Sara Anna Dolores Ostetrica

Sara Anna Dolores Ostetrica

ostetrica libero professionista

24/02/2024

Aiutiamo questa mamma 🌟

11/10/2023

Quello che ho capito in tanti tanti anni di allattamento, è che ogni consulenza devo farla come se non ci ho mai capito nulla.

Questa non è una frase paradosso, anzi, ma è per tenere la visione ampia e voi la rendete sempre più ampia.

E’ impossibile standardizzare l’allattamento al seno/artificiale/misto. Perché parliamo di una donna diversa da tutte le altre e di un neonato diverso da tutti gli altri. Perché questo spesso sfugge, ma nella mia pratica clinica spesso in situazioni affini ho dato indicazioni diverse, a volte opposte… che poi “ho dato”… chi mi ha scelta come ostetrica lo sa, difficilmente sono stata direttiva: una volta che le condizioni di benessere sono garantite la domanda è una dopo un primo “come stai” non così scontato, “tu cosa vuoi fare”.

Allattare al seno non è facile, allattare misto nemmeno e nemmeno artificiale, perché la cosa più complessa è diventare mamma e non solo la prima volta anche in un secondo, terzo ecc… figlio…

Quindi quello che vi auguro è che nessuno vi dia una pillola magica o vi indori la pillola essere genitore è complesso… e per me non esiste un allattamento diversamente da un altro… dovete stare bene in primis, il resto in qualche modo una soluzione la troviamo… chiudo così questa settimana dell’allattamento qualsiasi esso sia…

28/09/2023

Ore 1820 del giorno prima di 8 ore di lezione.
Master di disfunzioni pavimento pelvico.
Suona il telefono e una voce dall’altra parte mi comunica che gli argomenti che ho preparato in mesi erano già stati affrontati per una serie di incomprensioni… probabilmente fossi stata in un libro di Harry Potter sarebbe stato come affrontare un “pietrificus”, ma “stranamente” avevo scordato la mia bacchetta magica ed ero nel traffico in viaggio verso un ingorgo al seno.
Non sono emozioni come le altre quando ti viene proposto di fare formazione, almeno per me.
Io credo profondamente nell’utilità e nell’importanza che ha dare informazioni e competenze perché nella mia carriera ostetrica ho sempre fatto fatica a reperirne, soprattutto di semplici e vorrei che questo non capitasse a nessuno.
Ricordiamolo: Educare, ex ducere, vuol dire ti**re fuori.
Così, la mattina, dopo una notte pensierosa, parto senza troppi piani, con la mia compagna/amica/assistente/sopportatrice di avventura.
A questo punto senza le mie bellissime e pesantissime slide (di cui almeno i video divertenti hanno stemperato e scandito il tempo).
13 ragazze +1 online che hanno creato con me 8 ore con up and down emotivi, in un viaggio tra cicatrici da parto, puerperio e “manutenzione del terapeuta”.
Io a braccio ho lasciato uscire parte di un vivere quotidiano della pratica.
Abbiamo condiviso tanto. Credo nella formazione funzionale attiva ed emotiva (anche ironica di certo).
È stata tosta dopo tante settimane di lavoro ripartire il giorno stesso con argomenti non preparati. Un giorno zero anche per me.
Ancora una volta il mio lavoro mi fa capire quanto alla fine la scalata vale tutto il panorama.
Sembra quasi la descrizione di un parto… Formare mi piace…
Ringrazio tutte le persone vicine che sono parte della mia scalata più che riuscita ♥️

20/09/2023

La coppia

Coppia… giochi di coppia… accoppiarsi… a coppie…
Le parole le amo sempre… come amo ricordarmi che coppia è relazionarsi che deriva da “andare verso”…

Ma quello che sfugge è che il verso, non è un’unica direzione, è andare nel verso che si vuole con l’altro. Diversamente non è nè una coppia nè una relazione, ma una fatica.

Incontro molte coppie e quello su cui ci si scontra troppo spesso è quello che socialmente dovrebbe essere, ma lontano da ciò che si è, e ciò che si vuole fare.

