Militari sulle orme di San Longino

Militari sulle orme di San Longino

Questa pagina darà visibilità a fatti e notizie che rievocano le gesta eroiche di San Longino, oppure ne richiederebbero l’emulazione.

27/06/2024
27/06/2024
Photos from Militari sulle orme di San Longino's post 25/06/2024

La storia di Antonio Attianese, Ranger, padre e marito. https://www.carlochiariglione.com/2017/02/21/antonio-attianese-ranger-padre-e-marito-usato-e-poi-abbandonato-dallo-stato-io-so-e-ho-le-prove/

- di Daniele Cossu, Giorgia Guglielmino, Carlo Chiariglione.

10/05/2024
04/05/2024

L’ABBAIARE DELLA NATO
Prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia “la Nato ha fatto tre gigantesche esercitazioni militari con scenari di guerra in Ucraina. Ne ha fatto una nel giugno 2021, che si chiama “Brezza Marina”, una nel settembre 2021, si chiama “Tridente Rapido” ed una nel luglio 2021, si chiama “Tre Spade”.
Quando hanno fatto l’esercitazione nel settembre 2021, Putin stava sparando su delle navi NATO e ha detto 'fermatevi, perché state portando questa situazione ad un punto di collasso”. (Prof. Orsini, Luiss).
Fonte: https://www.la7.it/piazzapulita/video/ucraina-il-prof-orsini-avverte-sta-per-scoppiare-unaltra-guerra-in-georgia-10-03-2022-428140

“Il Ministero degli Esteri russo ha espresso preoccupazione per la presenza nel Mar Nero dell’incrociatore lanciamissili americano USS Monterey, che prenderà parte nei prossimi giorni all’operazione Brezza marina 2011, una serie di manovre militari congiunte tra NATO e Ucraina tenute a poche decine di miglia dalle coste russe.
Nella nota emanata questa mattina, la Russia ha evidenziato in maniera molto dura come “la presenza di infrastutture belliche americane in prossimità dei suoi confini potrà essere considerata come una minaccia alla sicurezza nazionale”.”
Fonte: https://ostpolitik.wordpress.com/2011/06/12/manovre-usa-sul-mar-nero-mosca-protesta/amp/

“Lo scopo dichiarato dell'esercitazione è quello di testare la capacità di interazione tra le unità di una brigata di terra meccanizzata. In particolare, è necessario elaborare gli elementi di un'operazione tattica offensiva con il supporto dell'artiglieria. (...) Le attività di comando e personale dureranno fino al 1 ottobre, sono organizzate sotto gli auspici del cosiddetto Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza, schierato sulle terre dell'ex campo di addestramento sovietico nel distretto di Yavorivsky nella regione di Leopoli. (...) Secondo il comandante in capo ucraino, queste manovre sono "una risposta a Mosca e Minsk alle esercitazioni Zapad-2021, nonché a tutte le possibili minacce di "invasione su larga scala dalla Russia".”
Fonte: https://it.topwar.ru/187291-v-otvet-moskve-i-minsku-na-ukraine-nachalis-voennye-uchenija-rapid-trident-2021.html

“Ucraina, Usa, Polonia e Lituania da lunedì impegnate in esercitazioni esercitazioni militari congiunte a cui parteciperanno oltre 1.200 soldati e nelle quali saranno impiegati oltre 200 mezzi bellici. Mosca ovviamente non gradisce la quasi parata ai suoi confini. (...) «Operazioni di difesa offensiva», con unità delle forze armate di alleati confinanti della NATO, per l’Ucraina non ancora arruolata nell’Alleanza atlantica. Per l’Ucraina, in campo forze d’assalto aviotrasportate, un gruppo di supporto aereo e dalla polizia militare. Le forze armate polacche hanno schierato la brigata meccanizzata come parte delle forze terrestri, le forze armate lituane sono rappresentate dalla polizia militare, mentre le forze armate statunitensi hanno inviato gli osservatori-istruttori.”
Fonte: https://www.remocontro.it/2021/07/21/ucraina-alle-armi-esercitazioni-congiunte-con-usa-polonia-e-lituania-con-benedizione-nato/

Post scriptum
Le esercitazioni militari che hanno conseguenze geopolitiche dovrebbero essere preventivamente approvate dai Parlamenti dei Paesi che vi partecipano. Non possono essere decise solo dagli Stati Maggiori, perché gli interessi degli Stati Maggiori sono contigui a quelli delle industrie belliche, dove vengono assunti i Generali (non tutti) una volta che vanno in pensione.
Mentre i parlamentari sono più vicini ai bisogni e agli interessi dei loro elettori, sui quali poi potrebbero cadere le bombe.

