Esperance Hakuzwimana

Esperance Hakuzwimana

Scrittrice

Per info e inviti: [email protected]

Vincono la terza edizione della kermesse, nelle quattro categorie di c 17/04/2024

"La banda del pianerottolo" ha vinto un premio.
Una giuria di tantissimi bambine e bambini entusiasti ha deciso che zio Ruben, Cami, Timo e tutti gli altri meritassero di vincere e io sono più felice che mai.

Grazie Libro Aperto - Festival della Letteratura per Ragazzi perché dai agli umani in divenire il potere delle storie e della fantasia. Grazie Baronissi per il cielo bello, gli spazi grandi, i genitori attenti e i colleghi e le colleghe che scrivono che sono diventati amici subito.

Festival come questi devono esistere per sempre. E così sarà finché c'è qualcuno che racconta e mostra quanto è bello leggere ✨

Vincono la terza edizione della kermesse, nelle quattro categorie di c Grande successo di pubblico e tanta partecipazione di famiglie, esperti di settore, autori e appassionati per la terza edizione di Libro Aperto - Festival

04/04/2024

19 aprile, Carré (VICENZA)!

VENERDì 19 APRILE sarà con noi Esperance Hakuzwimana. ✨

Espérance Hakuzwimana è nata in Ruanda nel 1991. Sopravvissuta al genocidio, è stata adottata da una famiglia italiana ed è cresciuta in provincia di Brescia.
Ha studiato all’università di Trento, e nel 2015 si è trasferita a Torino, dove ha frequentato la Scuola Holden e dove fa attivismo collaborando con associazioni contro il razzismo.

Si definisce una attivista culturale: la sua lotta principale infatti è quella alla narrazione, per riuscire a smontare gli stereotipi alla base di tutte le discriminazioni. Fa parte del movimento "Razzismo br**ta storia" e su Radio Beckwith Evangelica tiene una rubrica su libri e attualità
Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro con la casa editrice People, intitolato “E poi basta. Manifesto di una donna nera”. Il suo romanzo d'esordio Tutta intera è stato pubblicato da Einaudi ha pubblicato nel 2022. Il suo ultimo libro è Quelli del pianerottolo (Mondandori).

Esperance è una autrice che ha passato l'infanzia tra i libri, che ama fin da piccola, e la difficoltà di scoprirsi diversa dalle persone che la circondano. Per lei nel percorso di crescita e ricerca della propria identità le parole hanno un significato particolare: sono nei libri che la fanno sognare e la formano, nei trafiletti di poche righe che parlano (troppo poco) del Ruanda, nei commenti razzisti per strada.
Ma le parole sono anche il mezzo espressivo che fa suo, scoprendo dentro di sé il bisogno e il dovere di raccontare: "È sempre stata una cosa per me molto naturale scrivere, in particolar modo scrivere per gli altri".
Fermamente convinta che le voci delle persone di colore in Italia (immigrati, seconde e terze generazioni, persone adottate) devono essere ascoltate per non perdere una parte fondamentale della nostra storia e cultura, con il suo vissuto, ci ricorda che questa conversazione va fatta: le parole, in fin dei conti, servono anche (e soprattutto) a questo.

Dopo una vita trascorsa a rispondere alle domande e alle curiosità altrui, sulle sue origini, sulla sua pelle, sulle sue opinioni, Espérance Hakuzwimana si serve della scrittura come strumento per riappropriarsi del suo spazio ed esporsi, rivelarsi – a modo suo, nei suoi termini, alle sue condizioni.

Il suo romanzo è un libro di storie che aspettano di essere raccontate e di confini e limiti.
Confini certi del mondo della protagonista bambina, confini tra le persone e l’individuo della protagonista adulta.
Limiti delle parole che non sempre hanno abbastanza potenziale per esprimere ogni cosa.