Cito “ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me”…
Non importa chi come, ma “va bene così?” , “ti fa stare bene e fa stare bene la persona con cui sei in coppia?” Questo dovremmo chiederci…

Scegliersi emotivamente oltre che fisicamente lo puoi fare quando sai chi sei…

Sono altri tempi? Eccome… una volta pochi stimoli, pochi anni di vita e la felicità era un concetto diverso…
Sei in una coppia e vuoi sentirti tu, libero di parlare di chi sei con chi hai scelto di stare…e su questo mi soffermo… scelto di stare, non è frase da poco arrivarci… siate liberi e soprattutto felici e sinceri con voi…

05/08/2023

È vero che Barbie non è il top per le ragazzine 2023…
Ma per le ragazzine come me, che abbiamo giocato col camper di barbie fino all’usura probabilmente si. Non è diseducativo per le ragazzine, ma lo si può pensare perché su una mente che è tabula rasa iniziare con termini tipo patriarcato quando si può partire con uguaglianza e equità come base, lo capisco.

Ma capisco anche tutti compresa la Mattel che rilancia il format, in un mondo tanto digitale. Un cinema, evento più unico che raro, anche oggi, sala praticamente piena, quasi a ferragosto senza essere un cinema all’aperto…

Beh io, le mie birkenstok e l’uomo che mi sopporta lo abbiamo apprezzato, è necessario parlarne ancora, perché abbiamo ancora strada da fare…

Ps. Io a 5 anni pensavo di non aver mai avuto un Ken… la verità mia mamma racconta che a 4anni mia mamma gli ho strappato la testa e gambe amputate… passo e chiudo…

Da vedere… (non il mio ken, RIP my ken)

03/08/2023

Alla fine Giulia ha guardato quel test almeno 5 volte.
Ma come è stato possibile che solo due rapporti hanno portato a quella seconda lineetta? Ma come??
Niente i pensieri che scorrono nella sua mente sono un flusso infinito che pare essere di continuo uno in opposto all’altro:
- Alla fine ne avevamo già parlato
- Ma come è possibile?
- Oddio un’altra gravidanza con davanti l’estate
- Ma come è possibile?
- Ma il mio piccolo Nicola già fratello maggiore?
- Ma come è possibile?
- E ora come lo dico a mio marito? Alla fine è colpa sua con quel bicchiere di vino in più…
In ogni caso quel fagiolino ora è lì dentro e tra i pensieri quello di amare meno Nicola, quello di fargli mancare qualcosa, quello che alle volte pensa di non riuscire a sopravvivere figurati con due.
“La buona sorte mi aiuterà” pensa da sola in bagno mentre si guarda allo specchio.
Paola lo sa che le donne possono tutto, ma in questo momento ha proprio paura. Il secondo figlio certo era in programma, ma come col primo quando uno si sente pronto? Mai probabilmente…
Ripartire da capo, con Nicola che a tre anni porterà i pannolini alla sua mamma bis.

Io in ogni caso penso che le madri sono delle donne con i super poteri in questa società e che tutte le volte che ho fatto delle domiciliari in cui c’era già un/una fratellino/sorellina bisogna essere accorti e salutare chi ancora non sa che quella creatura (che non si può più ridare indietro o mettere in un forno (ironico)) sarà l’opportunità di raddoppiare un amore diverso e di condividere la vita nel bene e nel male. Ai genitori spesso il X2 è la stanchezza, ma il raddoppio di amore.

23/07/2023

“Ma dai… ma basta”…
Giada è veramente stanca. Il dialogo con sé stessa inizia così questa mattina.

Si guarda allo specchio ed eccolo lì l’ennesimo ingorgo al seno. Pallina rossa, seno sinistro laterale. Dolore. Molto dolore. Sa tutto su questa meraviglia (ironico), sa che a provocarlo è stato il dormirci sopra, perché il suo Damiano ciuccia molto per via di quei “dannati” dentini.

E così la procedura inizia:
-chiamare la nonna che aiuti con il ragazzino;
-nonna arrivata e il ragazzino viene temporaneamente passato a lei;
-doccia calda (non ustionante);
-pensieri positivi (non Damiano): ripensa a quell’estate sulla spiaggia di Riccione in cui i pensieri qualche anno fa erano così leggeri;
-e dopo una 20ina di minuti inizia col massaggio che le ha insegnato l’ostetrica, you tube e l’amica… non è la stessa cosa della professionista, ma tra un’imprecazione e il pensiero “basta ora smetto di allattare” quella pallina/sassolino inizia a scendere.

Beh insomma almeno si è mossa.

