Comitato per le Pari Opportunità presso l'Ordine degli Avvocati di Terni
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Il CPO si propone di favorire e sviluppare azioni positive per attuare le pari opportunità tra uomini e donne nell’accesso, nella formazione, nello svolgimento dell’attività professionale forense.
Il Consiglio Nazionale Forense esprime forte preoccupazione per l’arresto dell’avvocata tunisina Sonia Dahmani, eseguito sabato scorso, all’interno dei locali dell’Ordine Nazionale degli avvocati della Tunisia.
L’avvocata Dahamani si era recata presso la sede dell’Ordine forense dopo aver ricevuto una convocazione innanzi all’autorità giudiziaria, emessa a seguito della sua partecipazione ad una trasmissione televisiva avente ad oggetto la situazione politica e sociale della Tunisia.
Il Consiglio Nazionale Forense condanna le modalità con le quali è stato eseguito l’arresto, operato da persone in abiti civili e con il volto coperto da passamontagna, che si sono introdotte con la forza nella sede dell’Ordine forense ed esprime la propria solidarietà all’Ordine Nazionale degli avvocati della Tunisia (ONAT), vincitore del premio Nobel per la pace 2015, quale componente del “Quartetto per il dialogo nazionale”, al quale il CNF è legato da un accordo di cooperazione sottoscritto il 5 giugno 2015.
Il CNF chiede alle autorità tunisine l’immediato rilascio dell’avvocata Sonia Dahmani e la cessazione degli atti di repressione e intimidazione nei confronti dei colleghi tunisini.
Venerdì 17 maggio ore 15
"IL LINGUAGGIO NEI PROCESSI CIVILI E PENALI A TUTELA DELLE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE DEI MINORI DI ETA'"
Vi aspettiamo numerosi.
Il C P.O. Ordine Avvocati di Terni. Prenotazioni per crediti formazione obbligatoria sul portale "sferabit"
Il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Terni partecipa all’evento dal titolo “I diversi volti della violenza” organizzato dalla Associazione Donne Medico -Sezione di Terni in data 11.05.2024.
🔴Il 3 Dicembre, nella giornata internazionale delle persone con disabilità, un breve viaggio nel mondo della diversità può farci rendere conto di quanto le persone con disabilità intellettive possano ancora subire ingiustamente i pregiudizi di chi si ferma all'apparenza. Special Olympics Italia, il Movimento sportivo dedicato ad atleti con e senza disabilità intellettive, incoraggia a guardare sempre oltre per un futuro migliore, che sia pronto ad accogliere le mille sfumature dell'essere umano.
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Evento organizzato dal Comitato pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Terni.
Accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Terni con n. 3 crediti formativi.
Iscrizioni tramite piattaforma Sfera.
Vi aspettiamo venerdi 24.11.2023 alle ore 15
Legittimo impedimento dell’avvocato, nuovi “limiti” dalla Cassazione Con una recente sentenza, la Suprema corte ha stabilito che l’incapacità, per un difensore, di depositare tempestivamente un ricorso deve presupporre un’inabilità totale, e che comunque lo stesso imputato dovrebbe attivarsi per premunirsi da eventuali “infortuni” a ridosso del termine
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Tina Lagostena Bassi: quasi cent’anni dalla nascita dell’avvocata che sfidò il maschilismo - SM Servicematica Sono passati quasi 100 anni dal 2 giugno 1926, il giorno in cui nacque Augusta Bassi, meglio nota come Tina Lagostena Bassi. Si faceva chiamare Avvocata, un titolo conquistato dopo tanti anni di battaglie. Tina Lagostena Bassi nasce nel 1926 a Milano, da una famiglia agiata, anche se la guerra…
Parità retributiva di genere, ecco le nuove regole e tutele UE
È stata pubblicata sulla GUUE la direttiva n. 2023/970, volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. Molteplici gli aspetti previsti dalla normativa, che sarà oggetto di recepimento da parte degli Stati membri: il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 6 giugno 2023.
Gli Stati membri dell’UE avranno tempo fino al 7 giugno 2026 per recepire le disposizioni della Direttiva, che avrà certamente un forte impatto sulle politiche retributive all’interno delle aziende.
La direttiva si applica ai datori di lavoro del settore pubblico e private per i dipendenti in forza e candidati a un impiego.
La discriminazione comprende le molestie e le molestie sessuali nonché qualsiasi trattamento meno favorevole subito da una persona per il fatto di avere rifiutato tali comportamenti o di esservisi sottomessa, qualora tali molestie o trattamenti riguardino l'esercizio dei diritti di cui alla presente direttiva o derivino da tale esercizio. Anche qualsiasi istruzione di discriminare persone in ragione del loro sesso rientra in tale concetto, o qualsiasi trattamento meno favorevole per ragioni collegate alla gravidanza o al congedo per maternità ai sensi della direttiva 92/85/CEE del Consiglio.
