Caecilia Poggi - detta Cecilia
Candidata alle elezioni regionali calabresi (03/10/2021) con Dema. Circoscrizione centro: Vibo Valentia; Catanzaro; Lamezia; Crotone e Provincie.
Candidato Presidente: Luigi De Magistris.
Grazie a tutti per il pensiero un caro saluto 💓🙏🥰
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Attenzione ho attacco hacker
Anche io c'ero !
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Rivendicano di aver tagliato gli sprechi della “casta dei radical chic di sinistra” ai film e agli eventi di nicchia per gli amici degli amici. I paladini della destra del rigore però non batton ciglio se mezzo milione di fondi pubblici vengono usati per l’evento privato di una stilista amica loro.
Anche se veste da capo a piedi chi sta in cima ai ministeri che lo finanziano, magari con la formula furbetta dei “capi in prestito”. Basta non si sappia in giro, che non sta bene. Infatti, questa storia esce giusto dal fango.
Leggi l'articolo completo a cura di Thomas Mackinson su Il Fatto Quotidiano
Bagnoli
La verità su Bagnoli
Anche se in sintesi bisogna dire la verità su Bagnoli.
Fino al 2011, anno in cui divenni Sindaco di Napoli, su Bagnoli, al di là delle responsabilità giudiziarie, vi è stato un colossale sperpero di denaro pubblico che ha portato anche a costruire opere, che dovevano essere di interesse pubblico, su terreni non bonificati.
Con la nostra amministrazione si è proceduto, senza i fondi di cui hanno goduto le amministrazioni a guida PD pre e post il nostro mandato, ad iniziare la bonifica INTEGRALE, con rimozione della colmata, dell’intera area, ottenendo, con un accordo inter-istituzionale, l’impegno formale del governo a finanziare l’intera bonifica entrata nel pieno durante la nostra amministrazione.
La rimozione della colmata e la bonifica integrale, decise con il consiglio comunale, la municipalità e le assemblee popolari, garantisce la salute al 100%, così profondamente danneggiata da una politica scellerata, il ripristino originario della linea di costa, la spiaggia pubblica ed il recupero della balneazione.
Poi abbiamo, anche qui con una procedura partecipata, realizzato una gara internazionale per la definizione della Bagnoli che verrà: zero speculazioni, verde pubblico, archeologia industriale, lungomare, spiaggia pubblica, mare balneabile, impianti sportivi, edilizia sociale soprattutto per residenti e giovani, infrastrutture, servizi, terziario, poli di ricerca.
Avevamo anche chiesto poteri speciali per accelerare, ma hanno aspettato che finissi il mandato per nominare commissario il sindaco Manfredi per un obiettivo preciso che si sta palesando sempre di più. Ho adottato, per la prima volta in Italia, un’ordinanza “chi inquina paga” nei confronti di chi aveva provocato il disastro: Fintecna e Cementir, ossia lo Stato e Caltagirone. Lascio all’intuito dei lettori immaginare la reazione contro di me da parte di poteri ultra forti e potenti.
Poi dovemmo resistere al governo Renzi che voleva mettere le mani su Bagnoli esautorando Comune, città e napoletani. Vincemmo la battaglia sul piano politico e giuridico. Stavamo sulla strada giusta, voluta dal popolo e dalla città, finalmente, nonostante ostacoli enormi e pericolosi.
Poi arriva il Sindaco dei poteri forti Manfredi, che utilizzando i poteri commissariali che prontamente gli hanno concesso, invece che per accelerare il percorso virtuoso in atto, mettendo in discussione tutto.
Non ottiene soldi in più dal governo, ma arriveranno quelli che già il Governo doveva darci come da accordo. Semmai Manfredi ha ritardato l’operazione per mettere in discussione quello che già formalmente era stato deciso e deliberato.
Che cosa fa? D’intesa con il governo di destra e con i poteri forti della città, si decide di non effettuare più la bonifica integrale, così come hanno statuito nel decreto legge approvato dal governo il 7 maggio.
Perché? Perché non intendono ricostruire la linea di costa, non vogliono la spiaggia pubblica ed il recupero della balneabilità, quindi con un attacco violento ai beni comuni. Mettono in pericolo la salute dei cittadini perché la bonifica non sarà integrale.
Decidono questo per mettere quanto prima le mani su Bagnoli, cedendo la sovranità del territorio al governo: un patto scellerato con cui Bagnoli viene messa in vendita. Ecco perché lo stesso De Laurentis parla con Invitalia, ossia il governo, e non con un sindaco che ha abdicato al ruolo di rappresentante della città e dell’interesse del popolo. L’obiettivo è chiaro: fare presto ma non bene secondo una concezione pubblica del bene, perché ci sono soldi, tanti, da spendere, e poi Napoli per quello che abbiamo fatto in questi ultimi anni è un business, vi sono terreni su cui costruire e speculare, con poteri forti in agguato.
