Savastascrivecose

Il muro con mattoni a vista, è finalmente finito ❤️

Adesso mi basterà finire il resto della casa, mura da ridipingere e scala da rifare incluse, ma che sarà mai 🤷🏻‍♂️

Io sono già soddisfatto così 😅

Oggi mi sono concesso un giorno di ferie durante le ferie, aspettando che l'intonaco si asciughi per bene...

Stufa accesa, pasta con le vongole in preparazione...

Sembra tutto perfetto.

Qualcuno sa come spegnere Alessia che mentre cucino continua a ripetermi che però oggi sto perdendo tempo?

AIUTATEMI 😭

Posso confermare che l'idea di inserire una presa USB a 5 volt piuttosto che una comune presa in entrambi i lati del letto, è stata una scelta azzeccatissima...

Adesso mi basta spiegare a moglie e figlia che questo non le autorizza a lasciare i cavi collegati H24 🤦🏻‍♂️

"Papà"

"Dimmi..."

"Noi siamo siciliani?"

"Sì, amore"

"Ma che vuol dire?"

"Vuol dire che siamo nati in Sicilia"
..

"Papà"

"Dimmi..."

"Perché si chiama Sicilia?"

"È una storia noiosa, amore mio... Nulla di importante"

"Ah..."
..

"Papà"

"Dimmi..."

"Allora? Perché si chiama Sicilia?"

"Il nome deriva da due termini greci, siké ed elaia, che significano Fico e Olivo, le due piante protagoniste di questa terra."
..

"Papà"

"Dimmi..."

"Non l'ho capito..."

"Allora vieni qui che ti racconto una storia: c'era una volta una bellissima principessa..."

"Ma bella quanto?"

"Bellissima."

"Come la Ferragni?"

"Perché, la Ferragni è bella?"

"Certo, papà. È bellissima!"

"Ok. Diciamo che c'era una volta una principessa ancora più bella della Ferragni."

"Quindi come?"

"Come la mamma!"

"Ah... Wow!"

"Ok. C'era una volta una principessa bella come la mamma. Era piccola e super corteggiata..."

"Ah, proprio come la mamma!"

"In che senso?"

"No niente, continua papà!"

"Ok. C'era sta tipa, in Libia..."

"Papà, dov'è la Libia?"

"In nord Africa..."

"Cos'è il Nord Africa?"

"La parte opposta del Sud Africa, ora fammi finire o giuro che non rivedrai mai più la Sicilia manco in cartina!"

"Ok..."

"Allora, c'era sta tipa che stava in un posto e viveva felice. I suoi genitori erano il Re e la Regina e quindi a lei non mancava niente."

"Aveva anche gli auricolari bluetooth?"

"Sì, anche gli auricolari"

"Aveva anche lo Slime dei Me contro Te?"

"Sì, anche lo Slime"

"Aveva anche..."

"Aveva qualunque cosa, per la miseria!"

"Ah... Ok..."

"Un giorno sua mamma volle consultare un oracolo, per sapere come sarebbe stato il futuro di questa bellissima principessa."

"Papà..."

"Dimmi..."

"Cos'è un Oraclito?"

"Oracolo. È una persona che ha poteri mistici e che è in grado di predire il futuro."

"Non ho capito"

"È una strega praticamente..."

"Ah, quindi fa le magie?"

"No."

"Quindi fa le pozioni?"

"No."

"Ma che strega inutile..."

"Diciamo che non è proprio una strega... Dice solo il futuro"

"Ah, tipo Paolo Fox!"

"Esatto. Allora, diciamo che c'è sta tipa molto bella in un posto lontano la cui mamma va da Paolo Fox"

"Ok..."

"Paolo Fox le dice che questa ragazza morirà a 15 anni se non fugge dalla Libia"

"Che sfigata..."

"Eh..."

"Ma che c'entra con la Sicilia?"

"Perché la mamma decide di metterla su un barcone e spedirla in mare, pregando gli dei affinché lei possa trovare il suo posto nel mondo"

"Ah, tipo io quando andrò via da casa..."

"Eh, se continui a interrompere credo che sì, anche tu andrai via da casa con un barcone verso terre ignote"

"Ah, scusa..."

