Psicologa Arianna Terrana

Psicologa Arianna Terrana

Una psicologa da mettere nel taschino� per poter essere sempre con voi, cari genitori, ed offrir

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 26/01/2024

✨Prima di essere parola noi siamo corpo e sensazioni✨

Può sembrare sciocco o scontato e invece è fondamentale esserne consapevoli!
Funzioniamo così perché il nostro cervello è molto competente a capire ciò che abbiamo intorno prima ancora di ascoltare le parole. I nostri bambini sono molto competenti a percepire, a sentire con la pelle per questo il nostro comportamento supererà di gran lunga le nostre parole, sopratutto se tra comportamento e parole c’è incoerenza.

Se voglio insegnare loro che le emozioni sono sempre valide, tutte, che io gli staró accanto sara importante la mia presenza fisica durante i suoi momenti faticosi, sarà importante la mia capacità adulta di gestire la rabbia e autocontrollarmi.

Se voglio insegnare loro che quando si parla ci si guarda negli occhi devo dedicare loro attenzione nei nostri dialoghi fatti di sguardi sorrisi parole e gesti e il mio modo di comportarmi avrà sempre più valore delle mie parole.

Abbiamo una grande responsabilità come adulti perché dobbiamo lasciare che i nostri bimbi imparino mentre ci osservano e non solo mentre parliamo ❤️

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 25/12/2023

Caro genitore, in questi giorni di festa e pieni di amici e parenti ricorda che…

Ciò che dicono amici e parenti NON è un giudizio per il vostro faticoso e importante impegno genitoriale.
Se il vostro bimbo non saluta non ringrazia non bacia ha solo bisogno di tempo e tu puoi aiutarlo, come fai ogni giorno, rispettando le sue emozioni che come sempre sta imparando a gestire.

Dai fiducia a te stesso, a lui e alla vostra capacità di vivere serenamente tutte le situazioni✨

Che ci sia LUCE nelle vostre vite🎁e che i doni più belli siamo quelli che non si scartano…ma quelli che si trovano proprio ora accanto a voi❤️🎄

Buon Natale a tutti ✨

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 25/10/2023

Spesso mi dicono queste frasi ed io, non lo nego, fatico a rispondere.
Fatico perché spesso chi le dice è poco a contatto con ciò che vive dentro e con il bambino che è stato e che si accende istintivamente o in modo automatico in presenza di emozioni/situazioni faticose.

Oggi abbiamo molti più strumenti per educare i nostri figli.
Il primo strumento sapete quale è??
LA CONSAPEVOLEZZA.
La consapevolezza di ciò che sto mettendo in atto come genitore.
La consapevolezza che mi permette di agire (e non reagire a causa delle mie emozioni) per raggiungere un obiettivo.

Quindi posso chiedermi:
-Quando “do un po’ di trauma”, quando “urlo per farmi sentire” , quando “punisco perché ha sbagliato” cosa voglio ottenere a lungo termine?
-Che adulto desidero sia un giorno il mio bimbo/a?
-Cosa si accende dentro me che mi fa agire così?
-Se io avessi la sua età capirei? Mi sentirei al sicuro?
-L’adulto che sono mi piace tutto o sento di poter essere la migliore versione possibile (che NON significa perfezione) per mio figlio?

Ti aspetto nei commenti ❤️

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 20/09/2023

Lo sai caro genitore che hai uno strumento potentissimo dentro te??
La tua voce! O meglio il tuo tono di voce!

Le emozioni che trasmettiamo con il nostro tono di voce hanno più potere di una parola. Basta alzare il tono perché un bambino abbia paura e si inneschi il pianto.

E voi genitori questo in realtà lo sapete molto bene.
Quando avete dei neonati tra le braccia le parole le sussurrate.
Quando poi però questi neonati crescono, iniziano a differenziarsi da voi, iniziano a dire no, iniziano a manifestare le loro emozioni con comportamenti per noi assurdi ecco che istintivamente per farvi ascoltare ALZATE la VOCE.
È successo e succede anche a me.

Alzare la voce è però il primo passo per disconnettersi dal proprio bambino. Il primo passo per perdere la possibilità di essere davvero ascoltati.

 Parlare tra sussurri, in un modo affettuoso e affettuoso e saper “accarezzare” con la voce, genera nei bambini una meravigliosa calma che ha un impatto molto positivo sul loro sviluppo.
Parlare piano ha il potere di calmare lo stress riducendo i livelli di cortisolo nel sangue. Ha il potere dunque di predisporre all’ascolto.

