Emanuele Piccinino

Parla
con me
come se
fossi io
amore mio
disteso
inerme
sofferente
e fossi tu
amore mio
la vita
la mia vita.

Siamo
come gli oceani
che tutti
dicono di amare
ma poi
più noi
siamo profondi
più loro
hanno paura.

Sarebbe rimasta
solo una sc***ta
se non ci fossimo
rivestiti poi
con l’anima sbagliata.

È raro sai
che qualcuno
percepisca la tua bellezza
la più intima
di solito
prendono di te
ciò che li rende più belli
poi se ne vanno.

Ti farei
sporcare i miei sogni
se solo tu
mi lasciassi respirare
i tuoi giorni.

È come se
mi sentissi meglio
dentro una lacerante solitudine
che negli occhi di chi
potrebbe amarmi

Sarà anche vero
quello che non ti uccide
ti fortifica
ma a morire
non sono solo i corpi
hai la pelle dura
gli occhi combattivi
ti atteggi a guerriero
ma dentro invece
schiaffi bagnati tra le lacrime
hai l'ego n**o
in posizione fetale
in un angolo buio
dentro urli di rabbia
fino a farti sanguinare il cuore
ti corazzi all’esterno
perché a loro puoi mentire
in fondo siamo bravi
a dire puttanate
ma a te stesso
a te non puoi mentire
chi dice la puttanata
è la stessa persona
che ascolta la puttanata
si soffre sai
in questa stupenda merdosa esistenza
vorrei solo sapere
se puoi abbracciarmi.

Sembra
a me
di potercela fare
a riprendere
in mano
la mia vita
quando tu
mi sorridi
e prendi
in mano
il mio c***o.

Avevamo
smesso da molto
di parlare
ma non
di sc***re
quello
lo abbiamo fatto
fino all'ultima notte
che per quanto se ne dica
è l'unico modo
di parlarsi
profondamente
senza più niente da dirsi.

Scopavamo
per sentirci liberi
una roba che
andava oltre l’orgasmo
un intimo abbandono
appartenenza carnale
e poi però
lo chiamavamo sesso
per non dover mai ammettere
la profonda dipendenza emotiva.

Stanotte
mi piacerebbe amarci
vorrei averti qui
carezze come schiaffi
schiaffi come carezze

Non sarà facile
questo lo so
e so che tutto
per te
è stato difficile
e che
i tuoi mostri
si addormentano sempre dopo di te
ma stai tranquilla
amore
ora ci sono io
ad addormentarmi dopo di voi.

Ai baci più belli
basta sfiorare la bocca
per farti godere.

Sai
qui piove forte
quanto c***o sto bene
manchi solo tu
sopra di me
sotto di me
dentro di me no
qui ci sei già
ti voglio cosi troppo
che varrebbe tutto
mi farei sputare in faccia
mi farei piangere tra le mani
ti farei di tutto
e intendo anche
che ti farei restare.

Mi fa schifo
non riuscire ad amarmi
con gli occhi degli altri
mi fa schifo
non riuscire ad amarmi
mi fanno schifo
gli occhi degli altri.

Io
aprivo
le tende
e lei
spalancava
le gambe

Vorrei
te
nuda
sul pavimento
dopo il mare
il sole
una doccia
che ti tocchi
fuori
dentro
fino a tremare
ve**re
ed io
niente
solo saliva
che lascio colare
nella la tua bocca
tra le t***e
per le tue dita.

Delle carezze
m’incanta la violenza
sanno distruggere tutto
qualsiasi cosa si trovi
tra vecchie ferite
e la voglia d’amare ancora

Era stupendo
quel fingere di non voler essere disturbata
quando appena sveglio
volevo fare l'amore con te
e mi lasciavi fare
mi subivi
con l’atteggiamento di chi
ancora dormiva
e io
perso nell'eccitazione
non attendevo altro che sentirti arrivare
quel leggero ansimare
quel filo di voce di piacere
che ci catapultava prepotentemente
uno dentro l'altra
ma anche con la mente.

Quando vivremo insieme
stenderò io la biancheria pulita
tu starai sdraiata sul nostro divano nero
a guardare la tv
io di fianco al divano
a te
stenderò la biancheria
un pezzo alla volta
lentamente
rivivendola
i calzini antiscivolo
quelli orribili comprati al mercato
i tuoi collant preferiti
ricomprati già tre volte
e che sicuramente ricompreremo ancora
perché quando li indossi
preferisco strapparli
è uno spreco di erotismo toglierteli
la maglia con l’orlo in pizzo
quella di quando ci siamo conosciuti
il maglione di lana
quello che metti quando hai freddo
lungo appena sotto il sedere
abbastanza da nasconderti le mani
e tu buffa cerchi di tirarle fuori
i pantaloncini della palestra
che non voglio vederteli indosso
non voglio morire di gelosia
immaginandoti ad allenarti così
le mutande
quelle che metti solo quando hai il ciclo
perché sono brutte
ma sono le più comode
la camicia che mi hai regalato tu
perché se non me le compri tu
io non ne metto mai
i calzini di spugna bianchi
quelli che metto solo per giocare a tennis
perché minacci di farmi tornare single
se dovessi mai metterli in qualsiasi altra circostanza
l’asciugamano rosa
quello che usi per i capelli
dopo la doccia
che lo attorcigli e lo aggrovigli
e i cappelli lì dentro ad asciugare.
e poi ti metti la crema sulle gambe
una gamba sul letto
con solo quell’asciugamano sulla testa
e io ar****to come un liceale
che ha appena visto la bionda supplente
le tue mutandine
la brasiliana bianca
che quando la indossi il tuo c**o è patrimonio dell’Unesco
mi piacerebbe stendere le nostre cose
mi piacerebbe riviverle
mi piacerebbe mi guardassi farlo
mi sentirei il tuo compagno di viaggio
la stanza profumerebbe poi di pulito
anche io ho bisogno di essere steso
le giornate in questo mondo sono difficili
una centrifuga continua
ho bisogno di stendermi
riprendere la mia forma originale
profumare di pulito
ammorbidirmi
di prenderti in braccio
portarti a letto
stendermi
stendermi vicino a te
rimanerci tutta la notte
fino ad un dolce risveglio
tra il disordine della nostra casa
dove tutto parlerebbe di te
i nostri vestiti profumerebbero di pulito
io avrei il tuo odore.

Restate idratati

Quel temporale
nel mentre che tu
leccavi la mia bocca
aveva un sapore
che mai più
eppure sai
ogni volta
che piove forte
io esco in strada
e ti aspetto
senza riparo
piove troppo piano
da quando
non ti bagni più
sulla mia bocca.

Mancano
le parole
a questa bocca
che sai
vorrebbe soltanto
ve**re a
toglierle
dalla tua

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Io vedo
una donna
che vorrebbe
amarlo
e a volerlo
poi ci si sbaglia
e a sbagliarsi
ci si stanca
non solo di amare
anche di se stessi.