BunkerAndMore

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Associazione culturale che promuove la conoscenza delle strutture storico militari del periodo delle Grandi Guerre presenti nel territorio europeo.

Associazione nata a Bolzano. Finalità: ricercare, esplorare, studiare e far conoscere, ai fini educativi e storico-culturali, le strutture militari presenti nel territorio europeo che hanno avuto un ruolo fondamentale nelle Grandi Guerre, ponendo particolare attenzione a quelle presenti nel Trentino Alto Adige. L’associazione organizza visite guidate in collaborazione con altri enti presenti nel

05/06/2024

Vi aspettavate foto di un nuovo bunker….
Invece no!
Per avere un’amico d’avventura, che vi segua ovunque!

Ed eccoci con la presentazione ufficiale dei fantastici 9️⃣ 🥰🐾
Che dire??? Sono semplicemente meravigliosi 😍🤩

Vogliamo vedervi scatenarvi con le condivisioni e con le richieste
Sono5 femmine e 4 maschi, hanno 2 mesi e saranno una futura taglia media, verranno affidati con vaccini e microchip dopo iter di preaffido.

E allora.... CONDIVISIONI!!!!

☎️ per info Giusy 3476918921

29/09/2023
04/11/2022

Stiamo lavorando a il calendario del prossimo anno.
Vi vogliamo dare una piccola anteprima.
Eccola.
Riconoscete l'opera?
Un ringraziamento all'amico Giuseppe Santamaria.😃

12/09/2022

É l'inizio di una mia nuova avventura, la mia avventura. Quella che mi porterà a vivere in un luogo diverso, da quello in cui ho abitato per 33 anni. Torno a casa, a Mattinata in Puglia. Ma amici come te Federico, oltre ad avere la residenza nel mio cuore, hanno lasciato un segno anche qui nell'attività associativa.
Grazie da parte per la cara amicizia, grazie per quello che hai fatto per l'associazione.... e grazie della grappa alle ulive e al nocino.
Le berrò volentieri, ricordando le volte in cui ci siamo sporcati le mani!

Il ghiaccio dell'Adamello si ritira ed emergono i resti di un soldato della Prima Guerra Mondiale 30/08/2022

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2022/il-ghiaccio-delladamello-si-ritira-ed-emergono-i-resti-di-un-soldato-della-prima-guerra-mondiale?fbclid=IwAR3WonzYT5Rr2lx26Ijtt8Jyf6yXpayQFb3zAkb2qoAO6WdWFxogV06L2Xc

Il ghiaccio dell'Adamello si ritira ed emergono i resti di un soldato della Prima Guerra Mondiale CAMPIGLIO. Si tratterebbe di un soldato dell'esercito austro-ungarico caduto nella Prima Guerra Mondiale. Il corpo ormai decomposto, ma con indosso ancora la divisa e parte degli equipaggiamenti ancora quasi integri, sono stati ritrovati in Località “Crozzon” di Lares a quota 3100 metri sul ghi...

Il Po in secca: riemerge il relitto affondato durante la seconda guerra mondiale 19/04/2022

Il Po in secca: riemerge il relitto affondato durante la seconda guerra mondiale Il relitto di una nave affondata nella primavera del 1945, durante la ritirata dei tedeschi, è riemerso in questi giorni di siccità dal fiume Po, all’Isola degli internati tra i Comuni di Gualtieri, nel reggiano, e Pomponesco nel Mantovano. Le riprese dall’alto con il drone sono del fotografo ...

"Save villa Rosa" l'originale idea del DJ Toni Nardi 14/04/2022

https://www.ilsipontino.net/save-villa-rosa-loriginale-idea-del-dj-toni-nardi/?fbclid=IwAR1snPgmmJLk2teM4D71H-4iKr60YOatvHjWKT17HNTJ_ZLS3NAYDWyGdJ4

"Save villa Rosa" l'originale idea del DJ Toni Nardi “Questo video e’ stato realizzato per sensibilizzare gli animi di tutta la brava gente del mondo che ama L’arte e “VILLA ROSA”, un esempio unico di arte della nostra Capitanata e della nostra bella Italia associata ad una meravigliosa ed emozionante storia d’amore.” Sono le parole di T...

