Movimento 5 Stelle Jesi

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Pagina ufficiale di Movimento Cinque Stelle Jesi.

Angela Carini shock: prende un pugno al volto e si ritira dopo 46 secondi nel match delle polemiche - Pugilato video - Eurosport 01/08/2024

BOICOTTATE LE OLIMPIADI DI
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Angela Carini shock: prende un pugno al volto e si ritira dopo 46 secondi nel match delle polemiche - Pugilato video - Eurosport BOXE - Angela Carini è la protagonista di un ritiro mai visto prima: dopo aver ricevuto un pugno molto forte in volto dall'algerina Imane Khelif, al centro delle polemiche alla vigilia del match, ha deciso di ritirarsi subito.

01/08/2024

IERI ISRAELE HA UCCISO DUE LEADER DI HAMAS. CON LE ARMI SI RISOLVE TUTTO

Non li ha uccisi a Gaza!! Ha mandato due razzi. Il primo a Beirut ha ucciso Fouad Shoukor, il braccio destro del leader Hassan Nasrallah e l’altro a Teheran dove è stato ucciso Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas. Insomma se hai nemici politici li puoi uccidere ovunque. Ve lo immaginate Putin che manda un razzo su Kiev ed uccide Zelensky? Si sarebbe scatenato il putiferio !! Invece Netanyhau non solo uccide impunemente 150.000 palestinesi ma rade al suolo Gaza e riduce alla fame oltre 2 milioni di persone. Non contento occupa la Cisgiordania con l’evidente proposito di far sloggiare i palestinesi e creare terre per gli israeliani, terre che d’altra parte stavano già occupando da decenni nel silenzio più assordante. Prossimamente magari invaderà il Libano. Poi se subiranno altri attentati diranno che i palestinesi sono “brutti e cattivi”!! Gli americani da mesi dicono che “hanno ordinato” a Bibi di fermarsi ma se poi quello è cattivo e non li ascolta loro cosa possono fare? Intanto continuano ad inviare soldi ed armi perché si sà che con le armi si risolve sempre tutto !!! E noi europei ovviamente “zitti”!! Chissà cosa potrebbe capitare se si dicessero due parole di critica contro degli omicidi che non possono far altro che acuire la tensione ed il conflitto.

01/08/2024

EVVIVA !!! LA CALIFORNIA VA A RINNOVABILI …. ED A NOI CI MANDANO IL PETROLIO CON LE NAVI CISTERNA !!!

Viene da pensare che siamo proprio degli stupidi!! Il paese del sole che continua ad andare ad energie fossili ed il governo addirittura sta pensando di realizzare delle centrali nucleari che sono state “cancellate” anche dalla Germania che ha un territorio per la maggior parte privo di rischi sismici! Con tutto il sole ed il vento che abbiamo potremmo e dovremmo dimenticare il petrolio!! Basterebbe incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici e microeolico. Ed i pannelli andrebbero messi su ogni tetto di nuova costruzione e negli spazi pubblici inutilizzati come al lato delle ferrovie o delle autostrade. Ma questo sgoverno deve finanziare le povere compagnie petrolifere che altrimenti sarebbero sul lastrico!! Ed ovviamente usano i vostri/nostri soldi per fare favori ad amici ed amici degli amici invece di imboccare una transizione ecologica che diviene ogni giorno più urgente.
https://ecquologia.com/la-california-e-100-rinnovabile/

31/07/2024

LA CORRUZIONE A VENEZIA? MA VAH !!

