Psiche in Movimento
Dott.ssa Tatiana Bertocchi, PsicoPedagogista e ArteTerapeuta, specializzata nel campo delle Psicoterapie Espressive.
Non dobbiamo pretendere di “guarire tutto” , a volte basta sedersi e lasciare che le emozioni fluiscano e ci indichino la strada...
“Nella malinconia si cela una parte molto importante della personalità, un prezioso frammento della psiche, da cui può scaturire la creatività, conferendogli un significato di alta spiritualità catartica. Non dobbiamo cercare di liberarci di una nevrosi, ma piuttosto di fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. Dobbiamo addirittura imparare a esserle riconoscenti. Senza di lei avremmo potuto perdere l’occasione di apprendere chi siamo in realtà: non siamo noi a guarirla, è lei che ci guarisce».
Carl Gustav Jung
“LASCIA CHE SI ROMPA
Lascia che le cose si rompano, smetti di sforzarti di tenerle incollate.
Lascia che le persone si arrabbino,
Lascia che ti critichino, la loro reazione non e’ un problema tuo.
Lascia che tutto crolli, e non ti preoccupare del dopo .
Dove andrò?
Che farò?
Nessuno si e’ mai perso per la via, nessuno e’ mai rimasto senza riparo.
Ció che e’ destinato ad andarsene se ne andrà comunque .
Ció che dovrà rimanere, rimarrà comunque.
Troppo sforzo, non e’ mai buon segno, troppo sforzo e’ segno di conflitto con l’ universo.
Relazioni
Lavori
Case
Amici e grandi amori
Consegna tutto alla terra e al cielo, annaffia quando puoi, prega e danza ma poi lascia che sbocci ciò che deve e che le foglie secche si stacchino da sole.
Quel che se ne va, lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo: sono le leggi universali.
E non pensare mai che non ci sia più nulla di bello per te, solo che devi smettere di trattenere quel che va lasciato andare.
Solo quando il tuo viaggio sarà terminato, allora finiranno le possibilità, ma fino a quel momento, lascia che tutto crolli, lascia andare, let it be. “
(C. Crispolti)
Un interessante post di Alberto Pellai!!!!
Il senso di inadeguatezza origine della rabbia!!!
SENTIRSI INADEGUATI
Non ce la faccio. Non sono capace.
Mi sento male, a disagio, incerto.
Inadeguato: ecco è così che mi sento.
Inadeguato.
E nell’inconsapevolezza di me, vengo divorato da questa inadeguatezza.
Allora mi accanisco.
Contro tutto. Contro tutti.
Di me, ora non si vede più l’inadeguatezza.
Si vede solo rabbia.
Una potenza che non c’è. Finta e sospesa sul filo delle mie paure.
Una finzione che accende un fuoco che brucia tutto.
Quel fuoco dovrebbe servire a spegnere l’incendio che mi brucia dentro.
E che non si spegne. Così ora c’è solo fuoco. Dentro e fuori di me.
Divento pericoloso perché mi sento in pericolo.
Urlo. Scalpito. Posso arrivare a muovere i pugni.
Uso parole come coltelli.
Mi sembra di essere un gigante.
Invece sono piccolo e impotente.
Ma resto intrappolato lì dentro e mi ustiono, facendomi molto male.
Facendo molto male.
Sarebbe bastato dire “Ho bisogno di aiuto”.
Tutti a volte ci siamo sentito così. Intrappolati nel nostro senso di inadeguatezza. Incapaci di chiedere aiuto. E quindi in preda ad una rabbia irrisolvibile. Nessuno si salva da solo.
Se conosci qualcuno che è sempre troppo arrabbiato o che dà il peggio di sé quando si sente inadeguato, condividi questo messaggio. La vita si impara.
Buona Domenica a tutti!!!
“Solo accettando noi stessi possiamo cambiare.
Non possiamo cambiare e allontanarci da ciò che siamo,
fino a che non abbiamo accettato fino in fondo ciò che siamo.”
Rogers
Sembra un rompicapo, e forse lo e’, perché spesso ci arrovelliamo nel voler cambiare parti di noi o della nostra vita, mentre spesso quando ci fermiamo e accogliamo quella parte per ciò che è, inizia la trasformazione!!! Forse perché non siamo più in fuga, ma finalmente torniamo in noi stessi!!!