Budapest – az egykori Istvánteleki Főműhely a vonattemetővel (Budapest – the former Railway Main Workshop in Istvántelek with train cemetery) 08/04/2022

130780687@N06/albums/72177720297838993/with/51979121922/?fbclid=IwAR37gIQBmVOxsfxj7zCh1BY6b_E8YaKmpnxBt2QsVUP00XxRQjL5bADzn_k" rel="ugc" target="_blank">https://www.flickr.com/photos/130780687@N06/albums/72177720297838993/with/51979121922/?fbclid=IwAR37gIQBmVOxsfxj7zCh1BY6b_E8YaKmpnxBt2QsVUP00XxRQjL5bADzn_k

Budapest – az egykori Istvánteleki Főműhely a vonattemetővel (Budapest – the former Railway Main Workshop in Istvántelek with train cemetery) Az Istvánteleki Főműhely Magyarország egyik központi vasúti járműjavító műhelye volt, amely Budapest IV. kerületének majdnem a felét foglalta el. Miután 1846-ban megnyitották a Pest – Vác vasútvonalat, majd rá egy évvel később a Pest – Szolnok viszonylatot, így ezekhez a N...

Le medaglie 04/04/2022

Croce di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto
La seconda medaglia coniate nel 1968 per commemorare il cinquantesimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra è relativa alla Croce di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto.
l’Ordine di Vittorio Veneto fu istituito sempre con Legge 18 marzo 1968, n. 263 e comprende una unica classe di insigniti chiamati cavalieri. Nasce per "esprimere la gratitudine della Nazione" a quanti, avendo combattuto per almeno sei mesi durante la prima guerra mondiale o precedenti conflitti, avessero conseguito la croce al merito di guerra o che si siano trovati nelle condizioni per aver titolo a tale decorazione.
La medaglia commemorativa La medaglia è in bronzo ed ha la forma di una croce aguzza (in araldica è detta in questo modo la croce che ha i quattro bracci diritti di uguale misura che si intersecano fra loro ad angolo retto con le estremità a punta). La distanza fra le estremità dei bracci è di circa 42 mm. L’attacco per il nastro è a forma di appiccagnolo con staffa mobile. Sul diritto (o recto) è presente, al centro, un elmetto tipo Adrian mentre i bracci della croce sono decorati con foglie di alloro. Sul rovescio (o verso) è presente, al centro, una stella, simbolo d’Italia, attorniata dalla scritta “Ordine di Vittorio Veneto” mentre i bracci della croce sono decorati con foglie di quercia. Consegnata assieme ad un attestato in una scatolina rettangolare blu, la medaglia viene portata con un nastro formato da una barra centrale azzurra su campo bianco ai cui lati si trovano due tricolori contrapposti.
Il capo dell’Ordine di Vittorio Veneto è il Presidente della Repubblica. L’Ordine viene retto da un Consiglio formato da un Generale di Corpo d’Armata in qualità di presidente da quattro membri delle Forze Armate aventi il grado di Generale o di Ammiraglio e dal presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti.
Le caratteristiche della medaglia furono stabilite con un decreto del Ministro per la Difesa e, pur avendone diritto, per ottenerne la concessione gli interessati dovevano presentare una domanda al consiglio dell’Ordine tramite il comune di residenza.
L’ultimo insignito dell’Ordine è scomparso, all’età di 110 anni, il 26 ottobre 2008. Si chiamava Delfino Borroni. Assegnato dal marzo 1917 al 6° Reggimento Bersaglieri, combatté sul fronte del Pasubio ed in Valsugana prima di essere trasferito nella zona di Caporetto pochissimi giorni prima dello sfondamento austro-tedesco durante il quale fu ferito e fatto prigioniero.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Photos from BunkerAndMore's post 01/04/2022