L’inchiesta che coinvolge il Comune di Venezia è appena iniziata ma le irregolarità della gestione “Brugnaro” erano note da tempo e gli iscritti al Movimento 5 Stelle della città si lamentavano da anni, inascoltati e soprattutto soverchiati da chi, malgrado tutte le avvisaglie, si intestardiva a sostenere i lestofanti. Ma non era forse accaduto lo stesso con il Mose, quell’opera faraonica che noi “grillini” andati al governo nel 2018 abbiamo cercato di chiudere per non lasciare incompiuta un’opera costata oltre 5 Miliardi di euro ? Un’opera che, se funzionasse, almeno garantirebbe un minimo di protezione della “città più bella del mondo” dalle alte maree. Paolo Somma, ieri scriveva “Pur in attesa delle conclusioni della magistratura, sembra assodato che il Comune di Venezia sia da anni infestato non da alcune mele marce, ma da un sistema coscientemente costruito al fine di mettere la pubblica amministrazione a servizio dei privati. Concetto, questo, più volte ribadito nella ordinanza della Procura della Repubblica dove si parla di «sistema criminoso [per far] pressione sugli uffici comunali ridotti al servizio del privato» e si accusa l’assessore Renato Boraso di avere «sistematicamente mercificato la propria pubblica funzione svendendola agli interessi privati». In quanto a Luigi Brugnaro, solito vantarsi di avere rinunciato allo stipendio da sindaco e di lavorare per noi gratuitamente, la Procura cita documenti della Guardia di Finanza che rilevano «un vasto catalogo di anomalie nella gestione amministrativa del comune di Venezia, nelle ripetute frequenti interferenze, commistioni con gli interessi economici delle molte società appartenenti al reticolo facente capo all’imprenditore Brugnaro […] i cui sintomi prodromici si evidenziano nella collocazione al vertice della macchina comunale e di alcune partecipate comunali di dirigenti e amministratori prelevati dalle società private di proprietà di Brugnaro». Oggetto di indagine sono anche le laute sponsorizzazioni garantite da una serie di imprese alla squadra di pallacanestro Reyer, di proprietà del sindaco, perché «chi elargiva contributi alla Reyer aveva poi la strada spianata per avere appalti». https://left.it/2024/07/30/laffare-venezia/

31/07/2024

Meloni contro la Commissione Ue: lasciamole le lettere piagnucolanti e firmiamo per i referendum

"La presidente Meloni ha scritto alla Commissione europea per protestare contro il Rapporto sullo stato di diritto. Il rapporto, come sempre, non contiene opinioni, ma rileva situazioni di anomalia in materia di carceri, giustizia, libertĂ  di informazione.

All’Italia viene contestato il degrado ulteriore della situazione e, in particolare, il non recepimento delle osservazioni in materia di conflitto di interessi, nomine Rai, querele bavaglio, tutela delle fonti, segreto professionale. Gli stessi rilievi erano stati formulati con altri governi e sono stati rivolti ad Ungheria, Grecia, Serbia.

Il peggioramento è dovuto al dilettantismo e alla arroganza che hanno segnato la gestione della Rai meloniana, basti pensare ai comizi senza domande trasmessi da Rainews, all’oscuramento di Roberto Saviano, ai comportamenti antisindacali sanzionati anche dai tribunali… l’elenco potrebbe continuare.

La presidente parla di dimissioni spontanee di alcuni autori, artisti, giornalisti, dimenticando che si è trattato di dimissioni “spintanee”. La presidente, tuttavia, tace su querele bavaglio, diffamazione, segreto professionale, tutela delle fonti, minacce al pensiero critico. Protesta, ma non annuncia nuove norme e il ritiro di quelle appena approvate su intercettazioni, diritto di cronaca, tutela delle fonti. Dimentica che tutte, ma proprio tutte le associazioni internazionali hanno segnalato l’anomalia italiana in materia di libertà dei media. Rispolvera, anche in questo campo, gli slogan di Berlusconi sul complotto internazionale, sulle trame dei “comunisti”, usa le stesse parole e gli stessi toni che hanno determinato le sue batoste in sede europea.

L’esistenza di Telemeloni, anche in queste ore, è confermata dal fatto che quasi tutti i tg pubblici hanno dato rilievo alle sue lamentele, ma non hanno informato sulle parti più rilevanti del rapporto. A che ora lo leggeranno? Lo pubblicheranno sui siti della Rai? Promuoveranno un confronto pubblico, magari invitando i maggiori esperti del settore e i costituzionalisti? Ricorderanno al pubblico le parole che il presidente Mattarella ha sentito il bisogno di pronunciare sulla libertà di informazione? Forse la presidente ha voluto replicare anche al Quirinale?

