RespirAndo

Corsi e Percorsi di Musica e Danza. Attività Benessere a Padova.

Benessere a 360°, consapevolezza del "movimento" e automiglioramento psicofisico e spirituale, è base di ogni evoluzione per una propria crescita personale. Promuoviamo percorsi sperimentali con il nostro corpo attraverso varie attività psicofisiche, di benessere/olistiche, alla scoperta dei nostri profondi desideri e talenti.

''Il respiro" come fonte del movimento e della danza della vita! Quest

29/09/2023

Stasera iniziamo i corsi di Danze Brasiliane al 1 piano del Centro Commerciale La Corte ( scala vicino alla banca Intesa San Paolo)

Carlo Garcia - Forró, Salsa, Zouk, Tango vi aspetta a Mortise per i corsi di Danze brasiliane e Salsa portoricana!!🕺🏻

A partire da venerdì 29 settembre🗓

Ricordiamo che la prima lezione di prova è gratuita e che non serve essere in coppia⚠

Per qualsiasi informazione contattare il numero 📞 393 9914717

La scuola di ballo che stavi cercando
💛Dime que si BALLAORA🖤

12/09/2023

Carlo Garcia - Forró, Salsa, Zouk, Tango ed Elena vi aspettano a Taggì di sotto per i corsi di Tango argentino e Zouk!!💃🏻🕺🏻

A partire da giovedì 28 settembre🗓

Ricordiamo che la prima lezione di prova è gratuita e che non serve essere in coppia⚠

Per qualsiasi informazione contattare il numero 📞 393 9914717

La scuola di ballo che stavi cercando
💛Dime que si BALLAORA🖤

07/09/2023

Carlo Garcia - Forró, Salsa, Zouk, Tango ed Elena vi aspettano a San Gregorio Padova per i corsi di Danze caraibiche e Zouk!!💃🏻🕺🏻

A partire da lunedì 25 settembre🗓

Ricordiamo che la prima lezione di prova è gratuita e che non serve essere in coppia⚠

Per qualsiasi informazione contattare il numero 📞 393 9914717

La scuola di ballo che stavi cercando
💛Dime que si BALLAORA🖤

15/08/2022

“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi.
Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose.
Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse:
“Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”

“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”

“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.

13/08/2022

Ci hanno trasformati tutti in merce di scambio, siamo tutti in vendita.
Abbiamo inventato una società del consumo, con un bisogno costante di crescere.
Perché se l’economia non cresce è una tragedia.
Abbiamo inventato una montagna di bisogni superflui, buttando via, comprando, buttando via e …
Ma è la nostra vita che stiamo sperperando.
Perché quando compro qualcosa o tu compri qualcosa, non lo compriamo con i soldi.
Lo compriamo con il tempo della nostra vita che abbiamo speso per guadagnare quei soldi.
Con l’unica differenza che l’unica cosa che non si può comprare è la vita.
La vita si esaurisce.
Ed è terribile sprecare la propria vita per perdere la libertà.
Pepe Mujica
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__non-fatevi-rubare-vita-mujica-libro.php?pn=4319