Medaglia ricordo per la partecipazione alla Guerra 1914 - 1918
Per concludere il discorso sulle medaglie relative alla Prima Guerra Mondiale, mi è sembrato giusto aggiungere anche quelle coniate nel 1968 per commemorare il cinquantesimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra.
La prima delle due medaglie è proprio la medaglia ricordo concessa come riconoscimento a tutti colori i quali, ancora in vita, prestarono servizio militare per almeno sei mesi nelle Forze Armate Italiane durante la guerra 1914 - 1918 o precedenti.
Istituita con Legge 18 marzo 1968, n. 263, la medaglia commemorativa è in oro 750/1000 per un peso di 5.25 grammi ed ha diametro di 20 mm con l’attacco per il nastro a forma di cambretta.
Sul diritto (o recto) è presente un elmetto tipo Adrian poggiato fra un ramo di alloro ed uno di quercia sopra a cui si vede una stella simbolo d’Italia mentre sul rovescio (o verso) vi è la scritta “50° Anniversario della vittoria 1918 - 1968” sotta a cui sono presenti due fronde di alloro. Il nastro è composto da 4 tricolori affiancati che, in questo caso, è posizionato in modo non corretto con i tricolori al contrario sul diritto della medaglia.
Le caratteristiche della medaglia furono stabilite con un decreto del Ministro per la Difesa e, per ottenerne la concessione, gli interessati dovevano presentare una domanda allo stesso Ministero tramite il comune di residenza.
Viene coniata dalla Zecca di Stato e da diverse ditte private. Gli incisori del conio sono Mancinelli e Bartoli. Veniva consegnata in una anonima scatolina rettangolare blu.

Photos from BunkerAndMore's post 30/03/2022

Croce di Guerra al Valor Militare
Quarto ed ultimo grado di decorazione al Valore Militare, la Croce fu istituita con Regio Decreto 7 gennaio 1922, n° 195 era concessa a chi, durante la guerra, aveva compiuto particolari atti di valore ma non sufficientemente meritevoli di Medaglia al Valore Militare. Le concessioni potevano avvenire unicamente in tempo di guerra e non avevano limiti in numero, al contrario di quanto previsto per la Croce al Merito di Guerra che ne disponeva un massimo di tre.
La medaglia trae le sue origini dalla Croce al Merito di Guerra. È in bronzo ed ha la forma di una croce greca. La distanza fra le estremità dei bracci è di circa 37 mm e l’attacco per il nastro è a forma di appiccagnolo con staffa mobile. Sul rovescio (o verso) è presente, al centro della croce, una stella, simbolo d’Italia, da cui si dipartono raggi che vanno a riempire i quattro bracci. Sul diritto o recto) della Croce è presente una scritta che attraversa il braccio orizzontale della croce ma che cambia nel corso degli anni mentre sui bracci verticali sono sempre presenti in alto il monogramma reale ed in basso un gladio romano circondato da foglie di alloro. Per quanto riguarda il diritto della Croce, con il decreto istitutivo del 1922 la Croce al Valore Militare è la stessa identica Croce al Merito di Guerra sul cui nastro a righe azzurre e bianche viene apposto un distintivo in bronzo a forma di gladio romano ricoperto da una decorazione di alloro. Con Regio Decreto 17 ottobre 1941 la concessione della croce viene estesa anche alle imprese di carattere militare effettuate in tempo di pace ed alla medaglia viene modificata la dicitura sul diritto che ora diventa “Croce al Valore Militare”. Il Regio Decreto 5 settembre 1942, n° 1273 prevede che la scritta diventi semplicemente “Al Valore Militare”. Per quanto riguarda il nastro, abbiamo visto che la Croce al Valore Militare utilizza il medesimo nastro della Croce al Merito di Guerra su cui viene apposto un distintivo a forma di gladio romano con decori di alloro. Questo fino al Regio Decreto 10 maggio 1943, n° 629 il quale prevede che anche per la Croce al Valore Militare venga utilizzato un nastro di colore turchino - celeste, meglio noto come azzurro Savoia, senza l’utilizzo del distintivo a forma di gladio romano. Questo provvedimento viene esteso anche ai decorati delle precedenti concessioni che dovranno sostituite il nastrino bicolore con quello azzurro senza gladio.
Viene coniata da diverse dalla Regia Zecca ma anche da ditte private (soprattutto la Stefano Johnson come nel caso della croce in foto).
Accanto alla Croce al Valore Militare è presente anche la versione mignon per abito civile. È del tutto identica alla versione normale fatta eccezione per le dimensioni ridotte e per una differenza nella staffa mobile che nella mignon è a forma di anellino. La distanza fra le estremità dei bracci, nella medaglia mignon è di circa 15,5 mm.

