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Accademia Online | Home 28/01/2021

Entro il 2030, prendendo a riferimento gli Stati Uniti, è stimato un incremento della domanda per le seguenti professioni:

Professioni tecnologiche e digitali +34%: ingegneri informatici, computer specialist.

Operatori della sanità +30%: dottori, infermieri, farmacisti, terapisti. Manager e dirigenti +15%. Professionisti specializzati + 11%: specialisti di business e finanza, avvocati e giudici, specialisti di matematica, scienziati e accademici. Insegnanti +9%: professori, assistenti, educatori, divulgatori. Creativi +8%: artisti, designer, intrattenitori, media worker.

Lavori fisici non prevedibili +6%: meccanici specializzati, primo soccorso, lavoratori dei campi, manutentori del settore trasporti.

Un calo della domanda, invece, per queste altre:

Lavori fisici prevedibili -31%: operai d’industria, lavapiatti, addetti alle pulizie, cuochi, meccanici generici. Impiegati negli uffici -20%: amministrativi, contabili, segreteria. Il lavoro sta dunque cambiando velocemente, spinto dall’ancora più rapido sviluppo tecnologico.

Tanti lavori «sicuri» potrebbero fare la fine del lampionaio e del centralinista, ORMAI DIMENTICATI. Il lavoro «sicuro» sta morendo...

Queste competenze sono il futuro 🌟 https://accademiaonline.online

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13/01/2021

Capire gli altri è la migliore fra le strategie di web marketing

Il compito di un buon venditore è quello di comprendere i bisogni dei potenziali clienti, entrando nella loro psiche e tentando di comprendere quali possano essere le loro emozioni quando si approcciano alla tipologia di prodotto o servizio che offri.

In linea di massima il modo migliore per creare empatia con chi fruisce dei tuoi contenuti è quello di mostraci naturali. Questa affermazione potrebbe sembrare banale ma in realtà è la chiave di volta del giusto approccio con gli utenti.

Anche se stai scrivendo un articolo, descrivendo un prodotto o un servizio sul web, devi comprendere che non ti trovi in una situazione molto differente dal proporre la tua merce in un negozio fisico. Pensa a quando vai a comprare la frutta e la verdura al mercato, è più facile che ti fermerai a comprare da un venditore taciturno e poco espansivo, oppure da un fruttivendolo simpatico, cortese che interagisce con te quando ti avvicini al banco?

La seconda opzione è quella che statisticamente funziona meglio. Ecco perché i commercianti dei mercati rionali sono sempre così loquaci, vista la grossa competitività dell’ambiente. Ovviamente se il fruttivendolo oltre a essere simpatico, ti consiglia anche la frutta migliore da vendere ed effettivamente ciò che dice poi corrisponde alla realità, allora il gioco è fatto. Diventerà sicuramente il tuo fruttivendolo di fiducia.

Creare una connessione con l’utente

Che tu voglia vendere i tuoi prodotti sul web o creare un grosso seguito di iscritti al tuo blog, devi essenzialmente creare una connessione con chi vista il tuo sito internet, considerandolo come un ospite che deve sentirsi a proprio agio.

Applicare l’empatia al web marketing è quindi una questione molto seria che spesso va affrontata con leggerezza. Lo so, potrà sembrarti un controsenso, ma ciò che voglio dire è che una delle prime cose da fare per essere empatici è scrollarsi di dosso la seriosità che spesso si crede sinonimo di affidabilità.

Un approccio troppo impostato sulla seriosità (da non confondere con la serietà) risulta pesante, e considerata la poca inclinazione alla lettura che oggi ha buona parte degli utenti, il tutto si traduce in un nulla di fatto. Il lettore si stanca e apre un altro sito oppure ristorna al suo social network.

Ma veniamo al dunque: come vendere online grazie all’empatia? Scopriamolo insieme.

