Giorgio Bianchi

Documentary photographer - Director - Filmmaker - Writer

t.me@giorgiobianchiphotojournalist

04/09/2024

Il mio sogno bagnato è vedere anche i giornalisti di Repubblica divenire "star dei social" perchè costretti a vivere in macchina.
Del resto per loro, il passaggio dal marciapiede all'abitacolo, sarebbe alquanto breve.

La fine dell'euro - TELERAGIONE 04/09/2024

La fine dell'euro - TeleRagione

«Uno spettro si aggira per l'Occidente: lo spettro del rossobrunismo. Tutte le potenze del vecchio Occidente si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il Deep State e il World Economic Forum, Macron e Scholz, i laburisti inglesi e gli atlantisti italiani....»

Così Andrea Zhok in un recente articolo che preconizzava l'esito delle elezioni in Turingia e Sassonia.
Quindi in Germania annotiamo il crollo di SPD, Verdi e Liberali e la conferma della crescita di AfD e BSW della Wagenknecht. In Francia abbiamo registrato il tracrollo del partito di Macron e l'avanzata del FN e del Nuovo Fronte Popolare.
Scende l'astensionismo, sale l'opposizione al sistema binario di partiti dell'establishment. Alla faccia degli utili idioti del "se nessuno va a votare crolla il sistema".

Il tutto mentre i commentatori maistream e i politici in piena crisi di nervi, rifiutano di fare i conti con la realtà: i popoli europei non ne vogliono sapere nulla della f***e avventura della Nato in Ucraina e vogliono porre fine al genocidio di Gaza; ne hanno le tasche piene delle politiche immigrazioniste, del gay pride permanente e della perdita di identità; non vogliono più assistere impotenti alla deindustrializzazione mascherata da politiche green e alla dilapidazione del nostro livello di benessere.

Cosa potrebbe accadere a questo punto se la prossima amministrazione USA decidesse di staccare la spina all'euro per rallentare il processo di dedollarizzazione e dare ossigeno all'agonizzante biglietto verde?

La fine dell'euro - TELERAGIONE «Uno spettro si aggira per l'Occidente: lo spettro del rossobrunismo. Tutte le potenze del vecchio Occidente si sono coalizzate in una sacra caccia alle stre...

La Mongolia umilia la CPI e porta Putin in trionfo - Dietro il Sipario - Talk Show 03/09/2024

La visita di Putin in Mongolia; il bombardamento del 179esimo Centro d’addestramento delle telecomunicazioni e informatica dell’Esercito ucraino a Poltava; le conseguenti fake news della stampa che favoleggiano di una scuola e di un ospedale colpiti dai russi; la richiesta di adesione ai Brics della Turchia.
Ne parliamo a Dietro il Sipario con Giorgio Bianchi, Marc Bernardini e Gianmarco Landi.

La Mongolia umilia la CPI e porta Putin in trionfo - Dietro il Sipario - Talk Show COME SOSTENERE L'INFORMAZIONE LIBERA DI VISIONE TV🏦 BONIFICO BANCARIO:IBAN: IT65C0306916355100000009028INTESTATO A: VISIONE TVSWIFT: BCITITMMCAUSALE: DONAZI...

03/09/2024

La deindustrializzazione della Germania sta procedendo secondo i piani degli Stati Uniti : la Volkswagen ha avvertito lunedì che avrebbe preso in considerazione la chiusura delle fabbriche in Germania per la prima volta nei suoi 87 anni di storia e avrebbe posto fine a una garanzia decennale di sicurezza del lavoro per i lavoratori, poiché deve affrontare problemi di redditività. ▪️Cosa ti aspetti quando il tuo paese è governato da lacchè e traditori che eseguono gli ordini di Washington? Chi ha fatto saltare in aria il gasdotto Nord Stream e ti ha costretto a rinunciare a fonti di energia accessibili? Ora l'unico slogan politicamente corretto che ti è permesso gridare è Alles für die Ukraine! Buona fortuna, miei cari amici.

