Tiatr' A Cunzumé

È solo un intervallo tra un tempo e l'altro.



Torneremo agli applausi, ai fischi, a connettere sguardi e anime, a sporcarci le mani e a ripulirci il cuore.
Torneremo ad annullare le distanze, a sfondare la quarta parete.
Torneremo a stringerci le mani nei camerini prima del "chi è di scena", ad abbracciarci sudati nei foyer, a completarci.
Torneremo a credere che costruire un mondo migliore sia possibile.
E che farlo attraverso l'Arte lo sia ancora di più.
Insieme.
Torneremo.

A presto. ❤ 🎭

Qualche anno fa, vivemmo una esperienza analoga, se non peggiore, con Versi Proibiti - una raccolta di brani di Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo e altri ancora - tratte da L'inferno della Poesia Napoletana,
A Villaricca. Fermammo lo spettacolo, invitammo le persone a uscire.
Rischiammo di prenderle, ma fu giusto agire come agimmo.
Dopo, seppur con amarezza e delusione, ci accorgemmo che lo spettacolo cominciava a funzionare.
Ora, a prescindere dai titoloni, dagli interpreti, da Toni e Teatri Uniti, dalle strumentalizzazioni, da chi è contro, chi a favore, dal popolino e dagli addetti o pseudo tali, alla base di tutto il "sistema spettacolo" c'è un lavoro, faticoso, lungo e logorante.
Il lavoro è sacrosanto e va rispettato sempre. Attori e maestranze sono lavoratori e vanno rispettate.
Qualsiasi atteggiamento atto a minare il lavoro altrui e la dignità dei lavoratori va segnalato.
Se questo significa interrompere lo spettacolo, bene, si interrompe lo spettacolo.
Il biglietto non acquista anche la dignità e la fatica delle persone.

Con sincero affetto, Buon Teatro a tutti!

Uno sguardo al passato, rincorrendo il futuro.

A presto!

Tiatr' parleme...
famme sentì tutt' 'o calore da voce toja
Core mie, vita mia
pecché ogni cosa ca me dice se fa poesia.
L'anema, senza me dicere cchiù niente
corre addu te...
Core mie, vita mia
si chillu sole ca trase addò nun po' trasì.

Grazie.

Dint' 'o scuro stamme pruanne pe' ve fa spassa'

Sei personaggi che nel corso degli anni hanno preso vita grazie al talento di ben dodici attori. Due cast, una famiglia. Tutti diversi, con un minimo comune denominatore: l'amore per questo lavoro.

Gli Scapoli sono già in carrozza, pronti a tornare e a riprovarci di nuovo. Una storia senza fine, un cerchio che non si chiude, una spirale infinita alla ricerca del vero Amore.

QUANDO: 13 E 14 GENNAIO.
DOVE: AvaNposto Numero Zero
COSA: Evento speciale - Tre Magnifici Scapoli

Con
Francesco S. Esposito
Fabio Balsamo
Sara Missaglia
Carlo Liccardo
Serena Pisa
Shanti Tammaro

Regia di Giovanni Merano
Testo di Claudio Buono

"Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo sull'amore".

Gli Scapoli sono già in carrozza.

Coming soon, AvaNposto Numero Zero.

...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre,
ma di continuo e infinitamente mutabile.
(L. Pirandello)

Tre Magnifici Scapoli per Wunderkammer!
Grazie!

Spettacolo grottesco e brillante in una location inaspettata e dalla bellezza travolgente.

"Come l'artigiano plasma la sua opera, lentamente, pazientemente, tra sudore e segatura, con infinita cura e commovente amore, così fa l'attore che modella i suoi personaggi, mescolando polvere, lacrime e sogno".

Anonimo

Aspettando VERSI PROIBITI - L'INFERNO DELLA POESIA NAPOLETANA

AvaNposto Numero Zero
10, 11, 12 febbraio.

Cerchiamo attori, musicisti e figure tecniche se interessati inviate c.v. e foto a:
[email protected]

Il 4 Novembre 1737 vi fu l’Inaugurazione del Teatro San Carlo di Napoli con la rappresentazione dell'Achille in Sciro di Domenico Sarro basata sull'opera di Metastasio. Il 4 Novembre 1812 vi fu la posa della prima pietra dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte fatta da Carolina Bonaparte. Il 4 Novembre 1918, Prima guerra mondiale: il Bollettino della Vittoria annuncia che l'Impero Austro-ungarico si arrende all'Italia. Il 4 Novembre 2008 negli Stati Uniti d'America, vince il candidato democratico Barack Obama, contro quello repubblicano John McCain, diventando il primo presidente USA afroamericano. Il 4 Novembre 2015 ad opera di Fabio Balsamo, Francesco Saverio Esposito e Giovanni Merano nasce “Tiatr’ a Cunzumè” . Dopo anni di amicizia, di studio, dopo qualche piccola soddisfazione e tante cose discutibili, abbiamo deciso di fare così: A Cunzumè. A consumo, a pagamento. O meglio …”Na ch****ta cu’ tico a cunzumè…” celebre verso tratto da “Futtenno” di Luigi Molinaro Del Chiaro. E quindi una provocazione. Nulla di serioso, sia chiaro, ma di ironico e ,quando ci riesce, irriverente, si: fare TEATRO, con la moltitudine di umanità e lavoro che contiene, nun è ‘o mestiere da pu***na, prostituirsi pe’ poco e niente. Ci vuole coraggio, sacrificio, ci vogliono competenze; avventure e disavventure, studio ed esperienza, per acquisirle. Ci vogliono incontri, scambi, ci vuole passione, desiderio, ci vuole divertimento. Fare TEATRO è un fatto sociale e culturale assai divertente, è utile pure. Soprattutto quando lo si considera un servizio, un qualcosa da donare o da trasmettere. Dalla Parrocchia, all’associazione, alla piazza, all’accademia. Ecco, noi questo cerchiamo di fare. Fare TEATRO così, con la nostra piccola idea, con la nostra piccola esperienza, in progress, per arricchirci e migliorarci. Nessuna rivoluzione, nessun filosofismo, nisciunu strologo. Ma fare poco sperando bene, sperando buono, speranne pur’ ‘e fa ridere ogni tanto.
TIATR' A CUNZUME'

Di Maurizio Capuano e Antonio Prestieri
regia di Giovanni Merano

di Claudio Buono regia di Giovanni Merano

Tratto da "L'inferno della Poesia Napoletana" con intermezzi dialogati di Maurizio Capuano regia di Giovanni Merano