UECI - Unione Esercenti Cinematografici Italiani sez. Sicilia
associazione
UECI
si appella al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nelle prossime settimane il Consiglio dei Ministri discuterà una norma sull’audiovisivo (TUSMA), ovvero la revisione sulle quote d’investimento, con una forte riduzione degli obblighi per i Broadcaster e le OTT.
La riduzione proposta approvata a maggioranza provocherà nel settore molte contestazioni in quanto mette a rischio la sopravvivenza di moltissime aziende medio e piccole Italiane e tendenzialmente favorirà i GIGANTI ossia le aziende come Netfix e Amazon , etc .
È opportuno che le quote vengano riviste mitigando gli impegni per i Broadcaster e contestualmente aumentare gli obblighi per le OTT ( Netflix , Amazon , etc portando la loro quota da 20% a una quota tra il 22/25%.
Va ribadita anche la sotto quote per il Cinema , l’animazione e i Documentari.
Per le produzioni cinematografiche indipendenti è’ opportuno l’inserimento delle finestre di sfruttamento delle opere Cinematografiche con un’esclusiva per la sala di 6 mesi per il diritto Tvod e Home video 1 anno per il diritto free (broadcaster) 15 mesi per il diritto svod (per le OTT).
Questo placherà le contestazioni che nasceranno dall’eventuale approvazione della proposta approvata dalla commissione cultura.
La riforma sulle quote d’investimento è un atto che favorirà soltanto i poteri forti ossia le OTT e porterà alla chiusura migliagli d’imprese.
Questa riforma ci coglie di sorpresa soprattutto su un Governo che ha basato la propria campagna elettorale sulla difesa delle imprese Italiane e del Made in Italy.
Ci aspettavamo da questo Governo un interlocuzione più propositiva sul nostro mondo e, dopo un’attenta analisi del mercato dell’audiovisivo, un programma industriale a tutela di tutte le imprese Italiane della filiera, riconoscendo finalmente anche questo settore come un “Mercato”, e avere una regolamentazione per contrastare lo strapotere delle OTT ed evitare concentrazioni e distorsioni della concorrenza come previsto in nazioni Europee più virtuose.
Abbattere le quote d’investimento ai Broadcaster e alle OTT e non regolamentare le finestre di sfruttamento e il mercato Theatrical, porterà alla chiusura di migliaia di medie e piccole imprese Italiane, avvantaggiando piuttosto le imprese straniere.
La sottoquota dedicata al cinema di solo 1,5% invece di una quota del 4% inevitabilmente porterà ad avere sempre meno prodotto per le sale cinematografiche e in seguito alla chiusura di molte sale italiane.
Le Sale Cinematografiche una Risorsa per il nostro Paese
UECI è arrivata a rappresentare più del 30% degli Esercenti Italiani Finalmente il Re è N**o UECI è arrivata a rappresentare più del 30% degli Esercenti Italiani Sono solo 2000 gli schermi industriali ( rimasti in attività ) su circa 3000 / 3200 i
Manuele Ilari
Presidente UECI - Unione Esercenti Cinematografici Italiani - dichiara in una sua nota che non si devono raccontare b***e sul Cinema Italiano ( vedi dichiarazioni del Presidente dell’ Anica ) .
Sopratutto perché il Cinema italiano e le sale cinematografiche non vivono un momento magico .
“Non ci interessano le provocazioni, ma non dobbiamo raccontare frottole sull’attuale situazione italiana “ .
Non siamo messi bene, non è un momento facile, ma penso - prosegue Manuele ilari - che con un po’ di coraggio e buona volontà, si può invertire la tendenza con una Visione di insieme .
Attività Promozionali non ben identificate e non concordate con tutta la Filiera sarebbero solamente occasioni sprecate.
Il progetto della Festa del Cinema andava realizzato mesi fa emanando un Bando ad evidenza Italiana e Territoriale .
La festa del Cinema?
Se almeno avessero dedicato parte di questo stanziamento per colmare il gap tra i 3,50 e la tariffa piena avrebbe avuto un senso ma allo stato attuale è con le caratteristiche che presenta , resta inattuabile , inutile e persino dannosa (il solito svilimento del prodotto cinema che non fidelizza nessuno e desertifica gli altri giorni ) .
Occorre un sano ottimismo .
UECI ringrazia Box Office Benful per il lucido contributo .
“ Non si capisce (e oggi ancora di più dopo la fine dell'emergenza sanitaria) come il cinema venga vissuto da chi ci governa così pericoloso, rispetto ad altre realtà che con tutta evidenza lo sono maggiormente.