Senza edulcorare nulla né esagerare, questa giovane autrice sfida i lettori e ognuno a mettersi in gioco e abbracciare la complessità. Quella che sta dentro di noi e quella che ci circonda. Per creare la base di una collettività moderna in cui fiorire e crescere.

04/04/2024

17 aprile, ONLINE!

1 Ora e 10 Libri. Un filo conduttore.
Libri consigliati per la lettura ad alta voce.

▶ Mercoledì 17 Aprile 2024
Scopriremo, dalle 18.00 alle 19.00, i 10 libri per ... della scrittrice Esperance Hakuzwimana
10 libri per… Storie da leggere in ogni contesto, storie contro la storia unica, storie contro gli stereotipi.

Tutte le info per ricevere il link di collegamento zoom si trovano qui: https://www.associazionenausika.it/2024/03/12/i-mercoledi-bibliografici-17-aprile-2024/

04/04/2024

12 aprile, LECCO!

📣Nuovi appuntamenti in arrivo!

In collaborazione con 𝐀𝐥𝐥𝐢𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐨𝐟 𝐁𝐀𝐌𝐄 𝐯𝐨𝐢𝐜𝐞𝐬 e Associazione Dinamo Culturale abbiamo organizzato alcuni incontri sul 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, termine con cui si indicano i figli di immigrati nati e/o cresciuti nel paese di immigrazione.

🎤Iniziamo 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟏𝟐 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟖.𝟎𝟎 presso la Sala conferenze del 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐏𝐚𝐮𝐫𝐞 con un incontro con l'autrice Esperance Hakuzwimana, nata in Ruanda e cresciuta in provincia di Brescia, autrice di 𝙀 𝙥𝙤𝙞 𝙗𝙖𝙨𝙩𝙖. 𝙈𝙖𝙣𝙞𝙛𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖 𝙣𝙚𝙧𝙖 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙖 e 𝙏𝙪𝙩𝙩𝙖 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙖.

🎥 Proseguiamo poi 𝐢𝐥 𝟏𝟓, 𝐢𝐥 𝟏𝟕, 𝐢𝐥 𝟏𝟖 𝐞 𝐢𝐥 𝟐𝟐 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 con una serie di corti e mediometraggi.

🔸Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Comunitaria del Lecchese.

Photos from Comune di Aviano's post 23/03/2024

"....ci sono certi desideri che ci rendono felici non tanto quando si esprimono, ma quando ci mostrano cosa siamo diventati per realizzarli."

12/02/2024

Da una storia ai laboratori.
Guarda un po' che giri meravigliosi si fanno i fili di Timo e le nuvole di Cami!

Grazie Daniela Bises - Laboratori teatrali per bambini, adolescenti, adulti sono tempi ardui, ma chi trasforma le parole in magia vince sempre, vince sempre.

✅ Per una sezione della scuola primaria Filippo Bassi del Comune di Castel Maggiore si è concluso la settimana scorsa il laboratorio teatrale "Giù la maschera" proposto e condotto per Uscire dal Guscio da Daniela Bises - Laboratori teatrali per bambini, adolescenti, adulti 🎭 .
📖 Il libro “La banda del pianerottolo” di Espérance Hakuzwimana (Mondadori
2023, attualmente finalista per la sezione scuola primaria del Premio Letteratura Ragazzi Cento) è stato uno degli strumenti di lavoro+gioco+indagine+sperimentazione del gruppo.
Nell'immagine sono impresse due impronte "lasciate" dal gruppo: uno scatto ripreso durante uno dei momenti di condivisione in cerchio, e un testo poetico che si è quasi composto da solo, ascoltando e raccogliendo i desideri e i bisogni espressi dalle bambine e dai bambini partecipanti. Troviamo che queste parole rappresentino molto anche noi e i nostri desideri/bisogni, anche se siamo più grandi: anche per noi sono infatti importantissime le relazioni e il tempo condiviso, la partecipazione a progetti comuni, la vicinanza con le persone che ci fanno stare bene, e lo "stare bene" in senso ampio, anzi ampissimo!
Unione Reno Galliera Comune di Castel Maggiore

Sanremo 2024 - Ghali con Ratchopper canta "Italiano vero" 10/02/2024

Perché non se ne perda traccia,
perché non ci dobbiamo perdere noi.