Impara ad ascoltare

Fatti una domanda: chi sono i tuoi clienti o utenti? È chiaro che se vendi un prodotto o parli di determinati argomenti, avrai un target di riferimento. Del resto l’individuazione del target non è una delle fasi più importanti per impostare strategie di web marketing?

Ecco non pensare al tuo target come a una massa di zombie con la carta di credito in mano, pensa a loro come a una moltitudine di menti pensati che condividono delle caratteristiche comuni:

Sono esseri umani quindi sensibili alle emozioni come la simpatia, l’odio, la noia ecc.
Se fanno parte di un target vuol dire che hanno delle esigenze comuni che tu devi soddisfare.
Quindi, da ora, cerca di trarre delle informazioni quando per un motivo o per un altro ti confronti con i tuoi potenziali clienti, fai delle domande, chiedi la loro opinione e trai dalle loro risposte un profilo del tuo cliente tipo.

Non essere egocentrico

Non sei tu la star del blog. Non sei tu il centro dell’universo. Scrollati da dosso qualsiasi ambizione egocentrica, perché nel tuo sito sono gli utenti ad essere i veri protagonisti. Questo non significa sminuire te stesso, è chiaro che devi mettere te stesso e la tua personalità in quello che fai, ma nel campo del web marketing il “vestito” devi cucirlo attorno al cliente non su di te. Visto che è il cliente a pagare e a farti guadagnare.

Come fare per rendere felice il cliente e farlo sentire una star? Bene, prima di tutto non rompergli le b***e. Non spammare, neanche con “messaggi subliminali”. Fai in modo che la struttura del tuo sito web sia chiara, facile da usare. Scrivi i tuoi contenuti in modo rilassato, convincente ma non insistente.

Il contatto visivo è importante

Guarda negli occhi il tuo potenziale cliente
È chiaro che quando dico “guarda negli occhi” intendo metaforicamente, ma se ci pensi la vera connessione nella comunicazione umana si stabilisce quando due persone si guardano negli occhi (almeno nel mondo occidentale). Quando interagisci col cliente cerchi di stabilire una connessione parlandogli come fosse qualcuno che hai incontrato dal vivo e con cui stai stringendo una forma di legame.

Cerca di scoprire quali sono le sue esigenze specifiche e cogli ogni segnale e dettaglio che ti permetta di infrangere il muro dell’iniziale imbarazzo. Dai al cliente quello che vuole ma senza essere servile. Fagli capire che anche se ovviamente il tuo fine ultimo è la vendita, ti interessi anche ai suoi bisogni e soprattutto tieni molto alla sua opinione.

Se per esempio sei un webmaster e un potenziale cliente ti contatta per la creazione di un sito internet sui carlini perché ha un allevamento di questi cani, cogli l’occasione per dirgli quanto ti stanno simpatici i carlini e che magari qualcuno di tua conoscenza ne ha uno e che spesso ci giochi e lo trovi adorabile.

Crea una connessione. Questo è il segreto dell’empatia, uno degli strumenti più potenti per comprendere come vendere online.

Conclusioni sull’empatia nelle tecniche di vendita

Il web marketing è una materia in continua evoluzione, e spesso le tecniche di vendita cambiano anche in modo molto repentino. È per questo che non è facile comprendere come vendere online. Tuttavia alcuni capisaldi restano sempre gli stessi, e l’empatia col cliente è uno di questi. Il motivo dell’immutata validità di questo aspetto del marketing è il fatto che le emozioni umane non si modificano in base al cambiamento della tecnologia.

Il comportamento umano è frutto di un lungo processo evolutivo e le emozioni sono insite nel nostro codice genetico e in quanto animali sociali, nonostante l’evoluzione delle telecomunicazioni, quello che cerchiamo è sempre qualcosa che ci faccia emozionare. L’empatia e il marketing sono strettamente correlati e forse quest’ultimo potrebbe addirittura non essere mai esistito senza la “forza motrice” data dall’empatia.

Quindi se sei arrivato fino a qui, forse quello che ho detto sull’empatia è vero? Magari rispondi nei commenti e fammi sapere che ne pensi.

