Dott.ssa Irene Cesare- Psicologa Clinica dello Sviluppo

Dott.ssa Irene Cesare- Psicologa Clinica dello Sviluppo

Esperta nella diagnosi e trattamento dei Disturbi Specifici di Apprendimento

22/04/2024

«È troppo intelligente per essere dislessico»

È bravo, è sveglio, ciò che gli interessa se lo ricorda benissimo, ma quando si parla di scuola non ricorda nulla. Sicuramente lo fa apposta.

Ammettilo, te lo hanno detto tra le righe oppure lo hai pensato anche tu. È vero?

Seguimi e ti dirò in breve come funziona.

Noi in realtà abbiamo più memorie. I bambini con DSA hanno difficoltà solo nella memoria memoria lessicale e fonologica, dunque nel ricordarsi i termini specifici e la conversione fonema-grafema (spiegato in breve). Vi sono poi memorie molto più potenti e funzionali, come quella semantica, episodica, visiva, procedurale, spaziale, emotiva. Tutte memorie che vengono attivate naturalmente e automaticamente quando qualcosa piace o interessa.

Quindi il bambino con DSA è notevolmente possibile che conosca tante cose di vita (tutte le memorie attive) ma pochissimo degli argomenti di scuola (lessico e fonologia).

E sai perché questo accade? Perché c’è l’intelligenza. E poi c’è anche un grande cuore.

Seguimi su questo profilo e ti dirò tanti altri piccoli segreti sui DSA e il loro funzionamento in neuropsicologia dello sviluppo.
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15/10/2023

Da un laboratorio di recente condotto, nasce l'idea di dedicare il mercoledì di ogni settimana al potenziamento dell'aspetto grafico della scrittura.
Una scelta consapevole che tiene conto per ciascun bambino, non solo dell'età anagrafica, ma del reale sviluppo grafo-motorio ed eventualmente delle difficoltà motorie.

La finalità degli incontri sarà quella di non favorire il consolidamento di una presa disfunzionale.
Una non corretta prensione della matita, penna etc. rende difficoltosa la scrittura limitando le variazioni dei movimenti e la visione della traccia lasciata sul foglio.

Particolare attenzione verrà posta al passaggio dalla scuola d'infanzia alla primaria, periodo in cui il bambino dovrebbe acquisire la competenza della presa. Tuttavia le attività grafo-motorie saranno rivolte anche ai più grandicelli, laddove si sia consolidata col tempo una impugnatura disfunzionale.

Una scrittura "leggibile" ed "ordinata" dipende inevitabilmente anche da una corretta presa del mezzo grafico. Correggere una presa non corretta è possibile, soprattutto se si interviene precocemente, quando ancora questa non è pienamente consolidata.

DESTINATARI: da 5 anni a salire
GIORNI: tutti i mercoledì

26/05/2023

Adhd: dalla diagnosi all'intervento.

07/10/2022

Nonostante l'acronimo sia entrato nel linguaggio comune, ancora oggi non è chiaro a tutti cosa siano i Disturbi Specifici dell'Apprendimento. la Repubblica ha realizzato un approfondimento per illustrarne le caratteristiche e per smentire alcuni luoghi comuni sulle persone con DSA. Leggi l'articolo completo
👇
https://bit.ly/rep_AID

06/09/2022
05/03/2022

Apprendimento e Memoria
Una caratteristica comune a tutti i bambini e ragazzi con un Disturbo Specifico di Apprendimento è la difficoltà di memorizzazione:difficoltà nel memorizzare date, nomi, poesie, difficoltà nel memorizzare le tabelline, formule o il risultato di calcoli "facili" etc.
Che legame esiste allora tra Memoria e Apprendimento?
L'apprendimento è il processo con cui si acquisiscono nuove informazioni. Mentre la memoria si riferisce al persistere dell'apprendimento in una forma che può diventare evidente in un momento successivo.
Quindi l'apprendimento ha un esito che indichiamo con il termine memoria.
Nel caso dei DSA il Disturbo non é a livello di memoria, ma al livello di apprendimento, con ricadute negative o difficoltà a livello di memoria (ma non disturbo di memoria).
Dunque l'intervento va fatto sull'Apprendimento.
Il genitore o l'insegnante dicono che "il bambino /a con Dsa non memorizza quello che studia". Vero! Lo stesso bambino, tuttavia, se vuole cantare la canzone del suo cantante preferito la memorizza e la canta. Perché?
Perché la memoria viene rigenerata dall'apprendimento, ma se l'apprendimento ha un deficit la memoria non si rigenera.
Apparentemente dunque si osserva un soggetto con "difficoltà a memorizzare", ma il suo vero problema é a LIVELLO DELL'APPRENDIMENTO.