"Allora questa tizia si ritrova in mare per diversi giorni, finché finalmente approda in un'isola deserta piena di ogni prelibatezza possibile."

"La Sicilia!"

"Esattamente!"

"E perché l'ha chiamata Sicilia?"

"Perché la principessa si chiamava così e quindi questo è il nome che hanno avuto i suoi discendenti, i Sicàni"
..

"Papà"

"Dimmi..."

"Ma perché i Sicàni e non i siciliani?"

"Perché inizialmente la terra fu chiamata Sicània, cioè terra da coltivare. Solo dopo cambiò nome e prese quello della sua prima regnante"
..

"Papà"

"Dimmi...."

"Ma con chi li ha avuti?"

"Cosa?"

"Sicilia, la principessa. Con chi ha fatto nascere i Sicàni?"

"Con un uomo che gli dèi decisero di metterle accanto."

"Quindi come Adamo ed Eva?"

"Più o meno"

"E poi hanno mangiato la mela?"

"Amore mio, loro potevano scegliere tra arancine, Iris con ricotta, cassate, maiali neri dei Nebrodi, pesce fresco, pane con le panelle... Credi davvero che avrebbero scelto di mangiare una mela?"
..

"Papà..."

"Dimmi..."

"Ho fame"

"Vuoi una mela?"

Come promesso, vi aggiorno sul fatto che mi sto facendo un "muro" grosso così!

Procede bene, l'ho riportato alla luce con martello e scalpello, rifugato con malta, grattato con spazzola metallica... non resta che qualche piccolo ritocco, poi pulirlo con una spugnetta e verniciarlo con acrilico al silicone trasparente...

Ma solo quando avrò finito con i vari lavori di muratura, perché ho controsoffittato il corridoio per mettere i faretti.

Intanto abbiamo finito l'impianto elettrico secondo le attuali normative e stiamo pensando di rivestire con resina epossidica la scala che dalla zona giorno porta a quella notte, per donarle nuova vita.

Appena ritrovo le forze, giuro che tornerò da voi a tempo pieno...

Per il momento devo sbrigarmi a finire tutto prima di rientrare al lavoro in hotel, e qualcosa mi dice che non ce la farò mai 😭

-Eccola, finalmente!

-Salve a tutti...

-Salve, salve... Ma lei è l'anno giusto?

-Che ne so io, scusi? Ero in fila... Il 2023 mi ha detto di entrare...

-Capisco. Lei ha una vaga idea del perché sia qui, da oggi?

-Perchè, questa non era la fila per il bagno?

-Suvvia, non inizi a prenderci per il c**o fin da subito, conosciamoci un po' prima, non le pare? Lei da oggi è ufficialmente in servizio per l'umanità. Ne è entusiasta?

-Cioè, non è che non sono entusiasta, è piuttosto che penso che tra un'ora sarò in Inghilterra e lì già mi chiamano "Tweenty Tweenty Four".

-Stia serena, che qui in Italia le portiamo così tanto rispetto che l'inglese non lo studiamo nemmeno alla scuola dell'obbligo.

-Ne sono contenta. Ma io che dovrei fare di preciso?

-Ma niente... Lei deve solo scorrere. Ogni sessanta secondi deve fare passare un minuto, ogni sessanta minuti deve fare passare un'ora... Cose così. Nessuno si aspetta null'altro, stia serena.

-Ma allora perché dite tutti che il 2023 vi ha delusi?

-Ma no, non ci faccia caso, piuttosto parliamo di cose serie... Si sente pronta?

-Ma a fare ché? Per scorrere?

-eh!

-Ma se devo solo scorrere, non capisco tutte ste aspettative, sti festeggiamenti...

-Allora, provo a spiegarle nel modo più semplice che conosco: lei certamente saprà che il tempo non esiste. È relativo. Noi abbiamo inventato un modo per misurarlo.

-Eh... Quindi?

-Mi faccia finire. Dunque, una volta che abbiamo deciso come misurarlo, abbiamo scandito le attività umane sulla base di questa invenzione.

-In pratica io sono la vostra invenzione.

-Esattamente.

-E voi, che siete la razza più intelligente della Terra, avete permesso a una vostra invenzione di scandire le vostre attività...

-Esattam... Ehm... No. Cioè, in parte. In realtà noi decidiamo cosa fare. Siamo artefici del nostro destino.