Le medaglie 29/03/2022

Medaglia al Valor Militare
Le medaglie al Valore Militare sono fra le più alte ricompense concesse per atti di eroismo in tempo di guerra e di pace. Le medaglie d’oro e d’argento al Valor Militare furono istituite inizialmente da Vittorio Amedeo III di Savoia il 21 maggio 1793. In seguito, il 4 agosto 1815, furono soppresse dal Re Vittorio Emanuele I, che le sostituì rispettivamente con la decorazione di Cavaliere e di Milite dell’Ordine Militare di Savoia. La concessione di Medaglia d'Oro e d'Argento al Valor Militare venne ristabilita con Regio Viglietto del 26 marzo 1833 da Re Carlo Alberto, per premiare le bandiere dei Corpi e le azioni di valore dei militari di ogni grado delle Armate di terra e di mare che non potessero ottenere l'Ordine Militare di Savoia. Con Regio Decreto 8 dicembre 1887, n° 5100, Re Umberto I istituì la Medaglia di Bronzo al Valor Militare in sostituzione della Menzione Onorevole al Valor Militare. Le proposte per la attribuzione di Medaglie al Valor Militare, salvo casi eccezionali, sono vagliate da una apposita Commissione Militare e vengono concesse per particolari atti di eroismo, degni dei essere portati al pubblico onore e che possono portare spirito di emulazioni nei compagni d’arme.
La medaglia ha un diametro di 33 mm con l’attacco per il nastro a forma cambretta. Sul diritto (o recto) è presente lo scudo sabaudo, sormontato dalla corona reale, fra rami d’alloro. Il tutto circondato dalla scritta “Al Valore Militare”. Sul rovescio (o verso) è presente un serto d’alloro con lo spazio per inserire, mediante incisione, il nome del decorato, il luogo e la data dove si è meritata la medaglia. Viene portata con un nastro di colore azzurro Savoia. Viene coniata dalla Regia Zecca ma si può trovare anche prodotta da alcune ditte private (ad esempio la Stefano Johnson) soprattutto per coniazioni in bronzo.
In questo caso specifico, abbiamo la possibilità di ammirare una Medaglia d’Argento al Valore Militare conferita al capitano Agnello Luigi di Palermo, comandante del III° Battaglione del 97° Reggimento Fanteria appartenente alla Brigata Genova per atti di valore compiuti il 24 ottobre 1917 (il giorno di inizio della battaglia di Caporetto) sul famoso Monte Nero. La motivazione per la concessione della Medaglia d’Argento al Valore Militare al Capitano Agnello così recita: “Comandante di battaglione, con intelligenza e con sagacia, mantenne alto il morale delle truppe e durante un’intera giornata di combattimento dimostrò energia e valore ammirevoli, trattenendo l’avanzata del nemico e contrattaccandolo con successo”. Il capitano Agnello Luigi era stato insignito di una precedente Medaglia d’Argento al Valor Militare che aveva meritato a Castagnevizza, nel Carso, durante i combattimenti del 6 - 12 agosto 1916.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Le medaglie 28/03/2022