Dott. ssa Irene Cesare
Specialista nella diagnosi dei Disturbi Specifici di Apprendimento
Cell. 3288650743

Photos from Dott.ssa Irene Cesare- Psicologa Clinica dello Sviluppo's post 24/02/2022

La lettura, la memorizzazione e la programmazione nello studio di una lingua straniera nel caso di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento: alcuni consigli operativi di Sara, membro del gruppo giovani AID.

22/01/2022

IMPARARE UNA POESIA A MEMORIA

Questo é, senza dubbio, un compito per molti bambini poco gradito.
A cosa serve davvero imparare una poesia a memoria?
Serve a molto, serve ad ampliare il lessico e la capacità di arricchire il periodo; serve ad acquisire contenuti nuovi; insegna come lavora la nostra mente nell'immagazzinare le informazioni e gli stimoli esterni per poi saperli riprodurre qualora venissero richiesti e serve a tanto altro.

I bambini, dall'infanzia alle medie ed anche oltre, si ritrovano più volte impegnati in questo compito.

Quali sono allora le strategie che possono facilitare la memorizzazione di una poesia?
-Sfruttare le immagini ovvero associare alle parole un'immagine e disegnarla in uno schema progressivo aiuta il bambino a fissare i passaggi. Inoltre il disegno, in particolar modo per i bambini più piccoli, li aiuta nella comprensione del testo.
-Utilizzare il palazzo della memoria, che sfrutta la memoria visiva e quella spaziale. Come si sviluppa? Disegnando un grattacielo ed assegnando un piano ad ogni strofa/paragrafo e all'interno del piano disegnando un elemento/figura associata al testo.
-Gestualità che potrebbe essere importante per alcuni bambini offredo un richiamo /gancio alla strofa. Dunque mentre si recita la poesia o la filastrocca potrebbe essere utile simulare la pioggia, le orecchie del cane o il fungo etc.
- Musica: puó essere utile trasformare il testo in una canzoncina, battendo ad esempio la mano sul tavolo ad ogni parola per creare un ritmo (ciò può divertire il bambino/a e far sembrare il compito meno impegnativo).
-Sfruttare situazioni nel corso della giornata per ripassare il testo (in auto, al semaforo, mentre si apparecchia).

Queste sono strategie utilissime per bambini con un Disturbo Specifico dell'Apprendimento ma sono anche strategie facilitanti la memorizzazione per qualsiasi bambino, anche per i più piccini che sono alle prime armi.

In foto una poesia per Andrea al primo anno di asilo, così come rappresentata da me.

03/01/2022

SCREENING PER I PRE-REQUISITI DELL'APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA

Lo screening è rivolto ai bambini del PRIMO ANNO DELLA SCUOLA PRIMARIA.

Quando parliamo di prerequisiti della letto-scrittura, intendiamo l’insieme delle abilità cognitive che consentono al bambino di apprendere la lettura e la scrittura.
I prerequisiti della letto-scrittura iniziano a svilupparsi in modo graduale molto precocemente e lo screening consente di rilevare eventuali aree di difficoltà e prevedere l’evoluzione dell’apprendimento scolastico.

Queste abilità permettono di affrontare positivamente l’inizio della scolarizzazione.

Lo screening non è una Diagnosi.

Si ricorda infatti che per diagnosticare un Disturbo dell’apprendimento occorre attendere la fine della seconda classe della scuola primaria per la Dislessia e Disortografia e la fine della terza classe per la Discalculia.

Lo screening può consentire di rilevare aree di difficoltà ed impostare un programma di potenziamento delle abilità interessate per sostenere efficacemente e promuovere l’apprendimento.

18/12/2021

Sabato di formazione- Il metodo analogico Bortolato

24/11/2021

I Disturbi Specifici d'Apprendimento (DSA) e il Disturbo da deficit di Attenzione e/o lperattività (ADHD)

20/10/2021

Dislessia e strumenti compensativi

Il primo scoglio vero scoglio nella per i bambini dislessici i .

Da questa difficoltà nasce il progetto "LibroAID", una biblioteca digitale per gli studenti con DSA, che consente ai ragazzi con diagnosi DSA o certificazione 104/92 di richiedere il formato digitale dei testi scolastici della scuola primaria, secondaria di I e II grado.