-Quindi se la vostra vita va di m***a è colpa vostra.

-No. È colpa del destino.

-Ma se ha appena detto che il destino è nelle vostre mani, così come il tempo.

-Sì, ma quando la nostra vita va di m***a, non possiamo metterci il carico e dire anche che è solo colpa nostra, capisce?

-Non proprio.

-Facciamo così. Mettiamo che io volevo iscrivermi in palestra e fare il lavoro dei miei sogni, nel 2023.

-Eh...

-Lei è arrivata e io ho ancora la panza e il lavoro in fabbrica.

-Eh...

-E di chi è la colpa?

-Sua!

-Non ha capito... Lei non mi sta seguendo... Suvvia, s'impegni! Cosa le ho detto prima? La mia vita va di m***a quindi niente...?

-Carico.

-Esattamente! Quindi la colpa di sicuro non è mia, altrimenti vai di carico, e certamente non è sua visto che lei è appena arrivata...

-Quindi è del 2023...

-Perfetto! Ora che ha capito come funziona, può iniziare a scorrere. Buon lavoro!

Auguri di buona fine, ovunque voi siate, nel mondo e provincia!

Ma come fate voi donne?

Cioè, io alla terza tazza di caffè, riesco a stento a ricordare il mio nome...

Voi, invece, mentre bevo la prima, avete già organizzato la giornata.

Vostra, mia, del cane, della gatta, del vicino e delle amiche.

Così, mentre voi iniziate a spiegarmi cosa dovrò fare (perché scegliete sempre voi) io non potrò fare altro che fare su e giù con la testa, senza capire una sola parola.

Domani, per la cena di Capodanno, mia moglie dirà: "Te l'avevo detto, la mattina del 19 Agosto alle 7:45, ricordi?" mentre guarderò il piatto di sushi al peperoncino calabrese che ha comprato al mercato.

Io odio il pesce crudo e sto al peperoncino quanto i gatti al bagno caldo, ma ovviamente dovrò dire "Si, certo", mentendo spudoratamente e fingendo che mi piaccia quella roba viscida e rossiccia che ho sul piatto perché io, in verità, non mi ricorderò un beneamato.

Cioè, mentre io pensavo al caffè arabico e a come affrontare una nuova notte in hotel, lei pensava al Capodanno.

Ma è giusto così perché così è sempre stato.

Mentre Adamo mangiava la mela voi pensavate già a quante volte partorire con dolore.

Mentre Dante pensava di scrivere la divina commedia, Beatrice pensava a cosa indossare in paradiso.

Mentre Ulisse cercava di tornare a casa, Penelope stava già pensando al funerale del suocero.

Voi siete avanti.

Ed è inutile pensare di svegliarsi prima, perché, caro uomo, puoi anche svegliarti all'alba... loro riusciranno comunque ad essere attive prima!

E se hai una figlia femmina, sei letteralmente fottuto.

Perché loro, insieme, vivranno in un tempo diverso dal tuo.

Ti sembrerà di leggere sempre il giornale della settimana prima rispetto a ciò che ti circonda.

Mentre tu starai brindando al nuovo anno, loro staranno decidendo cosa grigliare per Pasqua e tu, ubriaco a m***a, farai sì con la testa convinto che ti stiano facendo gli auguri mentre ti passano il biglietto con su scritto quanto capretto ordinare in macelleria.

Ma come fate voi donne?

Siamo noi rincoglioniti o voi troppo attive?

Avete così tante sinapsi che mentre appena sveglio il mio neurone è lì, perso e insicuro che cerca di capire come fare p**ì durante l'alza bandiera mattutino, i vostri stanno discutendo di economia, finanza e alta moda.

Smettetela, ve ne prego.

Dateci tempo...

Siamo delle brave persone, in fondo. Dovete solo darci il tempo di starvi dietro.

Non avanti, non accanto, ma almeno dietro...

Non abbandonateci, possiamo arrivarci anche noi, forse.

Signori, giuro, non sono scomparso...

Mi sto solo facendo un "muro" grande così!

