Coven Venice Project

Coven Venice Project

Progetto artistico, fotografico e video di ricerca storica su Venezia, sui luoghi e sulle tradizioni pagane dimenticate del territorio Veneziano

𝗖𝗼𝘃𝗲𝗻 𝗩𝗲𝗻𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗿𝗼𝗷𝗲𝗰𝘁 è un progetto di ricerca storico-artistica, nato dalla collaborazione tra varie figure professionali. Assieme proponiamo una visione storica e culturale del territorio del Veneto -e in particolare di Venezia- fatta di tradizioni pagane, di leggende e di mistero, attraverso degli 𝗔𝗿𝗰𝗵𝗲𝘁𝗶𝗽𝗶. Nella Serenissima dai mille volti, dove ogni pietra sussurra, siamo cullate e guidate da

16/12/2023

✨Novità per il 2024✨
Per info e prenotazioni: [email protected]
Elena Righetto - autrice

Presso lo Studio Olistico Luce & Armonia

Timeline photos 06/12/2023

🕯️I KRAMPUS : il Natale dei Pagani delle Alpi 👹

Esseri diabolici, spiriti silvestri, spettri degli antenati, i Krampus sono il retaggio di antichi culti pagani che il cristianesimo ha addomesticato affiancando loro la figura di San Nicolò, il primo dei dispensatori di doni del periodo invernale. I , sfilano nella notte di San Nicolò, un’affascinante tradizione che si rinnova ogni anno il 5 dicembre anche nelle zone alpine del Veneto, soprattutto in provincia di Belluno.

Il periodo solstiziale è un momento di festa per la rinascita simbolica ed astronomica della Luce... Ma nell’antica mitologia europea nascono leggende e miti dalla lunga notte che segue il solstizio d’inverno, tra le buie foreste, mescolando miti e tradizioni che si intrecciano e si fondono tra loro in varie aree dell’ .

(parola che deriva dall’antico termine dell’area tedesca “kramp” ovvero “artiglio”) hanno origini antichissime, collegate all’ancestrale lotta tra Bene e Male, luce e buio: ai Krampus, il male, si contrappone San Nicolò, il bene. Un rito che ha a che vedere anche con le ricorrenze legate al solstizio d’inverno e le paure degli antichi popoli di montagna per l’arrivo della stagione fredda, del buio e delle tenebre....

La notte del 5 dicembre nei paesi dell’arco alpino – tra Trentino Alto Adige, Austria, Baviera e Friuli Venezia Giulia – quando il sole tramonta e le tenebre avvolgono le vallate, si rinnova l’antico rito di San Nicolò (il nostro Babbo Natale) e dei suoi mostruosi accompagnatori, i Krampus.

Centinaia di demoni spaventosi e selvaggi dai volti terrificanti, con lunghe corna e corpi ricoperti da pelli animali, escono dai boschi in cui vivono e come un esercito invasore si riversano nei paesi. Anticipati dal rumore dei loro campanacci, urlano, gridano e con fruste e rami infuocati vanno a caccia di bambini (e adulti!) cattivi.

Abitanti delle foreste più buie, molte tradizioni antiche li ricordano come ladri di bambini, che uscivano dalle foreste durante la notte del Solstizio d’Inverno, il momento dell’anno in cui le ombre della notte si fanno più lunghe e cupe. Si dice che molte madri preparassero biscotti di pan di zenzero, tipici delle tradizioni del nord Europa, e li mettessero sulle finestre per confondere questi demoni, che finivano per portare via i biscotti al posto dei bambini.

Questi demoni artigliati sono fortemente legati alle tradizioni rurali, che prevedevano l’usanza di onorare gli spiriti delle foreste vicine, ai quali era possibile chiedere auspici, fertilità e abbondanza per i futuri raccolti.

