Luca Caldironi

'Do you believe in reality?' To ask such a question one has to become so distant from reality that the fear of losing it entirely becomes plausible—and this fear itself has an intellectual history [...] Only a mind put in the strangest position, looking at a world from inside out and linked to the outside by nothing but the tenuous connection of the gaze, will throb in the constant fear of losing reality; only such a bodiless observer will desperately look for some absolute life-supporting survival kit."[56]

💞 Are you ready for a night of poetry, love and magic in Renaissance Italy?

In many Italian courts of the Sixteenth century, discussions on the philosophy of love had become a frivolous trend; concurrently, discourse on poetics was increasingly crystallizing along Aristotelian lines. Contrary to these trends, the philosopher Francesco Patrizi da Cherso (1529-1597) stood out: with the aim of initiating a dialogue with intellectually engaged courts and academies, he promoted a renewed Platonism to reshape the culture of his time. Patrizi reformed the intersections of poetry and love, presenting them as new philosophical instruments.

🎓Discover more with the book presentation of "Il Platonico innamorato
Poesia, Amore, Magia in Francesco Patrizi da Cherso"
(Florence: Leo S. Olschki editore, 2023)

by Tommaso Ghezzani, Scuola Normale Superiore di Pisa

👉The author in conversation with:
Linda Karshan, visual artist
Luca Caldironi, psychiatrist
Nicola Cipani, NYU

📆 Thu, 02/08/2024 - 6:30pm
📍Casa Italiana
🎟 RSVP: https://www.casaitaliananyu.org/events/platonist-love

Bene ha fatto la casa editrice Donzelli, in questo anno di celebrazioni per il centenario della nascita di Italo Calvino, a ripubblicare un saggio scritto da Massimo Bucciantini uscito per la prima volta nel 2007 dal titolo Pensare l’universo. Italo Calvino e la scienza (pp. 184, euro 25), corredato da una nuova introduzione. Bucciantini ha riflettuto a lungo nella sua opera circa le relazioni che intercorrono tra scienza e letteratura e questo suo saggio resta ancora notevole e analitico nella sua impostazione. Se ne possono desumere alcuni spunti di riflessione.
Tutta l’opera di Calvino può essere letta come un dialogo continuo con la ricerca scientifica e gli scienziati. Calvino, figlio di scienziati e studente della facoltà di agraria prima di trasferirsi a quella di lettere per laurearsi con una tesi su Conrad, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, si interroga sul problema del rapporto soggetto-mondo inteso in senso epistemologico. La passione per Galileo, l’interesse per la luna, le piante, la natura, sono emblematici indizi di una personalità in costante movimento verso l’una e l’altra direzione.

IN QUESTO CONTESTO, dedica numerose pagine ai miti cosmologici di Lucrezio, Ovidio e Plinio il Vecchio riflettendo sulla visione del cosmo o riscrivendo gli episodi in cui si racconta la nascita del mondo e si descrivono gli ambienti celesti e terrestri e le loro relative leggi fisiche. Dopo aver guardato alla scienza come «repertorio di nuovi temi, oggetti e storie da narrare, una sorgente di nuovi miti», si interessa principalmente al discorso scientifico come manifestazione di un linguaggio puramente logico-formale. Qfwfq è il protagonista dei racconti raccolti ne Le Cosmicomiche e in Ti con Zero, ed è colui che meglio rappresenta il grande amore che Calvino ha provato per la scienza. Per de Santillana, che Calvino conobbe prima di iniziare a scrivere Le Cosmicomiche, il mito e la scienza costituiscono un unico sistema epistemologico in cui il loro rapporto è complementare. Il mito si serve della scienza per veicolare i suoi contenuti ed al contempo essa si rifà a quello per poterli divulgare. Qfwfq è stato testimone oculare dei maggiori eventi scientifici della storia dell’umanità: il Big Bang, l’espansione dell’universo, la formazione degli atomi, della Terra, della Luna, dei continenti, la riproduzione biologica, la fine dell’umanità e del Sole, i buchi neri.
Ma Le cosmicomiche parlano anche dei sentimenti e dei bisogni dell’essere umano. Nei racconti di Palomar, lo spazio, oltre a venir identificato come componente della toponomastica, viene inteso anche nella sua accezione astronomica nella sezione intitolata Palomar guarda il cielo. Qui la sovrapposizione fra persona e osservatorio astronomico è portata agli estremi: il protagonista che osserva i pianeti, le stelle, le galassie sembra rivendicare la propria primaria identità.

