Prof. Gaetano Lamberti

Prof. Gaetano Lamberti
Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 18/08/2024

Negli ultimi giorni gli imbecilli hanno commentato dappertutto che FINALMENTE anche AIFA ha preso atto che "i vaccini non proteggono dal contagio", cosa che loro dicevano da vent'anni.

Ovviamente hanno letto la nota AIFA un rigo sì e un rigo no, capendone uno su tre (di quelli che leggevano).

Quando Draghi e Mattarella ci raccomandavano il vaccino ANCHE per non contagiare, dunque, per questi disadattati, stavano mentendo. Il green pass, di conseguenza, è stato un abuso.

È chiaro che stiamo parlando di una minoranza di svantaggiati (dal punto di vista evolutivo), però a beneficio delle persone normali, vi ripropongo un post di analisi di quasi tre anni fa, nel quale -mentre cominciavano le seconde dosi e cominciava a diffondersi la variante Delta- i vaccini si dimostravano molto efficaci (>80%) ANCHE CONTRO IL CONTAGIO.

So bene che è una lotta contro i mulini a vento, ma la maggior parte degli italiani è costituita da persone normali.

18/08/2024

Ennesimo agnorante incapace di argomentare, che mi ha bannato senza darmi la possibilità di replicare.

Nel suo post sosteneva che i vaccini non proteggono dal contagio e che Draghi e Mattarella hanno fatto affermazioni insostenibili.

Io ho precisato che fino alla variante Delta la protezione dal contagio era elevata, e che le frasi di Draghi e Mattarella erano perfettamente corrette al momento in cui furono fatte.

Le mie posizioni sono sostenute dai dati, le sue no. Quindi invece che argomentare, meglio bannare e cancellare i commenti.

18/08/2024

Un altro indizio del fatto che state avendo a che fare con un ignorante (spesso anche aggressivo, quindi un 'agnorante' [1])?

Dopo un po', tra le tante scemenze che si copia-incollano tra loro, vi dirà che lo stato dei vostri globuli rossi si può determinare facilmente con un esame di "microscopia elettronica in campo oscuro".

Ora il punto è questo: la microscopia in campo oscuro esiste ed è utile in campo clinico [2], la microscopia elettronica esiste, anche se le applicazioni ai sistemi biologici sono un po' meno diffuse [3].

La "microscopia elettronica in campo oscuro" NON ESISTE e NON HA SENSO FISICO (nella microscopia elettronica la sorgente "luminosa" è costituita da un fascio di elettroni, non si possono schermare).

Una ricerca Google con questa stringa "microscopia elettronica in campo oscuro" (comprese le virgolette) dà 8 risultati (otto), tutti di siti di sciocchezze, legate o ai danni da vaccino contro il SARS-COV2 o alla memoria dell'acqua. Ah, già, stiamo allo stesso livello di idiozia.

15/08/2024

Nella mia ricerca continua di lavori che possano mettere in discussione la funzione dei vaccini contro la Covid-19, sono recentemente incappato in una novità, ovviamente citatissima dai no-vax.

Sembra che dei ricercatori abbiano messo in evidenza strutture auto-assemblanti (nanobots) nei vaccini contro la Covid-19, in particolare in Pfizer e Moderna, ma anche AstraZeneca e Novavax [1]. Il lavoro è un articolo di 65 pagine, liberamente scaricabile perché in Open Access.

Vorrei per una volta seguire un percorso di analisi diverso dal solito, e NON guardare i contenuti ma gli aspetti di solito secondari. Rimando l'analisi dei contenuti ad un momento successivo, se non mi precederà qualcuno più bravo di me. Quindi procederò qui a guardare tre aspetti diversi:

1. PLAUSIBILITA'

L'idea che nei vaccini (per altro prodotti da 4 diverse aziende e su diverse tecnologie) ci siano dei nanobots non è plausibile, sia perché questa tecnologia per il momento non ha raggiunto la maturità tecnologica [2], sia perché non servirebbe a nulla.