Sanremo 2024 - Ghali con Ratchopper canta "Italiano vero" https://www.raiplay.it/programmi/festivaldisanremo - Nella quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover, Ghali con Ratchopper propone un medley...

La letteratura palestinese in lingua italiana - riveArabe 22/12/2023

Ah ❤️🇵🇸

La letteratura palestinese in lingua italiana - riveArabe Vi offriamo una lista delle opere palestinesi tradotte in lingua italiana. A cura di Antonino d'Esposito e Jolanda Guardi.

Espérance Hakuzwimana: trovare la pace - Rassegna L'école 18/12/2023

A inizio mese ho presentato “Tutta intera” ufficialmente per l’ultima volta. Capiterà altre volte ma questa è stata la mia ultima perché a un certo punto le storie diventano grandi e ce la fanno da sole.

È stato ad Asti, è stato in uno spazio bellissimo ed è stato con Yannick Nyankiko che è rwandese come me e incontrarlo mi è parso il sogno più bello degli ultimi tempi.

È una chiacchierata a cui tengo molto perché è piena di onestà e purezza. Le mie ma più probabilmente quelle di Sara, Tajaeli, Charli Di, Giulio Abour, Zakaria Laroui e tutte le vite che ho messo in un romanzo che mi rende sempre orgogliosa e che mi fa commuovere in una parte di me che conosco bene.

Buon ascolto, buone madri e che sia pace emotiva per chiunque ✨

Espérance Hakuzwimana: trovare la pace - Rassegna L'école Espérance Hakuzwimana nasce in Ruanda nel 1991.È una donna nera italiana, un’attivista culturale.Parla di adozione, di migrazione e minoranze. Alza la voce s...

30/11/2023

Ci avevano detto che era finito tutto - “adesso si torna alla normalità” - ma dopo una pandemia, i sogni spezzati, i corpi lontani e le lavagne di pixel, alla normalità non si torna manco per niente e bisogna dirlo e scriverlo, viverlo e testimoniarlo.
Per onestà, almeno.
Nei confronti di chi l’ha scuola se l’è vista togliere e rimettere senza preavviso, senza un tempo di ripresa con una velocità disumana e ingiusta.
Per correttezza, credo.
Verso chi ha visto scivolare via insieme alle sedie con le rotelle l’ultimo anno delle elementari, la maturità, i primi amori, i bigliettini per suggerire, la tensione giusta delle interrogazioni, le biro che cadono, i temperini, le corse all’aperto e pure i litigi, i confronti, gli affronti della vita vera e degli adolescenti.
“La scuola ha riaperto come dopo una nevicata” arriva proprio lì, nel punto esatto che non avevi previsto dopo un anno e mezzo dalla fine dell’incubo.
Ed è una bandiera bianca in mezzo a una liturgia, un testamento aperto alla fine del primo atto di una rivoluzione culturale.
Tutto merito dei ragazzi che hanno parlato, delle ragazze che hanno incrociato le gambe, di chi le ha ascoltate, trascritte, validate e volute queste teste pensanti, vivissime che sono sugli autobus, in camera, in mezzo alla strada, sui social, al cinema, sul campo o al parco, in viaggio, nel letto e anche in aula. Soprattutto in aula. Scosse e stanche da un paese che gli toglie i fondi per la salute mentale che abbiamo perso tutti quanti ma che si vanta di rendere tutto digitale per mantenere ancora la giusta distanza.
Ma la giusta distanza non c’è più, prof.
Non c’è più nessuno: la classe è uscita.
La distanza non c’è più prof.
La scuola, come la sapevamo noi, ormai è finita.

