Centro di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale-Dott.ssa Laura Pinzarrone
Centro di Psicologia Clinica, Psicoterapia Cognitivo - Comportamentale, Psicosomatica, Naturopatia.
Terapie e trattamenti specializzati per:
- AREA MEDICO-PSICOLOGICA
Ansia e Attacchi di panico
Depressione
Disturbo Ossessivo - Compulsivo
Problemi sessuali
Fobie
Insonnia
Ipocondria
Disturbi Psicosomatici
Dislessia e problemi dell'apprendimento
Disagio adolescenziale
Percorsi di sostegno genitoriale
- AREA MEDICA NEUROCOGNITIVA:
Deficit di memoria, attenzione, motori dovuti a patologie neurod
Domanda terapeutica: vale la pena arrabbiarsi?
Ricorda,,,,,ogni volta che qualcuno ti fa arrabbiare permetti che il suo comportamento abbia una risonanza dentro di te! Gli hai permesso di destabilizzarti.
La sindrome premestruale (PMS) è un insieme di sintomi fisici, emotivi e comportamentali che molte donne sperimentano nella seconda metà del ciclo mestruale, prima dell'inizio del flusso mestruale. I sintomi possono includere:
- Cambiamenti di umore
- Irritabilità
- Depressione
- Ansia
- Affaticamento
- Gonfiore
- Dolore al seno
- Mal di testa
La Schema Therapy può essere utilizzata per affrontare i sintomi emotivi e comportamentali della PMS attraverso i seguenti modi:
1. Identificazione e gestione degli schemi disfunzionali: Gli schemi sono modelli profondamente radicati di pensieri, emozioni e comportamenti che spesso si formano durante l'infanzia. La PMS può attivare schemi di vulnerabilità, abbandono, inadeguatezza, ecc.
2. Sviluppo di strategie di coping: La ST insegna tecniche di coping per gestire i sintomi emotivi intensi. Questo può includere la ristrutturazione cognitiva, il rilassamento e altre tecniche di auto-soothing.
3. Miglioramento della regolazione emotiva.
4. Costruzione di un "Adulto sano": La ST promuove lo sviluppo di una parte adulta e sana della personalità che può prendersi cura delle parti più vulnerabili e disfunzionali. Questo è particolarmente utile per gestire i cambiamenti d'umore e l'irritabilità associati alla PMS.
5. Lavoro sui bisogni emotivi insoddisfatti: Molti sintomi della PMS possono essere aggravati da bisogni emotivi insoddisfatti.
Interventi specifici:
-Diario dei sintomi
-Terapia di gruppo
-Tecniche di mindfulness
-Supporto psicoeducativo
In sintesi, la Schema Therapy offre strumenti preziosi per la gestione dei sintomi emotivi e comportamentali della sindrome premestruale, aiutando le donne a sviluppare strategie di coping efficaci e a migliorare la loro qualità della vita.
Camilla è una ragazza, giovane e intelligente ma che non capisce come mai suo padre non vuole avere contatti con lei.
Sin dalla nascita il padre non l'ha riconosciuta. Ha detto alla mamma di C. di non sentirsi pronto a fare il padre tantomeno occuparsi di una bambina che non sente sua.
C., nasce e cresce con la madre ed inizia a fare domande su suo padre, vuole sapere chi è. La mamma glielo dice, lei lo cerca e lo trova.
Mi racconta: "Vado, suono il campanello e gli dico di essere Camilla sua figlia! Sai Laura cosa mi risponde?! ( Si commuove). "Bè, se cerchi un'eredità io non ho nulla!!!"
A C. non frega nulla dei soldi del padre, non sa nemmeno se ne ha o meno, non è andata lì per quello, vuole soldi fargli una domanda ma dopo questo benvenuto si ammutolisce e non dice niente. Lo guarda sconvolta, si gira e va via.
"Laura, non mi ha fermata, nulla! Secondo me non vedeva l'ora che io andassi via!!"
