Psicologa Laura Cordaro

_Avversione e Rabbia_

_Il potere del confronto_

Il confronto apre sempre la strada a nuove possibilità.
In una danza tra l'apertura e la chiusura all'altro, la prima ci offre la possibilità di approdare a consapevolezze nuove, a cui non avevamo neanche pensato; la seconda ci aiuta sapientemente a proteggerci da ciò che non è buono per noi.
Se questa danza si interrompe ecco che ci allontaniamo dall'altro o che finiamo per perderci fin troppo nelle sue ragioni.

Io sono io e tu sei tu.

Possiamo stare insieme anche se non siamo d'accordo, se è possibile mantenere le nostre individualità.

Io sono io e tu sei tu.

E fra me e te nella danza del confronto possiamo arrivare insieme ad un punto di incontro spesso inaspettato.
Una soluzione inattesa e creativa che ci mostra quanto insieme possiamo andare oltre quello che ci sembrava un problema insormontabile.

In terapia di coppia mi occupo spesso di questo: favorisco uno spazio sicuro dove è possibile confrontarsi nella fiducia che qualcosa di buono emergerà insieme.

_Ricalcolo_

In psicoterapia della Gestalt usiamo la frase "ricalcolo della funzione personalità".
La usiamo per indicare la necessità di aggiornare la rappresentazione che abbiamo di noi stessi quando nella realtà siamo NOI ad essere cambiati.
Ieri ero in un modo e mi percepivo in quel modo.
Oggi sono diverso ma può capitare che continui a pensarmi come nel passato, che continui a mantenere una "rappresentazione di me non aggiornata".

Ieri ero insicuro, poco assertivo, con meno esperienza delle relazioni e della vita....
E può capitare che oggi continui a sentirmi così.
Nel frattempo però sono accadute molte cose: ad es. ho intrapreso un nuovo lavoro, ho concluso il mio percorso di studi, ho iniziato una nuova relazione, ho detto no a coloro che mi facevano del male...e così via....
Passi coraggiosi che oggi inevitabilmente mi rendono diverso.

Beh questa diversità va accolta, guardata...

È per questo che parliamo di aggiornamento della funzione personalità...un po' come riuscire a dire a se stessi: "oggi non sono più la stessa persona, ho fatto passi coraggiosi e questo mi ha reso chi sono ora".

_Approdare a questa consapevolezza sigilla il cambiamento che volevamo realizzare_

Una percorso di psicoterapia può sostenerti in questo processo.

Significa trovare pace nella tempesta, e permettere alle azioni di emergere da lì.
Significa riconoscere la tua appartenenza a tutta la vita, la tua vera identità oltre nome e forma.
Significa non essere schiavo di pensieri di paura o idee preconcette, o essere alla mercé di sensazioni intense.
Significa affrontare il turbinio dello spazio-tempo, si ma sapendo dove stare: nel momento presente.
Non significa abbandonare il tuo potere o le tue abilità, o la tua inspirazione, ma semplicemente il lasciare andare le cose su cui non hai il controllo dal luogo in cui sei.
Accettare il momento (o meglio, ricordare che il momento è già accettato) non significa che le cose non cambieranno in futuro.
Non significa che le risposte non arriveranno, che l’attività non accadrà; significa solo arrendersi al “così è” del momento presente, il luogo dove il vero cambiamento può avvenire, dove risposte inaspettate emergeranno.
Non significa la fine dell’attività ma la fine della reattività, la fine della abituale fuga, la fine del correre a conclusioni, la fine di cercare nemici “là fuori”.
Significa la fine della vecchia consapevolezza di giusto e sbagliato, peccato e biasimo, “loro” e “noi”.
Accettazione significa entrare in una situazione da un luogo di calma, curiosità e presenza, senza fretta o risposte semplicistiche.
Significa non abbandonare chi ami, ma abbandonare l’idea e la speranza che il passato potesse andare in modo diverso, o che il futuro possa essere completamente controllato.
Significa affrontare cosa vuole essere visto, ora.
Significa connessione ora.
Significa avere i tuoi piedi ben piantati nel terreno, ora, ma gli occhi ben aperti, all’amore, alla possibilità, a quella strana terra chiamata “futuro”.

