grazie a mamma Stefania per la sua recensione!

🐰🥕

27/11/2023

🎅🏻Ecco la frase più orribile di questo periodo 🤐

🥴Viene utilizzata per sopperire a una deficienza educativa dell’adulto. Una deficienza, ovvero una mancanza di strumenti educativi. Ti minaccio utilizzando Babbo Natale, a cui tu tieni tanto, così il tuo comportamento si modifica immediatamente e io non ho più il problema del tuo capriccio. Tu quindi hai negato te stesso per far sì che i tuoi desideri scritti nella letterina vengano esauditi, ma non hai capito niente di ciò che è accaduto dentro di te.

😑 E’ un tradimento del bambino. Gioco sulla tua innocenza, sul tuo credere alla magia del Natale e utilizzo la mia autorità di adulto per farti credere che se non metti un coperchio sui tuoi comportamenti, qualcuno dall’alto ti giudicherà negativamente e deciderà che tu non sei meritevole dei doni. Sei sbagliato, monello…cattivo (il contrario di quel “bravo” che non sai essere e che non hai neanche ben capito cosa significhi).

😵‍💫E’ una frase vigliacca. Assegno il ruolo normativo ad un’entità esterna, che per altro incarna un amore incondizionato, senza assumermi la responsabilità della relazione educativa.

😖Perdo credibilità. Se dico questa frase durante il periodo dell’Avvento almeno devo essere coerente e non mettere nessun regalo sotto l’albero. Non lo fa nessuno, quindi non c’è coerenza tra parola e azione.

🎅🏻Natale è la festa della pace, dell’amore incondizionato…non è la celebrazione della minaccia.

🎁Un regalo non è un premio, è un dono.

❤️QUESTA FRASE AI BAMBINI NON SI DICE. E se qualcuno lo fa, prendete da parte il bambino, guardatelo negli occhi e ditegli che non è vero niente!

Laura Mazzarelli

⚜️Premi e punizioni: https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/premi-e-punizioni-ladulto-ha-altri-strumenti/

26/11/2023

‼️RISPONDI, NON REAGIRE‼️

Quando reagisci a qualcosa che qualcuno fa o dice rischi di perdere i tuoi confini. Se qualcuno è in grado di generare il caos dentro di te facendo o dicendo qualcosa, è in grado di controllarti al punto di farti perdere te stesso.

Se senti che stai reagendo fai un passo indietro e recupera il controllo di te stesso così gli altri non potranno farti fare o dire cose che non vuoi.

Quando hai recuperato la tua centratura, scegli l’opzione migliore.
La differenza tra reagire e rispondere consiste nella scelta: quando reagisci gli altri hanno il controllo, quando rispondi ce l’hai tu.

Quanto è importante tutto ciò nelle relazioni e nell’educazione?

🤩 Lettura consigliata: “Invece di dire... Prova a dire... Le parole per educare i bambini con amorevole fermezza” : https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/invece-di-dire-prova-a-dire/

25/11/2023

☕️ Uno dei momenti più deliranti a livello educativo è il momento in cui bisogna uscire di casa al mattino: “Muoviti! Siamo in ritardooooo! Avete preso tutto? Ho detto vestitiiiiiiiiiii….”.
Spesso le giornate iniziano così!

Proviamo a invertire la rotta godendoci il momento del risveglio e della colazione: è meglio puntare la sveglia venti minuti prima per salvaguardare l’importanza di iniziare la giornata col piede giusto!
Se un bambino non ci ascolta quando gli ripetiamo le stesse cose per cento volte come dei dischi rotti, forse ci sta dicendo che la nostra comunicazione non è efficace. Non è che un bambino non ci ubbidisce è che proprio non ci sente: le nostre parole non hanno presa su di lui perché il suo cervello funziona diversamente dal nostro.

Occorre allora fare appello alla nostra creatività mettendo da parte il nostro consueto e consolidato modo di affrontare il quotidiano, basato sulla logica e sul principio di causa-effetto. Come si coinvolgono i bambini? Col gioco, con la sorpresa, con lo spiazzamento, con la magia!

Ebbene sì, la stessa energia che dissipiamo per ripetere sempre le stesse cose urlando andrebbe investita in atti creativi, sicuramente più funzionali e adeguati alla fase evolutiva che il nostro bambino sta attraversando. E’ difficile? No, semplicemente non siamo abituati.

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino proviamo a mettere ad esempio dei bigliettini con dei messaggi accanto alla tazza della colazione. Un messaggio del buongiorno, un augurio, un biglietto di affetto, un’attività da fare insieme, un desiderio, un indovinello, un disegno… ciò che più si avvicina alla sensibilità e al bisogno dei bambini.