05/04/2024

“La Cia, la P2 e Moro…” Le rivelazioni del generale di corpo d’armata Roberto Jucci:

“”L’apertura di un governo, sostenuto da Moro, formato da comunisti e democristiani era osteggiata sia dagli Usa e sia per altri motivi dall’ex Unione Sovietica. Ed ecco che torniamo al ruolo dei Servizi stranieri. Su quelli italiani parimenti c’è molto da dire: all’epoca del sequestro “gran parte dei vertici delle Istituzioni militari erano della P2. E su quella loggia io oggi ho molti pensieri: perché la P2 era espressione di un gruppo di potere di un Paese straniero, amico sicuramente ma che aveva altri interessi”. Il riferimento, se non si fosse capito, è a “centri di potere americani che operavano anche attraverso elementi della P2“. E ancora: “Cossiga era consigliato da un uomo mandato dagli Usa e dalla commissione composta in gran parte da piduisti”. E: “La P2 era uno Stato nello Stato” e Gladio era il suo braccio armato. Jucci è stato uomo di fiducia di molti politici della Prima Repubblica come lo stesso Cossiga, Craxi e Spadolini, ma soprattutto aveva per Aldo Moro “un affetto filiale”, come racconta all’intervistatore Gianluca Di Feo. Nel sequestro Moro, se solo avesse potuto, ecco come avrebbe agito il generale Jucci: avrebbe fatto pedinare “coloro che andavano a portare le lettere di Moro al suo segretario Freato e ad altri soggetti. Avrei cercato di trovare supporto nei Paesi arabi che forse avrebbero potuto trovare un canale utile per la sua liberazione. Avrei tentato l’intentabile per salvarlo. Probabilmente non ci sarei riuscito, ma avrei tentato di tutto”. Ma “non ci fu un coordinamento“, dice, usando un eufemismo.””

È morto Antonio Subranni, il carabiniere dei misteri 27/03/2024

È morto Antonio Subranni, il carabiniere dei misteri È morto, all'età di 91 anni, il generale Antonio Subranni. Una figura storica dell'Arma dei Carabinieri, anche solo per il fatto che, nel 1990, fu il primo a ricoprire l'incarico di comandante del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), nato dalle ceneri del Nucleo speciale antiterrorismo del gen...

Depistaggio via D'Amelio, per i pm "rapporti inquietanti tra Sisde e procura" 27/03/2024

Il Vangelo di Matteo: «Dite così: "I suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo". E se mai la cosa venisse all'orecchio del [Procuratore], noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione»[1].
>>> La notizia d’attualità:
“Nel processo sono imputati, dinanzi alla Corte d’appello presieduta da Giovanbattista Tona, tre poliziotti ex appartenenti al gruppo di indagine Falcone Borsellino. Sono accusati di aver IMBECCATO l’ex falso pentito Vincenzo Scarantino per costruire una FALSA VERITÀ sulle stragi.”

Nota

[1] Cfr. “IL MARTIRIO DI LONGINO NEL DIBATTITO SUI SINDACATI MILITARI”, link: https://www.ficiesse.it/home-page/11882/il-martirio-di-longino-nel-dibattito-sui-sindacati-militari-di-cleto-iafrate

Leggi tutto l’articolo:
https://www.lasicilia.it/cronaca/depistaggio-via-damelio-per-i-pm-rapporti-inquietanti-tra-sisde-e-procura-2088328/amp/

Depistaggio via D'Amelio, per i pm "rapporti inquietanti tra Sisde e procura" La nuova udienza del processo con la requisitoria del pm Maurizio Bonaccorso

Parla l'uomo che spiava i potenti - Le Iene 27/03/2024

https://www.iene.mediaset.it/video/pecoraro-parla-l-uomo-che-spiava-i-potenti_1324108.shtml

Parla l'uomo che spiava i potenti - Le Iene Gaetano Pecoraro è stato tra i primi a incontrare e rivelare il volto di Pasquale Striano, il tenete della Guardia di Finanza diventato da alcuni mesi l'uomo dei misteri per aver fatto accertamenti su quasi 3000 persone. Per capire perché Striano spiasse e per conto di chi, la nostra iena è andat...