Sei d’accordo sul fatto che l’empatia sia una delle migliori tecniche di vendita?

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16/12/2020

Se c’è una cosa che tutti devono aver imparato da questo lockdown è che la digitalizzazione del proprio business e del proprio brand non è una scelta, ma una caratteristica igienica della propria attività.

Dominio ergo sum!

La base di partenza è il dominio. Non importa se .it .com .org o .info. Se un prodotto non è presente nel web non esiste. Inutile utilizzare troppi giri di parole. Si può parlare fino all’esaurimento di artigianalità, qualità manifatturiera, o addirittura innovazione della tua attività, ma senza il dominio internet, nessun prodotto può avere una lunga vita. Perché? Perché non avrebbe una casa. Nella propria casa digitale il prodotto o il servizio cresce. Diventa forte. Ha modo di farsi conoscere, indipendentemente dalla distanza di chi lo cerca e l’osserva.

Sul web il brand ha la possibilità di comunicare la propria identità in una dimensione senza tempo e senza luogo; quindi eterna, almeno fino a quando regge il server. Può dialogare con i suoi fan. Può confrontarsi. Può riscattare dal web tante importantissime informazioni a costo zero. Ma deve avere il proprio sito Internet. Un’affermazione non scontata. Secondo i dati forniti dal Digital Economy And Society Index (DESI), l’Italia presenta tra i più bassi dati di utilizzo e accesso a servizi digitali e web in Europa.

Questa è una nuova forma di povertà. Una sorta di indigenza digitale che aggrava l’isolamento locale e internazionale delle nostre imprese. Avere una rete internet potente, a casa come in azienda, non serve solo per scaricare l’ultima serie televisiva We Are Who We Are di Guadagnino in onda su Sky. La preoccupazione di non avere una banda sicura e potente dovrebbe essere la stessa che vi attanaglia quando vi trovate in autostrada, in riserva, in un giorno in cui i benzinai sono in sciopero.

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15/12/2020

Potresti vendere anche diamanti al prezzo di caramelle, ma per avere più iscritti alla tua newsletter dovrai fare attenzione ad alcuni dettagli che son sicuro non avrai mai considerato.

Quali sono?

Non te li dico subito, perché non capiresti. Infatti ce li hai sotto agli occhi da sempre: i segreti del successo della tua mailing list son gli stessi meccanismi che funzionano per te quando ti iscrivi o meno alle newsletter degli altri.

Ti racconto una breve storia per farti capire di cosa stiamo parlando, poi ti rivelerò 3 segreti per aumentare gli iscritti alla tua newsletter e iniziare a guadagnare online con il tuo blog.

Dicevo: scrivevo quel bellissimo articolo mentre alla tv guardavo una famosa trasmissione italiana di cucina. Il cibo è il punto debole per ogni italiano all’estero…

I contendenti si sfidavano sulla ricetta della pastiera napoletana gluten free: come fare a renderla gustosa senza l’ingrediente principale, il grano cotto? Un dilemma.

Ovviamente sul più bello, mentre un concorrente sembrava aver raggiunto la perfezione, arriva la pubblicità.

Smetto di scrivere. La mia attenzione viene rapita dall’attesa del verdetto e la spiegazione della ricetta perfetta.

Ecco cosa succede a distrarsi mentre si scrive: mi arriva Banderas, vestito da contadinello e parla con una gallina mentre fanno colazione insieme. Uno spot ormai famosissimo.

Capisco che è meglio spegnere la tv e rimettermi a scrivere.

Fine.

Qual è la morale della favola?

Non ho mai conosciuto la ricetta perfetta dei pancakes senza glutine. Ma non solo.

Ho preso spunto da quella pubblicità per scrivere l’articolo. Ma non solo.

La mattina dopo mi son trovato nei panni di Banderas.