La voce e il tono creano un’impronta emotiva nel cervello del bambino. Quindi quando perdi la calma, respira e usa questo strumento che hai già in dotazione : parla piano con calma. Se lontano avvicinati sedendoti per terra. Fai delle lunghe pause tra una parola e l’altra. Prova a sussurrare un semplice “sono qui, ti ascolto”.

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 05/09/2023

Ieri mentre ero al parco con la mia bimba ho sentito degli adulti dire ad una bimba
“Ahhh questi sono proprio capricci eh!”

Allora mi sono chiesta “ma questi signori cosa pensano del capriccio? Cosa pensano che sia?”
Perché il capriccio non è altro che LA MANIFESTAZIONE EMOTIVA DI UN DISAGIO.

Cioè il vostro bambino vi sta dicendo
“ehi guarda adulto senti che dentro me c’è qualcosa che non va. Mi sento sotto sopra. Non riesco a gestire ciò che mi sta accendendo. Mi puoi aiutare?”

Certo se potesse verbalizzarlo così ci arriverebbe molto diversamente e forse non sminuiremmo il suo comportamento. Invece lo manifesta con il pianto le urla o si butta per terra o lancia oggetti o mena ed è molto più faticoso da gestire capire accettare.
Il capriccio è una richiesta d’aiuto… “ho bisogno di contenimento!”
sgridarlo punirlo alzare la voce sminuirlo non lo aiuterà a capire cosa accade.
Non lo aiuterà a capire questo messaggio “sono qui per te, per aiutarti. Puoi manifestare qualsiasi emozione io ti ascolto e ti accolgo”

Se vogliamo adulti capaci di esprimere i loro bisogni dobbiamo piegarci alla stessa altezza del bambino e ascoltare ciò che, in un modo tutto suo, sta cercando di dirci❤️

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 01/09/2023

Cari genitori vedere piangere i propri bimbi è faticoso e anche doloroso, lo so bene.
Sappiate però che anche se stanno piangendo non stanno soffrendo stanno solo esprimendo le loro emozioni.

Certo c’è tristezza c’è paura forse anche rabbia ma è sacrosanto e fisiologico provare tutto questo.

Piangendo urlando attaccandosi alla porta sta esprimendo le sue emozioni.
Non sa farlo in un altro modo per questo lo fa così.

Cosa puoi fare tu ?
ACCOGLIERLO CON SICUREZZA.
Mostrati sereno tu per primo perché sai che lo lascerai in un posto sicuro.
Mostrati sicuro tu perché sai che tornerai a prenderlo e potrete raccontarvi le vostre giornate
Mostrati sicuro tu e per lui/lei sarà molto più semplice da accettare.

I bimbi sentono con la pelle per questo la nostra amorevole sicurezza e dolcezza li farà sentire accolti nella loro paura, normalizzati, validati e sicuri.

Anche questo significa imparare a crescere e lo state facendo insieme.
Fidatevi dei vostri bimbi e fidatevi del vostro legame. Li avete cresciuti con amore e quell’amore lo percepiranno pur non vedendolo!

Buon avventura a tutti❤️

28/08/2023

Storpiature della maternità.
Ecco chiamerei così quel bagaglio che ci è stato trasmesso dalla società rispetto la maternità. Una storpiatura di una realtà molto più complessa e vasta.

Ci hanno insegnato, alle donne più che agli uomini, che la maternità è sacrificio. Che più ti sacrifichi più sei una buona madre. Che da quando diventi mamma non puoi più…

Sono certa che tu che stai leggendo poi di una volta dentro te hai sentito stretta non tanto la maternità ma le condizioni intorno e quelle credenze che hanno spinto, almeno nella nostra testa, di depurarci al sacrificio.

Ecco perché oggi desidero invece
trasformare quelle storpiature.
-Sei madre vero, ma sono prima di tutto una persona.
-Sei madre vero, ma questo è solo una parte della tua identità
-Sei madre è vero ma coltivare l’amore per te stessa significa essere una persona felice e quindi anche una madre felice.