2. GIORNALE

2.1 Il giornale che ha ospitato la pubblicazione è l'International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research [3].
2.2 Si tratta di un giornale Open Access a bassissimo costo (300$ o 20$/pagina, quale che sia il costo più basso).
2.3 Pubblica da 3 anni ma non è indicizzato da nessuno dei database ufficiali (WoS, Scopus, Pubmed), e quindi non ha una valutazione ufficiale di impatto (IF o SJR).
2.4 Il giornale in questi tre anni ha pubblicato praticamente solo lavori sui vaccini contro la Covid-19, sempre con posizioni contrarie al loro utilizzo.
2.5 L'editorial board [4] è caratterizzata da due cose:
2.5.1 Per essere un giornale di natura medica, molti membri dell'EB sono umanisti, e questo è molto insolito;
2.5.2 Dei membri con CV scientifico, tutti sono noti per essere no-vax, e quasi tutti hanno indici di impatto ridicoli o nulli (h-index, ad esempio).
2.6 Nessuno dei lavori pubblicati su questo giornale negli ultimi 3 anni ha ricevuto un numero ragionevole di citazioni da altri lavori scientifici seri.

Questi di sopra sono FATTI incontrovertibili. L'opinione sul giornale, a questo punto, credo sia per ognuno possibile farsela.

3. AUTORI

Gli autori del lavoro sono due: Young Mi Lee, MD e Daniel Broudy, PhD.

La prima è una dottoressa che lavora da ginecologa, non da ricercatrice. Un ricerca a suo nome su SCOPUS citando anche la città della sua affiliazione (Jeju), dato che il nome è molto comune in Corea, riporta UN solo lavoro del 2003. Quindi non pubblica i suoi lavori sui giornali riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Nei tempi moderni è abbastanza improbabile che una persona che per lavoro si occupa di tutt'altro, e non abbia mai dato alcun contributo di rilievo alla ricerca scientifica, riesca ad ottenere un risultato utile ed innovativo, in particolare così dirompente. Non ha - da CV verificabile - alcuna competenza specifica né in microscopia, né in nanotecnologia, né in nanorobotica.

Il secondo è un professore di linguistica, della Christian University di Okinawa (JP). Credo sia inutile commentare.

Riassumendo: 1) i risultati non sono plausibili, 2) il giornale è praticamente un ricettacolo cui non è riconosciuto alcun valore, 3) gli autori non hanno un CV, una formazione e una storia di risultati nel settore di ricerca.

Ritorno all'inizio del commento: forse leggere le 65 pagine è inutile.

15/08/2024

Se uno volesse utilizzare un criterio non scientifico per distinguere chi ha ragione tra divulgatori a favore dei vaccini contro la Covid-19 e divulgatori contrari agli stessi, potrebbe rispondere alla domanda: dei due gruppi, chi ha ricavato vantaggi economici (provati, altrimenti è diffamazione) dalla attività sui social?

14/08/2024

Piccolo aggiornamento sulla pubblicazione principe dei sostenitori dei vaccini mortali [1].

1. Qualche tempo fa un illustre collega quiescente ha scritto un post agiografico della pubblicazione regina, la quale FINALMENTE (!) dimostrava la letalità dei vaccini anti-covid [2].

2. Nei giorni successivi ho scritto un paio di post per dimostrare come e quanto quella pubblicazione fosse una fetenzia [3] e [4].

3. Le mie perplessità non erano solo mie (!), ma di tutta la comunità scientifica (almeno, di quelli seri). Infatti la rivista ha emesso una "expression of concern" temporanea, che poi è diventata definitiva ed ha comportato il withdrawal del lavoro (alla ref. [1] ora si trova la descrizione del processo, l'articolo-fetenzia non è più disponibile, per fortuna).

4. Ieri, col profilo personale, sono andato sulla pagina del collega quiescente al post [2] ed ho suggerito di guardare di nuovo il link da lui fornito, perché … le cose erano cambiate :-)

5. Oggi scopro che l'illustre collega quiescente ha cancellato il mio commento e mi ha bannato (col profilo personale, quindi ho altri modi per vedere il suo post).

Alla fine di tutto questo ho una domanda: ma si può andare in pensione a 6 anni? Perché questa sembra essere l'età del collega, a giudicare dal comportamento.

Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 28/06/2024

28/6/2024 quinta ed ultima giornata della Summer School sugli Approcci Ingegneristici all'Agricoltura Sostenibile e all'Agricoltura 4.0 all'azienda Improsta a Eboli. Gli ingg. Raffaella de Piano (UniSA) e Raffaele Mancino (Eng4Life) ci hanno raccontato le ultime innovazioni nell'ambito del recupero degli scarti vegetali. Prima delle lezioni, il Presidente del CRAA Luca Sgroia ha consegnato i certificati di partecipazione ai discenti presenti (https://www.facebook.com/share/p/4Ku1DcYRfZ2ErQnw/?mibextid=WC7FNe), e subito dopo si è tenuto un veloce test finale sulle competenze acquisite. I discenti, infine, sono stati invitati ad esprimere il loro parere sulla scuola che si è appena conclusa.

Abbiamo posto le basi per un importante momento di divulgazione e confronto, quando i due mondi dell'ingegneria e dell'agricoltura si incontrano. Eng4Agri vi dà appuntamento all'anno prossimo.

Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 27/06/2024

27/06/2024, anche oggi, per la quarta giornata della Summer School sugli Approcci Ingegneristici all'Agricoltura Sostenibile e all'Agricoltura 4.0 all'azienda Improsta a Eboli, due lezioni molto interessanti. La prima, tenuta dal Prof. Ing. Roberto Pantani R, su "Le materie plastiche nell’agricoltura: nuove soluzioni per una maggiore sostenibilità". La seconda, tenuta dal Prof. Ing. Diego Caccavo, su "Modelli fisico-matematici applicati in agricoltura".

Engineering meets Agriculture, anche oggi! E domani, la conclusione.

Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 26/06/2024

26/6/2024, terza giornata della Summer School sugli Approcci Ingegneristici all'Agricoltura Sostenibile e all'Agricoltura 4.0 all'azienda Improsta a Eboli. Due lezioni anche oggi: la prima sulla "Valorizzazione energetica delle biomasse" tenuta dai proff. Giusy Iervolino e Michele Miccio, e la seconda sui "Possibili utilizzi del drone in agricoltura", tenuta dagli esperti del Meditech Competence Center, Carmine Maffei, Dalila Cesiro e Luca Ardito, compresa una breve dimostrazione sull'uso del drone.

Questa scuola, organizzata anche dal Presidente del CRAA Luca Sgroia e dal Direttore del DIIn Roberto Pantani, sta andando alla grande!

Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 26/06/2024

25/6/2024, seconda giornata della Summer School sugli Approcci Ingegneristici all'Agricoltura Sostenibile e all'Agricoltura 4.0 all'azienda Improsta a Eboli. Due lezioni molto interessanti sulle soluzioni per l'agricoltura di TIM Enterprise, "Le tecnologie abilitanti per la trasformazione digitale del settore agricolo", introdotto dall'Ing. Romolo Spinazzola di TIM e da parte della Prof. Ing. Anna Angela Barba di UniSA sui "Processi innovativi in agricoltura per la stabilizzazione post raccolta".

25/06/2024

Allora. Ieri l'altro ho fatto un post [1] a commento di un post di un famoso collega quiescente il quale, a sua volta, si dimostrava felicissimo che finalmente (!) è stato pubblicato un lavoro che gli dava ragione.

In particolare il lavoro in questione [2] analizza pubblicazioni scientifiche che a loro volta hanno riportato gli esiti di 326 autopsie eseguite su deceduti vaccinati contro la Covid-19, e hanno attribuito il 73.6% di decessi (cioè 240 sui 326 analizzati) al vaccino.

Attenzione, perché è importante. Gli autori del lavoro [2] NON hanno eseguito le autopsie, ma hanno rivisto le pubblicazioni dei medici che le hanno eseguite. E' una cosa surreale, ma tant'è. Questi autori hanno letto delle carte, e hanno attribuito le morti al vaccino. Il fatto che ne abbiano trovate tante, fa felice il "caro" collega. Sugli aspetti etici, lasciamo perdere.

