S.i. Cobas Modena

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Associazione Figli di Gea
Associazione Figli di Gea

Sindacato Intercategoriale Cobas
Coordinamento Provinciale di Modena

Se toccano un* toccano tutt*!

22/05/2023

*Vittoria alla Emmebi di San Felice (MO)*
*Grazie allo sciopero ritirato il licenziamento del delegato sindacale*
🔥🔥✊🏼✊🏾✊🏻🔥🛠️
Da diversi mesi il S.I. Cobas stava lottando all'interno dello stabilimento metalmeccanico Emmebi di San Felice sul Panaro (MO) per aprire un dialogo sulle condizioni di sicurezza, malattia e inquadramenti. L'azienda fino ad oggi aveva sempre negato ogni tipo di contatto, affermando di riconoscere come sindacati legittimi solamente CGIL e CISL. Venerdì sera il nostro delegato Jaouad Idy aveva ricevuto una lettera di licenziamento: per l'azienda era colpevole di avere organizzato la mobilitazione dei colleghi, considerata una “grave insubordinazione”.
Lo sciopero è iniziato immediatamente all'alba di oggi: una cinquantina di iscritti al S.I. Cobas, insieme ai coordinatori di Modena, hanno bloccato gli accessi all'azienda, rifiutandosi di rientrare al lavoro senza il loro delegato e senza il proprio sindacato.

Dopo alcune ore di sciopero l'azienda ha ceduto, ritirando il licenziamento e assicurando per il futuro regolari relazioni con il nostro sindacato, riconosciuto come il maggiormente rappresentativo dell'impianto.

*SOLO LA LOTTA PAGA! IL SINDACATO LO SCELGONO I LAVORATORI!*
🔥🔥💪🏼
Modena, 22 maggio 2023

23/04/2023

Inizia in questo momento in piazza Matteotti il presidio dei Ryder delle piattaforme di delivery Modenesi che stanno scioperando astenendosi dalle consegne del turno pomeridiano e serale in protesta contro i contratti nazionali-truffa e per conquistare condizioni di lavoro più dignitosi.

Photos from S.i. Cobas Modena's post 30/03/2023

TRANSMEC: VITTORIA DELLE LAVORATRICI

Dopo tre giorni di sciopero, di cui due con blocchi ai cancelli, che hanno paralizzato l'attività del colosso della logistica di Campogalliano (MO), le aziende – Transmec e la cooperativa in appalto C.F.P. – hanno dovuto rinunciare alle nuove norme di flessibilità e abbassamento dei salari, stipulate mediante accordo con CGIL e UIL, contro la volontà della stragrande maggioranza dei dipendenti. Il passo indietro è avvenuto durante il tavolo di trattativa convocato questa mattina dalla Prefettura di Modena.
Le lavoratrici hanno preferito rischiare tutto nella lotta, minacciate esplicitamente di licenziamento, piuttosto che cedere ai ricatti. Lavorare di notte, di domenica, con malattie e straordinari non retribuiti... questo prevedeva l'accordo-truffa: l'organizzazione e lo sciopero hanno ancora una volta dimostrato che i lavoratori, se si uniscono, sono più forti di qualsiasi lobby industriale.

Anche qui possiamo fare come la Francia! Uniti si vince!

Modena, 30 marzo 2023

Photos from Si Cobas Lavoratori Autorganizzati's post 14/03/2023

Nonostante il terrorismo mediatico, le migliaia di celerini e i falsi allarmi strepitati dal sindaco più fascio di sempre... il S.I. Cobas c'era.
Unico sindacato che ha avuto il coraggio di portare la propria bandiera a salutare i detenuti di Modena e a chiedere verità e giustizia per la strage del 2020.

Avanti uniti, fino al rovesciamento di questo sistema marcio!! ✊✊✊✊

01/03/2023

Avanti uniti per avere verità e giustizia per la strage del Sant'Anna
per l'abolizione del 41bis e il superamento delle carceri
Alfredo libero!

📢📢 CORTEO A MODENA DOMENICA 12 MARZO! VERITÀ E GIUSTIZIA PER LA STRAGE DEL CARCERE DI SANT'ANNA!

Il S.I. Cobas aderisce al corteo indetto per celebrare il terzo anniversario della strage di detenuti avvenuta nel carcere di Modena nel marzo 2020, con 9 morti archiviati come suicidi per overdose senza alcuna indagine, nonostante numerosissime testimonianze provino la responsabilità della mattanza a carico delle forze dell'ordine.

