Museo Siben Alte Komoine

Museo Siben Alte Komoine

Il Museo nasce per salvaguardare e tramandare la storia e le tradizioni del nostro territorio.

Photos from Museo Siben Alte Komoine's post 16/02/2024

La spettacolare serpentina realizzata dai soldati austroungarici durante la prima guerra mondiale per risalire la ripida Val Caldiera e giungere sul monte Ortigara direttamente dalla Valsugana.

Foto d'epoca per gentile concessione www.rainerregiment.at (elaborazione grafica nostra)

Con Guide Altopiano.it

https://m.facebook.com/story.php/?id=1985453685072620&story_fbid=3449781091973198

14/02/2024

L'imperatore Carlo I in val d'Assa
Giugno 1917

Österreichische Nationalbibliothek via Wikimedia Commons

13/02/2024

Ricordiamo l'appuntamento al cinema Lux di Asiago il prossimo weekend per vedere la versione restaurata in 4K del film "I Recuperanti"

Film, ricordiamo, interamente girato in altopiano (Monte Zebio, Monte Forno, Ortigara, Monte Ongara, malga Pozze e Forte Corbin) con attori locali

12/02/2024

ANTEPRIMA NAZIONALE!!!!
Sabato 17 Febbraio al cinema Cineghel sarà proiettato il Cortometraggio Un Natale del 1945!!! Alla proiezioni ci sarà anche il regista Fabio Rosi e il Produttore Roberto Gambacorta

11/02/2024

Sul Monte Campanaro

Wikimedia Commons

10/02/2024

Soldati austroungarici trainano un pezzo d'artiglieria lungo la val Caldiera

Courtesy www.rainerregiment.at

08/02/2024

Galleria scavata sotto la neve sul monte Campanaro.

Wikimedia Commons

03/02/2024

Estate 1918, località Tortima: soldati della Sesta Armata giocano al tiro alla fune. Al centro della foto generali francesi e britannici con la presenza del Principe del Galles Edoardo VIII.

02/02/2024

Una rara fotografia proveniente dagli archivi austriaci della caserma (qui ridotta in ruderi) della Guardia di Finanza che si trovava nella zona di Posellaro, presso quello che, un secolo fa, era il confine di Stato

Heeresgeschichtliches Museum

31/01/2024

Soldati austroungarici celebrano un funerale nei pressi del C***o di Campo Bianco

Heeresgeschichtliches Museum

25/01/2024

"Sul fronte del Reggimento, anche all'inizio del 1917, il sovrano pressoché assoluto era il più feroce degli inverni. Esso obbligava sotto il suo giogo uomini ed animali sull'intero fronte montano.
Già nella notte sul 3 gennaio esso si annunziò con una furibonda bufera di neve, cui seguì come breve contraccolpo il Föhn ed il conseguente disgelo. Già il 9 gennaio il gelo fece però la sua ricomparsa con forti nevicate che durarono, con brevi interruzioni, fino al 20 successivo, cosicché l'altezza media della neve tornò ad essere di circa 4 metri. Una valanga, caduta il 16 gennaio sul versante orientale del C***o di Campo Bianco, inghiottì due vittime."

"Solo chi ha vissuto per giorni sotto quella bufera in quota può farsi un'idea della furia di una tempesta di neve a queste altitudini".

In foto: soldati austroungarici sul C***o di Campo Bianco

I Recuperanti torna sul grande schermo in una versione restaurata in 4K 23/01/2024

I Recuperanti torna sul grande schermo in una versione restaurata in 4K
Presentata da Rai Cinema durante il Job Film Days, la pellicola del maestro Ermanno Olmi verrà proiettata ad Asiago il 17 e 18 febbraio al Cinema Lux

I Recuperanti torna sul grande schermo in una versione restaurata in 4K Presentata da Rai Cinema durante il Job Film Days, la pellicola del maestro Ermanno Olmi verrà proiettata ad Asiago il 17, 18 febbraio

19/01/2024

Artiglieria austroungarica in val di Galmarara

17/01/2024

Una kappenabzeichen (spilla da berretto utilizzata dai soldati austroungarici) di proprietà di un collezionista altopianese che ringraziamo. Essa raffigura la cima del monte Alessi, toponimo scomparso perché l'altura viene oggi denominata monte Spitz, montagna localizzata tra gli abitati di Foza e di Enego. La scritta FAR 127 fa riferimento al reparto di artiglieria che era dislocato in questa zona e la spilla riporta anche il nome della città di Kassa, ossia Košice (distretto di reclutamento dei soldati), della quale è raffigurata pure la cattedrale. Infine sono indicati anche i nomi Totenhügel e Jaserko, altre località dove i soldati di questo reparto combatterono.

