Marco Lenzi Psicologo

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31/05/2024

UN UTILE PROMEMORIA

Ricordati che non devi sentirti in colpa per andare in terapia. Lo stai facendo per stare meglio ed è un atto d'amore per te stesso/a. Molte volte, lo facciamo perché chi ci ha ferito non intende guardarsi dentro e non lo farà in futuro. Per cui, dobbiamo pensare al nostro benessere psicologico e a proteggerci.

Se gli altri non intendono lavorare su se stessi, non possiamo insistere ma possiamo impegnarci in prima persona per fare in modo che la loro influenza su di noi sia diversa da quella che hanno avuto finora.
Facciamo uno sforzo e ne potremo godere i frutti nel tempo. Vogliamoci bene e pensiamo a come vivere la nostra vita in modo più funzionale.
In questo modo, anche le relazioni difficoltose con gli altri avranno delle conseguenze per noi positive. Potremo vedere le cose da una prospettiva diversa.

Pensiamo prima a noi. È il primo passo lungo la strada per stare meglio.

'amore

Ispirato ad un contenuto di

13/05/2024

QUANTO CONTA IL NOSTRO IMPEGNO

Siamo più gentili e accoglienti con noi stessi; spesso tendiamo ad essere molto duri nei nostri confronti perché ci diamo degli standard elevati.
Nel momento in cui non li raggiungiamo, ci sentiamo in colpa e proviamo frustrazione per ciò che abbiamo mancato: pensiamo di non essere bravi e mettiamo in dubbio le nostre capacità.

In realtà, dobbiamo considerare che l'errore è fisiologico ed è uno stimolo per la nostra crescita.
Sbagliare ci aiuta a migliorare.
Siamo più tolleranti verso noi stessi: consideriamo che ci siamo impegnati e abbiamo fatto tutto ciò che per noi era possibile.
È vero che si può migliorare, tuttavia, valutiamo le nostre risorse sulla base dello sforzo profuso.
Inoltre, teniamo presente che non tutto è sotto il nostro controllo: per questo, possiamo fare tanta fatica ed avere molta dedizione nelle attività ma ci saranno alcuni fattori esterni che non potremo gestire.

Ricordiamoci che ciò che conta è l'impegno dimostrato e sfruttare appieno il nostro potenziale: tutto il resto, fa da contorno.
Consapevoli di esserci impegnati, saremo più soddisfatti e gentili con noi stessi.

Cosa ne pensate?
Vi è mai successo di essere troppo duri con voi stessi?

Scrivetelo nei commenti!!

Ispirato da

Photos from Marco Lenzi Psicologo's post 29/04/2024

UNA RELAZIONE CHE CI FA PSICOLOGICAMENTE BENE

Ecco 4 comportamenti in un rapporto che ti faranno stare mentalmente bene. Tienili a mente perché sono preziosi. ;-)
Scorri il carosello per scoprire quali!!

Li hai mai provati?

Che cosa ti fanno pensare?

Scrivilo nei commenti!!

Post tradotto da

Photos from Marco Lenzi Psicologo's post 25/03/2024

PROTEGGIAMO LE NOSTRE RELAZIONI

A volte, compiamo delle azioni che possono danneggiare le nostre relazioni.
Ecco un elenco delle cinque più importanti da evitare.
Scorri il carosello per scoprire quali!!

Contenuto di tradotto in italiano

10/03/2024

L'AZIONE CI DETERMINA

Spesso abbiamo molti piani per il futuro: creiamo programmi e facciamo proposte per raggiungere nuovi obiettivi. Ogni giorno ci mettiamo a tavolino a scrivere una to do list per quella giornata o per le 24 ore seguenti. Tendiamo a programmare le attività nelle diverse giornate e per la settimana successiva. Annunciamo agli altri i nostri piani e come li metteremo in pratica.
Cosa accade, però?

Succede che a volte non riusciamo a svolgere le attività che ci siamo prefissi in quel momento.
Tutto bene, può succedere.
Gli imprevisti accadono e possiamo aver sopravvalutato le nostre risorse o la gestione del tempo in una situazione specifica. Fa parte della realtà in cui viviamo.
Ciò che importa non è il tasso di raggiungimento degli obiettivi, quanto fermarsi a riflettere per comprendere un concetto chiave.