Non facevo colazione con una gallina e non ho ancora imparato bene a comunicare con loro, ma stavo inzuppando nel latte gli stessi biscotti della pubblicità.

Solo se ti conoscono si iscrivono alla tua mailing list
La pubblicità aveva vinto. Per farla breve quel giorno ho lavorato fino a tardi e la mattina dopo non ho avuto il tempo nemmeno di farmi la barba, figuriamoci di cucinare i pancakes. Allora ho aperto la dispensa e… tadaa! Eccoli lì i biscotti fatti con le mani del buon Antonio.

Questo aneddoto ti insegna il primo segreto per aumentare gli iscritti alla newsletter. Per fare in modo che il tuo traffico sul sito si trasformi in lead generation, dovrai fare affidamento sul modulo opt-in che hai inserito alla fine degli articoli e in altre pagine del tuo blog.

L’hai fatto, vero? Hai inserito un modulo di optin qua e là? Un antico detto nepalese recita “prima di dire che qualcosa non funziona, meglio accertarsi che il cavo sia collegato”...
..o forse me lo diceva mio cugino? Mah, fa lo stesso.

Authority: Il segreto per aumentare gli iscritti alla mailing list del proprio blog e iniziare a guadagnare
Lo sai, ce l’hai ogni giorno davanti agli occhi, ma non ci pensi. Magari ti mangi proprio i biscotti della pubblicità, ma non sai perché questa funziona e non applichi gli stessi trucchi al tuo lavoro.

Lo stesso vale per te, ma al contrario. Nessuno ti conosce, quindi nessuno ti segue e non riesci a vendere nulla. Aver creato un sito, per quanto possa essere ben fatto, è solo la punta di un iceberg che può far affondare il tuo business se non fai emergere la parte sommersa. Non far sapere chi sei potrebbe essere un errore titanico!

Errore titanico: se la tua authority rimane sommersa, il tuo business potrebbe affondare!

Secondo Robert Cialdini, il guru mondiale della psicologia della persuasione e autore di vari best seller, tra i quali proprio “Le armi della persuasione” il principio di autorità è una delle 6 regole fondamentali della persuasione.

Ho ripetuto volutamente “persuasione” più volte, perché è proprio quello che dovrai fare tu. Se nessuno si iscrive alla tua newsletter è proprio perché tu stesso non sei nessuno per loro e dovrai ribadire più volte la tua autorevolezza per convincere gli utenti a fidarsi di te.

Scusa la franchezza, ma anche se al liceo eri il più popolare, sul web potresti essere ancora un benemerito ignoto e le persone tendono a non accettare le caramelle dagli sconosciuti, nemmeno se vengono presentate come diamanti.

Le asserzioni sostenute da un personaggio illustre, da una figura che evoca autorevolezza e che rappresenta una forma di autorità nel suo settore o in generale, aumentano il valore persuasivo grazie alla trasmissione delle caratteristiche del testimonial a quelle del prodotto.

Ho comprato quei biscotti perché inconsciamente ho pensato qualcosa come “se li sponsorizza quel figo di Banderas, allora comprandoli diventerò come lui”.

È ovvio che comprare i biscotti non mi farà diventare come Banderas, ma la nostra mente funziona secondo euristiche, scorciatoie del pensiero inconsce. Queste sono più veloci del ragionamento consapevole e ci permettono di non dedicare troppa attenzione ai piccoli dettagli.

Così possiamo fare la spesa senza sprecare troppe energie mentali, fidandoci delle impressioni inconsce registrate nel tempo grazie alle abitudini.

Persuasione, persuasione, persuasione: la pubblicità si ripete così tante volte per essere registrata nella tua mente come un’abitudine e poter funzionare in automatico.

Ma come si diventa un’autorità per aumentare gli iscritti alla newsletter e vendere?

Quello che devi fare è accrescere la tua autorevolezza, devi diventare un’autorità nel settore, essere univocamente riconosciuto come un esperto del tuo campo e per farlo dovrai insistere e ripetere chi sei, farti vedere.