Ci piacerebbe, infine, sapere perché la presidente non ha replicato alla preoccupazione della commissione in materia di bilanciamento dei poteri: giustizia e informazione. Eppure siamo alla vigilia della controriforma costituzionale e il vero oggetto del desiderio è il rafforzamento del capo o della capa e la riduzione del ruolo e della funzione dei poteri di controllo.

Lasciamo le lettere piagnucolanti alla Meloni e corriamo a firmare per i referendum. Le “lettere” dei quesiti referendari saranno sicuramente più efficaci delle missive della presidente che ha trascinato l’Italia oltre l’Ungheria."

Beppe Giulietti Il Fatto Quotidiano

30/07/2024

IL GOVERNO VUOLE LA SECESSIONE DEL NORD MA DIMENTICANO CHE GLI ITALIANI NON SONO POI COSI’ STUPIDI

La legge sull’Autonomia Differenziata, fortemente voluta da Calderoli e da tutta la lega ed avallata dagli altri partiti di governo ed anche dai finti sinistroidi di Renzi e Calenda sempre pronti a sostenere la maggioranza, è stata messa in discussione dai partiti progressisti che hanno fatto fronte comune e indetto un referendum. E’ estate e la raccolta firme è una impresa titanica ma decine di gruppi si sono mobilitati e poi c’è la raccolta telematica. In 4 giorni sono state raccolte oltre 250.000 firme e non è che l’inizio. Gli italiani, almeno quelli che hanno a cuore l’unità del paese e non vogliono che le divisioni regionali si accentuino si sono mobilitati in massa. Spero che chi ha votato la destra al centro sud, dove maggiori sono le disparità sociali, si svegli e si opponga a questo tentativo di secessione del paese. E’ vero che al sud i soldi dei contribuenti sono sperperati maggiormente che al nord. Basta vedere ora la Sicilia senza acqua dopo i continui finanziamenti dati alle regioni per far fronte a questa emergenza. Ma le regioni del sud sono guidate dai partiti che al nord vogliono la secessione. I cittadini devono capire che se continueranno a sostenere i partiti che in questi decenni li hanno affossati ed hanno fatto solo gli interessi degli amici e degli amici degli amici non c’è speranza di miglioramento. Già in tanti votano al centro sud votano il Movimento 5 Stelle ma il Movimento deve andare al governo di queste regioni affinché ci sia un vero cambiamento.

29/07/2024

A volte la realtà è più sorprendente dell'immaginazione.

David Ermini, membro del direttivo nazionale PD, è stato nominato presidente della Holding della famiglia Spinelli.

Avete capito bene. Gli Spinelli finiti agli arresti insieme con Toti e Signorini.

Quando l'ho letto ho rischiato l'ulcera.

Parliamo proprio di Ermini ex vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Di Ermini che era stato commissario del PD ligure. E chissĂ  che proprio in quell'occasione non si sia fatto apprezzare dagli Spinelli.

Ermini, ripeto, che fa oggi parte della direzione nazionale PD.

Sono fatti interni al PD, dirĂ  qualcuno.
Ma nel momento in cui proviamo a formare una coalizione noi abbiamo il diritto e il dovere di dire una cosa: questa non è e non sarà mai la politica per cui vogliamo batterci.

Su questa strada non ci saremo.

Se il PD vuole dimostrare di volere il cambiamento deve farlo subito.

https://www.genova24.it/2024/07/il-dirigente-nazionale-del-pd-david-ermini-nominato-presidente-della-holding-di-spinelli-394417/

Jesi / Impianto rifiuti M5S: «Nessun beneficio per la città» 29/07/2024

IL MOVIMENTO 5 STELLE E' FORTEMENTE CONTRARIO ALLA NUA NUOVA PIATTAFORMA PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI ANCHE PERICOLOSI NELLA ZONA ZJPA https://www.qdmnotizie.it/jesi-impianto-rifiuti-m5s-nessun-beneficio-per-la-citta/?fbclid=IwY2xjawEUmmJleHRuA2FlbQIxMQABHT4QfI25T5tBwCdcPOZ3_fxu2EVBr4WkZL-oUh90Rd4cJYF5JGZ15c5FEw_aem_y2PmievGArEw9lQvuUnlUA