Siamo partiti con l'idea di rifare l'impianto elettrico, e mi sono catapultato nell'avventura di riportare questa porta allo splendore originale, con trave e mattoni in vista 😍

Non sono scomparso, è che non sento più le braccia 🤣

A lavoro finito, giuro che vi mostrerò il risultato ❤️

PS. Auguri a chi ogni giorno fa lavori di muratura, perché loro è il regno del "ma le braccia di ricambio, dove le vendono?"

PPS. Non c'è polvere in casa. È che ci sta anche un po' di casa, tra la polvere 🤣

Due bottiglie di prosecco e una di lambrusco prima, vi avrei scritto un post.

Vi offendete se mi limito ai nostri auguri più sinceri di una felice Pasqua?

Anche a te e famiglia è già stato detto?

Oggi è quel particolare giorno dell'anno in cui non è ancora festa, ma tutti ti costringono a festeggiare come fossi in vacanza.

In realtà la sveglia è tuonata alle 5 del mattino.

La moglie ha cominciato a preparare un intruglio miracoloso per le sue dolci chiome, che continua a chiamare Hennè, mentre io le urlo che quella cosa verdognola sa di terra bagnata e acqua stagnante.

La figlia ha imparato il significato della parola "carrello" e continua a riempire il mio account Amazon di Cicciobello di ogni tipo e dimensione e io urlo che non capisco come possa un pezzo di plastica costare 80 euro.

A me tocca preparare il ragù per il pranzo di domani, mentre moglie continua a dire che non lo sto facendo bene e figlia continua a gridare che Cicciobello ha fame.

Ma sono già le 7 del mattino e i cellulari cominciano a trillare di GIF con un tipo troppo grasso, con la barba troppo bianca e la voce troppo profonda che "Oh Oh Oh, Buon Natale!".

Mentre giro il ragù, tengo le narici chiuse per non sentire la puzza di fango e con una mano tengo a bada la bambina che tenta di inzuppare la bambola nel sugo perché ha fame, rispondo "A te e famiglia" senza neppure leggere i messaggi.

Così capita che risponda al broker finanziario che si sta occupando del mio mutuo "Anche a te e famiglia" alla domanda: "Mi potresti reinviare il CUD?"

Intanto il tempo, a causa della magia del Natale, passa così in fretta che senza un motivo logico sono già le 13.

E te ne accorgi perché l'impacco della moglie assomiglia più a terra arida, il tuo carrello Amazon ha raggiunto la somma di 285.000 euro e il ragù si è praticamente bruciato.

Tua figlia urla che i Cicciobello non arriveranno in tempo e questo può voler dire soltanto che Babbo Natale pensa sia stata cattiva e, ovviamente, è tutta colpa mia.

Tua moglie urla che non la stai aiutando abbastanza e questo può voler dire soltanto che tu non apprezzi i suoi sforzi né i suoi capelli lucenti e puzzolenti come non mai, ma ovviamente se l'impacco non è venuto bene, è tutta colpa mia.

Tu vorresti urlare contro gli dei dell'Olimpo, ma poi ti ricordi che oggi è la vigilia, quindi guardi entrambi e ti limiti a rispondere: "Anche a te e famiglia".

Voi, in casa, tutto bene oggi?

Ieri abbiamo accompagnato nostra figlia alla recita di Natale.

È un momento magico, che capita una sola volta nel corso dell'anno.

Per fortuna.

Perché non importa come vada la recita, di quella non frega un c***o a nessuno.

L'unica cosa di cui interessa davvero è fare a gara con gli altri genitori.

Per cui puoi scegliere se partecipare o limitarti ad assistere a conversazioni di questo tipo:

"Oh, ma che brava mia figlia, ha visto anche lei come ripete bene tutto a memoria?"

-Certo, sebbene non fosse facile, visto che sul palco è stata relegata dietro la mia...

"Ma solo perché le hanno messe in ordine di altezza..."

-O, magari, di bellezza...

"Come scusi?"

-No, dico, lo hanno visto tutti che sua figlia muoveva solo le labbra...

"Ma se quella nana di figlia che si ritrova non ricordava nemmeno i passi!"

-Ma a proposito di altezze... Sua figlia è altissima, complimenti! Mi dica, da chi ha preso? Postino, idraulico o macellaio?

"Magari è figlia di suo marito, che ne sa..."

-In effetti non è poi così alta...