20/06/2022

Da leggere...
“L'Ucraina non sara’ mai piu’ la stessa e se continua cosi non credo che vivro’ abbastanza per vederla rifiorire.
Dal 1979 abbiamo perso l’Afghanistan e il suo patrimonio di cultura, storia e civilta’ distrutto dagli interessi delle superpotenze dell’epoca in una guerra lunghissima e sanguinaria giustificata dagli equilibri della Guerra Fredda. Ora i talebani dominano di nuovo in questo paese, ma la loro comparsa risale a questa prima guerra dove erano stati presentati come una resistenza legittima. In questi giorni mi e’ capitato di ascoltare l’intervista di un generale che affermava nella sua immensa ignoranza che l’Afghanistan non e’ mai uscito dal Medio Evo culturale...con buona pace di Khaled Hosseini e dei numerosi scrittori, artisti afghani che testimoniano l’esatto contrario.
La Palestina e’ ridotta ad isole di territorio galleggianti nell’ambito del territorio di Israele che ne rivendica un pezzetto ogni giorno, per i coloni che necessitano di spazio per le loro famiglie numerose e acqua per assicurare le esigenze di sopravvivenza. La lotta violenta dei Palestinesi per sopravvivere e’ ignorata da tutti perche’ tanto nel Middle East si sparano da sempre e anche il patrimonio, culturale e storico di questo popolo viene depauperato ogni giorno un pezzetto di piu’.
L’Iraq non esiste piu’ com’era dal 1991, nel 2003 e’ stata invaso con un pretesto, perche’ la dottrina Monroe pone gli Stati Uniti, come la Russia del resto, al di sopra di tutti i trattati internazionali e gli da’ diritto di colpire ovunque siano messi in difficolta’ i loro interessi, quali non importa. Dell’Iraq abbiamo perso quasi tutto della sua cultura e del suo patrimonio, le biblioteche, gli archivi sono stati bombardati, i tesori sottratti e sparpagliati in giro per il mondo e solo parzialmente restituiti. Le conoscenze che erano custodite in quel paese sono perdute per sempre, come un intera generazione spazzata via solo per difendere gli interessi occidentali. Per 500.000 bambini iracheni non si puo’ parlare di genocidio e, in questi giorni, mi son trovata a discutere con giovani americani e anglosassoni, credo di circa 30 anni, che mi hanno scritto che la guerra in Iraq del 2002 non e’ mai avvenuta. Fake news mi hanno scritto! Anche l’Iraq non recuperera’ mai piu’ il suo heritage. Distrutto per sempre e con lui ci siamo impoveriti pure noi. Tanto.
La Siria, la Siria me la sono persa per sempre e se la sono persa i Siriani usati come carne da macello per abbattere un Presidente che ancora resiste e per combattere un movimento terroristico, creato dalle armi occidentali per combattere una guerra che si e’ trasformata nell’annientamento del paese. ISIS era stata presentata al mondo come un movimento di Resistenza leggitimo e ispirato a ideali di liberta’. Non lo rammenta piu’ nessuno.
La Libia ha subito lo stesso destino, per ora restano intatte le rovine Romane. Fino a quando?
Lo Yemen e’ un Paese antichissimo e le sue case di fango a Sana’a erano famose come heritage. Distrutto da una guerra che fa piu’ morti per fame che per bombe, una novita’. Quasi 400.000, ma anche questo non e’ un genocidio. Qui il presidente, che si e’ proclamato capo di stato a vita, e’ sostenuto dall’Arabia del nuovo Rinascimento, quella che fa tagliare a pezzi i giornalisti e li fa mettere in valigia per sporcare meno. Il movimento di resistenza interna e’ stato definito terrorista perche’ e’ appoggiato dall’Iran e qui ancora una volta si decide con la logica della Guerra Fredda che dovrebbe essere finita e invece. I porti dello Yemen sono l’interesse principale saudita in questa guerra e, visto che ora il prezzo del petrolio e’ di nuovo schizzato in alto, gli yemeniti possono continuare a morire in silenzio perche’ tanto da quelle parti e’ normale.
E oggi pare che in Ucraina si continuera’ a morire fino alla vittoria, quale? Di chi? Putin e’ un dittatore da 20 anni e lo abbiamo realizzato solo ora, quando praticava violenza in casa propria o in Asia era accettabile. A me sembra che ogni giorno che passa perdiamo un po’ tutti qualcosa in piu’ e, soprattutto, lo perdono gli Ucraini. Non credo che vivro’ abbastanza per vedere l’Ucraina rifiorire spero che la potranno vedere le mie figlie, almeno.
Leggendo i giornali in questi giorni e’ gia’ evidente che in questa guerra, grazie alla globalizzazione e ai meccanismi economici che questa ha generato, i morti non saranno solo in Ucraina. Saranno morti silenziosi pero’ che non disturberanno le nostre coscienze e saranno morti per fame nei paesi in cui si muore gia’ per carestie e mancanza d’acqua.
Il 27% del grano mondiale prodotto si trova in Ucraina e Russia, oggi, a mercati fermi, è inutilizzabile e da questo dipende la sussistenza di migliaia di persone nei paesi in via di sviluppo che non potranno essere aiutati dai vicini perche’ anche questi dovranno probabilmente gestire emergenze alimentari.
Questa ultima guerra, iniziata mentre tante altre sono in atto, segna il trionfo definitivo della crudelta’ , della violenza e la sconfitta della ragione del genere umano. Non meritiamo questo meraviglioso pianeta che abbiamo avuto in dono."
di Rosy Bindi