Jesi / Impianto rifiuti M5S: «Nessun beneficio per la città» «Assurdo aumentare il rischio di inquinamento in un’area già fortemente compromessa, certi che la consultazione pubblica boccerà l’ubicazione dell’impianto senza se e senza ma»

29/07/2024

LA MELONA VOLA IN CINA PER SIGLARE ACCORDI SUL COMMERCIO DOPO AVER CANCELLATO QUELLI PRESI DAL GOVERNO CONTE

La Melona ci dovrebbe spiegare cosa c’era che non andava negli accordi precedenti. Non andavano bene perché li aveva siglati Giuseppe Conte e lei vuole un po’ di pubblicità? Ci aveva detto che gli accordi con la Cina non andavano bene ma quelli che fa lei andranno bene di sicuro!!!

28/07/2024

A settembre il Movimento 5 Stelle attiverĂ  una nuova fase costituente con la partecipazione di tutti gli iscritti. Ecco lo scambio epistolare su questo tema tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.

– Lettera di Beppe Grillo a Giuseppe Conte –

Caro Giuseppe,

l’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che é afflitto da un’evidente crisi di consenso. Personalmente ritengo che la nostra crisi di consenso derivi anche e soprattutto da una crisi d’identità.

Infatti, il Movimento ha raggiunto il suo maggior successo grazie a un’identità di pochi punti distintivi, rappresentati dalle prime (e pure dalle seconde) cinque stelle. Oggi le stelle sono diventate un firmamento, che sarà anche bello, ma le cui stelle appaiono indistinguibili l’una dall’altra. Per renderle tali occorre, a mio avviso, tornare alla semplicità e alla chiarezza di un tempo. Ciò non significa rivangare nostalgicamente temi che appartengono al passato, ma tornare alla forma fisica che ci ha consentito di vincere nel 2018.

A prescindere da temi come la pace e la tutela dei più deboli, che sono ovviamente condivisibili, sia cristianamente sia Altrove, ma anche connotati da una vaghezza di cui sfugge la declinazione pratica, occorre a mio avviso trovarne altri che non siano così ecumenici, come furono quelli del 2018. Fra questi credo che ce ne siano almeno due da rivendicare ancora convintamente, vale a dire una transizione ecologica e digitale che ci consenta di vivere in un ambiente migliore e con parità di accesso ai dati, oltre a un diverso modo d’intendere la politica, che parta innanzitutto dai cittadini e non dai sepolcri imbiancati che dominano il nostro sistema.

Si potrebbe obiettare che anche questi due temi possano sembrare vaghi, anche se forse un po’ meno dei primi due. Per questo sarebbe utile delinearne alcune caratteristiche distintive, come per esempio una transizione ecologica che si realizzi anche attraverso politiche sul consumo, e non solo sulla produzione, una transizione digitale che si incentri sull’accesso dei cittadini ai propri dati e su una maggiore fruibilità dei loro diritti, e regole che, al tempo stesso, estendano gli spazi di democrazia diretta e favoriscano il ricambio della classe politica. Quanto a quest’ultimo punto, le regole che il Movimento ha deciso di darsi fin dall’inizio operano già in questo senso, ma incontrano resistenza da parte di chi è stato già eletto. Non possiamo però dimenticare che proprio queste stesse regole hanno reso possibile la mobilitazione di molti di noi che hanno creduto nel sogno di una politica diversa e non più ostaggio degli zombie di una foresta pietrificata.

Apprendo che vorresti indire un’assemblea costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto Garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento. So che li condividi anche tu e non ho dunque alcun dubbio che saremo allineati su tutto, nonostante ci sia chi faccia intendere il contrario, strumentalizzando mie dichiarazioni decontestualizzate e facendo finta di dimenticare chi sono, pur avendo applaudito a molte altre mie battute e iperboli.

