Eidon

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Eidon è uno spazio rivolto alle persone che vogliono intraprendere un percorso per il proprio benes

25/10/2021

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Chiaro, no? 😉 ⠀

25/10/2021

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È nata prima la regola o la trasgressione? ⠀

In educazione, molto spesso, si parla delle regole e della loro importanza, di come sia fondamentale definirle per dare un contenimento. ⠀
Il concetto di trasgressione invece è molto meno discusso. ⠀

Torniamo alla domanda iniziale, è nata prima la regola o la trasgressione? Possiamo rispondere dicendo che la seconda si materializza solo quando la prima non viene rispettata. Ecco che il rapporto corretto non è regola-trasgressione, ma trasgressione-rispetto. ⠀
Le regole servono a “prendere le misure” su come comportarsi, scegliendolo consapevolmente; sapendo che ogni nostra azione ha delle conseguenze, su di noi e sugli altri. ⠀

L’educatore, il genitore, l’insegnante che ruolo ha in tutto ciò, nella trasgressione? ⠀
Ha due ruoli. Il primo quello di osservatore, a distanza. Sa, ma non si fa vedere, solo così permette al bambino di provare a trasgredire. Il secondo è quello di non svelare mai che sapeva. È una questione di fiducia e di conseguenze. Se l’adulto svela di sapere, volendo insegnare ciò che la sua esperienza gli ha fatto apprendere, toglie una possibilità al bambino di sperimentare a sua volta cosa vuol dire trasgredire, le conseguenze delle azioni e la capacità di fare ragionamenti nuovi per trovare soluzioni. ⠀

E tu? Riesci a stare nascost* e in silenzio a osservare? ⠀

21/10/2021

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Al giorno d’oggi si sente frequentemente parlare di DOP, ovvero Disturbo Oppositivo Provocatorio. ⠀
Ma che cos’è nello specifico?
Si tratta di un “disturbo del comportamento” caratterizzato da umore irritabile e comportamenti provocatori, sfidanti e vendicativi.
I bambini che lo presentano provano principalmente rabbia: proprio per questo faticano a riconoscere le altre emozioni e quindi a esprimere ciò che sentono. ⠀

Come aiutarli? ⠀
La tendenza comune è quella di gestire i comportamenti disfunzionali attraverso l’uso di punizioni. Tuttavia questo metodo evidenzia le difficoltà dei bambini, aumentando il loro senso di inadeguatezza e la probabilità che mettano nuovamente in atto quegli stessi comportamenti. ⠀
A fronte di ciò, molti studi dimostrano che alcune pratiche meditative (come la mindfulness) possono aiutare i bambini a osservare e accogliere le emozioni che provano in un determinato momento, prestando attenzione al momento presente. I risultati infatti evidenziano una riduzione significativa dell’aggressività e dei comportamenti disfunzionali, soprattutto in ambito scolastico (Singh et al., 2007). ⠀

Interessante, vero? ⠀

18/10/2021

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E tu, dove cerchi la pace? 🙂 ⠀

18/10/2021

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Esperienza. ⠀
È definibile esperienza un evento attraversato con tutto te stess*: con il cuore, con la pancia, con la mente, godendo di tutto ciò che vivi. ⠀

L’esperienza è fondamentale nell’apprendimento. ⠀
Hai mai osservato la differenza tra ciò che accade quando partecipi in modo interessato e attivo a un corso, rispetto a quando segui una lezione frontale e passiva? ⠀
Il ricordo che rimane vivo nel tempo e l’interesse per quell’argomento sono dati da quello che viene definito “coinvolgimento appassionato”, ovvero ciò che si genera dall’esperienza e che porta all’interiorizzazione del sapere e di capacità, grazie al vissuto. ⠀

Prova anche tu: quando vuoi apprendere qualcosa esperiscilo nella tua quotidianità! ⠀

14/10/2021

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Molto probabilmente, nell’arco della tua vita, hai sentito almeno una volta parlare di “Pet-Therapy”. ⠀
Se così non fosse, si tratta di una forma di intervento attuata con l’aiuto di un animale allo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone, soprattutto quelle con disabilità. ⠀