Ciò che compiamo, ci determina e costruisce la nostra identità. Infatti, secondo Jung, celebre psichiatra e psicoanalista svizzero, noi siamo ciò che facciamo, non ciò che vorremmo fare.
I nostri comportamenti influenzano chi noi siamo e danno significato alla nostra esistenza permeando il nostro sé. Abbiamo consapevolezza di chi siamo e dei nostri valori ed ambizioni grazie a ciò che facciamo ogni giorno. Il comportamento è portatore di senso per la nostra vita: per questo motivo è importante portare avanti concretamente qualcosa che riteniamo essenziale per noi; il suo svolgimento darà forma a una parte di noi.
Infatti, siamo molto complessi e fatti da tante cose: siamo ciò che facciamo nel nostro lavoro ma anche nel tempo libero, nelle relazioni e nelle nostre passioni.
Pertanto, ricordiamoci che siamo ciò che effettivamente facciamo. Così, quando lo faremo, gli daremo un nuovo significato.

Cosa ne pensate?

Avete pensato a quanto i comportamenti ci determinano?

03/03/2024

L'IMPORTANZA DI FARE UNA PAUSA

Siamo abituati alla cultura del duro lavoro e al non doverci mai fermare: ogni nostra azione è orientata al raggiungimento di un obiettivo e al miglioramento. Investiamo le nostre energie per compiere delle attività che ci conducono a dei risultati e ad una maggior produttività.
Il nostro contesto è molto attivo e propositivo e ciò ci motiva a fare sempre di più, spingendoci, talvolta, ad entrare in competizione con gli altri.
Vogliamo crescere sempre di più e sempre più in fretta. Per questo, non conosciamo il significato della parola "pausa". Anzi, pensiamo sia un'inutile perdita di tempo.

In realtà, staccare un momento e prenderci una pausa è una mossa saggia ed utile.
Infatti, fermarsi ci permette di riflettere su ciò che abbiamo fatto fino a quel momento, recuperare lucidità ed energie ed essere più focalizzati nel realizzare i nostri obiettivi.
Lavorare sempre e non fermarsi mai è controproducente anche sulla nostra tabella di marcia quotidiana perché non consente al nostro corpo e alla nostra mente il meritato riposo per un recupero energetico adeguato. Saremo meno produttivi ed efficaci da stanchi e con un alto carico di pressione. In questo modo, faticheremo di più per realizzare i risultati prefissati; potremmo anche non riuscirci.
Per questo, quindi, è fondamentale e necessario fare una pausa e mettere in sospeso i nostri compiti per favorire il nostro benessere psicologico e fisico e avere dei momenti solo per noi. Ciò è essenziale per una adeguata conciliazione tra tempo personale e tempo lavorativo.
Il nostro organismo ci ringrazierà per questo!, ;-)
Si potrebbe cambiare il famoso detto in: "Chi dorme, piglia più pesci degli altri!".

Cosa ne pensate?
Vi siete mai sentiti in difficoltà perché eravate stanchi e volevate fare una pausa?
Scrivetelo nei commenti!!

24/02/2024

LA RIPETIZIONE DEI CICLI

Le ferite psicologiche sono qualcosa che deriva dalla mancata rielaborazione di eventi del nostro passato.
Siamo propensi, infatti, a ripetere i comportamenti tenuti in precedenza e a rivivere le stesse situazioni che ci hanno fatto soffrire. Le medesime ferite perciò si ripetono e ci arrecano ancora dolore. È un po' come se facessimo uscire il comportamento disfunzionale dalla finestra e questo si ripresentasse alla nostra porta. In questo senso, non avremmo risolto il problema. Siamo abituati a ripetere i medesimi comportamenti perché, essendo individui che seguono dei meccanismi ben precisi e oliati, tendiamo a riutilizzarli in base alle abitudini.

Tuttavia, c'è un modo per interrompere questo ciclo disfunzionale: possiamo interrogarci sulla ragione a fondamento di quel comportamento e, una volta compresa la sua natura dannosa, possiamo impegnarci per cambiare il nostro agire.
Infatti, i cicli si ripetono anche se portano a conseguenze negative per la persona: sono stati appresi e vengono riprodotti automaticamente.
La buona notizia è che possiamo fermare il circolo vizioso grazie al nostro impegno: dobbiamo sforzarci e introdurre dei piccoli cambiamenti per modificare la condotta in oggetto.
Cambiare completamente e all'improvviso sarà qualcosa di estremamente faticoso e che potrà portare a delle resistenze; per tale ragione, è sufficiente fare dei piccoli aggiustamenti graduali che, nel tempo, ci porteranno a modificare quel comportamento e a stare meglio.
Ricordiamoci che Roma non è stata costruita in un solo giorno. ;-)
Abbiamo il potere di curare il nostro passato: facciamolo per evitare che torni a bussare alla nostra porta. Il futuro ci aspetta e ha una fisionomia differente.