🕯️FESTA PAGANA 🕯️
Date le dovute precisazioni, tuttavia l'origine della festa si è persa nella notte dei tempi. Pare che si tratti di una rivisitazione del culto pagano legato al Dio Fauno che si celebrava proprio il 5 dicembre. Fauno, divinità italica di origine pastorale, protettore del bestiame e della fecondità, dio della campagna.
Nel calendario romano il 5 dicembre era il primo dei quattro giorni in cui si celebravano le Faunalia Rustica. Veniva indicato come dies faustus, giorno di buon auspicio che si svolgevano dunque dal 5 all’8 dicembre e chiudevano l’anno nelle campagne. Quelle Primaverili, meglio conosciute come Lupercalia, precedevano il risveglio primaverile della natura invocando la protezione sulle greggi e ricorrevano il 15 febbraio. (il nostro San Valentino, festività di cui parleremo e dedicata alla fertilità).

Le analogie con il culto di Fauno ed i Krampus son interessanti:
Durante le ore notturne aveva luogo una danza particolare, utilizzata anche dai sacerdoti Salii, con la quale si invocava la protezione di Fauno sul raccolto e sul bestiame e i Fauni (creature campestri, equivalenti dei satiri greci) hanno il corpo metà uomo e metà capra, corna e zoccoli. Esattamente come i Krampus.

👹Altre ipotesi sostengono che in queste zone di confine tra le varie culture quella germanica, latina e slava, si siano mescolate diverse tradizioni e riti e questa festa ne sia il risultato. Alcuni, invece, pensano che la paura arcaica per la stagione del freddo e del gelo, per il sopraggiungere del buio e delle tenebre, la gente di queste terre che viveva di agricoltura e allevamento fece dei riti collegati al solstizio d’ inverno per esorcizzare demoni e spiriti silvestri che abitavano nelle foreste, riti che coinvolgevano tutta la comunità, soprattutto i più giovani , riti d’ iniziazione, di passaggio all’ età adulta, all’ età delle scelte.

Nelle dolomiti venete la leggenda dei Krampus è più sbiadita rispetto al Friuli o al Trentino Alto Adige, ma è rimasta come substrato arcaico molto potente...chiedete a qualche montanaro cosa ne pensa di queste "leggende" e rimarrete stupiti dalle sue risposte!

➡️Condividete numerosi! Facciamo conoscere le nostre tradizioni!

📜A cura di Elena Righetto. Per saperne di più leggete il suo libro di successo : Calendario Tradizionale veneto pagano. Intermedia Edizioni.

📸Foto: Max Maraldo (Archivio Palazzo Veneziano).

©️Coven Venice Project tutti i diritti riservati ai proprietari di testi e immagini. Gradita la condivisione. Riproduzione vietata.

Photos from Camponogara nel Mistero's post 21/10/2023
13/10/2023

Ci siamo finalmente con una novità!
Vi aspettiamo al Camponogara nel Mistero per l'evento di Veneto Spettacoli di Mistero

Photos from Coven Venice Project's post 01/07/2023
28/06/2023

✨ Calendario tradizionale veneto pagano

Intermedia Edizioni ~2022 ✨

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24/06/2023

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20/06/2023

STRIGARIE VENETE...la notte di San Giovanni.
La magica notte fra il 23 e il 24 giugno, secondo la tradizione è dedicata alle streghe e alla rugiada.

PAGANESIMO ANTICO
Un’antica leggenda racconta che il sole (fuoco) si sposa con la luna (rugiada), da qui l’usanza di accendere falò e di raccogliere le erbe medicinali bagnate dalla rugiada ricca di energia e poteri cosmici.
La rugiada di questa notte custodisce anche altri poteri, veniva raccolta dalle foglie ed usata come pozione per donare fecondità ed allontanare le malattie. Nelle cime delle colline venivano accesi dei falò e dalle loro fiamme si incendiavano delle ruote di fascine che venivano fatte rotolare a valle, accompagnate da canti e grida propiziatori in onore del sole.

I grandi roghi votivi ricordano gli antichi rituali indoeuropei per i Solstizi e quelli Veneti per gli Dèi locali.

AMORE
Sembra derivi da un'antica tradizione tipicamente Veneziana chiedere , la notte di San Giovanni, il nome del futuro marito alla Luna. Il primo nome udito pronunciare da qualcuno, in qualsiasi circostanza, sarebbe stato quello dello sposo...

LE NOCI
Accanto alle celebrazioni religiose legate alla notte del 24 giugno, troviamo anche delle usanze popolari che vedono protagoniste erbe, piante e animali.

