Iuris Prudentes
Da oltre 10 anni, magazine del Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS Guido Carli, scritto e curato dagli studenti.
DIRETTORE: Irene Ammendola - [email protected]
VICEDIRETTORE e WEB Edoardo Zaccagnini [email protected]
Siamo lieti di dare il benvenuto al nostro nuovo redattore Antonio Simonetti con l’articolo:
“Uso della forza nelle manifestazioni e nei cortei studenteschi”
✍️di Antonio Simonetti
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“ILVA uccide,LAF anche”
✍️ di Letizia Fierro
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✍️ di Enrica V***a
.vacca
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INTODUZIONE ALLA MATERIA
Prima di affrontare la questione, occorre fare chiarezza circa il cuore della stessa dal punto di vista descrittivo, sociologico e giuridico.
Per quanto concerne il primo aspetto, distinguiamo sei tipologie di abbigliamento femminile musulmano, elencate di seguito dalla meno alla più restrittiva:
a) Shayla: velo che copre solo i capelli
b) Hiyab: velo che copre i capelli e il collo
c) Al-Amira: velo che copre i capelli e il collo, scende sulle spalle e sul petto, ma lascia scoperto il volto;
d) Chador: velo che copre integralmente i capelli, il collo (si chiude sotto il mento), le spalle e scende fino ai piedi;
e) Niqab: velo che copre il capo e il busto, lasciando scoperti soltanto gli occhi;
f) Burka: velo che nella sua versione completa (afghana) copre tutto il corpo, compresi gli occhi, alla cui altezza è posizionata una retina che consente a chi lo indossa di vedere all'esterno.
Dal punto di vista sociologico, la diffusione tali indumenti varia da Paese a Paese, ed è frutto delle diverse circostanze storiche e politiche. In particolare, nell'emigrazione in Occidente l'uso è assolutamente minoritario, sino (in Italia) a tendere a zero nelle generazioni di immigrati più giovani.
Dal punto di vista giuridico, il dibattito è acceso. Vi è l’esigenza di comporre e bilanciare due interessi che, in tal caso, appaiono contrapposti: infatti, se da un lato il pluralismo religioso e l’integrazione culturale sono corollari di una società aperta e pacifica, dall’altro vi è la necessità di garantire l’incolumità e la pubblica sicurezza. È a tal proposito pertinente una considerazione di ordine pubblico: le persone travisate in modo da non essere riconoscibili (il lettore ritenga o meno adeguata in tale sede l’interpretazione estensiva del termine “mascherato” utilizzato nell’articolo 85 TULPS, ovvero dell’articolo 5 della legge 152/1975) non possono essere identificate dalle forze dell’ordine né, se del caso, descritte in modo efficace ai fini delle indagini dai testimoni.
✍️ di Irene Ammendola con la collaborazione della Prof.ssa Livia Salvini
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La legge di Bilancio 2023, L. n. 197/2022, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2022 n. 303, con 107 voti favorevoli (69 contrari e un’astensione). Sono varie le novità in essa contenute. Tra queste: sale a 85.000 euro il limite di ricavi o compensi per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario per i contribuenti titolari di partita IVA, l’efficacia di Plastic tax e sugar tax è posticipata al 1° gennaio 2024, sono previste agevolazioni per la compravendita degli immobili c.d. “green”.
L’art 1 co. 126 lett. a) della nuova legge di Bilancio ha, inoltre, introdotto una nuova disciplina fiscale sulle Criptoattività prevendendo l’aggiunta al co.1 art. 67 TUIR della lettera c – sexies (che riportiamo qui di seguito).
Art. 67 TUIR
“1. Sono redditi diversi :
[…]
c-sexies) le plusvalenze e gli altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività, comunque denominate, non inferiori complessivamente a 2.000 euro nel periodo d’imposta. Ai fini della presente lettera, per “cripto-attività” si intende una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga. Non costituisce una fattispecie fiscalmente rilevante la permuta tra cripto-attività aventi eguali caratteristiche e funzioni.”
Dall’introduzione di questa nuova lettera nasce una nuova categoria di redditi diversi. Tra questi rientrano le plusvalenze e gli altri proventi da cripto-attività.
Molti esperti per orientarsi nell’interpretazione della disposizione hanno usato come lente il regolamento Micar [Market in Crypto asset COM593(2020)]. Ciò nonostante, permangono dubbi applicativi vista l’ampiezza dei termini utilizzati, la complessità e la rilevanza del fenomeno (il valore delle cripto-attività possedute in Italia al 31 dicembre 2021 ammonta a 90 miliardi di euro, fonte: Chainanalysis).