La Pet-Therapy nasce ufficialmente negli Stati Uniti durante gli anni ’50-’60 quando lo psichiatra Boris Levinson notò una particolare relazione tra un bambino con autismo da lui seguito e il suo cane, il quale lo aiutava a esternare le sue emozioni e a esprimersi attraverso uno scambio affettivo e giocoso. Levinson decise di introdurre l’animale nella relazione terapeutica ottenendo risultati soddisfacenti. ⠀

Durante gli anni successivi molti studi hanno dimostrato l’efficacia di questo tipo di terapia con le persone con disabilità. Nello specifico, sono stati evidenziati miglioramenti nell’interazione con l’ambiente, nel tono dell’umore, nella gestione dei tempi di attenzione, nella comunicazione non verbale e nelle competenze linguistiche con la produzione di semplici frasi e vocaboli nuovi, oltre che una diminuzione dei livelli di frustrazione (D’Andrea et al., 2010). ⠀

Nonostante gli ottimi risultati, è fondamentale tenere in considerazione che non esiste l’intervento perfetto: ne esistono molti che possono portare benefici in diverse aree del profilo di una persona con disabilità. ⠀
Più si è esposti alla possibilità di sperimentare terapie differenti, maggiori possono essere i benefici che ne conseguono 😉 ⠀

11/10/2021

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Differenza fondamentale. ⠀
Ci hai mai pensato? 😉 ⠀

09/10/2021

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“Di’ a papà (o mamma) cos’hai combinato oggi…”⠀
Quante volte ti è capitato di dire questa frase a tu* figli* quando combina qualche malanno? ⠀

Quando i bambini commettono una sciocchezza è molto comune il pensiero che debbano informare l’altro genitore sull’accaduto, con lo scopo che imparino meglio la lezione. ⠀
L’intenzione può essere buona, tuttavia molto spesso il metodo non lo è. ⠀

Mettere tu* figli* nella condizione di dire all’altro genitore solamente cos’ha fatto, senza aver ragionato insieme sui motivi di tale comportamento, potrebbe alimentare un senso di vergogna e di conseguenza generare un atteggiamento di chiusura. Questo infatti non aiuta a trovare soluzioni alternative al problema e con il passare del tempo potrebbe cominciare a temere il giudizio altrui, perdendo la fiducia in se stess*. ⠀

Cosa fare allora?
Analizza con tu* figli* ciò che è successo, con lo scopo di chiarire i fatti, ragiona insieme e chiedi cosa avrebbe potuto fare di diverso. È importante che sia lei o lui a trovare altre soluzioni più funzionali per aumentare la probabilità che le metta in atto la volta successiva. ⠀
Provaci… sono quasi certa che nel lungo periodo vedrai ottimi risultati 😉 ⠀

07/10/2021

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Quante volte hai sentito dire che è importante camminare? ⠀
È proprio vero che ha così tanti benefici? ⠀

In diversi studi sono state analizzate le conseguenze della camminata: cosa ci succede dopo che per qualche mese facciamo 10.000 passi al giorno? Alcuni studiosi hanno osservato ripercussioni positive sia sul benessere fisico (Lovibond & Lovibond, 1995) che a livello psicologico (Lovibond & Lovibond, 1995) (Bass et al., 2016). ⠀
Le persone che hanno partecipato al programma di 10.000 passi per 100 giorni hanno ottenuto dei risultati stupefacenti, soprattutto per quanto riguarda i livelli di stress, i sintomi di depressione, ansia e il benessere in generale. ⠀

Stili di vita di questo tipo, dove ogni giorno è prevista una camminata, portano benefici a tutte le sfere della vita, dal contesto lavorativo alla qualità di vita della persona. ⠀

E tu, ci hai mai pensato di ricavarti uno spazio quotidiano per una passeggiata? ⠀

04/10/2021

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E tu, dove stai andando? 🙂 ⠀