10/04/2022

Vi consiglio di leggere questo editoriale di Marco Travaglio pubblicato ieri su Il Fatto Quotidiano. Lunga vita al Giornalismo libero ed intelligente!

LO SCEMO OSCENO

Quando abbiamo scritto che i morti di Bucha sono quasi certamente vittime dei russi, ma che la ricostruzione minuziosa della strage – qualunque esito darà l’indagine indipendente – non sposterà di un millimetro il giudizio sulla guerra, come non lo sposteranno le atrocità ucraine (sempre più frequenti anch’esse), lo Scemo di Guerra Collettivo ci tacciò di putinismo.

Poi il Dipartimento di Stato Usa disse di non avere elementi certi: putinista? Poi Francesca Mannocchi (Stampa) spiegò a La7 che la fossa comune accanto alla chiesa è il cimitero del vicino ospedale che, non potendosi celebrare funerali, getta lì i corpi dei caduti: putinista? Poi il sottosegretario ai Servizi, Franco Gabrielli, dichiarò che “al momento riteniamo che sia stato un eccidio, ma sulle responsabilità dobbiamo essere molto cauti. Se ci sono situazioni che possono essere rappresentate in maniera diversa, la lesione alla credibilità di una narrazione è devastante”: putinista? Poi si scoprì che i famosi “boia di Bucha” non erano mai stati lì. E molti osservano che i cadaveri ai bordi della strada sono privi di sangue, in condizioni incompatibili con una permanenza di quasi un mese, a distanze troppo regolari per essere morti lì. Altri notano l’assurdità di ordinare contemporaneamente di occultare i cadaveri nelle fosse comuni e di esibirli in strada.

Come scrivemmo il primo giorno, l’unica certezza è che quegli esseri umani sono morti, quasi certamente per mano russa, perché la guerra è questo (basta leggere Gino Strada): 9 morti civili su 10. E chi è più bravo (o più creduto) sui media li usa a proprio vantaggio, mentre nasconde i propri (8 anni di orrori del nazi-battaglione Azov in Donbass chi li ha visti?).

Da quel giorno i negoziati sono evaporati. La parola d’ordine è quella dell’invaso invasato Kuleba: “Armi armi armi”. Biden e i suoi Lukashenko europei illudono Zelensky che sta vincendo, Putin batte in ritirata e, se tutto va bene, l’Ucraina (già sull’orlo del crac prima della guerra) invaderà presto la Russia. E ci prepariamo alla pioggia di fuoco incrociata nel Sud-Est con dieci, cento, mille Bucha. Sempre a scapito dei civili: più li armiamo, più è difficile distinguerli dai militari.

Domenico Quirico (Stampa) dice che “Biden non vuole trattare con Putin, ma rovesciarlo. La sua guerra è diversa da quella europea: non gliene importa niente dell’Ucraina” (putiniano anche lui?). I veri amici di Putin sono proprio i suoi finti nemici: quelli che mandano altri tank e promettono la Nato pure alla neutrale Finlandia, così i pochi russi che ancora non si bevevano la propaganda di Putin sull’accerchiamento atlantico ora ci credono. L’elmetto è l’ultima maschera dello Scemo di Guerra per nascondersi meglio.

