Libertalia Radio
Libertalia Radio is run by a group of people who believe in freedom, brotherhood, and music.
Libertalia Radio è gestita da un gruppo di persone che credono nella libertà, nella fratellanza e nella musica
*Post pasqual-promozionale*
Libertalia Radio è una web radio che ci/vi tiene compagnia since Gennaio 2020.
Formata da un gruppo di amici, anzi di persone che crede nel valore dell'amicizia, gente che per passione o semplicemente per stemperare "il logorio della vita moderna" (cit.) si mette dietro un microfono, indossa delle cuffie e inizia a trasmettere.
La missione è semplice: trasmettere emozioni e/o buon umore.
E lo fa anche se, ad ascoltarle, c'è solo una persona.
Certo, se ce ne fosse più di una sarebbe meglio, però non importa :D
Pertanto, perché non mettersi lì, anche per curiosità o anche per compassione (no, dai, facciamo per curiosità!) e ascoltare ciò che hanno da dire, o che musica vi faranno ascoltare?
Quando?
Il lunedì sera, dalle 21:30 con Giuseppe Caleca e il suo Club del Lunedì
Il martedì sera, dalle 22:30 con Giuseppe D'Agostino e il suo Musical Tour
Il mercoledì sera, dalle 21:30 con Braian Ietto e il suo 42
Il giovedì sera, con Giuseppe Panizzardi (io!) e il mio Pop-Up!
il sito web è sempre lo stesso: https://libertalia.live
Libertalia Radio, trasmettiamo le vostre emozioni
Mercoledì sera + musica + radio = 42
In onda qui:
https://quincy.torontocast.com:2745/stream
Nuovo appuntamento con Pop-Up alle ore 22
Per ascoltare --> https://quincy.torontocast.com:2745/stream
Vi aspetto numerosi!! Piano, non ammuttate come fate con le milinciane.
Tenuto conto che:
- Ho compiuto 42 anni;
- 42 è la risposta fondamentale alla vita, all'universo e tutto quanto;
- in realtà ho molte più domande che risposte
Ma soprattutto mi andava di ricominciare e Giuseppe Caleca mi ha dato il permesso, presto tornerò a fare Radio su Gruppo di Libertalia Radio.
Quindi semplicemente 42.
"Libertà" ce l'abbiamo nel nome, ce l'abbiamo nel cuore, ce l'abbiamo, o almeno ci proviamo, nei gesti e nelle parole ogni giorno.
Senza la liberazione, non potremmo.
Buon 25 aprile a tutti, anche a coloro cui non piace, perché sono liberi di dirlo grazie a lui.
Mai come in questa occasione abbiamo bisogno del vostro supporto per sventare una minaccia neomelodica che si insinua all'orizzonte del viaggio di Libertalia Radio.
io e Giulia vi aspettiamo domani mattina alle ore 11:00.
Assieme a noi, Elena (napoletana, ma non neomelodica. Almeno credo! E se fosse lei, la spia?)
https://libertalia.live/shows/panix-e-marmellata/
Panix e Marmellata ~ Libertalia Radio Pronti a partire con la carica della Buona Colazione targata Libertalia Radio? Il Sabato mattina alle 11.00 è Panix e Marmellata!
Il sabato mattina alle 11:00 è Panix e Marmellata , la colazione di Libertalia Radio.
Panix e Giulia vi aspettano ogni sabato mattina con tanta musica, ospiti, giochi, rubriche, la Sitcom e la vostra immancabile compagnia.
Ascolta qui:
https://libertalia.live -oppure- https://larry.torontocast.com:1385/stream
Il sabato mattina alle 11:00 è Panix e Marmellata , la colazione di Libertalia Radio.
Panix e Giulia vi aspettano per affrontare un tema diverso ogni settimana raccontandoci anche come è andata.
Somatizziamo i cattivi pensieri con tanta musica, ospiti, giochi, rubriche, la Sitcom e la vostra immancabile compagnia.
Il sabato mattina alle 11:00 è Panix e Marmellata , la colazione di Libertalia Radio.
Affrontiamo un tema diverso ogni settimana e raccontiamoci come è andata.