Attenzione non sto dicendo che la maternità non sia sacrificio, come ogni cosa anche l’essere madre, e più in generale la genitorialità, richiede rinunce in funzione di scelte diverse, sto dicendo però che la maternità non si misura con il sacrificio. Che mettere davanti se stessa e amarsi non è egoismo ma è la consapevolezza di aver bisogno di benessere per poterlo trasmettere.
Anche perché non ho mai visto versare nulla da una tazza vuota

Ti abbraccio ❤️

23/01/2023

❤️per te mamma e per tutte le donne e le neo famiglie!

Dopo aver appena sentito la nuova notizia di cronaca Voglio stilare alcuni punti secondo me importanti e da ricordare :

1: partorire è naturale ma questo non è sinonimo di semplice. Si lo fanno tutte le donne per natura ma ognuna ha il diritto di scegliere il proprio parto e di vivere le proprie sensazioni in modo unico.
2: il post parto, sopratutto l’immediato post parto, non è detto che sia felicità allo stato puro. Ogni donna ha il diritto di sentirsi stanca, di lamentarsi del dolore che ha attraversato il suo corpo, di pensare a se prima che di abbracciare il proprio bimbo. Ancora una volta anche se naturale non è facile e dunque non è per tutte uguali
3: il rooming in è bellissimo ma non è per tutte o non per tutti i momenti e scegliere questa cosa non è un qualcosa di giudicabile. Scegliere di portare il neonato al nido non fa di una donna una pessima madre. Ancora una volta è naturale volere il proprio bimbo vicino ma non è facile.
4: il post parto è faticoso e una donna ha diritto a ricevere tutto il supporto sia fisico sia psichico. Si ancora una volta è naturale partorire ma ognuna ha la sua stanchezza e il suo tempo di recupero
5: i padri dovrebbero avere il diritto di rimanere accanto alla compagna per supportarla mentalmente e fisicamente. Il diritto di rimanere accanto al proprio bimbo per favorire l’attaccamento.

Adesso penso a te cara madre che oltre al dolore della perdita, oltre al dolore di un corpo che produce nutrimento per un corpocino che non c’è più, oltre al dolore del senso di colpa deve anche sentirsi dire “omicidio colposo”.
Prego affinché nessuna mamma nessun papà nessun neonato nessuna famiglia possa essere lasciata sola.

19/11/2022

Quanto è difficile lasciarti
Come è faticoso alzarsi la mattina senza salutarti. Senza vedere quel tuo stupore senza sentire l’intrepida meraviglia di un nuovo giorno che inizia.
Come è faticoso non prendermi quell’abbraccio silenzioso un po’ assonnato delle prime ore del mattino. Quello che ha addosso ancora il calore delle coperte e l’odore del sonno appiccicato addosso.

Come è difficile sentire l’ambivalenza del voler andare e voler restare. Difficile riconoscere di avere un corpo diviso tra ciò che è importante per una parte di te e ciò che è importante per un’altra parte di te. Come è difficile sentire di lasciare il cuore a casa ma portarlo lo stesso mentre cammini per il mondo. Come è difficile sentire di voler lasciare gli occhi a casa per non perdermi la più piccola micro espressione del tuo volto in continua emozione e sapere di non poterlo fare.

Immagino l’incontro tra la parte di me che ho sempre conosciuto e la parte di me appena nata come mamma. Immagino il loro dialogo. Un dialogo tra due amiche che a volte si incontrano e a volte si scontrano. Le guardo, le osservo, le ascolto e alla fine mi suggeriscono quest’immagine:

“Io gomitolo Tu filo. Andiamo in giro per il mondo consapevoli che se pur ci allontaniamo facciamo parte della stessa matassa.”

Il mio corpo attende il nostro incontro ed è così che il mio cuore si scalda, le mani si aprono, il petto si illumina.
La mamma torna a casa amore mio. Torna con un pezzetto in più da donarti. La mia assenza non è sottrattiva per il nostro rapporto ma al contrario aggiunge amore e energia nella nostra relazione.

Percepisco la delicatezza del nostro amore che con potenza si muove dentro me. Lo soffio nel vento affinché possa arrivarti ma so che l’ho lasciato in ogni angolo di casa, nel solco del nostro abbraccio sul materasso, tra le pieghette delle tue cosciotte, tra i buchini delle tue manine, nei solchi del tuo cuore.

Questo è il peso specifico del mio amore per te !