Poter studiare avvalendosi di come i libri in formato , non è una facilitazione allo studio, ma è garantire il diritto allo studio per tutti i ragazzi!

Scopri tutto sul progetto "LibroAID" qui: https://www.aiditalia.org/it/servizi-e-formazione/biblioteca-digitale-libroaid

20/10/2021

L'importanza di intraprendere un percorso verso l'autonomia, perché un Dsa non é e non deve essere un limite. È senza dubbio un bel mercoledì

É migliorata la sua velocità di lettura, ha imparato ad usare i software per l'uso di mappe concettuali e sintesi vocale. Da oggi un nostro piccolo campione con e riesce a studiare in autonomia in tutte le discipline. Si iscriverà al liceo scientifico, gli piacerebbe fare l'ingegnere. Andrà tutto bene. Anche se per noi lui ha già vinto.
Insomma, un meraviglioso modo di iniziare la giornata. Buon mercoledì☺️

05/10/2021

Un criterio di esclusione per i DSA é quello di ritardo cognitivo. Vale a dire, in presenza di una intelligenza inferiore alla norma non puó essere fatta diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento.
Il bambino/a con Dislessia, Disortografia, Disgrafia e/o Discalculia é un bambino/a intelligente e le difficoltà interessano esclusivamente gli apprendimenti scolastici.

Continua la presentazione del nostro decalogo “10 cose che una persona con DSA vorrebbe che tu sapessi” realizzato in collaborazione con l'Associazione Italiana Dislessia in occasione della
Quinto punto 👉 Le persone con DSA hanno uno quoziente intellettivo nella norma o superiore alla norma. Questo non significa che siano automaticamente geniali. Le persone con DSA possono eccellere in qualsiasi ambito di studio o professionale, come testimoniano, fra gli altri, Jacques Dubochet, premio Nobel per la chimica 2017 o Philip Schultz, premio Pulitzer per la poesia nel 2008.

04/10/2021

In occasione della Settimana della Dislessia, dal 5 all'11 Ottobre, é possibile prenotare una CONSULENZA GRATUITA per i vostri bambini/e, al fine di valutare insieme eventuali difficoltà scolastiche (inerenti lettura, scrittura e calcolo).
La prenotazione va fatta, mediante chiamata, al numero 3288650743.

Al via oggi la sesta edizione delle
Continuiamo il nostro decalogo “10 cose che una persona con DSA vorrebbe che tu sapessi”, sviluppato insieme a Associazione Italiana Dislessia, con il quarto punto!
👉 Nel nostro paese non esistono dati ufficiali sul numero totale di persone con DSA, le statistiche fornite dal Ministero dell’Istruzione ci indicano che gli alunni con certificazione DSA, nell’anno scolastico 2018/2019, erano 298.114, pari al 4,9% del totale degli alunni. Proiettando questa percentuale sulla popolazione nazionale, si può quindi ipotizzare che le persone con DSA in Italia siano quasi 3 milioni.

03/10/2021

L’articolo 5 della Legge 170 si occupa delle misure educative e didattiche di supporto all’apprendimento e indica che “gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari” nell’ambito di una didattica individualizzata e personalizzata, che tenga conto delle caratteristiche e dei punti di forza dello studente.

- 1 giorno alla
Ecco il terzo punto del decalogo “10 cose che una persona con DSA vorrebbe che tu sapessi”, sviluppato insieme a Associazione Italiana Dislessia
👉 Per le persone con DSA gli strumenti compensativi sono come gli occhiali per un miope: vanno considerati quindi come un supporto indispensabile, non come un privilegio o un’agevolazione.

02/10/2021

-2 giorni alla
Oggi vi presentiamo il secondo punto del decalogo “10 cose che una persona con DSA vorrebbe che tu sapessi” sviluppato insieme a Associazione Italiana Dislessia
👉I DSA non sono una malattia in quanto non sono dovuti a un danno organico, ma un diverso neuro funzionamento del cervello. I DSA accompagnano l’individuo per tutta la vita. Quindi non ci si ammala né si guarisce dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Tuttavia, le difficoltà che li accompagnano possono essere compensate.

25/09/2021

La formazione e l'aggiornamento continuano.

19/09/2021

Perché molto spesso si perde di vista il fine!! Il fine é sempre il bambino, ed é su quello che va studiato ed aggiustato il mezzo. Insegnamento compreso!!