Non basta essere un esperto ed essere originale, per diventare un’autorità dovrai acquisire visibilità!

Sul web tutto deve accadere molto rapidamente, nel giro di pochi secondi, altrimenti è tutto tempo perso.

L’utente che arriva sul tuo sito, prima di acquistare il tuo infoprodotto o qualsiasi cosa tu venda, vuole e deve fidarsi di te e per questo vuole e deve conoscerti, sapere chi sei.

Nella realtà sono le caratteristiche reali a definire l’autorità del venditore. Per scegliere un ristorante ad esempio, non potendo assaggiare in anticipo le pietanze, ci si basa molto sulla posizione, sull’arredamento e sull’atteggiamento del personale.

Un cuoco che si infila le dita nel naso mentre recita il menù del giorno, non ti farà pensare al ristorante più raffinato.

Aumenta la visibilità e aumenterai anche la fiducia.

Ma sul web è diverso. Lì devi farti le ossa a suon di visibilità. Se fino a ieri non eri presente su nessun social e non avevi mai scritto su un blog, oggi sarà difficile conquistare la fiducia dei tuoi visitatori e aumentare gli iscritti alla tua newsletter.

Una volta vista la tua landing page o letto un tuo articolo, l’utente medio si chiederà: “e questo chi è?”. A questo serve la pagina “chi sono”, certo, ma tutti sanno che la “carta” si lascia scrivere e tutti cercheranno il tuo nome su Google. Se trovano poche informazioni autorevoli su di te, verrai dimenticato, o peggio, snobbato.

Prima che ti prenda lo sconforto, leggi questi 3 trucchi per aumentare gli iscritti alla tua mailing list e iniziare a vendere.

1. Partiamo proprio dall’authority.

Come hai capito dovrai farti vedere sul web. Il tuo nome dovrà evocare l’autorità del settore di cui ti occupi e nient’altro. Per farlo dovrai armarti di pazienza e scrivere commenti sui blog, social media guest post, ma sarà molto utile provare a scrivere sui blog di riferimento, farti intervistare e cercare di ottenere feedback positivi e visibili offrendo qualche prestazione senza compenso. Il modo migliore per acquisire autorevolezza senza spendere una lira è diventare il guru delle risposte di un forum. Provaci e vedrai! Ci vorrà un po’ di tempo, ma se risponderai ai bisogni delle persone, aiutandole gratuitamente, ti riconosceranno come un leader!

2. Persuasione, persuasione, persuasione.

Come ti ho già detto, per convincere le persone a comprare, non basta dire chi sei, dovranno sentirselo ripetere più volte! Anche le migliori marche continuano a ribadire la loro autorevolezza: non dovrai fermarti mai, ma scrivere con una cadenza regolare e creare un’abitudine, sia con il tuo blog che con i guest post!
Basta così? Certo che no, non prendiamoci in giro, avere successo non è un gioco da ragazzi e farsi un nome è un lavoro a tempo pieno, un progetto a lungo termine.

Due trucchi non bastano, infatti te ne avevo promessi 3.

Se vuoi conoscere il terzo trucco per aumentare il traffico sul tuo sito e aumentare gli iscritti alla mailing list, iscriviti alla mia Newsletter! 😃

fai-crescere-la-newsletter

Vabbè, dai, te lo dirò lo stesso:

3. Il terzo trucco è la perseveranza.

Chi la dura la vince: un leader, un esperto, non si arrende davanti alle prime difficoltà. Per catturare la fiducia degli utenti, dovrai insistere e avere pazienza.

Quindi non mollare: alza il.... e mettiti al lavoro!

Prima però condividi il tuo pensiero: qual è il problema con il quale ti stai scontrando riguardo la crescita della tua newsletter?

09/12/2020

Payoff nel marketing, hai creato il tuo slogan?

Sviluppare e comunicare l’identità della propria azienda è una fase creativa delicata, fondamentale per diventare riconoscibili agli occhi dei potenziali clienti.