Tra i vari ingorghi c’è stato l’impacco di argilla, i pianti disperati, un antidolorifico compatibile all’allattamento e il suo Damiano artefice e complice allo stesso momento. Quindi dopo questa doccia va da lui, lo prende e lo attacca.

Probabilmente si è mangiato questo pallino che dava dolore alla sua mamma e per la enne volte è andato tutto bene.

MA non è una mastite (no febbre), poteva non essere cosí facile ripristinare il flusso e mille altre varianti.
Quello che consiglio non sentitevi sole e non googlate, ma fatevi aiutare da qualcuno di esperto anche fosse un’amica… magari non una mungitrice, hem… non usate il tiralatte spesso è peggio che un aiuto…

In ogni caso sappiate che è più frequente di ciò che si pensa e non è colpa vostra…

Ciao donne

Note foto: mano di “spremitrice” ufficiale, sasso in riproduzione alla sensazione, sole estivo :-D

02/07/2023

Lei inizierà l’ennesima stimolazione in serata. I suoi pensieri in questa mattina si muovono veloci, come il tempo, che passa sempre troppo velocemente per la ricerca di questo suo bambino che sembra non arrivare.
Eppure ormai lo sanno tutti che l’età per diventare mamma è spesso over 35, ma da quella linea d’età tutto si complica: le rughe sul viso, gli ovovociti che improvvisamente diventano rari e preziosi e il chiedersi perché è così difficile diventare madre per lei.
L’incontro coi medici non è una passeggiata e nemmeno gli ormoni che deve prendere, le lacrime su quei test che riportano una sola linea, che ancora una volta la fanno sentire sbagliata.
Stasera è l’ultima stimolazione per lei, perché la rassegnazione si fa sempre più forte.
Paura e ansia di non riuscire, perché non esiste parola di conforto che plachi il pensiero che lei non si sente “giusta”. Quello che ha è la speranza su cui si aggrappa ogni volta, lei sa che molte donne vicino a lei e come lei ce l’hanno fatta e in questa lunga giornata pensa a loro e ai loro bambini stupendi. L’ennesima stimolazione si avvicina e chiunque legga la sua storia non può che sperare per lei.

In sostegno a tutte le persone che si sentono la “lei” di questo racconto ringrazio tutte le splendide donne che mi hanno scritta e mi hanno ispirata a questo post. Se qualcuno si sente di aggiungere o modificare non esiti a scrivere qui sotto o in privato. Grazie, ostetrica Sara

19/06/2023

Post parto

Giulia ha 32 anni: 1 figlio.
Va beh, il parto non era esattamente come se lo immaginava…come per molte. Si guarda allo specchio e fatica quasi a riconoscersi: le smagliature, la pancia e quel seno che è cambiato così tanto in così poco. E che da parte seduttiva è diventata nutrimento. Come a molte, ma fino a quel momento non aveva realizzato. Giulia è stanca, è così stanca che ci sono momenti in cui le viene proprio da piangere.

Come a molte, ma in questo momento non trova conforto in nessuna parola e vorrebbe solo dormire anche solo un’ora filata.

Giulia in più sente che la sua parte donna non sa più manco dove sia, ha paura di non tornare più e si sente persa. Lei come molte non si sente più se stessa. In più come se niente fosse con l’ansia di tornare ad avere rapporti penetrativi, là dove la sua lacerazione la spaventa, la sua parte più intima “rotta” così. A parte la voglia, la fatica.

Forse ci vorrebbe anche solo un attimo per dire a Giulia che non c’è un tempo, che se ha dolore ad avere rapporti se ne esce, che è vero che il suo corpo è cambiato, ma può con calma tornare… con calma e al posto di “mi sento sbagliata, non so più se tornerò ad essere come prima” tornerà ad essere donna con quel quid in più di essere mamma.

Sulle parti tecniche non c’è fretta, come sulla ripresa dei rapporti. Riprendiamoci prima l’intimità, un sorriso allo specchio e un’ora intera di sonno, no?

07/06/2023

Ecosistema

Io che sono sempre la donna dell’etimologia su ecosistema scopro che eco rimanda a “casa” e sorrido. L’ecosistema va**nale ovvero il sistema della casa (che se penso al fatto che nel canale va**nale avviene il parto e l’assonanza a casa fa “per me” è molto confortante) sussiste da un insieme di batteri buoni. Si definiscono in un sistema ovvero in un equilibrio tra aerobi e anaerobi ovvero con ossigeno e senza ossigeno. E voi su queste specifiche potreste chiedermi perché tanta premura, ma la verità è che non vorrei che di fronte a un referto non vi sentiste p***e. Io comunque ci sono sempre, ma il vostro valore sul leggere in primis vi permetterebbe meno ansie. Poi sulla terapia ovviamente gli specialisti che vi seguono sanno come indirizzarvi, conoscendovi.