Somatizziamo i cattivi pensieri con tanta musica, ospiti, giochi, rubriche, la Sitcom e la vostra immancabile compagnia.
Good morning... alcune volte la mia playlist potrebbe diventare camaleontica ...
E molto probabilmente , la puntata di stasera non avrà una replica.
“O stasira o nienti “😉
A stasera...
Special Guest: Mr. Pino Apprendi.https://Libertalia.live
Old and Wise Provided to YouTube by Arista/LegacyOld and Wise · The Alan Parsons ProjectEye In The Sky℗ 1982 Arista Records LLCReleased on: 1982-06-01Keyboards, Composer,...
Settima voce del Modulo 42: CASA
Dalle 22 su Libertalia Radio
https://larry.torontocast.com:1385/stream
Oggi è venuto improvvisamente a mancare Lello Sanfilippo, speaker ed editore dell'emittente Radio Time, e personaggio storico della radio locale palermitana.
Un editore serio e competente, che nel tempo ha saputo resistere allo strapotere delle radio nazionali rendendo Radio Time un punto di riferimento costante per tanti ascoltatori di Palermo e provincia.
Proprio la settimana scorsa, ironia della sorte, aveva annunciato che la "sua creatura" era diventata radio a diffusione regionale, con l'apertura di un ulteriore canale tv. Non ha potuto assaporare a lungo questa gioia.
Tutti gli speaker di Libertalia Radio si uniscono al cordoglio della famiglia e dei colleghi speaker e tecnici di Radio Time per la prematura scomparsa del grande Lello.
Dal palco del Festival delle Filosofie Giuseppe Caleca legge il racconto inedito "Non da soli", introduzione al tema della giornata.
Giuseppe Caleca ha pubblicato un libro di racconti, "Altri Giorni", edito da Arpeggio Libero, ha in preparazione un'altra raccolta di racconti e sta lavorando al suo primo romanzo.
Fatelo per la terra.
Fatelo per voi.
Questa sera su Libertalia Radio saremo osservati attentamente dai misteriosi alieni che devono valutarci. NON MANCATE! è necessario l'aiuto di tutti voi per difendere la specie umana! (sempre che lo meriti...)
Intercettazione degli alieni che ci stanno studiando e compilando il Modulo 42, che deciderà il destino dell'umanità!!! È di vitale importanza, ripeto di VITALE IMPORTANZA che stasera dalle 22 tutti quanti facciamo vedere loro che ci siamo e siamo uniti. Stasera 5 ottobre, seconda puntata sull'AMORE. Non mancate!!!
https://larry.torontocast.com:1385/stream
Libertalia Radio è orgogliosa Media Partner ufficiale del Festival delle Filosofie.
Seguiremo il festival e trasmetteremo in diretta gran parte degli eventi.
La partecipazione agli eventi è gratuita, ma a causa delle misure di prevenzione anticovid, i posti agli eventi
sono limitati. Pertanto consigliamo di prenotarsi agli eventi compilando il relativo modulo sul sito:
https://www.efilosofie.it/programma-festival-filosofie-palermo/
Intercettazione aliena! Attenzione!
Modulo 42: la trasmissione che vi racconta (e racconta LORO) chi siamo!
+++ ATTENZIONE +++
Contenuto riservato!
Modulo 42: la trasmissione che può salvare il mondo!
Sabato 19 Settembre inizia una nuova stagione de Panix e Marmellata.
Panix vi terrà compagnia ogni Sabato mattina dalle 10.30 con il suo solito mix di buon umore e la grande musica targata Libertalia Radio.
Siamo venuti in possesso di un incredibile documento, la registrazione via radiotelescopio del primo dialogo tra alieni mai intercettato. Gli alieni sono in avvicinamento e, per motivi che vi riveleremo in seguito, Libertalia Radio proverà a salvare l'umanità. Stay tuned!
TUTTO NUOVO SU LIBERTALIA
Da oggi (da ieri in realtà) abbiamo cambiato server e software, sempre su Torontocast; per gli ascoltatori sono solo buone notizie, abbiamo nuovi widgets e DUE canali, che trasmettono la stessa musica in due livelli di qualità audio: Alta qualità, per chi ha un buon livello di campo o la WiFi, e Bassa connessione, per chi ha poco campo o è in macchina. Così potrete ascoltarci in qualunque situazione!