Ora è in terapia, stiamo cercando quale sia la soluzione migliore per lei, se riprovare ad avere quella risposta o lasciar perdere elaborando questo lutto ma soprattutto lavorando sul suo schema infantile basato sulla colpevolizzazione.
"Se mio padre non mi ha mai voluta, forse farò schifo!'
Razionalmente sa che non è così, che lei non può avere responsabilità per questa scelta di suo padre ma lo schema è forte, si manifesta nelle sue relazioni attuali e attraverso sintomi come ansia e attacchi di panico.
Ci stiamo lavorando e Camilla si impegna giorno dopo giorno, sta già meglio, nonostante la complessità della Schema Therapy.
Quando ti capita una sventura puoi decidere di re-agire in due direzioni opposte.
⬆ Una direzione ti porta verso l'evoluzione e la ricostruzione, ti porta verso l'alto con il cammino della resilienza.
⬇ L’altra direzione ti porta verso il basso, ti induce a subire gli eventi della vita passivamente, senza possibilità di riscatto.
Psicoterapia cognitivo comportamentale in lingua inglese?
Si, al Centro clinico Don Bosco di Roma!💪🏽🩷
Comportamenti tipici di chi è cresciuto senza il supporto dei genitori - Psicoadvisor Author Details Author Details Anna De Simone Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e...
"Affrontare la Paura di Guidare: Una Prospettiva dalla Psicologia Cognitiva"
La paura di guidare, conosciuta anche come amaxofobia, può essere una sfida significativa per molti individui. Dalla prospettiva della psicologia cognitiva, questa paura può essere compresa e affrontata attraverso diversi approcci.
La psicologia cognitiva considera la paura di guidare come il risultato di pensieri e credenze distorti legati alla guida. Ad esempio, chi soffre di questa paura potrebbe avere convinzioni irrazionali riguardo al proprio controllo sul veicolo, alla sicurezza del traffico o al proprio livello di competenza.
Affrontare questa paura richiede un processo di ristrutturazione cognitiva, che coinvolge il riconoscimento e la sfida dei pensieri negativi e irrazionali. Questo può essere fatto attraverso tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che aiuta le persone a identificare e sostituire i pensieri distorti con quelli più realistici e positivi.
Inoltre, l'esposizione graduale è un'altra strategia efficace utilizzata nella gestione della paura di guidare. Questo coinvolge l'esposizione progressiva alla situazione temuta, in questo caso la guida, in modo controllato e graduale, aiutando la persona a confrontarsi con la sua paura in modo sicuro e progressivo.
È importante sottolineare che affrontare la paura di guidare richiede tempo, pazienza e impegno. Tuttavia, con il supporto adeguato e l'uso di strategie basate sulla psicologia cognitiva, molte persone possono superare questa sfida e recuperare la fiducia nella propria abilità di guidare.
DOTT.SSA LAURA PINZARRONE
Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è un disturbo complesso che coinvolge un modello persistente di instabilità nelle relazioni interpersonali, nell'autostima e nell'umore, accompagnato da comportamenti impulsivi.
In psicologia cognitiva, si analizza come i pensieri distorti influenzino le emozioni e i comportamenti dei pazienti borderline.
Ad esempio, la tendenza a interpretare erroneamente le intenzioni degli altri può scatenare reazioni emotive intense e comportamenti impulsivi.
La terapia cognitivo-comportamentale mira a identificare e modificare questi schemi disfunzionali di pensiero, aiutando i pazienti a sviluppare strategie più adattive per gestire le loro emozioni e relazioni.
Il discorso verrà approfondito prossimamente.
Ma se la Psicoterapeuta ha un momento difficile può aiutare altre persone?
È una domanda che spesso mi viene fatta. Sarebbe impossibile pensare che un Terapeuta, quindi parliamo di una persona, sia sempre in forma, sia fisicamente che psicologicamente.
Si tende a pensare, errando, che uno Psicologo sa gestire tutto con più facilità, soffre meno, non ha bisogno di aiuto o supporto. NON È VERO E SS VI DICONO CHE LO È NON VI FIDATE!