12/02/2024

IL POTERE DELLA RIELABORAZIONE

Se qualcosa ci fa male, tendiamo a pensarci spesso e rimaniamo bloccati nel dolore connesso al comportamento di chi ci ha ferito.
La sofferenza è fisiologica ed è una naturale conseguenza di un'azione che abbiamo vissuto come negativa. Essa ci ha messo a disagio e genera in noi molti pensieri. Tuttavia, rimanere a riflettere sul dolore e sugli stati emotivi negativi che ci ha causato non cambierà la nostra condizione.

Ciò che davvero porta a un cambiamento è individuare il senso di ciò che è accaduto.
È utile capire perché qualcosa è successo e come lo possiamo riutilizzare con un fine costruttivo nella nostra vita. In altre parole, la rielaborazione dell'esperienza negativa può farci crescere e comprendere molte dinamiche. Infatti, la possiamo usare come forza interiore per raggiungere degli obiettivi.
Un esempio su tutti: un ragazzo che a scuola viene trattato male da un insegnante perché la sua prestazione è insufficiente. Il giovane, dopo l'evento, potrebbe riflettere e capire che dentro di sé ha delle risorse che l'altro non vede e potrebbe puntare su queste. Così, si impegnerebbe molto in quel campo e nel tempo potrebbe realizzare le proprie mete.

Inoltre, rileggere e riutilizzare ciò che abbiamo vissuto può essere un modo per conoscere meglio noi stessi e impegnarci nel potenziare alcune nostre aree. Per cui, da ciò che viviamo e che apparentemente è solo negativo, possiamo trarre elementi utili ed insegnamenti.

Vi è mai capitato di ridare significato a un evento che vi ha fatto soffrire?

Cosa ne pensate?
Scrivetelo nei commenti!!

05/02/2024

CELEBRA I PROGRESSI

Tendiamo a scoraggiarci e a smettere di sforzarci quando siamo molto vicini all'obiettivo ma non lo abbiamo ancora raggiunto. Ci manca poco, ma non riusciamo ad arrivare alla meta in quel momento. Proviamo frustrazione, delusione e rabbia. Pensiamo che non riusciremo a realizzare il nostro obiettivo. Ci sentiamo impotenti.

In realtà, se siamo arrivati in quel punto, è perché abbiamo lavorato s**o e bene fino a lì: abbiamo percorso un cammino facendo fatica e impegnandoci. Se ci fermiamo a riflettere su tutto ciò che abbiamo fatto per giungere molto vicini all'obiettivo, la nostra prospettiva cambia.
Non penseremo più alla frustrazione ma ci sentiremo competenti e soddisfatti di ciò che siamo riusciti a fare. Ciò infonderà in noi fiducia e forza per continuare il nostro percorso. Siamo bravi e otteniamo dei risultati: è giusto e sano festeggiare anche i passi già compiuti durante la strada. Ci farà stare bene e accrescerà la nostra autostima. Infatti, ci darà modo di fare luce sulle nostre risorse.

Cosa ne pensate?
Avete mai sentito di desistere a pochi passi dall'obiettivo?

24/01/2024

IL VALORE DEL TEMPO

Quante volte abbiamo detto: "Non ho tempo di fare questa attività! Non ce la faccio!" quando dovevamo affrontare un nuovo compito che si aggiungeva al carico di impegni quotidiano?
Pensavamo di non avere tempo e di non riuscire a fare ciò che ci siamo prefissati.
Ciò è molto comune.
Siamo convinti di non avere abbastanza tempo per fare tutto. Per questo, siamo in difficoltà e potremmo avere un livello di stress maggiore di quello a cui siamo abituati.

