Dott.ssa Chiara Brotto - Psicologa Psicoterapeuta

“Sono sfortunato in amore”

Tutti noi abbiamo pronunciato queste parole almeno una volta nella vita.
Prima di puntare il dito contro i nostri partner, però, dobbiamo ricordare di amare noi stessi, amore che matura attraverso la conoscenza e l’accettazione delle nostre luci ed ombre.
Una maggiore consapevolezza di sè, permette di essere più liberi di scegliere le persone da amare e da cui lasciarsi amare.

Spesso noi desideriamo dimenticare, per sfuggire al dolore. Ma la sofferenza non scompare all'improvviso e nemmeno se ci "alleniamo" a non pensarci.

Nessun legame finisce semplicemente dimenticando. La parola fine passa necessariamente per l'elaborazione e la comprensione.

Amare. Amarsi.

"In psicoterapia ci vanno i matti"

➡️ Niente di più sbagliato!

Dallo psicoterapeuta vanno tutte le persone che desiderano conoscersi meglio, uscire dai propri schemi e raggiungere una maggiore consapevolezza di sé per guadagnare la libertà di essere davvero se stesse.

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Spesso ci preoccupiamo di cosa dire.

Dimentichiamo però che scegliere cosa non dire è forse ancora più importante: non significa nascondere o mentire, significa pesare le parole, che talvolta sono più affilate di un coltello e possono causare ferite incurabili.

Condivido la riflessione del Centro Veneto di Psicoanalisi:

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Nella GIORNATA MONDIALE CONTRO L'OMOFOBIA ci affidiamo alle parole del poeta Sandro Penna.

"La vita… è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all’alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell’aria pungente.

Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l’azzurro
e il bianco della sua divisa e fuori
un mare tutto fresco di colore."
Sandro Penna ("Poesie 1927-1938", Garzanti 1987).

Questi vissuti universali parlano a ciascuno di noi: sentirsi vivi e liberi dovrebbe essere un diritto tutelato e di tutti.

Questione di prospettive.

Fermarsi, respirare, sentire, elaborare e infine ripartire.

È ciò che dobbiamo saperci concedere quando la vita ci va stretta.

La psicoterapia è lo spazio che permette di riprendere le misure, per rimodellare ciò che non ci calza più e inventare forme nuove.

Estratto da "Le parole che ci salvano" di Eugenio Borgna.

In psicoterapia lo strumento di cura è la parola. Solo con un ascolto profondo, attento e libero, si possono scegliere le parole che colgono autenticamente le sfumature del mondo interno. Parte fondamentale del lavoro terapeutico, fonte di libertà, è quella di trovare le definizioni giuste per ciò che sentiamo.

Condivido questo interessante articolo scritto dal collega Psicologo Paolo Oliva per Psico Pronto Soccorso

Buona lettura!!

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Nuova iniziativa per i genitori in Psico Pronto Soccorso

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