Laura Ruggeri

03/09/2024

Giovedì scorso, ben 16 agenti antiterrorismo britannici vestiti con passamontagna si sono scagliati a casa della giornalista Sarah Wilkinson alle 7.30 del mattino, hanno spinto il figlio di Sarah contro un muro e hanno condotto Sarah verso un furgone della polizia mentre saccheggiavano la sua casa, rompendo un'urna contenente le ceneri di sua madre, sequestrando tutti i suoi dispositivi elettronici e arrestandola per "contenuti che aveva pubblicato online". Le sono stati persino negati i farmaci per le sue gravi condizioni di salute.
Se Sarah vivesse in Cina, Russia o Iran, la notizia del suo arresto verrebbe riportata in modo isterico da tutti i principali media occidentali. Invece, vive nel Regno Unito e i dettagli del suo arresto possono essere trovati solo sui social media e su una manciata di fonti marginali (vedi foto). Gli arresti di Sarah Wilkinson e Richard Barnard, il co-fondatore di Palestine Action, seguono l'arresto del giornalista indipendente siriano-britannico Richard Medhurst.

Laura Ruggeri

03/09/2024

Mangino cannoni
di Marco Travaglio

Sorpresona: anche in Turingia e Sassonia, come da 15 anni in tutto l’Occidente, gli elettori han votato contro chi li sgoverna. Decimata l’Spd del cancelliere Scholz; estinti i Liberali e i Verdi (nel senso di verde militare); Cdu superata o eguagliata dai fasci dell’Afd; boom del Bsw di Sahra Wagenknecht, astro nascente della nuova sinistra sociale, pacifista, critica sugli eccessi green e rigorosa sull’immigrazione. Siccome sia Afd sia Bsw sono ostili al bellicismo russofobo dell’Ue, i giornaloni fantasy li chiamano “putiniani”: è più comodo scomunicare che capire e ribaltare le politiche europee. Quelle che, in 30 mesi di guerra e riarmo a oltranza, hanno trascinato la Germania e tutti noi in recessione, mentre la Russia cresce del 4% (gli stipendi del 18%) e teme una crisi da Pil eccessivo. La gente ha fame e paura? La risposta non è più “mangino brioche”: è “mangino cannoni”. L’ha ripetuto anche ieri Draghi, che è tutti loro. E quell’altro genio di Scholz seguita ad armare Kiev anche ora che la sua magistratura ha le prove della matrice ucraina dell’attentato al gasdotto russo-tedesco Nord Stream: un attacco terroristico che dovrebbe far scattare l’articolo 5 della Nato per dichiarare guerra a Zelensky, non a Putin.

Non contenti delle sberle prese, dalla Brexit alle Europee, gli euro-pirla restano ostaggi della coazione a ripetere e a suicidarsi. Sentite quel gigante di Gentiloni: “Exploit della peggiore destra europea (e ottimi risultati della peggiore sinistra) in Sassonia e Turingia. Amici dei russi in quella che fu la Germania satellite dell’Urss. Nemici dei migranti nell’area tedesca con meno immigrazione. Vince il rancore contro tutto e tutti”. Decide lui quali sono le destre e le sinistre migliori: quelle che da cinque anni gli garantiscono 25 mila euro al mese per dire queste scempiaggini. Poi va a nanna tutto contento di aver copiato il compitino. Sotto il suo tweet, mani pietose lasciano frasi lapidarie: “Ma se siete così bravi, perché il popolo non si fida di voi? Mica vorrà dire che il popolo è id**ta, vero?”, “Vince qualunque cosa purché sia lontana anni luce da voi”, “Mai che si facciano due domande…”. Gli elettori li schifano, loro li insultano e la volta dopo vengono schifati il doppio. Pensano che il loro dovere sia commentare le elezioni come al bar e, se non li soddisfano, inventare giochi di palazzo per ribaltarle, anziché domandarsi perché l’elettorato vota così e cos’hanno fatto per offrirgli alternative migliori. Sennò dovrebbero guardarsi allo specchio, confessare e ritirarsi, o scusarsi e cambiare politica. Troppa fatica. Meglio prendere sul serio l’aforisma di Brecht, che fra l’altro era tedesco: “Il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo”.