In realtà, il tempo è una costante: la sua quantità non cambia. Ognuno di noi ha lo stesso ammontare di ore per svolgere le sue attività.
Ciò che varia, invece, è il valore che noi decidiamo di dare al tempo. In altre parole, come scegliamo di usarlo: possiamo dedicare più tempo ad alcuni compiti e meno ad altri, o, anche, procrastinare degli impegni.
Siamo arbitri del nostro tempo, per cui, abbiamo la possibilità di sfruttarlo al meglio. Ogni anno, abbiamo un numero fisso di giorni e ore che possiamo riempire come preferiamo.
Dobbiamo tenere a mente, tuttavia, che ciò che abbiamo speso, non è reversibile. Per tale ragione, è utile impiegare nel modo a noi più funzionale il nostro tempo.
Come mi disse una volta un uomo saggio: "Non sciupare il tuo tempo, perché non tornerà indietro.".

Cosa ne pensate?

Come intendete organizzare il vostro tempo nel 2024?

11/01/2024

PARTIAMO DA UNO

"Non c'è bisogno di vedere l'intera scalinata, fai solo il primo passo"
(Martin Luther King)

Quante volte abbiamo pensato di vedere l'intero processo e il risultato prima di intraprendere un'azione o un progetto?
Pensiamo di dover avere il totale controllo sull'esito perché tutto funzioni.

In realtà, possiamo fare il primo passo di un processo senza sapere cosa ci sarà dopo: possiamo seguire le nostre sensazioni e avere fiducia anche senza conoscere i gradini seguenti.
L'importante, infatti, è cominciare e investire le nostre energie nell'azione.
Così avremo modo di fare la differenza.
Ciò funziona per le nuove abitudini e nei processi di cambiamento ma anche nelle azioni quotidiane.

Vi è mai successo di iniziare un'azione senza conoscere la meta finale?

Scrivetelo nei commenti!!

31/12/2023

LE BUONE INTENZIONI PER L'ANNO NUOVO

È il momento dell'anno in cui facciamo i buoni propositi per l'anno che verrà.
Scriviamo su carta i nostri obiettivi e siamo molto determinati nel raggiungerli nel nuovo ciclo.
Ciò che accade, però, è che, se non riusciamo a raggiungerli velocemente, tendiamo a desistere. Magari proviamo una seconda, una terza volta e poi lasciamo perdere.
Alla fine dell'anno, poi, ci frustriamo per non averli raggiunti.
Questo accade perché ci siamo prefissati obiettivi troppo difficili da realizzare.
A volte, sono anche troppi.
Essendo così difficili, fatichiamo a portarli a termine.

Tuttavia, c'è un modo per stabilire degli obiettivi che riusciremo a realizzare.
Possiamo stabilire degli obiettivi realistici, basandoci sulle nostre capacità e, magari, su qualcosa di già presente.
Ad esempio, possiamo partire da qualcosa che abbiamo ottenuto quest'anno.
Se abbiamo imparato l'inglese nel 2023, possiamo concentrarci a imparare il Business English per il nostro lavoro. È un esempio di miglioramento di una qualità già presente.
Un'altra cosa che possiamo fare è stabilire obiettivi concreti, realistici, in un tempo definito e accettabili.
Esempio: il prossimo mese voglio andare in palestra una volta a settimana per un'ora, dopo il lavoro.
Così ci diamo piccole sfide che possiamo raggiungere con uno sforzo adeguato.
Un altro suggerimento può essere scrivere ogni giorno la sera dieci cose per cui siamo felici e annotarle.
Possono essere anche obiettivi piccoli e raggiungibili nel quotidiano che abbiamo concluso.
Il segreto, comunque, è darsi piccoli obiettivi calibrati sulle nostre capacità e connessi a un tempo specifico di realizzazione.
Così, ci sentiremo realizzati e potremo limitare la frustrazione. Ciò aumenterà la nostra autostima e la nostra autoefficacia.
Auguro a tutti voi di raggiungere i vostri buoni propositi e, soprattutto, di essere felici.

Cosa ne pensate?

Vi è mai successo di non raggiungere degli obiettivi annuali?

24/12/2023

TANTI AUGURI DI BUONE FESTE!!!

Auguro a tutti voi di passare dei momenti di serenità, condivisione e gioia in queste festività natalizie. Spero che possa essere un'occasione per stare con chi vi vuole bene e avere modo di rilassarvi, pensando a voi stessi/e.
Vi auguro un 2024 all'insegna della consapevolezza, del miglioramento personale, del benessere mentale e del mettersi in gioco per se stessi e per gli altri.
Che i prossimi 366 giorni vi sorridano e vi guidino.