Ricordiamo che Modena è una delle capitali italiane della repressione antisindacale, con oltre 500 operai e sindacalisti a processo, e il carcere di Sant'Anna è lo stesso in cui venne rinchiuso il nostro coordinatore nazionale, Aldo Milani, a seguito della fallita montatura giudiziaria ordita in quella città da questura e padroni.

Il S.I. Cobas si schiera per il superamento di tutte le carceri, l'abolizione del 41bis e dell'ergastolo ostativo, per la liberazione di Alfredo Cospito e di tutti i militanti e rivoluzionari prigionieri dello stato borghese.

Invitiamo tutti i compagni e le compagne a partecipare al corteo domenica 12 marzo a Modena.

28 febbraio 2023

16/02/2023

SCIOPERO PROVINCIALE CONTRO LA REPRESSIONE – MODENA

*Il maxi-processo Italpizza spiegato in breve*

Lunedì 20 febbraio si terrà una nuova udienza del maxi-processo Italpizza che vede coinvolti molti operai, sindacalisti e solidali. I primi 66 imputati (sui 120 complessivi)sono chiamati in tribunale per gli scioperi del 2018 e 2019. Va ricordato che quel lungo ciclo di scioperi costrinse l'azienda a rinunciare all'uso illegittimo del CCNL Pulizie/Multiservizi, allo scioglimento delle cooperative in appalto e all'assunzione diretta della maggior parte delle lavoratrici e lavoratori: oggi gli operai di Italpizza hanno stipendi più dignitosi, un impiego non precario e hanno recuperato contributi, retribuzioni errate e TFR scomparsi con le precedenti cooperative. Tutti fatti accertati anche dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, dal Tribunale del Lavoro, dall'INPS e dall'Agenzia delle entrate, oltre che dalla stessa CGIL.
Della vertenza ricordiamo inoltre le ignobili ritorsioni contro le lavoratrici più combattive, trasferite, licenziate, mandate a spalare la neve sui tetti o umiliate dai capi-reparto con trattamenti degradanti.

Per fermare le mobilitazioni del sindacato S.I. Cobas la Questura di Modena impiegò durante 9 mesi un impressionante spiegamento di forze: ci furono decine di violente cariche, arresti, centinaia di candelotti al gas CS sparati sulla folla, fogli di via e denunce. L'auto del nostro delegato venne data alle fiamme e molte automobili dei lavoratori vennero vandalizzate, senza contare l'uso da parte di Italpizza di picchiatori prezzolati (immortalati dalle telecamere della stessa polizia). Non contenta Italpizza chiede agli stessi operai e al sindacato ben mezzo milione di euro di risarcimento per avergli “rovinato gli affari”.

Questo maxi-processo va mostrato per quello che è: da un lato si tratta del tentativo della Procura di giustificare lo sperpero di ingenti fondi e mezzi pubblici per difendere un'azienda che ancora oggi, nonostante la parziale regolarizzazione, sfrutta e umilia i lavoratori; dall'altro è la continuazione del disegno repressivo nazionale che punta alla messa al bando dei sindacati di base e delle realtà di lotta autorganizzate, a completo beneficio delle mafie, del sistema degli appalti e degli industriali senza scrupoli.
Ricordiamo che a Modena sono oltre 500 gli operai e i sindacalisti imputati per scioperi, numeri indegni di un paese che si definisce democratico.
L'attacco portato avanti a Modena si colloca nel quadro del più generale processo di criminalizzazione delle lotte sociali, nel quale il governo Meloni punta ad inasprire i già pesanti dispositivi repressivi messi in campo dai precedenti governi, in primo luogo contro i lavoratori immigrati, e teso a schiacciare preventivamente ogni protesta contro il carovita, i bassi salari e i pesantissimi tagli alla spesa sociale operati in nome dell'"economia di guerra" e dell'aumento delle spese militari (si veda ad esempio la cancellazione del reddito di cittadinanza).
È quindi evidente che il maxi-processo in Italpizza non è un attacco solo al SI Cobas, bensì all'insieme dei lavoratori, dei disoccupati e degli sfruttati.