Nessuno è più ridicolo di chi prende una battuta sul serio, dunque devo solo ringraziarlo per aver reso alcune mie battute ancora più comiche. Tuttavia, penso che a questo punto sia ormai diventato necessario sfatare le nostre presunte divergenze, e tal fine ti invito a divulgare questa mia lettera nelle forme che tu riterrai più opportune. Nel frattempo confido che lavoreremo assieme per il bene del Movimento e del nostro paese.

Con amicizia e affetto,
Beppe

– Risposta di Giuseppe Conte a Beppe Grillo –

Caro Beppe,

come già ti anticipai nel corso dell’ultimo incontro, con il Consiglio Nazionale stiamo lavorando per affrontare una bellissima sfida: un’Assemblea Costituente quale occasione di vero confronto e partecipazione per rinnovare l’azione politica del Movimento.

Viviamo questa vigilia con grande impegno, consapevoli che stiamo progettando il più grande esperimento di democrazia “partecipativa” mai realizzato, in Europa, da una forza politica, in linea con i criteri contenuti nella Raccomandazione della Commissione europea del 12 dicembre 2023, sul “coinvolgimento e la partecipazione effettiva” dei cittadini e delle organizzazioni della società civile alle politiche pubbliche.

E’ un progetto pienamente in linea con i principi e i valori del Movimento e, in particolare, con il principio della “democrazia partecipativa”, che va anche oltre il principio originario della “democrazia diretta”. I partecipanti, infatti, non si limiteranno soltanto a esprimere il loro voto su quesiti decisi e posti dall’alto, ma saranno essi stessi a indicare temi e progetti da discutere, originando un moto “dal basso” che poi condurrà, attraverso approfondite istruttorie, alle deliberazioni finali rimesse agli iscritti, in modo da definire i nuovi obiettivi strategici del Movimento.

Assicureremo ampia partecipazione ai giovani, anche minorenni, perché sarebbe un controsenso progettare il loro futuro senza coinvolgerli direttamente.

Questo progetto è il modo migliore per affrontare la “crisi di consenso” di cui pure ragioni nella tua lettera. Una delle ragioni di questa crisi – sono d’accordo con te – riguarda proprio l’“identità” stessa del Movimento.

Nonostante ci siamo dotati di una “Carta dei principi e dei valori” e nonostante l’impegno della intera Comunità in tante battaglie qualificanti che a tali principi e valori si ispirano, siamo chiamati a fare di più per mobilitare quei tanti, troppi cittadini che ormai si astengono da qualsiasi forma di partecipazione e impegno politico.

Il contesto è fortemente mutato. Nel 2018 il Movimento riuscì a guadagnarsi una fortissima investitura elettorale presentandosi ai cittadini come il più credibile interprete di un diffuso disagio sociale e il più qualificato “eversore” rispetto a un sistema politico anchilosato e cristallizzato in consolidati apparati di potere.

Pur non essendo auto-sufficienti e – per questo – costretti a confluire in due distinti governi di coalizione, nei governi Conte I e Conte II abbiamo realizzato un vasto progetto riformatore, attuando all’incirca l’80% degli impegni presi con i cittadini.

Purtroppo la genuinità e coerenza del nostro impegno politico è stato offuscato dall’appoggio al Governo Draghi, che ci ha costretti nella scomoda posizione di dover votare molti provvedimenti che non erano affatto in linea con la richiesta di cambiamento dei nostri elettori. In quella fase, ogni nostro tentativo di difendere le nostre più qualificanti riforme è stato inquinato dalla costante accusa di voler fare cadere il Governo di unità nazionale. L’indicazione di Cingolani al Ministero della transizione ecologica non si è rivelata felice, e la mitologica “agenda Draghi” ci ha fatto molto male: all’atto della formazione del governo abbiamo perso molti parlamentari e iscritti e, nella fase finale, sono venuti al pettine nodi irrisolti, con la scissione guidata da Di Maio. E proprio il Governo Draghi ha poi spianato un’autostrada alla vittoria di Meloni.

