Dott. Giuseppe Scalercio - Biologo Nutrizionista

Dott. Giuseppe Scalercio - Biologo Nutrizionista

- Biologo Nutrizionista
- Master in Nutrizione e Sport
- Nutrizione Funzionale per:
•Dimagrimento
•Malattie Metaboliche
•Malattie Autoimmuni

01/11/2024

✳Oggi, parliamo di una delle patologie tiroidee più diffuse e spesso trascurate nelle sue implicazioni: la tiroidite di Hashimoto. Attraverso le parole di una mia paziente, esploreremo le difficoltà quotidiane che questa patologia può comportare.

💭"Mi sentivo sempre più stanca e gonfia, i dolori articolari erano in aumento, sbalzi d'umore, difficoltà nell'addormentamento. I medici mi dicevano che tutti questi sintomi non erano connessi con la patologia".

Questo racconto è uno specchio per tantissime persone che convivono con la tiroidite di Hashimoto, una condizione autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la tiroide, riducendo progressivamente la sua funzionalità.

😔Molti pazienti si trovano a fronteggiare una serie di sintomi apparentemente scollegati, come stanchezza cronica, dolori articolari, cambiamenti dell'umore e disturbi del sonno. Purtroppo, capita frequentemente che questi sintomi vengono considerati isolati e trattati come non direttamente correlati alla patologia tiroidea.

La verità, come dimostrato da diversi studi e casi clinici, è che la tiroidite di Hashimoto richiede una visione olistica e integrata. Non basta fermarsi agli esami tiroidei standard o all'eventuale terapia ormonale, ma è necessario andare più a fondo e considerare i fattori che influenzano sulla condizione, come l'alimentazione e lo stile di vita.

💫Uno degli aspetti spesso ignorati è la connessione tra tiroide e alimentazione.
Gli alimenti che consumiamo possono influenzare in modo significativo lo stato infiammatorio dell'organismo e, di conseguenza, la funzionalità tiroidea. Esistono categorie di cibi che, in molte persone con Hashimoto, possono provocare infiammazioni e disagi intestinali, andando ad aggravare ulteriormente i sintomi della malattia.

Tra questi troviamo:

• Zuccheri: possono aumentare l'infiammazione e generare oscillazioni glicemiche, peggiorando la stanchezza.

• Glutine: in alcuni soggetti può causare reazioni immunitarie, peggiorando l'infiammazione generale.

• Latticini: spesso poco tollerati, possono generare disturbi digestivi e infiammatori.

• Solanacee: come pomodori, melanzane e peperoni, che in certi casi contribuiscono all'infiammazione.

• Crucifere: come cavoli e broccoli, che devono essere consumati con moderazione e cotti adeguatamente, in quanto possono interferire con la funzionalità tiroidea in grandi quantità.

Per migliorare i sintomi e vivere una vita più piena e sana, le persone con tiroidite di Hashimoto possono trarre grande beneficio da un approccio che integra una specifica alimentazione antinfiammatoria e uno stile di vita attivo.

🥗Una dieta antinfiammatoria aiuta a ridurre il carico immunitario e a migliorare la salute intestinale, fattori cruciali per il benessere della tiroide.
La storia del nostro paziente non è isolata, e molte persone affette da Hashimoto affrontano sfide simili.

Un approccio mirato e consapevole può portare miglioramenti significativi, aiutando finalmente chi soffre di questa patologia a ritrovare equilibrio e benessere nella vita quotidiana.

☝E’ l’unica strada da percorrere.

Per info e ulteriori puoi scrivermi in privato.✍

30/10/2024

Lo zucchero viene utilizzato per diversi motivi dalle industrie alimentari. Scopriamo quali!

28/10/2024

✳In Italia, uno dei rituali mattutini più amati è senza dubbio la colazione dolce, spesso composta da cappuccino e brioche, latte e biscotti, o altre varianti zuccherate.

È un'abitudine piacevole, rassicurante, e profondamente radicata nella nostra cultura alimentare.

Tuttavia, se guardiamo con occhio critico a questa tradizione, emerge un lato meno salutare. Scopriamo di cosa si tratta!

🛌Dopo il digiuno notturno, il nostro corpo si prepara ad affrontare la giornata incrementando i livelli di zucchero nel sangue (glicemia) attraverso una serie di ormoni: tiroidei, cortisolo e adrenalina.