Dossieraggio, parla Pasquale Striano: «Io? 40 mila accessi, ma dietro l'inchiesta di Perugia c'è qualcosa di grosso» 16/03/2024

AGIVO SU ORDINE DEI PM. Alla Dna si pensa poco alla mafia e molto al potere.
La Procura di Perugia, posso assicurare, ha fatto molte cavolate» (…) «Non hanno capito nulla dei numeri che hanno dato, non sanno quali fossero le procedure, non sanno nulla. Io di segnalazioni di operazioni sospette (le sos inviate dalle banche all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, ndr) non ne ho visionate 4.000, come dicono loro, ne ho visionate 40.000. Era il mio lavoro. Io ero una persona super professionale che acquisiva notizie a destra e a sinistra. Lo ammetto, anche con metodi non sempre ortodossi. Ma non mi devono far passare per quello che non sono. Io adesso andrò a farmi le mie ragioni, perché loro (gli inquirenti, ndr) stanno inventando una marea di cose per amplificare una vicenda che invece è abbastanza ridicola». Il mio lavoro era quello di fare attività Antimafia e di farla bene. Di occuparmi di fenomeni che potevano essere calzanti: gli affari dietro al Covid, i bitcoin, i nigeriani. Ho fatto sempre ed esclusivamente questo». Sulla Direzione Antimafia ha le idee chiarissime: «Non ha motivo di esistere. Se la Dna fosse come la ha concepita Falcone, così come la Direzione investigativa antimafia per cui ho lavorato – e non sono uno che sputa nel piatto dove ha mangiato – allora sarebbe diverso. Ma purtroppo lì ci sono uomini che non sono più in grado di fare le indagini. Io ho evidenziato a chi di dovere le criticità e non cercavo gratificazioni. Poi, non lo scopro io, esisteva una lotta tra magistrati. Una gara a chi era più bravo, a chi era più bello, a chi aveva più potere. Questo lo spiegherò in Procura e in Tribunale». (…) «Dietro a questa vicenda c’è qualcosa di più grosso. Qui stiamo parlando del mondo delle armi e l’attenzione su certi argomenti, dopo l’esplosione del mio caso, è subito calata. Perché non è solo una storia di bed and breakfast». Ovvero la ragione sociale degli affari di Crosetto con i Mangione. Il ministro continua a detenere le quote delle tre ditte. «Dietro a questa scelta c’è una precisa strategia» sostiene Striano. «Se le cedi ammetti qualcosa… però, se rimani dentro, devi insistere sul fatto che c’è stato un altro problema, quello della diffusione dei redditi. In questo modo si è distolta l’attenzione e l’altra storia è andata in cavalleria».”

Leggi tutto l’articolo:

Dossieraggio, parla Pasquale Striano: «Io? 40 mila accessi, ma dietro l'inchiesta di Perugia c'è qualcosa di grosso» L'investigatore della Guardia di Finanza: agivo su ordine dei pm. Alla Dna si pensa poco alla mafia e molto al potere

Sottoufficiale Carabinieri trasferito, Anac: decisione pretestuosa 05/03/2024

Whistleblowing, accertati comportamenti ritorsivi. Sottoufficiale Carabinieri trasferito, Anac: decisione pretestuosa, il Consiglio Anac ha dichiarato la natura ritorsiva dei comportamenti tenuti da due superiori di un sottoufficiale dei Carabinieri in riferimento a un procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti.

Sottoufficiale Carabinieri trasferito, Anac: decisione pretestuosa Con delibera n. 72 del 14 febbraio 2024, il Consiglio Anac ha dichiarato la natura ritorsiva dei comportamenti tenuti da due superiori di un sottoufficiale dei Carabinieri in riferimento a un procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha irrogato nei...

26/02/2024

Whistleblowing in Guardia di Finanza, precisazione in merito alla scelta del canale di segnalazione “indirizzato” dal Piano Nazionale Anticorruzione

WHISTLEBLOWING IN GUARDIA DI FINANZA, PRECISAZIONI IN MERITO ALL’INDIRIZZO INDICATO NEL NUOVO PIANO ANTICORRUZIONE PRESSO CUI INVIARE LE SEGNALAZIONI DI VIOLAZIONI
- di SILF Taranto

Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha da poco pubblicato il nuovo “Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza”, relativo al triennio 2024-2026. Un intero paragrafo, in seno al quinto capitolo, è dedicato alla “Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito (cosiddetto “whistleblower”)[1]”.

La parola «whistleblower» deriva dall’espressione «to blow the whistle», letteralmente «soffiare il fischietto», e si riferisce all'azione dell'arbitro nel segnalare un fallo.
Il termine identifica un individuo (c.d. gola profonda) che denunci pubblicamente o riferisca ad un organo di vigilanza, o alla stampa, oppure ad altre autorità, attività illecite all'interno di un apparato governativo. La locuzione «gola profonda» deriva da quella inglese Deep Throat che indicava “il corvo” che con le sue rivelazioni fatte pervenire, inizialmente in forma anonima, alla stampa diede origine allo scandalo Watergate.
In sintesi, si tratta di portare all’esterno ciò che di illegale e potenzialmente dannoso per la collettività avviene all’interno. Infatti, il fischio dell’arbitro non lo sente solo la squadra che ha commesso il fallo, ma anche quella avversaria, le tribune, le curve e lo sentono anche tutti i telespettatori da casa.