Iuris Prudentes X Hortensia The Post
✍ di Federica Panzarella
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Se il linguaggio influenza il pensiero e il pensiero influenza il linguaggio ed entrambi sono inseriti all’interno di una realtà storica e sociale radicata da migliaia di anni, costruita dai tempi dell’Antica Roma sul Mos Maiorum e il Pater Familias, non si può negare una consolidata tradizione patriarcale avallata da un linguaggio e da un pensiero che vengono poco aiutati a progredire verso la parità di genere.
Attraverso il linguaggio, il patriarcato continua ad esercitare in modo subdolo il suo potere, anche attraverso l’uso delle basilari regole sintattiche della nostra lingua. Prenderne consapevolezza è tanto complicato quanto necessario per discostarsene. Dunque, partire dal linguaggio è imprescindibile per scardinare costumi patriarcali radicatisi nel tempo; per questo è necessario che la questione venga guardata e gestita come centrale.
Oggi Iuris Prudentes era presente insieme agli altri giornali LUISS all’evento organizzato in occasione della Giornata della Memoria.
✍️ di Alessandro Romano
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Tra i prodotti e servizi più all’avanguardia che “l’internet” offre al giorno d’oggi, non possiamo non includere le intelligenze artificiali (IA), ormai accessibili a tutti.
Numerosi sono gli esempi di queste tecnologie che, in un arco di tempo piuttosto ristretto, potrebbero cambiare radicalmente le nostre vite.
In realtà, le IA sono già in uso nella nostra quotidianità da alcuni anni (sotto forma di strumenti quali assistenti vocali, guide autonome e notifiche personalizzate).
All’alba del 2023, ciò che fa discutere è la velocità e il modo con il quale queste IA si stanno evolvendo, avvicinandosi sempre più all’immaginario fantascientifico con cui, nei film, vengono identificati i robot. Vi stupirà sapere, infatti, che la breve introduzione di questo articolo è stata scritta da “Chat GPT”: un bot che ad oggi rappresenta l’eccellenza assoluta in termini di intelligenza artificiale e che, negli ultimi mesi, è stato oggetto di dibattiti feroci e contrastanti, che al contempo ne analizzano l’utilità, ma guardano con timore alle possibili applicazioni di questa tecnologia.
Cos’è Chat GPT? L’acronimo “GPT “sta per Generative Pretrained Transformer, mentre “Chat” sta ad indicare il modo con il quale questa IA è stata impostata. Il suo funzionamento è simile a quello utilizzato da uno di quei bot a cui chiediamo assistenza in caso di difficoltà su un qualsiasi sito.
Chat GPT è pertanto un modello di elaborazione del linguaggio sviluppato da OpenAI: un’organizzazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di creare un’intelligenza artificiale amichevole (c.d. “friendly AI”) in modo che “l’umanità possa trarne beneficio”. Il fondatore, nel 2015, fu Elon Musk che, insieme ad altri investitori, ha donato oltre un miliardo di euro all’azienda, credendo fermamente di riuscire a sviluppare un IA che potesse essere utilizzata nel quotidiano per risolvere problemi di diversa complessità.
Fu così che nel 2022 ChatGPT diventa virale.
✍️ di Enrica V***avacca
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Il taser è un’arma non letale: una pi***la elettrica che ha lo scopo di paralizzare temporaneamente i muscoli del soggetto colpito. Infatti, invece di una pallottola, premendo il gr*****to vengono sparati due elettrodi posizionati su piccoli dardi che possono arrivare fino a sette metri di distanza e trasmettere una scarica di 63 microcoulomb di elettricità per 5 secondi.
L’arma venne inventata negli anni 60, ma i modelli che consentono l’immobilizzazione totale del soggetto furono sperimentati per la prima volta negli anni 90’.
In Italia è stato introdotto nel 2020: il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento che ha modificato le norme del Dpr 359/1991 sui criteri per la determinazione di armamento e munizioni delle forze dell'ordine. Ad oggi, l’arma è impiegata in via sperimentale in 18 città Italiane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova). I taser sono stati distribuiti a polizia, carabinieri e guardia di finanza, mentre a Roma il Consiglio comunale ha approvato una mozione per permettere anche alla polizia municipale di utilizzarli.
