Aldo Torchiaro

Ottaviano Del Turco ci ha lasciati.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, un dolore immenso.
È stato un grande leader politico e sindacale che ha combattuto con coraggio e intelligenza uniche per una sinistra riformista, fin quando non è rimasto vittima della malagiustizia politica che ha spazzato via una classe dirigente ineguagliabile.
Le mie sentite condoglianze a Guido Delturco e a Givanni DelTurco.

Che orgoglio avere Paolo Guzzanti come centravanti di sfondamento a Il Riformista.
Leggete per capire: ecco perché molti stanno con dittatori e antisemiti.

E noi, fieramente dalla parte opposta.

L'Italia snobba la controffensiva ucraina, qui "l’aggredito ha più colpe dell’aggressore" e poi Zelensky "è ebreo"... Nel nostro paese è raro trovare qualcuno che apprezzi la reazione di Kiev: manca la solidarietà popolare con chi prova a respingere gli invasori. Anche perché Zelensky paga il fatto di essere ebreo

Intelligenza artificiale e cyberwar. Deep fake e dark web. Scelta di genere e diritti q***r. Smart working e metaverso. Cannabinoidi leggeri. Piena cittadinanza, inclusa la pratica atletica, dei transessuali.
In che anno siamo? Come si fa a portare l’agenda di questo presente nell’obsolescenza dei palazzi romani? […]

Leggi il mio editoriale su Il Riformista.

L'agenda dei parrucconi: il tempo passa e la politica fatica a capirlo. Il bisogno di riforme chiare che aprano gli occhi sul futuro Intelligenza artificiale e cyberwar. Deep fake e dark web. Scelta di genere e diritti q***r. Smart working e metaverso. Cannabinoidi...

Crisi di idee. Di linea politica, di tenuta. Quello di Italia Viva è un paradosso: ha un leader capace e una solida comunità militante ma non sa uscire dall’impasse della guida a pilota unico (su ottovolante).

Matteo Renzi, da rottamatore a rottamato. Italia Viva mette in discussione il suo leader: la crisi, l'assemblea e il congresso Italia Viva conosce giornate incandescenti, e non è per il clima. La svolta a sinistra di Matteo Renzi, annunciata a...

La bava al posto dell'inchiostro.

Pretendere, fino a ottenerle, le dimissioni. Di questo, quello, quell'altro. Prima della condanna? No, prima ancora del dibattimento di primo grado. Invocare il passo indietro e il passo di lato. Al primo sospetto. Evocare la galera. Le pene esemplari, un po' per tutti (che però, se per tutti, non sarebbero più esemplari). Intercettare, diffondere, pubblicare i brogliacci. Anche se capiti a metà e copiati male. Nel caso di papà Turetta, metterlo alla gogna. Subito, prima di ascoltarne i motivi, di esaminare le dinamiche. Auspicarne il licenziamento, la rovina.

Che cosa siamo diventati, noi giornalisti?

Vendiamo poco. Contiamo zero. E allora vendichiamo il nostro decadimento esortando il mondo al bagno di sangue rigeneratore, alle manette generali, alla berlina universale. Facciamo strame dello stato di diritto, dei principi etici e costituzionali, della correttezza professionale minima.

Questa nostra professione va nobilitata. Ripresa per i capelli e rimessa in piedi.

I cattivi maestri vanno sanzionati, e se ci fosse coraggio: allontanati.

Dovremmo fare tutti un esame di coscienza. E poi forse anche di deontologia, prima di continuare a esercitare.

L'unica forma di governo che guida l'Italia, alla fine, è il piemmerato.

Un nuovo centrosinistra che vada da Fratoianni a Matteo Renzi. A guida Pd (ti pareva), ma con rispetto per le identità ben distinte di ciascuno.
Dalla mia intervista di oggi con Goffredo Bettini, dirigente visionario della sinistra.

Il fantasma del voto anticipato, Bettini: "Teniamoci pronti. Renzi non vuol essere crocefisso al suo passato. E una nuova Margherita può partire dal 10%" Goffredo Bettini, il kingmaker della sinistra prima romana, poi nazionale, ha vissuto una prima parte della vita nel Pci, una seconda nel Pd. Sempre circondato da alcune amicizie - tra vita politica e vita privata - alle quali ha dedicato il suo ultimo libro

Dalle 8.35 in diretta su Radio Leopolda per commentare insieme i giornali di oggi e la giornata politica che inizia.