19/12/2023

IL PARAGONE CON GLI ALTRI

Siamo propensi a guardare il "giardino" dei nostri vicini, pensando sia più bello e con un'erba più verde e rigogliosa rispetto al nostro.
Tendiamo a guardare fuori dalla nostra prospettiva perché è un meccanismo che per noi è automatico: fin da piccoli, siamo paragonati agli altri e viene fatto un confronto con loro rispetto ai nostri comportamenti, voti, frasi, reazioni.
Tutto ciò ci fa credere che sia normale essere messi a confronto con gli altri e vedere che questi abbiano delle caratteristiche più sviluppate rispetto a noi.
Il problema è che questo meccanismo può instillare in noi un sentimento di inferiorità nei confronti degli altri e una percezione di inadeguatezza e incapacità. Tale sentimento può affettare la nostra autostima e, se non visto e controllato, farci credere che gli altri siano migliori di noi e non sarà possibile distinguerci.
Così vivremo la vita degli altri e non la nostra, concentrandoci su come possiamo essere come loro o meglio di loro. Portata all'estremo, è una dinamica che può portare a un'insoddisfazione radicata e a un senso di impotenza.

Il segreto è pensare che l'erba del vicino non sia migliore della nostra, ma, al contrario, sintetica. Magari appare perfetta da lontano ma non sappiamo come è realmente.
Abbiamo, infatti, una percezione degli altri che è deformata dalla nostra prospettiva e che non corrisponde all'oggettività.
Non potremo mai sapere veramente come sono gli altri e quali sono le loro capacità: vedremo solo il riflesso che desideriamo e ciò che loro vorranno mostrarci.
Per questo motivo, è fondamentale pensare prima di tutto a noi stessi, vedere le nostre risorse e basarci su di esse per raggiungere i nostri obiettivi. Ricordiamoci che gli obiettivi sono NOSTRI e che non dobbiamo imitare nessuno. Gli altri ci possono ispirare: non dobbiamo, però, essere ossessionati da loro.
È importante pensare a noi stessi e costruire i nostri obiettivi, stimolandoci a raggiungerli grazie ad osservazioni che ci possano essere utili.

Vi siete mai paragonati agli altri al ribasso?
Scrivetelo nei commenti!!

10/12/2023

NON ARRENDERTI

Se un obiettivo non è semplice e richiede più sforzo per essere raggiunto, non arrenderti. Con coraggio, impegno e determinazione potrai continuare il tuo cammino per arrivare a destinazione. È importante, infatti, non desistere alle prime difficoltà ma armarsi di consapevolezza e nuove energie per riprovare con più convinzione.
Scoprirai come è soddisfacente realizzare una meta dopo tutta la fatica che hai fatto e la persistenza mostrata.
Imparerai come comportarti in altre situazioni simili.
Ciò che conta, infatti, è il modo in cui si affronta una situazione o un obiettivo più che lo scopo in sé. Pertanto, il viaggio ti condurrà alla meta.

Ispirato a un contenuto di

Vi è mai capitato un episodio in cui avete dovuto lottare con forza per raggiungere un obiettivo?
Scrivetelo nei commenti!

01/12/2023

LA MALATTIA NON È COLPA NOSTRA

Quando non ci sentiamo bene o viviamo una situazione di malessere prolungato possiamo sentirci in colpa per il nostro stato. Pensiamo che la malattia sia qualcosa di totalmente controllabile e che, se viviamo quella condizione è perché ce lo siamo meritati.
Per cui, è colpa nostra! Il malessere è frutto di nostre scelte sbagliate e ce la prendiamo con noi stessi.
Guardiamo gli altri e pensiamo che loro stiano bene a causa di loro comportamenti adeguati.
È un po' come se considerassimo la malattia la giusta punizione per le nostre azioni.

In realtà, non è veramente così. Se stiamo male, è perché ci sono tanti fattori che contribuiscono al nostro disagio e che non dipendono da noi. Non li possiamo controllare: questi esistono e impattano sulla nostra vita quotidiana. Il senso di colpa che proviamo per la malattia è legato al fatto che altre persone non hanno compreso la nostra situazione e, con dei loro commenti, alimentano la nostra sensazione di frustrazione e inadeguatezza.
Queste persone, se importanti per noi, possono avere una forte influenza nella nostra visione del problema e su come lo percepiamo. In altre parole, possono farci maturare questa convinzione. Ciò peggiora il nostro malessere.

