Sonia Ciuffetelli (AUTRICE)
Vivo immersa nella vita e nella letteratura. Sono nata con un libro e una penna tra le mani.
Solo perché mi piace tanto tanto.
Sarà un nuovo inizio! Vi aspetto! Ho ancora qualche posto disponibile per chi volesse aggiungersi!
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Ripropongo una mia riflessione sul personaggio Hans Schnier, protagonista del romanzo Opinioni di un clown di Heinrich Boll.
Il personaggio. Hans Schnier. Opinioni di un clown di Heinrich Boll. – Sonia Ciuffetelli Gli atei annoiano perché parlano sempre di Dio. Hans Schnier è il protagonista di Opinioni di un clown di Heinrich Boll, premio Nobel per la letteratura nel 1972. Il romanzo,...
Da lettrice, detesto gli scrittori e le scrittrici secchione. Scrivono libri pieni di sapienza affettata che non lascia spazio alla capacità narrativa e alla rappresentazione degli stati umani né alle implicazioni sociali.
Works, di Vitaliano Trevisan, è invece un libro di uno Scrittore che sta raccontando la sua interpretazione del mondo del lavoro in Italia tra la fine degli anni 70 e il 2000. Uno che non deve solo studiare per trovare l'ispirazione; la vita e l'esperienza sono sostanza delle sue pagine. Il legame tra vita e arte è insostituibile, indispensabile per chi crea un'opera di qualsiasi tipo, in campo letterario e artistico.
Se non siete felici, non ridete.
Michela Murgia non solo è stata una acuta e lucida scrittrice ma ha vissuto soprattutto da donna libera. Riuscire a essere libere non è affatto scontato perché c'è ancora qualcuno pronto a reprimere o ad offuscare la personalità di chi si esprime limpidamente e al di là dei legami di reciproco opportunismo. Essere libere è un punto di arrivo per molte donne. È una conquista oppure un traguardo agognato. È un sogno che non si sa se diventerà realtà. Prima di tutto Michela Murgia ha conquistato la sua libertà, quella che le ha permesso di essere una scrittrice, una opinionista, una professionista al centro dei dibattiti politici, sociologici, letterari. È stata una scrittrice capace di sporcarsi le mani, di esporsi senza tabù e di essere quello che voleva essere. Questa è la sua grandezza, questa condizione le ha permesso di interpretare le voci di altre persone, di riuscire a parlare anche per loro.
Noi donne occidentali, noi che scriviamo da sempre e siamo considerate da mai, dovremmo lavorare di più per essere libere. Essere occidentali non coincide con l'essere libere di esprimerci e di scrivere quel che vorremmo. Siamo e rimaniamo donne che scrivono al femminile e per altre donne, nel migliore dei casi. Siamo lontane dall'essere protagoniste nei dibattiti culturali, Michela Murgia ci è riuscita.
Sulla poesia.
Un cuore diverso. Metodo, tradizione e futuro della generazione in poesia il mio cuore, diversissimo da prima,è come lo vuole la mia generazione.(Tiziano Rossi, da Il
Talvolta ti sembra di scrivere cose tanto belle da avere timore di condividerle con chicchessia. Così, per dire.
L'amicizia è sporcarsi le mani, se necessario.
WISLAWA SZYMBORSKA
Ad alcuni piace la poesia (La fine e l'inizio, Milano, Scheiwiller 2009)
Ad alcuni?
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dov'è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace?
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia?
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come all'àncora d'un corrimano.
Traduzione di Pietro Marchesani
Elias Canetti
Ruse, 25 luglio 1905 – Zurigo, 14 agosto 1994
[ Non mi abbracciare, sono fatto di chicchi di grano e rischio di disfarmi.]
Vorrei diventare tollerante, senza trascurare nulla: vorrei non perseguitare nessuno, anche se tutti mi perseguitano; diventare migliore, senza accorgermene, diventare più triste, ma vivere volentieri; diventare più sereno, essere felice negli altri; non appartenere a nessuno, crescere in tutti; amare il meglio, consolare il peggio: non odiare più, neppure me stesso.