27/03/2022

Ho letto questa riflessione di Michele Santoro. In passato siamo stati molto spesso in disaccordo, oggi vi invito a leggere quel che ha scritto. Sono preoccupatissimo. Vedo l'Europa trattata (non solo da Putin) come un campo di battaglia ormai da decenni. Tutto a svantaggio, ovviamente, nostro...Buona domenica!

BASTA ARMI di Michele Santoro

Dopo aver letto i giornali stamane mi sono chiesto dove sia finita l’opinione pubblica del mio Paese, considerato una volta in occidente l’avamposto del pacifismo. Il panorama delle notizie e dei commenti è uniforme in maniera impressionante. In nessuna altra guerra si era manifestato un accordo tra le forze politiche del cento per cento; e in nessuna altra guerra l’informazione si era proposta senza punti interrogativi.

L’orrore, il sangue, il dolore provocati da Putin non possono giustificare la sua associazione a Hi**er, né possono portare a considerare l’autocrate russo una replica del “grande dittatore”. Pensare che come il Fuhrer coltivi il disegno di invadere la Polonia e sottomettere l’Europa e il mondo intero, proponendosi come l’architetto di un nuovo ordine internazionale, è un oltraggio ai fatti e ai rapporti di forza, non solo alla storia. Il massacro degli ucraini è inaccettabile ma non è un genocidio intenzionale paragonabile a quello degli ebrei; e chi riduce l’Olocausto a una pagina di guerra sanguinosa e basta si comporta come gli storici revisionisti nazisti.
Il parallelismo si copre di ridicolo quando gli acuti commentatori convergono nel ritenere che, diversamente da Hi**er, la guerra Putin l’avrebbe ormai quasi persa in meno di un mese. Secondo loro basterà aspettare le decine di migliaia di morti necessari per un lieto fine.

In questa narrazione hollywoodiana, che vede l’intera umanità impegnata contro una belva mostruosa, emerge nascosta tra le righe una banale verità: non la Nato, non l’Europa, non gli ex militanti ancora combattenti di Lotta Continua, ma gli USA da sette anni, ovvero dal 2015, hanno inviato armi per due miliardi di dollari e hanno istruito l’esercito di un paese lontano dai loro confini a combattere. Già sapevano che la Russia si preparava a realizzare un piano di aggressione? La questione umanitaria, che oggi viene sbandierata, era dunque preventiva e poggiava sulla canna del fucile e sui missili? Che Putin potesse ritenerla una minaccia non conta, visto che è uguale a Hi**er e Hi**er si sa cosa ha fatto.

I pacifisti disarmati credono nella strada diplomatica e nell’immediato cessate il fuoco ma subiscono l’assalto di critici feroci che, in nome del dovere morale di fermare Hi**er, chiedono spasmodicamente di inviare le armi al popolo resistente. Come se non ci fosse chi ci ha pensato per tempo alle armi, e ancora ci pensa. Il buon senso e non l’ideologia direbbe che l’Italia può risparmiare le sue cerbottane. Non aggiungono un benamato all’efficacia della resistenza ucraina e spostano un pezzo del Pil terremotato dalla pandemia a favore di quelle fabbriche della morte che, si ripete ogni tanto, dovremmo svuotare per riempire i granai.
È contro il buonsenso che torna utile il paragone di Putin con Hi**er, serve a cancellare ogni riserva a entrare in un conflitto che non rappresenta per noi una minaccia diretta. La Costituzione italiana non verrebbe ancora una volta violentata ma rispettata se ci stessimo veramente difendendo dalla minaccia di una aggressione all’Europa.