Una delle più antiche e conosciute riguarda la preparazione del nocino,un liquore ottenuto dall’infusione delle noci ancora immature, raccolte proprio in questa notte.
Ad essere legato fortemente alla tradizione è anche il rituale di raccolta delle noci, che fa pensare alla magia ed ad antichi riti, legati all’albero sacro, a Giove ed ai druidi celtici, poi degradato nel medioevo a testimone di riti satanici. La tradizione vorrebbe che le noci vengano raccolte da una donna anziana, scalza, alla mezzanotte fra il giorno 23 e 24 giugno.

L' ACQUA MAGICA
Questa tradizione è tipica delle nostre campagne , e non è l'unica! Con le acque lustrali le nostre nonne pulivano la casa e gli oggetti a loro più cari per poter godere dei poteri magici della rugiada della notte del Solstizio!

Per fare l’acqua di San Giovanni si raccolgono i germogli e i fiori bagnati di rugiada di iperico, menta, ruta, artemisia, salvia e felce e li si pone per tutta la notte (tra il 23 ed il 24 giugno) in un catino pieno d’acqua. Il mattino successivo si raccoglie l’acqua arricchita dalle presenze vegetali non si può bere ma usare come tonico per il viso e per il corpo.

Serve per proteggersi dalle malattie, per allontanare cattive energie e per preservare la bellezza fisica e spirituale.
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~Divinità, rituali e magia nell'antico Veneto

~ Calendario tradizionale veneto pagano.

~ Folklore e magia popolare del Veneto.

©️Copyright Elena Righetto - autrice
Tutti i diritti riservati ai proprietari di testi e immagini. Vietata la riproduzione senza consenso degli autori.

19/05/2023

Con il contributo di Coven Venice Project

...Na volta che giera na famosa striga, e sta striga la ga fato sempre strigarie in tuto 'l tempo de la so vita, ma no la xe mai andada scoverta...

Se ne volete sapere di più sulle streghe Venete, vi aspettiamo stasera in compagnia di Elena Righetto - autrice 😉🐾 a Folklore e magia popolare del Veneto. Presentazione del libro con Elena Righetto

17/05/2023

✨Venerdì 19 maggio ore 19. 30 Este
presentazione libro & firmacopie.

✨In apertura dell'evento dedicato ai Veneti Antichi sarò presente ospite della libreria La gatta del Petrarca per una straordinaria occasione.

✨PRENOTATE la vostra presenza e ORDINATE subito le vostre copie a Serenella!

⬇️ Link evento ⬇️
Folklore e magia popolare del Veneto. Presentazione del libro con Elena Righetto

13/05/2023

Venezia Mater Maris grande evento con Coven Venice Project da non perdere.

✨Location esclusiva in una villa elegante, interventi culturali di altissimo livello,musica, alchimia, paganesimo e tradizioni magiche, il tutto condito da ottimo cibo e deliziose bollicine.

✨Info & prenotazioni nel link dell'evento✨

02/05/2023

Nella cornice di Villa Fregnan, Apocalisse in salotto e Coven Venice Project presentano un evento interamente ispirato a Venezia presso la sede dell'Acadèmie Europèenne des Arts.

Il 21 maggio, come ogni anno nella festa della Sensa, si celebra lo sposalizio del mare veneziano, un antico matrimonio sacro tra il Doge e il mare che pare avere radici molto più antiche.

✴️ Di questo parleremo nel CONVEGNO "LE NOZZE SACRE" (ingresso dalle 15:30) che vede come ospiti relatori d'eccezione:

Pietro Mander: le nozze sacre nella religione sumerica
Elena Righetto: lo sposalizio del mare veneziano
Emanuele Viotti: donne e virtù antiche salvarono Roma
Michele Leone: le nozze chimiche di C. Rosenkreuz

Modera il convegno Anna Bellon.

✴️ Il convegno vedrà un'apertura online, qualche giorno prima dell'evento dal vivo, a cura di Corinna Zaffarana: Le nozze sacre nel mondo antico

✴️ A seguire, è possibile fermarsi per una CENA IN MUSICA COI RELATORI

✴️ la serata prosegue in musica con CARLO DE BEI, chitarrista storico di Mango che vanta collaborazioni importanti anche con i Matia Bazar, nonché bluesman internazionale, che presenterà il suo ultimo album blues, GARBIN.

