Alto Rischio

Alto Rischio

Ogni giorno i Vigili del Fuoco si ammalano e muoiono nell'indifferenza. Anche l'indifferenza uccide!

07/11/2022

In un incendio si producono oltre il 97% di particelle invisibili ad occhio n**o, che si depositano sui dispositivi di protezione individuali e sono altamente pericolose per i Vigili del Fuoco, di conseguenza, senza opportune precauzioni, si contaminano anche gli automezzi e le stesse caserme. Per la UIL PA VVF è necessario avviare una fase di riprogettazione degli automezzi prevedendo, tra le altre cose:

• Pavimentazione e soffitto che siano impermeabili, lisci, senza giunture e non porosi per una facile pulizia;

• Tutto il materiale interno utilizzato nella cabina deve essere facilmente pulito e progettato per respingere l'umidità. Il materiale deve anche essere sufficientemente resistente da poter essere pulito regolarmente con agenti disinfettanti e/o acqua e sapone;

• I posti a sedere di materiale che riduca l'assorbimento di sostanze tossiche e resistenti a trattamenti anche frequenti e che siano più facili da pulire;

• Prevedere automatismi affinché, al momento dell’attivazione della p***a, il sistema AC entri in modalità di circolazione per evitare che i contaminanti vengano aspirati nella cabina e, per le medesime ragioni, i finestrini si chiudano automaticamente;

• Nessuna attrezzatura sporca o contaminata deve essere collocata nella cabina, vanno previsti appositi compartimenti esterni;

• Stipulare apposita convenzione per la decontaminazione ed igienizzazione periodica degli automezzi.

31/10/2022

Lo stress lavoro correlato e le malattie che ne derivato sono costosi per la società, sia dal punto di vista finanziario che, soprattutto da quello umano.

La preoccupazione per lo stress e la salute psichica dei Vigili del Fuoco è stata finalmente riconosciuta negli ultimi anni, ma non è ancora sufficiente, si può e si deve fare molto di più.

Gli interventi a tutela della salute dei Vigili del Fuoco sono purtroppo ancora incentrati sul debriefing e sulla revisione paritaria degli eventi traumatici, quando in realtà è necessario e non più procrastinabile un riconoscimento legislativo oltre che clinico, dell’impatto devastante che subiscono, non solo i Vigili del Fuoco, ma anche le famiglie.

Alcuni studi hanno infatti sottolineato l'entità dell'impatto traumatico sulle famiglie riscontrando livelli notevoli di sintomatologia da stress traumatico anche nei famigliari. Quando i Vigili del Fuoco sono esposti a tipi di eventi molto significativi, ci si trova di fronte ad una esposizione indiretta coniugale.

Per noi occorre intervenire urgentemente con opportuni provvedimenti normativi e con i necessari investimenti economici.

28/09/2022

Apprendiamo in queste ore che la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure contro i rischi legati all'amianto sul lavoro e negli edifici, modificando anche la direttiva sull'esposizione all'asbesto sul lavoro.

Ricordiamo che a livello europeo tutte le forme di amianto sono vietate dal 2005 (in Italia dal 1992, con la Legge 257), e anche la Commissione rileva come questo minerale sia ancora fortemente presente negli edifici e rappresenti una minaccia per la salute, in particolare quando si ha rilascio di fibre che possono essere inalate, ad esempio durante le opere di ristrutturazioni. Affrontare finalmente ed in modo concreto i rischi per la salute derivanti dall'esposizione all'amianto è essenziale per proteggere non solo lavoratrici e lavoratori, ma anche i cittadini, garantendo allo stesso tempo un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Questi aspetti assumono una rilevanza ancora più importante nel contesto che stiamo vivendo, ossia in questa fase di transizione verde e digitale, ed anche in vista dell'ambizione dell'UE di aumentare notevolmente il tasso di ristrutturazione degli edifici (Renovation Wave for Europe), aumentando però, inevitabilmente, anche i rischi di esposizione alle fibre di asbesto, in particolare per i lavoratori del settore dell'edilizia.