Ricordiamoci che non ci nutriamo solo di cibo ma anche di emozioni: ci sono piccoli gesti che spalancano le porte del cuore.

Laura Mazzarelli

🎄Testo e immagine tratti dal libro: “Aspettando il Natale. L’attesa tra magia, emozioni e tradizioni”, Latte di Nanna Edizioni scritto da me e illustrato da Le robe di Roberta
Lo trovate qui: https://lattedinanna.it/prodotto/aspettando-il-natale/

🎄🥞🥣☕️🎄

24/11/2023

🍲 Per quanti genitori il momento del pranzo si trasforma in un incubo?
Spesso accade che i bambini non vogliano mangiare e la cena venga vissuta come una lotta, una fatica, farcita di promesse e minacce ma anche di preoccupazioni e timori.
Il webinar si propone di offrire strumenti a insegnanti e genitori per comprendere meglio i bambini che non mangiano e di aprire una nuova prospettiva e un approccio relazionale efficace negli adulti che si prendono cura di loro.

📌 Durante l’incontro parleremo di:

– Il bambino che non mangia: bisogni e ascolto
– La nostra storia e le nostre emozioni legate al cibo
– I cinque sensi a tavola: “perché mi scarta le cose verdi?”
– Il momento dei pasti: ritualità, regole, atteggiamenti
– Il cibo a casa e il cibo a scuola

🥗Webinar registrato con attestato di partecipazione.
Lo trovi a questo link: https://www.ilcamminopedagogico.it/webinar/i-bambini-che-non-mangiano-come-vivere-il-momento-del-pasto/

24/11/2023

🤐LE PAROLACCE “NON SI DICONO”🤐

Quando i bambini dicono le parolacce gli adulti vanno in tilt: “Non si dice!”. Di base accade che i bambini le sentano in casa o fuori e ad un tratto le pronuncino (anche in modo molto pertinente al contesto!).

Dire le parolacce è un modo per rafforzare dei concetti (provate a dire che fa tanto freddo senza dire una parolaccia…😅), a volte diventa anche un intercalare ma è anche un modo per sfogare le tensioni e addirittura ha un effetto analgesico!
Un team di psicologi che ha portato avanti una ricerca dell’università di Keele in Inghilterra lo conferma. Secondo l’indagine, infatti, le parolacce possono rivelarsi un beneficio e i genitori dovrebbero preoccuparsi meno del fatto che i loro bambini ogni tanto le utilizzino. Pronunciarle aiuta le persone a gestire il dolore, le fa sembrare più genuine e autentiche, non affettate o impegnate a fingere di essere diverse da se stesse. Inoltre instillerebbe fiducia in una persona e la porterebbe persino ad apparire più persuasiva rispetto a quanti invece argomentano la loro posizione usando paroloni e frasi complicate. Non meno importante per i ragazzini: usano tante parolacce perché attraverso lo slang sentono di appartenere alla comunità dei loro pari, si considerano più integrati e, di conseguenza, più sicuri e meno ansiosi.

‼️Ma a questo punto c’è un “però”.

E’ sicuramente interessante comprendere cosa può sottostare dietro ad una parolaccia ma è fondamentale riflettere sull’educazione. Queste affermazioni possono avere un fondo di verità, ma vanno contestualizzate, per evitare di liberare gli adulti dalle loro responsabilità. Quando i bambini di tre anni dicono le parolacce, lo fanno per riprodurre un suono che sentono da altri, fondamentalmente aumentano il loro lessico con nuovi vocaboli. Non sanno cosa significano, ma di certo si rendono immediatamente conto che queste parole suscitano una forte reazione e un interesse notevole da parte dell’adulto e quindi sono portati a ripeterle. Hanno agganciato l’attenzione dei genitori!
Per evitare che accada, occorre non indignarsi e mantenere uno stato di calma, chiedere ai bambini cosa significa quella parola e se dicono di non saperlo, occorre spiegarlo in modo dettagliato, facendogli capire che quella parola non ha senso detta in quel momento.
Un altro aspetto da spiegare ai bimbi è che, se ripetono la parola perché imitano gli adulti da cui l’hanno sentita pronunciare, vuole dire che gli adulti si sono sbagliati e hanno detto una cosa volgare, ma che alle volte accade, se magari avevano da sfogare un fastidio o una preoccupazione. Le parolacce sono una modalità verbale usata per scaricare la rabbia, mettono in evidenza la parte emotiva e su questo è importante fermarsi a riflettere soprattutto con i figli adolescenti. Per loro, però, le parolacce servono anche come carta di appartenenza al gruppo dei pari, quasi fossero parole d’ordine di un gruppo specifico ed esclusivo. Alcuni ragazzini, in realtà, sono in grado di discriminare i contesti e usano certi termini con gli amici e non in famiglia, altri invece non ci riescono. Con loro, come con i piccoli, bisogna lavorare sulla consapevolezza.