Nel mentre e durante la serata, gli ospiti potranno visitare la mostra d'arte a tema veneziano allestita dagli artisti dell'Accademia e la mostra fotografica a cura del collettivo Coven Venice Project, madrine dell'evento e godere del parco nel bar all'aperto fino a tarda sera.

🔥L'evento richiede un contributo di € 20, che comprende il tesseramento, l'ingresso a tutte le mostre, al convegno e il drink di benvenuto.

🔥Per chi si ferma a cena è richiesto un contributo aggiuntivo di € 18.
Per la cena i posti sono limitati, si consiglia di prenotare con anticipo.

🌟Info e prenotazioni: 335 8431010 o 348 8188734🌟

⬇️LINK EVENTO NEI COMMENTI ⬇️

25/04/2023

🌹25 APRILE: BUON SAN MARCO 🌹

La tradizione centenaria di Venezia vuole che il 25 aprile, nel giorno dedicato a san Marco, sia offerto a fidanzate e mogli un bocciolo (in veneto bócoło) di rosa rossa, in segno d'amore imperituro e fedele.

L'usanza nasce dalla leggenda di Vulcana, o Maria, figlia del doge Angelo Partecipazio, che si innamorò ricambiata del giovane Tancredi.
Il sentimento dei due giovani era osteggiato dal padre di Vulcana, che non avrebbe permesso un tale matrimonio. Vulcana chiese allora a Tancredi di andare a comba***re contro gli arabi in Spagna con l'esercito di Carlo Magno, per guadagnare fama: il padre così non avrebbe più potuto opporsi al loro amore. Tancredi partì e si coprì di gloria in guerra. Un triste giorno arrivarono a Venezia alcuni cavalieri francesi che erano stati guidati dal paladino Orlando, eroe caduto nella battaglia di Roncisvalle del 15 agosto 778 e celebrato poi nel famoso poema epico della Chanson de Roland. I cavalieri cercavano Vulcana per annunziare la morte di Tancredi: colpito dal nemico, era caduto sanguinante sopra un rosaio. Prima di spirare, aveva colto un fiore e pregato l'amico Orlando di portarlo a Venezia alla sua amata. Vulcana dunque prese la rosa tinta ancora del sangue del suo Tancredi e restò muta nel suo dolore. Il giorno dopo, festa di san Marco, fu trovata morta con l'insanguinato fiore sul cuore. Ma il messaggio del bòcolo è ancora più antico.

Nella religione pagana e pre-cristiana che è rimasta con i suoi strascichi di memoria fino a oggi infatti aprile è il mese che apre, aperire, ed era dedicato alla Dea Venere, che proteggeva gli innamorati ed il suo simbolo per eccellenza era la rosa bianca. Venere inoltre era sempre stata cara ai veneti nelle loro tradizioni più arcaiche e quindi il richiamo alla rosa, sia come simbolo di amore eterno che come richiamo ad una sessualità procreatrice è vivissimo nella stessa simbologia del fiore.

Legato alla fertilità c’è anche un piatto della nostra tradizione! Un piatto di Risi e Bisi veniva offerto al Doge nella sala dei banchetti di Palazzo Ducale appunto in occasione dei festeggiamenti in onore di San Marco.

A cura di Elena Righetto - autrice
©️ Coven Venice Project tutti i diritti riservati ai proprietari di testi e immagini. Riproduzione vietata.

➡️Per approfondire:

📖 RIGHETTO ELENA
~ Calendario tradizionale veneto pagano ~
Intermedia Edizioni

08/04/2023

~STORIA DELLE TRADIZIONI POPOLARI VENETE ~ con Elena Righetto - autrice

✨Presa di coscienza delle origini delle feste religiose popolari, delle superstizioni e delle figure facenti parte del folklore rurale Veneto, dalle origini pagane all’Inquisizione Veneziana. Un percorso formativo che vi accompagnerà alla scoperta di rituali nascosti ed arcaici, dei simboli e delle leggende, attraverso l’analisi di antichi documenti e testimonianze inedite di un passato dimenticato.