Dobbiamo affrontare l’attuale parabola politica del Movimento con coraggio e determinazione, senza indugiare in un passato che non ritorna. E’ per questo che abbiamo dato vita a oltre 300 gruppi territoriali, con attivisti che finalmente hanno ritrovato un contesto in cui discutere e realizzare progetti a beneficio delle comunità locali. Abbiamo attivato la Scuola di formazione che offre a tutti i nostri iscritti approfondimenti gratuiti, su temi di vitale importanza, tenuti da docenti altamente qualificati.

L’unica vera costante rispetto al passato è la forte opposizione nei nostri confronti dell’establishment politico-finanziario. Ma è un segno positivo. Conferma la fedeltà ai nostri ideali e la nostra irriducibile incompatibilità con tutte le opache consorterie che nel nostro Paese inquinano i processi decisionali democratici e alimentano rendite di potere al di fuori di qualsiasi criterio meritocratico e concorrenziale.

Il Paese, oggi più che mai, ha “bisogno” del Movimento. Ora che sono coinvolto nell’agone politico, mi rendo ancor più conto dell’assoluta necessità di una forza politica che tenga alta l’asticella della cultura delle regole e dell’etica pubblica, che continui a battersi contro la corruzione, le diffuse ingiustizie, le profonde diseguaglianze.

Siamo e dovremo sempre essere radicali nel difendere i nostri principi e valori. Il Movimento è nato e dovrà sempre operare per il bene dei cittadini, contrastando la degenerazione che spinge la classe politica a ritagliarsi forme di privilegio e spazi di impunità.

Ma non saremmo coerenti se, al nostro interno, non lasciassimo che l’Assemblea degli iscritti, che è l’organo sovrano della nostra associazione, decida liberamente progetti e nuovi obiettivi strategici. Lasciamo che la nostra Comunità si interroghi sul proprio futuro. Non dobbiamo avere paura di metterci tutti in discussione. Io per primo. Ti anticipo che la gestione delle varie fasi del processo costituente sarà affidato a un gruppo di esperti indipendenti, specializzati nella gestione di processi deliberativi complessi. Questo proprio al fine di evitare qualsiasi forma di interpositio – mia o dell’attuale gruppo dirigente – che possa alterare l’autenticità delle partecipazioni con elementi di etero-decisione.

Nella tua lettera mi scrivi che ti farebbe piacere organizzare alcuni incontri per discutere su temi utili a rilanciare il Movimento. Il tuo apporto è più che benvenuto e ti confermo la piena apertura a discutere con te, come e quando vorrai.

Indichi anche alcuni temi, dalla pace alla tutela dei più deboli, dalla transizione ecologica a quella digitale. Ti assicuro che l’intera nostra Comunità è da tempo impegnata a ogni livello – europeo, nazionale, locale – nel perseguire molteplici iniziative, ben concrete, in questa direzione. E anche quando gli obiettivi non risultano immediatamente declinabili sul piano pratico, non sono da trascurare le iniziative di denuncia e di stimolo nei confronti di chi, in questo momento, ha responsabilità di governo, a livello nazionale e internazionale.

Questo processo costituente servirà a “riossigenare” il Movimento, rilanciandone la vis propulsiva e innovativa. Con i nuovi temi proveremo a costruire un progetto di cambiamento della società, secondo la logica olistica one-health, integrando in una medesima prospettiva il benessere degli esseri umani, la tutela degli animali e la protezione degli eco-sistemi e della biodiversità.

Avrai sempre la massima disponibilità, mia e di tutti i referenti dei Comitati tematici, a raccogliere i tuoi suggerimenti. Nessuno mette in discussione il tuo ruolo storico di fondatore e la tua funzione attuale di Garante. Io non l’ho fatto. Ma con grande schiettezza – anche alla luce delle responsabilità politiche che mi sono assunto – devo informarti che non posso accogliere la tua proposta di discutere “preventivamente” i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente. E’ una richiesta diametralmente opposta al progetto che stiamo avviando e allo spirito che mi ha spinto a indire l’Assemblea.

Immaginare che io e te, da soli o – come pure scrivi – insieme a “un gruppo ristretto dei nostri”, si proceda a individuare e discutere temi da sottoporre all’Assemblea, significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione.