"Già, anche la sua, volendo, è stata brava"

-Sono proprio degli angioletti...

Applausi!

E niente, se non fosse già mia moglie, io ci proverei spudoratamente...

E, visto che è già mia moglie, io ci provo sempre spudoratamente...

Ma come fanno quelli che guardano le altre?

Cioè, t***e a parte, non ho occhi che per lei!

PS. È incazzata e dovevo farmi perdonare, ma giuro che non ho colpe, era la cassiera ad avere troppe t***e 🤷🏻‍♂️

Oggi è il solstizio d'inverno.

In pratica è il giorno più corto dell'anno, con appena 9 ore di luce solare.

Da domani le giornate torneranno lentamente ad allungarsi, ed io non posso fare a meno di pensare al fatto che se riesco a fare così tante stronzate in 9 ore...

Approfitto comunque di questa ricorrenza per ricordarvi che esistono circa 20 profeti, semidei, dèi o figli diretti di un unico dio, che muoiono durante questa giornata.

La spiegazione è semplice ed è legata al culto del sole.

Il 25 dicembre segna la nascita del sole dopo la morte avvenuta con il solstizio d'inverno del 21 dicembre.

La "stella d'oriente", che nelle religioni di ogni dove segna la venuta del profeta, è Sirio, una stella luminosissima nel cielo in questi giorni.

Il 24 dicembre Sirio si allinea alle 3 stelle della cintura di Orione.

Queste 3 stelle sono chiamate, tanto oggi quanto 5.000 anni fa, i 3 Re.

La linea retta formata da Sirio e i 3 Re, segna il punto all'orizzonte in cui il Sole tornerà il 25 Dicembre.

Il Sole, nato per Natale, crescerà e raggiungerà il suo apice con l'equinozio di primavera, ovvero la Pasqua, momento in cui le ore di luce sconfiggono le tenebre, dando vita al giorno dal quale il sole aumenterà le sue ore di luce fino al giorno più lungo dell'anno, rappresentato dal sostizio d'estate, giorno in cui la Chiesa festeggia la nascita di Giovanni il Battista.

La cosa particolare è questa: dal punto di vista astrologico, il Sole smette di muoversi per 3 giorni durante questo equinozio, rimanendo in prossimità della Costellazione di Crux (della Croce).

Da qui, l'idea che il dio (sole) sia morto per 3 giorni sulla croce (Crux), per poi risorgere e nascere di nuovo da una Vergine (gli Egizi, come i loro antenati, credevano che Dicembre fosse sotto la costellazione della Vergine).

Inutile dire che non a caso dodici costellazioni accompagnano il Sole durante la sua vita.

Scusate, ma almeno per questo equinozio, volevo dare un senso alla mia laurea in Biblistica.

A te e alla tua voglia di essere invisibile:

"Quando ho scoperto che mia figlia aveva una malattia genetica rarissima, mi sono autodistrutto, scomparendo poco per volta.

Capisco benissimo come ti senti.

Ho perso mia moglie, mia figlia, ma la cosa peggiore è che ho perso me stesso.

Poi mi sono ritrovato, mentre seduto sotto un albero mi sono visto da fuori.

Piangevo, mi sentivo n**o e trasparente, con la schiena appoggiata a quel tronco.

Mi sono seduto al mio fianco, mi sono consolato, mi sono amato, e ho ironizzato.

Da allora faccio dell'ironia la mia forma di difesa.

Ho ritrovato me stesso, poi mia figlia e infine mia moglie.

Non erano mai andate via.

Ero io che non c'ero più.

Ho aperto questa pagina, dove butto fuori a colpi di battute tutto il male e il dolore che questa vita ha deciso di scagliarmi contro.

Sono rinato, gettandomi a capofitto sulla scrittura e guardando le cose da una prospettiva diversa.

Non sono sbagliato, non ho colpe.

Ci sono mostri contro cui posso combattere e li abbatterò, altri che semplicemente accompagneranno il mio percorso.

Ho imparato ad accettarli e a ridere con loro e di loro.

Ti auguro di vero cuore di avere la stessa fortuna, perché scomparire è peggio che morire... ❤️

Tutto l'aiuto che posso darti, oggi, è questa esperienza, un sorriso, e la necessità di urlarti che tu esisti, che ti piaccia o meno.