Al Cinema ci troviamo davanti a strutture tra 300/500 posti che al massimo hanno una media per sala di 36 presenze (che si riducono ulteriormente se gli spettacoli sono 2 per sala).
Distanze siderali tra gli spettatori, mascherati, seduti e generalmente in silenzio durante la visione del film.
Rischio pressoché ridotto a zero.
Va detto che se anche oggi stesso venisse annullato sia il super green-pass e la mascherina ffp2, il risultato sulle presenze in sala non ne beneficerebbe molto almeno non subito.
Purtroppo per questo, ci sarà bisogno di tempo per riportare la fiducia in un pubblico che dopo 2 anni ha vissuto l'esperienza cinematografica come qualcosa di pericoloso.
Così almeno ci è stato rappresentato il cinema, costretti a chiudere per primi, aprire per ultimi e con limitazioni ancora in atto.
Se a questo aggiungiamo 2 anni di streaming e salotto, non possiamo meravigliarci se ogni giorno (quando va bene) manca all'appello il 60-65% del pubblico pre-pandemia.
Le poche migliaia di euro arrivate alle sale non sono un motivo per salvare la faccia, anche perché questa strategia non potrà andare avanti in eterno.
A rischio ci sono la chiusura di centinaia di sale (già oltre 500 non hanno riaperto), centinaia di posti di lavoro e la fine dell'esperienza del cinema al cinema.
Per non parlare poi della ridicola window a 90 giorni.
Del tutto inattesa.
Ma questa è un altra storia “ .
Crisi Sale Cinematografiche, Ueci: "Decreto Finestre Franceschini duro colpo, è un favore ai Broadcaster" "Le Sale oltre ad essere la categoria più colpita durante la pandemia e anche dopo la fine dello stato di emergenza con ancora l’obbligo del green pass e la mascherina obbligatoria". A dichiararlo è Manuele Ilari presidente Ueci Unione Esercenti Cinematografici Italiani.
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Ancora una volta trattati da untori .
Finisce stato emergenza il 31 di marzo ma non per gli Esercenti Cinematografici .
Discoteche mascherine generiche tranne che per il ballo.
Cinema fpp2 .
Un Governo Sorprendente .
Cinema
19 Febbraio 2022
Gli ultimi strappi di ieri in conferenza stampa mette a dura prova la pazienza della UECI . ll presidente della Unione Esercenti Cinematografici Italiani manuele Ilari è profondamente seccato dall’atteggiamento ambiguo di alcune Associazioni di Categorie del Cinema e dell’Audiovisivo riconducibili alla Confindustria . L’obiettivo è di di indebolire e ignorare la neonata associazione di Esercenti . Una tendenza pericolosa, anche alla luce delle attuali problematiche del Settore . Il tana libera tutti che ha provocato la fumosa conferenza della Anec ha allarmato Il presidente UECI . Occorre garantire serietà , trasparenza e condivisione o non si va avanti .
NEXT LEVEL. Nell’incontro avuto Lunedì 7 Febbraio presso la DG Cinema si è fatto un passo avanti sull’impegno del MIC per normare e promuovere la Legge sulle Windows anche per i film Internazionali.
È stato fondamentale ripristinare il Decreto Bonisoli (previsto per le opere beneficiarie di contributi statali) dichiara in una nota Il Presidente UECI Manuele Ilari
Per la salvezza delle Sale è però fondamentale allargare anche ai film non italiani ; infatti la produzione italiana "pesa" purtroppo solo il 20% del Box Office.
UECI aveva messo nero su bianco presentando un Emendamento in tal senso anche ai Gruppi Parlamentari .
I Dati dei Biglietti staccati al Botteghino del nostro Paese a confronto con Spagna e Francia (Facilmente riscontrabile) sono impressionanti, la differenza purtroppo e’ stata davvero notevole.
Cinetel ha dichiarato che nel periodo che va da Maggio a Dicembre 2021 in Italia sono stati venduti 25 milioni di biglietti , invece Francia e Spagna possono vantare rispettivamente 96 e 41 milioni di spettatori.
Il nostro “sistema Cinema “ ha reagito quindi male alla Pandemia per questo va sviluppata un ‘azione attenta e Meticolosa per il Futuro delle Sale Cinematografiche.
Sia nel 2018 che nel 2019, la somma degli spettatori - fruitori cinematografici che hanno frequentato i 5 principali paesi europei , (Francia , GB, Germania, Spagna e Italia ) è stato di circa 700 milioni.
Un miliardo e mezzo circa in due anni.
Una cifra colossale che , in termini di ricaduta economica sui singoli territori che se dovesse essere messa in crisi da errate politiche a favore delle Piattaforme , sarebbe un disastro sociale, culturale ed economico neppure quantificabile.