Quindi, come se ne esce?

Il segreto è riuscire a vedere questo aspetto e comprenderlo. Una volta consapevoli di tale idea, ce ne possiamo allontanare e accettare il nostro stato di salute per ciò che è. Possiamo trovare dentro di noi la forza e il coraggio di combattere il malessere per sentirci meglio. Non sarà facile ma è qualcosa che dobbiamo fare per noi. Ricordiamoci che la nostra salute viene prima e che dobbiamo prenderci cura innanzitutto di noi stessi.
Quando avremo un miglioramento, potremo aiutare gli altri.
Curiamo noi stessi.
Abbiamo il coraggio e le risorse per stare meglio. Usiamoli!!

Cosa ne pensate?

Vi siete mai sentiti in colpa per stare male?

Scrivetelo nei commenti!!

21/11/2023

GLI ERRORI, I NOSTRI MAESTRI

Siamo molto propensi a essere sempre bravi, perfetti, a fare ogni volta la mossa corretta perché ci vediamo continuamente in paragone con gli altri.
Quante volte abbiamo pensato: "Sono stato così ingenuo/a a commettere questo sbaglio. Non avrei dovuto farlo."
Ci sentiamo inadeguati quando sbagliamo e tendiamo a svalutarci: ciò impatta negativamente sulla nostra autostima.

In realtà, sbagliare è il regalo più grande che potremmo farci: l'errore è un grande maestro di vita e ci aiuterà molto.
Infatti, la nostra esperienza si fonda sugli errori e su come noi li interpretiamo: è cruciale capire come siamo giunti a quello sbaglio e come poi siamo in grado di rimediare.
Gli sbagli sono perciò degli stimoli alla crescita: a volte ne dobbiamo fare diversi per comprendere come cambiare e raddrizzare la nave.
Per cui, è giusto valorizzare gli errori come esperienze di apprendimento.

Tutti commettiamo sbagli nella vita e questa sarà marcata da loro.
La nostra esistenza non sarebbe tale senza tentativi, errori ed apprendimento.
L'importante è riconoscerli e comprendere il loro significato.
Un errore non farà di te una persona inadeguata ma, anzi, ti incentiverà a migliorare!

Cosa ne pensate?

Che peso date agli errori?

Scrivetelo nei commenti!

10/11/2023

LA VERA MORTE

Pensiamo che quando qualcuno viene a mancare, non sarà più in contatto con noi e la nostra relazione con lui/lei è ormai conclusa.
La morte viene vista come uno spartiacque tra il mondo in cui la vita continua e accadono tanti eventi e la terra ignota dove vanno coloro che si spengono. Non c'è comunicazione tra questi mondi, non è previsto un collegamento.
Siamo tristi e pensiamo che ormai quella persona non avrà più alcun effetto su di noi.

Per fortuna, le cose non stanno proprio così.
La buona notizia è che la morte non è un evento di chiusura ma ci permette di rimanere in contatto con i nostri cari defunti.
Infatti, colui che muore, non scompare definitivamente se vive nel nostro ricordo.
Basta anche solo una fotografia, un oggetto, o il ricordo di un evento insieme: la memoria è uno strumento molto potente che ci mantiene in contatto con il passato e con chi non è più sulla Terra.
Il segreto è continuare a pensare a quella persona nel nostro quotidiano, avere un momento dedicato a lui/lei; se lo riteniamo opportuno, è possibile ricordare un insegnamento che ci ha trasmesso.
I valori stessi sono qualcosa che ci permette di collegarci con chi è altrove perché fanno da ponte tra noi e loro e non muoiono mai.
Possiamo interiorizzare l'altro e farlo vivere per sempre nella nostra memoria: così ci sentiremo meno soli e continueremo la relazione con lui/lei.
Sta a noi decidere se vorremo ricordarci dell'altro oppure no.
Se non vogliamo ricordarlo/a, potrà cadere nell'oblio e scomparire completamente.
Se invece la risposta è sì, potremo farlo vivere per sempre.

Qual è il vostro rapporto con la morte?
Cosa ne pensate?