🙏🏼Spero che i miei sentimenti siano d’aiuto a tutte quelle mamme e quei papà che sperimentano tutto ciò 🙏🏼

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 05/10/2022

Quante lacrime si possono evitare ?
Ti propongo una bacchetta magica… si chiama COINVOLGIMENTO.

Attraverso il coinvolgimento faccio sentire il bambino ATTIVO e non passivo dei sentimenti o situazioni o azioni. Posso dunque permettergli di crescere in un processo lento e graduale. Di fatto sta imparando a far finta, imparando a imitare oltre che agire l’azione.

In più l’uso di un oggetto diverso da me ma che rappresenta in qualche modo me, come un pupazzo, aiuta a esternare i sentimenti e ad affrontare la situazione.

Vi faccio un esempio:
G. non vuole più fare il bagnetto. I genitori possono prendere un pupazzo preferito è iniziare con G. a fare il bagnetto al pupazzo. G. fa finta di, è parte attiva dell’azione, sta di fatto giocando, sta imitando le azioni che vengono fatte su di lui e parla attraverso il pupazzo esternando ciò che prova. Magari dirà al pupazzo “non preoccuparti il bagnetto è bello” oppure si immedesimerá nel pupazzo “non ho voglia di lavarmi ogni giorno, fammi uscire!”

Attraverso l’uso del pupazzo potrete creare nuovi dialoghi, scoprire ciò che pensa e prova il vostro bimbo. Lo renderete parte attiva e soprattutto sarà un modo per continuare a crescere insieme.
💪🏼❤️

25/07/2022

Mi hanno chiesto in qualità di psicologa spiegazioni ma io spiegazioni non ne ho. Sono attonita di fronte la debolezza dell’essere umano.

Vorrei impegnarmi ed entrare nel silenzio di quella donna, Alessia. Vorrei entrare in quel cuore frantumato. Vorrei capire i dolori che portava dentro. Vorrei essere in grado, anche solo per qualche istante, di toccare le crepe della sua fragile anima. Vorrei poterla guardare negli occhi e toccare il dolore di un amore non conosciuto. Vorrei entrare negli abissi di una mente offuscata e capire in quale momento di vita si è annebbiata.

Mi chiedo come possa un uomo uccidere un altro uomo. Quale illogico nero dolore può spingere una madre a lasciare sola la propria bambina. Vorrei essere capace di perdonare eppure non mi do pace. Diana perdonala tu la tua mamma. Tu che ora hai la possibilità di guardarla dall’ alto dove la prospettiva è migliore . Abbracciala tu come forse non ha mai fatto lei con te e come forse nessuno ha mai fatto con lei… perché se qualcuno lo avesse fatto con lei, il suo cuore oggi sarebbe in grado di amare. Perdonala tu che hai un cuore puro buono genuino come quello di tutti i bambini. Perdonala tu che hai una mente candida trasparente luminosa. Perdonala tu che sai sicuramente farlo meglio di noi.

Porto nel cuore, oltre al dolore per questa vicenda, il fallimento di una società che ha lasciato questa mamma sola. Nessuno ha visto ? Nessuno ha mai capito? Nessuno ha mai guardato quella bambina ? Nessuno ha mai ascoltato, osservato parlato con quella mamma? Si è vero è naturale istintivo forse scontato dire che sia un mostro ma c’è un mostro più grande ancora dietro di lei. Una società trasparente, immobile, assente.

Le mamme non vanno lasciate sole e questa non è una giustificazione chiaramente. Le mamme vanno ascoltate, coccolate, nutrite come si fa con ogni nuovo essere che nasce. Per crescere un bambino ci vuole un villaggio ma questo villaggio dove è stato in questi anni, tra gravidanza e età della bimba?
Me lo chiedo e non mi do risposta.

Diana, piccolo angelo, perdonaci se non abbiamo visto, ascoltato, osservato. Perdonaci se come società abbiamo lasciato sola la tua mamma che per la fragilità del sul cuore non era in grado di farti sentire amata. Per ogni lacrima che hai versato ti dono una carezza e prego affinché nessun bambino possa vivere il dolore di non sentirsi amato.

Vola libera tra le nuvole nel cielo sull’altalena della gioia.

17/07/2022

Lentamente vive ❤

09/06/2022

“Dottoressa sono una madre di m***a! Ho perso la pazienza con il mio bimbo di 10 mesi. Ho urlato e lui ha pianto. Gli ho messo paura e lui ha pianto!! Sono una madre pessima ma sono stanca e sono nervosa e così ho urlato!”