Croce al Merito di Guerra
Fu istituita con Regio Decreto 19 gennaio 1918, n° 205, e veniva concessa ai militari del Regio Esercito, della Regia Marina ed al personale civile militarizzato che, durante il servizio prestato nel corso della Grande Guerra, avessero mantenuto un contegno degno di encomio. Per averne diritto bisognava rientrare in almeno una di queste condizioni: essere stati in servizio per almeno un anno durante il periodo di guerra, aver subito una ferita in combattimento, aver partecipato onorevolmente a più fatti d’armi, essere stati segnalati abitualmente per atti di ardimento oppure aver meritato una promozione o una nomina per merito di guerra. Erano previste un massimo di tre concessioni, che venivano segnalate apponendo sul nastro della medaglia una o due coroncine reali in bronzo. Successivi decreti resero disponibile questa decorazione anche ai combattenti di precedenti e successive guerre, fino alla Seconda guerra Mondiale, con la possibilità di fregiarsi di una croce per ogni conflitto a cui si aveva preso parte. Ogni conflitto che dava la opportunità di fregiarsi della croce, aveva specifiche modifiche per la sua attribuzione, soprattutto per quanto riguarda i mesi di servizio prestato.
La medaglia è in bronzo ed ha la forma di una croce greca (in araldica è detta in questo modo la croce che ha i quattro bracci diritti di uguale misura che si intersecano fra loro ad angolo retto). La distanza fra le estremità dei bracci è di circa 37 mm. L’attacco per il nastro è a forma di appiccagnolo con staffa mobile. Sul diritto (o recto) è presente la scritta “Merito di guerra” che attraversa il braccio orizzontale della croce mentre sui bracci verticali sono presenti in alto il monogramma reale ed in basso un gladio romano circondato da foglie di alloro. Sul rovescio (o verso) è presente, al centro della croce, una stella, simbolo d’Italia, da cui si dipartono raggi che vanno a riempire i quattro bracci. Il decreto istitutivo indica che la medaglia dovrà essere portata con un nastro formato da undici righe verticali dai colori turchino-celeste e bianco alternati. Il Regio decreto 10 marzo 1918, n° 356 modifica il nastro specificando che esso dovrà essere formato da tre righe verticali turchino-celesti larghe 9 mm ciascuna alternate con due righe bianche larghe 5 mm. Molto spesso si trovano medaglie con il nastro formato da cinque righe di uguale larghezza.
La croce è assegnata gratuitamente agli aventi diritto e la concessione può essere fatta dal Re in persona (Motu proprio) o, in seguito a proposta circostanziata delle dipendenti autorità, dai comandanti di Corpo d'Armata, delle Armate e dal Capo di Stato Maggiore dell'esercito, dai comandanti in capo di forze navale o di dipartimento e di piazze marittime e del Capo di Stato Maggiore della marina.
Accanto alla medaglia è presente la versione mignon per abito civile. È del tutto identica alla versione normale fatta eccezione per le dimensioni ridotte e per una differenza nella staffa mobile che nella mignon è a forma di anellino. La distanza fra le estremità dei bracci, nella medaglia mignon è di circa 18,5 mm.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Dal Po in secca riemerge un blindato nazista della Seconda guerra mondiale (FOTO e VIDEO): “Verrà restaurato ed esposto al Museo” 28/03/2022

Dal Po in secca riemerge un blindato nazista della Seconda guerra mondiale (FOTO e VIDEO): “Verrà restaurato ed esposto al Museo”

Dal Po in secca riemerge un blindato nazista della Seconda guerra mondiale (FOTO e VIDEO): “Verrà restaurato ed esposto al Museo” SERMIDE E FELONICA. Nel 1945 era già visibile negli scatti di ricognizione aerea realizzati dalla Raf il 25 aprile: dopo anni di ricerche è stato finalmente recuperato nel Mantovano il semicingolato tedesco Sd.Kfz.11 grazie alla secca eccezionale del Po. Il mezzo infatti era stato fatto scivolare ...