_Un nuovo inizio_

Ci sono giorni da cui ripartire, consapevolezze acquisite e abbracciate da cui spiccare il volo verso nuovi orizzonti.
E poi ci sono respiri, attimi, incontri, che segnano un punto di non ritorno.
Ricominciare spesso significa affacciarsi verso ciò che ci fa paura e lasciare andare ciò che non ci serve più.
Tornare quindi al presente; anche quando il passato ci tira a sé e facciamo fatica a confinarlo, anche quando il futuro produce un'ansia che ci avvolge e si ostina a non lasciarci andare.

Torniamo al presente e mettiamo qui le nostre radici.
Respiriamo.

Un percorso di terapia spesso può essere il primo passo.

_Confini_

Confinare è un'arte che richiede pazienza, cura e attenzione.
Ci incontriamo in un punto comune, ma chi stabilisce esattamente dove si trova?
Lo definiamo tu ed io.
Un passo alla volta, un passo per ciascuno, nella volontà di incontrarsi nel luogo in cui è possibile stare insieme, senza snaturarci, senza perdere noi stessi.

"Io sono io e tu sei tu"

C'è uno spazio che riguarda me e uno che ha a che fare con te.
Io posso pensarla diversamente da te, senza dover schiacciare il tuo pensiero. Posso essere me stess* , senza rifiutare ciò che sei tu.
Ma lo stesso rispetto lo merito per me stess*: ti puoi pensarla diversamente da me, senza dover schiacciare il mio pensiero; tu puoi essere te stess*, senza rifiutare ciò che io sono.

"io sono io e tu sei tu"

Dal nostro incontro può nascere qualcosa di nuovo, di buono, se lo vogliamo.
Spesso ci capita di relazionarci con persone che intenzionalmente o meno, provano a scavalcare il confine con noi; quando non ce ne accorgiamo, può succedere di sentirsi invasi, confusi, in balia dell' altro.

Discernere ciò che è mio da ciò che non mi appartiene può essere un obiettivo di lavoro in terapia. Uno psicologo può aiutarti in questo senso.

_Stai_

Forse è il momento di stare, smetterla di rincorrere la soluzione.
Sei brav* a FARE lo sai, hai sempre risolto ogni cosa, a modo tuo, nel modo che potevi.
Sei brav*.
Ma questo non significa che tu non possa essere anche fragile.
Brav* e fragile, sei un essere umano.
Sei viv* e provi molte emozioni, non tutte piacevoli, non tutte belle.
Adesso è il momento di stare, iniziare a respirare.
Ti meriti di essere felice, ti meriti di avere lo spazio e il TEMPO per pensare a te.

Per arrivare a questo e a tutto il resto puoi chiedere aiuto. Puoi creare uno spazio tutto per te, dove essere, smettere di fare e respirare.
Un percorso psicologico può essere anche questo.

_La gabbia_

Il dolore può portarci in alcuni casi a chiuderci in noi stessi, convinti che nessuno potrà mai capirci realmente.

Lì, in quell'oscuritá, rimaniamo immobili, come in trappola.
Senza attesa.
Senza la speranza che ne usciremo oggi come domani.

Con l' angoscia nel cuore che ci dice: "sarà sempre così".

Succede che iniziamo a sentire il mondo, gli altri come irraggiungibili.
Talmente irraggiungibili che "non vale la pena neanche di tentare".
Tutto è lontano e noi ci sentiamo soli.

In questo momento non riesci a vederlo, lo so. Ma fuori dalla tua gabbia, c'è un mondo pieno di vita.

Ecco la mia mano, se vuoi sono qui.