Piano piano si riflette insieme su come si stanno usando queste parolacce: se si tratta di uno sfogo potrebbe essere accettato –sempre tenendo conto del contesto-, ma se è per insultare gli altri la faccenda cambia profondamente.
Il caso è ancora diverso, se le parolacce vengono usate come intercalare: in quel caso occorre discriminare i contesti e soprattutto far comprendere ai ragazzini, che usandole non restituiscono una buona immagine di sé.
E’ importante educare a saper usare parole adeguate nei diversi ambiti e a seconda del ruolo che si ricopre, insegnare anche che c’è una differenza tra il linguaggio verbale e quello scritto è fondamentale.
Vi aspettereste mai di leggere parolacce in un testo scritto da un professionista o di sentirgliele pronunciare?

Alla resa dei conti è importante non rendere la questione un tabù, ma interrogarsi sulle parole che i più piccoli sentono pronunciare dagli adulti perché frasi come: “le possono dire solo i grandi” non educano a nulla, così come “andiamo a sciacquare la bocca col sapone”.
Diverso è sedersi e chiedere: “Ti piace dire le parolacce? Come ti senti quando le dici? Ti senti più forte? Ti piace sentirle dire?” e da qui aprire un dialogo coi bambini.

Discorso a parte è il tema “c***a”: mettetevi il cuore in pace, parlare di c***a ai bambini piccoli piace tantissimo e ci sono dei libri meravigliosi da leggere insieme a loro, gli si illumineranno gli occhi! 😉

Laura Mazzarelli
⚜️www.ilcamminopedagogico.it

Photos from Il cammino pedagogico, Dott.ssa Laura Mazzarelli's post 23/11/2023

🚂 Sabato 2 dicembre a RIMINI !

💜 Sabato 2 dicembre alle ore 16.00 io e Roberta vi aspettiamo presso la sede de La Prima Coccola per un incontro dedicato a grandi e piccini:

🌟 ore 16.00- Lettura del silent book in compagnia del folletto Joy Che se ne sta nascosto tra le pagine del libro “Aspettando il Natale: l’attesa tra magia, emozioni e tradizioni” con laboratorio per bambini 3-7 anni a cura di Roberta Rinaldi, illustratrice del libro.

🌟 ore 16.30 - Riflessione pedagogica sul tema del Natale per genitori e insegnanti tenuta da me. Partendo dalla lettura di alcune pagine del libro rifletteremo sul valore dell’attesa, del dono, della magia, delle tradizioni e su come i bambini vivono il momento natalizio e come riempirlo di valore.

👉Prenotazione obbligatoria al numero ⁨392 443 6029⁩ o [email protected] entro lunedì 27 novembre.

Donazione minima a partecipante 5€

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💛 Sabato 2 dicembre alle ore 20.45 a Torre Pedrera (Rimini), sarò ospite di LiberalaMente per un incontro sulle emozioni dei bambini rivolto a genitori e insegnanti.
Parleremo di rabbia, paura e di tutte le altre emozioni che accompagnano i bambini e capiremo quali strumenti possono essere utili a noi adulti per aiutarli ad incontrarle! Ci sarà anche Leprottino Tino insieme a Roberta che ha illustrato i libri sulle emozioni che ho scritto pensando ai bambini, editi da Latte di Nanna.

👉 Prenotazione obbligatoria al 328 4545666 (preferibilmente entro domenica 27 novembre) - ingresso 5€

👧🧒 Se non riusciste ad organizzarvi con i bambini per partecipare a questa serata potete compilare questo link https://forms.gle/ygm6HfyZqGzVqhov9
I ragazzi di li accoglieranno al meglio.

💝🌟 VI ASPETTIAMO! 🌟💝

22/11/2023

C’è un meccanismo per cui più si dice “no” a qualcosa e maggiormente il cervello si focalizza proprio su quella cosa, quindi tutti questi “no alla violenza” stanno creando un focus impressionante sulla violenza.
Madre Teresa diceva che non avrebbe mai partecipato a una manifestazione “contro la guerra” ma sarebbe stata la prima a partecipare ad un evento per la pace.
Un caso? Non credo credo proprio: la parola crea la realtà, ma andiamo oltre.