Timeline photos 27/03/2022

La fine del kilometro.
Le altre foto? Presto!

Le medaglie 25/03/2022

Medaglia per la gratitudine nazionale alle madri dei Caduti
Istituita con Regio Decreto 24 maggio 1919, n° 800, veniva concessa alle madri che avevano perso uno o più figli in combattimento oppure a causa di ferite riportate durante Grande Guerra.
La medaglia è in bronzo, ha un diametro di 33 mm e prevede l’attacco per il nastro a forma di cambretta. Sul diritto (o recto) vi è l’immagine di un soldato morente baciato da una figura femminile che gli sta porgendo una corona d’alloro (la gloria). Accanto ad essi è raffigurata la figura di una donna piangente (la madre del Caduto). Sul rovescio (o verso) è presente, fra decori di rametti d’alloro, un verso attribuito a D’Annunzio: “Il figlio che ti nacque dal dolore ti rinasce “o beata” nella gloria e il vivo eroe “piena di grazia” è teco”. Viene portata con un nastro grigio attraversato verticalmente da un tricolore. In questo caso, il nastro risulta montato in modo non corretto, con il tricolore al contrario sul diritto della medaglia. Il 23 marzo 1921, con una circolare del Ministero della Guerra, fu stabilito che ogni figlio caduto dovesse essere rappresentato da un pari numero di coroncine in bronzo apposte sul nastro.
Negli anni successivi questa medaglia fu concessa anche alle madri che avevano perso uno o più figli durante le campagne all’estero: Guerra in Africa Orientale, Guerra di Spagna, Spedizione in Albania. In seguito la concessione fu estesa anche per la Seconda Guerra Mondiale fino al 1943 e per la Guerra di Liberazione.
Viene coniata da diverse ditte private (la Fratelli Lorioli, la Sacchini, la Stefano Johnson ed altri ancora) e il modellista per il conio è Giovanni Prini. In base a quanto riportato sul provvedimento istitutivo, la medaglia avrebbe dovuto essere prodotta utilizzando il bronzo recuperato dai cannoni catturati al nemico.
Come accade per quasi tutte le medaglie, anche questa veniva concessa assieme ad un attestato.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Le medaglie 23/03/2022

Medaglia di benemerenza per i Volontari della Guerra Italo-Austriaca 1915-1918
Istituita con Regio Decreto 24 maggio 1923, n° 1163, veniva concessa a chi si era arruolato volontariamente nel Regio Esercito o nella Regia Marina per partecipare alla Grande Guerra ed aveva mantenuto un contegno degno di encomio.
La medaglia è in bronzo, ha un diametro di 32 mm e prevede l’attacco per il nastro a forma di cambretta. Sul diritto (o recto) troviamo la testa laureata di una donna con una corona turrita sul capo, simbolo dell’Italia. Attorno ad essa si legge la scritta “per l’Italia”. Sul rovescio (o verso) si può vedere la figura di un uomo con lo scudo ed un gladio che si stacca da una figura femminile a simboleggiare il soldato volontario che si stacca dalla famiglia mettendo davanti ad essa il dovere e l’amor di Patria. Attorno alle due figure si trova la scritta “Volontario di Guerra MCMXV - MCMXVIII. La medaglia viene portata con un nastro monocolore color rosso Solferino. Gli ex irredenti che avevano combattuto nelle file del Regio Esercito o della Regia Marina potevano apporre sul nastro uno speciale distintivo (metallico con smalti colorati o ricamato) con gli stemmi di Trento, Trieste e Zara.
Negli anni successivi questa medaglia fu concessa con modifiche soprattutto nella data, ma non solo, anche per altre guerre combattute dal Regno d’Italia. Era contemplata anche la modifica del nastrino con l’inserimento di una specifica banda con i colori previsti per la medaglia relativa alla specifica campagna militare. Nr vedremo un esempio più avanti.
Viene coniata da diverse ditte private (la Lorioli e Castelli, la Sacchini, la Stefano Johnson ed altre ancora) e il modellista per il conio è Publio Morbiducci, risultato vincitore di uno specifico concorso.
Accanto alla medaglia è presente la versione mignon per abito civile. È del tutto identica alla versione normale fatta eccezione per le dimensioni ridotte. Il diametro della medaglia mignon è di circa 16,5 mm.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Timeline photos 23/03/2022