E la cosa migliore che puoi fare per fregare la vita, è viverla."

Ho visto il film "Il mondo dietro di te".

Recensioni stellari e Julia Roberts protagonista.

Un modo sottile e incredibilmente iconico di fare lotta al mondo consumistico occidentale.

Il regista ha spiegato il senso del film, in un articolo, e pur avendolo letto con attenzione dopo aver visto il film, non l'ho capito.

Sapete se c'è un modo per chiedere a Netflix di risarcirmi le due ore di vita sprecate?

Ieri un mio collega, di cui non faccio il nome per non rovinare la sua già precaria reputazione, mi ha offeso pesantemente.

Per motivi di privacy dirò solo che lo chiamiamo "portabici", per via della linea di demarcazione tra una ch***pa e l'altra che mette in buona luce ogni volta che si abbassa.

Mi ha offeso, dicevo, usando uno di quegli aggettivi che sono segnati in rosso persino sul vocabolario delle parolacce.

Vi prego, se non siete soli, di non leggere questa parola ad alta voce.

Mi ha dato dello "stacanovista".

Una parola che rivolta a un milanese assume un significato, ma che detta a me, palermitano di nascita, è una della bestemmie più blasfeme che si possano pronunciare.

Ho finto di non capire, come sempre si fa con le parole che devono essere ancora Googlate.

Ciononostante, potevo già sentire mio nonno rivoltarsi nella tomba.

Secoli di storia, di usi e costumi, tramandati di generazione in generazione, ridotti in frantumi da un aggettivo.

Per un attimo ho immaginato mio nonno svegliarsi, com'era suo solito fare, di buon mattino, poco prima di mezzogiorno, mettere i suoi abiti più belli, tuta e scarpe da ginnastica, per andare sul posto di lavoro, la tavernetta abusiva ricavata in un garage, all'angolo della strada.

E già li vedevo i suoi amici, seduti lì da molto più tempo.

Immaginavo u zù Mimmo, cieco dalla nascita, dare un colpo con il gomito a u zù Ciccio, esclamando: "Ma non è u zù Totò, quello che vedo arrivare?"

E potevo immaginare u zù Ciccio, paraplegico a causa di un incidente stradale dall'età di 32 anni, alzarsi di scatto dalla sedia rotelle per gridare: "Picciotti, c'è Totuccio!"

Sarebbe intervenuto zù Saro, anche lui in pensione per aver perso l'uso della parola a seguito di uno shock, esclamando: "Con quale coraggio vieni qua, ora che tuo nipote ci ha fatto perdere la faccia?"

Mio nonno avrebbe tentato di salvare il salvabile, inventandosi scuse plausibili, come il fatto che sono stato adottato, che non ero un vero te***ne o che avrebbe offerto lui un giro per tutti.

Ma sapevo già che u zù Calogero non avrebbe sentito scuse.

Lui, sordo a causa di una finta battuta di caccia, era attento ai dettagli e avrebbe capito che quelle, in fondo, erano tutte bugie.

U zù Pippo, l'unico con il reddito di cittadinanza, avrebbe persino gridato che avrebbe offerto lui, che dei soldi di mio nonno non ne aveva bisogno.

"Meglio povero che stacanocoso!" Avrebbe tuonato.

"Lo convincerò a farsi dare la 104, datemi solo un poco più di tempo" avrebbe implorato mio nonno Totò, che aveva subìto l'amputazione del braccio destro a causa di un lavoro che non aveva mai fatto, costretto a tornare a casa senza essere degnato di una stretta di mano, di quelle che normalmente sanciscono un patto.

Come potevo spiegare tutto questo, al mio collega polentone?

Lui era nato in un luogo in cui la tradizione imponeva di lavorare per ottenere uno stipendio.

Lui la 104 non l'avrebbe capita.

I falsi invalidi, per lui, non erano uomini coraggiosi che avevano sfidato il sistema.

Non avrebbe capito.

Lui, il suo portabici e le sue bestemmie a cuor leggero, avrebbero continuato a darmi del "lavoratore" guardandomi con l'aria di chi crede di fare un complimento.