Ed è per questi motivi che abbiamo deciso di convocare uno sciopero generale provinciale per lunedì 20 febbraio: ci troveremo sotto la Prefettura di Modena alle 9:00, per poi muoverci in corteo fino al Tribunale, in Corso Canalgrande.
La Modena dell'orgoglio e della dignità operaia è sotto processo. E scende in piazza.

Modena, 15 febbraio 2023 - Coordinamento Provinciale S.I. Cobas

Photos from SI Cobas Bologna's post 12/12/2022

"Non vogliamo piangere altri morti, i lavoratori devono incrociare le braccia ogni qualvolta non sussistono le condizioni per lavorare in sicurezza, perché il diritto di lavorare in condizioni in condizioni in cui sia garantita la salute e la sicurezza non può essere negoziabile mai.
Per Massamba, per tutti.."

Photos from S.i. Cobas Modena's post 18/11/2022

Una lavoratrice sviene a seguito dell'aggressione da parte dei responsabili:
70 lavoratori in sciopero alla Lavanderia Baldini di Soliera

(e altri 80 in sciopero a San Felice cacciano Cgil e Cisl)

Una settimana di scioperi in provincia di Modena: martedì è iniziato lo sciopero, tuttora in corso, ai cancelli della Lavanderia Baldini di Soliera, dove settanta lavoratori e lavoratrici protestavano contro l'applicazione del CCNL Pulizie/Multiservizi, rivendicando il giusto contratto di settore (CCNL lavanderie industriali). La situazione è degenerata mercoledì quando una lavoratrice è svenuta all'interno dell'ufficio del personale, a seguito dell'aggressione da parte di alcuni responsabili di Adecco Professional Solution, già protagonisti di innumerevoli segnalazioni per discriminazioni e razzismo. A questo punto i 70 colleghi hanno firmato una petizione perché questi soggetti vengano allontanati, ma né Adecco né la committente sembrano avere alcuna intenzione di cedere.
L'atteggiamento dei dirigenti dell'azienda è sempre stato sprezzante e provocatorio (“nello stato italiano c'è la democrazia, qui dentro no” una delle frasi proferite alla presenza dei sindacalisti), e dunque lo sciopero prosegue giorno e notte con blocco delle merci.

Contemporaneamente a San Felice sul Panaro, presso l'azienda metalmeccanica Emmebi, giovedì 80 lavoratori sono scesi in sciopero per le spaventose condizioni di insicurezza in cui sono costretti a lavorare: l'azienda dichiara però di voler parlare solamente con CGIL e CISL: i sindacalisti di queste due sigle, chiamati opportunamente dal padrone, sono però stati cacciati via dal presidio, dove tentavano di far desistere gli operai dallo sciopero, evocando “galera e denunce” per chi insiste a restare nel S.I. Cobas.

Nonostante lo zelo della questura nella lotta al sindacalismo di base, a Modena proseguono le lotte operaie.
Abolire il contratto Multiservizi! Abolire la legge Biagi! Conquistiamo i nostri diritti!

Modena, 18 novembre 2022

11/11/2022

Anche a Modena siamo solidali e complici coi compagni colpiti dal regime a Milano.
Al Comitato Giambellino Lorenteggio andrebbe una medaglia per il lavoro sociale essenziale che ha svolto e continua a svolgere, la vera associazione a delinquere è quella tra padroni e procure!

🔴🔴🔴 SOLIDALI E COMPLICI COL COMITATO GIAMBELLINO- LORENTEGGIO!

È giunta poche ore fa la notizia della sentenza di primo grado nei confronti del comitato Giambellino di Milano, attivo per anni nelle lotte per il diritto all'abitare.
L'esito del processo si traduce in condanne durissime nei confronti dei nove imputati: da un anno e sette mesi a cinque anni e cinque mesi di reclusione.
Si tratta di un salto di qualità con pochi precedenti per quanto riguarda la repressione delle lotte sociali, e da più punti di vista.
In primo luogo, le condanne superano ampiamente le stesse richieste dei PM, con pene quasi raddoppiate; in secondo luogo, per la prima volta, i giudici accettano la tesi accusatoria dell'associazione a delinquere in senso stretto "finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica”, equiparando quindi i movimenti di lotta per la casa (e non solo) a veri e propri sodalizi criminosi.
Infine, tanto per non farsi mancare niente, quattro solidali presenti in aula che hanno "osato" contestare verbalmente la sentenza, sono stati tempestivamente identificati e denunciati dalla Digos.