NERO Editions

17/11/2023

Non presento spesso i libri degli altri per mille motivi ma per “Parlami” di Francesco Zani edito da Fazi Editore un’eccezione si fa. Per Gullit soprattutto, ma non vi dico chi è nel libro, mi commuovo ancora oggi.

Domani a Torino, Libreria Essai alle 16.30

Parliamo di fratelli, terre del cuore e gli incontri che ti fanno diventare grande.
Vi aspettiamo, prometto che sarà bello! ✨

14/11/2023

Giovedì 16 novembre 2023 sono a Venezia!

Non ci vado per più di 5 ore dalla gita alle medie in cui nevicò ad aprile e io ero ancora innamorata di quel mio compagno di classe con gli occhi verdi.
Vent’anni dopo ci torno con un romanzo che ho scritto io. E dentro un protagonista ha il suo nome perché sì, dai. Era il minimo.

08/11/2023

"La banda del pianerottolo" è nella terzina finalista della 45° edizione del Premio Letteratura Ragazzi di Cento nella categoria Scuola Primaria!

Dopo l'attenta lettura della giuria tecnica, ora sarà una marea di bambine e bambini a leggerlo e a giudicarlo. Io sono già contentissima così e spero che Cami, Timo e zio Ruben possano raccontargli cose che non so nemmeno io. ✨🌈❤️

Mondadori - Libri per Ragazzi

29/10/2023

C’È UN GENOCIDIO IN CORSO E IO NON STO BENE

Parto da qui.
Lo dico così metto le cose in chiaro: c’è un genocidio in corso e io non sto bene.
Non ce la faccio, vivo provando paura per persone che nemmeno conosco, la mattina mi sveglio e vorrei spegnere tutto più del solito e ricominciare a esistere come prima di. Ma non si può, deve essere così altrimenti lo staremmo ignorando, altrimenti staremmo vivendo e in tempi come questi vivere nel mondo è un patto che si paga e non abbiamo più soldi sul conto.

C’è un genocidio in corso e io non sto bene.
Penso che sia per la connessione che nessuno mi toglie, della luce, del cellulare, del cibo in frigo, un letto grande, i vestiti asciutti, dei libri letti e degli anni per allenare la mia intelligenza ad essere sensibile, agile e in qualche modo sempre in ascolto.
Penso che sia per le parole che sento alla TV e non so come trasformare se non in acqua, se non in dolore. Per i titoli dei giornali che hanno sempre raccontato le cose bene e poi sono capitolati nell’eurocentrismo, nel gioco del “più è vicino e più mi assomiglia, più è nel giusto”. Penso che sia per le mie amiche giornaliste che sono lontanissime da me ma sono venti giorni che mi sono dentro perché non vivono, e sanno solo dati atroci, urla e missili e si meriterebbero tutto e altro. Per tutte le volte che ho detto di come volevo raccontare il mondo e poi, per proteggermi, in anticipo sui tempi, ho preferito inventarlo.

C’è un genocidio in corso e io non sto bene.
So che non sono sola. C’è un massacro di esseri umani in corso, in diretta social e non stiamo bene. Eppure il mondo ci dice che dobbiamo scendere dalle nuvole e dal letto, pagare l’affitto, prendere quel caffè che non ci va, rispondere alle mail e contemporaneamente senza perderci mai, mai - parteggiare, tifare come in un derby, giocare a vinci o perdi, rimanere informati, produrre contenuti.

Esponiti, schierati, fai un post, scrivi un’instant book, produci un podcast indipendente da camera tua se puoi. Partecipa agli eventi, alle live, alle maratone, rispondi alle domande e ai messaggi, scrivi articoli, rispondi a chi ti fa domande come se fossi un juke box esperto in geopolitica, antirazzismo, di vita vera e di tutto quello di cui c’è bisogno. Come se alcuni fossero solo quello: risposte pronte, conoscenze pronte e neanche un commento su come abbiano fatto a diventarlo, su che cosa abbiano rinunciato, sacrificato e capito per esseri così. Pronti, esperti, così bravi nei dettagli, così vicino alla causa. A volte pezzi di famiglie, contatti con il passato, salute mentale, tranci di salute mentale, pezzi di identità o anche solo vita, anche solo la vita in generale.