La provincia dell’uomo Quaderni di appunti 1942-1972 - Traduzione di Furio Jesi
premio Nobel 1981 per la letteratura, "per opere contraddistinte dalla visione ampia, dalla ricchezza di idee e dalla potenza artistica"
Succedono cose che poi non scorrono ma si fermano e ti si attaccano addosso. A me è successo con il mio viaggio appena concluso. Ho percorso le orme della natura , della mitologia, dell'arte e della storia antica in un giro che è partito dalle Alpi dell'alta Provenza ed è finito nei colori e nel la purezza di un'isola che io ho molto amato e che non dimentico. L'isola che ha visto Ulisse combattere contro l'Alycaster, il mostro inviatogli da Poseidone. E quell'isola è stata l'approdo per la ripartenza. Sono partita dalle vertigini delle gole di Verdon e sono gradualmente diventata figlia della collina della pianura, della Salina, della costa, dell'isola. Il suo nome è Porquerolles. È un posto che si lascia visitare a piedi o in bici, è un posto in cui non trovi quasi nulla di artificiale, peccato per gli yacht, anche se segnano la scena. Trovi un bar? Forse. Trovi le grotte dei tempi di Omero che la descrisse e trovi gli alberi antichi e le foglie sempre nuove. Trovi la radice, l'essenza. L'acqua sembra non esserci, il fondale traspare in alta definizione. Nessuna foto rende l'idea della bellezza e della purezza di Porquerolles.
Cristina Campo (1923-1977)
È RIMASTA LAGGIÙ, CALDA, LA VITA
*
È rimasta laggiù, calda, la vita,
l'aria colore dei miei occhi, il tempo
che bruciavano in fondo ad ogni vento
mani vive, cercandomi...
Rimasta è la carezza che non trovo
più se non tra due sonni, l'infinita
mia sapienza in frantumi. E tu, parola
che tramutavi il sangue in lacrime.
Nemmeno porto un viso
con me, già trapassato in altro viso
come spera nel vino e consumato
negli accesi silenzi...
Torno sola
tra due sonni laggiù, vedo l'ulivo
roseo sugli orci colmi d'acqua e luna
del lungo inverno. Torno a te che geli
nella mia lieve tunica di fuoco.
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Poetessa, scrittrice e traduttrice italiana. Cresciuta nel culto della bellezza e animata da un'incoercibile tensione alla perfezione, etica non meno che estetica, fu influenzata a lungo dal pensiero di Simone Weil e di Hugo von Hofmannsthal.
Cristina Campo: 'È rimasta laggiù, calda, la vita' Visioni d'Arte in frammenti poetici
La scrittura deve essere universale, tuonano i critici e gli editor. È come dire: devi essere onnipotente. E voi, siete onnipotenti? Siete onniscienti? Nessuno decide, a parte il vaglio del tempo. Relax. Leggete e basta poi vi piaccia o no, ma abbandonatevi. Entrate. Introducetevi. Un saluto da Aigues Mortes 😉
Chiedersi perché. Quali scelte, quale tenore, quali cose. Non so come sia per voi ma per quanto mi riguarda gran parte di quello che faccio è un esercizio per la libertà.
Sentirsi liberi non è essere liberi. Essere. Dopo tanto e ripetuto non essere.
Non vedevo l'ora di iniziarlo. Finalmente una storia costruita con uso eccelso del linguaggio e del lessico, senza espedienti di pura narratività. Un Romanzo internazionale, dove la memoria torna ad avere una sua specificità. E poi l'uso integrato della fotografia come arte espressiva. Molto interessante.
Carissime e carissimi,
sto raccogliendo le adesioni per il corso di scrittura in quattro incontri che si terrà all'Aquila a partire dal mese di settembre. Il calendario uscirà a fine estate, quando vi sarete iscritti e avrò contezza del numero di partecipanti. Le attività saranno di tipo laboratoriale dunque scriveremo scriveremo scriveremo 😀 Per assicurarvi la prenotazione scrivete su: [email protected]
Care e cari followers,
ci chiedete in tanti un corso di scrittura! ll nostro metodo è di tipo laboratoriale. Poche teorie, tantissima lettura e molta molta pratica. Non insegniamo il talento, sarebbe impossibile. Vorremmo favorire la scrittura onesta, ricercata. Evocativa. Per il
momento raccogliamo adesioni. Vi interessa mettervi alla prova con la scrittura di un racconto breve? I nostri gruppi di scrittura inizieranno a lavorare a settembre, all'Aquila. Non vi resta che prenotarvi. Scriveteci qui oppure su: [email protected]
Mi sono rimaste addosso
le estati della prima solitudine.