È evidente che questa sentenza agghiacciante risenta del clima politico di caccia alle streghe contro le lotte sociali e sindacali, e della vera e propria dichiarazione di guerra lanciata in questi giorni dal governo Meloni col decreto anti-raduni emanato con l'alibi dei "rave abusivi" ma chiaramente indirizzato contro chi si organizza e si mobilita in difesa dei proletari e per la riappropriazione di fette di salario diretto e indiretto.

Essendo il SI Cobas uno dei principali bersagli di questa ondata repressiva, a nostra solidarietà al Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio. è piena ed incondizionata.

Per questo, auspichiamo che questa incredibile sentenza sia un'occasione per stringere ulteriormente le fila dell'unità di classe e delle lotte sociali.
La grande partecipazione al corteo di Napoli dello scorso 5 novembre, la costruzione dello sciopero generale del 2 dicembre e di una grande manifestazione a Roma per il 3 dicembre, vanno esattamente in questa direzione.

Solo la lotta paga!
Libertà per i nove imputati del comitato abitanti Giambellino!

SI Cobas nazionale

03/10/2022

INCREDIBILE DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MODENA: Italpizza è equiparata allo Stato, e il sindacato dovrebbe risarcirla come tale

Oggi, lunedì 3 ottobre 2022, nel corso dell'udienza preliminare per il maxi-processo Italpizza, il Tribunale di Modena ha preso due decisioni che segnano un precedente epocale nella repressione al sindacalismo di base: il giudice ha infatti accolto la richiesta dell'azienda di indicare il sindacato S.I Cobas come responsabile civile per i presunti danni produttivi all'azienda, con l'esorbitante richiesta (presentata senza alcun dettaglio o giustificativo) di “almeno 500.000 euro”. Inoltre ha accolto il diritto di Italpizza di costituirsi come parte civile per tutti i reati presuntamente commessi nei lunghi mesi di mobilitazione davanti ai cancelli. Il tribunale non solo quindi concede la possibilità di risarcire i danni derivati dai ritardi nelle consegne dovuti ai blocchi – considerando quindi lo sciopero un atto criminale, in barba a quarant'anni di giurisprudenza – ma anche per tutti i “reati di piazza”: resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, presunte lesioni a poliziotti...
Se un imputato venisse riconosciuto colpevole, ad esempio, di aver mandato a quel paese un ispettore, non solo dovrebbe scontare la condanna penale, ma anche risarcire Italpizza!!
In una parola: Italpizza si fa Stato...

Una decisione di questo tipo, unica nella storia giuridica repubblicana, costituisce un deciso passo in avanti nella costruzione del regime autoritario nel nostro Paese. È evidente come questi due assunti minaccino direttamente la vita stessa dei sindacati, di base e non solo.
Il S.I. Cobas non si lascia comunque intimidire e proseguirà nella lotta per la giustizia sociale, come prima, più di prima.