Da quando lavoro, mi sono capitate tre grandi tragedie che mi hanno messa ko. La prima è stata la morte di mio suocero, inaspettata e non contemplata assolutamente. Ho chiesto io stessa aiuto alla persona che poi mi ha letteralmente salvata da un lutto che non riuscivo ad elaborare nel modo giusto.
La seconda è stata la morte di mia suocera, della quale ho sottovalutato il mio dolore immenso e ho continuato a lavorare normalmente, per non abbandonare le persone ma abbandonai me e i miei bisogni, e quindi capii che dovevo rallentare e con un po' di ritardo lo feci.
Il terzo è stata la scoperta improvvisa del mio carcinoma, una pugnalata, la paura più grande di una mamma due due bambini piccoli e semplicemente meravigliosi.
Ho preso alcuni mesi di pausa per riprendermi bene e rispettare i miei tempi emotivi e fisici.
Ho avute due gravidanze, una più tosta dell'altra, soprattutto la seconda che ha rimesso a dura prova la mia pazienza mentale e le mie risorse.
Quindi, per rispondere alla domanda: SI, uno Psicologo può lavorare finché sente di essere presente con il paziente e si avere la forza di supportarlo e di dedicarsi a lui completamente, altrimenti come per tutte le altre persone, bisogna fermarsi e prendersi una pausa.
Io sono stata molta fortunata, perché la maggior parte dei miei pazienti mi ha capita ed attesa, qualcuno no, ma è giusto così.
E vi assicuro che non c'è niente di più bello di ciò che accade nella MIA STANZA DI PSICOTERAPIA, quando il Mio paziente sente che io Sento la sua sofferenza perché so di cosa sto parlando, ci sono passata e la sua storia, i suoi sintomi non li ho letti nei libri e nei manuali clinici (necessari alla formazione assolutamente!) ma nella mia esperienza d Vita, professionale e relazionale.
La Dipendenza Affettiva: Una Prospettiva della Psicologia Cognitiva
La dipendenza affettiva è un fenomeno complesso che coinvolge le dinamiche cognitive, emotive e comportamentali di un individuo. Nell'ambito della psicologia cognitiva, si studia come i pensieri e le credenze influenzino la percezione di sé e degli altri, contribuendo alla formazione e al mantenimento della dipendenza affettiva.
A livello cognitivo, le persone con dipendenza affettiva spesso manifestano schemi di pensiero distorti, come l'eccessiva auto-critica o la tendenza a idealizzare il partner. Questi schemi possono portare a un ciclo di auto-svalutazione e dipendenza emotiva, in cui l'individuo cerca costantemente conferme esterne per sentirsi amato e accettato.
Inoltre, la dipendenza affettiva può essere alimentata da credenze irrazionali riguardanti il proprio valore e la propria capacità di essere amati. Queste credenze possono portare a comportamenti di ricerca di approvazione e evitamento del rifiuto, che a loro volta rinforzano il senso di dipendenza emotiva.
La terapia cognitivo-comportamentale è uno dei trattamenti più efficaci per la dipendenza affettiva, poiché mira a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali. Attraverso la ristrutturazione cognitiva e l'apprendimento di nuove strategie di coping, gli individui possono sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie relazioni, riducendo così la dipendenza emotiva e migliorando la qualità della vita emotiva e interpersonale.
Dott.ssa Laura Pinzarrone
Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Schema Therapy
Act e terapie di terza generazione.
Studio a Don Bosco Roma e Frascati
L'abbandono infantile e Schema Therapy 🙍
L'abbandono infantile in psicologia è un fenomeno complesso che può avere conseguenze profonde sullo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini.
Può verificarsi per una serie di motivi, tra cui problemi familiari, traumi, maltrattamenti o condizioni socio-economiche sfavorevoli.
Gli effetti dell'abbandono possono includere ansia, depressione, difficoltà nelle relazioni interpersonali e bassa autostima.
È cruciale per gli psicologi lavorare con i bambini abbandonati per aiutarli a elaborare il loro dolore e a sviluppare strategie per affrontare i loro vissuti emotivi.