Israele: chi sciopera contro il governo è allineato con Hamas 02/09/2024

Israele: chi sciopera contro il governo è allineato con Hamas - TeleRagione

Il segretario del principale sindacato dei lavoratori israeliano, Histadrut, ha dichiarato: "Ho deciso di reagire alla negligenza [del governo] sui prigionieri a Gaza, sugli sfollati nel nord, sul collasso dell'economia. Non siamo più una nazione. Dobbiamo fermare tutto questo.
Chiuderemo l'economia da domani alle 6 del mattino. Chiedo al popolo di Israele di scendere in piazza".

Non si è fatta attendere la risposta del Ministro delle Finanze Smotrich secondo il quale il presidente dell'Histadrut mostra posizioni allineate agli interessi di Hamas.
Smotrich ha ordinato al Dipartimento dei salari del Ministero delle finanze di trattenere il pagamento a chiunque partecipi allo sciopero e ha esortato i lavoratori a presentarsi al lavoro e a non sostenere uno sciopero che danneggerebbe Israele, soprattutto in tempi così difficili

Nel frattempo gridolini di giubilo da parte del bollettino della Nato Repubblica, per la missione nell'Indopacifico del carrier strike group della Marina Militare italiana.
Sempre più asserviti, sempre più compromessi.

Israele: chi sciopera contro il governo è allineato con Hamas Il segretario del principale sindacato dei lavoratori israeliano, Histadrut, ha dichiarato: "Ho deciso di reagire alla negligenza [del governo] sui prigionie...

02/09/2024

ESTERNO NOTTE
Del prof. Marco Cosentino

Ricordo ai tempi dell'università Margherita, l'addetta alla portineria dell'istituto di Farmacologia dove mi laureai. Stava in un gabbiotto vetrato in un angolo dell'ampio salone che costituiva l'ingresso dell'istituto, di regola impegnata a fare la maglia oppure a risolvere il solitario di carte per lungo tempo incluso nei primi PC con tubo catodico. Margherita sapeva tutto. Era il riferimento di noi studenti per qualsiasi questione, che fossero date degli appelli, iscrizioni, firme di frequenza, appuntamenti con i professori, fotocopie e via dicendo. Tante volte era anche una sorta di consigliera e non raramente risolveva tante piccole questioni che a uno studente parevano insormontabili. A quei tempi erano tutti dipendenti dell'università. dai professori alle segretarie, agli addetti al portierato, al servizio di posta, alle pulizie. Poco dopo sarebbe arrivata l'era delle esternalizzazioni, in nome dapprima - si disse - dell'efficienza. Oggi sarebbe intollerabile una Margherita che passasse le sue giornate a far la maglia in guardiola. Eppure chi la ha conosciuta ne sente la mancanza. Oggi nelle portinerie ci sono persone che dipendono da ditte esterne, con contratti di regola precari, che ruotano su orari di lavoro e dell'università sanno poco e nulla. Eseguono le istruzioni che ricevono, svolgono le mansioni loro affidate e nulla di più. Le università appaltano all'esterno ormai qualsiasi servizio. Si dice lo si faccia per risparmiare. Ma come sia possibile risparmiare se sul servizio esternalizzato deve guadagnarci prima di tutto la ditta che se lo aggiudica al contempo garantendo uno stipendio al dipendente, ecco questa è davvero una questione a me incomprensibile. Tutto deriva da una norma di molti anni fa che impone dei tetti di spesa alle pubbliche amministrazioni per il personale. Così esternalizzi. Magari spendendo di più ma riducendo la voce di spesa per gli stipendi. La cosa curiosa è che questi appalti si rinnovano, abitualmente con aggiudicazioni al ribasso, ma le persone restano le stesse, dismesse da una ditta e assunte dall'altra. Sempre con contratti precari. Nelle portinerie, di Margherite oggi non ce n'è più. Oggi ci sono tante brave persone con stipendi risicati appese a un contratto che potrebbe anche non rinnovarsi. Ovvio che quando l'altr'anno gli misero in mano un telefonino per controllare i green pass lo fecero con grande solerzia. Non prendetevela con loro.