Per queste ragioni non comprendiamo il motivo per cui la Commissione europea ha proposto un limite di sole 0,01 fibre/cm3, ossia un valore 10 volte inferiore rispetto a quanto proposto ad ottobre 2021 dal Parlamento europeo che ha votato a stragrande maggioranza per un nuovo limite di 0,001 fibre / cm3.

Con questa decisione si mettono a rischio migliaia di lavoratori, in particolare quelli del settore edile, perché solo nel nostro Paese si registrano complessivamente oltre 4.400 decessi ogni anno: numeri impietosi, che ci aiutano a comprendere quanto l'asbesto si sia insinuato nella nostra vita non risparmiando nessuno. Purtroppo, questi dati non sono confortanti per il futuro: si assisterà ad un picco di malattie asbesto-correlate, in particolare per i mesoteliomi, tra il 2025 e il 2030, considerando il lungo tempo di latenza. Ed allora è urgente che si definisca al più presto una nuova strategia europea globale e integrata sull'amianto (per la rimozione sicura di tutto asbesto nell'UE) e si imponga almeno quanto proposto ad ottobre 2021 dal Parlamento europeo, meglio una non soglia di esposizione, il che significa che ogni livello di esposizione genera un rischio di sviluppare il cancro, in particolare il mesotelioma.

https://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_News=15578&Provenienza=1

02/07/2022

MORTI SILENZIOSE!

decimati dal .

Un Vigile del Fuoco ha il 9% in più di probabilità di ammalarsi di cancro con una mortalità più alta del 14% rispetto al resto della popolazione.

- CANCRO AL CERVELLO
- MELANOMA
- CANCRO AI POLMONI
- CANCRO AL COLON
- CANCRO DEL RETTO
- CANCRO ALLA PROSTATA
- TUMORE DELLA PELLE
- CANCRO AI RENI
- MIELOMA MULTIPLO
- LINFOMA NON-HODGKIN

Queste le malattie più frequenti.

* Morti silenziose perché viene taciuta ogni correlazione con l'attività svolta dai Vigili del Fuoco.

* Morti silenziose perché chi si ammala preferisce tacere in quanto privo di forme di tutela e di sostentamento.

* Morti silenziose perché i Vigili del Fuoco muoiono a pochi anni dalla pensione.

30/06/2022

COME DISTRUGGERE LA SALUTE DI UN VIGILE DEL FUOCO? NON REIDRATANDOLO CORRETTAMENTE.

Le condizioni estreme in cui si trovano ad operare i Vigili del Fuoco sono causa della disidratazione, i cui effetti sono molteplici e concatenati.

La disidratazione porta ad una variazione del volume sanguigno e quindi come diretta conseguenza ad un innalzamento ulteriore della temperatura corporea, ad un aumento della frequenza cardiaca (aumentando di 2 gradi la temperatura corporea il battito cardiaco raggiunge il 95% del limite massimo individuale), ad un aumento della pressione osmotica (si perde più acqua che sali), ad una diminuzione del volume plasmatico con conseguente riduzione di afflusso sanguigno verso la cute (nonostante l’obbiettivo sia invece proprio quello), limitazione della sudorazione nonché riduzione della gittata cardiaca poiché la gittata sistolica non è compensata dall’aumento della frequenza. In venti minuti con la sudorazione in condizioni non estreme come invece quelle alle quali sono esposti i Vigili del Fuoco, si può perdere un litro d’acqua.