I poteri forti che furono respinti con un governo popolare alimentato dalla democrazia partecipativa, tornano ora dalla porta principale di Palazzo Federico III, non più San Giacomo, con il sostegno della gran parte dei poteri mediatici, e si intuisce il perché, dei poteri forti con colletti imbiancati, ed è chiarissimo il motivo, con un patto politico trasversale talmente succulento che non si coglie opposizione quasi in nessun partito.
Questa è una grande questione morale che sto denunciando da tempo pubblicamente prima che diventi questione non solo morale e politica.
Meglio denunciare prima un’operazione chiarissima di mani sulla città che farlo dopo, con la fiducia che ognuno faccia la sua parte altrimenti si finisce per essere conniventi o complici.
La rubrica “senza censura” su cronache di Napoli.
C’è chi pensa che in Italia stia scoppiando una nuova tangentopoli.
Ma è la questione morale che ogni tanto riaffiora.
Si parla di giustizia ad orologeria, di magistrati che intervengono a ridosso delle elezioni.
Semmai l’orologio della questione morale non si dovrebbe mai fermare ed è auspicabile che la magistratura eserciti sempre il controllo di legalità.
Sono ormai cinquant’anni che il Paese è costantemente attraversato dalla questione morale, ossia utilizzare le istituzioni non con i principi dell’etica pubblica e per il bene comune, bensì per interessi di parte, privati, familiari, lobbistici, partitici.
In molti casi la questione morale diviene questione criminale.
E quanto più corruzioni e mafie penetrano nel cuore dello Stato più la questione criminale si legalizza, fino al punto di servirsi di carta da bollo e fatturazione. Si prende un finanziamento illecito o una mazzetta e la si fattura.
Si è passati dalle mazzette in denaro contante della prima tangentopoli e dai lingotti d’oro di Poggiolini nel divano e i soldi del giudice Curtò nei cassonetti della spazzatura, alla cosiddetta fase ingegneristica della corruzione con consulenze, incarichi, gestione del denaro pubblico, per arrivare oggi alla mimetizzazione nell’economia e nello stato con la legalizzazione del crimine.
Parlo di criminalità istituzionale, che ogni tanto si imbatte negli anticorpi, in quei pezzi di Stato onesti, bravi e coraggiosi.
È una lotta interna alle istituzioni, tra il bene e il male. Ed il sistema criminale punta a confondere il bene e il male appunto utilizzando legalità formale, carta da bollo, fatturazione, norme e finanche procedimenti penali che possono essere prezzo di accordi corruttivi.
Il marcio non è solo nel rapporto tra una parte della politica e una parte del mondo dell’impresa, ma coinvolge anche pezzi di Stato in tutti gli apparati.
I fatti debbono emergere e devono essere raccontati, è necessaria una magistratura autonoma ed una informazione indipendente.
Ecco perché il sistema ha da sempre come obiettivo prioritario l’attacco alla magistratura e ai giornalisti. Al sistema piacciono i magistrati da salotto addomesticati ed i giornalisti voce del padrone.
Obiettivo scontato non solo del fascismo e di ogni dittatura, ma della P2 di Gelli e di tutte le logge occulte, del craxismo, di pezzi della DC, di settori importanti dei post comunisti (nel dopo Berlinguer), di Berlusconi sopratutto, delle destre, dei governi tecnici.
Vogliono addomesticare del tutto i contrappesi del potere politico, per avere mani libere.
Siamo in una fase di attacco pericoloso allo stato di diritto: se il sistema non viene fermato, con le armi della democrazia e della Costituzione, i diritti fondamentali di ogni persona saranno previsti sulla carta ma non garantiti. Sì avrà una democrazia sempre più apparente con disuguaglianze sempre più profonde e la questione morale non potrà mai più essere ad orologeria se non altro perché l’orologio si fermerà.
Carabiniera 25enne si suicida in aula con la pi***la d’ordinanza alla scuola marescialli di Firenze Alla scuola marescialli dei carabinieri di Firenze una allieva di 24 anni si è chiusa in un'aula e si è suicidata con la pi***la di ordinanza
Attacco alle foreste, ai boschi, alla natura, al passaggio e alla cultura da parte del Governo.
Nel silenzio quasi generale nei giorni scorsi il governo e la sua maggioranza hanno cancellato il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi. È stato approvato, in sede di conversione del Decreto legge “Asset” che trattava di tutt’altra materia, un emendamento presentato da FdI che cancella totalmente la tutela paesaggistica dei boschi nei confronti dei tagli boschivi.