Modena, 3 ottobre 2022

Photos from S.i. Cobas Modena's post 01/10/2022

ITALPIZZA CHIEDE AI LAVORATORI E AL SI COBAS
500.000 EURO DI DANNI PER GLI SCIOPERI

Lunedì 3 Ottobre alle ore 9.30 presso il Tribunale di Modena proseguirà l’udienza preliminare nell’ambito del “maxiprocesso penale” a carico di 67 tra lavoratrici e lavoratori, sindacaliste/i e attiviste/i impegnati nel 2018/2019 nella lunga e sofferta lotta a sostegno delle facchine/i da anni presenti negli appalti di Italpizza.
Le accuse vanno da quelle per “violenza privata per i picchetti operai svoltisi ai cancelli dell’azienda” a quelle per “resistenza e lesioni” durante i violenti sgomberi messi in atto dalle forze dell’ordine in quelle giornate di sciopero.
I più ricorderanno come sin dal primo momento i “poteri locali” si schierarono a difesa degli importanti interessi economici garantiti da Italpizza e come da subito una importante lotta operaia venne trasformata in questione di ordine pubblico attraverso una repressione senza precedenti che vide “gasare” e “manganellare” donne e uomini a mani n**e. Operaie/i che chiedevano solo il rispetto dei loro diritti all’interno di un comparto come quello alimentare modenese dove milioni di fatturato ed extraprofitto negli anni sono sempre stati garantiti attraverso lo sfruttamento posto in atto con il solito e consueto meccanismo garantito dalla filiera di appalti e subappalti dati in mano a cooperative senza scrupoli (fallite ad es. come Powerlog per bancarotta fraudolenta) e che a danno dei lavoratori ma anche dei contribuenti operavano evasione contributive e fiscali, (accertate nel caso di Italpizza dallo stesso Ispettorato, vedi “Logicamente”). Appalti che si erano susseguiti facendo perdere agli operai il loro Tfr attraverso i consueti e programmati fallimenti etc etc. Appalti che nonostante l’ambito di lavoro alimentare facevano risparmiare a Italpizza centinaia di migliaia di euro permettendo di inquadrare i lavoratori con altri contratti meno onerosi come quello delle pulizie o che prevedevano che il lavoro venisse continuamente comandato attraverso liste WhatsApp dell’ultimo minuto negando alle operaie i riposi teoricamente garantiti dalla legge etc etc.
Irregolarità continue che solo grazie alla coraggiosa protesta di questo gruppo di operaie/i riuscirono ad emergere con forza e costrinsero Italpizza a sanare la situazione con accordi tardivi e riparatori con quegli stessi Sindacati Confederali che sino a quel
momento in maniera più che compiacente avevano taciuto e firmato accordi peggiorativi per le operaie/i.
E’ nell’ambito di questo contesto che in questo processo “Italpizza”, avida di profitti e vendette, ha ritenuto opportuno richiedere al Sindacato una “prima tranche” di 500Mila euro per i danni subiti dalle rivendicazioni operaie!
Il 3 Ottobre si discuterà perciò se il Sindacato Sicobas può essere ritenuto a livello economico responsabile dei danni prodotti dagli scioperi.
Un pericoloso e purtroppo non isolato caso in cui ancora una volta si tenta di fermare anche sul piano economico un’azione sindacale diretta a garantire nient’altro che la difesa degli interessi operai.
Nel frattempo Italpizza non perde occasione per minacciare i suoi operai diffamando il sindacato e i lavoratori con comunicati affissi nella bacheca aziendale i quali in uno stile comunicativo “da venditore di tegami” ricordano ad esempio l’arresto di Aldo Milani senza ricordare la sua assoluzione o ancora citano ad esempio un articolo della carta stampa omettendone altri. Ancora si afferma a torto che in Italpizza non sarebbero mai state certificate irregolarità dimenticando quanto accertato dallo stesso Ispettorato del Lavoro ad esempio o omettendo la causa ancora in corso presso il Tribunale del Lavoro. Tutti comunicati a firma del noto sig. Montanini ex consigliere comunale con poche preferenze elettorali che in seguito al fallimento della sua carriera politica ha optato in maniera più vantaggiosa per un incarico diretto e più remunerativo da parte del suo da sempre sponsor “Italpizza”.
Ovviamente in Italpizza è confermata la “Democrazia a senso unico di sempre” e nella bacheca possono essere affissi solo i comunicati aziendali.

Da parte nostra ci troverete sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori... SINDACATO INTERCATEGORIALE COBAS

In foto anche il comunicato aziendale, con la beffarda aggiunta da parte di un'anonima mano operaia (ricordate lo slogan "dov'è la legge? mangia la pizza!" ? 😄😄)

Photos from S.i. Cobas Modena's post 24/08/2022

Cartoline da un agosto emiliano: 29° giorno di sciopero ad ILIP.

Ringraziamo per la bella cena di ieri e la raccolta fondi a favore dei lavoratori in lotta!

Uniti si vince!!