Questa “spinta” naturale serve a fornire energia immediata per iniziare la giornata con slancio. Una colazione composta prevalentemente da carboidrati semplici e zuccheri aumenta ulteriormente la glicemia in modo rapido e consistente, costringendo il corpo a rispondere con un massiccio rilascio di insulina.

✳L'insulina è l'ormone che abbassa la glicemia, facilitando l'assorbimento del glucosio nelle cellule.

Questa improvvisata ondata di zuccheri, seguita da un calo repentino della glicemia dovuto all'azione dell'insulina, può portare a effetti indesiderati: senso di stanchezza, calo dell'attenzione, e, talvolta, il classico “buco allo stomaco” che ci fa cercare altri spuntini zuccherati già a metà mattina.

🎢Questi sbalzi, se ripetuti quotidianamente, possono col tempo disturbare l'equilibrio metabolico e aumentare il rischio di sviluppare problemi di salute, come resistenza all'insulina, diabete e aumento di peso.

❓Qual è la colazione ideale?

Per una colazione che sostiene l'organismo, bisogna pensare a un mix equilibrato di nutrienti. L'obiettivo è fornire energia costante senza sbalzi glicemici, attraverso alimenti che non stimolano un rilascio eccessivo di insulina. Gli ingredienti chiave per una colazione bilanciata includono:

• Proteine Sane: Uova, yogurt greco, o una piccola porzione di frutta secca (mandorle, noci) sono fonti proteiche che saziano più a lungo e supportano la funzione muscolare e la concentrazione. Le proteine, infatti, vengono digerite più lentamente rispetto ai carboidrati e contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
• Fibre: Le fibre presenti nella frutta fresca e nei cereali integrali non solo aiutano la digestione, ma rallentano anche l'assorbimento degli zuccheri nel sangue, riducendo gli sbalzi glicemici.
• Carboidrati Complessi e in Piccole Quantità: Una fetta di pane integrale o cereali non zuccherati rappresentano una scelta migliore rispetto ai carboidrati raffinati. I carboidrati complessi vengono metabolizzati più lentamente, rilasciando glucosio nel sangue gradualmente.

Alcuni esempi di colazione bilanciata

1. Yogurt Greco, Noci e Frutta Fresca: Una combinazione di yogurt greco, ricco di proteine, con frutta fresca (come mirtilli o fragole) e una manciata di noci offre una buona dose di proteine e fibre, che aiutano a mantenere la sazietà fino al pranzo .
2. Uova e Avocado con Pane Integrale: Le uova forniscono proteine complete e grassi salutari, mentre l'avocado è ricco di grassi monoinsaturi che supportano la salute del cuore. Una fetta di pane integrale completa il piatto con carboidrati complessi.

👌Scegliendo una colazione a basso indice glicemico e ad alto contenuto proteico, si possono sperimentare diversi benefici immediati e a lungo termine. Tra i vantaggi ci sono un aumento della capacità di concentrazione, maggiore energia sostenuta, riduzione del senso di fama e, nel lungo periodo, una minore propensione a disturbi metabolici.

⚖L'equilibrio glicemico al mattino aiuta inoltre a prevenire l'accumulo di grasso addominale, migliorando il controllo del peso.

Trasformare il rituale della colazione italiana può sembrare un passo difficile, ma è un investimento che vale la pena fare per una vita più sana e più attiva.

25/10/2024

✳La tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune che colpisce la ghiandola tiroidea, causando un'infiammazione cronica e progressiva che può portare all'ipotiroidismo, ossia una ridotta funzionalità della tiroide.

La malattia si manifesta quando il sistema immunitario, in modo anomalo, attacca le cellule tiroidee, provocando una risposta infiammatoria. Tra i fattori che possono influire su questa condizione, negli ultimi anni ha preso sempre più piede una teoria legata all'assunzione di glutine, specialmente quando consumato in eccesso.

🌾Il glutine è una proteina presente in molti cereali comuni, come il grano, l'orzo e la segale.

All'interno del glutine, una frazione proteica chiamata gliadina ha attirato l'attenzione dei ricercatori per la sua possibile correlazione con le malattie autoimmuni, inclusa la tiroidite di Hashimoto.

👨‍🔬La teoria che lega il glutine all'aggravarsi di questa condizione si basa sul concetto di mimetismo molecolare.
Il mimetismo molecolare è un fenomeno in cui il sistema immunitario confonde le proteine estranee con quelle del nostro corpo, attaccando quindi sia le proteine esterne che i tessuti interni.

