Dott.ssa Manuela D'annunzio- Psicologa Psicoterapeuta
Molto del nostro benessere dipende da come ci relazioniamo a noi stessi e agli altri.
Prendersi cura delle difficoltร personali e relazionali con l'aiuto di una psicologa, significa migliorare la propria capacitร di adattamento alle sfide della vita.
Dal mese di settembre ricevo anche in zona Eur Torrino, presso lo studio di fisioterapia Rehab 21. Per fissare un appuntamento potete contattarmi telefonicamente al numero indicato in locandina โจ
๐บ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐
Sono un evaso.
Appena nato
mi chiusero in me,
sรฌ, ma io fuggii.
Se la gente si stanca
dello stesso luogo,
dello stesso essere
perchรฉ non stancarsi?
La mia anima mi cerca
ma io sono alla macchia
speriamo che essa mai mi trovi.
Essere uno รจ prigione.
Essere io รจ non essere, vivrรฒ fuggendo
ma vivrรฒ veramente.
[Fernando Pessoa]
Una delle frasi che ricorre nei primi colloqui con chi sceglie di iniziare un percorso terapeutico รจ "vorrei avere nuovi punti di vista". Per quanto la fantasia (e il timore) racchiusa in questa frase possa essere quella che il terapeuta interverrร con "nuove veritร " a sostituire a quelle del paziente, in realtร quello che accade รจ diverso. Il terapeuta non arriva a spalancare la porta della prigione da fuori, non รจ lui a liberare la persona dalla sua prigionia. Il terapeuta aiuta il paziente ad aprire le sbarre dall'interno, attraverso l'esplorazione lenta e rispettosa di altre possibili versioni di sรฉ.
La terapia รจ, prima di tutto, ricerca della molteplicitร che vive in ognuno di noi, perchรฉ solo abbandonando i panni dell'essere "uno" (la prigionia di cui dice Pessoa) possiamo arrivare a vivere pienamente e liberamente.
โจ๏ธLa psicologa in farmacia โจ๏ธ
Chiunque sia interessato puรฒ chiamarmi (338 490 1568) per fissare un primo colloquio gratuito, presso la parafarmacia Artechimica, zona Vitinia.
L'autoefficacia ๐
Caro diario (1993)
https://www.youtube.com/watch?v=VMlqdpP_HNc
Il ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ รจ una forma della pulsione di morte, ovvero della tendenza a ricercare il piacere nell'azzeramento delle tensioni che il vivere, inevitabilmente, procura. La depressione ha a che fare con questo desiderio di ritorno ad un'esperienza di unitarietร originaria, incorrotta, senza tempo e dunque, impossibile. Si tratta del dolore generato dall'impossibilitร del ritorno.
La ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ha invece a che fare con la gratitudine che puรฒ derivare dalle esperienze passate, come la luce delle stelle che sono morte ma che continua ad illuminarci nel presente. Il ritorno qui non รจ un abbaglio che trattiene ed ostacola il rapporto col presente, ma una luce che illumina e spinge la vita in avanti. โจ
Massimo Recalcati | Freud e la pulsione di morte | KUM22 Ancona, 15/10/2022 | Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona, Lectio: Freud e la pulsione di morte.La categoria piรน concertante dellโintera dottrina fr...
"๐ฐ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐
๐๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐๐๐๐
๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐"
In una societร nella quale "leggerezza" รจ la parola d'ordine, bisogna recuperare la ๐๐๐๐๐๐, come qualcosa di molto nobile, che stiamo dimenticando. Fatica รจ anche dare peso ad ogni piccola cosa, ad ogni piccola scelta, dare valore alle minime cose.
Questa รจ la fatica dello scegliere, questo rende la scelta, una scelta.
Buon ascolto di questa meravigliosa canzone di Niccolรฒ Fabi.
Di Aratro e Di Arena Provided to YouTube by BMG Rights Management Italy S.R.L.Di Aratro e Di Arena ยท Niccolรฒ FabiDi Aratro e Di Arenaโ 2022 BMG Rights Management (Italy) S.r.l.Re...
Un obiettivo centrale della cura รจ il ristabilimento del ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ovvero della capacitร di ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐ ๐๐ฬ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐. La capacitร di mantenere una ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐'๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ "๐
๐๐๐'๐๐๐๐๐๐๐", come oggetto del pensiero ๐ ๐'๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐ ๐๐๐ "๐
๐๐๐'๐๐๐๐๐๐๐", come soggetti al centro della nostra vita affettiva e di relazione, risulta piรน o meno danneggiata in tutti i quadri clinici, patologici e non.