C’è un genocidio in corso e io non sto bene.
Ma almeno vorrei chiedermi scusa.
Perché quando mi dicevano che nel ’94 non sapevano cosa stesse accadendo in Rwanda, che nessuno sapeva come fare, che ci si sentiva impotenti davanti alla tragedia, distanti e inutili, io mi arrabbiavo, non capivo, mica lo immaginavo.
Due genocidi in 32 anni è una sfida senza gioia e che siamo umani lo sto capendo anche così. Senza le parole adatte per capirmi e capirci qualcosa ma con una ferita collettiva sempre aperta che non si cura.

C’è un genocidio in corso e io non sto bene.
Così sbagliamo a rispondere, gli orari per andare dormire, ad amare, a guidare, le scale, le pagine da studiare, a chiedere aiuto o dire “non ci riesco”.
Ché potremmo dirlo anche se non c’è scritto, anche se non ci sembra giusto. Prenderci una pausa per gestire questi giorni anche se c’è l’allerta altissima, presto ci saranno aggiornamenti e non possiamo perderci l’attimo. Prenderci una tregua perché tanto non lo farà il mondo.
Essere consapevoli, cittadini attivi, essere umani decenti è questo? Essere stanca come alla fine di una corsa ma nessun cartello che ti dica “stai arrivando”?

Così non chiedo niente a nessuno perché quello sono. Mi do del tempo, ringrazio di non essere un'influencer, non pretendo schieramenti perché a me basterebbe un’umanità generale, la decenza, l’antirazzismo, la decostruzione di tutta questa islamofobia interiorizzata e di un mondo che non è mai stato solo bianco, occidentale e pieno di ricchezze (rubate e non). Ci sogno lucidi, capaci di leggere la storia, poi i libri di storia scritti dai vinti e la storia e le carte. Coerenti con l’immagine che continuiamo a voler dare di noi online anche per strada, a scuola, negli uffici e nei mondi che frequentiamo, nell’arte che produciamo. Lo so che è difficile. Io a me stessa lo chiedo soprattutto perché è difficile.

C’è un genocidio in atto e io non sto bene.
Delle persone stanno morendo davanti ai nostri occhi, dentro ai nostri schermi e per davvero nella loro terra che è una striscia che adesso abbraccia il mondo intero e in qualche modo io devo ricambiare.
Non posso salvarle quelle vite. Ho accettato questa cosa ogni volta che ho visto in video i corpi massacrati di chi mi assomigliava, di chi non aveva niente in comune con me e in entrambi casi mi ha rotto qualcosa dentro.
Possiamo almeno fare lo sforzo di stare nella complessità e nell’onestà intellettuale e umana che ci possiamo concedere sempre. Vicino a chi ci chiede supporto e di essere ascoltato, validato, capito. E vi prego lontano da certi giornali, da certe voci che ci chiedono di condannare qualcuno o qualcosa senza chiederci, prima, come stiamo nel profondo davanti a uno scempio, a un genocidio.

Se qualcuno in questi giorni e nei prossimi anni chiederà come sto risponderò sempre che se ho imparato una cosa dalla Storia è che la fanno le persone. Libere, al sicuro, a casa, con il diritto di vivere insieme.

E che in un mondo senza una Palestina libera io non starò mai bene.

