Sogni al tempo del covid

Nei sogni degli anziani, purtroppo, sono rappresentate le angosce in maniera più vivida: persecutori che invadono la casa, familiari che non proteggono, la necessità di sopprimere le proprie emozioni per non essere di peso e rischiare di perdere l'accudimento: "... Nel sogno ero arrabbiata e rompevo tutti i piatti. Mi sono svegliata con la paura di non avere più piatti per mangiare e.."

Michela Mancinelli, una delle tante persone "CAPACI d'arte", di cui il nostro paese è pieno. Un patrimonio che non sarà valorizzato mai abbastanza. La ringraziamo perché ha subito accolto il nostro invito a collaborare fornendoci il logo per il nostro sito e sta lavorando per illustrare le immagini dei vostri sogni durante il lockdown

"Era finito il virus, uscivamo e ci perdevano per strada. Non ritrovavo la casa dei nonni".. Nei sogni dei giovanissimi si percepisce l'autenticità dei sentimenti di smarrimento e dei legami con le generazioni passate

Prendo a prestito questa stupenda foto dalla pagina Facebook Bonne Nuit.

"E' vero, io parlo dei sogni,
che sono figli di una mente oziosa,
generati da nient'altro che da una vana fantasia..."
Romeo e Giulietta - Shakespeare.
Così tuonava Mercuzio.

Eppure i vostri sogni ci stanno dicendo ben altro:
"Ero in giro per a città e mi sono accorto di non avere la mascherina.."

"Aspettavo il risultato del tampone e venivo divorato da una zecca..."

Vediamo qui rappresentate in immagini vivide la paura di essere di fronte ad un pericolo senza alcuna protezione o di essere divorati, letteralmente' dall'angoscia dell'attesa.

https://www.benessereblog.it/post/199970/coronavirus-sogno

Coronavirus: cosa sognano gli italiani? Coronavirus: cosa sognano gli italiani? Lo rivelano gli esperti.

Racconta il tuo SOGNO..📝💭
www.sognialtempodelcovid.ord

Racconta il tuo sogno!📝

Tra il 1933 e il 1939, nella Germania hitleriana, la giornalista tedesca Charlotte Beradt ebbe l’idea di raccogliere in un libro i sogni fatti dai suoi compatrioti durante l’ascesa del nazismo.

Oggi, negli Stati Uniti, la dr. Deirdre Barret, psicologa della Harvard Medical School, ispirandosi a quel lavoro, ha avviato un progetto simile per raccogliere i sogni degli americani durante la Pandemia di Coronavirus.

Abbiamo pensato di fare lo stesso anche noi, qui in Italia. Creare uno spazio dove poter raccontare i propri sogni al tempo del Corona Virus.

Nessuno sa con certezza quale sia lo scopo biologico del sogno e del sonno. La comunità scientifica però, sembra concorde nell’affermare che debbano avere un’importanza fondamentale, data l’enorme quantità di tempo che il nostro copro dedica a queste funzioni.

L’EMDR (uno dei metodi oggi più accreditati per il trattamento dei traumi) è basato proprio sull’uso di movimenti oculari simili a quelli del sonno REM.

Durante la quarantena i nostri ritmi abituali sono cambiati. I tempi si sono distesi. Sia quelli dell’angoscia dovuta a ciò che non consociamo, sia quelli dedicati alla nostra vita domestica. C’è chi dorme di più, c’è chi invece manifesta disturbi del sonno. C’è chi ha ritrovato un tempo per sé impedito precedentemente dai ritmi frenetici del lavoro.

C’è chi al contrario è smarrito nella paura per l’incertezza rispetto alla salute propria e dei propri cari, del proprio futuro. Tutti però viviamo un tempo diverso.

Scopo del presente progetto non è fare l’analisi scientifica dei sogni prodotti in questa fase di Pandemia quanto piuttosto la Raccolta di una memoria collettiva inconscia, per estrapolare poi una matrice simbolica condivisa.

Perché anche questo patrimonio profondo, dato per scontato, trascurato, non vada perso.