01/10/2021

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Un termine molto diffuso, che spesso usiamo, è “empatia”, comunemente definita come “mettersi nei panni dell’altro”. ⠀

Un vocabolo simile, ma con una sfumatura diversa è “exotopia”. Ne hai mai sentito parlare? ⠀

Exotopia significa riconoscere la prospettiva di pensiero dell’altra persona, come autonoma e sensata, tanto quanto la nostra (Sclavi, 2003). ⠀
Questo richiede lo sforzo di decentrarsi rispetto al proprio punto di vista sulla realtà, senza forzare l’altra persona a entrare nei nostri schemi e senza perderci nei suoi. ⠀

E tu ci hai mai provato? ⠀

30/09/2021

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Hai mai sentito parlare della Sindrome di Tourette? ⠀
Si tratta di un disturbo neurologico caratterizzato dalla presenza di tic involontari che possono essere sia motori, sia vocali. ⠀
In letteratura molti studi si sono occupati delle cause di questa condizione e alcuni hanno evidenziato una rilevanza notevole dei fattori ambientali, oltre che di quelli genetici. ⠀

Nello specifico, uno studio (Baglioni et al., 2014) ha dimostrato la presenza di una componente elevata di ansia nelle persone con Sindrome di Tourette, soprattutto a livello somatico che sembra cronicizzarsi nel tempo. ⠀

È quindi possibile dire che riducendo l’intensità dell’ansia di queste persone, diminuiscono anche i tic? ⠀
No, e non si può sapere. ⠀
Tuttavia ascolto e accoglienza della persona così com’è sono delle ottime basi di partenza per favorire il loro benessere! 😉 ⠀

27/09/2021

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E tu, come impegni il tuo tempo? 😉 ⠀

24/09/2021

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Immagina questa scena: torni da lavoro dopo una giornata pesante e provi ancora rabbia per aver dovuto risolvere una questione che non spettava a te. Ti senti in tensione, tu* figli* ti vede e ti chiede che cos’hai. Tu rispondi che va tutto bene e cambi immediatamente discorso. ⠀
Se ti è successo qualcosa di simile nell’arco della tua vita, molto probabilmente hai agito così per non creare dispiacere a tu* figli*. ⠀
Tuttavia, hai mai pensato a quale insegnamento stai dando in quel preciso momento? ⠀

I bambini sono molto sensibili e per apprendere, principalmente, osservano. ⠀
Quando nascondi un’emozione che stai provando, trasmetti incoerenza con i tuoi comportamenti: fondamentalmente, il messaggio che passa è “ciò che sento è sbagliato”. ⠀
Allo stesso tempo, togli la possibilità a tu* figli* di riconoscere quella specifica emozione e di comprendere come poterla gestire quando la sente. ⠀

È quindi fondamentale esprimere e contestualizzare ogni emozione che provi, sia essa rabbia, ansia, tristezza o anche gioia, spiegandone il motivo. ⠀
In questo modo puoi creare un dialogo basato sull’onestà e sull’autenticità, insegnando a tu* figli* che non esistono emozioni giuste o sbagliate. ⠀

15/09/2021

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Nell’arco della tua giornata, quante volte compi gesti di gentilezza? ⠀
L’abitudine alla frenesia porta inevitabilmente a prestare poca attenzione a quei gesti che hanno un potere enorme di generare benessere immediato, come un complimento sincero, una parola di conforto, un sorriso, una carezza e così via. Molto spesso una delle conseguenze è proprio quella di non attribuire importanza a tutto questo. ⠀

Tuttavia, ci pensa la scienza a dare una risposta! ⠀
Uno studio pubblicato nel 2015 su Clinical Psychological Science evidenzia che essere gentili con le persone aiuta a diminuire l’intensità dello stress percepito nella quotidianità. ⠀

Se non l’hai già fatto, prova ad ascoltare come stai quando compi e ricevi gesti di gentilezza. ⠀
Sono quasi certa di conoscere la risposta! 😜 ⠀

13/09/2021

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Tu riesci a vederla? 🙂

10/09/2021

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“Non pensare a un orso bianco!”⠀