10/09/2021

DISGRAFIA
Con il termine Disgrafia si fa riferimento ad una specifica difficoltà a carico dell'aspetto grafico e motorio della scrittura, per la quale questa risulta disordinata, illeggibile, o realizzata in modo eccessivamente lento. La disgrafia vera e propria riguarda dunque in primo luogo il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche sebbene influisca negativamente anche su ortografia ed espressione scritta a causa della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione.

La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura, l'impugnatura della penna molte volte è scorretta, e la pressione della mano sul foglio spesso troppo forte o leggera.

La gestione dello spazio è inappropriata: il bambino non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le lettere e le parole, non segue la linea di scrittura, procedendo "in salita" o "in discesa" rispetto alla riga.

Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la loro forma spesso è irregolare, e i legami tra le lettere possono essere scorretti.

Il problema va identificato poiché diventa grave soprattutto se questi aspetti rendono la scrittura incomprensibile agli altri ed anche al bambino stesso, il quale non può dunque individuare e correggere eventuali errori ortografici commessi.

Dott.ssa Irene Cesare
Tel 328 8650743

03/09/2021

QUESTIONARIO GENITORI-
La scuola, si sa, è un impegno per il bambino tanto quanto per il genitore.
Il bambino fa la parte principale: è lui il vero protagonista!
Ma seduto alla scrivania, al fianco del bambino, c'è quasi sempre un genitore.
Questa, diventa la regola, se il bambino ha difficoltà nello svolgimento dei compiti a casa; se il bambino si rifiuta di leggere (e non perché "è svogliato" ma perché leggere è un compito difficile per lui); se il bambino di scrivere sotto dettatura non ne vuole sapere (perché non lo riesce proprio a capire quando ci va la doppia o l'accento); se il bambino le tabelline le odia (perché dopo un intero pomeriggio ad imparare la tabellina del 7, il giorno dopo non la ricorda per nulla).

Quello che mi preme allora sottolineare è che, nel caso di un bambino con un Disturbo Specifico di Apprendimento, ciò che compromette davvero l'apprendimento del bambino/a non è il disturbo in sé, quanto la mancata identificazione del disturbo.
Quello che compromette la motivazione scolastica e l'autostima del bambino non è il disturbo dell'apprendimento quanto la non- consapevolezza del Disturbo Specifico dell'Apprendimento.

Allora proprio alle soglie del nuovo anno scolastico, ho pensato ad un questionario in 10 punti, di facile compilazione, che ogni GENITORE può scaricare e compilare, mettendo una crocetta su una delle tre alternative di risposta (poco-abbastanza-molto).

E' un questionario (rivolto ai genitori di bambini dalla fine della prima classe della primaria alla terza classe delle secondaria) che indaga le eventuali difficoltà di apprendimento del bambino rispetto alle 3 aree di apprendimento (lettura, scrittura nelle due componenti ortografia e grafia, calcolo).
Troverete 5 colori differenti: il rosso riguarda le competenze di lettura-comprensione, il giallo la scrittura nella sua componente ortografica, l'arancione la scrittura nella sua componente grafica, in verde gli items che indagano le competenze matematiche ed in bianco, l'ultimo item, che riguarda le componenti emotivo-motivazionali nell'apprendimento.

Per valutare insieme le risposte date dal genitore al questionario, potete inviare un messaggio allegando il questionario compilato.

Buona compilazione !!

27/08/2021

SI RIPARTE..CON QUALCOSA IN PIU'!

Oltre ai classici servizi di:
-valutazione e diagnosi DSA;
-percorsi di potenziamento;
-trattamento DSA
...IL "DOPOSCUOLA SPECIALISTICO PER DSA".

Cos'è il doposcuola specialistico per DSA e da chi è realizzato?