Si vuole incentivare in maniera indiscriminata la filiera del legno, aumentare la concorrenza sui mercati esteri e accrescere l’approvvigionamento interno di legno, rallentando l’evoluzione degli ecosistemi forestali. Si annulla quindi la tutela paesaggistica, di rango costituzionale primario, al fine di incrementare l’economia.
Una scelta del tutto incostituzionale in violazione dell’art. 9.
Chi sostiene che l’autorizzazione paesaggistica danneggi l’economia forestale in quanto inutile orpello burocratico, ammette che anche l’autorizzazione paesaggistica per costruzioni, apertura di cave, e ogni altra opera, essendo oggettivamente un orpello alle attività produttive, potrà essere superata a richiesta degli operatori e dei professionisti del settore.
Adesso finalmente parte del settore dei tagliatori avrà mani libere sui boschi che, coi loro 11 milioni di ettari, rappresentano il più vasto patrimonio culturale della nazione.
Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica indice concorso Pubblico per il reclutamento di n. 298 unità di personale non dirigenziale, a tempo pieno e indeterminato.
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grazie a tutti per gli auguri ricevuti
Da fare oggi
Ecco qui
Il sindaco Manfredi e la sua maggioranza aumentano anche la TARI ai napoletani. Però, salendo sulla cattedra dell’inganno, Manfredi scarica le colpe sull’amministrazione comunale che non ha saputo fare i calcoli nel passato. Ma il sindaco furbo i calcoli quando gli conviene li sa fare: appena si è insediato ha avuto i soldi che spettavano alla città grazie alle nostre lotte e che a noi dolosamente non hanno dato perché eravamo persone libere e autonome e fuori dal sistema e che gli sono serviti invece a lui per triplicarsi lo stipendio. Ai napoletani aumenta le tasse mentre lui si gonfia il portafoglio. Tutti zitti, anche quelli che urlavano contro i privilegi della casta. Guai poi a toccare i fili del potere: tutti in fila per tre, ricordando una bellissima canzone di Bennato. Per avere i soldi Manfredi, che di Napoli se ne fotte, mette in vendita tanto patrimonio pubblico della città, i gioielli di Napoli e si impegna a svendere ai privati altri beni comuni, addirittura lo stadio Maradona, il Maschio Angioino e il Castel dell’Ovo. Per giustificare l’aumento delle tasse se la prende poi con chi evade le tasse. Giusto ….ha dimenticato di dire, e qui il naso gli diventa ancora più lungo, che il primo evasore pubblico debitore del Comune di Napoli era per circa 40 milioni di euro l’università ai tempi di Manfredi Rettore. Ma Manfredi si è premiato ed assolto da solo, tanto che per diversi professori della “sua università” palazzo San Giacomo è divenuta la succursale dell’università. È lo stesso che da ministro dell’università ha operato non per aiutare Napoli, ma per contribuire a cercare di farla fallire, ma abbiamo resistito, per poi prendersi i soldi quando è divenuto sindaco. Io so e dunque parlo e racconto quello che altri che dovrebbero raccontare non lo fanno. Questi soldi, tanti soldi, avuti da quasi due anni dove stanno? Li tiene “astipati” il Sindaco o a chi li sta dando, visto che servizi e qualità della vita peggiorano e la città è fuori il controllo dell’amministrazione? Non ci vuole Sherlock Holmes per capirlo. Ma tutti zitti e buoni, che nessuno disturbi il manovratore. Che ha come braccio destro un questore e come braccio sinistro un magistrato. A noi invece ci contestavano pure l’aria che respiravamo. Non avevamo scudi per difenderci e non usiamo grembiuli perché siamo puliti e non ci sporchiamo se non con la fatica dell’onestà. Per ora il prof. Manfredi, un corpo estraneo alla città, campa di rendita per il lavoro fatto negli ultimi dieci anni da tante donne ed uomini che hanno agito solo per amore della città e dei napoletani. Ma il campare di rendita non lo autorizza a ingannare Napoli. Se poi Manfredi volesse confrontarsi pubblicamente su conti, patrimonio, tasse e soldi lo farei, per amore della mia città, con piacere. Ma lui scappa dal popolo, da chi non è omologato, da chi dissente, frequenta solo il sistema.
Ciao Denise 🙏
Una notizia di cui pochi parlano
Cassazione: condanna definitiva a Armando Spada per minacce a Federica Angeli "La Corte di Cassazione, giudicando inammissibile il ricorso presentato dall'imputato, ha reso definitiva la sentenza di condanna nei confronti di Armando Spada ...
Dobbiamo diffondere condividere prego
Inclusione
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Puntata del 04/03/2023 - 12:22 - Tg3 Persone Tg3 Persone. Una storia di volontariato o di aiuto agli altri raccontata in prima persona - Puntata del 04/03/2023 - 12:22