23/10/2023

Crescendo come cittadine italiane e professioniste afrodiscendenti poche volte ci siamo viste rappresentate, spesso in modo superficiale o sbagliato. Questa urgenza personale, insieme a una profonda competenza professionale, ci spinge a lavorare ogni giorno per promuovere una cultura dell’inclusione capace di valorizzare le differenze. NA.CO ha l’obiettivo di costruire narrazioni consapevoli, plurali, rappresentative e autentiche, e siamo orgogliose di farlo anche con Hub09 - Brand People, partendo dal mondo della pubblicità.
Per noi questa è una collaborazione importante, nata dalla contaminazione e dell’interazione di saperi, visioni e valori. Insieme vogliamo accompagnare aziende e brand verso una nuova attenzione comunicativa che non è solo una grande opportunità strategica, ma anche una responsabilità verso la società in cui viviamo.

È l'inizio di grandi cose!
Sarà sempre bello realizzarle insieme a chi vuole trasformare il mondo in cui viviamo e chi lo racconta. 🌻

Espérance Hakuzwimana e Grace Fainelli

22/10/2023

“Qual è la tua parola preferita?” mi chiede lei in seconda fila, capelli lunghi e gambe incrociate.
Io che rispondo con gioia perché è una cosa a cui penso praticamente sempre e inizia un mini dibattito. “La mia è giaguaro” dice un altro “perché quando ci penso mi fa sentire veloce”.

La mia non ve la dico, la tengo solo per i bambini che mi vedono fino in fondo. Perché la verità è che “La banda del pianerottolo” mi permette di vivere i miei 8 anni per davvero senza paura di niente, e che fortuna.

Grazie Roma, grazie Inquiete Festival di scrittrici a Roma per l’invito alla Biblioteca Goffredo Mameli e tutto l’arcobaleno. 🌈🗞️✨

21/10/2023

Ovviamente mi perdo i pezzi ma scrivo qui per dire che oggi sono a Roma!

A Inquiete Festival di scrittrici a Roma Kids!
Presento “La banda del pianerottolo” (Mondadori - Libri per Ragazzi, 2023) e quindi è tutta gioia!

Ci si vede lì ✨

Timeline photos 19/10/2023

Mercoledì ho incontrato le studentesse e gli studenti del liceo Monti di Chieri per parlare di "Tutta intera", il mio primo romanzo.
Sono stata riempita di domande belle e ricordi buoni. Me l'ero quasi dimenticato di aver scritto un libro così onesto su un tema così profondo. Una storia che non parla di me, ma che parla anche per me.

Nella foto sembro da sola, ma davanti avevo gli occhi di due ragazzi preparatissimi che mi hanno fatto ricordare perché mi piace scrivere storie.

Grazie alla docente dell'istituto che da sola porta avanti un progetto prezioso come "Lavagne di carta" (un bookclub del genere mi avrebbe fatto apprezzare di più la scuola a 16 anni)
Grazie a Mondadori Bookstore Chieri per l'accoglienza e tutte le parole belle prima e dopo l'incontro.

18/10/2023

Quando leggo cose come “le dichiarazioni, i pensieri, le preoccupazioni, le rivendicazioni e i diritti della comunità internazionale” penso sempre a un’immagine simile a questa.
In questi giorni ne sono sempre più convinta.

Un po’ di onestà, ve ne prego. In questo orrore almeno un po’ di onestà intellettuale.

via Gozhda

Dieci miti su Israele di Ilan Pappé / Tamu Edizioni 11/10/2023

Una bellissima iniziativa di Tamu Edizioni
Per capire questi tempi che corrono e ci lasciano spesso senza parole adatte e in piena confusione.

Buone letture sempre! ✨📚

Dieci miti su Israele di Ilan Pappé / Tamu Edizioni I Dieci miti su Israele sono dieci narrazioni storiche costruite per legittimare la fondazione di Israele in Palestina e il mantenimento di un’occupazione brutale. Dieci pilastri che affondano nel nazionalismo e nell’imperialismo europei, e, fatto apparentemente paradossale, nell’antisemitismo...