✨ARGOMENTI :
-Panoramica storica dei Veneti Antichi e passaggio alla romanizzazione.
- La religiosità pagana nel territorio del Veneto Orientale.
- Divinità e ritualità arcaiche.
- Dal paganesimo al cristianesimo: la mutatio deorum.
- Il passaggio dei rituali pagani alle tradizioni cristiane popolari.
- Le feste cristiane con origine pagana.
- Streghe ed esseri fantastici dell’immaginario nel folklore popolare.
- Alcuni casi di streghe & Inquisizione a Venezia fra il 1500 ed il 1700.
- Guaritori di campagna e superstizioni del territorio rurale veneziano.

✨INFORMAZIONI
~ dal 3 maggio 2023 ogni mercoledì sera, dalle ore 20 alle 22 per 10 ore di lezione tot. 160 euro.
~ Minimo dieci studenti di partenza.
~ Presso il centro olistico Luce & Armonia in via provinciale sud 53, Fossò (Venezia).

✨METODOLOGIA DIDATTICA
Lezioni frontali, ausilio di materiale multimediale e slides tematiche, bibliografia prevista.

⬇️⬇️⬇️PROMOZIONE ⬇️⬇️⬇️
Per l'occasione della nuova apertura, lo studio olistico Luce & Armonia OFFRE uno SCONTO del 15% su un trattamento a scelta per chi si iscrive entro il 15 aprile.

01/04/2023

🕊️TRADIZIONI & SUPERSTIZIONI VENETE : Le Magie di Aprile🐰

🌧️" IN APRIL PIOVE SETE VOLTE AL DI' E SE SUGA NA LISSIA"
(In aprile piove sette volte al giorno e si asciuga il bucato)

🌬️"MARSO VENTOSO, APRIL BAGNA', BEATO EL CONTADIN CHE GA SEMENA' "

(Marzo ventoso, aprile bagnato, beato il contadino che ha seminato)

🥧" LE SUCHE VA PIANTAE EL XIOBA SANTO"
(Le zucche si devono piantare il giovedì Santo per avere un'ottima produzione)

🏛️Ai tre giorni terminali della "Settimana Santa "Cristiana, erano collegate alcune tradizioni caratteristiche di una mentalità veneta particolarmente ancorata alle prescrizioni agricole di arcaica memoria, non dovute strettamente alla presenza "miracolosa" della Pasqua.
Alcuni comportamenti e rituali garantivano, per i nostri predecessori, sicuro rimedio contro possibili malattie spesso incurabili ed altre difficoltà.

🌱Così, se si temeva che gli alberi non potessero dare i frutti sperati in quanto i fiori non riuscissero a "legare" (cioè ad impollinarsi in modo regolare) il Giovedì Santo il responsabile della famiglia contadina doveva andar per campi con un fascio di "stropèi" rametti di salice e mentre il campanaro nel campanile del paese dopo il suono del Gloria "legava" le campane perchè non potessero suonare nei giorni successivi in segno di lutto per la morte di Cristo, anch'egli doveva "legare" i rametti carichi di boccioli e fiori ai tronchi degli alberi, insegnando quindi agli alberi stessi "come dovevano fare".

🌿Questo rito antichissimo del "legare" si ritrova in diversi ambiti della magia popolare e delle "stregherie" casalinghe, in quanto si riprende il semplice principio de "il simile attrae il simile ", la credenza che "insegnando" agli alberi come produrre rametti rigogliosi l'uomo potesse avere il potere di organizzare e controllare non solo la Natura ma anche il comportamento di altre persone. Il "LEGARE" è un potentissimo mezzo per poter unire gli intenti di due persone che si vuol fare innamorare, far divenire soci in affari, propiziare un'amicizia etc.

🥚Il Venerdì Santo invece le massaie dovevano recarsi nel pollaio di casa e raccogliere tutte le uova che erano nate in giornata in quanto era credenza nelle nostre campagne del Veneto Orientale, che l'unico rimedio sicuro per far passare il mal di shiena fosse quello di bere una di quelle uova, a digiuno, la mattina di Pasqua.
I contadini invece dovevano tagliare qualche "cao" di vite: il tralcio reciso avrebbe lasciato cadere delle gocce di linfa mostrando che anche la Natura era in lutto.