LONTANO, MA QUI...
Oggi voglio condividere con voi questa poesia di Alberto Pellai, psicologo e psicoterapeuta, parla delle distanze affettive che tutti abbiamo vissuto in questi mesi di lockdown, ciascuno in ruoli e modi diversi ne è stato comunque toccato.....
LONTANO, MA QUI
Volerti bene ora, vuol dire star distante
E mentre te lo dico, il mio è un cuore pesante
Di baci e poi di abbracci ho riempito questa stanza
Li infiocchetto ogni giorno con l’attesa e la pazienza
Non posso farli uscire, li tengo qui con me
Non posso uscir neanch’io e sempre penso a te
Ci vuole ancora tempo poi la porta si aprirà
e questa mia gran voglia di te, strariperà
sarai travolto allora da tutto quell’affetto
che in questo isolamento ho tenuto stretto stretto
Di coccole e carezze sarà vera tempesta
nel nostro riabbracciarci vivremo una gran festa
La pelle e il tuo profumo, di te è mancato tutto
non stringerti al mio cuore è stato proprio brutto
ma il coronavirus che divisi ci ha tenuto
l’amore mio per te non ha spento mai un minuto
C’è un filo che invisibile unisce i nostri cuori
nessuno può dividere, me qui dentro e tu lì fuori
Una delle cose più brutte di questa pandemia, al di là del distanziamento sociale, è la separazione “fisica” che ha generato, in alcuni casi, tra genitori e figli. Ci sono stati genitori separati che vivendo in città e regioni diverse, non hanno potuto raggiungere i loro bambini. Ci sono stati genitori risultati positivi al tampone che hanno dovuto stare in isolamento senza avere alcun contatto con i propri bambini. Ci sono stati genitori che erano operatori sanitari, i quali, per settimane non sono rientrati nella loro abitazione, per evitare di diffondere il rischio del contagio. E ci sono ancora persone che vivono in isolamento per una o più di queste ragioni, senza poter raggiungere i loro figli.
Un’altra situazione molto frequente è stata la separazione che si è venuta a generare tra nipoti e nonni: una distanza che per alcuni era al limite di ogni sopportazione. Ora ci si può rincontrare, ma sempre con molte precauzioni, sapendo che i nonni rappresentano ancora oggi soggetti vulnerabili che necessitano di essere protetti dal rischio di contagio.
Mi è stato chiesto di scrivere una filastrocca per i bambini che sono dovuti rimanere separati e distanti da un affetto molto caro. E’ una filastrocca che l’adulto può regalare a minori che hanno vissuto questa esperienza. E’ una filastrocca che serve a dare senso ad una distanza imposta, che ha generato grande dolore. Questa filastrocca può servire anche agli educatori dei nidi, ai docenti di scuola dell'infanzia o della primaria per salutare i loro bambini alla fine dell'anno scolastico. Può anche aiutare a spiegare bene che cosa è successo, a chi ora si è ricongiunto. Può servire anche a chi si trova ancora in questa condizione.
Più in generale, questa filastrocca rimane un esempio di come, quando non si possono dare carezze e abbracci veri, si possono comunque provare a dare “carezze sul cuore”.
Vorrei iniziare questa nuova avventura con il condividere il Mito di Amore e Psiche.
Psiche, in greco antico signica Anima.
Logos, invece parola, discorso, ragionamento.
Psicologia è infatti la scienza che studia la psiche, ma in modo un pò più poetico potremmo definirla come un discorso sull'anima.
Ma l'anima per conoscere se stessa ha bisogno di Eros, è ciò che ci indica il famoso Mito dell'Antica Grecia.
Ma veniamo al racconto....
Secondo la leggenda, Psiche è una bellissima fanciulla, talmente bella da essere chiamata Venere. Non è difficile suscitare in breve tempo le ire della vera dea, che decide di affidare a suo figlio Amore (Cupido) il compito che, crede, le darà la sua vendetta: far innamorare Psiche dell'uomo più brutto e avaro del mondo.
Ma qualcosa non va come previsto: nello scagliare la freccia, Amore sbaglia il colpo e finisce invece per colpire se stesso. Si innamora perdutamente della ragazza e decide di unirsi a lei.