Cara mamma… cercherò con tutto l’amore che ho di prendere il peso che porti nel cuore e ad accarezzarlo.

Innanzitutto dipingiamo un quadro.
“Un quadro dottoressa?”
Si il quadro della vostra giornata. Cosa è successo ? Avrai cullato, accarezzato, baciato, nutrito, giocato, coccolato il tuo bimbo e poi hai anche urlato quando, per un momento, hai perso la pazienza. Bene ora che abbiamo il dipinto completo, osservalo.

Cosa vedi ?
Io vedo una mamma che ama il suo bambino e che, nonostante la sua stanchezza, è sempre pronta a dare labbra, voce, braccia, mani, cuore per lui.
L’urlo non fa di te una pessima mamma ma è stato solo uno tra i tanti tanti comportamenti di una giornata.

Prendo poi la frase “gli ho messo paura”. Il tuo bimbo, cara mamma, si è spaventato per il rumore, per il tono usato, ma questo perché avendo 10 mesi non ha compreso l’evento, non ha potuto dargli un significato e soprattutto è stato per lui inaspettato.

Poi cara mamma chi lo ha detto che le mamme non hanno diritto a perdere MAI la pazienza mentre i loro bimbi possono SEMPRE? Può capitare perché prima di essere mamma sei un essere umano. Un essere umano che ce la mette tutta ma a volte può sentire di esplodere.

Cosa succederà ora al tuo bimbo ? Nulla cara mamma è stato solo un comportamento spiacevole tra altri comportamenti meravigliosi.
Ricorda il lavoro straordinario che stai facendo perché stai crescendo un essere umano.
Guarda sempre l’intero quadro della giornata, allarga la prospettiva, non soffermarti ne concentrarti sul singolo evento.
Come un bacio non fa una madre che bacia e basta, un urlo non fa una mamma che urla e basta.

Perdona te stessa, il tuo bimbo l’ha già fatto❤️

01/06/2022

“Ma quindi Dottoressa quando parliamo di post parto di quanto tempo parliamo?”

Dipende da ciò che vogliamo includere nel post parto ma visto che amiamo tanto incasellare e avere tutto ordinato possiamo dire che:
1️⃣ i primi 40 giorni dopo il parto, anche detti puerperio, sono quei giorni minimo necessari all’utero per tornare nelle sue condizioni pregravidiche
2️⃣ il puerperio è caratterizzato da una forte cascata ormonale che fa si che la mamma si senta completamente persa, confusa, felice, triste, sola.

⚠️A tutto questo però aggiungo due punti fondamentali

3️⃣il concetto di QUARTO TRIMESTRE. Come se la gravidanza, che viene tipicamente divisa in tre trimestri, proseguisse e il bambino fosse un feto fuori dall’utero è quel periodo di tempo affinché la relazione mamma bimbo si instauri. Sebbene infatti mamma e bimbi in qualche modo si conoscano perché si sono ascoltati da dentro hanno bisogno di tempo per relazionarsi. Questo è il motivo per cui non necessariamente, al contrario di come si dice alle donne prima di partorire, c’è amore a prima vista.
4️⃣ ciò che nulla di tutto ciò prende in considerazione è la PSICHE della donna. Oltre gli ormoni, oltre la trasformazione del corpo accade qualcosa di magico e come ogni magia che si rispetti lascia spaventati, sorpresi, confusi. La mente della donna cambia, si trasforma per sempre e per trovare equilibrio ci vuole tempo. Quanto tempo ? Lo decide quella specifica coppia mamma-bimbo.

Insomma il post parto è quel periodo della vita in cui la donna si sente piccola, bisognosa di cura, dalla lacrima facile, persa, spaesata, felice ma anche triste, insieme ma anche sola. Emozioni intense che si alternano senza sosta cui non si può opporre resistenza e il tempo serve per trovare sempre nuovi equilibri che si rompono e ricreano.

❓A tutto questo c’è un perché ma….lo vedremo insieme più avanti.
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Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 30/05/2022

Dietro le quinte
Voglio mostrarvi il dietro le quinte del video corso “i colori della maternità: accogliamo il post parto”.
Lo voglio condividere con voi per farvi arrivare il cuore che ci ho messo oltre la professionalità.