Dal punto di vista grafico il fulcro di questo processo è rappresentato dal logo, mentre per quanto riguarda l’aspetto comunicativo è legato al cosiddetto payoff (chiamato anche slogan o tagline. Ti spiegherò il perché più avanti)

Qui, adesso e ora, cercherò di svelarti quali siano le strategie giuste per creare uno slogan di successo.

Partiamo dall’inizio. Chiedo scusa in anticipo ma una definizione è d’obbligo.

Nel mondo del web, tanti aspetti del buon vecchio marketing hanno improvvisamente cambiato nome e ci siamo ritrovati circondati dai vari branding, naming, reputation, SEO oriented…

Quindi voglio incominciare rispondendo a questa domanda:

Che cos’è un pay off?

Esistono molte definizioni che lo descrivono, ma quella che reputo sia la migliore è, come spesso accade, la più semplice.

Il pay-off è il motto di un’azienda, in pratica è quella frasetta che spesso trovi scritta sotto il logo. È una tecnica di marketing che ha origini lontane nel tempo e proprio per la sua longevità possiamo tranquillamente classificarla come uno degli elementi più efficaci e importanti per creare l’immagine aziendale.

Il suo scopo è quello di trasmettere e far ricordare ai clienti la filosofia e lo spirito di un brand. Il tutto utilizzando poche e sintetiche parole.

Per scacciare gli ultimi dubbi su cosa sia uno slogan efficace faccio qualche esempio famoso, che di sicuro conoscerai.

Esempi di Pay off conosciuti
Adidas

“Impossible is nothing”

Nokia

“Conneting people”

Scavolini

“La più amata dagli italiani”

Barilla

“Dove c’è Barilla c’è casa”

Potrei andare avanti all’infinito. Queste rinomate tagline sono ben radicate nelle nostre menti e sono frasi che balzano subito in bocca quando pensiamo al nome delle aziende che rappresentano. La caratteristica principale di una tagline di successo risiede nella semplicità e nell’immediatezza con cui viene ricordata.

A questo punto fermiamoci un istante per rispondere ad un’altra semplice ma interessante domanda:

Perché il Pay-off è così importante?
Molti esperti di marketing - o presunti tali - lo definiscono il biglietto da visita di un’azienda. Io preferisco vederlo come il certificato di fabbrica.

Il pay-off deve descrivere appieno e in modo sintetico (meglio se anche originale e accattivante) l’identità aziendale. Non solo crea la riconoscibilità, importantissima per distinguersi dai competitors, ma nel tempo instaura un rapporto di fiducia con il cliente. Se sviluppato nei modi giusti, tocca gli aspetti emozionali che determinano le scelte di consumo; ecco il suo vero potere!

La sua peculiarità principale è essere duraturo nel tempo. Il pay off di un’azienda deve essere sempre lo stesso e possibilmente, ad eccezione di restyling aziendali, non cambiare mai. Deve tassativamente essere associato al nome, lo ripeto, sempre: nel logo e ogni volta che viene pronunciato o scritto.

Ora rispondi sinceramente alla prossima domanda.

Quante volte tra le corsie del supermercato, hai preferito mettere nel carrello la famigliare e rassicurante confezione blu della pasta Barilla?

Perché in mezzo a tanta scelta quasi tutti compriamo proprio questa specifica marca?

La verità è che ci sentiamo sicuri del prodotto, sappiamo che sarà bello la sera sedersi a tavola con i nostri cari davanti a un piatto di pasta al pomodoro con una fogliolina di basilico. Ma soprattutto perché… dove c’è Barilla c’è casa.

La potenzialità che un payoff vincente può avere è tranquillamente riassumibile con questo ipotetico episodio che ti ho descritto.

Un po' di psicologia dietro gli slogan
Adesso mi faccio un po’ noioso, ma solo per poco, promesso.