Il garante per i diritti dei detenuti Mauro Palma ha messo in guardia sui rischi dell’introduzione del taser, sostenendo che si tratta di un’arma a tutti gli effetti, da utilizzarsi con cautela e in situazioni assolutamente eccezionali “quando non sia stato possibile ricorrere ad altri mezzi meno impattanti, come l’uso della parola”. Infatti: “Il fatto che non sia letale non significa che debba essere di semplice utilizzo: va usato come misura di ultima istanza. Le autorità dovranno vigilare con grande attenzione per evitarne l'utilizzo improprio”.
✍️ di Ludovica Pirone
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Vi siete mai chiesti in quante modalità si può comunicare un messaggio? L’arte è sicuramente una di queste: attraverso essa si esprimono idee, sensazioni, emozioni, che possono portare a riflettere, a mettere in gioco i propri punti di vista, a soffermarsi, ad interrogarsi su situazioni ed argomenti nei riguardi dei quali non vi è mai stata particolare cura.
Ebbene Banksy, artista e writer (graffitista) Inglese, è uno dei messaggeri più potenti, nonché uno dei più importanti esponenti mondiali della Street Art: “l’Arte di strada”.
Le sue opere hanno un interessante ed originale punto di vista su questioni che riguardano l’ambiente, la politica, l’etica e la cultura, accompagnate da una intensa provocazione e tagliente ironia che contraddistingue il loro artefice e che spesso volge a trasmettere forti messaggi di denuncia, con l’intenzione di arrivare al pubblico in maniera diretta. Ed è proprio per questo che vengono effettuate per la strada, sulle mura degli edifici, sui ponti, poiché la strada è vissuta dalle persone quotidianamente e pertanto vi è una maggiore possibilità di far cogliere il messaggio, piuttosto che esporre nei musei, meno frequentati.
Banksy è in grado di trasformare luoghi pubblici, frequentati quotidianamente da tutti, in luoghi di riflessione, dove riesce a tramutare temi atroci in opere piacevoli, ironiche, scherzose, in grado di sensibilizzare anche i destinatari più piccoli, come i bambini, sulle problematiche proposte.
✍️ di Chiara La Rocca
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Una visita in Corea del Nord inizia sempre allo stesso modo: i pochi curiosi che vengono ammessi nel paese atterrano da un aereo di linea nel piccolo e ormai fatiscente aeroporto della capitale.
Per raggiungere il paese c’è anche un treno di epoca sovietica, che lascia Pechino tutti i lunedì, mercoledì e venerdì e, dopo una notte, arriva nel grigiore mattutino della stazione della capitale nordcoreana.
I passeggeri del treno dovranno passare i controlli alla frontiera sullo Yalu: il fiume sopra il quale passa il ponte ferroviario che connette la Repubblica Popolare Democratica di Corea, con la Cina.
Non è possibile visitare il Paese in maniera autonoma e indipendente: si viaggia solo se accompagnati, ventiquattro ore su ventiquattro, da guide fornite dal ministero del Turismo della Repubblica Popolare Democratica di Corea, che svolgono anche il delicato ruolo di assistere, istruire e controllare i turisti stranieri.
Il regime tenta di “vendere” agli stranieri un paese diverso e notevolmente più interessante.
La Corea del Nord è un Paese pieno di contraddizioni, nel quale, accanto a uno statalismo economico che rasenta l’autarchia, esiste un fiorente mercato nero di elettrodomestici e generi alimentari ed un crescente desiderio di consumismo per il superfluo quotidiano prodotto in Cina.
La società è forte e unita, le persone si aiutano a vicenda.
Nel nord-Corea impera la supremazia di Kim Il-Sung che priva i cittadini del senso di sé lasciando loro nient’altro che un timido eco di ciò che sono i diritti e le libertà.
Anche la famiglia del leader ha una pecora nera: il giovane Kim Jong Nam, figlio maggiore di Kim Jong Il e fratello dell'attuale comandante in capo Kim Jong Un.
Nel 2001 fu arrestato in un aeroporto giapponese con un passaporto falso: era fuggito di casa per andare a Disneyland. Nonostante esistano leggi e regolamenti in Corea del Nord, i cittadini sono costretti ad obbedire ai “Dieci Principi e Fondamenti del Lavoratore di un Sistema Unitario Ideologico”.