I datori di lavoro, secondo quanto riportato nella direttiva, dovranno:
– fornire ai dipendenti e ai loro rappresentanti informazioni chiare e complete sia sui livelli retributivi individuali che medi, suddivisi per genere e per categorie (che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valori) sia sui criteri utilizzati per determinarli;
– misurare e pubblicare il divario retributivo tra lavoratori e lavoratrici (calcolato su elementi oggettivi). Se il divario è superiore al 5% le aziende dovranno condurre una valutazione congiunta in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori per riequilibrare le differenze. Tale valutazione sarà effettuata per identificare, correggere e prevenire le differenze retributive ingiustificate tra le lavoratrici e i lavoratori;
– basare i livelli retributivi su criteri di valutazione e classificazione del lavoro neutri dal punto di vista del genere.
L’innovazione particolarmente favorevole è rappresentata dall’inversione dell’onore della prova, che appariva come uno dei maggiori ostacoli per una efficace tutela dei lavoratori: la direttiva prevede l’onere a carico del datore di lavoro nei casi in cui un lavoratore riterrà che il principio della parità retributiva non sia stato applicato.
Quanto previsto si applicherà a tutti i dipendenti, a prescindere dalle dimensioni dell’azienda.
Le aziende con meno di 250 dipendenti e fino ai 150 e i datori di lavoro con meno di 150 lavoratori e fino a 100 dovranno riferire ogni tre anni sull’anno solare precedente (a partire da quattro anni per i primi, otto anni per i secondi dopo l’entrata in vigore della direttiva sulla trasparenza retributiva).
I datori di lavoro con meno di 100 lavoratori, invece, potranno effettuare la rendicontazione su base volontaria.
Per la prima volta, la discriminazione intersettoriale e i diritti delle persone non binarie sono stati inclusi nell’ambito di applicazione delle nuove norme.
Perché farsi chiamare ''avvocata'' è (ancora) penalizzante - Podcast Rapporto IRVAPP: declinare al femminile il titolo di medico non penalizza la professionista, mentre farsi chiamare avvocata (o architetta o ingegnera) fa perdere clienti.
Mappatura dei centri antiviolenza La Mappatura è lo strumento principale ad uso delle operatrici del call center in relazione all’offerta di risposte concrete agli utenti che si rivolgono al 1522 attraverso l’indicazione dei servizi operanti a livello territoriale. Nella mappatura del 1522 disponibile al seguente link: https://...
Avvocati: meno iscritti, reddito in aumento. Ecco il rapporto Censis Cassa Forense presenta il Rapporto sull’Avvocatura 2023: 100mila i professionisti che guadagnano meno di 20mila euro l’anno
(✏️ Silvia M.C. Senette) Una donna che esercita la professione giuridica ispira più fiducia se si fa chiamare «avvocato» piuttosto che «avvocata». Un dato di fatto che emerge dallo studio realizzato dal centro di ricerca Irvapp (Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche) della Fondazione Bruno Kessler e commissionato dal comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Rovereto. Chiaro il quesito di partenza: declinare al femminile influenza la valutazione delle professioniste? Altrettanto chiara la conclusione dei quattro studiosi Fbk, i ricercatori Alessandro Tondini e Sergio Burlacu e le colleghe — il cui profilo, sul sito, riporta «ricercatore» al maschile — Sonia Marzadro e Dominique Cappelletti.
Se tale scelta sia successiva o meno all’indagine non è dato saperlo, ma i dati raccolti sono piuttosto sconfortanti. Dal punto di vista grammaticale la questione non si pone e il mondo accademico, mediatico e politico insiste sul linguaggio di genere con i nomi delle professioni declinati anche al femminile. Ma lo studio Fbk dimostra che nel 2023, in Trentino, persistono ritrosie e pregiudizi al riguardo; una forma di discriminazione misurata empiricamente. Di fronte al bivio «avvocata o avvocato», solo il solo 15% delle toghe del foro utilizza per definirsi la declinazione femminile e alla domanda — proposta con tutti i crismi imposti dalla ricerca statistica — «se avessi bisogno di una consulenza professionale per una questione legale ti rivolgeresti con maggiore probabilità all’avvocata Maria Rossi o all’avvocato Maria Rossi?», il campione coinvolto — circa 250 professionisti e professioniste trentine — non ha avuto dubbi. «Avvocato» è più rassicurante, ispira maggiore fiducia e competenza. Di contro, l’appellativo femminile induce a valutazioni più basse da parte di colleghi e potenziali clienti. Continua a leggere l'articolo sul Corriere 👉
IL COMUNICATO CONGIUNTO DEI CPO DEGLI ORDINI FORENSI ITALIANI SUL MANCATO RICONOSCIMENTO DEL LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Rinvio negato all’avvocata in ospedale col suo bimbo, il Cnf: “Chiederemo provvedimenti” No della giudice al legittimo impedimento per assistere il figlio. I penalisti romani: “Ennesima manifestazione di un’idea proprietaria del processo da parte di alcuni magistrati”
L’Accademia della Crusca sul linguaggio di genere
Ordine degli avvocati di Terni: eletta Stefania Cherubini - Umbria 7 Per la prima volta un consiglio totalmente al femminile: Stefania Cherubini presidente, Federica Bigi segretario, Elisabetta Brunetti tesoriere More