Un caro saluto ai nuovi iscritti e a chi mi segue da un po'!
Vi ringrazio per i messaggi e i tanti momenti di scambio e interazione e colgo l' occasione per presentarmi a chi è nuovo da queste parti🌸
Sono Laura Cordaro e lavoro come psicologa ad orientamento Gestaltico, a Palermo e Online.
In studio seguo singoli, coppie e famiglie; il mio lavoro è orientato all'età adulta e all' adolescenza e mi occupo principalmente di gestione emotiva, disturbi e vissuti d' ansia o panico, difficoltà relazionali, dipendenze affettive, comportamentali e da sostanze, disturbi alimentari e disturbi e vissuti depressivi.

Per effettuare un primo contatto e richiedere un appuntamento, potete chiamarmi o scrivermi al numero che trovate sulle mie pagine professionali.

A presto!

_Iperattivazione corporea_

L'ansia non è un sentimento, è il segnale che il nostro corpo vuole comunicarci qualcosa.
L'ansia non è un nemico e per quanto, il più delle volte, spiacevole, si presenta nel tentativo di aiutarci.
Come arriva, va via, quando riusciamo a comprenderne il messaggio.

È originata (in senso psicologico) da un sovraccarico emotivo, da una tensione inespressa che ha una sua intenzionalità e direzione.

Fermati un istante.

Espira profondamente.

Cosa non stai ascoltando?

Un intervento psicologico può aiutarti ad abbassare la tua quota d'ansia, attraverso tecniche specifiche, e a comprenderne la natura.
Forse serve solo iniziare a conoscersi.

# psicologaonline

Dopo mesi intensi di attività, lo studio chiude per una breve pausa, così le mie attività sui social.
Vi auguro giorni di sole e relax con la possibilità di respirare aria buona e di dare al nostro corpo e alla nostra mente il giusto riposo.
Ci rivediamo a Settembre!

_Fare da sé _

Ci sono persone che sono abituate a fare da sé, a risolversi i problemi da soli, a cercare le soluzioni tra i propri pensieri.

Lì in silenzio, mentre dentro le emozioni si susseguono.

Ti immagino indaffarato a lavorare, pulire casa, camminare per strada.
Solo.
Mentre dentro i pensieri assumono varie forme, varie sfumature.

Pensi, parli con te stesso, ti interroghi.

Ti stimo: so che nella tua storia, così facendo, da solo con te stesso, hai gestito tante situazioni difficili, hai risolto tante questioni complesse.
Sei arrivato fino a qui.

Quanto ti è costato?

Quanto hai sofferto?

Se fossi qui, davanti a me ti chiederei come stai.
Proverei a prendermi cura del tuo dolore, ti aiuterei a sanare le tue ferite.

Nessuno è solo.
Tutti hanno diritto ad essere visti, ascoltati, compresi.

Un percorso di psicoterapia può aiutarti a ti**re fuori ciò che per troppo tempo si è accumulato dentro di te, a guardare alle tue emozioni, a prenderti cura di te.

_Il dono_

In seduta mi capita di ringraziare quando l' altro mi fa il dono delle sue emozioni e della sua storia.

Per me non è scontato il coraggio di chi riesce ad aprirsi, a svelare la propria fragilità, a raccontare i propri pensieri, anche quelli più scomodi.

Ci vuole coraggio, ci vuole forza, per riconoscere i propri lati d'ombra e far vibrare le proprie parti in luce.
Per accomodarsi su quella poltrona e STARE con ciò che si ha dentro.

I miei pazienti sono alcune delle persone più coraggiose che conosco e del dono di questa forza non posso che esserne grata.

_Dall'eccitazione all'ansia_

Un giorno una mia paziente mi ha raccontato di aver provato un' ansia diversa dal solito, "come una energia però buona".
L'eccitazione.
Quando siamo sovraccaricati anche le emozioni buone possono essere confuse con l' ANSIA.
Ogni tipo di sollecitazione emotiva e corporea può farci sobbalzare e a tratti preoccuparci.

