Progetto Comunità Aperta
Progetto Comunità Aperta centro ascolto. http://wwww.sims.it
La violazione dei diritti dei detenuti e l’irritazione degli agenti sono un altro cuneo tra FI e Fd’I
https://www.cnca.it/wp-content/uploads/2021/06/librobianco2021.pdf
Libro bianco sulle droghe
https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/e-uscito-il-xiv-libro-bianco-sulle-droghe #:~:text=Il%20Libro%20Bianco%20sulle%20leggi,sulle%20droghe%20nel%20nostro%20paese.
Per ridurre drasticamente il numero di detenuti esiste una categoria su cui inci-dere: chi è in carcere a causa della legge sulle droghe del 1990 e i tossicodipendenti.Secondo il quindicesimo Libro Bianco sulle droghe curato dall’associazione Luca Coscioni, infatti, nel 2023 sono tornati a salire gli ingressi in carcere per droghe: 10.697 dei 40.661 ingressi in carcere nel 2023 (il 26,3 per cento) hanno avuto come causa la com-missione del reato di cui all’articolo 73 del Testo unico, ovvero la detenzione a fini di spaccio. Dei 60mila detenuti in carcere a dicembre 2023, 12.946 lo erano a causa dell’articolo 73 e altri 6.575 in associazione con l’articolo 74, ovvero l’associazione finalizzata al traffico illecito.I numeri restituiscono un qua-dro impressionante, fuori scala rispetto agli altri paesi europei: in Italia, infatti, il 34 per cento dei detenuti è in carcere per la leg-ge sulle droghe, quasi il doppio della media dell’Ue che si assesta al 18 per cento.Non a caso, chi si occupa del settore sostiene da tem-po la necessità di rivedere l’articolo 73 del Testo unico, che punisce con pene dai 6 ai 20 an-ni e la multa da 26mila a 260mila euro chi «coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o met-te in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualun-que scopo sostanze stupefacenti o psicotrope» e, nel caso della «lie-ve entità», abbassa la pena da seimesi a cinque anni e la multa da 1032 a 10329 euro.L’articolo 73, dunque, è l’architra-ve del sistema repressivo in mate-ria di droghe: estremamente rigi-do e senza alcuna vera gradazio-ne delle condotte in termini og-gettivi, produce una enorme mo-le di procedimenti penali e de-nunce, senza tuttavia evidente-mente intaccare la diffusione del fenomeno.Non esistono solo i reati di droga, però, ma anche la droga in carcere. Sempre come certificato dal Li-bro Bianco, quasi il 40per cento di chi entra in carcere usa dro-ghe, ovvero 17.400 persone: un record negli ultimi 18 anni. Infatti, i detenuti definiti “tossicodipendenti” sono il 38 per cento di colo-ro che entrano in carcere. Perso-ne con estremo bisogno di cure per gestire e cercare di uscire dal-la dipendenza, che però si trova-no in un contesto di sovraffolla-mento e di precarietà sanitaria.I tentativi di riformaPer questo, durante la Conferen-za nazionale sulle dipendenze di Genova nel 2021, nella relazione finale si legge che sarebbe utile «sottrarre all’azione penale sia la coltivazione di cannabis a uso do-mestico, sia la cessione di mode-ste quantità per uso di gruppo laddove non sia presente la fina-lità di profitto» e andrebbe supe-rato «il rigido sistema tabellare per stabilire la quantità di pro-dotto a uso personale e quello che si presume per spaccio, rimet-tendo il giudizio alla discreziona-lità del giudice».Proprio sulla base di questi dati, rimasti stabili negli anni, il depu-tato di Più Europa Riccardo Magi, sostenuto anche dal Pd e dal Mo-vimento 5 Stelle, ha depositato una proposta di legge per modifi-care il Testo Unico sulle droghe, con l’obiettivo di depenalizzare una serie di fatti, commessi so-prattutto da giovani e giovanissi-mi, introducendo una maggior gradazione sulla gravità delle condotte. Inoltre, legalizzando la coltivazione ad uso personale si dovrebbe prosciugare il mercato illegale che oggi è una delle prin-cipali fonti di reddito delle orga-nizzazioni criminali.Il dl CaivanoIl governo, inve-ce, ha scelto una via molto diversa e improntata alla repressione. In materia penale, infatti, ha inaspri-to le pene attra-verso il decreto Caivano del 2023 prevedendo l’arre-sto anche per i ra-gazzi dai 14 anni in caso di reati di lieve entità e l’al-lontanamento con Daspo dalle scuole e dalle università anche nel caso di semplice «uso o deten-zione di stupefacenti».L’ultima parola sul carcere per l’a-dolescente colpevole spetta al tri-bunale dei minori, ma il decreto prevede un inasprimento sanzio-natorio per lo spaccio di stupefa-centi di lieve entità, con la possi-bilità di arresto