🐇Durante la processione serale invece ogni ragazzino aveva con se la propria "racoleta" uno strumento di legno che girando produce un suono simile al gracidare delle rane. Questi rumori hanno origini precristiane in quanto ripetono atteggiamenti e comportamenti collettivi tenuti durante le antiche cerimonie pagane per allontanare e spaventare gli spiriti maligni.

📜Alla mattina di Pasqua invece al primo rintocco delle campane bisognava ba****si gli occhi per non venir colpiti da malattie e finchè le campane ancor suonavano, le mamme con bimbi piccoli che ancora non sapevano camminare dovevano tenerli per le ascelle facendoli attraversare la strada : solo in questo modo avrebbero saputo camminare eretti e veloci.

🌳I contadini poi passavano per i
campi armati di "brìtola" coltello ricurvo in punta per tagliare gli "stropèi", e se gli alberi si fossero messi a crescere in ritardo rispetto alla stagione allora nei giorni successivi bisognava provvedere a percuoterli con un bastone costringendoli in tal modo e con la forza a "butàre" foglie e gemme.

🚫Sempre il giorno di Pasqua inoltre era vietatissimo mettere piede per tutta la giornata nell'orto perchè si sarebbe così evitato che durante l'anno venisse attaccato da formiche e parassiti nocivi.

©️ Coven Venice Project. Tutti i diritti riservati. RIPRODUZIONE VIETATA.

➡️Articolo scritto da Elena Righetto per Coven Venice Project.

📖Per saperne di più:

~ Calendario tradizionale veneto pagano ~ Intermedia Edizioni ~ Elena Righetto

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📸E. De Blaas.

28/03/2023
25/03/2023

✨25 marzo: BUON COMPLEANNO VENEZIA! ✨

Il 421, è la mitica data, dovuta alle cronache di Martino da Canal negli anni fiorenti dopo il mille, della fondazione di Venezia.

In realtà non si è a conoscenza di una data certa di fondazione, fatto certo è che in laguna vi fossero insediamenti stabili in epoca romana e preromana, seguita da periodi di abbandono. La nascita di Venezia fu dovuta a una continua ma veloce evoluzione, per impulsi successivi, di flussi migratori e sviluppo urbano e spostamenti del centro di potere in varie località lagunari. I primi insediamenti, stabili e certi, sono del IV secolo e principalmente del V secolo, sotto l'incalzare delle incursioni barbariche.

Sebbene dunque non tutti gli storici concordino, questa data è comunemente riconosciuta come il giorno di nascita della Serenissima, testimoniata dalla fonte manoscritta del Chronicon Altinate e, in tempi più recenti, da Marin Sanudo che, descrivendo il grande incendio di Rialto del 1514, scriveva: “Solum restò in piedi la chiexia di San Giacomo di Rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo (...) in zorno di Venere circha l'hora di nona (...) come in le nostre croniche si leze”.

La città non nasce in un punto qualsiasi; sembra che le popolazioni arrivate in quella zona insulare abbiano scelto il lembo di terra più alto di tutti gli altri e che proprio per questo lo abbiano chiamato Rivus Altus (Rialto). Sempre a Rialto infatti si trova la chiesa antica di San Giacometo e si dice che in quel giorno sia stata posata la prima pietra della chiesa come ringraziamento per aver salvato la popolazione da un incendio.

✨Coven Venice Project tutti i diritti riservati ai proprietari di testi e immagini.

21/03/2023

✨EQUINOZIO DI PRIMAVERA. ✨
L’equinozio di marzo è chiamato anche punto vernale, punto dell'Ariete oppure punto gamma. Cade spesso il 20 di questo mese ma può capitare anche il 21. La variabilità di questa data è dovuta alle inesattezze del nostro calendario, che non coincide esattamente con l'anno siderale. Viene poi riorganizzato nei giorni bisestili, quindi per questo motivo l'equinozio non cade sempre lo stesso giorno, ma può variare.