Nel caso della tiroidite di Hashimoto, si ipotizza che la struttura molecolare della gliadina (presente nel glutine) sia molto simile a quella di alcune proteine presenti nella tiroide.

Quando l'organismo di una persona con Hashimoto consuma glutine, il sistema immunitario potrebbe non solo attaccare la gliadina, ma anche le proteine tiroidee che assomigliano a essa, innescando così un processo di autoimmunità e di infiammazione che aggrava il danno alla tiroide.

🔬Alcune ricerche hanno evidenziato che le persone affette da celiachia, una condizione in cui il glutine scatena una forte risposta immunitaria, presentano una maggiore incidenza di malattie autoimmuni della tiroide, inclusa la tiroidite di Hashimoto. Questo ha portato a ipotizzare che il glutine possa innescare o peggiorare anche altre forme di autoimmunità, compresa quella che colpisce la tiroide.

Inoltre, uno studio ha osservato che, in individui con Hashimoto, la rimozione del glutine dalla dieta ha comportato un miglioramento clinico in termini di riduzione dei marcatori infiammatori e di un migliore equilibrio ormonale. Anche se non tutti i pazienti con Hashimoto sono intolleranti al glutine, è stato suggerito che una parte significativa di loro potrebbe trarre beneficio dalla riduzione o dall'eliminazione del glutine.

✳Sulla base di queste evidenze, molti esperti nel trattamento delle malattie autoimmuni sperimentano dei miglioramenti dopo aver ricevuto un piano nutrizionale che prevede la riduzione/sospensione del glutine.

L'idea è che, eliminando il glutine, si possa ridurre l'infiammazione e l'infiammazione autoimmune della tiroide, consentendo una gestione più efficace della malattia.
In molti casi, i pazienti che adottano una dieta senza glutine riportano un miglioramento dei sintomi, inclusa una riduzione della fatica, del gonfiore e dei dolori muscolari.

🔎Tuttavia, come per ogni cambiamento dietetico, è importante monitorare attentamente i progressi e consultare un medico o un nutrizionista per evitare carenze nutrizionali.

🍚In alternativa ai cereali contenenti glutine è possibile consumare:
• Riso
• Quinoa
• Grano saraceno
• Miglio
• Sorgo

Questi alimenti non solo sono privi di glutine, ma offrono anche una gamma di benefici nutrizionali, come un buon apporto di fibre, minerali e proteine.

✍Se soffri di tiroidite di Hashimoto e sospetti che il glutine possa peggiorare i tuoi sintomi, potrebbe essere utile valutare un cambiamento nella tua dieta. Per maggiori informazioni o consigli personalizzati, non esitare a scrivermi in privato.

23/10/2024

Il nostro corpo è interamente popolato da "batteri buoni". Cosa succederebbe se si creasse uno squilibrio tra questi microbi? Scopriamolo!

21/10/2024

🥕Diventare vegetariani è una scelta che molte persone fanno per ragioni etiche, ambientali o salutistiche.

Il passaggio da un'alimentazione onnivora a una vegetariana richiede un'attenta pianificazione per evitare carenze nutrizionali e mantenere un equilibrio sano. Il rischio, in caso di scelte improvvisate e mal gestite, è quello di andare incontro a problemi di salute o a disturbi del comportamento alimentare.

🦶Il primo passo per diventare vegetariani non è semplicemente eliminare carne e pesce dalla propria dieta, ma è studiare attentamente come sostituire in modo bilanciato gli alimenti che si decide di eliminare. È fondamentale prestare particolare attenzione ai macronutrienti – proteine, carboidrati e grassi – per evitare sbilanciamenti che potrebbero avere effetti negativi sulla salute.

Molti casi di carenze nutrizionali tra i vegetariani nascono proprio dall'improvvisazione o dalla mancanza di consapevolezza riguardo all'importanza di una dieta equilibrata.

❌Non basta “togliere” la carne, è necessario sostituire in modo adeguato gli alimenti che forniscono nutrienti essenziali per il corretto funzionamento del nostro corpo.
Uno degli aspetti più critici da considerare nella transizione verso una dieta vegetariana è la distribuzione delle proteine. Le proteine sono fondamentali per il mantenimento della massa muscolare, per la produzione di enzimi e ormoni, e per molte altre funzioni biologiche essenziali.