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Biden si ritira. E adesso?
Raggiungeteci per l’edizione straordinaria di Pocket Coffee oggi alle 8.35 in diretta su Radio Leopolda.
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Biden si è ritirato. Proprio come avevo scritto il 4 luglio: appena terminerà la Convention di Trump, Biden farà il suo annuncio.
Stavolta avevo predetto il come, il cosa, il quando. Mi manca il Chi.

Joe Biden: "Vado avanti". Ma gli 007 americani rivelano la data del ritiro  «Biden si ritira, ha già scritto il discorso. Lo tiene pronto, l’annuncio sarà scioccante ma chi deve sapere, sa gi&ag...

Sempre sommessamente, ricordo.
Quindici giorni fa su Il Riformista pubblicavo un editoriale dove dicevo che un ciclo politico è finito e che lo spazio dei riformisti di Matteo Renzi è nella battaglia per cambiare la sinistra, indicando l'esempio dei laburisti di Starmer e auspicando un dialogo con i riformisti dem.
Venni coperto di insulti dalla fan base renziana.
Oggi, due settimane dopo, Matteo Renzi riassume lo stesso pensiero in una intervista al Corriere, ripetendo anche il passaggio sulla fine di un ciclo politico. E cogliendo per intero il nostro invito.
Gli amici lettori che avevano protestato tanto adesso lo sanno: gli analisti politici talvolta dicono in anticipo quello che i politici non possono (ancora) dire.
Continuate a leggerci numerosi.

La lezione di Starmer a riformisti, libdem e moderati: si torna a vincere. Renzi può raccogliere l'invito Il New Labour di Keir Starmer, riedizione di quello di Tony Blair, torna a vincere in UK. E a vincere bene. La notizia, di per sé attesa e largamente prevista, si staglia su un contesto in cui riformisti, liberaldemocratici e moderati stanno arretrando

Dalle 8.35 live su Radio Leopolda per iniziare insieme questa giornata decisiva per l’Europa e di grande attesa per le mosse che deciderà di fare Giorgia Meloni: farà melina o darà il kick off a una destra istituzionale europea?

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Oggi dalle 8.35 in diretta su per iniziare insieme la giornata politica.

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Ma quando è successo?
Quando la politica ha abdicato al suo ruolo e deciso di non decidere più niente? Capirlo, vederlo è importante.
Perché la crisi della politica, del potere degli eletti, della democrazia decidente è il punto centrale dello scontro di civiltà: la democrazia liberale versus tirannie e democrature non può competere. Perché ha le ruote sgonfie.
Di questo ho parlato con Giovanni Orsina per Il Riformista oggi.

Orsina: "La politica bloccata da diritto e mercato, ci rimangono solo Orbán e Trump, leader populisti" Il politologo Luiss esamina le ragioni che hanno portato all’indebolimento della politica dopo che ha "invocato un sistema di vincoli e di limiti che l’hanno defraudata". Democrature e autoritarismi invece tengono il passo

Hanno sparato a Donald Trump, durante un comizio. Ferite lievi all’orecchio destro, erano proiettili piccoli, da pi***la di piccolo calibro.

Spari contro Trump durante comizio elettorale, panico e fuga: sangue da orecchio destro Spari contro Donald Trump durante un comizio elettorale. E’ quando accaduto poco dopo la mezzanotte italiana del 14 luglio a...

Ieri per il Riformista ho fatto parlare di riforme Mario Segni, il padre dei referendum elettorali che hanno dato vita alla seconda repubblica. Oggi Stefano Folli riprende quell'intervista, in parallelo con quella di Cazzullo e Labate per il Corrriere della Sera a Paolo Cirino Pomicino.

Non spoilero i contenuti: chi vuole le può trovare sui siti delle due testate.

Due lezioni però possiamo trarle e tracciarle qui.

La prima: le vecchie sequoie della storia politica italiana hanno ancora più idee di quante se ne trovino tra i dirigenti emergenti di alcuni grandi partiti di maggioranza e opposizione. La scuola Dc è stata una scuola politica irripetibile.

E sul nostro mondo, su noi giornalisti: talvolta anche il piccolissimo Riformista corre parallelo al Corrierone. Noi non arriviamo a 10, loro sono più di 1000. Ma giochiamo anche noi la partita, tutta intera. Senza risparmiarci.