Questa kappenabzeichen, nonostante sia stata coniata in almeno tre diversi materiali, è particolarmente rara e probabilmente mai rinvenuta sui campi di battaglia.

NB anche la contrada Lessi, che si colloca sul monte Spitz, all'inizio del secolo scorso era denominata Alessi.

12/01/2024

Rara immagine del cimitero di guerra austroungarico di Galmarara

10/01/2024

Lager (accampamento) austroungarico di Vezzena (novembre 1917)

Foto in HD: http://behindenemylines.altervista.org/wp-content/uploads/Vezzena.Lager_HD.jpg

Österreichische Nationalbibliothek via Wikimedia Commons

05/01/2024

Tortima (Conco), estate 1918: il principe Edward Albert (futuro re Edoardo VIII e Duca di Windsor) sfila davanti ai soldati della 6^ Armata (l' "Armata degli Altipiani").
Collage fotografico nostro

Photos from Museo Siben Alte Komoine's post 04/01/2024

Distintivo "Andreas Hofer - Verein Wien 1897" rinvenuto tre anni fa da Davide e Gianni, ricercatori del nostro museo. Esso raffigura Andreas Hofer (1767 - 1810), eroe tirolese. Questa spilla, smarrita sui nostri monti da un soldato dell'esercito austroungarico evidentemente proveniente dal Tirolo durante la grande guerra, presumibilmente era appuntata su un nastrino anziché sul Feldkappe (il berretto in uso tra i soldati imperiali) come avveniva solitamente con le kappenabzeichen.

Riportiamo da Wikipedia:

𝘕𝘰𝘵𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘎𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘉𝘢𝘳𝘣𝘰𝘯𝘦, 𝘈𝘯𝘥𝘳𝘦𝘢𝘴 𝘏𝘰𝘧𝘦𝘳 𝘨𝘶𝘪𝘥ò 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘻𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘭𝘦𝘴𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘢𝘭𝘭'𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘐𝘮𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢𝘤𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘧𝘳𝘢𝘯𝘤𝘦𝘴𝘪, 𝘣𝘢𝘷𝘢𝘳𝘦𝘴𝘪 𝘦𝘥 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘢𝘵𝘪, 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘢𝘭𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱ò 𝘭'𝘐𝘯𝘴𝘰𝘳𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘭𝘦𝘴𝘦.
𝘓𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘶𝘮𝘢 𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘢𝘴𝘴𝘪𝘮𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘢𝘨𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘢𝘴𝘣𝘶𝘳𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘰𝘵𝘵𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦𝘴𝘤𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘳𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯'𝘰𝘵𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘳𝘰𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢, 𝘪𝘯 𝘶𝘯'𝘦𝘱𝘰𝘤𝘢 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘪 𝘦𝘶𝘳𝘰𝘱𝘦𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘮𝘪𝘵𝘪 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪. 𝘐𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘭 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘱𝘢𝘯𝘨𝘦𝘳𝘮𝘢𝘯𝘪𝘴𝘵𝘢, 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘏𝘰𝘧𝘦𝘳 𝘩𝘢 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘢 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘵𝘶𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘢, 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦 𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘝𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘦𝘭𝘦𝘣𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘳𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘰𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘮𝘱𝘰 𝘰𝘵𝘵𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦𝘴𝘤𝘰 𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯 𝘦𝘳𝘰𝘦 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘭𝘦𝘴𝘦.