Sono quasi certa che, appena hai letto questa frase, hai pensato proprio a un orso bianco! 😄 ⠀
Perché accade ciò? ⠀
In letteratura molti studi hanno evidenziato che il cervello funziona per immagini: infatti, durante una conversazione è molto probabile che ti rappresenti mentalmente luoghi, persone, oggetti e anche azioni. ⠀

Allo stesso modo, quando dici a qualcuno di non fare qualcosa, inizialmente il cervello si rappresenta l’azione e solo in un secondo momento la associa alla negazione. ⠀
Ciò significa che l’attenzione è focalizzata principalmente sull’atto e questo aumenta il rischio che accada proprio quello per il quale hai detto “no”. ⠀
Ecco perché è importante parlare ai bambini utilizzando frasi “al positivo”, ovvero ragionare insieme su quello che possono fare, piuttosto di dire loro quello che non devono fare. ⠀

Se hai dei figli o ti occupi di bambini, prova anche tu a usare questa forma di linguaggio! Potresti ottenere risultati molto diversi rispetto a quelli abituali. 😉 ⠀

08/09/2021

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Sai quanto è importante il contatto, in particolare modo quello delle mani?
Le mani sono la parte del corpo con il maggior numero di ricettori che captano le informazioni e le trasmettono al cervello il quale dedica un quarto della sua attività.⠀

Esiste una particolare tecnica, il contatto terapeutico, utilizzata in particolare modo con persone con malattie importanti, croniche o con anziani. ⠀
Una ricerca (Kramer e Smith, 1999) ha potuto constatare come attraverso questa tecnica di contatto, utilizzata in modo prolungato per 30 minuti quotidiani, le persone trattate (affette da demenza) abbiano ottenuto un effetto rilassante, riducendo la frequenza cardiaca, rallentando il respiro, creando calma e riducendo l’ansietà.⠀

Avresti mai pensato che solo attraverso dei piccoli gesti di contatto fisico con le mani si potessero generare benefici così grandi alla persona?⠀

06/09/2021

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Tu hai mai lasciato il tuo porto? 😉 ⠀

04/09/2021

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Prendersi cura di qualcuno, aver cura di una persona, sono espressioni comunicative che utilizziamo quotidianamente. ⠀
Ti è capitato di soffermarti sul significato delle parole o delle frasi che utilizzi? ⠀
Per esempio, sai che c’è una grande differenza tra “prendersi cura” e “aver cura”? ⠀

Un grande filosofo del ‘900, Heiddeger, spiega in un suo testo ("Essere e tempo") il concetto di cura e la differenza tra le due espressioni sopra citate. ⠀
Heiddeger sosteneva che la Cura fosse il modo d’esserci per e con l’altro, ma una sola è la vera cura.
Il “prendersi cura” non è una cura autentica, è sinonimo di possesso e sostituzione. Significa ritenere “non capace” l’altro e sostituirsi nelle azioni che deve compiere. ⠀
L’”aver cura” invece è accoglienza, rispetto dei tempi e degli spazi dell’altro. È affiancarsi all’altro e con pazienza accompagnarlo nelle azioni che deve svolgere. ⠀

E tu? Come ti poni con l’altro? Com’è la tua cura? ⠀

01/09/2021

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Settembre è arrivato e tra pochi giorni comincia un altro anno scolastico. ⠀
Le emozioni possono essere tante e diverse: alcuni potrebbero gioire per cominciare un nuovo percorso e rivedere i compagni di classe, alcuni invece potrebbero provare tensione e preoccupazione perché non sanno cosa aspettarsi. ⠀

A fronte di ciò, studi scientifici (Flook et al., 2010; Semple et al., 2010; Hutchins e Patterson, 2008) hanno dimostrato che alcune pratiche meditative contribuiscono ad abbassare il livello di ansia legata alla scuola, migliorando il benessere generale. ⠀
Ne avevi mai sentito parlare? 😉 ⠀