✍️ di Chiara La Rocca
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Il lavoro agile (c.d. smart working) è una particolare modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato, introdotta anche al fine di agevolare la conciliazione dei ritmi di vita e lavoro.
Costituisce un nuovo approccio al modo di lavorare e collaborare all’interno di un’azienda e si basa su quattro pilastri fondamentali: revisione della cultura organizzativa, flessibilità rispetto a orari e luoghi di lavoro, dotazione tecnologica e spazi fisici.
Possiamo ritenere che, con la nascita del lavoro in modalità telematica, il concetto di ufficio è divenuto ‘aperto’.
Ci si è chiesti se fosse onere del datore fornire al lavoratore gli strumenti utili a svolgere l’attività lavorativa in modalità smart. A tal proposito ho posto tale interrogativo al Prof.Avv. Raffaele Fabozzi, esperto in diritto del lavoro, il quale ritiene che:
“Dove il lavoratore non è in possesso di mezzi per svolgere in modo idoneo la propria attività lavorativa è utile che il datore li metta a disposizione, bisogna comunque tener conto del contesto aziendale, delle esigenze e costi in capo al datore di lavoro.”
La modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato può essere stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa; devono essere rispettati i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Il datore di lavoro è responsabile della sicurezza e del buon funzionamento degli strumenti tecnologici assegnati al lavoratore per lo svolgimento dell’attività lavorativa ed i lavoratori in smart working hanno diritto alla tutela prevista in caso di infortuni e malattie professionali.
✍️ di Daniele Fiorucci
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Valentino Pediroda è l’esempio vivente del fatto che l’innovazione non è il prodotto di eventi casuali, ma che solo lo studio approfondito può permettere di osservare i fenomeni da un punto di vista critico benefico alla ricerca.
Egli è il co-fondatore e CEO della società Modefinance, realtà triestina che si occupa di digitalizzare e automatizzare modelli di credit scoring tramite l’utilizzo di algoritmi di machine learning. Docente di Metodi Numerici presso l’Università di Trieste, sono numerosi gli studi riguardo le teorie sui metodi numerici che portano il suo nome.
Ho avuto l’occasione di intervistarlo e discutere di temi come l’innovazione, i possibili sviluppi futuri dell’analisi dei dati e la figura del data scientist, uno dei profili più richieste dal mondo del lavoro in questo momento storico-tecnologico.
Al momento della fondazione della società, nel 2009, lo studio dei dati era ancora un campo poco esplorato, è stato difficile, quindi, ottenere la fiducia dei primi finanziatori?
Effettivamente sì. Essere, sotto alcuni punti di vista, i precursori, non è mai semplice. Il fatto che Modefinance abbia indicato la strada che, col tempo si è rivelata vincente, ma che di fronte alla quale inizialmente non tutti erano pronti, si è rivelata una missione davvero complessa.
Quali erano i bisogni che mirava a soddisfare Modefinance nel momento in cui è stata fondata? Sono cambiati al giorno d’oggi?
Nel momento in cui siamo entrati in questo business, l’obiettivo era quello di creare uno scoring automatizzato che fosse più possibile globalizzato per tutte le aziende. In realtà, lo schema iniziale si è rivelato col tempo il mattoncino su cui abbiamo costruito quelle che oggi sono le nostre tecnologie. Quel mattoncino ha permesso alla nostra società di creare il prodotto Tigran, la piattaforma su cui le aziende e gli istituti finanziari possono automatizzare i propri processi di valutazione. Tutto è quindi iniziato con un’idea, anche se poi la sfida maggiore è stata realizzare l’infrastruttura e rendere il progetto funzionante e funzionale ai clienti.
✍️ di Enrica V***avacca
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La vicenda: La tragica vicenda dei “fantasmi di Portopalo” (o “strage di Natale”) è un sinistro marittimo avvenuto in acque internazionali nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1996, a 19 miglia nautiche (35 km) dalla località siciliana di Portopalo di Capo Passero (in provincia di Siracusa). La nave coinvolta (F174) è una vecchia nave di legno con a bordo più di 300 migranti provenienti da India, Pakistan e Siri Lanka. Quella notte, 283 passeggeri perdono la vita, 27 di loro sono dispersi e solo una trentina sono i sopravvissuti (anche se i numeri non sono precisi: si parla di “naufragio fantasma”).
La vicenda, all’epoca, fu etichettata come la più grande tragedia navale del Mediterraneo dalla fine della Seconda guerra mondiale, e rimase tale sino al naufragio di Lampedusa (avvenuto il 3 ottobre 2013, che causò la morte di 368 persone).