Photos from Giorgio Bianchi's post 02/09/2024

GERMANIA, CROLLA L'ASTENSIONISMO E IL SISTEMA TREMA.
AFFLUENZA IN AUMENTO IN SASSONIA E TURINGIA DI CIRCA L'8%.

(Fonte: Europe Elects - Tramite Giubbe Rosse)

Per i fenomeni che ancora blaterano che l'astensionismo farà crollare il sistema.
L'astensionismo è il sogno bagnato dell'oligarchia; è perseguito scientificamente, poiché consegna il paese allo zoccolo duro del sistema binario predisposto dalla propaganda.

Una volta erano (almeno) fascisti 01/09/2024

Una volta erano (almeno) fascisti - TeleRagione

All’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich (che aveva definito «giustificata e morale» l’eventualità che Israele «faccia morire di fame 2 milioni di civili» fino alla «restituzione degli ostaggi») e del ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (che lo scorso 13 agosto ha provocatoriamente marciato sulla Spianata delle Moschee, iniziativa fortemente criticata e condannata da molte organizzazioni internazionali), l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE ha suggerito che i ministri israeliani che diffondessero questo tipo di messaggi fossero colpiti da sanzioni europee. «L’affamamento deliberato dei civili è un crimine di guerra» aveva sottolineato Borrell, che aveva sottolineato come le frasi del ministro Smotrich «dimostrino, ancora una volta, il suo disprezzo per il diritto internazionale e per i principi fondamentali dell’umanità».

In risposta alla proposta di Borrell, il ministro Tajani ha commentato che «Non è questo il modo di persuadere Israele a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco al Cairo». «Credo sia un grave errore – ha commentato il ministro – Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica. Vorrebbe dire rompere le relazioni diplomatiche con Israele. A chi gioverebbe? (Fonte L'indipendente)

Quindi per il Governo italiano, sanzionare la Russia e armare l’Ucraina avvicina alla pace, mentre sanzionare Israele e favorire la sua politica genocida inviando armi e soldi, senza armare i palestinesi anzi affamandoli, allontana dalla pace.

Abbiate il coraggio di ammettere che siete dei servi della peggior specie!
I partiti occidentali, come del resto tutti gli altri gangli delle nostre società, sono stati hackerati. E ciò che non è sotto il controllo diretto dei poteri transizionali, è sotto l'effetto dell'ipnosi collettiva generata dal pervasivo apparato propagandistico.

Una volta erano (almeno) fascisti All’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich (che aveva definito «giustificata e morale» l’eventualità...

01/09/2024

Si toglie una scarpa al museo, i visitatori la scambiano per un'opera d'arte. Un visitatore del Museo Guggenheim di New York si è tolto una Converse e l'ha lasciata nell'area espositiva. Altri visitatori si sono poi messi in fila per scattare foto e hanno osservato la scarpa per minuti. Il video condiviso sui social è diventato virale.

https://www.today.it/web/scarpa-museo-Guggenheim-new-york.html

01/09/2024

Sanzioni flop

La Russia cresce troppo stretta per frenare i prezzi
Il rapporto Pil al 4% quest’anno - Ma per la Banca centrale quasi raggiunto il limite di capacità produttiva: “Manca manodopera”. I salari crescono del 18%
Di Marco Maroni

Un’economia che corre, anche troppo, con rischi di surriscaldamento e aumento dell’inflazione. Lo stato di salute dell’economia russa, una specie di miracolo economico frutto dello sforzo bellico e del riorientamento commerciale dovuto alle sanzioni occidentali, è descritto nelle Linee guida di politica monetaria pubblicate dalla Banca centrale russa giovedì scorso. I dati, ripresi da un ampio articolo del Financial Times, che ne enfatizza soprattutto gli aspetti critici, sono piuttosto impressionanti.