10/10/2023

SABATO 14 OTTOBRE ALLE 16.30 - BRESCIA

presentazione de “La banda del pianerottolo “ ( Mondadori - Libri per Ragazzi, 2023) a La Libreria dei Ragazzi di Brescia

Una data specialissima perché senza i bambini che ho visto crescere in questa città questo libro non esisterebbe. Letteralmente.
Quindi vediamoci per festeggiare e magari, perché no, conoscere dal vivo chi mi ha ispirato la storia più tenera che potessi scrivere 🌈⭐️❤️

Ps: si deve prenotare ✨

09/10/2023

Ché anche se ci hanno educato così non è che il mondo possiamo proprio cambiarlo. Non individualmente almeno.
Non sui social o alimentando visioni eurocentriche, islamofobe, razziste e occidentali. Però ascoltare le voci dei protagonisti e delle protagoniste di ciò che accade sempre ma che per noi diventa eccezione quando ci arriva come notizia, come emergenza, è il minimo che possiamo fare. Ascoltare voci - una sola, entrambe, tutte quelle che esistono; leggere libri (ci sono!), guardare film (ci sono!), documentari (ci sono!), leggere dati (ci sono!); condividere, amplificare tutto questo il più possibile con quello che abbiamo a disposizione. È questo il nostro ruolo e il nostro potere.
Poi facciamoci da parte.

Questo, per me, è cambiare il mondo: smettere di prendere spazi e renderci conto che non tutto va come ci aspettiamo - nel bene e nel male. Ricordando tipo mantra che non siamo noi i protagonisti di questa Storia che continua a sconvolgerci per la durata di 15 minuti. E loro, i protagonisti, sono anni che ce lo dicono, ce lo raccontano, ce lo spiegano.

Non è tremendamente bello liberarsi dal peso di prevaricazione? Non è meravigliosa la possibilità di non stare al centro dell’attenzione in modo ridicolo è fuori contesto?
Non è più facile imparare? Stare nell’errore e poi scoprire altre strade?
Capire ma, capire davvero, di essere stati influenzati, di essere stati frettolosi, superficiali, troppo distanti o troppo vicini?

Diamoci il permesso di andare oltre le fazioni, i cori da stadio e stiamo nel processo, nella pratica del capire. Che possibilità assoluta la fatica che si farà. Io mi sono data almeno 21 anni prima di entrare in punta di piedi in questa storia che coinvolge le popolazioni palestinese e israeliana. Non ne basteranno altri 21 per capire tutto ma spero che nel frattempo ne avrò bisogno solo per comprendre come sia finita sperando per il meglio.

Intanto vado a fare fatica.
E visto che non so fare altro, leggo.

07/10/2023

“Ma alla fine la salvano l’edicola?”

Parlare delle nuvole di Cami, dei fili di Timo, degli strafalcioni di zio Ruben e di tutto quello che un’amicizia e una famiglia scelta possono essere è una gioia grandissima.
Farlo con gli occhi delle bambine e dei bambini che leggono, scrivono, sognano e non stanno fermi perché non possono è proprio una felicità che non si dice.

Voglio stare così: con un libro in mano in mezzo ai miei coetanei di cuore.

La banda del pianerottolo (Mondadori, 2023) è fuori da cinque mesi e a me sembra sempre un regalo più per me che per gli altri.

Grazie ad Anelli Mancanti per l’occasione, la libreria L'ornitorinco per la cura e il cielo bellissimo che Firenze ci ha concesso.

"La banda del pianerottolo", incontro con Espérance Hakuzwimana al Gasometro di Firenze 04/10/2023

Venerdì ci vediamo a Firenze con La banda del pianerottolo!