Nella dieta onnivora, le principali fonti proteiche sono carne, pesce, uova e latticini. Eliminando la carne e il pesce, è necessario compensare con altre fonti proteiche di origine vegetale e, per chi sceglie una dieta ovo-lacto-vegetariana, anche con uova e latticini.

😋Ecco alcune delle principali fonti proteiche vegetali:
• Legumi (lenticchie, ceci, fagioli, piselli, soia, lupini)
• Tofu e tempeh (derivati della soia)
• Seitan (proteina del grano)
• Cereali integrali (quinoa, amaranto, farro, orzo)
• Frutta secca e semi (mandorle, noci, semi di chia, semi di canapa)
• Prodotti a base di soia (latte di soia, yogurt di soia)

Nella dieta vegetariana, è importante variare le fonti proteiche per assicurarsi di ottenere tutti gli aminoacidi essenziali. Anche se alcune proteine vegetali non sono "complete" (cioè non contengono tutti gli aminoacidi essenziali in proporzioni ottimali), combinando alimenti come cereali e legumi all'interno della stessa giornata si riesce comunque a coprire il fabbisogno proteico in modo efficace.

📑È fondamentale distribuire le proteine in modo adeguato durante tutta la settimana. Consumare le stesse fonti proteiche ogni giorno può essere limitante, perciò la varietà deve essere il cuore di una dieta vegetariana ben bilanciata.
Un modo efficace per farlo è alternare diverse fonti proteiche:
• Lunedì: legumi (lenticchie, ceci, fagioli)
• Martedì: tofu o tempeh
• Mercoledì: seitan o quinoa
• Giovedì: uova o latticini (per chi segue una dieta ovo-lacto-vegetariana)
• Venerdì: noci, semi e frutta secca
• Sabato: legumi o prodotti a base di soia
• Domenica: mix di cereali integrali e legumi

Esempio di menù vegetariano bilanciato
🍳Ecco un esempio di menù settimanale con particolare attenzione alla parte proteica:
Colazione:
• Porridge di avena con latte di soia (o altro latte vegetale fortificato), semi di chia e frutta fresca (proteine dai semi di chia e dal latte di soia)
Spuntino di metà mattina:
• Yogurt di soia con una manciata di noci e semi di girasole (proteine dai semi e dalle noci)
Pranzo:
• Insalata di quinoa con uova, verdure miste e avocado (proteine dalla quinoa e dai ceci)
• Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
Spuntino pomeridiano:
• Frutta fresca e mandorle (proteine dalle mandorle)
Cena:
• Tofu saltato in padella con verdure (broccoli, carote, zucchine) e riso integrale (proteine dal tofu)
• Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
In questo menù, le proteine sono distribuite in modo equilibrato durante tutta la giornata, con fonti che includono legumi, uova, semi, tofu e cereali.

Quando si intraprende il percorso per diventare vegetariani, è importante evitare alcuni errori comuni:
1. Eliminare la carne senza sostituire adeguatamente le proteine: questo può portare a carenze e malnutrizione.
2. Fare troppo affidamento su cibi pronti e processati vegetariani: anche se comodi, molti di questi prodotti sono ricchi di zuccheri, sale e grassi non salutari.
3. Non variare sufficientemente la dieta: la varietà è fondamentale per assicurarsi di ottenere tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno.

💉GLI ESAMI DA FARE
Prima di passare a una dieta vegetariana, è consigliabile consultare un medico o un nutrizionista, e potrebbe essere utile eseguire alcuni esami del sangue per valutare lo stato nutrizionale:
• Emocromo completo: per monitorare eventuali segni di anemia.
• Ferro, ferritina e transferrina: per verificare i livelli di ferro, che possono essere più bassi nei vegetariani.
• Vitamina B12: essenziale per il sistema nervoso, questa vitamina si trova principalmente negli alimenti di origine animale e potrebbe richiedere un’integrazione.
• Vitamina D: importante per la salute delle ossa, può essere carente soprattutto in chi evita prodotti di origine animale.
• Proteine totali e albumina: per assicurarsi che l'apporto proteico sia adeguato.