1) E' realizzato da uno specialista che ha la qualifica anche di
TUTOR DSA. Il TUTOR DSA è chi, dopo adeguata formazione, si
occupa nello specifico dei processi di apprendimento e del
percorso di studio e autonomia, peculiari e caratteristici degli
studenti con difficoltà (BES) e/o Disturbi Specifici di
Apprendimento.
2) Le attività che affronteremo riguardano tutte le materie (e non
solo quelle materie nelle quali il bambino/a risulta più carente).
3) Il doposcuola prende sempre le mosse da un'accurata
valutazione iniziale, che consente di delineare il profilo di
funzionamento del bambino/a, identificando dunque le strategie
di studio del bambino/a, il suo approccio allo studio, gli stili
cognitivi, le convinzioni così come eventualmente livelli d'ansia
e resilienza.
4) Il doposcuola prevede anche la realizzazione di spazi
finalizzati all'utilizzo di quegli strumenti che consentiranno al
bambino di studiare in autonomia.
5) Ulteriore caratteristica è il monitoraggio da parte del TUTOR al
fine i verificare se il doposcuola specialistico sta andando bene e
dunque osservando a livello qualitativo:
- se il livello di autonomia nello studio del bambino/a è
migliorato;
- se il tempo di studio per i compiti per casa è diminuito, in
aumento della qualità dello studio;
-se l'autostima del bambino è cresciuta ("quanto il bimbo/a,
consapevole adesso dei suoi processi e delle strategie che può
utilizzare, si sente più capace?"

Ciò ed altro rappresenta la differenza evidente tra un "DOPOSCUOLA CLASSICO" e un "DOPOSCUOLA SPECIALISTICO PER DSA/BES".

Si riparte, con la consapevolezza che ogni bambino/a può fare delle sue difficoltà trampolini di lancio, se attrezzato delle "giuste" strategie di apprendimento.
Ogni bambino/a è unico/a e irripetibile nella sua soggettività e non esiste "ricetta" giusta ed universale per tutti: ogni strategia di aiuto deve dunque essere adattata alle caratteristiche individuali del singolo bambino e non viceversa.

18/07/2021

EMOZIONI, MOTIVAZIONE E DSA
Partiamo con la definizione di Motivazione. Cos'è la motivazione: è una configurazione organizzata di ESPERIENZE SOGGETTIVE che consente di spiegare l'inizio, la direzione, l'intensità e la persistenza di un comportamento diretto ad uno scopo.
Se pensiamo alle attività scolastiche dunque, la motivazione allo studio ci spiega perché uno studente studia più di un altro, perché insiste dopo un fallimento o il come studia.
Facciamo una distinzione tra due tipi di motivazione:
-INTRINSECA: è una motivazione interna, legata alla curiosità, all'interesse del bambino, al desiderio di accrescere le proprie competenze;
-ESTRINSECA: è una motivazione di tipo esterno, vale a dire quell'insieme di comportamenti spinti dal desiderio di ricevere un buon voto, una lode, una ricompensa, l'approvazione sociale e dei genitori.

La motivazione Intrinseca porta ad obiettivi di padronanza, vale a dire il bambino studia ed apprende per accrescere le proprie competenze. Il bambino che ha obiettivi di padronanza è un bambino che si vuole mettere alla prova con compiti difficili che vengono visti come sfide, è un bambino che sceglie compiti nuovi per imparare di più, che coopera per apprendere cose nuove dagli altri. Il fallimento viene percepito come scarso impegno, vale a dire il bambino è consapevole che impegnandosi di più può ottenere risultati migliori.

Passiamo adesso alla motivazione Estrinseca.
La motivazione estrinseca porta ad obiettivi di prestazione, vale a dire il bambino studia solo per ottenere il successo come approvazione sociale. Il fallimento in questo caso non viene percepito dal bambino come scarso impegno ma come incapacità. Così il bambino per evitare di sperimentare questo senso di incapacità si misura solo in compiti semplici, abbandona i compiti difficili e piuttosto che cooperare ha un senso di competitività.

Come è ben chiaro il primo è un atteggiamento positivo, il secondo negativo.

Da che cosa dipende la motivazione del bambino? Dalle esperienze soggettive si, ma soprattutto dal come vengono vissute le esperienze soggettive e dal significato che a queste viene dato.

Se il bambino è sostenuto adeguatamente quando in autonomia si appassiona di qualcosa e riesce in qualcosa ed ottiene giuste lodi, complimenti e sostegno a continuare, svilupperà un sistema di autogratificazione che renderà sempre meno importante voti o incentivi esterni e gli consentirà di sviluppare obiettivi di competenza e pensieri positivi.

Nel prossimo post vi farò degli esempi concreti di lodi ed incentivi che possono essere più o meno funzionali alla motivazione allo studio del bambino.