30/08/2021

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Hai mai pensato alla bellezza dell'unicità che ci contraddistingue, sempre?⠀

27/08/2021

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Hai mai sentito parlare di “scaffolding”? ⠀
Deriva dalla parole inglese “scaffold" che significa “impalcatura”. In psicologia e in pedagogia, il primo a parlarne fu Bruner (1976) per indicare l’aiuto che una persona competente può fornire a un’altra, così che quest’ultima possa apprendere nozioni o abilità nuove. ⠀
La massima espressione dello scaffolding avviene all’interno della zona di sviluppo prossimale (concetto introdotto da Vygotskij), ovvero uno spazio in cui è possibile osservare cosa la persona sa già fare e quali sono le sue potenzialità di apprendimento grazie all’interazione con qualcuno più competente. ⠀

Prova a immaginare tutto questo nella quotidianità con i bambini. ⠀
Creare spazi diversi in cui è possibile costruire insieme esperienze, competenze nuove, dialoghi funzionali e significati condivisi è la base per lo sviluppo dell’autonomia, anche di pensiero. ⠀
Il tuo supporto, unito alla possibilità di sperimentarsi ed esprimersi, è fondamentale per la loro crescita… che tu sia genitore, insegnante, educatore o qualsiasi altra persona che si occupa di bambini! ⠀

23/08/2021

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E tu? Guardi o vedi?⠀

20/08/2021

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Un medico austriaco, il dott. Selye, negli anni ’40 sosteneva che senza stress c’è la morte (1973). ⠀
Cosa avrà voluto dire con questa frase? ⠀

Innanzitutto cerchiamo di capire cosa s’intende per “stress”: è una sollecitazione proveniente dall’ambiente esterno che porta a una attivazione delle risorse del nostro organismo. ⠀
Non tutte le situazioni di stress sono da considerare come nocive.
Esiste lo “stress buono”: eustress. Questo tipo di stress risulta importante per la vita delle persone in quanto favorisce lo sviluppo e la crescita personali. ⠀
Lo stress diventa invece tossico quando l’individuo percepisce una “discrepanza tra le richieste dell’ambiente e le risorse individuali” (Quercia, 2015). ⠀

Riesci a riconoscere situazioni della tua quotidianità dove hai percepito lo stress come nocivo o come eustress? ⠀

18/08/2021

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In letteratura è ampiamente condiviso il pensiero che le persone con Disturbo dello Spettro dell’Autismo fatichino a provare empatia. ⠀
Empatia deriva dal greco “en-pathos” ovvero “sentire dentro” ed è comunemente definita come la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, comprendendone pensieri, emozioni e sensazioni senza giudizio. Il primo a evidenziare questa difficoltà nelle persone con autismo fu Baron-Cohen (1985). ⠀

Tuttavia studi recenti (Milton, 2019) evidenziano un aspetto molto interessante: le persone a sviluppo tipico hanno difficoltà a comprendere le emozioni e le sensazioni delle persone con autismo, non solo il contrario. ⠀
Come spiegare ciò? ⠀
Quando due persone percepiscono e sperimentano in modo diverso l’ambiente circostante, faticano a entrare in sintonia e quindi a provare empatia nello stesso modo. ⠀

Definire un concetto tenendo in considerazione il contesto in cui esso si inserisce permette di non dare per scontate molte cose. ⠀
Da questo punto di vista, cambia tutto. Non trovi? 😉 ⠀

16/08/2021

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Serve aggiungere altro? 😉 ⠀

13/08/2021

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“Ho letto e studiato, ma non ricordo quasi nulla!”⠀
Quante volte hai detto o hai sentito dire questa frase? ⠀
Probabilmente molte volte! Tuttavia, un fondo di verità c’è 😉 ⠀

Nel 1969 Edgar Dale, noto pedagogista americano, con il suo “Cono dell’apprendimento” ha evidenziato che la memoria è notevolmente influenzata dall’esperienza: il processo di apprendimento risulta molto più funzionale quando si trasforma in azione, per esempio ripetendo e mettendo in pratica quanto è stato letto e studiato. ⠀
L’esperienza infatti ti mette nella posizione di utilizzare tutti i canali sensoriali, i quali suscitano determinate emozioni che permettono di diversificare il modo in cui si memorizza. ⠀