Però, mentre la metodologia non è descritta (c'è scritto solo: tre medici indipendenti hanno rivisto i report delle autopsie, e sono state considerate morti dovute al vaccino quelle attribuite al vaccino da almeno due di loro. Secondo quali ragionamenti, non è dato sapere), c'è un altro aspetto significativo. Lo spiego con un esempio, ma chi ha la volontà e il tempo ne può trovare facilmente altri 239 (e il numero non è casuale).

Occorre aprire altri due documenti. Il materiale supplementare del lavoro [2], che si può trovare al riferimento [3], e il lavoro citato come referenza [27] nel lavoro [2], che qui è riportato al riferimento [4].

Il lavoro dovuto a Suzuki et al. [4] riporta, nella dettagliatissima tabella 1, i dati salienti delle 54 autopsie analizzate. Il decesso n. 8 riguarda un uomo di 79 anni, morto per un trombo-embolo dell'arteria polmonare. A giudizio DEI MEDICI CHE HANNO ESEGUITO L'AUTOPSIA, il decesso NON è collegato alla vaccinazione.

Nel lavoro di Hulscher et al. [2] sono riviste le 326 autopsie, e il report è in tabella S1 (contenuta nel riferimento [3]). Il decesso n. 8 di Suzuki et al. viene rivisto, LEGGENDO IL REPORT PUBBLICATO in [2], e i tre fantomatici esperti consultati sono concordi nell'attribuire il decesso al vaccino.

Cioè, se non mi sono spiegato: i medici che hanno eseguito l'autopsia hanno scartato la correlazione tra vaccino e decesso, i medici che hanno letto il report dei primi hanno trovato la correlazione (senza specificare come e perché).

Ma stiamo parlando di una ricerca scientifica o di un tentativo di truffa? Perché io l'ho pure scritto, ma per me il dubbio non c'è più.

(Per chi è curioso: in Suzuki et al. delle 54 autopsie nessuna ha consentito di identificare il nesso di causalità vaccino-decesso, in Hulscher et al. invece ben 18 delle 54 autopsie consentono di identificare il vaccino come causa di morte, e il decesso n. 8 è uno dei 18).

P.S. Se state pensando di andare a commentare sulla pagina del collega quiescente, magari citando questa analisi, lasciate perdere: il vostro commento sarà cancellato. E' già successo.

23/06/2024

Recentemente ho proposto in un post (sulla pagina privata) quella che ho chiamato la "fenomenologia dei no-vax" [1]. Al terzo posto di questa classificazione solo in parte scherzosa, c'è quella tipologia che ho definito gli "imbonitori". Cioè gente che qualche formazione scientifica ce l'ha, ma che la usa con un cattivo scopo, in malafede oppure no.

Uno dei massimi esponenti di questa tipologia è un collega quiescente che ho colto più volte in fallo [2]. Più volte significa almeno tre volte: una volta ha inventato un elevato numero di miocarditi in Germania [3] (fatto notare l'errore, cancellato il post), un'altra volta ha sbagliato grossolanamente a calcolare il rischio relativo [4] (di nuovo, fatto notare l'errore, cancellato il post), un'altra volta si è inventato un eccesso di mortalità inesistente, a carico del vaccino (già citato in [2]).

Ora ha cacciato un altro cilindro dal cappello [5]. Ha citato un lavoro "finalmente" pubblicato da una rivista scientifica seria [6] dopo essere stato rigettato 39 volte. Questo fantastico articolo (pubblicato dopo un processo di peer review ma in open access, cioè dopo aver pagato una quota di oltre 4 mila dollari, su Forensic Science International, Impact Factor di 2.2, CiteScore di 5.0) finalmente gli dà ragione.

Infatti il risultato principale dell'articolo è che, dopo aver analizzato un elevato numero di autopsie di morti vaccinati, risulta che il 73.9% dei decessi sono da attribuire al vaccino (cioè 3 su 4). Cavolo. Questa è veramente preoccupante. Ma davvero? Forse è il caso di leggerlo, l'articolo.