Quando un individuo ha vissuto l'abbandono durante l'infanzia, può influenzare profondamente la sua psicologia da adulto.
Gli adulti abbandonati possono anche sviluppare schemi di attaccamento insicuri che influenzano le loro relazioni future.
La Schema Therapy è un approccio terapeutico che può essere particolarmente efficace nel trattare i problemi derivanti dall'abbandono infantile.
Questo approccio si concentra sull'identificazione e sulla modifica degli schemi disfunzionali acquisiti durante l'infanzia, compresi quelli correlati all'abbandono.
Durante la terapia degli schemi, il terapeuta aiuta il paziente a esplorare i modelli di pensiero, comportamento ed emozioni che si sono formati a seguito dell'abbandono infantile.
Attraverso varie tecniche, come il lavoro sulle immagini dei genitori interni, la ristrutturazione cognitiva e il lavoro emotivo, il terapeuta aiuta il paziente a comprendere meglio le origini dei suoi problemi e ad affrontarli in modo più sano.
L'obiettivo finale della Schema Therapy è quello di aiutare il paziente a sviluppare schemi più adattivi e a costruire una base emotiva più solida, consentendo una migliore qualità di vita e relazioni più soddisfacenti.
Dott.ssa Laura Pinzarrone
"La psicosomatica degli acufeni: l'interconnessione tra mente e corpo.👂🙉
Gli acufeni, quel fastidioso suono persistente che molti individui percepiscono senza una fonte esterna, possono essere compresi meglio considerando l'interazione complessa tra mente e corpo.
La psicosomatica degli acufeni esplora il legame tra fattori psicologici ed emotivi e la percezione di suoni indesiderati.
Mentre le cause fisiche come danni all'udito o problemi neurologici possono contribuire agli acufeni, la psicologia ci insegna che le nostre esperienze mentali e emotive possono influenzare profondamente la nostra percezione sensoriale.
Lo stress, l'ansia e la depressione possono amplificare la percezione degli acufeni, rendendoli più fastidiosi e invadenti.
Inoltre, la reazione emotiva verso gli acufeni può creare un circolo vizioso: più ci si concentra sul suono, più sembra intenso e difficile da ignorare.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso utilizzata per affrontare gli acufeni da una prospettiva psicosomatica.
Questo approccio aiuta le persone a riconoscere e modificare i pensieri distorti o catastrofici riguardo agli acufeni, nonché a sviluppare strategie di gestione dello stress per ridurre l'impatto negativo sul benessere emotivo.
La psicosomatica degli acufeni ci ricorda che mente e corpo sono strettamente interconnessi e che una comprensione olistica della salute è essenziale per affrontare questa condizione debilitante.
Consultare un professionista della salute mentale può essere utile per sviluppare un piano di trattamento completo che consideri sia gli aspetti fisici che psicologici degli acufeni.
Dott.ssa Laura Pinzarrone
"La Psicologia della Paura del Battito Cardiaco"❤️
La paura del battito cardiaco, conosciuta anche come cardiophobia, è un disturbo psicologico che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona. Questo stato d'animo può derivare da diverse fonti, tra cui ansia, ipocondria o traumi emotivi passati.
La sensazione del proprio battito cardiaco può diventare ossessiva per coloro che soffrono di questo disturbo, portando a pensieri ricorrenti sulla salute del proprio cuore e comportamenti di evitamento di situazioni che potrebbero aumentare la percezione del battito cardiaco.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso utilizzata per affrontare la paura del battito cardiaco, aiutando i pazienti a identificare e affrontare i pensieri distorti riguardanti la propria salute cardiaca. Tecniche come la respirazione profonda e la mindfulness possono anche essere utili nel gestire l'ansia e la preoccupazione.
È importante sottolineare che la paura del battito cardiaco non è necessariamente correlata a problemi cardiaci reali, ma piuttosto a percezioni distorte e paure irrazionali.
La consulenza da parte di professionisti della salute mentale può essere fondamentale per affrontare e superare questo disturbo, consentendo alle persone di vivere una vita più piena e libera dall'ansia.