Immagina una classe in cui i bambini vengono esposti allo studio di alcuni concetti tipici della quotidianità e al tempo stesso viene data loro la possibilità di sperimentarli immediatamente: quanto può essere solido il ricordo di questa esperienza in futuro e PER il futuro? ⠀

Ps: la domanda è retorica 😀 ⠀

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11/08/2021

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Hai mai pensato a quali risultati può avere l’ascolto della musica in gravidanza?⠀
E soprattuto su quali aspetti può agire?⠀

Diversi studi hanno esaminato quali conseguenze può avere l’ascolto della musica durante il periodo gestazionale.⠀
Un effetto che si è potuto osservare è la riduzione dei sintomi di ansia e di depressione nelle donne incinte.
Ansia e depressione esperiti dalla mamma vengono percepiti dal bambino e non contribuiscono al suo benessere.⠀
Uno studio (Nwebube, Glover e Steward, 2017) ha dimostrato che attraverso un intervento musicale, è possibile ridurre questi stati, utilizzandolo come mezzo efficace non farmacologico. ⠀

Interessante vero?⠀

09/08/2021

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E tu, riesci a prendertene cura? 🙂⠀

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06/08/2021

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La danza coinvolge pensieri, emozioni e comportamenti; attraverso di essa è possibile osservare come la persona può influire sui suoi schemi di pensiero e sulla sua personalità.
In tal modo la danza diventa un vero e proprio strumento di crescita personale e realizzazione di sé (Cipolletta, 2004).

Tramite questo tipo di movimento possiamo esprimerci liberamente, incontrando tutti gli aspetti di noi, senza giudizio, ma accogliendoli e integrandoli, svolgendo così un’azione di accettazione e amore per noi stessi (Polettini, 2002).

E tu? Cosa senti quando balli?

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04/08/2021

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Nel senso comune quando si parla di difficoltà di attenzione è abituale pensare a un deficit specifico, esclusivamente di natura neurobiologica. ⠀
Ma è davvero solo così? ⠀

In letteratura sono presenti molti studi che evidenziano una stretta relazione tra ansia e attenzione. Nello specifico una ricerca di Richard Wiseman (2003) dimostra che uno stato eccessivo di ansia altera i meccanismi di attenzione. ⠀ Infatti, quando lo stato ansioso viene mantenuto troppo a lungo, l’attenzione è volta costantemente ad anticipare e a controllare stimoli inattesi che vengono poi significati come minaccia o pericolo. ⠀
È quindi possibile ipotizzare che le persone con questo tipo di difficoltà abbiano un eccesso di attenzione dovuto al bisogno di controllare qualsiasi stimolo presente nell’ambiente, faticando a incanalarla in un compito specifico. ⠀

Un nuovo punto di vista che può darti spunti di riflessione diversi 😉 ⠀

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02/08/2021

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Serve altro? 😉
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30/07/2021

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Lo sai che il gioco per i bambini può essere paragonato al lavoro per gli adulti? ⠀
Ebbene sì, il gioco è un vero e proprio impegno! ⠀
È lo strumento principale attraverso il quale i bambini formano la loro personalità, apprendono e sviluppano le loro capacità cognitive e relazionali. ⠀

Fin dai primi anni, infatti, attraverso l’attività ludica i bambini imparano a comprendere il funzionamento degli oggetti e successivamente a rappresentarseli, per poi utilizzarli nei modi più fantasiosi. ⠀
Durante il gioco si divertono a creare scenari, danno vita agli oggetti e si inventano problemi da risolvere con soluzioni sempre diverse. ⠀
In questo modo sorprendono se stessi continuamente, sviluppano il pensiero creativo e sono sempre motivati ad apprendere qualcosa di nuovo. ⠀

