il_wilhelm_meister
L'obbiettivo di questo profilo è promuovere la divulgazione storica attraverso la pubblicazione di
Supremo, 4 novembre 1918, ore 12; Bollettino di guerra n. 1268 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.”
Roma. È una sera calda e ventosa quella del 18 luglio 64 d.C., la quale avvolge la città di Roma.
Un incendio scoppia nella zona del Circo Massimo e per nove giorni, la capitale del mondo romano brucierà lasciandosi dietro solo morte, cenere e distruzione.
Anne Bonny, la donna pirata.
L'attentato di Sarajevo.
"Non occorre che un uomo sappia cosa avverrà alla fine del giorno dopo, è sufficiente che il giorno finisca e la conclusione sarà nota; se ci rincontreremo allora sorrideremo, sennò sarà stato lo stesso un bell'addio".
- Gaio Giulio Cesare.
"Fin dall'infanzia emersero in lui le qualità del corpo e dello spirito che si svilupparono progressivamente con il passare degli anni: una bellezza incomparabile in cui vi era maestà non meno che grazia, un vigore estremo, nonostante la statura non molto alta e il ventre un poco prominente, una memoria straordinaria, una particolare inclinazione a tutte le arti militari e civili. Era abilissimo nell'uso delle armi e nel cavalcare, capace di tenere discorsi e comporre versi, sia in greco, sia in latino, con una facilità che arrivava fino all'improvvisazione; non era inesperto nemmeno di musica, perchè cantava e sonava la lira in maniera gradevole e secondo le regole della tecnica. Sono venuto a sapere che aveva anche l'abitudine di stenografare con estrema rapidità, giacchè si divertiva a competere con i suoi segretari e a imitare tutte le scritture che vedeva, ciò che gli faceva dire spesso che: avrebbe potuto essere un ottimo falsario?."
Svetonio - Vita dei Cesari, Libro VIII, 3.
Leonida e i prodi 300 spartani.
#300
Accade oggi, il 2 luglio 1798 le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte, conquistano la città di Alessandria d'Egitto.
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Durante la notte, 5000 uomini furono fatti sbarcare nell'ansa di Marabut, a 13, chilometri dalla città.
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Napoleone, una volta verificato il cattivo stato delle mura cittadine, ordinò di assaltare la città senza attendere l'appoggio dell'artiglieria francese conquistandola facilmente.
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Settimio Severo
La Battaglia di Leuttra e la fine dell'egemonia spartana.
Nonostante la vittoria nella guerra del Peloponneso contro Atene, l'egemonia di Sparta non riuscì a reggere a lungo. In seguito alla pace del Re del 386 a.C., la quale fu un momento umiliante dei Greci e il punto più alto dell'influenza persiana sulle cose di Grecia, Tebe subì l'intromissione di un contingente spartano in città al comando di Febida, i quali occupando l'acropoli. Dopo dieci anni di governo oligarchico, degli esuli tebani riconquistarono la città cacciando la guarigione spartana.
Le due figure di spicco del momento nell'orbita tebana erano Pelopida ed Epaminonda; il primo prese parte alla ribellione precedente contro gli spartani, il secondo invece era un eccellente comandante militare molto acculturato.
Tebe dunque, pretese di rappresentare la confederazione beotica, andando in contrasto con gli accordi della Pace del Re.
Ciò porto allo scontro decisivo e all'intervento dell'esercito spartano guidato dal re Cleombroto, il quale giunse in Beozia. A Leuttra si consumó lo scontro fra Cleombroto e l'esercizio confederato guidato da Epaminonda. Le innovazioni militari portate da Epaminonda rivoluzionarono il modo di combattere della falange oplitica, facendola disporre su 50 linee, invece delle tradizioni 8, schierandole in obliquo. Gli opliti spartani, per la prima volta nella loro storia, vennero sconfitti in battaglia, spalancando le porte alla nuova, seppur breve, egemonia tebana, e ad un nuovo modo di fare la guerra.
#300
Cipselo, il tiranno e la sua leggenda.
Secondo la leggenda, una donna, appartenente al potente clan aristocratico dei Bacchiadi, la quale era zoppa e che nessuno dei parenti voleva sposare, si legò ad uno straniero di origine tessala. L'oracolo di Delfi predisse che il figlio nato dalla loro unione avrebbe governato Corinto.
Venuti a sapere dell'oracolo, i Bacchiadi cercarono il bambino per eliminarlo, ma la prima volta i sicari inviati per il compito furono bloccati da un disarmante sorriso del neonato. Al secondo tentativo di uccisione invece, sua madre riuscì a nasconderlo in una cesta.