La Francia, paese leader , in Europa, con i suoi 200 milioni di spettatori annui, consapevole delle gravi conseguenze cui si andrebbe incontro ,nel caso dovessero andare in crisi le sale cinematografiche , ha scelto una linea politica inequivocabile.
Pur rivedendo la precedente normativa sulle piattaforme , che prevedevano una finestra di 36 mesi per il passaggio dei film sulle OTT dopo l’uscita nei cinema, lha rivista e ha imposto una finestra di 15 mesi.
Amazon, Netflix , e le altre piattaforme hanno dovuto prenderne atto.
Anche in Italia e nell’intera Europa bisognerebbe forse far applicare il sistema francese che, non a caso, da sempre e’ riconosciuto come il più virtuoso ed efficace d’Europa .
Le finestre a 105 giorni purtroppo non garantirebbero il futuro delle sale.
L’unica strada accettabile e’ quella che ha scelto la Francia.
Questo deve essere il nostro obiettivo.
Le condizioni oggettive francesi ( pandemia, piattaforme, internet, pirateria, ecc) sono esattamente uguali a quelle del nostro paese.
In Francia e’ stato possibile imporre un sistema a garanzia delle sale , preservandone il loro valore sociale , culturale ed economico sul territorio.
Dobbiamo perseguire lo stesso modello.
Il Governo dovrà agire con velocità e determinazione altrimenti non si arriverà da nessuna parte .
. Da Lunedì dopo l’Elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tutti insieme proviamo ad uscire dal pericoloso Torpore che avvolge il Cinema . Avviamoci verso i Modelli Europei più virtuosi per tentare di rinvigorire l’azione Unitaria e lasciarci alle spalle la Crisi delle Sale Cinematografiche:
Mentre in Francia si fanno accordi a sostegno delle Sale Cinematografiche, in Italia la situazione degli incassi è oltremodo disastrosa e continua a peggiorare.
Film importanti per il Box Office ormai ne usciranno pochissimi, se ne riparlerà nelle prossime settimane, se tutto andrà bene, quando i Distributori saranno sicuri di non bruciare i Titoli forti.
Nessuno ha più notizie del discorso consumazioni, dopo le restrizioni solo per il consumo di food e Beverage nei Cinema disposti con Decreto dal 25 Dicembre scorso.
Del decreto Finestre di Maggio per andare in piattaforma nessuno sa più nulla.
Da più parti si fa flirtare che il Governo sta lavorando TANTISSIMO MA SOTTO TRACCIA.
La CIG per ora è saltata e i dipendenti delle Sale sono in forte fribillazione.
Dobbiamo svegliarci altrimenti si rischia una devastazione fino alla chiusura di moltissime Imprese del nostro settore.
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🪟 NO DEREGULATION. RIAPRIAMO LE FINESTRE, aria pulita, miglioriamo la Qualità della nostra vita.
Windows OLTRE i 105 Giorni .
🍿 Il Cinema è un luogo da Vivere:
La Nuova Socialità sui territori.
- Unione Esercenti Cinematografici italiani.
RISORSE INSUFFICIENTI, GOVERNO RIPRISTINI URGENTEMENTE FINESTRE DI SFRUTTAMENTO PER SALVARE LE SALE E IL CINEMA ITALIANO, PER UNA DURATA NON INFERIORE A QUELLA DELL’EX DECRETO ‘BONISOLI’ DI 105 GIORNI
I Cinema sono i Santuari della Cultura, luoghi di aggregazione intelligente, di pensiero e creatività che aiutano a ricordarci chi siamo e dove possiamo andare, oltre a essere luoghi di svago e di intrattenimento.
Il Decreto Sostegni approvato dal CdM per lo spettacolo è comunque insufficiente per un Settore che da oltre due anni di pandemia e, a causa di numerose restrizioni di Decreti che hanno colpito il settore, ora rischia la chiusura, o di relegare in una sorta di Limbo la Magia della Sala. Nonostante le dichiarazioni a difesa del Cinema, le disposizioni Governative hanno di fatto avvantaggiato nel settore le grandi società di distribuzione (Major) e soprattutto i grandi gruppi industriali comprese le piattaforme streaming . Eppure questi vecchi e nuovi colossi dell’intrattenimento televisivo pur non avendo bisogno dell’aiuto di nessuno e con una tassazione più che favorevole rispetto alle realtà economiche territoriali, sono state ulteriormente avvantaggiate dalle deroghe ottenute per lo “sfruttamento di pellicole” destinate prima di tutto al grande schermo: proprio queste deroghe, oggi del tutto ingiustificate con i cinema aperti da molti mesi stanno diventando un’ipoteca opprimente sul futuro del Cinema Italiano nel suo luogo materno e naturale contesto : la Sala Cinematografica.