Scrivevo mentre Greta dormiva su di me, scrivevo de post parto mentre vivevo il mio post parto. Non potevo posarla altrimenti avrebbe dormito molto molto poco e allora la tenevo addosso fino a respirare all’unisono e mentre lei era al sicuro io scrivevo per voi.

Tutte le emozioni, le fatiche, le gioie, le lacrime, i sorrisi, le paure, le ansie, le bellezze che sono stati protagonisti anche del mio post parto, li ho inseriti in ogni modulo. E quindi parlo dell’inizio, dei primi giorni che sono magici e tragici, del baby blues, dell’altalena emotiva tipica di ogni post parto, delle aspettative vs la realtà , della cultura intorno a noi, del fatto che per crescere un bambino ci vuole un villaggio, del concetto di vizio e bisogno, ma soprattutto della NUOVA IDENTITÀ . L’identità della mamma che nasce e che ha bisogno di una lenta calda comoda gestazione, la stessa che ha dato vita al suo bambino. La nascita rispettosa della nuova identità che ha bisogno di tempo ma anche di cura per prendere vita a poco a poco. Un video corso davvero fatto per coccolare e asciugare tutte quelle lacrime per il senso di inadeguatezza, per la paura, per quella felicità attesa che però non era mai come si aspettava. Un video corso fatto davvero per accudire tutte le mamme.

Ecco vi mostro queste immagini perchè quando lo acquisterete e lo vedrete, mi penserete con in braccio la mia bimba, mentre qualcuno mi diceva che l’avrei viziata, nell’altalena del mio post parto❤️

26/05/2022

Eccomi☀️
Dopo tanto tempo, circa 7 mesi, sono riuscita a finire il video corso per tutte le neo-mamme!!
Sono felice e soddisfatta del lavoro fatto ci ho messo il mio sapere e soprattutto come sempre il CUORE. In questi 7 mesi sono successe molte cose alcune delle quali hanno rallentato il mio lavoro.

È un corso scritto mentre allattavo, mentre Greta dormiva su di me, mentre passeggiavo con la mia cucciola in fascia. È un corso scritto sul treno nei mille e mille spostamenti di questi mesi. È un corso che ha vita grazie a tutte le mamme che sono entrate nel mio studio e grazie alla mia piccola immensa Greta che mi ha permesso di toccare e sentire da vicino la maternità.

Questo video corso è per tutte le neo-mamme che si sentono spaesate, un po’ p***e, felici ma anche tristi, che piangono e non sanno perché, che hanno bisogno dì sostegno ma hanno anche paura a chiederlo. Quelle mamme che si sentono forse un po’ sbagliate, un po’ inadeguate, incapaci di accudire e sole. Ecco, mi piace considerare il primo anno di vita del bambino, ma soprattutto i primi tre mesi, come una LENTA GESTAZIONE. Ho ideato questo video corso con il desidero di essere quelle braccia che curano avvolgono e contengono tutte le fatiche le gioie e i dolori che altro non sono che il dietro le quinte della maternità.

Se vuoi acquistarlo puoi cliccare sul link nella mia bio e accedere a “i colori della maternità: accogliamo il post parto”
Nei prossimi post e nelle storie che lascerò in evidenza ti dirò di più 🙏🏼❤️

Il mio grazie a che mi ha proposto di fare questo video corso e collaborare insieme💪🏼
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31/03/2022

Forza Papá iscirivetevi e partecipate ! Il cerchio dei Papá è una grande e bella opportunità di scambio oltre che di spazio tutto per se!
Con Sara Lanzini vi sentirete liberi di esprimervi di raccontarvi e condividere gioie e fatiche dell’essere Papá 💙

🧡 IL CERCHIO DEI PAPÀ 🧑‍🍼

Da tempo ci frullava in testa un'idea, un modo per includere anche voi papà, tassello indispensabile in questo complicatissimo puzzle che ruota intorno alla nascita e alla crescita di un bambino.

E' nato quindi ...
IL CERCHIO DEI PAPÀ

Dal 7 aprile alle 18 cominceremo questa avventura.

Una serie di incontri, online, per potersi raccontare finalmente e fare in modo che tutti i sentimenti che vi investono dal momento in cui una piccola creatura entra nella vostra vita siano piano piano riconosciute e legittimate.

Parlare e raccontarsi per scoprire che non esiste un solo modo di essere papà.