Mentre l’Europa vede una crescita molto debole, il Prodotto interno lordo (Pil) russo quest’anno crescerà tra il 3,5% e il 4%. La disoccupazione è al 2,4%, ma nei settori di punta, armamenti e indotto in prima fila, non si trova personale. E così le imprese fanno a gara nell’alzare i salari: quelli nominali (cioè considerando anche l’inflazione) sono cresciuti del 19,2% nel primo trimestre dell’anno, e del 17,4% nel secondo. Una dinamica che fa crescere il potere d’acquisto ben sopra l’inflazione. Una parabola che non era stata prevista né dalle istituzioni economiche internazionali né tantomeno dai politici impegnati a giustificare il più grosso pacchetto di sanzioni della storia. Subito dopo l’invasione, il Fondo monetario internazionale prevedeva una contrazione del Pil russo pari all’8,5% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. Per Enrico Letta, allora segretario del Pd, le sanzioni avrebbero portato “al collasso” la Russia “nel giro di qualche giorno”. Per il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, stavano mettendo l’economia russa in condizioni “molto serie”, mentre la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, a settembre dello stesso anno affermava: “Con nove pacchetti di sanzioni già operativi l’economia russa è in recessione”. Le cose sono andate diversamente: -2,1% nel 2022 e una robusta crescita del 3% l’anno scorso, destinata ad accelerare quest’anno. Questo mentre l’Europa ha dovuto subire il boomerang della fiammata dei prezzi energetici che ha alimentato l’inflazione. La Banca Mondiale, nella classifica dei paesi ad alto reddito, compilata nel giugno scorso, ha inserito la Russia nel club delle High income countries (paesi ad alto reddito). Alla performance contribuiscono soprattutto domanda interna, commercio, finanza e costruzioni. Alle spese per la macchina bellica, settore in grado di mobilitare un enorme indotto, si è affiancata infatti una politica di agevolazioni pubbliche ai mutui ipotecari, per sostenere l’acquisto della casa e il settore delle costruzioni. Il risultato è che la la spesa pubblica quest’anno sarà il doppio di quella del 2018. Il deficit però rimane gestibile, considerati gli introiti del petrolio, le cui esportazioni hanno preso la strada dell’India e della Cina, e un livello del debito pubblico pari al 17% del Pil. Si legge nelle Linee guida della politica monetaria: “Il continuo aumento dei redditi delle famiglie e dei profitti delle imprese, insieme agli stimoli fiscali, hanno favorito la forte attività di consumatori e investitori. Il sentimento dei consumatori rimane molto ottimistico, mentre le aziende hanno cercato di colmare i vuoti di mercato lasciati dalle compagnie estere che hanno dovuto lasciare il paese a causa delle sanzioni. La crescita del credito a imprese e famiglie, nonostante gli alti tassi d’interesse, è stato un ulteriore stimolo alla domanda domestica”.

Elvira Nabiullina, presidente della Banca centrale non nasconde comunque le difficoltà, che risiedono soprattutto in una capacità produttiva delle imprese che, attorno all’80%, è arrivata al limite: manca manodopera. “Detto questo, nonostante le imprese abbiano ottimizzato i processi produttivi e cercato soluzioni tecnologiche per supplire alla mancanza di personale”, si legge nel documento, “il potenziale per accelerare produzione e offerta per coprire la domanda crescente è limitato”. Il risultato è un’inflazione che preoccupa: dovrebbe raggiungere il 6,5-7% alla fine di quest’anno. Per poi tornare, grazie alla politica restrittiva (i tassi ufficiali sono al 18%), ad assestarsi tra il 4-4,5% annuo nel 2025. Mettendo però un freno anche alla straordinaria crescita degli ultimi due anni: la previsione dello scenario “base” è una crescita dello 0,5-1,5% nel 2025 e dell’1-2% nel 2026. Più delle stime previste per l’eurozona.