I batteri buoni che popolano il sistema va**nale in predominanza si chiamano bacilli di Döderain. Vengono nutriti da molti principi quindi se nel tampone va**nale vi compare scarsità di flora sappiate che si possono nutrire.

Per tutto il resto il nostro canale va**nale è vero che subisce variazioni in base a terapie, stress, farmaci e molte altre cose… la nostra va**na pensa? Io spesso penso di si e capirlo e saperlo a volte aiuta, no? ***a **nale

22/05/2023

Quei “maledetti” dentini…

Argomento sempre attuale e anche per lungo lungo tempo perché spesso sembra che questi dentini non smettano mai di crescere. Quello che bisogna sapere è che molto spesso c’è un momento preventivo che si chiama inossamento ovvero di preparazione delle arcate dentali di solito intorno ai tre mesi, mentre i dentini arrivano in genere (non è momento fisso) intorno ai sei.

Di base che siano denti o inossamento il disagio in genere non cambia, aumento della salivazione, irrequietezza e spesso culini rossi.

Cosa fare? Sperare che tutto questo finisca presto, ma come molti sanno spesso non basta.
Quindi stando sempre sui rimedi più naturali potrebbe essere di aiuto:
la collanina d’ambra per la sua azione antinfiammatoria così come la camelia in fiale (purchè sia senza zucchero), per questi rimedi non ci sono studi recenti aggiornati ma l’esperienza di molte mamme ne conferma i benefici,
i gel gengivali (attenzione: alcuni contengono miele, elemento altamente cariogeno!)
la cuddle therapy (studi recenti ne confermano la comprovata efficacia nel calmare e rilessare il bambino in questi momenti di stress)
dentaruoli in legno naturale o prodotti in silicone sempre pronti all’uso (anche rinfrescanti che si mettono nel freezer se possibile)

Nota importante dal 1° dentino si inizia a spazzolare, delicatamente, ma l’igiene è fondamentale per preservare questi dentini.

Per tutto il resto vi consiglio di sentire anche la mia super collaboratrice campigli che mi ha dato una mano nella stesura di questo post…

Ultimo appunto… non disperate, prima o poi passano e tante tante coccole, e voi dentini senza problemi o fatiche? Grazie F*** per la foto #

15/05/2023

Cistite, infiammazione della cisti ovvero della vescica.
Comunemente porta sintomi come numero di p**ì notevolmente aumentato, peso al basso ventre, bruciore, dolore.
Quando si parla di questa infiammazione ancora troppo spesso si dá subito l’antibiotico, citandone uno a caso il più gettonato è il monuril.

Facciamo chiarezza, l’antibiotico serve se c’è un batterio, per sapere se c’è un batterio nelle urine serve un esame ovvero esame urine e urinocoltura. Ecco da quel momento se c’è positività allora si procede con l’antibiotico.

E se questo batterio (che spesso e volentieri si parla di escherichia coli) non c’è? Colpo di scena, cistite abatterica, ovvero abbiamo un’infiammazione ma da altro. Potrebbe essere dovuto da un tono dei muscoli pelvici un po’ troppo forte, da patologie come la vulvodinia, da un ph delle urine troppo acido, da calcoli renali e/o renella, cistite interstiziale, cibi o bevande che irritano, prodotti aggressivi, farmaci.

Beh insomma, non poca roba. Vi posso dire che quando ero ancora una piccola ostetrica alla scoperta di questa informazione mi si è aperto un mondo. Perché poi io che lavoro sugli ipertono devo dire che c’è veramente un mondo di informazioni da diffondere perché gli antibiotici sono utili, ma comunque una bella botta per l’organismo, presi senza motivo non risolvono e debilitano.

Ci avevi mai pensato? Pensi che sia utile questa info? Per me davvero molto!

07/05/2023

Squirting o sq**rtare tradotto fontana dall’inglese.

Ci tengo a partire proprio da tre, anzi quattro, info principali:
1 sq**rtare NON è eiaculazione femminile
2 sq**rtare non è (necessariamente) avere un orgasmo
3 lo sq**rt non è urina
4 sq**rtare raramente equivale ad avere un orgasmo.