Le parole in realtà non sono altro che dei segni, ovvero simboli, che rappresentano uno o più significati. Quindi ogni volta che pronunciamo o scriviamo una parola, in realtà non facciamo altro che trasmettere una serie di significati. Con questo anche tutte le emozioni che di riflesso sono ad essi legati.

Ciò significa che l’efficacia del messaggio che vogliamo trasmettere dipende strettamente dai significati dell’insieme delle parole che abbiamo scelto.

Detto questo, gli elementi che bisogna tenere in considerazione quando ci accingiamo a creare il pay off della nostra azienda sono diversi. Anche se farai fatica a crederci, la parte più complicata è definire in modo chiaro, prima di tutto a noi stessi qual è identità aziendale.

Prendi un foglio di carta e rappresenta con un disegno la filosofia e lo spirito del marchio. Scrivere un pay-off non è altro che il tuo disegno tradotto in parole.

Procediamo con ordine.

Abbiamo detto che per prima cosa bisogna avere chiara l’immagine della nostra azienda. Per farlo è utile rispondere ad alcune domande di base. Può sembrare scontato o banale ma ti assicuro che questo metodo aiuta molto.

Le domande sono:

Di cosa si occupa la mia azienda?
In che modo lavora?
Quali obiettivi si pone?
Cosa la differenzia dalle altre?
Quale è il punto di forza?
Le cinque risposte daranno i contenuti principali sui quali basare il messaggio che si vuole comunicare ai clienti.

Una volta completato questo passaggio, che non è da sottovalutare, si passa alla fase creativa.

Come essere creativi col pay off
I punti da tenere sempre a mente quando si scrive un pay off si possono riassumere in 6 qualità principali. Assicurarsi che comprenda tutte significa aumentare di molto la potenziale efficacia del messaggio e rafforzare il legame che lo tiene saldamente ancorato al nome dell’azienda.

Creare payoff creativi: segui questi consigli per il tuo

Vediamole:

Sincerità:

Il miglior modo per creare un messaggio di successo è sempre dire la verità. Non perderti nel formulare concetti che possano avere appeal; crea quelli che in realtà ti appartengono.

Emozione:

Pensa a quello che più ti emoziona del tuo lavoro e della vita della tua azienda. Il grande pubblico è fortemente empatico e sarà quindi maggiormente toccato dalla genuinità delle tue emozioni perché ci si potrà riconoscere, le percepirà più facilmente come proprie.

Sintesi:

Il pay off deve essere breve e facilmente memorizzabile, non usare mai più di qualche parola, meglio se non si supera le 5/6. Frasi troppo lunghe non hanno davvero motivo d’esistere.

Semplicità:

Utilizza concetti non complessi, preferibilmente universali, perché si radicheranno meglio e torneranno alla mente in modo più veloce se richiamati dal logo, da simboli o da prodotti simili.

Sonorità:

È importante scegliere parole che siano facili da pronunciare e che non facciano aggrovigliare la lingua di chi le pronuncia! Quindi leggi ad alta voce gli slogan che hai creato prima di individuare quello definitivo, scegli la sonorità migliore: anche l’orecchio vuole la sua parte!

Originalità:

Sembra scontato, ma evita di percorrere strade già intraprese da altri: i payoff di successo sono duraturi e difficilmente vengono dimenticati. Scopiazzare o anche inspirarsi ad una formula già utilizzata da altri potrebbe ottenere risultati incredibilmente negativi per la tua identità aziendale. Non inciampare in questo errore e ricordatevi sempre che i consumatori hanno un’ottima memoria!

Alcune considerazioni

Se seguirai queste indicazioni, impegnandoti affondo, otterrai di sicuro dei buoni risultati che saranno fortemente rappresentativi della tua azienda o del tuo business.

Non arrenderti davanti alle prime difficoltà, creare una tagline efficace non è cosa da poco! Non scoraggiarti perché nessuno meglio di te conosce la tua azienda!