01/09/2024

Fetori fuori scena
di Marco Travaglio

Bisogna ringraziare il più stupido fra i politici stupidi d’Europa, Emmanuel Macron, per aver detto ciò che tutti intuiscono da anni su cos’è diventata la democrazia occidentale. Dopo aver perso tre elezioni in due mesi – Europee, primo turno e ballottaggio delle Legislative – contro il Nuovo Fronte Popolare di sinistra e il Rassemblement national di destra, il piccolo Napoleone dell’Eliseo rifiuta di incaricare la candidata della prima forza parlamentare, la progressista Lucie Castets. I voti del Front, che tanto gli piacevano quando gli servivano per limitare i danni al secondo turno con le desistenze, ora gli fanno schifo. E spiega testualmente il perché: “Se nomino la Castets, lei abrogherà la riforma delle pensioni e aumenterà il salario minimo a 1.600 euro”. Eh già: se la sinistra, cioè la forza più votata, va al governo, farà politiche di sinistra cancellando quelle macroniste di destra travestite da centro che han portato gli elettori a premiare la sinistra. Anziché ai lavoratori, ai pensionati e ai poveri, metterà le mani nelle tasche dei ricchi. E sostituirà il bellicismo macroniano col pacifismo, facendola finita con gli annunci di truppe a Kiev, gli incitamenti a usare le nostri armi per bombardare la Russia e il fischiettio sui massacri di Israele. Sulla politica sociale e ancor più su quella estera, Mélenchon e Le Pen sono molto meno distanti fra loro che da Macron.

La confessione di Micron fa scalpore in Francia. Non Italia, dove ci siamo portati avanti col lavoro: è dall’operazione Napolitano-Monti (2011) che i poteri invisibili che comandano da dietro le quinte mettendo in scena il teatrino destra-sinistra, tentano di abituarci all’idea che chi governa non deve seguire il programma per cui è stato votato, a meno che non l’abbiano scritto loro. Lo disse Draghi dalla Bce nel 2013 dopo l’irruzione dei 5Stelle in Parlamento: “Le riforme proseguiranno col pilota automatico”. Cioè con re Giorgio, che si fece rieleggere per sventare Rodotà al Colle, tener fuori dal governo i vincitori e rimandarci gli sconfitti (governo Letta Pd-FI-Centro). Idem nel 2018, quando il M5S rivinse, fu respinto da Renzi, si accordò con la Lega e Conte fu rimandato indietro da Mattarella perché i “mercati” non volevano all’Economia il prof. Savona, moderatissimo ma allergico ai piloti automatici. Il golpe bianco si ripeté nel 2021 con l’operazione Renzi-Mattarella-Draghi contro il Conte-2, anch’esso renitente al pilota automatico. Nel 2022 Letta, pur di punire Conte per leso bellicismo, condannò il Pd alla disfatta. Ora son tutti pronti a ricominciare, ove mai la Meloni – dopo il no alla Von Sturmtruppen – seguisse Crosetto&Tajani contro le eurofregole di guerra alla Russia. Cambiano i burattini, ma i burattinai sono sempre gli stessi.

31/08/2024

La trovata della catena di mobili svedese ha buttato giù dal letto centinaia di persone: “Siamo qui anche per fare qualcosa di diverso”.

Dopo le mascherine all'aperto oramai è tutto in discesa.

31/08/2024

Guerra in Europa

Nord Stream: Varsavia e Kiev dietro la fuga del sub ricercato
Il sabotaggio - Berlino voleva arrestarlo, ma varcò il confine in auto diplomatica
Di Michela A.G. Iaccarino

“Le autorità tedesche erano vicine alla cattura”. Le forze di sicurezza di Berlino – dopo mesi passati a identificare i colpevoli dell’esplosione del Nord Stream – erano prossime all’arresto di Volodymir Zhuravolov, il 44enne che era a capo della squadra che ha fatto brillare il gasdotto russo nel Baltico. Il sabotatore però è riuscito a sfuggire all’arresto grazie all’aiuto di Varsavia e di Kiev. Lo racconta una lunga indagine congiunta della tv pubblica Zdf, della radio statale danese Dr e del magazine tedesco Der Spiegel.