Perché in verità la questione di come si sq**rta è una questione meramente legata all’anatomia oltre che ovviamente al lasciarsi andare.

Non deve essere confusa con l’eiaculazione femminile perché anche solo per quantità è molto diverso, di base lo sq**rt sono 100-150ml di quantitativo.

Non è urina perché la composizione è diversa e se volete saperlo ha una parte che è tipica della prostata che è un organo per lo più ricondotto al sesso maschile.

Le istruzioni per conoscere questa particolare pratica che praticamente tutte le donne possono fare sono in verità poche:

- per iniziare vescica vuota, proprio per evitare la paura del “sarà p**ì questa?”

- teniamo una salvietta sotto il sedere perché non si sa mai
- la parte coinvolta è quella regione che tra clitoride uretra e va**na parte superiore (evito i tecnicismi e se non si capisse chiedete qui sotto)
- Si entra di norma con un dito e con una leggera curvatura (tipo uncino, ma non troppo) si muove il dito avanti e indietro (eventualmente con un toys d’elezione un g-**ot)
- Una volta presa confidenza con questo movimento si può integrare il palmo della mano che preme sulla clitoride e ritmo, ascoltarsi per trovare il proprio (questo in tantissime pratiche e/o stimolazioni)
- Dopo qualche secondo (soggettivo ma di norma 40 secondi di media di movimento deciso) ecco la fontana!

Poi non si riesce? Va beh sarà per la prossima, incaponirsi non ha senso…

Per i maschi, non pensiate di essere il top della performance se ci riuscite o se la vostra donna ci riesce, non è un parametro di garanzia. Dedichiamoci al piacere e basta.

Probabilmente dovrei usare quella simpatica v***a di stoffa e farne un breve tutorial, no?
Comunque rimane che la sessualità è bella perchè varia…

21/04/2023

L’orgasmo è…
Ci sono tante definizioni di “orgasmo”: fisiologiche, psicologiche e personali.

Tirando le somme, l’orgasmo è una “gran figata”!
Tutti dovrebbero conoscere il proprio, perché sapere quale sia la fonte di questo gran piacere dà potere a noi stessi, e alle relazioni occasionali o non occasionali che decidiamo di avere.

Come trovarlo? Esplorando.

In generale, per le donne la clitoride è un buon punto di partenza. Come? Sfregamento, rotazione, sprizzo di acqua… Qualsiasi cosa. E stiamo in ascolto.
Ovvio è che se siamo nella fase della scoperta non accade che SBAM! Arrivi, e improvvisamente si accendano luci o altro. Su, giù, destra, sinistra, cerchio… tutto potrebbe essere.

E gli uomini? In genere, è più una questione di “su e giù”. La velocità e la stretta fanno la differenza. Anche qui, servirebbe sperimentare di continuo: il frenulo? È sensibile?

Quello che può essere un punto di riferimento per persone binarie e non binarie, è sapere che esiste una linea sottilissima tra piacere e fastidio (il dolore è parecchio più in là) quindi, in prima battuta, è lì che si lavora.

Il piacere non è uguale per tutti e, per fortuna, il cavallo di battaglia utilizzato con una persona con cui si ha un rapporto non è valido per un’altra.
Anche questo è il bello della sessualità.

In ogni percorso di scoperta è importante sapere che i nostri orgasmi, quelli che nascono dal nostro procurarci piacere, ci danno tantissimo e sono una forma di potere moooolto forte!

Quindi, perché no? Il benessere parte anche da qui. .attaccabottone

Photos from Sara Anna Dolores Ostetrica's post 09/04/2023

Il dolore pelvico cronico non è una passeggiata… anzi spesso nemmeno passeggiare col DPC si può…

