Lucio Catamo

Lucio Catamo

Chirurgo Ortopedico presso i Centri Medici Medinforma a Bologna e a Lecce. Via Emilia Ponente 62/2a,

Convegno "La Responsabilità Professionale in ambito Medico" - 29 ottobre 2022 07/11/2022

Convegno "La Responsabilità Professionale in ambito Medico - Rivendicazione giusta e ingiusta Rivendicazione" - 29 ottobre 2022 | Centro Medico Medinforma Bologna

Convegno "La Responsabilità Professionale in ambito Medico" - 29 ottobre 2022 Convegno “La Responsabilità Professionale in ambito Medico - Rivendicazione giusta e ingiusta Rivendicazione” - Sabato 29 ottobre 2022 | Centro Medico Medinf...

Photos from Medinforma's post 31/10/2022

Si è tenuto a Bologna presso il Centro Medico Medinforma l'incontro su "La Responsabilità Professionale in Ambito Medico. Rivendicazione giusta e ingiusta Rivendicazione".

Photos from Medinforma's post 07/10/2022
24/09/2022

Ti siamo vicini Anna Grazia Maraschio

18/09/2022

È un momento grave. Non possiamo stare in ombra. Mettiamoci la faccia.



Anna Grazia Maraschio
Anna Grazia Maraschio

06/09/2022

Condivido questo messaggio di Alessandro Bergonzoni ancora attuale. E sono convinto che Anna Grazia Maraschio ce la metterà tutta. E non sarà sola!

"Odiatori, nella vita come nella rete:

L’ondata di cattivismo che sta infestando il dibattito pubblico rischia di sovvertire millenni di etica, con i samaritani del 2000 disprezzati, accusati di salvare vite e occuparsi dei fragili, come fosse una colpa anziché ciò che ci fa uomini. Rigurgiti odierni di “aporofobia” (disgusto verso i poveri), fenomeno mai visto prima. Ho finito le guance. Ho già porto anche l’altra, non ne ho più; ormai è uno stato di isteria, una malattia effettiva e affettiva. Rabbia e paura ci hanno drogato, ci hanno alterato quasi chimicamente, fino alla patologia. L’odio nasce da un cortocircuito, avvenuto per poter scaricare una rabbia che è stata preparata accuratamente.
Credevamo di avere gli anticorpi contro tutto questo, che gli errori del passato ci avessero resi irrimediabilmente migliori. Invece assistiamo al trionfo della ci/viltà, l’anonimato è la forza con cui si esprime oggi chi odia: ti insulto tanto io non so chi sei e tu non sai chi sono io. È la ci/viltà dei social, dei media, la viltà da dietro un vetro. Come ha scritto Zamagni su Avvenire, il potere ha paura dei solidali, colpevoli di trovare soluzioni che toglierebbero il dominio alla nuova economia. Allora avalla questo delirio di impotenza, questa fame di diffamare... Mi dai l’inimicizia su Facebook?
Così ci si assuefà a tutto e può anche accadere, a Manduria per esempio, che un anziano debole sia seviziato per mesi da baby bulli, fino alla morte, nel silenzio osceno di tutti. L’anonimo è vile perché è forte della debolezza altrui, macchia la tela bianca e sa che la tela non potrà rispondere. La povertà è invisibilità, se la si vede la nascondiamo, inchiodiamo i ferri sulle panchine per non far sedere i mendicanti, per non farli ri/posare. I Comuni dicono ci pensi lo Stato, ma lo Stato è confusionale e allora chi ci pensa è il terzo settore, il volontariato, quello odiato, che però è all’elemosina, perché il potere non si può permettere un’economia sociale... E allora tocca per esempio all’Elemosiniere ridare non solo quella luce (una vera Illuminazione) che non nasconde più nel buio il bisogno, il disagio e la vita, ridando altra energia a quelli a cui l’abbiamo tolta da troppo tempo e che dobbiamo difendere con ogni costo a tutti i costi per non continuare a vergognarci.
Chi esprime tenerezza diventa quasi un nemico, mai nel passato la Croce Rossa o Medici senza Frontiere o la Caritas erano stati insultati in quanto umanitari... Ci vuole un cambio di frequenza che muova da dentro, da dove parte la tua idea di vergogna: quando parlo di diritti non regge più la sola Costituzione, manca una sana costituzione interiore. I partiti hanno creato questo momento storico, hanno acceso il fuoco perché potesse bruciare, perché si calpestasse il pane purché non andasse ai rom: quando arrivi a questo è già tardi, bisogna agire nelle scuole, raccontare lì il tema della paura che nasce da una mancanza d’amore, e raccontare il mistero degli Interni, il mistero della Giustizia, il mistero della Salute, il mistero dell’Istruzione. La libertà di parola quali condizionamenti può avere? Davvero ognuno può scrivere tutto? Ognuno può offendere? C’è una sproporzione umana che chiede una condizione di sovrumanità, altro che sovranismo! E poi perché vogliono depotenziare la storia a scuola? Questo è lavorare sull’annientamento della memoria, renderci poveri, sì, ma di idee, il potere è malato, teme gli spiriti liberi della solidarietà, perché dimostrano che la povertà può diventare ricchezza. In questo momento c’è un Dna del buio.
Cosa possiamo fare, allora? Cambiare il linguaggio, gridare la tenerezza e la compassione, urlare nei teatri, sui libri, ovunque, contro questa cultura in vitro – il vetro della tivù e dei computer – che non la tocchi e non la annusi, che non ha sensi. Ma c’è una nuda verità che viene prima: essere o essere? Questo mi interessa. Attenzione, il volontariato verso i bisognosi esiste, anche a Bologna ne vedo tanto, ma oggi occorre indossare questa povertà, abitarla, sentirla con un settimo senso, ecco il cambio di frequenza che tocca a noi, non ci sta più solo la denuncia e la manifestazione. C’è un fare l’impossibile e un fare l’impassibile, io devo fare il mio volontariato quotidiano che è lo sguardo, il non avere paura d’avvicinarmi. Il mercato ci ha detto cosa dobbiamo avere per mantenere il nostro benessere e il suo benestare, senza cadere mai sotto la famosa soglia della povertà... Invece no, dobbiamo attraversarla avanti e indietro questa soglia, ognuno come può, lavorare sulla nostra santità, altra parola che fa tanta paura. Invertiamo la rotta, mettiamocela addosso questa santità, per combattere il morbo dell’aporofobia c’è bisogno di uno scatto, un moto a luogo, altrimenti poveri... noi.
Di che cosa si accusa il povero? Mai visto nella storia un accanimento come oggi. Il povero... non ti ha fatto assolutamente nulla. Semplicemente ti accanisci contro questa condizione inerme e sai che non reagirà. E siamo pure arrabbiati perché stiamo male, a differenza di chi sta male: quello che vive sotto i ponti dà fastidio a noi. Penso ai cartoni animati , quelli dei clochard, con dentro degli uomini... Bisognerebbe aprire l’era del risarcimento per togliere l’in/fame nel mondo e restituire il maltolto, invece su questa gente si consuma la fame di fama che ci vede potenti sui social, dove li disprezziamo e così siamo forti. Pensare che social con una “e” in più diventa sociale, cioè terzo settore, pietà, condivisione. Invece il social è vedo e colpisco. I nativi digitali moriranno tra atroci divertimenti, dipendenti dalla Rete non conoscono la concezione tattile, olfattiva, umana dell’altro, è questo il sacrilegio che vedo. Io auspico il cambio di frequenza dal basso all’altro, e non lo lascio solo alle religioni, tutti noi abbiamo una parte divina che non ci è permesso esercitare: siamo stati lavorati sulla stanchezza, sottomessi a spauracchi con mezzi di distrazione di massa. Liberiamo i nostri figli dalla paura! Diciamogli che la persona disagiata è chi guarda, non chi è nel disagio. Che il cibo è spazzatura, ma per molti la spazzatura è il cibo. Liberiamoci dal conflitto di disinteresse. Il cambio dev’essere esistenziale, non di partito: portiamolo nelle scuole, è lì il vero Parlamento."