Photos from S.i. Cobas Modena's post 04/08/2022

CONFINDUSTRIA CREA UNA CRISI SOCIALE TRA SPILAMBERTO E BAZZANO

ILIP: 80 lavoratori licenziati per aver chiesto il rispetto del CCNL

Ottanta lavoratori della società modenese C.F.P., in appalto presso l'industria di materie plastiche ILIP di Bazzano, affiliata a Confindustria, sono stati di fatto licenziati in tronco: la loro colpa? Aver preteso il rispetto del CCNL.
Da diverse settimane erano in corso trattative, favorite dalla Prefettura di Bologna (competente per giurisdizione), per regolarizzare livelli di inquadramento, anzianità, pagamento della malattia, degli straordinari, dei permessi, delle ferie e delle festività. Ieri, mentre era in corso lo sciopero indetto dal S.I. Cobas, è giunta la notizia della disdetta del contratto di appalto. Operai e facchini impiegati da 15 o 20 anni presso ILIP sono stati espulsi dalla fabbrica con questo trucco che, formalmente, solleverebbe ILIP da ogni responsabilità. Ma per noi è la sostanza che conta, non i formalismi: ecco perché parliamo di licenziamenti politici. C.F.P. infatti è in grado di ricollocare solo un esiguo numero di persone, né può aprire una cassa integrazione, quindi nell'arco di un paio di settimane comincerebbero i licenziamenti formali. Si tratta in sostanza di una situazione simile alla vertenza Fedex di Piacenza, dove la committenza pur di liberarsi dei lavoratori iscritti al sindacato decise addirittura la chiusura dell'hub.

Se nei prossimi giorni non si troverà una soluzione, a settembre decine di famiglie si troveranno senza un reddito e, nel giro di qualche settimana, non potranno più pagare un affitto.
ILIP sta creando nel territorio tra Spilamberto e Bazzano una crisi sociale che le istituzioni non possono ignorare. E alla base di questa macelleria sociale non ci sono crisi o fallimenti: ILIP ha raddoppiato lo stabilimento proprio quest'anno! L'unica motivazione reale è che Confindustria è decisa a far fuori i sindacati scomodi per continuare le proprie politiche di rapina!
Il S.I. Cobas risponde con lo sciopero, che prosegue con blocchi sui 4 cancelli giorno e notte.

Per queste ragioni, oltre allo sciopero già in corso, venerdì 5 agosto, alle ore 11:00, convochiamo una conferenza stampa davanti al Comune di Valsamoggia (Piazza Garibaldi, 1 - loc. Bazzano) nella quale spiegheremo in dettaglio la situazione.

Bologna, Si Cobas e Usb in corteo dopo gli arresti dei delegati: "Lo sciopero non si processa, contro di noi le testimonianze di pregiudicati" - Il Fatto Quotidiano 22/07/2022

🚩🚩 MANIFESTAZIONE PIACENZA - SABATO 23 LUGLIO 🚩🚩

PARTENZA BUS

MODENA: sede SI Cobas, ore 12:30
Via Venceslao Santi n° 20

CARPI: Stazione delle corriere, ore 13:00
Piazzale Salvador Allende n° 4

Bologna, Si Cobas e Usb in corteo dopo gli arresti dei delegati: "Lo sciopero non si processa, contro di noi le testimonianze di pregiudicati" - Il Fatto Quotidiano Corteo a Bologna contro l'arresto di otto delegati di Si Cobas e Usb. I sindacati respingono le accuse: "Abbiamo usato la forza contro chi teneva i lavoratori in semi-schiavitù" [VIDEO]

21/07/2022

Centinaia di lavoratori con rabbia e determinazione presidiano il Tribunale di Piacenza in occasione degli interrogatori di Aldo, Arafat, Bruno e Carlo.

LIBERI TUTTI!

Sabato tutti a Piacenza ore 14,00 Giardini Margherita!

20/07/2022

UNA GRANDE RISPOSTA OPERAIA!
SCIOPERO GENERALE!

Da diverse ore è partito lo sciopero generale, in realtà in numerosissimi magazzini sono in corso scioperi spontanei e presidi fuori alle Prefetture da questa mattina. La dimostrazione del grande protagonismo dei lavoratori, la freccia avvelenata delle calunnie e delle montature giudiziarie si sta rivoltando come un boomerang contro chi l'ha lanciata. È impossibile riportare tutti gli scioperi, blocchi e manifestazioni in corso.

Ricordiamo che domani, dopo l'intera notte e mattina di sciopero, ci saranno anche i seguenti appuntamenti.

- Bologna, ore 11:00 Prefettura di Bologna via degli Agresti, 5

-Brescia, h 11:00 Piazza Paolo VI

- Roma, ore 11:00 Prefettura di Roma p.zza Santi Apostoli

- Piacenza, ore 8:00 Polo Logistico Castel San Giovanni

- Milano, ore 11:00 Prefettura di Milano corso monforte, 31

- Napoli, ore 10:00 Piazza Municipio
Corteo fino alla Prefettura

- Genova, ore 10:00 sotto la Prefettura, Largo Eros Lanfranco

- Brescia, ore 11:00 sotto la Prefettura di Brescia

- Parma, ore 9:00 via Repubblica 39

- Cagliari, 22/07 ore 10:00 Piazza Palazzo

- Taranto, 22/07 ore 9:00 Via Anfiteatro

- Pavia, ore 8:00 Polo Logistico Geodis

- Viterbo, ore 09:00 sotto la Prefettura di Viterbo, p.zza del Plebiscito

- Torino, ore 10:00 ed ore 18:00 Piazza Castello

- Perugia, ore 18:00 Piazza Italia

Ed ancora tanti altri in aggiornamento.