Suggerisco la poesia di ๐น๐๐๐๐๐๐
๐ช๐๐๐๐๐ "๐ช๐๐๐๐
๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐", come metafora di questo rapporto dentro- fuori, interno- esterno.
Buona lettura!
Si esce e si chiude la porta
senza pensarci. E quando ci si volta
a vedere quel che si รจ combinato
รจ troppo tardi. Se vi sembra
la storia di una vita, dโaccordo.
Pioveva. I vicini che avevano la copia
della chiave erano via. Ho provato e riprovato
le finestre del pianterreno. Fissavo
il divano, le piante, il tavolo e le sedie.
lo stereo allโinterno.
La mia tazza di caffรจ e il posacenere mi aspettavano
sul tavolo col piano di cristallo e il mio cuore
era con loro. Li ho salutati: Salve, amici!,
qualcosa del genere. Dopotutto
non era un grosso guaio.
Me ne sono capitati di peggio. Stavolta
era perfino un poโ buffo. Ho trovato la scala.
Lโho presa e lโho appoggiata alla casa.
Poi mi sono arrampicato sotto la pioggia fino al balcone,
ho scavalcato la ringhiera
e ho provato ad aprire la porta. Chiusa a chiave,
naturalmente. Ma mi sono messo a guardare dentro
lo stesso, la scrivania, le carte e la mia sedia.
Questa era la finestra davanti
alla scrivania da cui alzo gli occhi
e guardo fuori quando sto seduto lร dietro.
Eโ molto diverso dal pianterreno, ho pensato.
Eโ tutta unโaltra cosa.
Ed era proprio forte guardare dentro cosรฌ, senza esser visto,
dal balcone. Essere lรฌ, dentro, eppure non esserci.
Non credo neanche di poterne parlare.
Ho accostato la faccia al vetro
e mi sono immaginato lร dentro,
seduto alla scrivania. Che alzo lo sguardo
dal mio lavoro ogni tanto.
E penso a qualche altro posto
e a qualche altro tempo.
Alla gente che amavo allora.
Sono rimasto un minuto lรฌ, sotto la pioggia.
Mi consideravo il piรน fortunato degli uomini.
Anche se mi ha attraversato unโondata di dolore.
Anche se mi vergognavo violentemente
del male che avevo fatto allโepoca.
Ho spaccato quella bellissima finestra.
E sono rientrato.
๐ธ๐๐๐๐
๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐: ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ "๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐"
Lโindividuo รจ unโunione indissolubile di mente- corpo e il benessere della persona dipende enormemente dalla relazione che intercorre tra queste due entitร . Dico โdueโ in un certo senso erroneamente, poichรฉ siamo abituati, dalla tradizione filosofico- religiosa, medica, scientifica a considerare il corpo e la mente come due entitร distinte e in opposizione. Questa ereditร culturale permea molti settori della conoscenza, tra cui la psicologia, influenzandone concetti quali quello di salute, malattia, cura e relativi ambiti di intervento.
Sebbene il tema del corpo abbia ricevuto sin dagli inizi del pensiero psicoanalitico, una certa attenzione (a partire dagli Studi sullโisteria di Freud del 1895), i processi di pensiero, di simbolizzazione, di mentalizzazione continuano ad essere privilegiati rispetto a quelli corporei, allโinterno della teoria e della pratica clinica. Come se il corpo fosse un mero prodotto dellโattivitร mentale, andasse โa rimorchioโ per cosรฌ dire, delle funzioni cosiddette superiori e non veicolasse significati nella sua concretezza, nella sua dimensione reale. Siamo allโinterno di una visione dualistica della relazione mente- corpo.