🗣 Anna Grazia Maraschio: "Ho firmato senza riserve l’accettazione della mia candidatura alla Camera dei Deputati, Collegio Uninominale Puglia U10 - Galatina, nella coalizione con Sinistra Italiana-Verdi, PD, Impegno civico e +Europa.
Ho accettato, con senso di responsabilità e abnegazione, perché la mia storia personale e il mio ruolo attuale di Assessore regionale mi vedono impegnata ogni giorno, insieme a tanti e da sempre, per la crescita sostenibile del nostro territorio, ho accettato perché sono parte di questa terra e intendo continuare a difenderla e valorizzarla con tutte le mie forze.
Inclusione e giustizia sociale, parità di genere, difesa e sviluppo dell'ambiente, lavoro. Questi i temi per i quali da sempre mi sono battuta e mi batto; sono diritti ma non bisogna mai darli per scontati, soprattutto oggi, specialmente davanti ad una alternativa fondata sulla paura e sull’odio, davanti ad un’idea di politica che sceglie candidati che la nostra terra non la vivono e non la conoscono.
So che è una sfida ambiziosa ma so anche di avere accanto tante compagne e compagni di viaggio, amiche e amici, attiviste e attivisti, cittadine e cittadini capaci di fare la differenza. L’unico modo che conosciamo per costruire un futuro più giusto è farlo insieme e così faremo."

16/09/2020

Iskra Menarini per Progetto Comune - Melpignano

09/09/2020

Valentina cara, ti faccio anche io i migliori auguri. Voto a Bologna, ma se potessi votare a Melpignano ti darei il mio sostegno 100 e 1000 volte.
Ivan ha fatto un buon lavoro. Avrebbe potuto e dovuto continuare accanto a te. Va data fiducia e spazio ai giovani, specie se come Valentina. Ho mandato ieri questo messagggio a Ivan, prima del convegno. Purtroppo senza il risultato auspicato.
"Ivan caro, ho fatto un gran lavoro di ricucitura. Forse invano. Peccato.
Questo convegno voluto e fatto a Melpignano aveva un motivo. E forse lo ha ancora.
Parliamo di bellezza, fuori e dentro.
Ci ha inviato un bel messaggio Nichi Vendola. E Carla Guido continua dicendo: Bellezza è... DIALOGO.
È difficile, lo so. Non impossibile.
Volere è potere.
Straziante assistere lo stato delle cose oggi a Melpignano (ma non solo). Proviamo ad arginare i danni. Doveroso. E ricostruire sulle macerie. Possibile.
Se vincessi: resterebbero tante macerie, per sempre.
Se passassi il testimone: faresti vedere la grandezza di un uomo di grande dignità, umanità, generosità, lungimiranza. Ti guadagneresti il plauso di tutti. E non solo.
Non voglio forzare ancora.
Non ho invitato Valentina né Sergio. Fallo tu se vuoi.
Io sono oltre. Ma aspetto e aiuto a saltare l'ostacolo, se necessario.
Un caro saluto... ".
Valentina, il mio sostegno e un abbraccio. Tanti auguri.
Lucio Catamo

Progetto Comune - Melpignano

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