in flagranza e l’ampliamento dei casi di appli-cabilità della pena detentiva in carcere sia per i minori che per gli adulti. In altre parole, con il decreto Cai-vano un adolescente in possesso di cannabis potrebbe non poter più frequentare la scuola e, se col-to in flagranza di spaccio anche di pochi grammi di cannabis, può ve**re arrestato immediata-mente.L’effetto è stato immediato: dall’entrata in vigore delle nuo-ve norme, gli Istituti penali per i minorenni hanno raggiunto all’i-nizio del 2024 circa 500 detenuti presenti, il numero più alto regi-strato negli ultimi dieci anni e gli ingressi nel 2023 sono stati 1143, la cifra più alta negli ultimi quindici anni. Secondo i dati, inoltre, risulta che la crescita maggiore è quella registrata per le violazioni della legge sugli stu-pefacenti, con un aumento del 37,4 per cento dei detenuti mino-ri rispetto al 2022.La cannabis lightAl governo Meloni, tuttavia, non basta la già dura repressione in materia di stupefacenti. Tra le modifiche approvate in commis-sione alla Camera al disegno di legge sicurezza con un emenda-mento del governo, infatti, c’è an-che la messa al bando della can-nabis light, che viene sostanzial-mente equiparata a quella tradi-zionale, nonostante contenga quantità di THC inferiori allo 0,2 per cento. Ora bisognerà aspetta-re l’aula a settembre per vedere se ci sarà il via libera, ma la misu-ra è stata rivendicata dalla mag-gioranza come una norma per «stroncare il mercato della cosid-detta cannabis light» ha com-mentato l’azzurro Maurizio Ga-sparri. Il presidente dei senatori di Forza Italia, infatti, ha sostenu-to che «chi difende la cannabis light difende sostanzialmente at-tività ambigue e pericolose. Va stroncata ogni forma di incorag-giamento all'uso delle droghe e alla propaganda delle droghe». Peccato che la mossa cancelli una filiera produttiva da 11mila posti di lavoro in Italia in cui ne-gli ultimi anni si sono fatti inve-stimenti significativi e un merca-to da quasi 200 milioni di euro. E, potenzialmente, restituisca al mercato illegale nuovi consuma-tori che rischieranno conseguen-ze penali.Il dl CarceriSe dunque per i colpevoli o inda-gati per reati di droga il governo ha scelto di adottare il pugno du-ro, il ministro della Giustizia Car-lo Nordio ha apparentemente ammorbidito le posizioni invece nei confronti dei detenuti tossi-codipendenti.«Se mettiamo assieme la possibi-lità per i tossicodipendenti di an-dare in altre strutture, con quella di far tornare nel proprio Paese i detenuti stranieri, sulla quale stiamo lavorando notte e giorno, assieme alla Farnesina, possia-mo arrivare a 15-20 mila detenu-ti in meno. Ecco risolto il sovraf-follamento», ha detto Nordio in una recente intervista al Corriere della Sera. In realtà, però, la strada è lunga e il decreto non è nemmeno l’inizio. Il testo, infatti, prevede di fat-to solo l’istituzione di un albo del-l comunità, che è una soluzione molto vaga. Secondo i numeri del ministero dell’Interno, in Ita-lia esistono circa 1100 strutture potenzialmente con i requisiti adatti, di cui meno di 800 anche residenziali e comunque non or-ganizzate per la gestione di un al-to numero di detenuti. Il decreto, poi, non specifica nemmeno le modalità con cui queste struttu-re dovrebbero accogliere un sog-getto che è comunque detenuto, quindi non è gestibile come un normale cittadino che si ricove-ra per la disintossicazione. Con un ulteriore problema, fatto notare dalla responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani: «Questo comporterebbe spostare su strutture sanitarie la gestione della detenzione? Ricordo che la sanità è di competenza regiona-le e stabilire una cosa del genere senza interpellare le Regioni po-terebbe allo stesso caos provoca-to con il ddl sulle liste d’attesa».Se dunque il ministro ha messo a fuoco correttamente uno dei punti più problematici – il carcere non è un luogo adatto a gestire e riabilitare un tossicodipendente – l’iniziativa concreta manca del tutto. Con buona pace di Forza Italia, che ha a parole criticato il decreto ma poi ha ritirato il suo pacchetto di emendamenti, ma che ora sta passando un’estate a girare le carceri insieme al partito radicale, certificando il disagio nella quasi totalità dei penitenziari italiani. Paradossalmente, il decreto Carceri ha avuto una sola vera funzione: l’introduzione del nuovo reato di peculato per distrazione, che certamente non si può dire abbia funzione di ridurre gli ingressi in carcere.