🌼Diventare vegetariani è una scelta che può portare benefici per la salute e per l’ambiente, ma deve essere fatta con consapevolezza e preparazione. L'equilibrio tra i macronutrienti, in particolare le proteine, è fondamentale per evitare carenze nutrizionali. Pianificare attentamente la dieta e variarla il più possibile ti aiuterà a ottenere tutti i nutrienti necessari per mantenerti in salute.

✍Se hai dubbi o difficoltà nel fare il passaggio a una dieta vegetariana, ti consiglio di rivolgerti a un professionista della salute per una consulenza personalizzata o puoi scrivermi in privato per ulteriori informazioni.

18/10/2024

✳Il colesterolo LDL, spesso definito erroneamente "colesterolo cattivo", è stato a lungo demonizzato come uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiache.

Una visione più completa e accurata della funzione delle LDL nel corpo rivela che il problema non risiede nelle LDL stesse, ma piuttosto in altri fattori.

Le lipoproteine a bassa densità (LDL) sono un tipo di molecola che ha il compito di trasportare il colesterolo dal fegato verso i tessuti periferici del corpo, dove viene utilizzato per diverse funzioni vitali, come la produzione di ormoni, la sintesi della vitamina D e la formazione delle membrane cellulari.

❤In questo senso, le LDL svolgono un ruolo essenziale per la nostra salute. Non sono "cattive" di per sé, ma piuttosto una parte fondamentale del sistema di trasporto del colesterolo.

D'altra parte, le lipoproteine ad alta densità (HDL), spesso chiamate "colesterolo buono", compiono un percorso inverso, riportando il colesterolo dai tessuti periferici al fegato, dove può essere eliminato o riutilizzato. La differenza tra LDL e HDL è dunque simile a quella tra due autobus che percorrono la stessa strada, ma in direzioni opposte.

Le LDL diventano pericolose per la salute solo in condizioni specifiche, principalmente legate all'alimentazione e ai processi infiammatori del corpo.

🌭Un'alimentazione ricca di grassi trans, zuccheri raffinati e povera di antiossidanti favorisce l'accumulo di colesterolo nelle arterie, un fenomeno noto come aterosclerosi.

Non è il semplice aumento delle LDL nel sangue a causare problemi, ma piuttosto la loro ossidazione.

Le LDL, quando sono in eccesso e soprattutto quando si ossidano, possono diventare un vero rischio per la salute. Le LDL ossidate tendono infatti ad accumularsi nelle pareti delle arterie, causando infiammazione e promuovendo la formazione delle placche aterosclerotiche, che restringono le arterie e aumentano il rischio di infarti e ictus.

❌Le LDL non ossidate, invece, non presentano lo stesso livello di rischio.

Un punto fondamentale che spesso viene trascurato nelle analisi del sangue è la distinzione tra LDL ossidate e non ossidate. I test di laboratorio convenzionale tendono a misurare il colesterolo totale e le LDL totali, senza specifica quale frazione di queste sia ossidata. È proprio questa mancanza di dettagli che può portare a diagnosi fuorvianti o a decisioni terapeutiche poco mirate.

Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla riduzione delle LDL, è più utile adottare uno stile di vita che riduce l'infiammazione e l'ossidazione delle LDL.

Alcuni suggerimenti includono:
🥗• Dieta antinfiammatoria: Ridurre il consumo di cibi industriali, grassi trans e zuccheri raffinati, privilegiando alimenti ricchi di antiossidanti come frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani (come quelli presenti nell'olio d'oliva e nei pesci grassi).
🏃‍♂️• Attività fisica regolare: L'esercizio fisico aiuta a mantenere il peso corporeo, ridurre l'infiammazione e migliorare i livelli di colesterolo HDL, contrastando l'effetto delle LDL ossidate.
🧘‍♂️• Controllo dello stress: Lo stress cronico è associato a un aumento dell'infiammazione e a peggiori livelli di colesterolo.

Le LDL non devono essere demonizzate come "colesterolo cattivo" poiché solo in condizioni specifiche possono diventare pericolose.

La chiave per una salute cardiovascolare ottimale non è semplicemente abbassarle ma mantenere uno stile di vita che riduca l'infiammazione e limiti la loro ossidazione.

Se hai problemi di colesterolo scrivimi in privato!✍

Dott. Giuseppe Scalercio - Biologo Nutrizionista - Biologo Nutrizionista
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•Dimagrimento

16/10/2024

Spesso viviamo la giornata con un'ansia di sottofondo, una percezione di non completo benessere e non ci chiediamo il perché di tutto questo.