🧠 Scopri i Segreti della Mente Umana: Esplora la Psicologia dentro di te! 🧠
Sei pronto per un viaggio entusiasmante nell'intricato labirinto della mente umana?
Benvenuto nel mondo affascinante della psicologia, dove ogni pensiero, emozione e comportamento si intrecciano in un affascinante mosaico di conoscenza e scoperta!
🔍 Esplora il Potere della Mente: Dalla psicologia cognitiva alla psicologia sociale, dalle teorie dello sviluppo alle ricerche sul comportamento, ci immergeremo nelle profondità della mente per comprendere cosa ci rende davvero umani.
💡 Svela i Misteri della Personalità: Cosa rende un individuo unico? Scopriremo insieme i diversi approcci alla comprensione della personalità e come influiscono sul nostro modo di pensare, sentire e agire.
🧘♀️ Migliora il Tuo Benessere Mentale: Impara tecniche pratiche per gestire lo stress, affrontare l'ansia e coltivare una mentalità positiva. La psicologia non è solo conoscenza, ma anche un prezioso strumento per migliorare la qualità della nostra vita quotidiana.
👥 Connettiti con una Community Appassionata: Unisciti a noi e condividi le tue esperienze, opinioni e domande con una comunità di appassionati di psicologia. Insieme, possiamo imparare, crescere e ispirarci a vicenda.
Non aspettare altro! Entra nel meraviglioso mondo della psicologia e preparati a essere sorpreso, stupito e affascinato dalle infinite sfaccettature della mente umana.
Ti aspetto su Instagram per iniziare questo incredibile viaggio insieme! 🌟
Mi segui su Instagram per favore?
Vorrei farti vedere lati e aspetti della Psicologia che nessuno dice!!!
Oltre i libri e oltre le formuline pre stabilite!!! 🖇️🙏🏽🙏🏽☺️
Grazie 🩷
https://www.instagram.com/laurapinzarrone_psicoterapeuta?utm_source=qr&igsh=dTdiMTdoMXlnd2Zy
Il figlio messo da parte nella famiglia disfunzionale - Psicoadvisor Nella famiglia funzionale i bisogni di tutti vengono trattati con la medesima priorità; anche se i conflitti non mancano, la reciprocità è il ......
Quando un figlio (adulto) si allontana dal genitore - Psicoadvisor Cosa spinge, un figlio, ad allontanarsi dalla sua famiglia di origine? I genitori hanno possibilità di riconciliazione? Proviamo ad analizzare...
2 parte
L'ossessione del phon acceso potrebbe, a volte, essere un sintomo di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) potrebbe essere efficace nel trattamento di questo disturbo, aiutando a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati all'ossessione.
Un terapeuta specializzato potrebbe aiutarti a sviluppare strategie per affrontare e ridurre l'ossessione del phon acceso.
Anche perché, purtroppo, come tutte le dipendenze patologiche, anche questa crea seri problemi se non affrontata in tempo, tende a cronicizzarsi ed il tempo impiegato in compagnia del proprio phon tende ad aumentare sempre di più.
La presa di consapevolezza è il primo segnale positivo, poi, bisogna comprendere che per smettere è necessario chiedere un supporto professionale.
Cercare di comprendere che "tanto le ore di accensione sono pochissime", " ma io lo accendo perché scalda"...a volte, sono solo difese per negare il disagio, non è facile ma è possibile, sia con una valutazione del proprio stile di vite e del livello di benessere che con l'aiuto ed i consigli ricevuti da parte di chi ci aiuta e ci ama.
DR.SSA MI AIUTI NON RIESCO PROPRIO A SPEGNERLO!!!
"L'ossessione del phon acceso" 1p
Non capita molto spesso di sentir parlare di questa specifica ossessione ma è particolarmente insidiosa, soprattutto se consideriamo le sensazioni che genera nella persona dipendente.