La guerra del governoalla cannabis lightaffossa il made in Italy
I NODI IRRISOLTI DEI DEMLa questione morale nel Pdalle prese con il caso ErminiFRANCO MONACOLUIGI MASTRODONATOMILANO
La furia criminogena dell’esecutivo mette a rischio 11mila lavoratoriVia libera in commissione anche alle bodycam per gli agenti di polizia
Comitato Sanità a sostegno del PCA stamani c/o serd di Viareggio.
Atteggiamento vergognoso dell'azienda che continua a tagliare servzi utili con il silenzio di tutti i Sindaci della Versilia.
Continueremo i presidi, al serd, presso Villa Pergher per denunciare l'imbroglio della azienda ASL, la quale piu volte anche a mezzo stampa, aveva annunciato la messa a bando del servizio di somministrazione, di fatto è sparito tutto, con la conseguenza che l'utenza della Versilia nord si è dovuta riferire a Viareggio con mille difficoltà.
2021
Tirreno
in ricordo di Luca
la crea dipendenza?
da Soft secret
2019
2016
2021
Un fenomeno ciclico che assume ogni volta sfaccettature differenti. Il problema delle scommesse nel calcio è tutt’oggi di stretta attualità, nonostante regolamenti, casistiche precedenti o politiche di sen- sibilizzazione (più o meno efficaci). Quanto accaduto nell’ottobre 2023 è stato uno shock perché due ra- gazzi di età inferiore ai 25 anni sono stati indagati e squalificati per aver puntato denaro su piattaforme illegali. Due ragazzi che rappresentavano, e potranno ancora rappresentare, la Nazionale italiana, ovvero lo juventino Nicolò Fagioli e l’ex milanista Sandro Tonali. Nel loro percorso di crescita, personale e professionale, sono incappati in una trappola tesa da un nemico subdolo chiamato ludopa- tia. Entrambi si stanno sot- toponendo ora a terapie e incontri pubblici con l’obiettivo di ripartire. Questi due casi hanno scoperchiato un mondo che sembrava poter non esistere più, ma che in realtà è mutato nel tempo. Non si parla infatti di vicende riguardanti corruzioni o combine, bensì di gioco d’azzardo individuale sul proprio sport. Una proble- matica indicativa di quelli che sono i tempi e le abitudini dei giovani. Ebbene, i calciatori in questione rappresentano solo la punta dell’iceberg: celebrità alle prese con il proprio tempo libero. Educare a convivere con una vita diversa da quella delle persone comuni dovrebbe essere uno degli obiettivi delle società, per poi a cascata essere d’esempio per le migliaia di giovani alle prese con gli stessi problemi. Imparare a non sentirsi soli: basterà?
i nostri giovani godono di ottima salute o sono gran parte ubriaconi e tossici?
se i dati sotto sono corretti, pare che sia il contrario, pare!
Meglio Legale - Per la legalizzazione della cannabis Per la legalizzazione della cannabis! Meglio Legale: l’associazione che si occupa di legalizzazione della cannabis! Meglio Legale è un’associazione che si occupa di legalizzare la cannabis e della decriminalizzazione dell’uso delle altre sostanze. È un progetto che coinvolge parlamentari e m...
Antonella Soldo, Meglio Legale: “Qui si celebra lavoro, tradizione e cultura italiana, eppure si tratta di una sostanza stupefacente. Perché dunque non togliere al mercato nero la cannabis e farne qualcosa di legale, controllato, sicuro?”. Il flash mob al Vinitaly.
Legale come il vino: blitz di Meglio Legale al Vinitaly Antonella Soldo, Meglio Legale: “Qui si celebra lavoro, tradizione e cultura italiana, eppure si tratta di una sostanza stupefacente. Perché dunque non togliere al mercato nero la cannabis e farne …
Stamani presso il comune di Seravezza si è tenuto un incontro tra funzionaria del sociale e i 2 assessori di riferimento con ilPresidente del PCA accompagnato da un socio del PCA, in merito ad un contributo chiesto all'amministrazione da tempo per il PCA.
Da quasi un anno ci siamo confrontati con l' assessore Graziani con numerosi incontri e telefonate, , L' assessore ha avuto modo di ve**re presso la nostra sede, dove ha conosciuto la nostra Psicologa, Dott.ssa Alberti.
A questo punto auspichiamo che questo contributo arrivi senza ulteriori intoppi,visto che il Sindaco Alessandrini si e sempre detto favorevole.
Aspettiamo.....