Se tu* figli* ti chiede spesso di giocare insieme è perché ha sete di imparare e di sviluppare la sua autonomia di pensiero. ⠀
Prenditi questo tempo, ne sarà felice! ⠀

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28/07/2021

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Sapevi che il nostro cervello ascolta la musica in due modi?⠀
L’emisfero sinistro si concentra sul linguaggio, quindi sulle parole della canzone, sulla struttura del brano e porta benefici sulla memoria, sulla motricità e sulla coordinazione motoria; l’emisfero destro invece si occupa della parte musicale, attivando l’immaginazione, aumentando la creatività e l’armonia (Balestrieri, 2021).⠀
Prova anche tu, come i musicisti, a giocare con queste nozioni e osservare il tuo ascolto della musica!

26/07/2021

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Ci hai mai provato? 🙂 ⠀

24/07/2021

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I bambini nella nostra società vengono visti e trattati come “inferiori” rispetto all’adulto, a chi produce. ⠀
I bambini, e spesso anche gli adolescenti, non hanno la possibilità di esprimere il loro pensiero perché considerato inutile e non all’altezza della complessità del mondo. ⠀
I bambini, quindi, sono messi “fuori gioco” (Mottana, 2018). ⠀

E se ci fosse una scuola dove potessero esprimere liberamente ciò che sono, i loro desideri, le loro curiosità e il loro pensiero? ⠀
Uno spazio dove esplorare, sperimentare ciò che li appassiona, ciò che fa brillare loro gli occhi e studiarlo, approfondirlo. ⠀

Come la immagini una scuola così?
Dove non ci sono materie e l’apprendimento avviene semplicemente per curiosità, racconti, idee? ⠀

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21/07/2021

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Lo sapevi che il cervello funziona per immagini? ⠀
Infatti, quando leggi o pensi a qualcosa sono quasi certa che immagini parole, situazioni, luoghi, persone e così via…⠀
Inoltre, quando vivi momenti di preoccupazione o di tensione molto probabilmente qualcuno ti ha detto di pensare a qualcosa che ti fa stare bene. ⠀
Scommetto che hai pensato proprio all’immagine di un luogo o di una persona 😉 ⠀

A fronte di ciò, molte ricerche evidenziano i benefici dell’immaginazione nei momenti più difficili e stressanti. ⠀
In particolare, nel 2019 alcune psicologhe dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze hanno confrontato le reazioni di due gruppi di bambini dai 6 ai 12 anni prima di un intervento chirurgico, dei quali solo uno ha utilizzato tecniche di immaginazione prima dell’anestesia.
I risultati dimostrano una notevole riduzione delle intensità di ansia e di paura nei bambini che hanno beneficiato di queste tecniche, rispetto a quelli che hanno seguito il protocollo classico. ⠀

E tu, hai mai notato come stai dopo aver immaginato qualcosa per te particolarmente piacevole? ⠀

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19/07/2021

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Tanti piccoli passi ti permettono di raggiungere un grande obiettivo! 🙂 ⠀

16/07/2021

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Nel senso comune è abituale pensare che la creatività sia una dote innata propria di alcune persone come pittori, musicisti, scienziati e così via. ⠀
Ma è davvero così? ⠀
No. ⠀
Il pensiero creativo è la capacità di osservare la situazione da altre prospettive per trovare soluzioni diverse a una stessa difficoltà e generare sempre nuove idee, andando oltre i propri schemi mentali.
Si tratta di un’abilità che i bambini coltivano spontaneamente perché meno influenzati dal pensiero convenzionale e più flessibili nel trovare diverse alternative. ⠀
Tuttavia, per mantenerla e aumentarla è importante allenarsi costantemente. ⠀
Ed è proprio qui che il ruolo dell’adulto è fondamentale! ⠀

In primis, coltiva il tuo pensiero creativo e poi dai l’esempio: lascia i bambini esplorare e sperimentarsi. ⠀
Allo stesso tempo ragiona con loro su possibili alternative diverse per affrontare le difficoltà incontrate. ⠀
Creativi non si nasce, lo si può diventare 😉 ⠀

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