🌹BENVENUTA PRIMAVERA, BENVENUTA DEA REITIA COME GIOVANE LUDERA - KORE - PERSEFONE - PROSERPINA🌹

✨Equinozio di primavera ✨

🥀...e Madre Cerere continuò a vagare per nove lunghi giorni e nove lunghe notti, senza trovare alcuna traccia di Proserpina se non un fiorellino appassito qua ed un altro là... Andava e vagava e di notte ogni volta la fiamma della sua torcia si ravvivava e le illuminava il sentiero; a quella luce ella continuava la sua ricerca senza mai sedersi a riposare. Il decimo giorno entrò in una grotta (...) intravide sul fondo qualcosa che sembrava essere una donna seduta sulle foglie gialle dell'ultimo autunno che il vento aveva sospinto e ammucchiato in gran quantità sul fondo. Questa donna la cui testa assomigliava molto a quella di un cane e a mo' d'ornamento non aveva altro che una corona di serpenti intrecciati.(...)
- Oh Ecate - esclamò, - se mai perderai una figlia saprai allora cos'è veramente il dolore. Dimmi, hai visto per caso Proserpina, la mia povera figliola, passare davanti alla tua grotta?
- No, Madre Cerere, ma le mie orecchie hanno il potere di udire qualsiasi grido di disperazione e paura in qualsiasi parte del mondo (...) - Ti prego, cupa Ecate, prendi la tua torcia ed aiutami a cercare mia figlia.
Così alla fine partirono assieme, entrambe con le loro torce in mano anche se era giorno (...). La luce delle due torce pareva circondarle di un alone scuro, cosicché la gente che incontravano per strada non era in grado di distinguere i loro lineamenti.

(tratto da: N. Hawthorne, Proserpina. )

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➡️In tutte le librerie i nuovissimi libri di Elena Righetto sule tradizioni pagane del Veneto

~ Divinità, rituali e magia nell'antico Veneto
~ Calendario tradizionale veneto pagano

Per Intermedia Edizioni

📷La devota di Caldevigo. Bronzetto votivo paleoveneto. V secolo a. C. Museo Nazionale Atestino.

©️ COVEN VENICE PROJECT, tutti i diritti riservati ai proprietari di testi e immagini. Riproduzione vietata.

La Bauta, misteriosa e infera maschera Veneziana. 04/03/2023

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La Bauta, misteriosa e infera maschera Veneziana. In questo post oggi vi racconto una minima parte della sua storia che potrete trovare in versione completa nel mio libro CALENDARIO TRADIZIONALE VENETO PAGANO. 

01/03/2023

More Veneto - antico capodanno
Nella Serenissima Repubblica-

Lo sapevate che ai tempi gloriosi della Serenissima il Capodanno non avveniva il 1 gennaio ma il primo giorno di marzo? Come mai?

L'antica tradizione dal punto di vista dei solstizi e degli equinozi, aveva il suo senso dato che si usciva dall'inverno e si entrava nella primavera, la "Verta" nel dire delle parlate Venete. La terra si apriva a nuova vita.
Anche dopo l’adozione del Calendario Gregoriano del 1582, nella Serenissima Repubblica Veneta si continuò a festeggiare l’inizio dell’anno nel giorno 1 marzo.

Testimonianze odierne degli antichi festeggiamenti
possono essere i vari "brusàr marzo" , "ciamàr marzo" ,"bàter marzo" , che ancora oggi si svolgono in alcune località del Veneto.

Nello specifico, bàter marzo (ba***re Marzo), alcuni lo riconducono al più antico rito di Mamurio Veturio – il «vecchio Marte» –, che veniva percosso con lunghe pertiche bianche e scacciato dalla città di Roma il 1° marzo. Poiché in antichità Marte non era il dio della guerra, ma il dio della vegetazione, gli antichi riti sembrano rifarsi allo scacciare il vecchio e morente dio in favore di quello nascente, così come nascente è la vegetazione che spunta nuovamente dopo l'inverno.

L'introduzione del calendario gregoriano nel Veneto avvenne solo con la conquista napoleonica nel 1797.

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📷Girolamo Batoni: Il trionfo di Venezia. Dettaglio in cui si nota Venezia circondata dalle divinità Pagane che l'hanno mitologicamente fondata: Nettuno, Minerva, Mercurio, Marte.
Accanto ad essa il Doge e gli angeli.

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