Le ragazze di Non Una di Meno Lago di Garda mi hanno chiesto di far parte di una conferenza che si è tenuta la domenica scorsa il 2 di aprile a Desenzano.
Beh che dire… io che nasco come ostetrica di un dolore circoscritto e che porta a una nuova vita, quello del parto, e sempre io che negli anni ho e sto imparando a trattare donne con dolore pelvico acuto e cronico.
Vorrei poter dedicare più tempo a organizzazioni come NUDM, ma il tempo è tiranno come lo è per le donne che hanno questo grande problema. La diagnosi è lunga e non sempre monodisciplinare. Cosa vuol dire? Che non sempre e solo vulvodinia, vestibolodinia e/o endometriosi. Termini difficili, ma vorrei soffermarmi su altro… sul fatto che troppo spesso chi ha male alla v***a e/o alla va**na e/o ai rapporti non viene accolta nel modo corretto. Ancora troppo spesso arrivano da me dicendo che io sono ”la loro ultima spiaggia” perché ormai dopo lo specialista enne che dice loro che il problema è nella loro testa o hanno un/una partner sbagliat* la rassegnazione è dietro l’angolo.
Ragazze non arrendetevi, io so che quando tocco quel punto e finalmente vi capite comprese nel vostro dolore da speranza a tutte. 2023 parliamone! Il dolore non è mai giusto per nessuno! Cercate qualcuno che dia la corretta diagnosi al vostro dolore! Grazie a chiunque decida di parlarne, grazie a chi non molla…
La vostra ostetrica e/o ultima spiaggia orgogliosa del percorso che fare/farete….

29/03/2023

Flusso-dipendenza o momento “ping-pong”.

[Nota: non si parla del caso in cui si abbia una riduzione della produzione di latte o si esca dalla fisiologia valutabile da un professionista del settore. In questo caso, si tratta di un post dettato dall’esperienza nell’assistenza alle poppate.]

Aspettate un attimo: non intendiamo dipendenza nel senso negativo del termine, ma solo un’attitudine del bambino.
Proviamo a dare un contesto a questa affermazione: fino a ieri con l’allattamento era tutto ok: un seno, due seni, non faceva differenza. Poppata, forse ruttino e via così, verso la nuova poppata.
E adesso, invece, no. A un certo punto, improvvisamente il bambino ciuccia, poi smette nervosamente e non si capisce cos’abbia. Al consiglio, hai provato a cambiare seno e magicamente, per il resto della poppata o anche solo per un frangente, e ricambiando nuovamente seno, c’è di nuovo la pace dei sensi…
Ebbene, tra le cose che ho capito dei neonati è che, a un certo punto, gradiscono un certo tipo di flusso di latte. Voi penserete: pure questa... Sì, perché, se ci pensate, anche a noi piace bere, ad esempio, il cappuccino o il the o la tisana a una certa temperatura. Anche loro manifestano spesso questa preferenza (non di temperatura ma di flusso/pressione). A noi non resta che rimbalzarli di qua e di là, come una pallina, da un seno all’altro, aspettando che prendano quel giusto senso di riempimento che amano e che li aggrada.
Non mi piace parlare di “presa di posizione”, piuttosto di una delle prime volte in cui i bambini manifestano una chiara intenzione.
Poi può passare o non passare questa fase, ma quello che può aiutare è sapere che se succede non è una cosa strana o che capita a pochissimi.
Quindi, ping-pong e tanta pazienza, un poco in più del solito.

Per il resto… sante subito!

20/03/2023

Sessualmente parlando… Mono-stimolo è bello!

Quello che mi capita molto spesso nelle consulenze sessuali di coppia è un effetto rebound del “‘ndo cojo cojo” …

[Post che non vuole sminuire nessuna delle due parti ma che vuole dare una chiave di lettura. Del tipo “vi svelo un segreto” (che poi segreto non è): il mettersi a n**o in senso emotivo con un’altra persona non è facile per nessuno, molto spesso nemmeno per chi si conosce da molti anni… Che vuol dire tutto e niente, ma questo è un altro capitolo…]

“‘Ndo cojo cojo” è per dire che i partner, da entrambe le parti, di ogni sesso e ogni identità, hanno una parte di godimento personale, una parte di godimento condiviso e una parte di godimento nel vedere l’altro provare piacere.
Qui mi soffermo sempre: il piacere. Certo, c’è sempre un level up, ma partiamo dalle basi: troppi stimoli, spesso, non portano a provare maggior godimento. La teoria che bazzica del multi-stimolo, infatti, è un flop perché molte volte soffermarsi su una zona del corpo, in modalità diverse (e il feedback dall’altra parte è fondamentale), è la chiave. Di certo, per ottenere piacere, è impensabile delegare al 100% tutto al partner. Conoscersi, guidare un po’ e poi lasciarsi andare è fondamentale.
Lo so, non ho detto proprio “due cosette”. Ma oggi parlo a chi dà piacere: stai lì, su una zona.“Coja” una parte, non a tutti piace la stessa cosa. Se con altri partner eri un* mag* in una determinata pratica, concediti e concedi la possibilità di esplorare un nuovo territorio. Poi, alle volte, l’autostrada va bene a molti, ci mancherebbe. Ma se trovi un incidente c’è sempre una strada alternativa che anche se più complessa, non è detto sia meno bella… Forse solo diversa.
Mi sono spiegata? Andate a dare piacere, allora, che per tutto il resto c’è sempre tempo…
Vi abbraccio.
Bravi che vi mettete in gioco,