“È la mattina presto del 26 maggio 2024, quando uno degli uomini più ricercati d’Europa mette piede sul suolo tedesco nel porto di Rostock”. Comincia come un romanzo, ma non lo è: è invece (come la chiama in occhiello la squadra di reporter) la “ricostruzione di un’occasione mancata per chiarire il sabotaggio del Nord Stream”. All’inizio del 2024 il sommozzatore Zhuravolov viene identificato come capo della squadra di sabotaggio. Dopo lunghe indagini, la Germania emana un mandato d’arresto che comincia a pendere sulla sua testa e vale in ogni confine Ue (dunque ogni Stato membro è obbligato ad arrestarlo). A maggio sono le telecamere di un autovelox, che lo rintracciano mentre percorre l’autostrada Berlino-Copenaghen, a provare che il sub si trovava proprio nello Stato in cui è ricercato. “Viaggia indisturbato – scrivono i giornalisti – verso dei parenti a cui farà visita”. Poi qualcuno avverte il sub del mandato d’arresto, ma i giornalisti non sono riusciti a capire precisamente chi: Zhuravolov si nasconde fino al 6 luglio in Polonia prima di rientrare in Ucraina, attraversando il confine a Korczowa. L’auto su cui viaggia ha la targa diplomatica: il veicolo è in servizio all’ambasciata ucraina a Varsavia.

Quando il mandato d’arresto viene inoltrato dai tedeschi, i polacchi non notificano subito il documento. In Polonia – si legge nel lungo resoconto dei reporter tedeschi e danesi – si continuano ad additare i russi come colpevoli dell’esplosione al gasdotto; a Varsavia non hanno mai creduto senza riserve all’esito delle indagini tedesche, nonostante le tracce di Dna dell’ucraino siano state ritrovate sullo yatch Andromeda, la barca noleggiata che ha usato il comando per piazzare le cariche di dinamite che hanno provocato l’esplosione del gasdotto. Anzi, scrivono i reporter: “Si dice a porte chiuse che in Polonia l’attacco al gasdotto Nord Stream è considerato un atto eroico”. Al progetto energetico che allungava il potente tentacolo di Mosca dal Mar Baltico in tutta Europa, la Polonia, insieme al fianco settentrionale dell’Ue, è sempre stata avversa. Ma il sabotaggio al gasdotto russo-tedesco non era l’unico pianificato dalla squadra Zhuravolov: è l’inchiesta a svelare che erano pronti a compiere un sabotaggio simile al Turk Stream, che trasferisce gas russo in Turchia. Costretta a intervenire dopo le rivelazioni dei media, la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser ha promesso chiarezza e punizione per i responsabili. Anche la moglie di Zhuravolov è stata rintracciata dai giornalisti, ma interrogata dietro la porta che non ha aperto, ha risposto ai giornalisti lapidaria: “Chiedete al governo di Kiev”.

31/08/2024

Il mondo al contrario
di Marco Travaglio

Dài, dite la verità: lo sognavate un mondo dove hanno ragione contemporaneamente Trump, Orbán e Salvini? Bene, anzi male: questo passa il convento.

Ogni sincero democratico attende che in America qualche vero progressista, magari la Harris, pronunci questa normale, anzi banale frase: “Siamo più vicini a una guerra mondiale di quanto non lo siamo mai stati negli ultimi cinquant’anni”. Invece l’ha pronunciata Trump, e non potrebbe essere altrimenti: la vice di Biden fa parte della banda della Casa Bianca che da anni soffia sul fuoco della guerra mondiale.

Ogni sincero democratico attende che in Europa qualche vero progressista metta a posto Ursula von Sturmtruppen, Borrell e gli altri euro-squilibrati che ci stanno trascinando in guerra con la Russia e vogliono autorizzare Kiev a invaderla e a bombardarla con le nostre armi, perché non riescono a dire la verità a un ex comico che fino a sei anni fa tentava di far ridere fingendo di suonare il pianoforte col pi***lo: qualcuno che dia dello “sconsiderato furioso” a Borrell, denunci “la politica bellicista sbagliata, irresponsabile e pericolosa dell’élite occidentale che sta distruggendo l’Europa”, accusi Ursula di dire “sciocchezze” e auguri a lei e ai suoi compari di “scendere dal cavallo di battaglia o cadere giù”. Invece l’hanno fatto il ministro degli Esteri e il portavoce di Orbán.