Con il 10% di disidratazione, vi è un concreto rischio di insorgenza del colpo di calore e comincia ad essere messa in pericolo la stessa sopravvivenza. Uno stato persistente di disidratazione compromette sia le capacità fisiche che quelle mentali del nostro organismo. Inoltre aumenta il rischio di calcoli renali, il rischio di contrarre tumori del colon e dell’apparato urinario (vescica, prostata, reni) e il rischio di prolasso della valvola mitrale. Una disidratazione estrema può causare il trattenimento di sostanze cancerogene e uno scompenso nella mioglobina (proteina del trasporto dell’ossigeno) in organi come la vescica ed il colon. Questo intenso flusso di tossine può inoltre determinare infezioni del tratto urinario e cancro al colon.
Alcuni studi hanno rilevato che in casi di disidratazione si ha una anormale coagulazione del sangue che alterano gli aminoacidi causando edema cerebrali (ovvero un eccesso di fluido nelle cellule del cervello). Una prolungata coagulazione intervascolare o una minore quantità di sangue ai polmoni determinano un danneggiamento delle cellule polmonari, che con il tempo possono generare problemi polmonari. Sempre a danno del cuore, poi, c’è il fatto che la sudorazione sottrae al corpo alcuni sali (ad esempio il potassio) fondamentali per l’attività elettrica del muscolo. Se il livello di questi sali, chiamati elettroliti, si riduce eccessivamente, l’attività elettrica del cuore può essere profondamente compromessa, con la conseguenza di gravi alterazioni del circolo. Il potassio rappresenta un minerale essenziale per la contrazione muscolare e quindi anche per le funzioni cardiache, i muscoli scheletrici, per gli organi interni ed infine per il corretto bilanciamento della pressione osmotica. Livelli anormali di calcio, potassio e magnesio e fosfati possono divenire sufficientemente importanti da determinare ipertensione (intesa come innalzamento persistente della pressione sanguigna), aritmia cardiaca o tachicardia (attività cardiaca irregolare o elevata).

Un Vigile del Fuoco dovrebbe reintegrare 500 ml di liquidi ogni mezzo kg di peso corporeo perso. Nel caso di uno sforzo fisico intenso e prolungato come quello a cui sono sottoposti i Vigili del Fuoco, l’acqua potrebbe non bastare, è consigliato infatti assumere integratori con elettroliti ed un mix di carboidrati selezionati.

28/06/2022

I VIGILI DEL FUOCO IN QUESTE ORE STANNO LETTERALMENTE DISTRUGGENDO LA PROPRIA SALUTE PER FRONTEGGIARE GLI INCENDI IN CONDIZIONI CLIMATICHE PROIBITIVE.

Collassi cardiovascolari, problemi neurologici, prolasso della valvola mitrale e sovraccarico del cuore sono tra le conseguenze più immediate.

L’esposizione al calore e le sollecitazioni termiche a cui sono esposti i determinano gravi ripercussioni sulla salute. L’esposizione al calore denatura radicalmente le proteine, le lipoproteine e i fosfolipidi; il calore liquefa le membrane e provoca anomalie elettrolitiche che possono portare ad un collasso cardiovascolare.

I lipidi (uno dei materiali strutturali indispensabile per la sopravvivenza delle cellule) sono trasportati attraverso le lipoproteine nel sangue, così la distruzione di queste ultime risulta essere notevolmente dannosa.

La distruzione delle lipoproteine, che rappresentano l’involucro della mielina dei neurotrasmettitori, determina la distruzione delle comunicazioni con il sistema nervoso centrale. L’ipertermia, ovvero l’aumento della temperatura corporea, può determinare delle conseguenze negative che possono sfociare in vere e proprie malattie.

Le sollecitazioni termiche dell’organismo derivano da un insieme più o meno combinato di fattori che vanno dal calore interno, prodotto dal metabolismo che subisce una forte accelerazione dovuta soprattutto all’esercizio fisico o ad un lavoro intenso, al calore esterno dovuto ad un incendio, alle condizioni ambientali, ma anche dall’effetto isolante che hanno i dispositivi di protezione individuali.

Il calore mette in funzione meccanismi di autoregolazione dell’apparato cardiovascolare che hanno lo scopo finale di mantenere una giusta temperatura corporea. Il principale artefice di questi meccanismi di difesa contro lo “stress calorico” sono gli strati cutanei. La conseguenza principale è la ridistribuzione del sangue circolante dagli apparati interni (reni, muscoli) verso i vasi venosi cutanei.