Prima di tutto, le cose non fondamentali:
1. La pubblicazione è open access (si è pagato per pubblicare);
2. La rivista è seria (non di altissimo livello ma seria), ha un IF non alto ma non nullo, se è impattata il processo di peer review c'è stato;
3. Tra gli autori si conta qualcuno di "discutibile", che abbiamo già incontrato in passato (vedi oltre).

Però queste cose non sono determinanti, si potrebbe trattare comunque di un buon lavoro. Allora analizziamolo più nel dettaglio.

1. Nell'introduzione tra le altre cose c'è scritto: "The first doses of vaccine were administered ..., which represented the fastest vaccine development in history with limited assurances of short and long-term safety [2].". Cioè, la ref. [2] ha affermato che nel processo di approvazione del vaccino ci sono "limitate verifiche di sicurezza a breve e lungo termine". Davvero? Leggiamo la ref. [2] (il link è il nostro riferimento [7]). Si tratta di un "Commentary" e non di un "Research Article" comparso su Vaccine (rivista buona). E' un lavoro molto ricco e commentato, fatto a mio giudizio veramente bene. La prima frase della sezione finale (9. Summary) recita: "Was the development of COVID-19 vaccines now available in the US fast? Yes. Were corners cut? No." Cioè: non ci sono state scorciatoie nella messa a punto del vaccino. Poco più avanti, nella stessa sezione, c'è scritto: "Vaccine safety was carefully assessed, both in terms of number of study participants and the duration and quality of follow-up.". Cioè la sicurezza del vaccino è stata accuratamente valutata. In tutto l'articolo non c'è alcuna traccia di una valutazione negativa sul processo di messa a punto dei vaccini

Conclusione n. 1: la ref. [2] dice L'OPPOSTO di quello che gli autori hanno scritto (gli autori dicono che la ref. [2] afferma che i vaccini sono stati sviluppati senza accurate verifiche di sicurezza). Non una cosa un po' diversa, l'OPPOSTO: la ref. [2] ha verificato che le verifiche ci sono state.

2. Sempre nell'introduzione del lavoro in questione, sono citati 7 distinti lavori come fonti che menzionano la pericolosità biologica dei vaccini. Si tratta delle referenze da [4] a [8] più le n. [11] e [12]. La maggior parte di questi 7 lavori è focalizzata sulla persistenza della Spike (uno parla esplicitamente di long-covid e menziona solo marginalmente i vaccini, un altro è un editoriale, la maggior parte è sostanzialmente a favore dei vaccini). Voglio attirare l'attenzione solo sulla ref. [5], che delle 7 è la più critica nei confronti dei vaccini, ed è riportata come riferimento [8] qui. Si tratta di un "lavoro" già analizzato da me in passato, potete trovare il mio post al riguardo come rif. [9] qui. Incidentalmente, la ref. [5] è co-autorata da uno dei ricercatori che firmano l'articolo oggi in questione. Cioè - tecnicamente - è una autocitazione.

Conclusione n. 2: dei 7 lavori che dovrebbero confermare la pericolosità dei vaccini, 6 dicono cose diverse o più sfumate, e uno è stato già analizzato in passato, rivelandosi una sciocchezza.

3. Ora facciamo un bel salto, e andiamo nella sezione (4. Discussion). Al terzo paragrafo, gli autori si dilungano a spiegare come siano stati osservati e provati larghi eccessi di mortalità dovuti ai vaccini. Le referenze a supporto della presente affermazione sono 3, elencate come [75], [76] e [77]. Ora, proviamo a leggere queste referenze. Sorpresa. La n. [75] era su ResearchGate (quindi non pubblicata), ed è stata rimossa: nessuno può più leggerla. La n. [76] è stata pubblicata su BMC Infect Dis (rivista seria) e poi è stata rimossa. La n. [77] è un preprint che non ha passato (o non è mai stato sottoposto) al processo di revisione tra pari. Quindi, per ora, non rispetta i canoni delle pubblicazioni scientifiche.

Conclusione n. 3: dei 3 lavori che dovrebbero attestare gli eccessi di mortalità dovuti ai vaccini, due non esistono più e uno non è una pubblicazione scientifica.