Infatti il nostro contributo è irrilevante sotto il profilo militare e ha, tuttavia, il rilevantissimo effetto di schiacciare italiani e europei sulle posizioni di chi lo scontro lo prevedeva e, a pensar male, lo cercava. Diveniamo cobelligeranti, sia pure di seconda fila, e rinunciamo all’autorevolezza e alla credibilità di un ruolo di mediazione che la situazione richiederebbe e che risponderebbe ai nostri veri interessi.

Non sono contro l’uso delle armi in qualsiasi circostanza, lo sono in questa, con la stessa sicurezza che uno più uno fa due. Ma per la stragrande maggioranza dei politici e dei giornalisti italiani, stretti nuovamente in un unico pensiero, uno più uno fa Terzo Reich.

26/03/2022

Buongiorno, vi consiglio di leggere questo coraggiosissimo articolo di Marco Travaglio pubblicato alcuni giorni fa da Il Fatto Quotidiano. Comprendere la genealogia dei conflitti non serve minimamente a giustificarli ma a trovare una strada affinché finiscano il più velocemente possibile. Leggete e ditemi se mandare armi, e poi armi, ed ancora armi come ha detto ieri Draghi (e come vogliono soprattutto gli americani) sia la scelta giusta.

L'AMICA GENIALE di Marco Travaglio

A chi crede o vuole far credere che la guerra in Ucraina sia iniziata il 24 febbraio 2022 con l’attacco criminale di Putin e dimentica i 16mila morti in otto anni nel Donbass, gli accordi di Minsk sull’autonomia della regione russofona traditi da Kiev e altre cosucce, segnalo un fatterello che mi ha ricordato il lettore Angelo Caria. La protagonista è Victoria J. Nuland, oggi sottosegretario agli Affari politici di Joe Biden (democratico), ieri pedina-chiave dell’amministrazione di George W. Bush (repubblicano), che la promosse consigliere del suo vice Dick Cheney (2003-05) e ambasciatrice alla Nato (2005-08), e poi dell’amministrazione di Barack Obama (democratico), che nel 2013 la nominò Assistente del Segretario di Stato (John Kerry) per gli Affari Europei ed Eurasiatici. Moglie del superfalco neocon Robert Kagan, fervida sostenitrice delle guerre in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, nel dicembre 2013 la Nuland dichiara: “Gli Usa hanno investito 5 miliardi di dollari per dare all’Ucraina il futuro che merita”. Poi vola a Kiev a promuovere la “rivolta di Euromaidan”: la sanguinosa protesta nazionalista che il 22 febbraio 2014, con l’ausilio di milizie neonaziste, caccerà il presidente eletto Viktor Yanukovich, filo-russo ma anche filo-Ue. A fine gennaio, un mese prima del ribaltone, mentre Obama&C. inneggiano all’autodeterminazione degli ucraini, la Nuland si fa beccare da uno spione (forse russo, che pubblica il leak su YouTube) al telefono con Geoffrey Pyatt, ambasciatore Usa in Ucraina. Nella conversazione, tuttora in rete, i due già sanno che Yanukovich cadrà e decidono – non si sa bene a che titolo – chi dei suoi oppositori dovrà fare il premier e il ministro del futuro governo. La Nuland confida di aver esposto il suo piano di “pacificazione” dell’Ucraina al sottosegretario per gli Affari politici dell’Onu, l’americano Jeffrey Feltman, intenzionato a nominare un inviato speciale d’intesa col vicepresidente Usa Joe Biden e all’insaputa degli alleati Nato e Ue. “Sarebbe grande”, chiosa la Nuland. Che non gradisce come futuro premier ucraino il capo dell’opposizione, l’ex pugile Vitali Klitschko (“Non penso sia una buona idea”): meglio l’uomo delle banche Arseniy Yatsenyuk, che infatti andrà al governo di lì a un mese. Pyatt vorrebbe consultare l’Ue, ma la Nuland replica con una frase che è tutta un programma, infatti sarà il programma di Obama e Biden sull’Ucraina e sull’Europa: “F**k the Eu!” (l’Ue si fotta!). La Merkel e il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy protestano perché sono “parole assolutamente inaccettabili”. Ma non perché gli Usa decidono il governo e il futuro dell’Ucraina come se fosse una loro colonia. Già: come se fosse.