Gli esercenti cinematografici italiani già gravemente penalizzati dalla pandemia e dalle restrizioni di sicurezza, dalla riapertura rischiamo di essere ulteriormente colpiti se il Governo e il Ministro non si adoperanno con urgenza a riequilibrare questa situazione di favoritismo verso le OTT . Inoltre con il Decreto per il contrasto della pandemia del 24 Dicembre, quando i Cinema erano in attesa del periodo dell’anno in cui si gettano le basi per la sopravvivenza di una Stagione annuale, è stato dato un ulteriore colpo al settore con un nuovo decreto in cui sono stati chiusi i punti ristoro, disinnescando la voglia delle persone di tornare in sicurezza a vivere il Cinema nel periodo Natalizio.
In questi giorni gli Esercenti sono venuti a sapere che sta per uscire un nuovo decreto che abbatte le finestre di sfruttamento da 105 giorni come prevede il decreto ‘Bonisoli’ ad un numero di giorni inferiore. Questo sarebbe un gravissimo passo indietro, e un palese squilibrio nel sistema cinema di cui il Governo si renderebbe responsabile. Per questo auspichiamo chiarezza e chiediamo che venga ripristinato la regola minima delle finestre di sfruttamento non inferiori ai 105 giorni, ovvero la nostra proposta UECI di 1 anno ridotta a sei mesi per chi produce in Italia come fanno altri Paesi Europei, che si applichino anche per i film stranieri e che siano varate regole sulla pandemia coerenti con altre attività commerciali riaprendo i punti ristoro. In passato sono stati regolamentati molti settori (le telecomunicazioni, il mercato energetico, ecc.) con alterne fortune ma almeno quei mercati hanno trovato una tutela e un equilibrio. È giunto il momento di farlo anche nel mercato televisivo e cinematografico, considerato che siamo anche un potente settore industriale, superando la legge del più forte. Senza l’obbligo della previa uscita in sala per tutti i film italiani, europei ed extra europei, con finestre certe e lunghe per tutti, con più libero accesso alle pellicole, condizioni di noleggio meno onerose e chiari obblighi per produttori, distributori ed esercenti, il Cinema come lo conosciamo morirà e per questo UECI tramite il suo presidente conclude - Manuele Ilari - chiede al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro Franceschini di prevedere un nuovo decreto con nuove regole che garantiscano la fruizione del prodotto cinematografico nella sala in quanto indicatore per gli sfruttamenti successivi. I cinema sono fondamentali per la ripresa economica del nostro paese, sono la bilancia dell’economia di interi quartieri, centri commerciali dove sono fondamentali per tenere alta la loro redditività. “Continueremo a dare sempre il nostro contributo di collaborazione e proposte intelligenti per il settore” conclude Manuele Ilari Presidente UECI.
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Covid: Ueci, da governo colpo mortale a sale cinematografiche - Sicilia "Gli ultimi provvedimenti del Governo relativi alle sale cinematografiche hanno dato un colpo mortale a queste attività in un momento di delicata ripresa". Lo afferma Eugenio Siviglia, presidente regionale Ueci (Unione Esercenti Cinematografici Italiani). (ANSA)
Cinema, Siviglia (UECI Sicilia): "Provvedimento del governo colpo mortale per le sale" Cinema, Siviglia (UECI Sicilia): "Provvedimento del governo colpo mortale per le sale"
Cinema, Messina: "Divieto cibo e bevande dà colpo finale alle imprese" Se il governo nazionale intende avviare le sale cinematografiche alla definitiva chiusura lo dica apertamente, anche perché gli ultimi provvedimenti rischiano di dare il colpo finale alle imprese
Covid19 “Divieto bevande in sala uccide i cinema” - BlogSicilia - Ultime notizie dalla Sicilia L'assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina, interviene sul divieto di consumo di cibi e bevande nei cinema.
Cinema, Messina: «Divieto cibo e bevande dà colpo finale alle imprese, servono ristori» - MadonieLive.com «Se il governo nazionale intende avviare le sale cinematografiche alla definitiva chiusura lo dica apertamente, anche perché gli ultimi provvedimenti rischiano di dare il colpo finale alle imprese». Lo dichiara Manlio Messina, assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo della Regione Sicil...
Si comunica che: per l ingresso nei cinema NON è richiesto il tampone ma solamente il GREEN PASS
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