03/01/2024

1918: prigionieri austroungarici transitano lungo la strada del Menderle (Conco), diretti ai due grandi campi di prigionia di Marostica

31/12/2023

L'ordine arrivato telegraficamente mi colpì come un pugno: "Il battaglione va messo subito in allarme e ricondotto a Dosso del Fine!"
Quel terribile percorso, dopo che ci trovavamo a Larici da sole 12 ore, andava rifatto ancora una volta. Al fronte era certamente avvenuto un rovescio, altrimenti non si sarebbe richiamato un battaglione stanco morto e decimato immediatamente dopo l'inizio del suo turno di riposo.
[...]
Le voci allarmanti raccolte lungo la strada vennero ora ricondotte a quanto ufficialmente accaduto. Si trattava comunque di qualcosa di brutto. Chi mi aveva sostituito, il Cap. von Hafner, era caduto assieme ai resti del II battaglione del 4° Kaiserjäger. Le tre compagnie che si trovavano più indietro, prese alle spalle, avevano subito lo stesso destino. I feriti che rifluivano in massa verso le retrovie, a piedi e su autocarri, per lo più del IV battaglione, raccontavano particolari sconvolgenti.
Due compagnie che si trovavano in riserva di brigata, colpite in pieno da bombarde di grosso calibro, erano state completamente distrutte. I miei uomini arrivarono verso sera e trovarono solo in parte riparo nelle baracche di Campo Gallina.

Rimanemmo provvisoriamente riserva di Divisione, ma la nostra era una condizione incerta. Truppe fresche, Kaiserschützen, ci passarono davanti. Sua Eccellenza Mecenseffy mi chiese, a quattr'occhi e sul mio onore e la mia coscienza di soldato, quali erano le condizioni del battaglione. "Raccogli assieme tutte le forze, l'aria come il dolore, oggi abbiamo il compito di commuovere il cuore di pietra dell'imperatore!"

Maggiore H. Sauer, ir 14

30/12/2023

Il centro di Asiago bombardato (prima guerra mondiale)

Heeresgeschichtliches Museum

29/12/2023

"Alle 2 di mattina vengono compiuti gli ultimi preparativi: il contingente dell'avamposto abbandona la sua posizione e l'intero presidio si rifugia in caverna. Rimangono fuori soltanto poche sentinelle, che dovranno ritirarsi a un determinato segnale.
A mezzanotte, in compagnia di un aspirante, salgo dalla val d'Astico verso Campolongo, che si trova di fronte al Cimone. Poiché dal nostro accampamento presso Tonezza non si può veder nulla, abbiamo ottenuto il permesso di compiere questa gita per assistere all'eccezionale spettacolo della vetta di una montagna che salta in aria. Verso le 5 di mattina siamo già abbastanza in alto per poter abbracciare con lo sguardo tutta la regione. Ci sediamo su una roccia e attendiamo, fumando si*****te.
Piú si fa chiaro e piú la nostra delusione cresce. La nebbia sale dalla valle, togliendoci a poco a poco la visuale. Le lancette dell'orologio corrono. Fortunatamente, di lí a poco, si leva un fresco vento che fuga i vapori. Monte Cimone giace davanti a noi, sotto grosse nuvole. È così vicino, che pare di poterlo toccare.

I minuti passano con una rapidità f***e. Manca un quarto alle sei e l'esplosione, secondo voci che abbiamo inteso, dovrebbe appunto avvenire a quell'ora. Ormai non stacchiamo più l'occhio dalla cima, sotto la quale sta correndo la morte. Migliaia di anni l'hanno vista cosí, come noi la vediamo in quest'attimo e migliaia d'anni passeranno sul suo nuovo aspetto. In mezzo c'è il movimento dell'uomo che accende la miccia.

Due scoppi formidabili fanno tremare la terra, mentre due gigantesche colonne di fumo si alzano quasi contemporaneamente dalla vetta del monte. Enormi blocchi di roccia volano in alto, sembrano rimanere sospesi nel vuoto per lunghi secondi, precipitano e si frantumano contro la groppa della montagna. Quindi scoppia un tuono che va a ripercuotersi con echi spaventosi contro le pareti dei monti circostanti.

Sono le 5,45.

Quando l'enorme nuvola di polvere e di fumo si dirada, il proflo del Monte Cimone appare completamente mutato. Al posto della sua unica cima, ve ne sono adesso due e in mezzo si è formata una sella. Il terreno, fino alla nostra posizione principale, è divenuto un baratro.
[...]
Quando i soldati del 59° arrivano sulla cima, si presenta ai loro occhi uno spettacolo di devastazione senza eguali. Un grande cratere si è aperto, largo circa cinquanta metri e profondo venticinque. La posizione italiana è scomparsa, come pure scomparsi sono i suoi occupanti."