13/03/2022

😒

08/03/2022

Vi invito a leggere l'editoriale di Marco Travaglio pubblicato oggi su Ilfattoquotidiano

LE TRISTI VERITA'

Nella follia della guerra scatenata da Putin, dovevamo vedere pure questa: i generali che ragionano molto più e meglio dei politici e dei giornalisti. No, non parliamo di Figliuolo e delle sue memorie, ma del gen. Mario Bertolini, già capo del Comando operativo interforze e presidente dell'associazione parà, che alla Verità e al Messaggero dice cose molto simili a quelle dell'ex collega Fabio Mini sul Fatto. Per molto meno, chiunque altro passerebbe per anima bella pacifoide o, peggio, serva di Putin.

1. Le armi all'Ucraina sono “un atto di ostilità che rischia di coinvolgerci” nella guerra, mai visto prima: “Bastavano le sanzioni, anche inasprite”.

2. Putin non è un pazzo né il nuovo Hi**er: “Voleva interrompere il percorso che avrebbe dovuto portare l'Ucraina nella Nato” per non perdere “l'agibilità nel Mar Nero”.

3. Il governo italiano non conta nulla e Di Maio che dà dell' “animale” a Putin “ci taglia fuori da ogni trattativa”, diversamente dalla Francia di Macron.

4. Guai a seguire Zelensky sulla no fly zone, che “significherebbe avere aerei Nato sull'Ucraina e l'incidente inevitabile”.

5. I negoziati non sono un bluff, ma una “dimostrazione di buona volontà delle due parti”.

6. La sconfitta di Putin esiste solo nei nostri sogni e nella propaganda occidentale: la Russia s'è già presa l'Est, collegando Crimea e Donbass; “le grandi città al momento sono state risparmiate e non è partita la caccia a Zelensky” per “precisa volontà” di Mosca, che finora ha limitato al minimo “i bombardamenti dall'alto” per non moltiplicare le stragi e non provocare un “intervento della Nato”.

7. Putin non ha bombardato la centrale di Zaporizhzhia: “Non ho visto missili, ma bengala per illuminare gli obiettivi” degli scontri con gli ucraini lì vicino: le radiazioni avrebbero colpito pure il Donbass e la Russia, che le centrali vuole controllarle, non farle esplodere.

8. Putin non vuole conquistare l'Europa, né rifare l'Urss né “governare l'intera Ucraina”, ma “trattare una ricomposizione”: un regime fantoccio sull'intero Paese scatenerebbe anni di guerriglia antirussa.

9. “La Russia vuol essere europea e noi non facciamo che schiacciarla verso Asia e Cina”.

10. Un successo ucraino è, purtroppo, fuori discussione. I possibili esiti sono due: una vittoria russa dopo “una lunga guerra”; o un negoziato che i soli mediatori credibili – Israele, Francia, Cina e Turchia – possono favorire se aiutano le due parti a trattare con reciproche concessioni anziché “istigarle a proseguire” nella guerra.

Dire queste cose con pacatezza e realismo non sposta di una virgola la condanna dell'aggressore russo e non leva un grammo di solidarietà agli ucraini aggrediti. Significa conoscere per deliberare e scongiurare altre inutili stragi.

04/12/2021

La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone. Rispettano la forza e sono mediocremente impressionate dalla bontà, che è facilmente considerata come una forma di debolezza. [...]