Photos from Dott.ssa Irene Cesare- Psicologa Clinica dello Sviluppo's post 02/06/2021

La prima immagine é l'elaborato di una bimba di quinta elementare alla prova di narrazione, quando é arrivata in studio a dicembre.
Nella prova di narrazione alla bambina viene fornita un'immagine formata da alcune vignette che rappresentano una storia. La consegna che viene data rispecchia i principi del fine di ogni produzione scritta: che cosa devo scrivere? A chi? Perché?
Questa prova rientra tra le prove che si somministrano per la valutazione delle abilità di scrittura.
A partire da gennaio è iniziato il percorso di potenziamento che stiamo concludendo tra qualche giorno.
La seconda, terza e quarta immagine é l'ultimo tema dell'anno scolastico con il giudizio della maestra.
Inutile dirvi, la felicità tanto della bimba quanto mia.
Il percorso di potenziamento é indispensabile sia perché aiuta a ridurre o compensare le difficoltà, ma soprattutto perché rende la bimba/o consapevole delle proprie possibilità!

30/05/2021

Oggi vi parlo di Discalculia.

15/05/2021

INTELLIGENZA E DSA- Qual' é il rapporto tra intelligenza e Disturbo Specifico di Apprendimento? L'intelligenza e il Disturbo Specifico di Apprendimento vanno di pari passo: il bambino con DSA ha un'intelligenza assolutamente nella norma o, in molti casi, anche al di sopra della norma.
Il principale criterio, infatti, per stabilire la presenza di un DSA è la discrepanza (differenza significativa) tra le abilità di lettura, scrittura e/o calcolo che sono deficitarie rispetto a quanto atteso per l'età o per la classe frequentata e l'intelligenza generale del bambino/a che invece è assolutamente adeguata.
Cosa significa tutto questo, in poche parole ?
Un bambino/a può avere un DSA solo se è intelligente.
La presenza di un'intelligenza inferiore alla norma porta ad escludere subito la presenza di DSA.
Nei casi di FIL, vale a dire nei casi di una intelligenza lievemente al di sotto della norma, che non è dunque ritardo cognitivo, sembrerebbe possibile ipotizzare la presenza anche di DSA.

Allora se i bambini con DSA HANNO UNA ADEGUATA INTELLIGENZA o, in molti casi, sono anche più intelligenti dei coetanei perché incontrano così tante difficoltà nel mondo della scuola?

Perché i bambini apprendono in maniera diversa uno dall'altro, secondo modalità e strategie differenti con cui ciascuno elabora le informazioni. Non esiste solo la modalità linguistica o logico-matematica di processamento delle informazioni, maggiormente deficitarie nei dsa (e tra l'altro metodo valorizzato nella scuola italiana).

Un insegnamento che tiene conto del peculiare stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici.

La valutazione e la descrizione del funzionamento cognitivo del bambino/a permette la tutela della diversità soggettiva nell'apprendere, favorendo lo sviluppo della partecipazione alle attività scolastiche e dell'adattamento psico-sociale.

13/05/2021

DISTURBO SPECIFICO DELLA SCRITTURA. Cos'é? Le problematiche legate alla scrittura possono insorgere in assenza di dislessia, ma più frequentemente in associazione con il disturbo della lettura.
Gli insegnanti, in genere, riferiscono che i loro alunni restano indietro durante il dettato, nei compiti in classe producono poche frasi, realizzate con poche parole, e consegnano spesso in ritardo l'elaborato. Il prodotto consegnato contiene un discreto numero di errori ortografici.

Il controllo del quaderno consente di evidenziare la presenza di errori a differenti livelli:
- fonologico come "nano" al posto di "mano"
- fonetico come errori di doppie, accenti
- lessicali come la scrittura di parole irregolari e fusioni o separazioni illegali ( ne pure invece di neppure)
-visivo-ortografico come "cincue" al posto di "cinque".

Vi é spesso anche la difficoltà del bambino/a di comporre testi scritti, evidenziata da errori grammaticali o di punteggiatura nella stesura della frase e/o scadente sua organizzazione in capoversi.

Il disturbo della scrittura puó dunque interessare vari livelli di competenza:

-motoria (disgrafia) laddove la scrittura é compromessa solo nella sua componente grafica (calligrafia)
-la componente linguistica (disortografia)
-la componente dell'espressione scritta (realizzazione di frasi e testi).

Una valutazione tempestiva delle difficoltà del bambino/a non é solo funzionale alla definizione di una diagnosi, quale atto burocratico che sansisce il diritto ad una serie di tutele, ma é processo di comprensione delle peculiari caratteristiche del bambino e del suo funzionamento che guida nella costruzione di un progetto per la crescita delle sue competenze.

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Le divisioni, per i bambini con una discalculia, sono un grande scoglio. Difficoltà procedurali, di conteggio, difficolt...
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