Il fatto che qualcuno possa portare all’esterno fatti imbarazzanti e lesivi dell’immagine è una questione che da sempre preoccupa le amministrazioni militari, in quanto all’interno delle stesse la regola (non scritta) di “lavare i panni sporchi in casa” è spesso elevata a rango di undicesimo comandamento. Non potendo, però, le amministrazioni esimersi dal dare attuazione a norme di rango sovraordinato, in un primo momento hanno tentato di sostenere che l’istituto del whistleblowing non è applicabile al loro interno e successivamente provato a circoscrivere (o meglio, veicolare) la scelta del canale di segnalazione delle violazioni.

Infatti, in due precedenti articoli, uno pubblicato all’indomani dell’approvazione del Piano di prevenzione della corruzione (ediz. 2015)[2] e l’altro in occasione della successiva pubblicazione del Codice Deontologico della Guardia di Finanza, ci siamo chiesti se anche in Guardia di finanza fossero applicabili le norme a tutela del whistleblower, poichè entrambi i documenti, appena citati, parevano escluderlo:

1)I finanzieri possono soffiare il fischietto?[3]
2)I finanzieri possono gracchiare?[4].


In quella occasione abbiamo espresso le nostre perplessità nei confronti soprattutto dell’allora Piano Anticorruzione e auspicato un un modifica dello stesso, nel senso di una maggiore apertura da parte della Guardia di Finanza all’istituto del whistleblowing.

I nostri auspici non caddero nel vuoto, infatti, l’anno successivo il Comando Generale rivide le sue precedenti posizioni, nei seguenti termini: “La concreta attuazione di tali disposizioni e delle relative istruzioni dettate dal P.N.A. non è parsa, prima facie, direttamente applicabile al Corpo (…) Pur tuttavia, all’esito degli approfondimenti condotti in merito al predetto orientamento (…) si è ritenuto opportuno rivedere la posizione già assunta. A tal fine, sono state definite idonee misure di carattere organizzativo e sarà realizzato un sistema informatico per la gestione delle segnalazioni di illeciti che gli appartenenti al Corpo intenderanno indirizzare, ai sensi della previsione in parola:
c. direttamente al Responsabile della prevenzione della corruzione, avvalendosi della procedura informatica appositamente predisposta;
d. al proprio superiore gerarchico, che avrà cura di inoltrarle al predetto Responsabile”. (P.T.P.C. edizione 2016, pag. 21)[5].

Dunque, va rilevato e dato atto all’Amministrazione che, nonostante le iniziali resistenze, in occasione dei successivi piani si è sempre adeguata alle norme sovraordinate a tutela della corruzione e della trasparenza.

Anche in occasione dell’ultimo Piano Anticorruzione (ediz. 2024, relativo al triennio 2024-2026) il Comando Generale del Corpo ha recepito le disposizioni contenute nel decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24, che a sua volta aveva fatto propria la direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo.
In relazione alla scelta del canale presso cui indirizzare le segnalazioni, il piano in esame stabilisce che “la scelta del canale di segnalazione, NON È PIÙ RIMESSA AL WHISTLEBLOWER, ma indirizzata dal Legislatore. Infatti, se da un lato il segnalante ha la facoltà di scegliere (…) tra denuncia all’A.G. e segnalazione”, dall’altro, costui, laddove opti per la seconda ipotesi, DEVE ATTENERSI AL SEGUENTE ORDINE DI PRIORITÀ”:
1. canale interno: inoltro al R.P.C.T. dell’Amministrazione di appartenenza della segnalazione o richiesta di un incontro finalizzato all’esposizione dei fatti segnalati;
2. canale esterno: invio all’A.N.AC., SOLO AL VERIFICARSI DELLE CONDIZIONI PREVISTE DALL’ART. 6 DEL D.LGS. N. 24/2023;
3. divulgazione pubblica: facoltà di rendere di pubblico dominio informazioni sulle violazioni, ma soltanto in occasione di situazioni eccezionali, previste dall’art. 15 del D.Lgs. n. 24/2023.