"La banda del pianerottolo", incontro con Espérance Hakuzwimana al Gasometro di Firenze Portalegiovani del Comune di Firenze : notizie, informazioni e servizi su Firenze e hinterland fiorentino

01/10/2023

Immagina di aver realizzato il sogno della tua vita: lavori in editoria, in una casa editrice importante che, un tempo, ha pubblicato il libro che ha segnato il tuo amore per la lettura e la scrittura.
Immagina anche che non solo sei diventata la prima assistente di un’editor importantissima, ma lo sei diventata essendo anche una persona Nera che finalmente potrà portare il cambiamento.
È questo quello che pensa Nella Rogers. 26 anni, un fidanzato che la ama molto, una migliore amica che la supporta e alla Wagner Books è l’unica ragazza Nera del reparto. Un giorno però, tra autori pretestuosi e mail da inviare prima di subito, arriva Hazel: un’altra ragazza afroamericana. Hazel che arriva da Harlem, che ha i locs perfetti, i vestiti perfetti e la risposta giusta per quell’ufficio completamente bianco in cui Nella ha faticato a farsi vedere e sentire.
Hazel è impeccabile. Ha letto i libri giusti, ha un fidanzato Nero bellissimo, sua cugina gestisce un salone per capelli che è anche bar, ha fondato un gruppo di poesia per adolescenti Nere e sorride sempre.
Ma forse c’è qualcosa che non va. E Nella inizia a pensarlo quando, con l’arrivo della nuova collega, sulla sua scrivania appaiono dei bigliettini inquietanti.

“The other black girl” è un drama, è un thriller, è una storia di rivalsa, invidia, capelli afro, incoerenza, attivismo performativo e mondo editoriale che non ti lascia in pace finché non arrivi alla fine. Tra gli anni ‘80 e il presente, prime autrici Nere di successo lasciate sole, idoli che cadono, editor giovanissime che vogliono farcela, libri brutti scritti da bianchi che vogliono speculare su tutto il possibile l’autrice riesce in un intento bello e raro: intrattenermi su temi che pensavo già di conoscere, di aver letto, di aver visto abbastanza. E invece no.
Di Nella, della sua capa umorale, della strana Hazel e pure delle vite che ruotano alla Wagner ne avevo bisogno e manco lo sapevo. E visto che mi mancano un bel po’, e mancheranno anche a voi sappiate che è appena uscita la serie tv su Disney Plus Italia . Io fossi in voi non me li perderei. Libro e serie. Perché le storie belle sono belle sempre, basta che ci sia sempre qualcuno disposto a scriverle.

Bussole: Aule senza confini, con Espérance Hakuzwimana e Grace Fainelli (NaCo) - Scuola Holden 13/09/2023

Domani alle 18.00 parte "Aule senza confini" il corso che terrò insieme a Grace Fainelli per 12 settimane, on line, pensato alle e agli insegnanti di tutta Italia.
Le iscrizioni sono ancora valide e, anche se per problemi tecnici non avete avuto ancora il credito, potete pagare con la Carta Docente mettendovi d'accordo con i referenti della Scuola Holden

Vi aspettiamo! 🌱

Bussole: Aule senza confini, con Espérance Hakuzwimana e Grace Fainelli (NaCo) - Scuola Holden Otto incontri per imparare a orientarsi in un mondo sempre più contaminato e plurale, per uscirne con una cassetta degli attrezzi fatta di strumenti e consapevolezza.

10 libri consigliati da leggere a fine estate - LifeGate 11/09/2023

“- e nella vita cosa fai?
- parlo di libri, solo di libri”
(conversazione avvenuta realmente)

Per LifeGate i 10 libri per dire ciao all’estate che non vuole andarsene perché a me l’hanno salvata un po’.

10 libri consigliati da leggere a fine estate - LifeGate Dieci titoli di libri pubblicati nel 2023 per una lettura di fine estate tra storie familiari, racconti distopici e aspettative sociali.

09/09/2023

32 | nove del nove del mille novecento novantuno

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Video (vedi tutte)

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"Espérance quando hai subito del razzismo l'ultima volta?"Ogni volta che mi fanno questa domanda cerco la risposta nel c...

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