Come partecipare?
Collegati al link https://meet.google.com/ysj-zstu-vei

Oppure inserisci il codice ysj-zstu-vei per entrare nella stanza ed essere parte de Il Cerchio dei Papà.

̀felice

Photos from Psicologa Arianna Terrana's post 28/02/2022

È giusto che i bambini sappiano della guerra?
Qualche giorno fa un genitore mi ha scritto che vuole proteggere il suo bimbo e per questo sceglie di non parlargliene.

Ho sentito l’esigenza di scrivere due parole su come cosa e se parlarne ai nostri bimbi. Premetto che ogni genitore sa cosa sia meglio per il suo bimbo e che ogni scelta che fa è volta a proteggerli.

I nostri figli sono immersi nel mondo tanto quanto lo siamo noi. Vedono ciò che accade, sentono e soprattutto elaborano pensieri. Evitare di fargli sapere che esiste la guerra è quasi impossibile credo. Questo non significa far vedere loro tutte le immagini cruente del telegiornale, ne bombardarli di informazioni. Le notizie vanno sempre filtrate e come genitori, in qualità di guida e pilastri, si può fare scudo.
È importante però dire loro la verità e farlo attraverso parole semplici, chiare e senza aggiungere i nostri drammi. È importante perché lo verranno a sapere ed è meglio saperlo da voi genitori. Quella sarà un’occasione per dare voce alle loro tante domande, alle loro paure, alle loro fantasie.

La tristezza dei bambini ci spaventa, lo so, vorremmo proteggerli dalla sofferenza, ma voglio sappiate che quella tristezza è sana ed è da lì che nasce l’empatia e la compassione. È da lì che si può iniziare a educare alla pace.

È una situazione dolorosa, lo è per tutti e anche noi adulti possiamo mostrarci addolorati per quanto nel mondo sta accadendo. In più però possiamo dire loro che qualunque cosa è in nostro potere fare da lontano la faremo.
Scorrendo le immagini del post troverete dei piccoli esempi❤️🙏🏼

25/11/2021

Il bagno bambini ❤️

CONSIGLI NON RICHIESTI SULLE PARTENZE INTELLIGENTI PER GENITORI SEPARATI

“Che poi, quando parti alle 5 del mattino per fare sei ore di macchina il problema principale non è come portare in macchina uno zaino, un trolley, una bambina addormentata, due sue scarpe (possibilmente una destra e una sinistra), il pupazzo Scimmio, il computer, l'acqua e un pacco dei suoi biscotti preferiti per quando si sveglierà; il tutto in un unico viaggio -ovviamente- e senza dimenticare il caricabatterie del telefono.

Il problema non è nemmeno il fatto che lei si sia svegliata a Barberino, ma i suoi biscotti preferiti siano misteriosamente finiti a Modena.

Neanche sentire la canzone "Sofia" di Alvaro Soleil 23 volte, che durando 3 minuti e 30 secondi per 23 fa 1 ora e 20, mi ha causato turbamento.

Il problema di un viaggio così è uno solo: come fare la p**ì in autogrill per un padre che viaggia da solo con bambina al seguito.

Opzioni possibili:

-P**ì in bagno donne: rischio bambina nullo, rischio denuncia e/o schiaffi padre elevato.
-P**ì in bagno uomini: rischio padre nullo, rischio bambina salmonella e/o ascolto bestemmia camionista e/o pi***lo disegnato su porta e/o p**ì su manica maglia causa perdita controllo getto del padre molto elevato.
-P**ì in piazzale parcheggio vicinanze zona siepe: rischio bambina rapimento e/o investimento da TIR in transito molto elevato. Rischio padre contravvenzione polizia stradale e/o approccio maniaco sessuale dietro siepe e/o perdita patria potestà molto elevato.
-P**ì in bottiglia: rischio padre p**ì su mano e/o su tappeto macchina e/o entrambe molto elevato, rischio bambina nullo, con evoluzione a molto elevato in caso di richiesta di Estathè a padre impegnato alla guida.

Ma è in quel momento -quando hai appena deciso che la terrai per i prossimi 250 km- che l'autogrill rivela la sua magia: il cesso dei bambini. Guardi il disegno del bimbo sulla porta e poi guardi quella che tieni per mano, verificando che sono compatibili.
E comprendi finalmente il significato della parola felicità.”

📗Dal libro “Papà Travel Experience”, Ultra Edizioni.
Che fa un po’ come “dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi”, ma con più parolacce.

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