SABATO H 14:00 TUTTI A PIACENZA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Photos from Si Cobas Lavoratori Autorganizzati's post 20/07/2022
19/07/2022

URGENTE!! CONVOCAZIONE DI PRESIDIO ALLA PREFETTURA DI MODENA PER DOMANI 20/07 ORE 11:00 CONTRO I GRAVI E RECENTI ATTACCHI REPRESSIVI DIRETTI ALLA LOTTA SINDACALE !!!

All’alba di questa mattina sono state emesse pesantissime misure cautelari dalla Procura di Piacenza e dirette tra le altre agli arresti di 4 dirigenti nazionali dell’Organizzazione Sindacale Sicobas.
Agli arresti domiciliari Aldo Milani , Arafat Elnaahhas Ali Mohammed , Carlo Pallavicini , Bruno Scagnelli . Colpiti dalle medesime misure anche due esponenti nazionali di Usb mentre altre due misure cautelari sono state emesse per altri 2 esponenti locali di Usb.

Questa operazione ha l'obbiettivo di infangare e screditare il sindacalismo conflittuale nel suo insieme, strumentalizzando singoli episodi, del tutto fisiologici, di dialettica interna tra i lavoratori di diversa appartenenza di sigla all'interno di singoli magazzini, travisando volutamente i fatti, i termini e i contenuti di alcune dure vertenze sul territorio piacentino allo scopo di presentare le lotte contro lo sfruttamento e i salari da fame come una sorta di "faida" tra sindacati per accaparrarsi qualche iscritto in più.
I capi d’accusa vanno dall’Associazione a delinquere a Violenza Privata, Resistenza, Interruzione di Pubblico Servizio, Sabotaggio. Negli atti si evidenzia come “gli esponenti sindacali abbiano agito per ottenere condizioni migliorative per i lavoratori rispetto a quelle già previste dai contratti nazionali” , una logica quella sostenuta dalla procura Piacentina propria di un sistema che si blinda a difesa di se stesso per continuare ad operare indisturbato cercando di azzerare anni di conflitto sindacale .
Le lotte che la Procura vuole criminalizzare hanno portato in centinaia di aziende e magazzini a un miglioramento delle condizioni di vita e salariali di lavoratori e lavoratrici al superamento di quel sistema di sfruttamento e caporalato in cui hanno da sempre sguazzato finte cooperative spesso legate alla criminalità organizzata e che, con la complicità dei sindacati confederali, si è allargato e alimentato come un cancro proprio grazie alla compiacenza e all'omertà di quelle stesse Istituzioni e di quelle stesse procure che oggi si accaniscono contro il SI Cobas e l'Usb.

Si tratta di uno schema, oramai consolidato, di "giustizia" politica ad orologeria, laddove la Procura di Piacenza obbedisce ai richiami del governo Draghi che solo pochi giorni fa, attraverso un colpo di mano parlamentare, ha introdotto una nuova norma nel Codice Civile che cerca di garantire alle grandi multinazionali della logistica l'immunità totale per tutti i furti compiuti dai loro fornitori sulle buste-paga dei drivers alludendo alla possibilità di far venir meno il principio della responsabilità solidale negli appalti.
Di fronte alla sfacciata ipocrisia della giustizia dei padroni SI Cobas ha Proclamato lo sciopero nazionale con effetto immediato con mobilitazioni dentro e fuori ai luoghi di lavoro, e si impegna a fare si che si sviluppi la massima convergenza ed unità d'azione con l'insieme delle forze sindacali, sociali e politiche di classe e antigovernative, a partire da Usb che è come noi bersaglio di questo squallido teorema accusatorio

30/06/2022

NUOVO SCIOPERO ALLA ILIP
Ecco la svolta green dei padroni: plastica, cemento e salari da fame