Riconoscete il forte?
Nel 1957 ci girarono pure un film!

Le medaglie 22/03/2022

Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia – Variante Ass. Naz. Madri e Vedove dei Caduti
Con Regio Decreto 19 ottobre 1922, n° 1362, concedeva la coniazione e vendita della preesistente Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia all’Associazione Nazionale Madri e Vedove dei Caduti in Guerra. Tale concessione stabiliva che le medaglie potevano essere acquistate dagli insigniti per contribuire all’autofinanziamento dell’Associazione. Il prezzo di vendita non doveva essere superiore a lire 3,50.
la medaglia è quasi identica alla precedente. È in bronzo ed ha diametro di 32 mm con l’attacco per il nastro a forma di cambretta. Sul diritto (o recto) vi è l’effige del Re rivolta a sinistra attorniata dalla scritta “Vittorio Emanuele III Re d’Italia” mentre sul rovescio (o verso) è presente la scritta “Unità d’Italia 1848 - 1918” sotto alla quale si trova la scritta “Ass. Naz. Madri e Vedove dei Caduti”, il tutto fra un serto di foglie d’alloro. Viene coniata da diverse ditte private ed incisore del conio e modellista sono ovviamente gli stessi della medaglia precedente.
Potevano acquistare la medaglia tutti coloro i quali avessero diritto a ricevere la precedente Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca (la meglio nota come “Bronzo nemico”). Assieme alla medaglia veniva consegnato un piccolo attestato ed bollo dentellato, tipo chiudilettera, da applicare all’attestato di conferimento della medaglia “bronzo nemico”. La medaglia viene portata con un nastro formato da due tricolori italiani contrapposti.
Negli anni 30 l’Associazione cambia nome diventando Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra ed anche la medagli in oggetto cambia aggiornando la scritta sul rovescio con la nuova denominazione associativa.
Come visto nella medaglia precedente, con Regio Decreto 18 agosto 1940, n° 1375 la medaglia fu modificata nella data che divenne 1848-1922. Nel 1941 fu concessa la vendita di questa variante anche alla Ass. Naz. Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra.
Anche qui, accanto alla medaglia è presente la versione mignon per abito civile. È in ogni particolare identica alla versione normale fatta eccezione per le dimensioni ridotte e per il fatto che la scritta riferita all’Associazione è presente solamente in forma di acronimo proprio a causa del poco spazio disponibile. Il diametro della medaglia mignon è di 17 mm.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

Attrezzature 22/03/2022

E' una rastrelliera (portafucili) da tre posti per postazione sia da cn che mtr, vecchio modello, quando non c'era molta disponibilità di ferro. Poi sono state fornite rastrelliere da tre e cinque posti in ferro.

21/03/2022

E' una rastrelliera (portafucili) da tre posti per postazione sia da cn che mtr, vecchio modello, quando non c'era molta disponibilità di ferro. Poi sono state fornite rastrelliere da tre e cinque posti in ferro.