Quindi guardo le stelle brillare
sopra la collina
con la stessa luce
che accendeva quegli occhi.
Sonia Ciuffetelli
All'Aquila. Da non perdere.
Programma - Festival delle città del Medioevo PROGRAMMA Mercoledì 21 giugno 2023 Auditorium del Parco INAUGURAZIONE 17.00 Saluti Pierluigi Biondi, Sindaco, L’Aquila Edoardo Alesse, Rettore Università degli Studi, L’Aquila Paul Arthur, presidente SAMI Francesco Panarelli, presidente SISMED 17.30 La città medievale – Franco Cardini Ridot...
Finirla con questo uso e abuso dell'aggettivo "locale". Siamo in Europa da più di mezzo secolo. Aprire la mente e la conoscenza, non è una cosa da poco. È difficile guardare oltre, scavalcare, provare a sentire e a guardare...
È morto Cormac McCarthy.
Lunga vita ai suoi splendidi libri.
Molti anni fa accadde un fatto per me insolito e soprattutto inatteso. Conobbi un uomo che si chiamava come uno dei personaggi che avevo inventato. Dico inventato. Per un mio racconto inedito. Uscì fuori dal cappello così, un giorno qualsiasi. Non aveva nulla del mio personaggio anzi era così estraneo alla mia quotidianità e lontanissimo dal mio immaginario che io lo allontanai subito dalla mia vita, prima che ci entrasse. Nel corso del tempo i finali di alcuni miei racconti sono diventati reali. Capite dunque in quale fase creativa mi trovo. Non sono più libera come agli esordi. E solo il tempo rivelerà se questa condizione mi gioverà e quanto mi spingerà oltre il possibile.
Giugno è tornato dopo un anno di fulmini, giugno che parte ogni volta presto senza salutarmi. Per me è il mese degli impegni e degli esami, è la coda in cui inciampo, talvolta è l'annunciazione di un viaggio atteso. È la strada in bici tra i campi di girasole sul litorale, l'ansa del fiume tra i canneti, la foce salmastra, lo spettacolo delle nutrie che escono dai sassi sulla palude come castori enormi in cerca di cibo. È vento, bici, porto di mare.
Ognuno di noi è più ricco di quanto pensi. Ma ci abituano a prendere a prestito e a mendicare: ci avvezzano a servirci più dell'altrui che del nostro. In nessuna cosa l'uomo sa fermarsi al limite del proprio bisogno. (Saggi, Michel de Montaigne, Libro III, cap.XII)
Un anno fa .
Saint Tropez.
Luci e ombre,
la pioggia breve
il sole a tratti
luce che canta.
Per capire a che punto del grande libro ci troviamo, dovremmo imparare a leggere le pagine già scritte dai nostri padri e dalle nostre madri. Ogni nostro inizio è il seguito di quanto per noi è stato preparato pur se inconsapevolmente. Persino i desideri e i sogni dei figli sono il completamento di quelli dei loro avi. Il destino in parte è scritto da chi ci ha preceduto. È scritto col sangue e con la mancanza. Lo scopriamo dopo o non lo scopriamo affatto. Eppure rimaniamo soggetti o assoggettati al gioco della casualità. Quell'elemento imponderabile che fa saltare i conti e le equazioni, che si ribella alla statistica e che potrebbe salvarci o dannarci con la nostra stessa complicità.
1897. Oscar Wilde viene messo in prigione accusato del reato di omosessualità. Scrive una lettera al suo compagno, Lord Douglas; in apertura rivolgendosi a lui dice: "Non dubito che in questa lettera [...] vi sarà molto che ferirà nel vivo la tua vanità. In questo caso, leggi e rileggi questa lettera finché la tua vanità sarà morta del tutto. Se vi troverai in essa qualche cosa di cui ti riterrai accusato ingiustamente, ricorda che bisognerebbe essere grati per ogni colpa di cui si è accusati ingiustamente. Se vi sarà in essa un solo passo che porterà lacrime ai tuoi occhi, piangi, come piangiamo noi in carcere, dove per le lacrime non esiste distinzione tra il giorno e la notte. Sarà la sola cosa che potrà salvarti".