LA CONOSCENZA SCIENTIFICA diventa un fatto sociale, culturale e antropologico globale, che rappresenta un’appropriazione della realtà, non per fini utilitaristici, ma secondo una finalità e un atteggiamento propriamente conoscitivi. Per Calvino, la conoscenza autentica rappresenta una «uscita dal nostro quadro limitato e certamente ingannevole, la definizione d’un rapporto tra noi e l’universo extraumano e riguarda non solo le conoscenze specializzate degli scienziati ma anche il posto che queste cose hanno nella vita di tutti».
Nel saggio Una pietra sopra, scrive che «l’atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione».

📣 Announcement and special offer! 📣

While there are no events at Casa Italiana during the summer break, our passion for all things Italian never stops. We are always on the lookout for captivating experiences to share with you.

Today, we're thrilled to introduce you to a documentary that delves into the profound love for books and culture held by one of Italy's most celebrated intellectuals:

🎥 UMBERTO ECO – A LIBRARY OF THE WORLD 🎥
Directed by Davide Ferrario,
which opens Friday, June 30 at , 209 West Houston St.

To celebrate the premiere of this documentary, we will send an exclusive discount code via our newsletter.

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✨ Don't miss this opportunity! ✨

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Davide Ferrario’s documentary immerses the viewer in the world – and in the 50,000-volume Milanese library -- of writer and thinker (and philosopher, semiotics scholar, medievalist, best-selling novelist) Umberto Eco. In personal, witty interviews filmed over the course of decades, Eco revels in his collection, generously expounding on topics ranging from low-brow books to brilliant mistakes in history to staunch Ludditism; and most of all the critical role of libraries as the sentinels of human memory.

JENNE CURRIE + TRACY PHILLIPS | Castello 780 | Venice, IT By its nature, painting is a deceptive art. It seeks to represent three dimensions with only two planes. The perceptual shifts between three and two dimensions creates the optical illusion that brings art to life. Working with paint and wood, two artists, Jenne Currie and Tracy Phillips, forge forms...

https://youtu.be/QdokF7ew8F4
Our hope!

Keith Jarrett • Landscape For Future Earth (1972) US Jarrett's first album for ECM, Facing You (1972), was a solo piano date recorded in the studio. He has continued to record solo piano albums in the studio in...

I have the honor to introduce the Book Launch: In Sardinia by Jeff Biggers in conversation with Alessandro Nivola
Save the date!
Monday, May 22, 2023
7:00 pm - 9:00 pm
POWERHOUSE @ the Archway
28 Adams Street (Corner of Adams & Water Street @ the Archway)
Brooklyn, NY 11201
RSVP Here!: https://lnkd.in/gXJQdn8Z

Be sure to join us on Sunday, April 30, 2023 for ‘Between Cultural Diplomacy and Counterculture: Eugenio Battisti, Alan Solomon, and the Exhibition ‘Young Italians’ in 1968,’ the last lecture of a four-part lecture series, ‘Arte Povera: Artistic Tradition and Transatlantic Dialogue’ curated by Dr. Roberta Minnucci (), Magazzino’s 2022-23 Scholar-in-Residence.

In the lecture, Dr. Raffaele Bedarida (), Associate Professor of Art History at the Cooper Union, New York, will provide a historical context for ‘Young Italians’: the exhibition held in 1968 at the Institute of Contemporary Art (ICA) in Boston and the Jewish Museum in New York.

After mapping the sociopolitical climate, Dr. Bedarida will reflect on how the scholar and activist Eugenio Battisti conceived of the exhibition and why it came to be curated by Alan Solomon, the curator of the 1964 Venice Biennale. The lecture will conclude with a consideration of Young Italians’ legacy, which served both as a formative experience and a cautionary tale for Germano Celant and Kynaston McShine, two curators who shaped the art discourse on Arte Povera and Conceptual art in this period.

The lecture will last approximately 45 minutes and will be followed by a Q&A session.

Make sure to reserve your spot! Tickets are available via the link in our bio.

Photo: Catalog cover of the exhibition ‘Young Italians’ held in 1968 at the Institute of Contemporary Art (ICA) in Boston and the Jewish Museum in New York.

May is a beautiful time to celebrate life through music and dance