la vostra consulente sessuale Sara

14/03/2023

La placenta e tutti gli ormoni che si fott… ehm, che si porta via.

[Premessa: in questo post non si fa distinzione, non si sminuisce e non si generalizza, ma si parla meramente di questo fenomeno…]

Ebbene sì. Quando nasce un bambino, nasce una mamma e nasce anche una placenta. Quella stessa placenta che ha coccolato, cullato, nutrito il feto durante tutta la gravidanza. Nasce anch’essa, in genere con quell’odiata spinta che, giustamente, non avete più voglia di fare.
Lei: quella parte che si crea solo in gravidanza e in cui le ostetriche più romantiche come me ci possono vedere “l’albero della vita” (voi, forse, un grande fegato), si porta via un sacco di cose, tra cui ormoni.
Esatto, donne. Dopo una gravidanza, per la quale, probabilmente, potrebbe esserci qualche difficoltà a ritrovarsi emotivamente, ci sono quei primi quaranta giorni in cui la pasta al pesto non è la pasta al pomodoro e il bicchiere senza un sottobicchiere potrebbe essere una tragedia.
In soldoni: sembra che tutto sfugga di mano, ma la verità è che avete partorito una creatura che tutto ha, tranne il poterla controllare.
La nascita di un figlio (e di una placenta) portano a un “up and down” emotivo faticosissimo da gestire. Ci sta tutto ragazze, non dimenticatevelo mai. Stiamo parlando di “quarantina” (e non quarantena!) un periodo che forse le nostre nonne ricordano. Dopo il parto ci stanno le lacrime, ci sta un momento di riassetto, ci sta tutta questa fragilità… Piano piano si ritroveranno quelle caratteristiche che ci faranno ripartire con un quid in più: la parte di mamma, che non dovrà sostituire in toto la parte di donna, però… Diamo speranza e consapevolezza a chi ancora non lo sa.

Ora non abbiamo la formula magica, ma un po’ di sorellanza in più, forse, sì.

07/03/2023

Dedico questo 8 marzo a tutte le madri e alle loro notti ieri, oggi, domani… buona festa della donna!
Le notti delle madri

Delle notti delle madri nessuno ne parla perché sono date per scontate.
Ebbene sì, è difficile che qualcuno dica a una madre: – Urca! Sei stata super a esserti svegliata “settordici” volte stanotte – ma, piuttosto, è più facile che le venga detto: – Eh… i bambini, quando sono piccoli…–

Siamo in un’epoca di cambiamento, ma ancora non è abbastanza. Perché la richiesta è sempre troppo alta; perché, in qualche modo, le madri ce la fanno e se non ce la fanno, in ogni caso, verranno messe sul banco degli imputati.

E questo banco degli imputati, di certo, non è equo. Potrebbe essere anche solo un pensiero fatto o, molto spesso, una tendenza a generalizzare.
Io, però, che di notte mi sveglio e leggo i messaggi delle “mie donne” faccio caso anche agli orari in cui mi scrivono: 2:14, 3:25 e così via. Quante volte ci troviamo tra le 5:30 e 6:30 a scambiarci messaggi? Io, più o meno, tutte le mattine. E non sono sempre le stesse mittenti.

Ma le notti delle mamme sono fatte di silenzi, di sospiri e di sguardi in cui la tenerezza e la tenacia permettono la sopportazione di tutto questo.
Il sonno interrotto non si può di certo riavere indietro, e il bambino ha bisogno di tempo per riuscire a gestire la propria fase “remix” (la fisiologia umana insegna), ma grazie, per alzarvi la notte e andare avanti ad accudire questi piccoli umani. C’è poco da aggiungere.

Sono vicina a tutte voi, ragazze.
Oggi, in particolar modo, a te, che mi leggi, e sai.

Ostetrica Sara. #8

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