F. Weber

In foto il monte Cimone, "la Gibilterra" del fronte italiano, fotografato dal monte Campolongo

28/11/2023

In giro per la zona alta

Con Guide Altopiano.it

26/11/2023

L'incredibile cantiere per la costruzione della strada della Barricata (per collegare la Valsugana a Marcesina). Per la difficilissima realizzazione di questa strada (mai terminata a causa della fine della guerra) l'esercito austroungarico arrivò ad impiegare contemporaneamente fino a 6000 persone, in gran parte prigionieri di guerra serbi e soprattutto russi

Foto Wikimedia Commons / bildarchiveaustria

24/11/2023

Prigionieri russi al lavoro sulla strada della val d'Assa

archivio Göcseji Múzeum (elaborazione grafica nostra)

17/11/2023

Esercitazioni militari NATO sull'altopiano con il lancio di missili MGR-1 "Honest John" (foto nei primi commenti), primi razzi d'artiglieria tattici nucleari o convenzionali statunitensi. I lanci avvenivano da Vezzena (come si può vedere dalle immagini provenienti da un video US Army) o da Marcesina. Tra i vari danni ricordiamo il danneggiamento di malga Zebio e di malga Galmarara.

12/11/2023

Una bellissima foto proveniente dall'archivio del Göcseji Múzeum in Ungheria (elaborazione grafica nostra) che ritrae alcuni soldati austroungarici a Campo Mulo ed erroneamente classificata come "battaglia sul fiume Dnyeszter".

Gli errori nella catologazione delle foto della prima guerra mondiale sono frequenti ma in questo caso, oltre alla vegetazione, ci viene in aiuto la scritta presente sulla fotografia.

Photos from Città di Marostica's post 09/11/2023

Sono partiti oggi i lavori di restauro della storica facciata del “Comando Tappa” nella frazione di Vallonara di Marostica, tappa militare che indirizzava i soldati sull'altopiano durante la prima guerra mondiale.
Di qui passarono moltissimi soldati, come i fanti delle brigate Treviso, Catanzaro, Arno, Teramo, Lecce, Sassari e il 3° reggimento Bersaglieri.

https://www.visitmarostica.eu/it/vivere/luoghi-da-vedere/comando-tappa/

06/11/2023

"La sera del 25 gennaio 1938 fu molto particolare. Era una sera fredda, piena di stelle, ma anche con nuvole strane verso nord, tirate da un vento alto da est a ovest. Dopo le otto l'orizzonte sopra le montagne a nord incominciò a tingersi di rosso, di un rosso cupo. ln un primo tempo si pensò a un gigantesco incendio di boschi. Ma d'inverno? Con la neve? E perché senza fumo? Il rosso diventava sempre piú violento e si alzava via via a occupare il cielo. Sparirono le stelle.
Era una sera fredda, certamente oltre i meno venti gradi, eppure molta gente era fuori sulle strade con gli occhi fissi su quel cielo strano che affascinava ma anche impauriva. Dopo circa tre ore ricomparvero le stelle. I vecchi lo ritennero un brutto segnale, un avvertimento: quel rosso nel cielo per loro significava sangue, guerra. ll giorno dopo i giornali riportarono la notizia spiegando che si trattava di una aurora boreale, e che un fenomeno cosí, alle nostre latitudini, era rarissimo pure nel corso dei secoli. Una spiegazione che non convinse tutti: in Spagna la guerra civile causava morti e distruzioni infinite e questo era un segnale mandato dal Cielo: uomini siete ancora In tempo. Fermatevi!"

Mario Rigoni Stern
da Le Stagioni di Giacomo

Foto: 5 novembre 2023, l'aurora boreale dall' Osservatorio Astrofisico di Asiago

Videos (show all)

Ricordiamo l'appuntamento al cinema Lux di Asiago il prossimo weekend per vedere la versione restaurata in 4K del film "...
Esercitazioni militari NATO sull'altopiano con il lancio di missili MGR-1 "Honest John" (foto nei primi commenti), primi...
Il 1° novembre 1921 nasceva ad Asiago Mario Rigoni Stern, voce narrante dell'altopiano per antonomasia.In questo estratt...
Uscirà a breve nei cinema del Triveneto il film "Soldato Peter" dell'altopianese Giliano Carli (socio fondatore del nost...
Osservatorio Astronomico Asiago
La storia dei boschi dell'altopiano
Marco Martalart per il progetto Vaia Grande Guerra promosso dal Museo Siben Alte Komoine

Website