La dinamica del sinistro: Dalle ricostruzioni dei pochi superstiti, per affrontare il viaggio viene inizialmente scelta la nave da carico “Yiohan”. Tuttavia, a causa delle condizioni precarie della medesima, alle 470 persone che si trovano rinchiuse nella stiva viene imposto di trasbordare sulla nave F174: un battello anch’esso mal ridotto e con una capienza massima di 80 passeggeri.
Poche ore dopo, a causa di una mareggiata e delle pessime condizioni della F174, quest’ultima inizia ad imbarcare acqua. Pertanto, il comandante chiede aiuto alla nave Yiohan che, tornando indietro, impatta con la nave, facendola affondare. Solo una trentina di soggetti (tra cui il comandante) riescono a salire a bordo della Yiohan e a mettersi in salvo, raggiungendo le coste della Grecia. Qui i passeggeri vengono segregati e costretti all’omertà: la vicenda non deve ve**re allo scoperto. Nonostante pochi di essi riescano a fuggire e denunciare la vicenda alla polizia, quest’ultima non crede alle ricostruzioni dei superstiti, anzi, arresta i “clandestini”.
✍️ di Debora Mattei
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Il settore dei trasporti è una delle principali fonti di inquinamento ambientale. Nonostante l’automobile, con circa 1,2 miliardi di veicoli al mondo, sia il maggior responsabile dell’impatto ambientale, l’aereo rappresenta il mezzo di trasporto più inquinante se si considera la quantità di CO2 emessa per passeggero ad ogni chilometro percorso (285 grammi contro i 42 delle auto). Tali emissioni contribuiscono per il 3% circa al riscaldamento globale. Si tratta di un settore c.d. hard-to-abate, vale a dire che attualmente dispone di un numero limitato di strumenti e soluzioni in grado di ridurre significativamente le emissioni nel breve e medio periodo.
Da diversi anni le principali compagnie aeree investono nel c.d. sustainable aviation fuel (SAF): una serie di carburanti realizzati con materie prime rinnovabili (scarti di produzione, oli esausti, piante ed alghe) progettati per essere drop-in, ovvero, possono essere miscelati con il carburante fossile senza apportare alcuna modifica agli aerei che, al momento, possono utilizzare il 50% di SAF sul totale del carburante così da ridurre le emissioni di CO2 fino all’80%. Sebbene il loro utilizzo sia stato introdotto tra i punti di azione per raggiungere l’obiettivo “zero emissioni entro il 2050”, al momento il SAF presenta due criticità: l’alto costo e la bassa produzione. Infatti, nel 2021 il suo utilizzo ammontava solamente allo 0.1% di tutto il carburante impiegato nell’aviazione. Ancora oggi, il fattore prezzo costituisce il principale ostacolo alla sua diffusione: i carburanti derivanti da fonti rinnovabili sono eccessivamente costosi rispetto al normale Jet Fuel e si prevede che i due saranno reperibili allo stesso prezzo non prima del 2037.
✍️ di Giulia Giancasprogiancaspro_
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Da venerdì 6 ottobre a domenica 9 ottobre si è tenuto, nelle sedi dell’Università LUISS Guido Carli di Viale Pola e Viale Romania, il Jeiom 2022 – Junior Enterprises Italy October Meeting. È il più grande evento nazionale di network e formazione dedicato a tutte le Junior Enterprises italiane, associazioni no profit gestite interamente da studenti universitari con lo scopo di diminuire il divario esistente tra la preparazione teorica e la pratica nel mondo del lavoro.
L’evento è stato organizzato da JELU Consulting (Junior Enterprise della LUISS Guido Carli) e JECatt (Junior Enterprise dell’Università Cattolica di Milano).
Nel corso delle tre giornate, sono susseguiti workshop, company fair, networking, momenti di svago e socialità, occasioni per confrontarsi con aziende di rilievo e crescere a livello sia professionale, che esperienziale e personale.
Il tema principale e colonna portante dell’evento è stato il Made in Italy, declinato ed analizzato in tutte le sue sfaccettature: dal rispetto del territorio, alla comunità, ai patrimoni locali, fino alla valorizzazione delle nuove generazioni, i futuri imprenditori del domani.