Oltre cinquanta lavoratori della società C.F.P., in appalto presso l'industria di materie plastiche ILIP di Bazzano, sono nuovamente in sciopero con il S.I. Cobas per esigere il rispetto del CCNL e dei diritti basilari. Già il 20 maggio si era svolto uno sciopero durato tre giorni e tre notti per picchettare i cancelli ed impedire l'accesso ai camion, e da ieri la situazione si ripete. C.F.P. infatti, storica cooperativa di logistica emiliana, rifiuta di riconoscere i livelli contrattuali, usa metà delle ferie spettanti per coprire buchi organizzativi, non paga le ore di straordinario, né la malattia, né alcune festività. La maggior parte dei lavoratori, pur lavorando ad ILIP da oltre dieci anni, risultano appena assunti, perdendo dunque anche gli scatti di anzianità. Davanti a tutto ciò le aziende affermano di essere state autorizzate a queste deroghe da uno specifico accordo con CGIL-CISL-UIL, sottoscritto alla presenza del sindaco del comune di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, e da una dirigente della Città Metropolitana di Bologna, Giovanna Trombetti.
L'accordo si basa sull'urgenza di “salvaguardare posti di lavoro” a rischio alla ILIP e, grazie alla ormai nota logica dell'emergenza, in questo modo taglia i salari dei lavoratori di circa 4.000 euro all'anno. Eppure ILIP - che produce piatti, bicchieri e vaschette in plastica monouso – non era di certo in crisi: stava invece ultimando il raddoppio dello stabilimento, con un'immensa colata di cemento sui campi, osteggiata dai comitati locali di residenti. E indovinate chi era in prima fila a sollecitare lo sblocco dei lavori di raddoppio nel 2016? Proprio uno dei firmatari dell'accordo, Roberto Guarinoni, segretario della Filctmes CGIL, organizzatore di un maxi-happening tra industriali e sindacati (l'articolo qui), naturalmente “per salvaguardare i posti di lavoro”.
Per sbloccare la situazione il Prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha convocato ieri pomeriggio una seconda riunione con le aziende e il sindacato S.I. Cobas, senza che si giungesse alla benché minima apertura da parte delle aziende sulle numerose irregolarità nell'appalto ILIP. Il picchetto ai cancelli è quindi ripreso a oltranza.

Per queste ragioni, oltre allo sciopero già in corso, venerdì 1° luglio, alle ore 10:00, convochiamo una conferenza stampa davanti al Comune di Valsamoggia (Piazza Garibaldi, 1 - loc. Bazzano) per chiedere chiarimenti al sindaco e per stimolare le aziende a regolarizzare la situazione dei lavoratori in appalto.

Modena/Bologna, 30 giugno 2022

21/04/2022

SI APRE IL MAXI-PROCESSO ITALPIZZA:
A MODENA FARE SINDACATO È REATO

Si è aperto stamattina il maxi-processo Italpizza, colosso modenese di pizze surgelate, in costante crescita di fatturato da anni, grazie al regime di sfruttamento imposto ai lavoratori e alle buone amicizie politiche.
Ma alla sbarra non sono convocati i dirigenti d'azienda che applicano contratti illeciti, che giocano con matrioske di appalti, che percepiscono indebitamente milioni di euro di cassa integrazione pur non essendo affatto in crisi. No, per la procura di Modena gli accusati sono i lavoratori e le lavoratrici che hanno osato rivendicare i diritti minimi previsti dai contratti e dalle leggi. Gli imputati in questa prima tranche sono infatti 67 lavoratori e sindacalisti (altri 53 nella seconda tranche) per gli scioperi e i picchetti svolti dal dicembre 2018 al luglio 2019, tutti accusati dei reati del famigerato “codice Rocco”, cioè il codice di polizia creato dal fascismo per sopprimere opposizione e sindacati.
Nel mondo al rovescio della procura modenese è Italpizza ad essere parte lesa, ed è quindi autorizzata a chiedere almeno 500.000 euro di danni direttamente al sindacato S.I. Cobas, mentre per gli operai restano salari da fame, ricatti sui permessi di soggiorno e anni di udienze.

Rivendichiamo integralmente tutte le azioni sindacali per il diritto ad un lavoro dignitoso, per il diritto alla libertà sindacale, di opinione e di espressione, per la piena applicazione della Costituzione repubblicana. Processi e denunce non ci fermeranno.

Modena, 21 aprile 2022

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Venerdì 15:30 - 18:00
Sabato 09:00 - 13:00

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