Ogni sincero democratico attende che in Italia qualche vero progressista, per esempio Elly Schlein (Conte e Fratoianni lo fanno da un pezzo), dica a chiare lettere che il nostro Paese “appoggia Kiev, ma è contrario a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini”. Purtroppo l’ha detto Salvini, costretto oltretutto a rimangiarselo dagli altri partner di governo che, da Crosetto di FdI a Tajani di FI, sono sulla stessa linea, ma temono rappresaglie su Fitto dagli euro-estorsori di Bruxelles. E il Pd? Mentre Tajani diceva una delle prime cose sensate della sua vita (“Le nostre armi vanno usate in territorio ucraino, l’Italia non è in guerra con la Russia”), il senatore dem Alberto Losacco lo accusava di “isolare l’Italia in Europa e spingerla tra le braccia di Orbán”. E l’esagitata Pina Picierno, incredibilmente vicepresidente del Parlamento europeo, accusava il ministro degli Esteri di “porre il Paese su un pericoloso crinale antieuropeo”: il tutto perché Tajani aveva osato ricordare che l’Italia ha una Costituzione che ripudia la guerra. Quindi i pidini, mentre si mettono in mostra raccogliendo le firme per la “Costituzione più bella del mondo” contro il premierato e l’autonomia, pensano che l’articolo 11 l’abbia scritto Orbán e che l’Europa sia nata per fomentare le guerre, non per abolirle. Ci vorrebbe Totò: poi dice che uno si butta a destra.

30/08/2024

Il governo italiano non vuole che l’UE sanzioni i ministri israeliani estremisti

«Ho iniziato la procedura per chiedere agli Stati Membri se considerano appropriato includere nella nostra lista di sanzioni alcuni ministri israeliani che stanno lanciando messaggi d’odio inaccettabili contro i palestinesi e proponendo cose che stanno chiaramente andando contro la legge internazionale e che sono un incitamento a commettere crimini di guerra» ha dichiarato Borrell, dopo l’incontro con i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione. «Penso che l’UE non debba avere tabù nell’usare la nostra cassetta degli attrezzi per far rispettare il diritto umanitario. Ma non è una mia decisione. Io ho solo la capacità di proporre. Saranno gli Stati Membri a decidere».

All’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich (che aveva definito «giustificata e morale» l’eventualità che Israele «faccia morire di fame 2 milioni di civili» fino alla «restituzione degli ostaggi») e del ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (che lo scorso 13 agosto ha provocatoriamente marciato sulla Spianata delle Moschee, iniziativa fortemente criticata e condannata da molte organizzazioni internazionali), l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE ha infatti suggerito che i ministri israeliani che diffondessero questo tipo di messaggi fossero colpiti da sanzioni europee. Dichiarazioni di incitamento all’odio contro i palestinesi e all’uso della violenza contro la popolazione di Gaza non sono nuove per entrambe i ministri, afferenti all’estrema destra israeliana. «L’affamamento deliberato dei civili è un crimine di guerra» aveva sottolineato Borrell, che aveva sottolineato come le frasi del ministro Smotrich «dimostrino, ancora una volta, il suo disprezzo per il diritto internazionale e per i principi fondamentali dell’umanità».

Di tutt’altro avviso sembra essere l’Italia. In risposta alla proposta di Borrell, il ministro Tajani ha infatti commentato che «Non è questo il modo di persuadere Israele a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco al Cairo». «Credo sia un grave errore – ha commentato il ministro – Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica. Vorrebbe dire rompere le relazioni diplomatiche con Israele. A chi gioverebbe?

Segue...

https://www.lindipendente.online/2024/08/30/il-governo-italiano-non-vuole-che-lue-sanzioni-i-ministri-israeliani-estremisti//?tg_rhash=cb891b7c9401eb

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