Finora la sensazione è che il lavoro sia un cumulo di scemenze. Le premesse sono false (vedi punto 1 sopra), le basi biologiche quasi nulle (vedi punto 2 sopra), la discussione è sbagliata (vedi punto 3 sopra). Ma il peggio deve ancora ve**re.

4. Il punto fondamentale è che, delle autopsie analizzate, il 73.9% hanno mostrato di essere su cadaveri la cui morte è correlata al vaccino. I numeri in questione sono questi: dopo una analisi accurata (della quale non c'è ragione di dubitare) si è giunti a 44 studi, che censiscono 326 autopsie fatte su morti vaccinati. Di queste, 240, cioè il 73.6% (non so perché scrivono 73.9%, sarà un refuso) sono da attribuire al vaccino.

Il punto fondamentale è: COME HANNO FATTO AD ATTRIBUIRE QUESTE MORTI AL VACCINO?

E' noto che esistono le linee guida della organizzazione mondiale della sanità [10] ed è stato costruito un algoritmo per valutare la correlazione, uno schema divulgativo si può vedere qui [11]. L'outcome dell'algoritmo è dato da uno dei livelli Consistent, Indeterminate, Inconsistent, Unclassifiable, mentre il risultato riportato nella Table S1 del lavoro è solo in termini di "connesso al vaccino si/no" (la table S1 è nel supplementary material, liberamente scaricabile). E' vero che gli autori potrebbero aver sviluppato un algoritmo proprietario, che potrebbe anche essere migliore di quello del WHO. Occorre vederlo, però.

Invece quello che si trova verso la fine della sezione (3. Results) è la frase: "240 deaths (73.9%) were independently adjudicated by three physicians to be significantly linked to COVID-19 vaccination".

Cioè, tenetevi forte: "240 persone (il 73.6% delle autopsie) sono state considerate da tre medici indipendenti come significativamente collegate al vaccino".

Conclusione 4. In sintesi: 240 persone su 326 autopsie riviste sono da considerarsi morte a causa del vaccino perché lo diciamo noi.

A questo punto mi rimane solo una domanda. Come cavolo hanno fatto a pubblicare questa schifezza? Avevano ragione le prime 39 riviste.

P.S. Al collega quiescente: forse è il caso che cancelli anche quest'altro post.

Photos from Prof. Gaetano Lamberti's post 26/03/2024

It is quite unusual, and a reason of great satisfaction, to have one paper included in the top 1% of the field for citations.

Thanks to my friend and co-author Sara Cascone, for this paper of a few years ago.

http:\\dx.doi.org\10.1016\j.ijpharm.2019.118803

23/03/2024

One of the major topic on which our research group is working is the behavior of hydrogels.

We follow a mixed approach: novel experimental techniques and mathematical modeling.

A few months ago, we published a paper on the behavior of "smart" hydrogels, i.e. hydrogels responding to varying external pH.

Raffaella De Piano, Diego Caccavo, Anna Angela Barba, Gaetano Lamberti, Polyelectrolyte hydrogels in biological systems: Modeling of swelling and deswelling behavior, Chemical Engineering Science, 279, 2023, 118959, https://doi.org/10.1016/j.ces.2023.118959

Enjoy!

Redirecting

04/04/2023

Non c'è due senza tre?

Qualche tempo fa (giugno 2022, referenza [1]) ho scoperto un illustre collega in quiescenza che propaganda il verbo dei no-vax. In particolare il post citato menzionava un numero eccezionalmente alto di miocarditi post-vaccino in un solo ospedale tedesco. Dopo il mio post di analisi dei fatti, dal quale risultava evidente che l'ex collega aveva detto una baggianata colossale, il post originale è scomparso (nel mio post c'è lo screenshot). Peccato per tutti i suoi followers che avevano plaudito alla terrificante analisi che gli dava ragione: il vaccino provoca le miocarditi. Gli dava ragione, ma era sbagliata.