Le medaglie 21/03/2022

Medaglia Commemorativa dell’Unità d’Italia
Medaglia nata sotto il regno di Umberto I per celebrare le guerre risorgimentali e l’unità d’Italia , venne istituita con Regio Decreto 26 aprile 1883, n° 1294. Al termine della Grande Guerra, il Re Vittorio Emanuele III, ritenendo compiuta l’unificazione d’Italia con la conquista del Trentino e del territorio di Trieste, decise di “aggiornare” la medaglia precedente con poche modifiche.
Istituita con Regio Decreto 19 gennaio 1922, n° 1129, la medaglia è in bronzo ed ha diametro di 32 mm con l’attacco per il nastro a forma di cambretta. Sul diritto (o recto) vi è l’effige del Re rivolta a sinistra attorniata dalla scritta “Vittorio Emanuele III Re d’Italia” mentre sul rovescio (o verso) è presente la scritta “Unità d’Italia 1848 - 1918” fra un serto di foglie d’alloro.
Potevano ricevere la medaglia tutti coloro i quali avessero diritto a ricevere la precedente Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca (la meglio nota come “Bronzo nemico”). Assieme alla medaglia veniva consegnato un bollo dentellato, tipo chiudilettera, da applicare all’attestato di conferimento della medaglia “bronzo nemico”. La medaglia viene portata con un nastro formato da due tricolori italiani contrapposti.
Viene coniata da diverse ditte private. L’incisore del conio è Mario Nelli che si avvalse di Carlo Rivalta come modellista.
Vi è particolarità piuttosto rara per questa medaglia. Chi aveva meritato la medaglia umbertina 1848 - 1870 ed aveva poi partecipato alla Grande Guerra, aveva la possibilità di apporre una barretta con la data 1915-18 sul nastro. Considerando il periodo temporale (un combattente delle guerre risorgimentali avrebbe avuto circa 70 anni alla data di istituzione della barretta), ben poche di queste barrette furono autorizzate e distribuite.
Con Regio Decreto 18 agosto 1940, n° 1375 la medaglia fu modificata nella data che divenne 1848-1922. Tale variante venne concessa a chi aveva partecipato alla spedizione di Fiume del 1919 – 1920 ed alla Marcia su Roma del 1922.
Anche qui, accanto alla medaglia è presente la versione mignon per abito civile. È in ogni particolare identica alla versione normale fatta eccezione per le dimensioni ridotte. Il diametro della medaglia mignon è di 18 mm.

Cari amici, nelle prossime settimane vi vogliamo presentare qualcosa che, speriamo, possa essere di vostro interesse e di stimolo per arricchire il vostro bagaglio di conoscenza.
Daremo vita ad una rubrica che intende mostrarvi alcune delle più classiche medaglie che hanno adornato i petti dei nostri soldati.
Si tratta di decorazioni che raccontano la storia di milioni di italiani. In questi oggetti sono racchiusi i loro sacrifici, i loro dolori, la loro fatica, le loro gioie ed i loro sentimenti. Siamo sicuri che tutti voi saprete apprezzare il profondo significato custodito da queste medaglie.
Nella nostra semplice disamina, partiremo quasi dall’inizio del secolo scorso per arrivare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Una finestra di tempo di poco più di trent’anni che ha cambiato profondamente il mondo intero.
Cercheremo di essere sintetici nella descrizione di ogni medaglia presentata, lasciando a voi tutti la possibilità e la voglia di approfondire l’argomento.
Buona lettura.

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Rasserenata dal tintinnio musicale della sua campana e dalla sinfonia dei ruscelli e dei prati, la mucca agita la sua co...
Non avete riconosciuto in che opera è stato girato il video?😬Pazientate! Stasera ve lo diciamo! Assieme a tutte le altre...
“Lo stinco di una gamba è un aggeggio per trovare i mobili quando c'è buio.”COLIN BOWLES😂
Fortuna che non ho capelli!😂Altrimenti oltre alla torcia avrei avuto un ospite in testa!
Indovina l'opera!
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