✍️ di Chiara La Rocca
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L'intelligenza emotiva viene definita come la capacità di un individuo di riconoscere, di distinguere, di etichettare e di gestire le emozioni proprie e degli altri, essa racchiude al suo interno quelle capacità di consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nella gestione delle relazioni sociali, che qualunque persona può sviluppare e che si rivelano fondamentali per ogni essere umano.
Il concetto d'intelligenza emotiva ha iniziato a dive**re "famoso" solo fra il 1995 e il 1996, in seguito alla pubblicazione di un libro sull’argomento da parte dell'autore e giornalista scientifico Daniel Goleman. Secondo Goleman ciascun individuo è dotato di un'intelligenza emotiva "generale" fin dalla nascita, egli la considera inoltre come uno strumento fondamentale nell'ambito del successo lavorativo.
Furono, due studiosi della psiche, Salovey e Mayer a dare una definizione della stessa per la prima volta.
Il grado di intelligenza emotiva secondo il modello di Salovey e Mayer viene misurato mediante il test di intelligenza emotiva Mayer-Salovey-Caruso. A differenza dei classici test del QI, nel MSEIT non ci sono risposte obiettivamente corrette; questa caratteristica, peraltro, ha largamente contribuito a mettere in discussione l'affidabilità dello stesso. È infatti una delle principali critiche avanzata nei confronti dell'intelligenza il fatto che questa non può essere misurata in maniera oggettiva.
✍️ di Enrica V***avacca
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Il d.l. n. 4 del 2019 ha introdotto il Reddito e la Pensione di cittadinanza quali misure fondamentali di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, ponendone la decorrenza dal 1° aprile 2019.
In molti si sono interrogati sulla possibilità, per i soggetti detenuti, di beneficiare di tale istituto: nel d.l. istitutivo, l’unica menzione inerente ad eventuali condanne dei soggetti beneficiari compariva all’art. 7 co. 3 (denominato “sanzioni”), che recitava:
«Alla condanna in via definitiva per i reati di cui ai commi 1 e 2 e per quello previsto dall'articolo 640-bis del codice penale, nonché alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti per gli stessi reati, consegue di diritto l'immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito. La revoca è disposta dall'INPS ai sensi del comma 10. Il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima che siano decorsi dieci anni dalla
condanna.»
Nulla compariva invece all’art. 2, che elencava i requisiti (personali, reddito-patrimoniali e relativi al godimento di beni durevoli) che doveva possedere il soggetto al fine di poter richiedere con successo il RdC. Tra i requisiti personali l’articolo presentava unicamente quello della cittadinanza italiana (residenza e soggiorno).
Il testo venne successivamente coordinato con la legge di conversione 28 Marzo 2019 n. 26, recante «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni». Questa aggiunge importanti disposizioni volte a disciplinare specifici casi, tra questi, quello dei soggetti richiedenti che siano destinatari di misure cautelari.
✍️ di Enrica V***avacca
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Il fenomeno: Il termine “hikikomori” (tradotto dal giapponese: hiku - ti**re indietro - e komoru – ritirarsi -) identifica un disturbo (diffuso principalmente in Oriente) che si manifesta nei giovani attraverso il ritiro sociale, l’autoesclusione dal mondo esterno, l’isolamento e il rifiuto totale per ogni forma di relazione e per la luce del sole (gli hikikomori, spesso, sigillano le finestre con carta scura e nastro adesivo). Per quanto concerne il rifiuto di vedere il sole, questo può essere ricollegato ad un mito shintoista sulla dea del sole Amaterasu: “Dopo lunghi scontri con il fratello, in segno di protesta Amaterasu si è rinchiusa in una caverna, isolandosi dal mondo. Oscurità e morte consumarono il Giappone. Solo con gli sforzi di milioni di altre divinità, Amaterasu fu attirata fuori dalla caverna e il mondo tornò alla luce e alla salute”.
I soggetti colpiti sono in genere giovani ragazzi primogeniti, di ceto sociale medio-alto e di età compresa tra i 19 e i 30 anni. Solo il 10% dei soggetti toccati dal fenomeno è di sesso femminile. Tuttavia, è possibile che molti casi di hikikomori tra ragazze non siano riconosciuti come tali, in quanto, per la cultura giapponese, il ritiro in casa della donna è una consuetudine.