Questa conclusione non è in linea con il principio – anche statutario – secondo cui l’intera comunità degli iscritti è l’organo sovrano, il supremo organo di decisione, secondo i principi e le regole di un organismo “associativo” di diritto privato che caratterizzano il Movimento.

Agli inizi della settimana prossima si terrà la terza riunione del Consiglio Nazionale dedicata alla definizione di tutti i passaggi e dettagli di questo processo costituente. E’ il nostro Organo più rappresentativo, dove siedono anche i rappresentanti diretti degli iscritti. Non appena avremo la “guida” finale ti informerò prontamente.

Liberiamo le energie e affidiamoci all’entusiasmo di una comunità di donne e uomini e di tanti giovani che condividono i nostri principi e valori. Lasciamo che la discussione si sviluppi libera e non predeterminata. E’ questo il modo migliore per rilanciare lo spirito del Movimento, l’ispirazione che spinge tanti cittadini a impegnarsi nelle istituzioni senza pensare al tornaconto personale, genuinamente animati dalla voglia di cambiare questo nostro Paese contro tutto e tutti. Io conservo intatto questo spirito: è questa la motivazione che – anche a fronte di insulti e attacchi di ogni tipo – mi rende ogni giorno più determinato, è questa la motivazione che mi rincuora quando i risultati elettorali sono buoni, ma ancor più mi fortifica quando risultano deludenti.

Guardiamo al futuro con rinnovato impegno comune.

Con pari amicizia e affetto,

Giuseppe Conte

P.S. Mi chiedi di divulgare la tua lettera: raccolgo il tuo invito immaginando che questo nostro scambio possa motivare i nostri iscritti e simpatizzanti a partecipare attivamente al nostro progetto “costituente”.

28/07/2024

Spero che tutti leggano l’editoriale di Travaglio di oggi e si segnino chi si è pronunciato contro le dimissioni di Giovanni Toti, che ha lasciato libera la Liguria dopo 80 gg di arresti domiciliari. Spero che lo leggano tutti i liguri ma anche tutti gli italiani per comprendere la tracotanza di tanti politici e dei loro lacchè direttori di giornali o giornalisti venduti. Accanto ai politici di destra ci sono anche politici di destra che però vorrebbero vendersi come di “sinistra” ad iniziare da Renzi e Calenda. Evitate quei giornali come la peste perché sono pagati per fare gli interessi delle grandi lobby che se ne fregano dei cittadini, cioè di voi/noi tutti.