Pomicino e Segni: due opposte Dc, stessa critica al premierato Il primo intervistato dal Corriere, il secondo dal Riformista, uno contro e l’altro favorevole alla riforma di Meloni. Ma accomunati dalla stes…

L'abuso d'ufficio era un reato abusivo. E' stato eliminato. Ed è un gran bene. Se fosse stato eliminato prima ci saremmo risparmiati migliaia di ore di processi inutili, tonnellate di carteggi, decine di milioni di euro buttati tra costi della giustizia e per gli avvocati.

Per non parlare del costo più alto: Comuni fermi, amministrazioni bloccate. Che si traduce in progetti impaludati, contratti congelati, opere cancellate.

Il governo ha fatto finalmente un passo coraggioso. Non basta. Ma almeno questa va riconosciuta come riforma importante. Ora avanti sulla separazione delle carriere e per sanzionare le responsabilità dei magistrati (mille innocenti in carcere ogni anno, non so se ci si rende conto...)

Ne ho parlato oggi su Il Riformista in una conversazione con il Viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

Sisto: "La giustizia cambierà, è una riforma storica, ora la separazione delle carriere" Il Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, Forza Italia: "Con il Ddl Nordio approvato adesso inizia per l’Italia un ‘new deal’ che restituisce fiducia nel sistema giudiziario". Adesso la maggioranza punta sulla separazione delle carriere, "norma sulla quale iniziò a lavorare Giac...

Dalle 8.35 in diretta su Radio Leopolda per iniziare insieme la giornata.

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Dalle 8.35 in diretta su Radio Leopolda. Dai giornali in edicola agli appuntamenti della giornata politica di oggi, insieme a Carmine Abate sempre sul telefono scaricando la migliore app per l’informazione radio

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Dalle 8.34 in diretta su Radio Leopolda per commentare insieme questa giornata politica. Chi ci segue? Avete già scaricato l’app?

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Anche oggi in diretta dalle 8.35 su Radio Leopolda (www.radioleopolda.it) per commentare insieme autonomia e referendum, Europa e infrazione, terzo polo e partito dei riformisti da unire.

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Dalle 8:35 in diretta su Radio Leopolda per muovere insieme qualche passo nella giornata politica che si apre.

Dimissioni di Renzi, esito elezioni e ipotesi di scenario tra rimpasto e futuri commissari: dalle 22 sono in diretta per parlarne sul canale 264, Cusano Tv.

Il vicepresidente del Consiglio italiano, Matteo Salvini, oggi ha chiamato "Criminale instabile" il presidente della Francia, . Stesse parole di Putin sul nostro miglior partner Ue.
Il Quirinale dovrebbe chiamare Salvini: spiegazioni, scuse o dimissioni per stasera stessa.

Votate chi volete, domani. Ma non Putin. Dice: "Non c'è sulla scheda". C'è, c'è, fidatevi. Sotto diversi nomi, Putin è sulla scheda rossa delle Europee in 6 liste diverse.
Per Il Riformista ho parlato con Jacopo Iacoboni di agenti di influenza russa

Iacoboni racconta le ingerenze russe: "Influencer e liste, così lo Putin tenta di inquinare le democrazie" La strategia russa gioca anche sulla distrazione dell’opinione pubblica: più si parla di Israele e Palestina, meno si guarda all’Ucraina

Dalle 8.35 in diretta su Radio Leopolda per capire insieme che giornata sarà.
Chi ci segue?

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Le parole di Giorgia Meloni su Matteotti disarmano la narrazione di una certa vecchia sinistra. E se adesso fossero costretti, invece che agitare lo spauracchio dell'eterno fascismo, a fare politica?
Ne ho scritto per Termometro Politico. Attendo commenti.

La Regina è nuda E adesso che Giorgia Meloni lo ha detto chiaramente, che quei criminali degli « squadristi fascisti » hanno ucciso Matteotti, « l’eroe coraggioso », che si fa?

Live dalle 20.30 dalla redazione del Riformista sul canale 264 per un confronto con alcuni candidati alle Europee

Una mia conversazione con il generale Mario Mori, il servitore dello Stato cresciuto come braccio destro del generale Dalla Chiesa che oggi i pm di Firenze vorrebbero rimettere nel tritacarne.

Il generale Mori: "Favoleggiamento durato 27 anni, i detrattori ora cosa s'inventeranno per vendere libri e giornali?" Raggiungiamo il Generale Mario Mori, 83 anni – a lungo comandante del Ros e poi direttore del Sisde – mentre...

Anche oggi dalle 8.35 in diretta su Radio Leopolda per dare una mano a leggere e interpretare i fatti sui giornali.
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