La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei è verità o errore, è autoritaria quanto intollerante. L'individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai. Le f***e non hanno mai avuto sete di verità. Hanno bisogno di illusioni e a queste non possono rinunciare. Sono straordinariamente influenzabili e credule. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.

Gustave Le Bon, Psicologia delle f***e, 1895. (Nella foto: Caravaggio, La crocifissione di S. Andrea)

04/12/2021

«Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono.»

Malcom X

28/11/2021

DIREI CHE ESPRIME LE MIE STESSE DOMANDE E DUBBI!

Al contrario del Senatore a vita Mario Monti credo che, soprattutto in tempi di "guerra", l'informazione debba essere il più democratica possibile. Proprio perché è nella "acque torbide" che si pesca meglio. Dunque farsi delle domande è più che lecito e non è affatto da terrapiattisti.

È lecito domandarsi perché vaccini ampiamente utilizzati all'estero (tra l'altro anche a San Marino) non siani stati autorizzati. É lecito porsi questa domanda ancor di più in virtù di una minore efficacia dei vaccini somministrati in Italia, cosa palesata dai continui cambiamenti della data di scadenza dei GP.

È altrettanto lecito voler sapere nel dettaglio quanto abbiano speso, ad oggi, l'Unione europea e l'Italia in vaccini e quanto stiano spendendo in cure, potenziamento mezzi pubblici, edilizia scolastica. Ovvero in misure altrettanto importanti (come i vaccini) per contenere un virus mutevole.

Lo Stato deve fare lo Stato ed i cittadini hanno il sacrosanto diritto di essere informati (le mamme ed i papà ancor di più) dato che abbiamo a che fare con colossi farmaceutici non certo filantropici che hanno nel profitto la loro principal ragion d'essere. E questo è dimostrato dalla scarsa vendita di dosi a quei Paesi che possono pagare meno (i dati di vaccinazione in Africa sono drammatici).

È lecito chiedere l'esproprio dei brevetti. Questo perché l'interesse generale (tanto sbandierato dai sostenitori del Super Green Pass) deve superare l'interesse particolare anche di multinazionali che fatturano come alcuni Stati nazionali. Credo, ripeto, che avanzare tali questioni sia un diritto-dovere e ritengo sia vergognoso bollare tutti coloro che hanno dubbi sui comportamenti di case farmaceutiche i cui azionisti sono spesso fondi finanziari (quelli per intenderci che hanno voluto la chiusura dea GKN) come complottisti, oscurantisti o barbari. E tutto questo lo scrivo da pro-vax. Buona domenica.

29/10/2021

Nel mondo alla rovescia parte il processo ad Assange che ha denunciato le vere ragioni degli stermini di civili mentre i mandanti delle guerre illegali sono a piede libero e pontificano in TV.

Nel mondo alla rovescia si parla di 3 e 4 dose di vaccino mentre nel 3° o 4° mondo aspettano ancora la prima.

Nel mondo alla rovescia non si autorizzano i vaccini russi e cubani esclusivamente per ragioni politiche. Se “Sputnik” o “Soberana” l'avessero prodotti le case farmaceutiche americane ce l'avrebbero già inoculati. E poi si lamentano che c'è chi si fa delle domande.

Nel mondo alla rovescia dopo una settimana di attenzione mediatica si sono spenti i riflettori sull'Afghanistan. Eppure sono 5 milioni i bambini a rischio carestia. Pochi giorni fa 8 fratellini orfani sono morti di fame. 8, come i miliardi di euro spesi solo dall'Italia in Afghanistan, un Paese dove, nel 2021, si muore di fame.*

Nel mondo alla rovescia si parla spesso di emergenza profughi ma se i profughi sono palestinesi diventano fantasmi.

Nel mondo alla rovescia aumenta tutto ciò che ha a che fare con la paura. Il consumo di droga per chi ha paura di vivere, le armi da fuoco per chi ha paura di morire, il gioco d'azzardo per chi ha paura di non riuscire a pagare le bollette.