Allo scopo di favorire la corretta applicazione delle disposizioni contenute nel Piano citato e orientare i finanzieri nella scelta dell’indirizzo presso cui inviare le segnalazioni, vale la pena precisare quali siano le condizioni previste dall’art. 6 del D.Lgs. n. 24/2023, di cui si fa (appena) cenno nel testo e al cui verificarsi (E SOLO IN QUEL CASO) è consentito adire il canale esterno.

L’art. 6 del D.Lgs. n. 24/2023, ai punti c) e d), prevede che la persona segnalante può effettuare una segnalazione direttamente all’A.N.AC., senza passare per il canale interno, se “ha fondati motivi di ritenere che, SE EFFETTUASSE UNA SEGNALAZIONE INTERNA, alla stessa non sarebbe dato efficace seguito ovvero che LA STESSA SEGNALAZIONE POSSA DETERMINARE IL RISCHIO DI RITORSIONE” (punto c.).
Ed ancora, il finanziere che segnali violazioni può baipassare il canale interno anche “se ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse” (punto d.).

Parrebbe, dunque, che in merito alla scelta del canale presso cui indirizzare la segnalazione il finanziere-whistleblower abbia ancora un certo margine di scelta; infatti, SE EGLI RITIENE CHE DALLA SEGNALAZIONE POSSA DERIVARE UN RISCHIO DI RITORSIONE, BEN PUÒ ADIRE IL CANALE ESTERNO, OVVEROSIA, INVIARE LA SEGNALAZIONE DIRETTAMENTE ALL’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE.

Il fatto che la scelta del canale di segnalazione sia ancora rimessa al finanziere-whistleblower è di fondamentale importanza, se solo si considera che le amministrazioni militari godono di un’ampissima discrezionalità in occasione dei trasferimenti, delle sanzioni disciplinari e soprattutto all’atto della compilazione dei giudizi annuali caratteristici.
A tal proposito, si consideri il caso del Colonnello Aldo Vitali, il quale ben quattro anni prima che venisse alla luce lo scandalo dei petroli –noto anche come "scandalo dei 2.000 miliardi truffati all’erario"- inoltrò ai suoi superiori una dettagliata relazione nella quale precisava alcune ipotesi su come il contrabbando stava avvenendo. Ebbene, l’ufficiale fu trasferito e gli furono anche abbassate le note caratteristiche, venne valutato “ufficiale troppo credulone e quindi poco serio”[6].
La truffa si protrasse per circa otto anni. Se il colonnello Aldo Vitale avesse usato il canale esterno, piuttosto che quello interno, probabilmente sarebbe rimasto al suo posto e avrebbe fatto anche carriera, inoltre, lo Stato avrebbe risparmiato mille miliardi e i cittadini, che oggi pagano circa cento miliardi all’anno di interessi sul debito pubblico, avrebbero un fardello meno pesante sul collo.

Si tratta di cose ovvie sulle quali l'espositore educato di solito non insiste, temendo di offendere il lettore.
E forse sbaglia!

Cleto Iafrate
Segretario generale provinciale SILF Taranto (per leggere gli altri suoi contributi:
- su Ficiesse, clicca qui>>> https://www.ficiesse.it/?cerca=cleto&btn_cerca=Cerca
- su Studio Cataldi, clicca qui>>> https://www.studiocataldi.it/autori/?id=720)


Note

[1] https://www.gdf.gov.it/it/amministrazione-trasparente/altri-contenuti/prevenzione-della-corruzione/piano-triennale-per-la-prevenzione-della-corruzione-e-della-trasparenza-ptpct/anno-2024 (pag. 39 e seguenti).

[2] Cfr. https://www.gdf.gov.it/it/amministrazione-trasparente/altri-contenuti/prevenzione-della-corruzione/piano-triennale-per-la-prevenzione-della-corruzione-e-della-trasparenza-ptpct/anno-2015, pag. 21: “La concreta attuazione delle disposizioni di cui all’art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001 – introdotto dalla legge anticorruzione – e delle istruzioni dettate dal P.N.A.26 non appaiono, come già osservato nel Piano triennale 2014/2016, concretamente applicabili al Corpo, in considerazione:
a. delle qualifiche di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria dei suoi appartenenti (...);
b. dello status giuridico di militare rivestito dai finanzieri, cui conseguono doveri informativi verso i Superiori previsti dal Codice dell'ordinamento militare (D.Lgs. 66/2010) e dal Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (D.P.R. 90/2010).
Pur tuttavia, atteso che le prescrizioni del Piano sono estese anche al personale civile operante, nell’ambito di un rapporto contrattuale, per conto o all’interno delle strutture del Corpo (cfr. par. 1.7), la disciplina in esame è applicabile evidentemente a questi ultimi.”