18/10/2023

ADATTAMENTO NELLE RELAZIONI

Quante volte ci è capitato di dire: "Non vado proprio d'accordo con X." o, "Quando fa così, non l* sopporto."?
Nella vita di tutti i giorni abbiamo spesso modo di conversare con persone che ci possono mettere in difficoltà, con le quali fatichiamo ad avere un dialogo.
Questo accade per diversità caratteriali, differenze nel modo di agire, di pensare.
Siamo diversi e questo fa parte della variabilità dell'essere umano.
È tutto assolutamente normale ed è inevitabile, in alcuni momenti, vivere dei conflitti.

Ciò che possiamo fare, tuttavia, è adattarci all'altra persona e provare a capire il suo modo di pensare e il suo stile di relazione.
Possiamo fare dei passi nella sua direzione e provare a parlare la sua "lingua" che è diversa dalla nostra.
Anche lui/lei può fare lo stesso.
È un esercizio impegnativo e faticoso ma fruttifero.
Se agiamo prima noi, infatti, potremo notare fin da subito qualche piccolo cambiamento: la persona sarà sorpresa dal nostro nuovo modo di approcciarci e si sentirà più a suo agio, aprendosi più facilmente.
Chiaramente, ogni persona potrà avere reazioni diverse; in generale, esse vedranno il nostro sforzo e potranno apprezzarlo.
Ad esempio, se sappiamo che per quella persona è molto importante avere dei dati per prendere una decisione, possiamo fornirgli le informazioni di cui ha bisogno, senza dilungarci in altri discorsi.
Il segreto è capire cosa è importante per l'altro e cosa cerca nella relazione con le persone.
Una volta scoperto ciò, possiamo adeguarci ai suoi modi; tuttavia, non dobbiamo adattarci alla sua modalità relazionale se questa ci danneggia o va contro i nostri principi.
Saper parlare il linguaggio dell'altro può essere molto utile nella nostra vita e potrebbe facilitare alcuni rapporti con il risultato di farci stare meglio.
Cosa ne pensate?
Avete mai avuto difficoltà ad adattarvi all'altro?
Scrivetelo nei commenti!!

18/10/2023
Photos from Marco Lenzi Psicologo's post 27/09/2023

I COMPORTAMENTI LEGATI ALL'ANSIA

Ci sono dei segnali che ci permettono di capire se siamo in ansia e cosa comporta un eccesso di questa sensazione.
Scorri il carosello per scoprire quali condotte sono tipiche dell'ansia!

20/09/2023

L'IMPORTANZA DELLA COPPIA

Quando nasce una nuova coppia, avviene un processo che può portare a diversi effetti: il figlio/a si lega al partner e, se il rapporto è duraturo e prevede una progettualità, può portare a una stabilizzazione della relazione e, eventualmente, a una convivenza.
Soprattutto quando i figli sono autonomi, vi è un movimento naturale verso l'esterno, per cui, questi escono dal nucleo familiare.

Tutto ciò, però, non avviene senza alcun tipo di resistenza o difficoltà per i figli.
Può succedere, infatti, che i genitori vogliano sentirsi parte importante per i loro figli e intensifichino i rapporti e la loro presenza anche quando i più giovani sono in una relazione stabile.
Ciò può interferire nella vita di coppia e creare degli ostacoli alla relazione.
Infatti, genitori invadenti e che si intromettono nella relazione di coppia causano problemi tra i partner che sperimentano una violazione del proprio spazio.
A lungo andare, questo comportamento può provocare una crisi nella coppia, a maggior ragione se i genitori entrano in merito a questioni come la gestione della vita quotidiana o di eventuali bambini.

Per questo motivo è importantissimo tenere presente che la coppia è una nuova famiglia con una vita propria, che ha delle regole e degli spazi ben definiti e che deve poter vivere liberamente.
Questi spazi devono essere difesi per la sopravvivenza della relazione e, quando e se si vorrà, si potrà entrare in contatto con la famiglia di origine.
É fondamentale dunque considerare le due realtà come distinte e con possibilità di relazione sulla base di accordi.
Nessuna delle due ha il diritto nè deve prevalere sull'altra.

Perciò, teniamo a mente che la coppia, come anche altri tipi di relazioni ha uno spazio personale da difendere ed è necessario mettere dei paletti per dare chiarezza agli altri di questo e per stare bene.

Cosa ne pensate?
Avete mai vissuto situazioni di questo genere?

Scrivetelo nei commenti!

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