Alcuni fenomeni che giungono allโosservazione del clinico perรฒ, ci obbligano ad un ripensamento piรน approfondito di questo tema. Vi sono situazioni che testimoniano della profonda disarmonia che puรฒ instaurarsi tra corpo e mente. In alcune persone ad esempio la somatizzazione diventa un meccanismo privilegiato di espressione degli stati emotivi e della sofferenza, attraverso il corpo. Le nostre prime reazioni agli urti che la vita genera, sono infatti di natura somatica: le risposte allo stress tipo attacco- fuga, lโarrossire dalla vergogna, lโattivazione del sistema endocrino, circolatorio, dellโapparato gastrointestinale, quando veniamo a contatto con stimoli emotivi significativi. Nel processo di maturazione, impariamo attraverso il linguaggio, a padroneggiare questi stati di attivazione corporea che sono inizialmente scarsamente differenziati. Se questa transizione non viene adeguatamente sostenuta dalle figure di accudimento, รจ possibile che le risposte fisiche automatiche restino lโunico linguaggio possibile per esprimere le emozioni. In questo senso i pazienti psicosomatici, vengono definiti alessitimici, cioรจ mancanti di parole per esprimere le emozioni. Proprio a causa del fatto che la loro sofferenza si esprime sul piano fisico e che mancano della capacitร di tradurlo in parole, sono pazienti spesso molto gravati dal sentirsi incompresi e sfiduciati verso medici e terapeuti che non hanno trovato la cura per i loro disturbi cronici. Il loro senso di sรฉ รจ fragile e spesso si sentono impotenti, deboli e alla mercรฉ di forze fuori dal loro controllo. Gli individui che mostrano una tendenza cronica alla somatizzazione spesso riportano di essersi sentiti inascoltati โ e non cโรจ dubbio che sia cosรฌ, in quanto gli altri smettono difensivamente di ascoltarli quando vedono frustrati i propri tentativi di aiutarli; ma questo vissuto puรฒ essere lโesito di relazioni precoci in cui i caregiver non si sono mostrati rispondenti ai loro bisogni. La loro esperienza รจ stata spesso segnata dal ve**re trattate come persone noiose e lamentose e internamente, possono aver maturato la convinzione che la malattia sia lโunico modo di ricevere cure dalle persone vicine.
ร centrale con queste persone, riconoscere che la loro sofferenza รจ reale e non millantata, prenderle sul serio, incoraggiarle con tatto e gradualmente, nella direzione di una maggiore espressivitร emotiva, impresa molto faticosa per loro.
Lascio questo video tratto dal film โCaro diarioโ di Nanni Moretti, in cui con ironia viene rappresentata la logorante ricerca di una cura o piuttosto, di umana comprensione
https://www.youtube.com/watch?v=JDSJpcqFMcM
Moretti e i medici Questa l'esperienza avuta da Nanni Moretti con i medici.
๐น๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐
Le relazioni con gli altri sono alla base dello sviluppo e del mantenimento del nostro senso di autostima, del sentirci intrinsecamente dotati di valore.
Come discernere le relazioni che nutrono un'immagine positiva di noi stessi (e del mondo), da quelle che la erodono un pezzetto alla volta? Lo psicologo puรฒ aiutare a fare chiarezza โจ
Nel giorno della festa della mamma, vi propongo un piccolo sketch "edipico" tratto dal film "Sogni d'oro" di Nanni Moretti.
Buona visione!
https://www.youtube.com/watch?v=KXj9jFJvtD4&t=13s
๐ซ๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐: ๐๐ ๐๐๐๐๐๐
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La parola depressione viene spesso associata a qualcosa di negativo e patologico. Sarร capitato a molti di noi di sentire appellare qualcuno (o di autodefinirsi) come โdepressoโ, magari in riferimento ad un particolare momento di tristezza della propria vita. In effetti tristezza, disperazione, apatia, proprio per la sofferenza che causano sono affetti che spesso tendiamo ad allontanare, se non addirittura ad eliminare dalla nostra esperienza soggettiva, complice una societร che ci vorrebbe tutti positivi (only good vibes, no?). ร utile quindi fare un po' di chiarezza su questo fenomeno che sfida ogni concezione edonistica dellโuomo (perchรฉ infatti scegliere il dolore piuttosto che il piacere?).
La depressione rappresenta una reazione ad una perdita, sia essa di natura reale, come accade nel lutto o di natura ideale, come accade appunto nella melanconia. In apertura di โLutto e melanconiaโ del 1917 Freud si era cimentato nella comprensione della melanconia confrontandola con il normale affetto del lutto, giustificando questo accostamento con il fatto di essere entrambe reazioni ad una perdita
โil lutto รจ invariabilmente la reazione alla perdita di una persona amata o di unโastrazione che ne ha preso il posto, la patria ad esempio, o la libertร , o un ideale e cosรฌ via. [โฆ] La melanconia รจ caratterizzata da un profondo e doloroso scoramento, da un venir meno dellโinteresse per il mondo esterno, dalla perdita della capacitร di amare, dallโinibizione di fronte a qualsiasi attivitร e da un avvilimento del senso di sรฉ che si esprime in autorimproveri e ingiurie e culmina nellโattesa delirante di una punizione.โ
Un pervasivo disinteresse per ogni sfera della vita, una riduzione della capacitร di amare, una potente inibizione dellโattivitร , sono gli aspetti che caratterizzano entrambi i fenomeni, con unโeccezione
โil lutto presenta- ad eccezione di una- le medesime caratteristiche della melanconia; nel lutto non compare il disturbo del sentimento di sรฉโ.