Oscar Wilde, De Profundis 🥰🥰
Leggiamo per trovare un significato che ci permetta di capire noi stessi e il mondo. Narriamo o seguiamo una narrazione per dare un senso alla realtà e alle azioni.
Mal di Spagna! Ricordando Madrid, El Rastro🎸
A un certo punto ti va di essere solamente te stessa.
Le nostre opere sono quello che rimane della nostra esperienza di vita. Quanto resta sulla pelle e negli occhi. Poche cose ma indelebili. A un certo punto quello che rimane come sensazione o ricordo visivo inizia a penetrare. La pelle lo assorbe, gli occhi lo introiettano. Solo a quel punto arriva dentro di te ed è materia, energia, segno per la tua opera, per quel che parla di te agli altri come se tu non fossi più te e l'altro fosse quel che sei tu.
Michela Murgia ancora una volta fa parlare di sé e come spesso accade divide il pubblico tra chi la sostiene e chi la critica aspramente. Avere il coraggio e la lucidità di parlare di morte imminente (forse) e di gestione della fase del trapasso è un argomento inedito, così come lei lo affronta, lei che soffre da anni e soltanto adesso esprime il suo punto di vista in modo tanto esplicito. Le sue parole non tradiscono sentimenti negativi né retorici e l'aver imparato a parlare del proprio male con apparente distacco è sicuramente il risultato di un lavoro su se stessa, visto che cretina lei non è, come ha ampliamente dimostrato nel corso della sua carriera di scrittrice. Michela Murgia ha parlato di accompagnamento alla morte in Accabadora nel 2009, quando la Tzia Bonaria Urrai entra nelle case dei morituri e, con il gesto amorevole di un'ultima madre, li conduce verso la fine. Lo ha raccontato nella sua essenzialità, che è pura realtà, con una laicità così limpida da fare bene e male nello stesso tempo. A chi accusa la scrittrice di egocentrismo io dico: pensate davvero che la Murgia abbia bisogno della ribalta? Quando avrete una risposta all'altezza delle sue dichiarazioni parlate pure. Altrimenti un sano silenzio non può che fare giustizia alla disparità tra chi sa entrare nella realtà di una situazione di questo tipo e chi slittando ci scivola sopra e ci rimane attaccato come un moscerino.
È uscito per Laterza "Dilaga ovunque", nuovo romanzo di Vanni Santoni. Ho intervistato l'autore per parlare dei temi del nuovo libro: la street art e il writing.
Buona lettura.
Intervista a Vanni Santoni – Sonia Ciuffetelli Vanni Santoni, parliamo del nuovo romanzo Dilaga ovunque uscito per Laterza: ritorna l’attenzione per le controculture, questa volta il tema è il mondo della street art e del writing. Dilaga...
Il testo poetico al centro. Una visione di poesia come paesaggio, come pluralità di voci. Finisce l'epoca delle personalità poetiche distinte e illuminate e lascia il posto, dagli anni Settanta a oggi, a una proteicità vocale, a un ecosistema della versificazione che Tommaso Di Dio ci fa conoscere grazie a questo nuovo libro.
Poesie dell’Italia contemporanea 1971-2021 a cura di Tommaso Di Dio [Esce oggi il volume Poesie dell’Italia contemporanea 1971-2021 (Il Saggiatore), un racconto, a cura di Tommaso Di Dio, per testi, paesaggi e approfondimenti di cinq…
Stiamo diventando superficie.
Ci trasformiamo in vetrine con un tocco.
In copertine, in inquadrature. In spot.
Siamo invasi dal troppo bello. Non da un eccesso di bellezza. Foto mirabili, colori con saturazioni perfette, inquadrature cinematografiche, tutto molto molto piacevole. Descrizioni accattivanti. Ma siamo sicuri che è quello di cui abbiamo bisogno? Difenderci dal finto bello non ci fa immergere forse nel senso di realtà? Ed entrare nella realtà non ci aiuta a capirla e a godere delle sue opportunità?
Finite le celebrazioni (retoriche) del 1° maggio, leggete Works di Vitaliano Trevisan con l'approccio di chi leggendo si sintonizza con la realtà e basta.
Paolo D'Achille, il nuovo presidente dell'Accademia della Crusca
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