In particolare, ciò che mi viene, generalmente, riferito è:
- senso di pace e benessere interiore
- mezzo di rilassamento
- mi aiuta a pensare e riflettere
- mi aiuta a studiare
- mi isola e mi protegge
- mi facilita il sonno
- mi coccola
- non mi abbandona mai
- mi tiene calda nel corpo e nell'anima.
Queste sono solo alcune delle motivazioni che ho ricevuto al comportamento di dipendenza; ognuno attribuisce a questa sua ossessione un'importanza differente.
Spesso la persona si rassicura avendone più di uno in casa, ho conosciuto una giovane donna che ne aveva addirittura 5, qualora le si rompessero uno dopo l'altro.
Generalmente il phon rimane acceso per circa 7/8 ore al giorno, ma c'è chi supera questo numero utilizzandolo anche di notte, per addormentarsi.
E' facile immaginare come una dipendenza così strutturata nella persona, non solo diventa invalidante per se stesso ma anche per le persone che gli stanno accanto.
Allo stesso modo, però, nonostante ci sia la consapevolezza che questa situazione non è salutare, sia da un punto di vista psicologico che pratico, spegnerlo e privarsene diventa impossibile.
Si innesca un meccanismo di abituazione; la persona non riesce più a fare determinate cose senza quel rumore e quel calore rivolto verso se stessi, anche se non necessariamente il caldo è indirizzato sul corpo, la cosa fondamentale appare essere proprio il rumore.
La psicologia dinamica lo motiva sostenendo che, il rumore del phon, ricorda i rumori intrauterini che il feto sente durante la gestazione, e che in caso in cui l'individuo non abbia avuto la possibilità di rendersi indipendente dalla figura materna, ritornare, anche solo inconsciamente, nello stato embrionale arrechi un profondo senso di sicurezza e protezione, "un legame con il proprio legame dipendente", una simbiosi con il proprio caregiver.
Fine prima parte.
Stomatite in chiave Psicosomatica:
La stomatite, dal punto di vista psicosomatico, può essere interpretata come una manifestazione fisica di tensioni emotive o stress accumulato.
Il disagio psicologico può influenzare il sistema immunitario, rendendo il corpo più suscettibile alle infezioni e alle infiammazioni, tra cui la stomatite.
In altre parole, la condizione può essere vista come il risultato della connessione tra mente e corpo, dove le emozioni negative possono manifestarsi attraverso sintomi fisici come l'infiammazione della bocca.
Trattare non solo i sintomi fisici ma anche affrontare le cause sottostanti può essere importante per la gestione efficace della stomatite.
E per quanto mi riguarda la Pasqua è stata una bella prova!!! 🤦🏽♀️💪🏽
La psicologia oncologica è un campo specializzato che si occupa degli aspetti psicologici e emotivi legati alla diagnosi, al trattamento e alla sopravvivenza del cancro.
Questo ramo della psicologia offre supporto emotivo, consulenza e interventi terapeutici per affrontare le sfide psicologiche associate alla malattia.
Gli psicologi oncologici lavorano a stretto contatto con i pazienti, aiutandoli a gestire lo stress, l'ansia, la depressione e altri disturbi mentali che possono emergere durante il percorso di cura.
Inoltre, forniscono supporto alle famiglie e agli amici dei pazienti, contribuendo a migliorare la qualità della vita e il benessere psicologico di tutte le persone coinvolte nella lotta contro il cancro.
Centro clinico Don Bosco Roma e Frascati si occupa di psicologia oncologica e accompagnamento dei familiari.
E comunque la mia pelle fa proprio schifo!
Vedevo le altre donne che hanno avuto questo tipo di carcinoma e pensavo: Dai, però, alla fine la cicatrice non si vede!
Dimenticavo però, che io tendo a fare i cheloidi!! E infatti, come dice mio marito la mia ferita sembra una gettoniera, comoda per inserire spicci!!! 🤣🤣🤣
Un po' di autoironia, che è una delle mie risorse più potenti!
È difficile da imparare, o ce l'hai o non ce l'hai! Ed io, fortunatamente ,Ce L'Ho!! 🤣