(Vuol dire che lo avevo pubblicato qualche tempo fa, ma oggi c'è l'aggiunta di una piccolissima variante. Lo troverete spesso in pagina, perché ogni tanto ripesco dai ricordi per chi segue la pagina da poco)

Sono appena andato a fare il pieno alla macchina.

All'ingresso del distributore, un ragazzo ben vestito mi ha chiesto di lasciare a lui le chiavi della macchina, mentre consegnavo il soprabito a un suo collega.
Un istante dopo, il titolare si è avvicinato, chiedendomi se il signore avesse prenotato.

Mi sono guardato in giro con aria perplessa, poi ho capito che il "signore" dovevo essere io.
Ho fatto di no con la testa, mentre l'usciere rimaneva dentro la mia auto e il suo collega con l'aria inebetita reggeva il mio giubbotto.

"Non c'è problema se non ha prenotato, mi dica solo cosa preferisce" m'inforca indicandomi un menù contenente le miscele pregiate.

"Io dovrei fare carburante" mi limito a rispondere.

"Certo, signore. Le consiglierei il rifornimento alla p***a numero 3, è un'ottima annata"

"Ma io devo fare benzina, quello è diesel"

"Si fa presto a dire diesel. Quello è carburante del '68, allevato in suoli sovietici, ne senta il profumo. Riesce a percepirne l'essenza a tutto tondo, che le riempie le narici?"

"Sì, ma la mia auto è a benzina".

"Capisco. In questo caso, le suggerisco di seguire il red carpet, fino alla p***a numero 1"

"Posso fare self service?"

"Lei viene nel mio distributore e crede di essere trattato come in un All you Can Drink? Si lasci servire, siamo qui a posta. Intanto, si lasci coccolare dalle note speziate della benzina lavorata a mano nel Vietnam, spedita all'interno di botti di rovere costruite da un carpentiere palestinese. Questa benzina ha riposato 36 mesi, ricevendo controlli periodici da un emirato arabo che ogni tanto dava un colpo di martelletto sulla botte per sapere se fosse pronto"

"Io comincio solo a percepire il freddo. Si potrebbe riavere il giubbotto, dopo aver fatto il pieno?"

"Certo. Ecco a lei, fanno 125 euro"

"Scusi?"

"Lei mi ha scelto la miscela pregiata..."

"Volevo solo fare benzina..."

"Rene o carta?"

"Carta... Ma non è un po' eccessivo?"

"E il riscaldamento globale? Crede sia semplice fare tutto senza innalzare il livello dei mari?"

"Quindi dovrei andare in bici per non innalzare i mari?"

"Gentile signore, inserisca il PIN e cominci a pensare di acquistare una barca, che la bici tra le onde non è il massimo".


(Vuol dire che lo avevo pubblicato qualche tempo fa, ma oggi c'è l'aggiunta di una piccolissima variante. Lo troverete spesso in pagina, perché ogni tanto ripesco dai ricordi per chi segue la pagina da poco)

Egregio signor Balocco,
sono Chiara Ferragni.

La presente per proporre alla Vostra rinomata azienda la possibilità di crescere come brand sfruttando il merchandising che posseggo.

L'idea di base è quella di vendere un prodotto dalla scarsa qualità ad un prezzo molto più alto del proprio valore di mercato.

Guardando agli attuali standard qualitativi, mi è parso che questa idea potesse fare al caso Vostro.

Mi rivolgo dunque al Vostro brand che ha affidato a un simpatico jingle le proprie vendite, puntando sull'idea che i prodotti debbano fare i buoni, mica esserlo.

Ovviamente, sono pronta a mettere a Vostra disposizione le mie competenze in materia d'immagine e social media marketing.

Useremo un sistema vincente.

Quello che io definisco l'evergreen per eccellenza.

Voi dovrete solo preoccuparVi di continuare a produrre pandori dalla dubbia qualità, ma anziché affidarci al fatto che il pandoro farà il buono, ci affideremo al mio viso acqua e sapone, che fa tanto angioletto e la gente alla fine crederà di aver acquistato me, mica un semplice pandoro demm***a.

Ma visto che il mio visino angelico non può essere messo su un cartone dallo sfondo scialbo, perché ho comunque un'immagine da mantenere, direi che sarebbe il caso di rivedere il packaging.

Perché lo sanno tutti, ormai: il packaging è tutto.