I sintomi: Nonostante non esista ancora una definizione ufficiale dell’hikikomori a livello internazionale, il Ministero della Salute giapponese (MHLW) ne ha indicato alcune caratteristiche e sintomi specifici:
• Reclusione all’interno delle mura domestiche senza alcun accesso a contesti esterni, per almeno 6 mesi;
• Nessun interesse verso attività esterne (la scuola o il contesto lavorativo), di conseguenza nessuna relazione esterna con compagni o colleghi di lavoro, o con i propri familiari;
• Si esclude la diagnosi di hikikomori qualora il soggetto soffra di un disturbo psichiatrico di maggiore gravità che possa sovrapporsi al ritiro sociale (schizofrenia, ritardo mentale, depressione…) o altre cause che possano giustificare il ritiro sociale.
✍️ di Irene Ammendola
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Come noto ai più, il 25 settembre gli italiani saranno chiamati al voto per eleggere i membri di quella che costituirà la diciannovesima legislatura.
La data è fissata, in conformità con l’articolo 61 della Costituzione tra i 60 e i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere.
Dinanzi alle tornate elettorali, l’italiano spesso cerca di fare i “conti in tasca” al suo futuro, o passato, rappresentante in parlamento. Ma quanto guadagnano?
Diamo a queste speculazioni delle cifre effettive.
Innanzitutto, va detto che a riconoscere l’indennità parlamentare è lo stesso dettato costituzionale.
L’art. 69 Cost. recita: “I membri del parlamento ricevono un indennità stabilità per legge.”
La legge in questione è la l.1261/1965 che delega agli uffici la determinazione dell’indennità stabilendo un tetto massimo. Non deve superare "il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate".
Quanto effettivamente corrisposto è però di molto inferiore al massimo consentito, in un ottica di contenimento delle spese dell'Istituzione parlamentare. Infatti, considerando anche la detrazione delle imposte, ciascun parlamentare oggi percepisce mensilmente all’incirca 5.000€ (ridotti di 300€ per i deputati che svolgono anche un'altra attività lavorativa), a fronte dei circa 16.000€ che potrebbe percepire in assenza di riduzioni.
The collaboration among ASP and our university students' journals keeps going on anticipating the opening of the Crimea Academic Forum. 🇺🇦
Iuris Pridentes X
✍️ di Chiara La Rocca
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“Crimea's troubled history began in 1954, when Soviet leader Nikita Khrushchev gave the peninsula to Ukraine to celebrate 300 years of union with Russia.
Within the Soviet Union it was a transfer of administrative jurisdiction that did not involve major changes. Putin's view was that such a donation was nothing more than "a historical injustice."
In 1992, after the dissolution of the USSR, Crimea proclaimed its independence.
Despite this, the Government decided to remain within Ukraine as an autonomous republic, with its own Parliament and Government based in Simferopol, the capital of Crimea.
In 2010 the concession to Russia to have control over the port of Sevastopol was renewed, Russian fleet was allowed to maintain an important garrison on the coast bordering the Black Sea and guaranteed Putin's navy an outlet to the Sea of Marmara and, from there, to the Mediterranean. In November 2013, following President Viktor Ianukovich's decision not to sign the political and economic association treaty with the E.U., a protest movement known as "Euromaiden" developed in Ukraine.
In February 2014, with the fall of pro-Russian President Viktor Ianukovich and the seizure of power by the nationalist, a pro-European opposition, the Crimean parliament decided to hold a referendum to secede from Kiev.
Due to this decision pro-Russians took to the streets to support the cause of secession.
Russia, which did not recognize power to the new government in Kiev, sent military forces and resources to protect the main centers of the peninsula. The provisional government in Kiev denounced "the invasion" and continued to assert that it did not want to surrender the Crimea.
On March 20th, four days after the referendum, the accession treaty was ratified by the Duma, the lower house of the russian Parliament.”
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Our Story
DIREZIONE:
Elena Mandarà - [email protected]
VICEDIREZIONE e WEB:
Clotilde Formica - [email protected]
CAPOREDATTORI RESPONSA:
Francesco Mezzasalma - [email protected]
CAPOREDATTORI FATTO E DIRITTO:
Leonardo Esposito - [email protected]
Thilina Dulanjana Fernando Muthuwadige - [email protected]
IURIS TV:
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Il racconto degli scenari digitali che cambiano il mondo. Un osservatorio sul presente per costruire il futuro, dal web ai new media, dalla scuola alla società, dall'economia all'a...
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Rivista elettronica di Filosofia, fondata nel 2009 e pubblicata da Inschibboleth Edizioni
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