14/10/2024

🍎La frutta è un alimento essenziale per una dieta equilibrata, ricca di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre.

Non tutti i modi di consumarla offrono gli stessi benefici.

Quando si mangia la frutta intera, il nostro corpo riceve una serie di nutrienti compreso lo zucchero.

✳Le fibre giocano un ruolo cruciale nel rallentare l'assorbimento del fruttosio nel sangue, evitando picchi glicemici repentini. Questo processo naturale di rilascio graduale dell'energia è determinante per mantenere livelli di zucchero nel sangue stabili e prolungare il senso di sazietà.

I succhi di frutta, anche quelli 100% naturali, spesso mancano di queste fibre preziose. Durante il processo di estrazione, gran parte delle fibre presenti nella buccia e nella polpa viene rimossa, lasciando un concentrato di zuccheri disciolti in acqua. Questo li rende un alimento ad alto indice glicemico, che può portare a un rapido aumento della glicemia subito dopo il consumo.

Inoltre, la sensazione di sazietà è minore rispetto al consumo della frutta intera, il che può portare ad un eccesso di calorie ingerite nel corso della giornata.

🧉Lo stesso discorso vale per estratti e centrifugati quando sono solo a base di frutta.

Inoltre una bevanda alla frutta può contenere gli zuccheri di diversi frutti, ma priva di quelle fibre che ne modererebbero l’assorbimento.

🧃Senza contare che i succhi industriali spesso contengono additivi e conservanti che ne migliorano il gusto e la conservazione, ma che possono ridurre ulteriormente i benefici nutrizionali rispetto alla frutta fresca.

Le fibre sono fondamentali non solo per il controllo della glicemia, ma anche per la salute intestinale. Aiutano a regolare il transito intestinale, favoriscono la crescita di batteri buoni nel microbioma e contribuiscono a una sensazione di sazietà duratura. Quando consumiamo la frutta intera, specialmente con la buccia, introduciamo nel nostro corpo una combinazione ideale di nutrienti e fibre, che lavorano insieme per offrire i massimi benefici.

Per questo motivo, è sempre preferibile mangiare la frutta intera, e quando possibile, con la buccia.

Se si preferisce comunque una bevanda a base vegetale, una soluzione ottimale è quella di creare un mix con una prevalenza di verdure e una piccola quota di frutta.

🥕Un'ottima combinazione può essere costituita dal 70% di verdura, come carote, spinaci o sedano, e il 30% di frutta, come una mela o una piccola porzione di frutti di bosco. In questo modo si ottiene una bevanda ricca di nutrienti, con un contenuto di zuccheri significativamente ridotto rispetto a un succo di frutta puro.

Questa combinazione permette di abbassare notevolmente l'indice glicemico della bevanda, mantenendo al contempo un buon sapore grazie alla dolcezza naturale della frutta.

🥬Le verdure, essendo più povere di zuccheri rispetto alla frutta, contribuiscono ad un maggiore apporto di vitamine e minerali senza gli svantaggi legati all'eccesso di zuccheri.

Con un po' di fantasia si può ottenere un risultato salutare e gustoso allo stesso tempo!

11/10/2024

✳Il magnesio è un minerale essenziale per il nostro organismo, coinvolto in numerosi processi fisiologici, tra cui la regolazione della funzione muscolare, il metabolismo energetico e la sintesi delle proteine.

Nonostante i suoi benefici, molte persone accusano disturbi gastrointestinali dopo aver assunto integratori di magnesio, come diarrea e crampi addominali.

💩Alcune forme di magnesio, come il magnesio citrato, sono note per avere un effetto lassativo particolarmente marcato.

Questo è dovuto al fatto che tali forme vengono assorbite meno efficientemente dall'intestino, lasciando una quantità significativa di magnesio a livello intestinale.

💧L'accumulo di magnesio non assorbito agisce richiamando acqua nell'intestino e favorendo il transito intestinale.

È per questo motivo che il magnesio viene spesso utilizzato come blando lassativo in situazioni di stitichezza occasionale.

Non tutte le forme di magnesio, però, dovrebbero causare disturbi intestinali.

🤔Alcuni sali come il magnesio bisglicinato o il magnesio malato sono generalmente meglio tollerati e meno inclini a causare effetti collaterali a livello gastrointestinale.

Eppure, anche con questi tipi di magnesio, molte persone lamentano sintomi come diarrea o mal di pancia.