[3] “I finanzieri possono soffiare il fischietto?” Link alla fonte: https://www.ficiesse.it/home-page/9738/i-finanzieri-possono-soffiare-il-fischietto---di-cleto-iafrate

[4] “I finanzieri possono gracchiare?” Link alla fonte: https://www.ficiesse.it/home-page/10433/la-guardia-di-finanza-si-e_-data-un-nuovo-codice-deontologico_-ai-finanzieri-e_-consentito-gracchiare--di-cleto-iafrate

[5] Cfr: “Modificato il piano triennale di prevenzione della corruzione: finalmente anche i finanzieri possono soffiare il fischietto”, link alla fonte: https://www.ficiesse.it/home-page/10191/modificato-il-piano-triennale-di-prevenzione-della-corruzione_-finalmente-anche-i-finanzieri-possono-soffiare-il-fischietto-di-cleto-iafrate_

[6] Cfr. P. Calderoni, G. Modolo, "La Supertruffa", in L'Espresso, n.45, 1980, p.56.

Maresciallo punito e trasferito si rivolge all’Autorità Nazionale Anticorruzione che infligge la sanzione pecuniaria di 5.000 euro a due ufficiali. 24/02/2024

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha inflitto la sanzione pecuniaria di 5 mila euro ciascuno a due Ufficiali dei Carabinieri in servizio in Lombardia, dopo che un maresciallo aveva segnalato misure ritorsive e vessatorie subite a seguito di segnalazione di illeciti ai sensi e per gli effetti dell’art. 54-bis del d.lgs.165/01 (whistleblowing).

Maresciallo punito e trasferito si rivolge all’Autorità Nazionale Anticorruzione che infligge la sanzione pecuniaria di 5.000 euro a due ufficiali. L’Autorità Nazionale Anticorruzione, con la delibera n. 72 del 14 febbraio scorso, ha inflitto la sanzione pecuniaria di 5.000 euro a ciascuno dei due ufficiali dell’Arma dei Carabinier…

Home Page » QUANDO TRA VERITÀ STORICA E VERITÀ PROCESSUALE CI SONO IN MEZZO CARRIERE E IMMAGINE. LA SOLUZIONE DEL DIVIETO DI AUTO-INDAGINE - di Cleto Iafrate | Ficiesse 21/02/2024

QUANDO TRA VERITÀ STORICA E VERITÀ PROCESSUALE CI SONO IN MEZZO CARRIERE E IMMAGINE.
LA SOLUZIONE DEL DIVIETO DI AUTO-INDAGINE

Home Page » QUANDO TRA VERITÀ STORICA E VERITÀ PROCESSUALE CI SONO IN MEZZO CARRIERE E IMMAGINE. LA SOLUZIONE DEL DIVIETO DI AUTO-INDAGINE - di Cleto Iafrate | Ficiesse Ficiesse - organizzazione civica ex articolo 118 della Costituzione italiana

15/12/2023

Il martirio subito da Casamassima come ha “educato” tutti gli altri?
Questo caso è paradigmatico e andrebbe studiato nelle aule universitarie.
Per capire che peso abbia avuto negli ultimi 75 anni la militarità della polizia giudiziaria sulla nostra Repubblica delle stragi impunite (cit. Imposimato).
E se la militarità sia sinonimo di efficienza e massima operatività delle forze di polizia, oppure di omertà e massima impunità delle consorterie di potere.
Inoltre, andrebbe approfondita l’eventuale relazione esistente tra militarità e burnout.

[Nei commento, posto alcuni contributi correlati].

https://fb.watch/oYkMgGaDcM/

Le "navi a perdere" e la morte del capitano Natale De Grazia: 28 anni di misteri 14/12/2023