Cipselo, così si chiamava il bambino, crebbe e una volta adulto si impadronì del potere a Corinto uccidendo molti dei Bacchiadi e costringendone altrettanti all'esilio.
Il suo regno durò trent'anni e alla sua morte il potere passò a suo figlio Periandro e in seguito a suo nipote Psammerito.
L'imperatrice Cixi.
Fonte: FOCUS STORIA N°176
10 maggio 1796, Napoleone e l'armata d'Italia sconfisse la retroguardia austriaca comandata dal generale Karl Philips Sebottendorf, in quella che verrà ricordata come la battaglia di Lodi. Cinque giorni dopo la battaglia Napoleone fece il suo ingresso a Milano.
"Il nono giorno prima delle calende di febbraio, verso la settima ora, poichè esitava a lasciare il suo posto per andare a mangiare, in quanto il suo stomaco era ancora appesantito dal pasto del giorno precedente, alcuni amici, con i loro consigli, gli fecero prendere la decisione di uscire. In un ridotto, per il quale doveva passare, si stavano preparando alcuni ragazzi nobili che erano stati fatti ve**re dall'Asia per esibirsi sulla scena. Egli si fermo per vederli e per incoraggiarli e se il capo della compagnia non si fosse lamentato di aver freddo sarebbe tornato indietro e li avrebbe fatti esibire subito. A questo punto si hanno due versioni. Secondo alcuni, mentre egli si intratteneva con questi ragazzi, Cherea lo ferì gravemente al collo, colpendolo alle spalle con il taglio della spada e gridando: "Fa' questo!? poi il tribuno Cornelio Sabino, un altro congiurato, assalendolo di fronte, gli trafisse il petto; secondo altri Sabino, fatta allontanare la folla dei centurioni che erano al corrente del complotto, domandò a Caligola la parola d'ordine, secondo l'usanza militare, e questi rispose "Giove"; allora Cherea gridò: "Prendilo per valido" e mentre l'imperatore si voltava verso di lui, con un colpo gli fracassò la mascella. Steso per terra, le membra raccolte su se stesso, egli continuava a gridare che viveva ancora, ma gli altri congiurati lo finirono con trenta colpi, giacché il grido di tutti era: "Insisti". Alcuni gli immersero il ferro anche negli organi genitali. Al primo tumulto, accorsero in suo aiuto i portatori della lettiga, armati di bastoni, poi i Germani della sua guardia che uccisero alcuni dei suoi assassini e anche qualche senatore estraneo al delitto."
-Svetonio, Vita dei Cesari, Caligola, 58.
Villa della Regina, Torino.
La villa seicentesca è stata per secoli la residenza di molte sovrane sabaude.
Progettata intorno al 1615 per volere del cardinale Maurizio di Savoia dall'architetto Ascanio Vitozzi.
Il primo nome fu "Villa di Ludovica" all'interno della quale andrà ad abitare Ludovica di Savoia, futura moglie di Maurizio di Savoia.
La villa era solita ospitare riunioni di intellettuali e accademici dove nei suoi salotti si discuteva di arte, cultura, fisolofia e matematica.
Nel 1692 divenne la residenza di Anna Maria di Orléans per seguire l'educazione dei figli.
Nel 1868 Vittorio Emanuele II la donò all'Istituto per le Figlie dei Militari.
Durante la Seconda Guerra Mondiale subì pesanti bombardamenti e solo nel 1994 ebbero inizio i lavori di restauro e recupero dell'edificio.
23 aprile 1616, a Madrid muore Miguel de Cervantes Saavedra, autore del romanzo "Don Chisciotte della Mancia". Il suo lavoro ha influenzato la letteratura sp****la al punto tale che lo spagnolo è considerato "la lingua di Cervantes".
****la
Roma, città fortunata, invincibile e eterna.
(Tito Livio)
Buon compleanno Roma ❤️🏛️
"Sotto er cielo de Roma"
I mercanti dell'Impero Romano.
Fonte: Le vie della seta / Xinru Liu, Lynda Morene Shaffer.
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CURIOSITÀ SU GIULIO CESARE
Il 16 marzo 37 d.C. muore il secondo Imperatore di Roma ed oggi ho avuto l'opportunità di visitare i Musei Vaticani ed ammirare la sua splendida statua.
Tiberio è uno dei miei imperatori preferiti, troppo a lungo calunniato dalla storia, mentre secondo gli storici moderni, fu uno dei migliori che Roma abbia mai avuto.
Gli antichi Romani e le venationes.
I cosacchi