Nel mondo alla rovescia una manciata di ricchi detiene più denari del 35% dei più poveri del pianeta.

Nel mondo alla rovescia i fondi di investimento dettano le linee politiche ai governi, teoricamente, eletti dai cittadini.

Nel mondo alla rovescia l'unico paese che ha usato l'atomica sui civili decide chi la può avere e chi no.

Nell'Italia alla rovescia Dell'Utri, un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, è uno dei grandi manovratori per la creazione di un nuovo centro.

Nell'Italia alla rovescia MPS sta morendo ma nessun giornalista (salvo rare eccezioni) ha il fegato di inchiodare Draghi alle sue responsabilità.

Nell'Italia alla rovescia torna zitta zitta la riforma Fornero nonostante nel 2018 abbiano stravinto i partiti che volevano abolirla.

Nell'Italia alla rovescia si parla di Berlusconi Presidente della Repubblica senza che questo provochi reflussi gastrici.

Nell'Italia alla rovescia non si parla praticamente più degli incendi che hanno devastato migliaia di ettari di boschi. Se ne riparlerà a giugno, al prossimo incendio. I politici potranno fare copia e incolla dei post dell'estate scorsa. **

Nell'Italia alla rovescia i denari stanziati per il taglio della tasse (chiaramente le fregature arrivano lo stesso: Pensioni, bollette, banche da ri-ri-ri-ri salvare, catasto e Cloud) sono meno di quelli che la gran parte del sistema politico intende versare ancora una volta in MPS. Stavolta per ossequiare le richieste di Unicredit.

Nell'Italia alla rovescia Alessandro Profumo - condannato (in I grado) a 6 anni di carcere per aggiotaggio per le sue azioni quando guidava MPS – è ancora amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica).

Nell'Italia alla rovescia illustri commentatori, editorialisti e sedicenti intellettuali teorizzano la fine della democrazia, ovvero la Draghicrazia perenne, senza voto, senza il Parlamento (già ampiamente esautorato).

Nell'Italia alla rovescia i furbi fanno carriera mentre gli onesti vengono trattati da co****ni.

* Quelli in foto sono due bambini afghani morti di fame
** È appena passato un emendamento per aumentare le pene a chi appicca un incendio vicino ad un'azienda agricola. Buona cosa ma è vergognoso continuare a non avere canadair sufficienti.

Photos from RespirAndo's post 08/10/2021

Vi aspettiamo questa domenica per mangiar bene, star bene e rilassarsi in compagnia! ☀️

14/09/2021

Quando un Leone è al termine della sua vita non desidera allungarla un attimo di più.

Desidera la morte perché capisce che è arrivato il suo momento.

Ha vissuto, ha vissuto la vita fino in fondo attimo dopo attimo, preda dopo preda, cucciolo dopo cucciolo.

Ed ora che è arrivato il suo momento non desidera aiuto per vivere di più ma accetta il suo destino e si pone nelle mani della morte.

Un viaggio Naturale che noi umani non comprendiamo così bene o meglio dire:
NON LO ACCETTIAMO.

E così per la paura della morte ci dimentichiamo di vivere la vita.

Pensando che la vita sia fatta di cose, quando la vita è fatta di momenti, di gesti, di riti, di persone.

Allungare la vita non serve a nulla se quella stessa vita non impariamo prima a viverla.

E badiamo bene a non confondere il vivere la vita con l'alcol, le serate, il buon vino ed il buon cibo, vivere la vita vuol dire :

REALIZZARE SÈ STESSI.

Comprendere chi siamo e diffonderlo nel mondo aiutando gli altri.

È vero, una parte del nostro destino è già stata scritta, non è nelle nostre mani.

Ma la maggior parte si.

Siamo i creatori del nostro futuro, un futuro che parte quando capiamo che (in questa forma), non siamo esseri immortali.

Viviamo con urgenza.

- P. P.

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