Cosa accadde realmente la notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995 a Natale De Grazia? Esattamente ventotto anni dopo, la morte del capitano di fregata rimane avvolta nel mistero e i tanti interrogativi che aleggiano sulla sua prematura scomparsa sono ancora senza una risposta. Una cosa è certa: De Grazia stava indagando sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi e le imbarcazioni affondate nel Mar Mediterraneo, una vicenda dietro alla quale aleggia lo spettro della criminalità organizzata, che affondando le imbarcazioni insieme al loro carico di morte faceva piazza pulita in un colpo solo di scorie tossiche e radioattive. La verità sul sistema messo in atto tra gli anni Settanta e Novanta oggi appare lontana più che mai, una verità a cui il capitano si stava velocemente avvicinando, ma venne fermato prima. Emblematiche le parole che Franco Neri, nel 1995 procuratore di Reggio Calabria che coordinava le indagini, pronunciò nel corso di un’intervista a “Le Iene”: «Se non fosse stato eliminato De Grazia, sono certo che ci avrebbe portato sulla Rigel. Purtroppo non ci è stato consentito di dimostrare la verità».
La Rigel e le altre “navi a perdere”
Il 21 settembre 1987 la motonave maltese Rigel affonda a 20 miglia Sud-Est da Capo Spartivento, e porta con sé, negli abissi del Mar Ionio, tutto il suo carico. Cos’era custodito al suo interno? Perché venne fatta affondare? Difficile dare una risposta certa. Quella che stava cercando (e probabilmente quasi trovato) De Grazia poco prima della sua morte. La nave non tornerà mai più a galla. Ma non fu la sola. La Direzione investigativa antimafia – rileva Legambiente sul sito dedicato – in un documento del 2001 accerta che dal 1995 al 2000 sono scomparse nei mari del mondo ben 637 navi, di cui 52 nel Mediterraneo. Legambiente, comparando varie fonti, ne ha contate almeno 88 di navi che giacciono nei nostri fondali. Altre navi affondate in maniera sospette sono la Nicos 1, la Mikigan, la Four Star I, la Anni, la Rosso (spiaggiata ad Amantea), la Alessandro I, la Marco Polo, la Korabi Durres.

Le "navi a perdere" e la morte del capitano Natale De Grazia: 28 anni di misteri Il traffico di rifiuti tossici e le imbarcazioni affondate nel Mar Mediterraneo. Il decesso la notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995

Papa Francesco ribadisce la condanna della Chiesa alla Massoneria 15/11/2023

Vale anche per gli ufficiali massoni che si professano cattolici:

Papa Francesco ribadisce la condanna della Chiesa alla Massoneria Membership of Freemasonry is irreconcilable with the Catholic faith. The Pope reaffirms this. "Sul piano dottrinale, si dovrà ricordare che l'iscrizione attiva alla massoneria da parte di un fedele è proibita, a causa dell'inconciliabilità tra dottrina cattolica e massoneria". A ribadirlo è il D...

ENNESIMO SUICIDIO DI UN CARABINIERE FORESTALE. UNFORCED: STRAGE SILENZIOSA FRUTTO DELL’ASSORBIMENTO. ORA BASTA! - Agenparl 09/10/2023

ENNESIMO SUICIDIO DI UN CARABINIERE FORESTALE. UNFORCED: STRAGE SILENZIOSA FRUTTO DELL’ASSORBIMENTO. ORA BASTA!
“Le avete tutti sulla coscienza queste morti, così come le vite delle quasi 100 persone che hanno preferito farsi riformare per patologie psicologiche pur di non rimanere nella Benemerita.�Avete azzerato la nostra identità, avete oscurato e rimosso i nostri simboli, la nostra Storia, tutta fatta di sostanza, di vicinanza alla popolazione e non di scandali, depistaggi e pose davanti alle telecamere. In ultimo il cambio di denominazione delle Stazioni Forestali e la rimozione della scritta Corpo Forestale dello Stato dalla Scuola di Sabaudia. Damnatio memoriae.
Abbiamo deciso di rompere il silenzio perché un collega, un Amico, che decide di compiere un gesto così estremo dopo aver indossato la gloriosa divisa del Corpo Forestale dello Stato, sotto il monumento ai Caduti Forestali, è un grido di rabbia che non può non essere amplificato, qualunque sia il motivo.”

Leggi tutto:

ENNESIMO SUICIDIO DI UN CARABINIERE FORESTALE. UNFORCED: STRAGE SILENZIOSA FRUTTO DELL’ASSORBIMENTO. ORA BASTA! - Agenparl (AGENPARL) – lun 09 ottobre 2023 “Non abbiamo mai commentato nè strumentalizzato gesti così estremi, ma poiché pare non interessare a nessuno l’altissimo numero di suicidi tra gli ex Forestali, transitati loro malgrado nell’Arma dei Carabinieri, lo vogliamo gridare ORA BASTA!” A dich...

Home Page » NON E’ CONDIVISIBILE LA PROPOSTA DI SCIOGLIERE LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA – di Cleto Iafrate | Ficiesse 19/07/2023

Giovanni Falcone intervenne sulla dipendenza funzionale delle singole forze di polizia, stravolgendone le rispettive catene gerarchica; intrecciò e confuse nella nuova struttura interforze uomini appartenenti a tre differenti linee gerarchiche (Interno, Difesa e Finanze) e, per meglio custodirne l’autonomia, pose la struttura al di fuori delle articolazioni gerarchiche e strutturali dei rispettivi Ministeri.
Sicché nella DIA, poliziotti, carabinieri e finanzieri sono inseriti, secondo il loro grado, in un’unica linea gerarchica posta alle dipendenze di una struttura centrale. Falcone, probabilmente, pensò che in questo modo avrebbe preservato la “polizia giudiziaria interforze” da eventuali interferenze provenienti dalle singole gerarchie, il cui ultimo anello è posto in posizione di contiguità con l’autorità politica.