Inoltre il nuovo AutoDJ è stato opportunamente istruito e dotato di TRE giorni di musica sempre diversa in rotazione casuale, con più musica italiana e più varietà di generi.
I LINK:
1) Alta qualità: https://larry.torontocast.com:1385/stream
2) Connessione lenta: https://larry.torontocast.com:1375/stream
Il nostro sito è sempre https://libertalia.live/
BUON ASCOLTO!!!
AVVISO IMPORTANTE
Tutti coloro che non hanno potuto ascoltare la Summer Edition di Rock, Pop e dintorni di mercoledì sera, potranno "rimediare" con la replica, in programma MARTEDI' 11 AGOSTO alle 22,00
Vi aspettiamo!
Scaletta pronta! Io e Carlo D'Agostino Vi aspettiamo alle 22!!
Speriamo di avervi numerosi nonostante gli impegni serali estivi. E' una trasmissione speciale ed estemporanea. Daremo poi indicazioni sulla replica.
A stasera!!
Ricordo stasera l'appuntamento alle 22 con una delle repliche di Rock, Pop e dintorni.
E attenzione perché domani sera alle 22 io e Carlo D'Agostino prepariamo una sorpresa 😉
Io e Carlo D'Agostino ringraziamo coloro che ieri sera hanno ascoltato una delle repliche di RPD.
Siamo felici di aver deciso di continuare a riempire gli spazi del martedì e del giovedì.
Vi ricordiamo giovedì alle 18 la replica della puntata (imperdibile!) dedicata al rock pop e folk angloirlandese
Il racconto del Lunedì del 20 luglio 2020
colonna sonora: Hart-Bonamassa, Your Heart Is As Black As Night (https://www.youtube.com/watch?v=--HRQ3ckYt8)
Cuore nero (la ballata di Willow Street)
di Giuseppe Caleca
“Sei un farabutto, Jackie Wilson. Un mascalzone di strada. Non importa quanto cercherai di ripulirti, sei una carogna. Hai il cuore nero, nero come la notte.”
Così gridava mastro Jones, dalla soglia della sua merceria, mentre due passanti mi tenevano stretto in attesa dell’arrivo della polizia. Suo figlio David aprì bocca per difendermi, ma uno scappellotto ridusse al silenzio i suoi sei anni. Eravamo amici, gli passavo i miei giornaletti, adesso vedevo la vergogna nei suoi occhi. La signora con il vestito giallo si stava rialzando, cercai di chiamarla, ehi signora, signora, diglielo tu che si sbagliano, che eri svenuta, che cercavo di farti tornare il sangue in testa, bum! uno schiaffo mi fece girare la testa mentre la signora distoglieva lo sguardo da quel pezzo di mondo alieno che casualmente aveva sfiorato il suo fatto di unghie laccate, maniglie cromate e autisti in attesa.
E mentre dal finestrino con le sbarre vedevo allontanarsi per sempre la mia strada e la mia infanzia, pensavo che il merciaio Jones aveva ragione: la bontà disinteressata era roba da ricchi; per chi cresce in Willow Street è una leggenda che si racconta al pub, tra il colpo di campana e la chiusura. Aveva ragione, perché io la signora non l’avevo soccorsa per bontà, ma con la speranza di scucirle qualche penny di ricompensa. Il mio cuore era nero, cresciuto direttamente dall’asfalto lercio della strada.
E dal riformatorio in poi ne ho fatta di strada, calpestando ostacoli vivi e no. Certo che ho ucciso, e non sempre ero sicuro che lo meritassero.
Adesso ero fuori dal night di Bruce, aspettando il momento giusto per scaricargli addosso una pallottola per ogni anno di prigione che mi ero fatto per colpa sua.
Lei era un’altra storia. Per lei una pallottola era troppo lussuosa e troppo poco dolorosa. Il tradimento era un debito facile da contrarre e impossibile da saldare, una ferita nell’anima che non si sarebbe mai chiusa, ma che si poteva provare a disinfettare col sangue. E io ero Jack dal cuore nero.