Questo spostamento del sangue ha lo scopo di aumentare la superficie degli scambi calorici e di favorire la sudorazione che, sottraendo calore, tende a raffreddare la pelle e tutto l’organismo. La ridistribuzione del sangue provoca un aumento della frequenza cardiaca ed un abbassamento della pressione arteriosa.

La vasodilatazione causa un sovraccarico di volume sul cuore.

Ma spieghiamo meglio cosa accade ad un Vigile del Fuoco che interviene su un incendio. Lavorando in maniera pesante si accelera il metabolismo, ciò determina un ovvio incremento della temperatura corporea in concomitanza ai fattori esterni (incendio e/o condizioni ambientali) che accentuano il fenomeno di riduzione della possibilità di scambio termico, l’organismo al fine di abbassare la propria temperatura interna comincia ad emanare sudore e a spostare al contempo il sangue verso le vie periferiche, al fine di poter operare un più produttivo scambio di calore con l‘esterno, tuttavia tale scambio non può avvenire in quanto la divisa da intervento fa da isolante con l’esterno, l’organismo continua a spostare il sangue verso la periferia nel vano tentativo di ottenerne una riduzione di temperatura, ciò comporta uno sforzo al limite da parte del cuore che può anche portare ad un vero e proprio collasso oltre che ad esempio il prolasso della valvola mitrale.

Il calore attiva meccanismi di dissipazione che obbligano il cuore ad un consistente sforzo per p***are maggiori quantità di sangue in periferia nel tentativo di abbassare la temperatura corporea.

QUANDO UN VIGILE DEL FUOCO SI AMMALA OCCORRE TENERE CONTO DI TUTTO CIO'!

23/06/2022

CASERME CONTAMINATE. A RISCHIO LA SALUTE DEI VIGILI DEL FUOCO!

Un incendio produce un’ampia gamma di sostanze chimiche tossiche e cancerogene. Diversi studi hanno dimostrato come queste sostanze si depositino sui determinando, in assenza di protocolli di decontaminazione efficienti, una grave esposizione dei attraverso inalazione, ingestione o contatto cutaneo, riscontrando la presenza di queste sostanze nell’organismo, attraverso analisi del sangue e delle urine e che determinano di conseguenza una maggiore incidenza di alcuni tumori ed altre malattie con inevitabili conseguenze per la salute dei Vigili del Fuoco.

È accertato dunque come i DPI diventano paradossalmente l’anello debole per la salute dei Vigili del Fuoco, divenendo essi stessi veicolo di contaminazione. Ma qual è la situazione all’interno delle caserme?

In alcuni paesi del mondo sono stati avviati studi specifici per valutare la presenza di sostanze inquinanti sia nell’aria che sulle superfici all’interno delle caserme.

Sono state rilevate concentrazioni di sostanze pericolose superiori rispetto a quelle presenti nella generalità delle case e degli uffici e la tipologia stessa delle sostanze rinvenute suggerisce che le concentrazioni elevate sono associate al trasferimento di sostanze chimiche dai luoghi degli interventi alle caserme. A causa di questa elevata concentrazione di sostanze chimiche, i Vigili del Fuoco sono oggetto di una ulteriore maggiore esposizione con un inevitabile aumento del e degli effetti nocivi per la .

È dunque evidente come sia necessario, indispensabile e non più procrastinabile, non solo prevedere idonee ed opportune procedure di decontaminazione, ma anche la zonizzazione delle caserme con la creazione di zone cuscinetto, oltre che a procedere ad una frequente sanificazione delle sedi di servizio.

21/06/2022

E Dio capì che gli Angeli non potevano essere dappertutto ed allora decise di donarci i Vigili del Fuoco! Ogni giorno i Vigili del Fuoco si ammalano e muoiono nell'indifferenza. Il 45% dei Vigili del Fuoco muore di malattie cardio-circolatorio. I Vigili del Fuoco si ammalano di cancro con una incidenza del 9% in più rispetto alla popolazione media con un tasso di mortalità del 14% superiore. Anche l'indifferenza uccide!

Website