I genitori di Psiche, che cercano per lei un marito, la abbandonano su una rupe su consiglio di un oracolo, secondo il quale arriverà a portarla via un essere mostruoso simile a un drago, temuto perfino dagli dei. Ma alla rupe arriverà tutt'altro che un drago: sarà infatti Amore che, con l'aiuto di Zefiro, la porterà fino al suo palazzo. Qui la notte, senza rivelarle mai il volto e di nascosto da sua madre, si unisce a lei in una passione che nessun mortale conosce né conoscerà mai. Il loro amore prosegue senza che l'identità di Amore venga mai rivelata: il dio si fa infatti promettere da Psiche che non cercherà mai di vedere il suo volto, pena la fine della loro relazione.
Ma una sera, mossa da curiosità e spinta dalle sue sorelle, Psiche decide scoprire chi sia il suo sposo, disobbedendogli. Così, di nascosto, si avvicina a lui con una lampada e, vedendolo, resta folgorata dalla sua bellezza. Si distrae, e una goccia d'olio cade dalla lampada, svegliando Amore: vista tradita la sua fiducia, il dio fugge lasciandola sola nel castello.
Disperata, Psiche fugge alla ricerca del suo sposo. Incontra diversi templi, e in ognuno di essi si ferma a portare le sue cure. Arriva poi, finalmente, al tempio di Venere: qui si consegna alla dea chiedendole perdono, sperando così di placare la sua ira.
Venere la sottopone a diverse prove, tutte impossibili da superare. Ma Psiche ha la meglio, grazie all'aiuto di altre creature, sia mortali che divine, che hanno compassione di lei.
Venere, furiosa, le chiede allora un'ultima prova, la più difficile: scendere negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza. Ma anche qui, grazie a un aiuto esterno, Psiche riesce a tornare indietro: con sé porta un'ampolla da non aprire. Ma la ragazza, ingenua e curiosa, disobbedisce e la apre. L'ampolla, che in realtà conteneva un sonno profondissimo, sprigiona una nuvola che la avvolge e la fa cadere addormentata.
È qui che entra di nuovo in scena Amore: sveglia Psiche e finalmente decide di chiedere aiuto a suo padre Giove per poterla portare con sé sull'Olimpo: lo fa e Psiche, bevendo dell'ambrosia, diventa finalmente immortale.
Il loro amore, finalmente accettato dagli dei, viene festeggiato con un banchetto nuziale; Psiche diventa la dea protettrice delle fanciulle e avrà poco tempo dopo una figlia da Amore: Voluttà.
Questa è una sintesi della versione di Apuleio.
Esistono altre versioni, io ho scelto quella a lieto fine.
Questo il mio augurio per la Fase 2:
Che sia sempre l'amore, la passione, la dedizione a guidare la vostra anima e il vostro cammino.....
Questa pagina vuole essere uno spazio di ascolto e condivisione.Un luogo di incontro e nutrimento...
L'idea è nata infatti in " tempore famis", nasce quindi da una mancanza.
Eppure è figlia anche di una forte presenza, la mia amicizia con Elisa Batignani, Personal Food Coach...e molto altro.
In un tempo sospeso e fatto di distanze e' maturato il desiderio di un progetto comune.
Così, non a caso, proprio oggi, che tutto sembra avere un nuovo inzio, sono qui con voi per la prima volta!!!
E inizio subito a pungolarvi...
Com'è questo ricominciare per voi???
Che sapore ha, quali colori, di che materia è fatto?''
Questa pagina vorrebbe essere uno spazio di ascolto e condivisone. Un luogo di incontro e di nutrimento.....
L'idea, infatti, è maturata in tempore famis, nasce quindi da una mancanza. Eppure è anche figlia di una forte presenza, la mia amicizia con Elisa Batignani, Personal Food Coach..e molto altro.
In quel tempo sospeso e fatto di distanze è maturato il desiderio di un progetto comune.
E non a caso, oggi, che "tutto sembra avere un nuovo inizio", eccomi qui con voi per la prima volta!!!
Così sono subito a punzecchiarvi....
Com'è questo nuovo inizio per voi????
Che sapore ha, quali colori, di quale materia è fatto????