Scelsi un tavolo laterale. Aspettai. Lei entrò in scena, coperta di paillettes e poco altro, fece il suo numero, come sempre, come aveva fatto con me. Dopo cominciò ad aggirarsi fra i tavoli spigolando complimenti, pacche sul c**o e soldi.
“Ciao Dolores”. Lei rimase immobile per qualche secondo, poi si guardò intorno. “no, è inutile. Il gorilla l’ho già messo in condizione di non nuocere.” Date le circostanze era chiaro che, anche se ero contento di vederla, ciò che si scorgeva nella mia tasca era la pi***la. “Nel camerino, senza dare nell’occhio”.
Era un posto troppo grande per un camerino e troppo piccolo per essere una casa. Un letto sfatto, un divano, un armadio da nave, uno specchio sbrecciato, un fornello. Una porta probabilmente dava in un cesso.
“chi ci vive qui?” le chiesi.
“io”. Le diedi uno schiaffo. “chi ci vive? Coi soldi che mi avete fregato dovresti avere qualcosa di meglio.”
Sorrise, guardando lontano.
“Già. Dovrei”.
Alla luce mostrava che gli anni mi avevano sottratto un po’ di vendetta, accanendosi già senza pietà su quel viso stanco, le occhiaie, la pelle incerta sul collo troppo magro.
“Cos’è successo? Avete sbagliato qualche scommessa?”
“è inutile, Jack. Fai quello che devi”, disse. E lacrime trascinavano giù il trucco rotolandole sulle guance. “piangi, adesso?”. Mi guardò. “non per me”.
In quel momento si aprì la porta del cesso e ne uscì Bruce, con la pi***la puntata dritta verso di me. Davanti a sé tratteneva un ragazzino di una decina d’anni.
“Ciao Jackie. Come vedi ti aspettavo”.
“Ciao Bruce. Come vedi non ho ancora imparato a studiare bene il terreno”.
“Sì, è sempre stato il tuo difetto. Forte in attacco, debole in difesa”.
“Bene, facciamola finita. Perché non mi spari subito?”
“Non sei curioso?” Devo ammettere che un po’ lo ero. Non che importasse tanto, visto che avevo poco da vivere. Dolores intervenne.
“Jack, ce l’hai davanti il motivo per cui ti ho tradito. Io ti amavo, ma amavo di più mio figlio. Non potevo fare niente. Non sto mentendo, non avrebbe senso adesso, visto che moriremo tutti. vero Bruce? Non era questo che volevi? Devi rinnovare il personale.”
“Sai Dolores, non ho ancora deciso cosa fare di Georgie. è sveglio, ha occhio. Forse lo mando in America, da certi miei… soci”.
Guardai dritto negli occhi il ragazzo, e ci vidi tutta Willow street. Ci vidi celle, pistole, sangue e asfalto nero. Pensando a me, per la prima volta non pensai a me. Bruce aveva ragione, il ragazzo era sveglio, colse il cambiamento del mio sguardo un attimo prima di lui, e si buttò di lato, esattamente mentre rovesciavo la sedia lanciandomi verso di loro. Sparammo insieme, vidi lo schizzo di sangue dalla sua testa colorare la parete nel momento preciso in cui mi entrava la sua pallottola nel petto.
Adesso intorno a me ci sono medici, e sopra una grossa lampada, mi hanno rasato il petto e si sta avvicinando l’anestesista. Quando il chirurgo si gira ha già la mascherina indosso, ma quegli occhi non li posso confondere con altri. Chissà cosa pensa vedendomi sorridere, David, il figlio del merciaio Jones. Sorride anche lui, forse mi ha riconosciuto.
Mentre mi addormento penso che dopo, se riuscirà a farmi sopravvivere, voglio chiedergli di che colore è davvero il mio cuore.
Il racconto del lunedì letto in diretta il 13 luglio 2020
DIALOGO TRA DUE STELLE IN UN PUNTO IMPRECISATO DELL'UNIVERSO
di Giuseppe D'Agostino
La festa era bella, ben riuscita, e lui si stava divertendo.