Freud sta illuminando una differenza fondamentale tra i due fenomeni. Il lutto in quanto reazione normale alla perdita, richiede un tempo affinchรฉ โil rispetto della realtร prenda il sopravventoโ ovvero affinchรฉ lโinvestimento di energia psichica si ritiri pian piano del tutto dallโoggetto perduto e ridiventi disponibile per un nuovo investimento. Non รจ facile, ammette Freud, spiegare con argomentazioni di tipo economico perchรฉ questo compito risulti โcosรฌ straordinariamente dolorosoโ, ma una volta portato a termine questo compromesso, lโIo diventa di nuovo libero, come se riprendesse la sua vitalitร . La melanconia prende anchโessa avvio da una perdita alle volte reale come accade nel lutto, alle volte questa perdita รจ di natura ideale, come ad esempio nella fine di una relazione amorosa. Il malato perรฒ non si rappresenta chiaramente questa perdita, ovvero cosa abbia perduto perdendo lโoggetto dโamore
โQuestโultimo caso potrebbe presentarsi altresรฌ quando il paziente รจ consapevole della perdita che ha provocato la sua melanconia nel senso che egli sa quando ma non sa cosa รจ andato perduto in lui. Saremmo dunque inclini a connettere la melanconia a una perdita oggettuale sottratta alla coscienza, a differenza del lutto in cui nulla di ciรฒ che riguarda la perdita รจ inconscioโ.
La natura della perdita nel melanconico รจ inconscia, il malato non sa cosa ha perso. Freud รจ indotto a questa considerazione dallโosservazione che nella melanconia vi รจ un โenorme impoverimento dellโIoโ:
โnel lutto il mondo si รจ impoverito e svuotato, nella melanconia impoverito e svuotato รจ lโIo stesso. Il malato ci descrive il suo Io come assolutamente indegno, incapace di fare alcunchรฉ e moralmente spregevole; si rimprovera, si vilipende e si aspetta di essere punito e respintoโ.
La perdita sembra cosรฌ coinvolgere un doppio livello, quello del legame con lโoggetto perduto e quello dellโalterazione del Sรฉ che deriva dalla perdita oggettuale. Quello che avviene รจ una diminuzione dellโautostima, nel senso di una spietata autocritica che lโIo rivolge a sรฉ stesso. Infatti nel melanconico quello che accade รจ che lโio assuma sรฉ stesso come oggetto di critica.
Alla base della rabbia e dei rimproveri che il soggetto rivolge a sรฉ stesso vi รจ infatti la delusione provocata dalla perdita, dallโabbandono da parte dellโoggetto dโamore. Se questi affetti โse ne andasseroโ, per cosรฌ dire, insieme allโoggetto perduto e fosse il senso di realtร a prevalere, le energie psichiche sarebbero rese disponibili per nuovi investimenti, la vitalitร del soggetto non ne risentirebbe. Qualora il dolore al contrario, sia cosรฌ intenso da risultare intollerabile, il soggetto negherร inconsciamente la realtร della perdita, operando una identificazione tra una parte di sรฉ e lโoggetto perduto. A questa parte di sรฉ che si identifica con lโoggetto perduto, rivolgerร ora le piรน spietate accuse e punizioni. Insieme alla perdita viene parallelamente negata la separatezza dallโoggetto, per cui lโIo diventa lโoggetto (โlโombra dellโoggetto ricade sullโIoโ dice Freud, schiacciandolo). La scelta del termine ombra evoca proprio lโimmagine di qualcosa (lโoggetto abbandonico) che occulta, nasconde, appiattisce la vitalitร dellโIo omologandolo, assimilandolo a sรฉ. La patologia depressiva consiste in questo ritiro dalla realtร , ripiegamento del soggetto allโinterno di un mondo interiore modellato dal desiderio di voler โessere lโoggettoโ, invece che dal voler โessere come lโoggettoโ. Quel โcomeโ che sta a garanzia della distinzione sรฉ- altro, viene meno.