Home Page » NON E’ CONDIVISIBILE LA PROPOSTA DI SCIOGLIERE LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA – di Cleto Iafrate | Ficiesse Ficiesse - organizzazione civica ex articolo 118 della Costituzione italiana

11/05/2023
15/04/2023

Massimo Giletti, nell’ultima riunione di redazione di ‘Non è l’Arena’, si è sfogato con i suoi collaboratori dicendo: «Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime. Deflagranti. E siamo stati fermati».
Le tre puntate dovevano essere incentrate sulla strage di via d’Amelio, Marcello dell’Utri e l’ex sottosegretario di Forza Italia D’Alì, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. (...) Quanto alla messa in onda dello speciale su Matteo Messina Denaro, Giletti ha risposto: «L’Italia non è ancora pronta ad ascoltare certe verità, fa più comodo tenerle nei cassetti».

Non è l'Arena, la sconvolgente rivelazione di Giletti. Ecco perché è stato silenziato: https://bit.ly/3KHaNeM

06/11/2021

“...a seguito della testimonianza è arrivato prima il trasferimento d'ufficio presso la scuola Allievi, poi il demansionamento, quindi la decurtazione di un terzo dello stipendio. L'appuntato scelto Casamassima era diventato - dice la Gasperini - l'eretico, l'appestato, il traditore. Per un intero anno ha chiesto di essere ascoltato: restare alla scuola Allievi non era compatibile con i turni della moglie, anche lei carabiniere. Fra l'altro una apposita legge prevede che, in caso di due carabinieri nello stesso nucleo familiare, occorra trovare il modo di conciliare i turni. Così come una apposita normativa esclude il trasferimento di sede per il denunciante.
Ma nessuno è intervenuto e "davanti all'evidenza - prosegue l'avvocato - non si può chinare la testa".
La legale ha smontato punto per punto la requisitoria del pm, ricordando i numerosi testimoni della difesa chiamati in merito alla situazione di Casamassima: tutti hanno detto di non averlo potuto aiutare perché "dall'alto non lo hanno permesso" (cioè Nistri non permetteva intromissioni). Screditare Casamassima significava quindi salvare la reputazione dell'Arma agli occhi dei cittadini a seguito di quello che era accaduto nel caso Cucchi.
"Chiedo alla Corte di chiudere questo increscioso capitolo per l'Arma dei Carabinieri e di assolvere Riccardo Casamassima" ha chiuso la dottoressa Gasperini.
È seguito il documentato intervento dell'avvocato Daniele Fabrizi (nella foto in alto, insieme a Riccardo Casamassima): "Non esiste vilipendio né diffamazione". Casamassima - sostiene il legale - ha scritto che il Comandante Generale Nistri non era degno di indossare la divisa e che (con i suoi comportamenti) la stava infangando. Casamassima non ha mai svilito l'Arma, anzi ne ha difeso ruolo e onore con la sua preziosa testimonianza.
Quando ha chiesto aiuto a quattro superiori, gli stessi ufficiali hanno rilevato una condotta illegittima da parte dell'Arma per averlo trasferito presso la scuola Allievi senza alcuna mansione, senza aver nulla da fare durante il turno e completamente solo. Alla fine anche loro, pur avendo provato ad aiutare Casamassima, si sono adeguati alla "linea dell'Arma" dettata indiscutibilmente dal Comandante Nistri, firmatario di quel trasferimento ritorsivo, "un atto di guerra da parte dell'Arma nei confronti del carabiniere". Così è stato definito.
Casamassima è stato messo a lavorare alla sbarra della Scuola Allievi, in una postazione dove tutti i colleghi potevano vederlo, messo lì a fare da monito agli altri: chi parla viene "punito". Per la difesa, quindi, nessun vilipendio e nessuna diffamazione da parte di Casamassima che nei post su Facebook ha solamente esercito il diritto di critica.
"Ha rivendicato quei post da combattente quale è - ha detto il legale -. E' stato sempre presente in aula, non si è mai tirato indietro"

>>>> Leggi tutto:

https://www.wordnews.it/assolto-riccardo-casamassima?

www.wordnews.it

Website