TANA LIBERI TOTI
Marco Travaglio – IL FATTO – 27.07.2024

Tajani, vicepremier: “I giudici hanno costretto Toti a dimettersi per riavere la libertà”. Salvini, altro vicepremier: “Sovvertono il voto popolare usando inchieste e arresti”. FdI: “Democrazia ferita”. Crosetto: “Giustizia sconfitta e debolezza rattristante della politica”. Calenda: “Toti è stato ricattato con misure cautelai a pioggia (sic, ndr): se non ti dimetti non esci. Indegno di uno Stato di diritto”. Iv: “Toti sarà rimesso in libertà solo dopo averne determinato, coercitivamente, le dimissioni. Si è dimesso perché i pm non permettono che si dica innocente”. Radicali: “Pagina nerissima per la democrazia, indegna di un paese civile”. Giornale: “Toti, vincono i ricattatori. Le toghe sovvertono il voto”. Unità: “Piemmerato: alle procure il potere di sciogliere i consigli regionali. Caporetto della politica”. Foglio: “Arresto di scambio”, “vergogna, ricatto”. Riformista : “Politica l'è morta. Un golpe giudiziario che seppellisce il garantismo. Non vinci alle urne? Ci pensano le toghe”, “Toti come Moro (sic, ndr): una lettera contro la classe dirigente e politica”. Quattro passi nel delirio della presunta politica e della cosiddetta informazione per dire l'ignoranza sesquipedale di chi parla di giustizia senza sapere ciò che dice (o sapendolo benissimo, che è pure peggio). Si parte da un presupposto falso: che i politici, in quanto eletti, siano più uguali degli altri in base a un fantomatico “primato della politica” (che non esiste in nessuno Stato di diritto: l'unico primato è quello della legge). Quindi i loro reati sarebbero meno reati e a loro si applicherebbero un Codice penale e uno procedurale diversi. Siccome però questi codici speciali non esistono, e per giunta nei tribunali c'è scritto “La legge è uguale per tutti”, pm e giudici applicano i Codici esistenti. E valutano le esigenze cautelari per i politici come per i cittadini comuni: il rischio di reiterazione di reati della stessa specie dipende dalla possibilità concreta che l'indagato, lasciato in libertà, continui a delinquere. Se, come Toti, è accusato di farsi corrompere e finanziare illegalmente (reati che può commettere solo un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio), è ovvio che quel pericolo scompaia solo se smette di ricoprire cariche pubbliche; o, in alternativa, se denuncia tutti quelli che l'hanno corrotto o finanziato illegalmente, rompendo il vincolo di omertà e rendendosi inaffidabile nell'ambiente criminale. Lo spiegava già Borrelli per Mani Pulite: “Non li arrestiamo per farli parlare, li scarceriamo dopo che hanno parlato”. Toti, legittimamente, si proclama innocente, dunque non denuncia nessuno. Poteva benissimo continuare a governare dai domiciliari (in Italia s'è visto persino di peggio). Ma, finché restava presidente della Liguria, poteva reiterare i reati. Anche perché –come ha notato il Tribunale del Riesame – non ha ancora capito, o finge di non capire, che chiedere e incassare soldi (registrati o meno) da imprenditori che ricevono concessioni, licenze, autorizzazioni, varianti urbanistiche, appalti (dovuti o meno) dalla propria giunta è un reato. Infatti, nella sua letterina in stampatello da scuola elementare, Toti invoca “regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica”. Come se non fossero già chiarissime. Come se la giustizia dovesse convivere con la politica, anziché scoprirne e sanzionarne i reati. Perciò Toti si è dimesso da presidente della Regione: per non essere più un pubblico ufficiale e annullare, o almeno attenuare, il pericolo di reiterazione dei reati e sperare nella revoca degli arresti domiciliari. Che però è tutt'altro che automatica. Se un politico conosce il mondo delle mazzette e lo copre, si garantisce armi di ricatto verso tutti gli altri che il suo silenzio ha salvato dai guai, o da guai peggiori. Anche se si dimette: il suo potere ricattatorio prescinde dalle cariche formali. Dipende da ciò che sa, non da ciò che fa. Quanti politici dimissionari per indagini, arresti e condanne, sono diventati mediatori d'affari e malaffari, costruendosi una seconda vita proprio su ciò che sanno e non rivelano? E poi, alla base delle misure cautelari, non c'è solo il rischio di reiterazione dei reati: a parte quello di fuga (improbabile nel caso di Toti), c'è pure quello di inquinamento delle prove, cioè di subornazione dei testimoni e dei correi, che cresce con l'avvicinarsi del processo, dove l'imputato può comprarsi il silenzio dei complici in cambio del proprio: una mano (sporca) lava l'altra. Perciò non solo in Italia, ma in tutto il mondo, esiste la custodia cautelare: per arrivare al processo senza che spariscano le prove, o i testimoni, o gli imputati. E non ha nulla di ricattatorio. Il prete arrestato per molestie gay in seminario, se vuole attenuare le esigenze cautelari, si spreta o si barrica in un eremo o passa a un oratorio femminile. Il maestro catturato per pedofilia abbandona l'insegnamento e vi torna solo dopo la sentenza definitiva (se è di assoluzione). Il chirurgo beccato a scannare o sfigurare i pazienti si depenna dall'Ordine dei medici per non poter più esercitare la professione. Il giudice in cella per sentenze vendute lascia la toga. E l'avvocato in galera per sentenze comprate si dimette dall'Albo forense. Dove sarebbe il ricatto o lo scandalo se un pubblico amministratore arrestato per reati contro la PA abbandona la PA per non rischiare di ripetere reati contro la PA? Parafrasando Borrelli: non lo arrestano per farlo dimettere, lo scarcerano (forse) dopo che si è dimesso.

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