Qualche mese dopo (dicembre 2022, referenza [2]) lo stesso collega quiescente ha cacciato un altro coniglio dal cappello, calcolando a cavolo il rischio relativo e deducendo pertanto che il vaccino fa male. Qualche minuto dopo il mio post di replica nel quale mettevo in evidenza il grossolano errore di calcolo, il post originale è scomparso (stavolta senza traccia, non ho fatto screen-shot), lasciando nuovamente di sale tutti i followers che si erano sperticati in lodi per l'analisi sofisticata ... e completamente sbagliata. Per fortuna oltre me queste sciocchezze le ha notate anche qualche altro collega (non quiescente, non senescente), come il Prof. Alessandro Vitale [3].

Invece è di qualche giorno fa l'analisi del solito collega quiescente sui dati australiani, che rilevano un notevole eccesso di mortalità nel 2022 in Australia rispetto alla media 2017-2019/2021 (quattro anni anziché i soliti cinque, escludendo il 2020 dal calcolo). L'illustre quiescente ha riscontrato questa eccezionale mortalità nel 2022, lasciando intendere che la colpa fosse del vaccino. Peccato che leggendo il documento (vedi tabella allegata) i morti in eccesso (cioè 2022 MENO la media 2017-2018-2019-2021) siano circa 16 mila, dei quali oltre 9700 siano morti di (e con) Covid-19. Inoltre tra le principali cause di morte che hanno riscontrato un eccesso significativo ci sono il cancro (+2700), la demenza (+2229) e il diabete (+900). Cioè tre cause di morte che insorgono o peggiorano molto per mancanza di diagnosi/cure efficaci (cosa che è successa durante il lockdown), mentre nessuno ha nemmeno mai ipotizzato relazioni di causa effetto tra i vaccini e cancro/diabete/demenza (comunque, essendo patologie a decorso mediamente lento, non c'è nemmeno il tempo necessario tra la vaccinazione e le morti).

Riassumendo (1): l'eccesso di morti c'è stato, ma è a causa della Covid-19 e della mancanza di prestazioni del servizio sanitario.
Riassumendo (2): auspico che anche questo post faccia la fine dei due precedenti.

18/12/2022

Dopo oltre due anni di pandemia e di analisi dei dati, dobbiamo ancora una volta osservare come i concetti fondamentali sfuggano ai più, quasi indipendentemente (dovevo dire “senza correlazione”?) dal livello culturale.

Il concetto di Rischio Relativo (Relative Risk, RR) ad esempio: quando basterebbe fare un giretto su Wikipedia [1] (quella in inglese è un po’ più affidabile).

Allora, riproviamoci con un piccolo esempio (fittizio).
Una popolazione sia divisa in due insiemi, I e C, di numerosità molto differente. Sia ad esempio I = 10 milioni di persone e C = 10 mila persone (quindi I >> C, c’è un fattore mille tra le due). Ci sia un certo evento (E) che si può verificare in entrambi i gruppi, con frequenza differente. Ad esempio, al giorno X, si verifichino 10 eventi nella popolazione I e 5 eventi nella popolazione C (diciamo quindi IE = 10 il numero di eventi nella popolazione I e CE = 5 il numero di eventi nella popolazione C).

È ovvio che IE = 10 > CE = 5, ma questo vuol dire che: a) gli eventi sono più frequenti nella popolazione I, oppure che b) è più probabile incorrere negli eventi per le persone della popolazione I?
La risposta a) è senz’altro corretta (10 > 5), mentre la risposta b), per quanto “verosimile”, è senz’altro sbagliata. Basta calcolare i tassi di incidenza, o “event rate”, nelle due popolazioni. Per la popolazione I, composta da 10 milioni di persone, l’event rate IER = IE/I è di 10 casi su 10 milioni di persone, cioè 0.1 casi per ogni centomila persone. Per la popolazione C, composta da 10 mila persone, l’event rate CER = CE/C è di 5 casi su 10 mila persone, cioè 50 casi per ogni centomila persone.

Finalmente possiamo definire il Rischio Relativo, RR, come il rapporto tra gli event rate: RR = IER/CER = 0.002 (cioè lo 0.2 %, o il 2 per mille). Il rischio di incorrere nell’evento E, per un componente della popolazione I, è un duemillesimo del rischio che corre un componente della popolazione C (ovvero 500 volte più basso).
Visto? È vero che 10 > 5, ma è anche vero che 0.1

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