Cioè, tutti... Diciamo che lo sanno tutti tranne Voi...

Caro signor Balocco, chi mai porterebbe come regalo di Natale, durante uno dei pranzi più dispendiosi dell'anno, un pandoro da 3 euro?

Suvvia, ci si rimette la faccia.

Cioè, si rischia che chi ti ha invitato ti cacci via con una scusa assurda, del tipo: "fanc**o tu e il tuo pandoro demm***a!".

Quindi creeremo una confezione elegante, raffinata, ma vicina al target di riferimento.

Credo che una confezione color rosa confetto potrebbe andare, se Lei è d'accordo, ovviamente.

Inoltre, un nuovo look e la mia immagine in primo piano, richiederanno una rivisitazione del costo.

Nessuno porta in regalo il Vostro pandoro, perché passerebbe per il classico spilorcio che non vuole arrivare a mani vuote, ma che non vorrebbe essere lì se solo potesse scegliere.

Quindi aumenteremo il prezzo di vendita.

Anche perché, altrimenti, come lo ripagate il mio ingaggio che, ascolti bene, solo per Voi sono pronta ad affrire per la cifra irrisoria di appena 1 milione di euro iva inclusa?

Che poi, dico, Vi sto facendo un favore...

Ci sono già i Me Contro Te che mi fanno la corte per avere la mia faccina angelica nel mezzo tra quella di Luì e quella di Sofì.

Non Vorrete davvero perdere l'occasione di fare il salto di qualità, voglio sperare.

Sono certa, comunque, che una persona intelligente come Lei, comprenderà che un progetto simile, in pieno periodo natalizio, deve avere un fine che non sia quello del mero guadagno.

Quale azienda produce pandori per ottenerne un ricavo?

Non ci pensa alla magia di Natale?

Ne ho già parlato con i miei uffici stampa.

La logica è semplicissima.

Diremo che l'aumento di prezzo non è dovuto al nuovo packaging, né al mio viso angelico da un milione di euro (iva inclusa).

Diremo piuttosto che il ricavato sarà devoluto a un ente benefico.

E quando dico devoluto, ovviamente, intendo devoluto interamente, per davvero.

E quando sottolineo "per davvero", intendo "manco per il c***o".

Quindi non dovrà essere devoluto a un'organizzazione no profit, che quelle hanno l'obbligo, per legge, di mettere i propri bilanci pubblici e poi si vede che noi non abbiamo fatto nessuna donazione.

Direi piuttosto di pensare a qualcosa di più piccolo, ma vicino alla gente comune.

Qualcosa che non desti sospetto, ma che sia tangibile.

Tipo l'ospedale Regina Margherita di Torino, che ne dice?

Potremo dire che servirà a comprare un macchinario, che ne so, uno per curare l'osteosarcoma dei bambini per esempio, qualunque cosa sia...

Tanto, a me e a Lei, egregio, che ce ne frega se sti bambini muoiono?

Alla fine i bambini non possono stare su Instagram, quindi per me non sono una perdita e, da quanto ne so, i bambini sono pure quelli che preferiscono il pandoro dei Me Contro Te, quindi dal Suo punto di vista, stiamo pure minando la concorrenza del mercato.

Ci pensi, mi raccomando, e mi faccia sapere.

Ma si ricordi, se dovesse essere interessato a questa proposta e il Codacons dovesse accorgersi di qualcosa, faremo come già fatto nel 2020, quando decidemmo di fare una raccolta fondi per il San Raffaele attraverso il sito GoFoundMe, scoprendo "solo dopo" che il sito tratteneva il 10% della cifra versata come "commissione".

In fondo, io sono Chiara, chi vuole che non creda a un viso angelico come il mio?

Nella peggiore delle ipotesi, poi, Fedez è già pronto a piangere in diretta, per aumentare l'audience e portare le persone dalla nostra parte, dimostrando che abbiamo ragione oltre ogni ragionevole dubbio.

Perché, suvvia, chi piangerebbe a comando?

Che poi basterebbe chiedersi come sia possibile che questo ogni volta che je scappa da piagne attiva la diretta di Instagram, ma questo è un altro discorso.

Dunque, signor Balocco, le va se facciamo i buoni... Insieme?