Una delle possibili spiegazioni di questa risposta gastrointestinale può essere legata a una carenza di vitamina D.

🌞Questa vitamina, infatti, ha un ruolo cruciale nell'assorbimento del magnesio a livello intestinale. Quando i livelli di vitamina D sono bassi, l'organismo fatica ad assorbire efficacemente il magnesio, che quindi rimane nel tratto intestinale, aumentando il rischio di disturbi gastrointestinali.

Senza un adeguato apporto di vitamina D, il magnesio non viene metabolizzato in modo ottimale e l'effetto lassativo, anche con forme di magnesio solitamente ben tollerate, può essere amplificato.

🚾Questo potrebbe spiegare perché alcune persone sperimentano disturbi intestinali anche con tipi di magnesio meno noti per provocare tali effetti.

Se si riscontrano problemi digestivi dopo l’assunzione di magnesio, una soluzione potrebbe essere quella di verificare se si ha una carenza di vitamina D.

Integrare la vitamina D potrebbe migliorare l'assorbimento del magnesio, riducendo la sua permanenza nell'intestino e, di conseguenza, minimizzando gli effetti collaterali gastrointestinali.

Per evitare ulteriori disagi:
• Valutare il dosaggio: iniziare con una dose bassa di magnesio e aumentare gradualmente può aiutare a minimizzare l'effetto lassativo.
• Scegliere la forma giusta: optare per forme di magnesio più biodisponibili, come il magnesio bisglicinato o magnesio malato, che sono generalmente meglio tollerate a livello intestinale.
• Assumere la giusta quantità di vitamina D: un adeguato livello di vitamina D può aiutare a ridurre i sintomi gastrointestinali.

👌Un’integrazione adeguata di entrambe le sostanze potrebbe aiutare a ridurre i disturbi intestinali e migliorare il tuo stato di salute.

Per info e curiosità scrivimi in privato!✍

09/10/2024

La fame può manifestarsi per diversi motivi. Spesso non mangiamo per un bisogno fisiologico ma per compensare delle mancanze.

07/10/2024

☕Bere caffè appena svegli è una pratica comune per molte persone, considerata quasi un rituale imprescindibile per iniziare la giornata.

Questa abitudine potrebbe non essere la scelta migliore per il nostro corpo, e ci sono diversi motivi per cui sarebbe meglio evitarla.

🥱Il nostro organismo è progettato per risvegliarsi naturalmente grazie al rilascio di cortisolo, un ormone fondamentale che aiuta a stimolare la vigilanza, aumentare la glicemia e attivare i processi energetici.
Il cortisolo raggiunge il picco nelle prime ore del mattino, facilitando il risveglio in modo naturale.

😵Consumare caffè subito dopo il risveglio forza ulteriormente la produzione di cortisolo, causando una reazione eccessiva che può portare a sensazioni di ansia e stress, poiché il corpo riceve un doppio segnale di "allerta" sia dall'ormone naturale che dalla caffeina.

Inoltre il caffè è una bevanda acida e calda che può irritare le mucose dello stomaco e dell'intestino. Se assunto a stomaco vuoto, può provocare bruciore, acidità e disturbi gastrici, poiché stimola la produzione di acido cloridrico, fondamentale per la digestione, ma dannoso se in eccesso.

😣Iniziare la giornata con una tazza di caffè, senza aver consumato altro, può quindi aggravare i problemi digestivi, portando a fastidi che influiscono sul benessere complessivo.

Per evitare questi effetti negativi, è consigliabile consumare il caffè dopo aver fatto colazione. In questo modo, il cibo presente nello stomaco aiuta a ridurre l'impatto della bevanda sulle pareti gastriche, prevenendo i disturbi.

👌Un'altra opzione ancora più efficace è quella di spostare l’assunzione del caffè a metà mattina, quando i livelli di cortisolo sono naturalmente più bassi e il corpo ha già iniziato il suo processo di risveglio. A metà mattina, inoltre, è preferibile consumare uno spuntino prima del caffè, per evitare di essere a stomaco vuoto e ridurre al minimo l’acidità.

⌚Dare al corpo il tempo di attivarsi in modo naturale con il rilascio di cortisolo e proteggere il sistema digestivo dall'irritazione sono piccoli accorgimenti che possono fare una grande differenza.