[parentesi]

Per te che non vedi l’ora di cimentarsi nell’impresa di creare un pay off accattivante per la tua azienda, voglio dedicare un ultimo consiglio: scrivi, appunta, registra, insomma non lasciarti scappare nessuna idea o pensiero che ti venga in mente.

La creatività, anche se è un vero e proprio lavoro, purtroppo non segue regole od orari, non si può controllare o accendere e spegnere. Sii sempre pronto a prendere nota di ogni intuizione. Infine non essere frettoloso.

È buona cosa lasciare fermentare le idee creative e distrarsi, in modo da poterle analizzare successivamente con uno sguardo più distaccato e meno condizionato.

Insomma, scrivere un pay off efficace e funzionale è sicuramente difficile ma non impossibile, in fondo basta trovare le parole giuste!

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28/11/2020

Fai Marketing, ma IGNORI questa verità fondamentale?

Cosa spinge un consumatore a fare la scelta che ha fatto?
Cosa fa scegliere un prodotto anziché un altro? Cosa pensa veramente chi sta per fare un acquisto?

ABBIAMO TRE CERVELLI [si lo so molti non ne hanno nemmeno uno..]

MA...SOLO UNO DECIDE!

CERVELLO RAZIONALE [Pensa ed elabora i dati]
CERVELLO LIMBICO [Emozioni Relazioni, Fiducia, Curiosità, Storie]
CERVELLO RETTILE [Tutto o niente, Attacco o fuga Competizione, Egocentrismo] “ E' QUELLO CHE DECIDE”

Le persone prendono le loro decisioni in modo emotivo ed istintivo e poi le giustificano razionalmente.
Le emozioni sono processate e trattate dal Cervello Limbico e la decisione finale è presa dal Cervello Rettiliano.

20/11/2020

Brand e digitale: non basta essere su internet.
Essere su internet è ancora un valore aggiunto?

La risposta, lapalissiana, è ovviamente sì. Ma essere su internet è come avere un negozio su una bella strada. Avere anche a disposizione un certo passaggio di persone che si fermano di loro volontà ad ammirare le vetrine. Ma senza poter entrare.

Se le persone non entrano, non possono chiedere informazioni. Non possono risolvere i propri dubbi o timori. Non hanno la possibilità di apprezzare. E non possono nemmeno acquistare. L’aspetto fondamentale da tenere sempre in bella vista è dotarsi di parametri utili per valutare queste nuove presenze digitali sotto un profilo qualitativo e di raggiungimento di alcuni obiettivi di senso.

Avere le idee chiare è tutto. Ogni azione. Ogni caloria impiegata. Ogni minuto investito deve essere parametrato a un perché. Oggi le persone amano fare acquisti online. Oltre il 75% delle persone fa acquisti online almeno una volta al mese. Ma non basta più creare una vetrina di vendita per poter dire di essere su internet e vendere online. Oggi, ad esempio, i costi di spedizione elevati sono il motivo numero uno per l’abbandono del carrello.

Tanto è vero che Amazon con le consegne gratuite di Amazon Prime è diventata la prima App di shopping online mobile. Bisogna mettersi in testa che il cliente che acquista online è una persona, proprio come quella che entra in negozio. Non è una sequenza di zero e uno come un computer. In più lui non ha modo di guardarci negli occhi e porci in seduta stante delle domande.

Ha una taglia più grande? Posso pagare con PayPal? Dopo quanto tempo posso restituire la merce? Tutto questo per dire che se i tassi di conversione del nostro e-commerce sono bassi può significare una di queste cose:

1. non conosciamo a fondo il nostro cliente;
2. la nostra presenza sui social non è abbastanza forte.

È importante che tu lo sappia perché il 43% degli acquirenti globali ricerca prodotti online tramite i social network. A proposito, sai cosa sono i tassi di conversione?

Se hai qualche dubbio o curiosità su come dare un boost al tuo e-commerce, noi ci siamo. Accademia Online è sempre disponibile a una sana chiacchierata..

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