La proposta freudiana secondo il punto di vista economico, identifica la guarigione con la possibilitร per lโindividuo di reinvestire un nuovo oggetto, dopo che la libido si sia resa di nuovo disponibile. Nei termini di una psicologia relazionale, si puรฒ riformulare questo investimento non solo come semplice spostamento energetico, ma come il tentativo piuttosto di riportare lo sguardo del soggetto depresso sulla realtร esterna e sul riacquisire, attraverso il rapporto con essa, la possibilitร di rimaneggiare gli aspetti di sรฉ che sono andati perduti, sommersi dal peso di un โpassato che non diventa mai passatoโ. La possibilitร dunque di riesaminare la sua โsoluzione storicaโ al dolore.
Quando lasciamo dietro di noi qualcosa ci stiamo anche rifornendo della spinta per andare avanti, di uno spazio insaturo necessario ad ogni nuova creazione. In questo senso la depressione รจ unโesperienza umana universale e fondativa, perchรจ generativa di senso.
Nella societร di oggi, il bambino che viene al mondo trova spesso impreparata la coppia genitoriale, non tanto nel senso di una "incompetenza", quanto in quello di una mancata pre-cognizione del bambino, ossia la mancanza, nei genitori, di uno spazio mentale pronto ad accoglierlo. Questa difficoltร a creare uno spazio vuoto, a coltivare l'attesa verso "qualcuno che sta per arrivare", si riverbera nelle future condotte genitoriali e nelle difficoltร a mantenere delle sane aree di confine tra la vita della coppia e quella del bambino. E' dalla mancanza di questi confini che nascono cosiddetti "bambini-tiranni" e il bisogno (e relativa difficoltร ) di dire loro molti "no".
Silvia Vegetti Finzi racconta in questa intervista, delle difficoltร che i genitori possono incontrare nell'epoca del "no limits" e di come aiutare i figli ad affrontare rischi ragionevoli, scongiurando quelli piรน gravi.
https://www.youtube.com/watch?v=OEGz33u23xU
"Genitori in cerca d'aiuto" - Intervento di Silvia Vegeti Finzi Genitori in difficoltร nel tempo della crisi: non lasciamoli soli!
Un'iniziativa preziosa che vale la pena sostenere, ciascuno per quello che puรฒ. Il benessere psicologico รจ un diritto, non un privilegio.
Diffondiamo! ๐ฑ๐
Psicoterapia sospesa, crowdfunding per donne e bambini in difficoltร . E ci sono anche le tavole di Zerocalcare L'iniziativa che si ispira alla tradizione del 'caffรจ sospeso' di Napoli รจ stata promossa dell'associazione Limen per aiutare le โฆ
"๐ผ๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐ฬ ๐ข๐ ๐ก๐๐๐ก๐๐ก๐๐ฃ๐ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐๐๐๐." ๐ฑ
๐๏ธ ยซSupponiamo che mi sia successa una cosa molto sgradevole. Se non lโho assimilata, diventerร un corpo estraneo e formerร un ascesso nellโinconscio; allora psicologicamente, comincia lo stesso processo di suppurazione che accade nel corpo fisico.
Avrรฒ dei sogni o, se sono introspettivo, una fantasia in cui mi vedo come un criminale [...]. Se reprimo queste mie fantasie esse formeranno un nuovo focolaio dโinfezione, proprio come, nel corpo, una sostanza estranea puรฒ causarmi un ascesso. [...]
Il sogno รจ un tentativo di farci assimilare cose non ancora digerite. ร un tentativo di guarigione.ยป
๐ Jung - L'Analisi dei sogni โก amzn.to/2fOThIq
"๐ถ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐
๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐๐โ๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐."
Il ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ all'interno di una dimensione esclusivamente virtuale, come tentativo estremo di procurarsi un contatto con la realtร , di toccare il mondo senza sporcarsi le mani, senza rischiare di fallire, in una parola, senza soffrire.
"Afraid of failing" รจ un documentario sul fenomeno dell'๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, una pratica sempre piรน diffusa tra gli adolescenti.
Qui il link al documentario https://www.raiplay.it/programmi/afraidoffailing
https://www.youtube.com/watch?v=DGDQCOAOaII
Artemix - Hikikomori HIKIKOMORI in streaming: http://bit.ly/Artemix-Hikikomori-Spotify... e basta chiedermi di uscire!
๐ด๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ก๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐'๐๐๐๐๐ก๐ข๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐, ๐ฬ ๐ข๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ข๐๐ ๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐.
Sii paziente verso tutto ciรฒ
che รจ irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date,
poichรฉ non saresti capace di convivere con esse.
E il punto รจ vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarร dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.
[R. M. Rilke]
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