Spostare il caffè più tardi, possibilmente dopo colazione o a metà mattina, ti permetterà di beneficiare degli effetti stimolanti della caffeina senza compromettere il tuo benessere fisico ed emotivo.

04/10/2024

✳Il fegato è un organo straordinario, essenziale per il corretto funzionamento del nostro corpo.

La sua funzione principale è filtrare e smaltire le tossine, le scorie metaboliche e le sostanze nocive, garantendo così che l'organismo rimanga in salute.

Sebbene il fegato sia perfettamente in grado di svolgere il proprio compito, in alcuni casi può essere utile sostenere questo processo naturale di depurazione, specialmente quando il nostro stile di vita o alimentare tende a sovraccaricare questo organo

👌Il fegato è responsabile di metabolizzare e neutralizzare le tossine prodotte sia all'interno del corpo (come sottoprodotti del metabolismo) sia introdotte dall'esterno (attraverso cibi, alcol, farmaci, o inquinanti ambientali).

Nonostante la sua capacità innata di rigenerarsi e adattarsi a diverse situazioni, uno stile di vita poco sano può provocare un accumulo di tossine che lo affatica e compromette la sua efficienza.

Pur non essendo necessaria una depurazione forzata del fegato, ci sono casi in cui adottare strategie per agevolare questo processo può apportare diversi benefici.

Un fegato depurato e funzionante al massimo della sua capacità contribuisce a migliorare il metabolismo e l'assorbimento dei nutrienti, rinforzare il sistema immunitario ed aumentare i livelli di energia.

🍎Il primo passo per mantenere il fegato sano e prevenire sovraccarichi è seguire un'alimentazione equilibrata. Evitare l'eccessivo consumo di zuccheri raffinati, grassi saturi, cibi ultraprocessati e alcol è fondamentale per evitare che il fegato si affatichi inutilmente.

Al contrario, includere alimenti ricchi di nutrienti e antiossidanti supporta le funzioni epatiche. Tra questi spiccano:

1. Carciofi: Particolarmente benefici per il fegato poiché stimolano la produzione di bile, che aiuta ad eliminare le tossine.

2. Aglio: L'aglio è ricco di composti solforati che attivano gli enzimi del fegato responsabili della disintossicazione.

3. Curcuma: La curcuma è una spezia conosciuta per le sue potenti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

4. Barbabietole: Ricche di betaina e betalaina , le barbabietole aiutano a ridurre l'infiammazione e migliorano il processo di depurazione del fegato.

5. Tè verde: Fonte naturale di catechine, flavonoidi dalle numerose proprietà, utili a ridurre il rischio di accumulo di grasso epatico.

Esistono diverse strategie e buone abitudini che si dimostrano utili nel favorire la depurazione del fegato:

💧1. Bere acqua con limone al mattino: Un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone a stomaco vuoto è un rimedio naturale che favorisce la digestione e stimola la funzione epatica grazie all'alto contenuto di vitamina C e antiossidanti.

🥚2. Aumentare l'assunzione di alimenti ricchi di zolfo: Gli alimenti ricchi di zolfo sono ottimi per sostenere la disintossicazione del fegato, poiché questo minerale aiuta a produrre glutatione, un potente antiossidante che favorisce la rimozione delle tossine. Fra questi spiccano: aglio, cipolle, uova, frutti di mare, semi oleosi.

🍵3. Integrare erbe naturali: Cardo Mariano (grazie alla Silimarina) favorisce la rigenerazione delle cellule del fegato, Tarassaco le cui foglie e radici stimolano la disintossicazione epatica, Ortica efficace diuretico che aiuta la funzionalità epatica, Boldo (le foglie del boldo contengono cineolo, flavonoidi e alcaloidi, sostanze in grado di favorire un'azione disintossicante e di fluidificazione della bile.)

🍽4.Digiuno intermittente o periodi di disintossicazione: Anche questa strategia si dimostra utile nel favorire i processi di pulizia cellulare in tutto l’organismo compreso il fegato.

Volersi bene significa anche ascoltarsi per capire se nel nostro organismo è tutto in ordine.
In alcuni casi si può percepire pesantezza o mancanza di forze ingiustificata. Ecco che in molti casi la causa di tutto questo può essere un fegato intasato.

Bastano piccole accortezze e la situazione può tornare a migliorare.
✍Per approfondimenti o consigli personalizzati, non esitare a scrivermi in privato.

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