Tutti pubblicano frasi e immagini sull’ultimo evento di cronaca eppure quando scrivo un post dove sostengo che con le botte non si educa molti commenti sono: “Eppure non siamo venuti su così male, quando ci vuole ci vuole, una sberla non ha mai fatto male a nessuno, si vedono i risultati di tutto questo buonismo…” e via così all’infinito. Queste sono affermazioni dettate dalla paura di perdere la famosa autorità che si traducono in aggressività, abuso di potere mascherato in: “Lo faccio per il tuo bene”.

Ora io mi chiedo perché è ancora radicata così profondamente l’idea che sui bambini una sberla sia educativa, che mettere da sola in castigo una persona di 4 anni sia educativo, che umiliare sia legittimo.

‼️E soprattutto: perché sulle donne è violenza e sui bambini non lo è?‼️
Mi chiedo dove sia il confine. E il confine non c’è, non c’è un giorno in cui magicamente inizio a rispettarti se non ti ho mai rispettato.

E tu, persona cresciuta così (uomo o donna non fa differenza), non hai esperienza del rispetto e crederai di non esserne meritevole percepirai e inconsapevolmente utilizzerai gli stessi strumenti perché “in fondo sei sopravvissuto lo stesso”.
E via così in un circuito continuo di relazioni tossiche e in una concezione distorta di amore, fino agli omicidi. Omicidi di donne, di anziani, di bambini, di tutti…
Quelli si che sono violenza perché fanno scalpore, perché si vedono, e creano uno shock destinato però a sgonfiarsi sempre troppo presto.
Educarsi per educare è faticoso, è un processo lento, e la società è responsabile sia della vittima che del carnefice.

Non è questione di educare i figli maschi al rispetto per le donne (in un’ennesima separazione pericolosissima tra maschile e femminile) ma è questione di educare l’essere umano al rispetto verso un altro essere umano.
Qua si tratta di ascoltare un bambino e una bambina a partire dalla loro natura autentica (perché c’è ancora chi crede che la timidezza in un maschietto sia debolezza e che piangere sia da “femminucce”) grazie ad adulti competenti e in grado di riflettere su di sé e di saper dialogare sulle emozioni e su come esse si traducono in comportamenti.

Ora la responsabilità finisce tutta sulla scuola. La scuola deve introdurre l’ora di educazione emotiva. Sul serio stiamo riducendo tutto a un’ora settimanale?
Ecco l’ennesima conferma del fatto che l’apprendimento è visto come settoriale!
Veramente pensiamo che tutta questa roba sia una materia da insegnare su cui magari interrogare e dare anche un voto?
Su cosa si investirà ? Su nuovi libri di testo o in faccine colorate da appiccicare a un cartellone e poi, terminata l’ora, si torna a mettere in punizione un bambino di tre anni chiedendogli di “riflettere” da solo?

Non si può delegare alla scuola, con un ennesimo decreto, la responsabilità autoeducativa di ciascun adulto.
Gli insegnanti vanno supportati in un compito educativo che è sempre più arduo, dove il numero di bambini per classe non è assolutamente adeguato con una disparità di esigenze diverse, dove si fa sempre più fatica a costruire l’alleanza scuola-famiglia, dove l’insegnante non ha supporto, non ha uno spazio di riflessione psico-pedagogica, e non ha neanche l’adeguata formazione. In una classe si educa ogni ora alla relazione e alle emozioni, semplicemente con la comunicazione non verbale, così come a casa.
La scuola senza i genitori adesso non ce la farà mai.

La scuola deve tornare a riscoprire che fare cultura è consentire la coltivazione di sé, che nei libri ci sono sonetti, poesie, versi, legati alla vita dei ragazzi.
Sui banchi o in cerchio in giardino si può dialogare sulle emozioni, sulle esperienze, si può far respirare agli studenti che c’è un legame tra i loro vissuti e quelli narrati nell’Odissea, che l’amore che loro provano è stato scritto da Dante, che l’etica di Aristotele può essere oggetto di dibattito su cosa sia l’etica per loro oggi. E invece sempre più spesso non si trova il SENSO di ciò che si è costretti a studiare.
Se la scuola riuscisse a fare questo profondamente non avremmo bisogno di introdurre l’ennesima “materia”, di mettere altre toppe ad una scuola già in grande crisi, con l’effetto di togliere ancora altra responsabilità alle famiglie, oberare gli insegnanti e far sentire ai ragazzi che ciò che sono costretti ad imparare finisce nella testa e non tocca il cuore.
Se facciamo cultura facciamo che tocchi la vita.

Tornando a monte, tutta questa faccenda è molto più complessa rispetto alla frase che circola: “non hanno avuto dei NO”, che ancora una volta, in questo contesto socio-culturale, può essere fraintesa in un attimo con: “certo, non ne hanno prese abbastanza”.

Laura Mazzarelli

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