Ci sentiamo attivati: cuore accellerato, tensione muscolare, un certa confusione mentale.

Non ne capiamo il motivo e all'improvviso abbiamo paura che non passi.

E se fosse solo eccitazione?

Ovvero quell'energia BUONA che ci spinge ad andare verso qualcosa che desideriamo.

Che succede se questa nostra intenzionalità viene interrotta, se non possiamo raggiungere ciò che vogliamo o in altri casi persino dirlo ad alta voce?

L'eccitazione diventa ANSIA.
E può capitare di non sapere più verso dove volevamo andare.

Un percorso di psicoterapia può aiutarti a comprendere l'origine dei tuoi sintomi ansiosi, a ricordare verso dove stavi andando o saresti voluto andare.

_stanchezza_
Il nostro corpo parla ed ha una saggezza che spesso sfugge ai pensieri.
Ogni sensazione, ogni movimento, ci suggerisce come stiamo in una determinata situazione o momento della nostra vita.
Trascurare o non ascoltare i segnali che ci invia corrisponde spesso a ritrovarsi sovraccaricati, stanchi o in alcuni casi pieni d' ansia.
Il corpo accusa il colpo, non solo nel caso dei traumi, ma anche quando rimaniamo per troppo tempo intenti a "fare".
Esattamente come un treno in corsa che salta tutte le fermate.

Fermati, respira.

Cosa senti adesso?

Cosa non stavi ascoltando?

Una seduta di psicoterapia può diventare lo spazio in cui fermarti e imparare a leggere ciò che il tuo corpo ti sta dicendo.

{In foto: il mio nuovo studio di Via De Gasperi, ancora un po' spoglio, in via di definizione}

_Stand by Me_
"Stai con me" recita una famosa canzone. "Stai con me ogni volta che cadrà la notte e la terra sarà buia".
Anche nei momenti più bui è possibile chiedere aiuto, proprio quando pensi di non farcela o continui a ripeterti che passerà.
Quando un piccolo pensiero si insinua nella mente: "e se non passasse più?"
O senti di non avere più le forze per lottare.
Ricorda
Non devi fare tutto da solo.
Ripensa a come era prima, alle sfide che hai superato, agli errori che hai commesso.
Ti sei rialzat*
E tutte quelle emozioni e tutto quel dolore, come un onda del mare è arrivato per andare via da te.
Sei arrivat* fino a qui.
Puoi tornare a stare bene.
Anche se sta volta sembra più difficile.
Anche se a guardare questa onda hai la sensazione che tornare a galla sarà molto più difficile.
Possiamo rimanere in acqua finché ne sentirai la necessità.
Torneremo a riva insieme, se lo vorrai, quando lo vorrai.

_Il paziente e la sua freccia_

Quella della freccia è una metafora che ultimamente torna spesso all'interno delle sedute con i miei pazienti.
Un'immagine intensa e dolorosa che racchiude e spiega tutto gli sforzi fatti da ciascuno di noi per risolvere le cose difficili, spiacevoli, dolorose.

Davanti a "qualcosa che non va" ci sono persone che si abituano a girare la freccia, direzionandola verso se stessi, chiedendosi "cosa ho io che non va?".

Porsi questa domanda ci porta alla soglia della crescita, ma, allo stesso tempo, spesso finisce per alimentare un atteggiamento giudicante e/o rigido verso se stessi.

Girare la freccia verso di sé può essere un atto violento quanto doloroso.

"Cosa ho che non va?" O forse potrei chiedermi "come sono? Chi sono? Come funziono?"

"Cosa appartiene a me? E cosa invece va restituito all'altro?"

Un percorso psicologico può aiutarti a costruire un atteggiamento più compassionevole verso te stesso e a rompere la catena del dolore che non ti permette di leggittimarti.