La serata estiva era calda e umida, e il fatto che avesse bevuto qualche drink di troppo non lo aiutava a star meglio, ma andava bene così. Era un solitario, e anche se amava la compagnia di quella sera, sentiva come sempre il bisogno di allontanarsi per un po’, per stare solo con i suoi pensieri.
Aprì il cancello della villa, che era peraltro appena accostato. Poco lontano c’era il mare, e spinto da una forza magnetica invisibile, decise di percorrere il viottolo che portava verso la spiaggia, e la raggiunse.
Il cielo era senza luna, e lui si ritrovò immerso nel buio assoluto, smorzato solo dalle luci lontane sul litorale.
Chiuse gli occhi e ascoltò lo sciabordio lento e appena accennato della risacca. Respirò profondamente per godere dell’odore del mare e trattenne il fiato un attimo. Poi aprì gli occhi e alzò la testa.
Una volta stellata immensa riempì la sua vista, e lo avvolse totalmente. Fece un giro su stesso, una goffa piroetta, quasi perdendo l’equilibrio, con la precisa intenzione di farsi stordire da quello spettacolo, mentre un refolo di brezza che arrivò dal mare riuscì finalmente a fargli scordare il caldo, gli ospiti e la festa che continuava poco lontano ma che sembrava in quel momento lontana anni luce.
Già, anni luce, come la distanza che lo separava da quel mare immenso di puntini sfavillanti sullo sfondo nero del cielo. Si sedette sulla sabbia fresca, cercando di dare un nome a quel momento, e gli venne in mente soltanto la frase di Immanuel Kant. “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”, e pensò che sì, lui aveva capito tutto.
- Hai visto, sta guardando me?
- Ma chi, lui? Ma figurati, è lì sulla sabbia, per poco non cadeva. Non ti credere così importante, sei solo una nana gialla. Manco ti vede in mezzo a tutte noi.
- Ci pensi però, chissà dove sarà lui adesso, cosa starà facendo… la nostra luce gli è arrivata tanti anni fa.
- E’ il nostro destino cara. Gli uomini guardano noi, godendo della nostra brillantezza, sognando sui nostri destini, dedicandoci canzoni e poesie. Ma noi siamo una luce che arriva dal passato. In molti casi non esistiamo nemmeno più, perché siamo delle supernovae, o dei buchi neri. Eppure siamo il loro presente.
- Ma loro, gli uomini, su quel pianeta così piccolo e lontano, come fanno a capire noi stelle? Dimmelo tu, che sei una gigante rossa, che vivi da miliardi di anni.
- Non hanno bisogno di capire, hanno bisogno di sognare. Solo pochi di loro si chiedono cosa siamo in realtà. Noi siamo l’irraggiungibile, l’impensabile, quello che loro – pensa che teneri! – chiamano “Universo conosciuto”, illudendosi di conoscere qualcosa di cui non vedono nemmeno i confini. Ma gli uomini sono così, così affascinati dall’ignoto da trascurare ciò che hanno davanti agli occhi. Non hai sentito l’altra volta cosa diceva il Sole: “Io gli do energia ogni giorno e loro non la sfruttano, ma chi me lo fa fare!”
- Ma tu come fai a conoscere così bene i terrestri?
- Perché non ci sono solo loro nell’universo cara. Di pianeti come la terra ce ne sono tanti, e si somigliano un po’ tutti. Affollano piccoli pianeti, vivono grazie al nostro calore e alla nostra luce e si sentono soli e sperduti. Noi non possiamo parlare loro e dirgli che non è così, possiamo solo illuminarli e suggerirgli che, beh, se siamo così tante, un motivo ci sarà.
- Ma lui, quel terrestre sulla spiaggia, cosa sta pensando secondo te?
- Si starà chiedendo come sia possibile che il suo mondo vada in rovina, se nell’Universo esiste così tanta bellezza.
- Come in rovina? Ma, allora mi vuoi dire che il Sole…
- Ah ah ah, ma no sciocchina! Il Sole è poco più vecchio di te, e come te gode di ottima salute. Non è lui il problema, ma quello che i terrestri fanno agli altri terrestri, quando si dimenticano di alzare gli occhi e guardarci. Se lo facessero più spesso, forse cambierebbero.
- E perché non lo fanno? Noi siamo sempre qui, siamo a loro disposizione.
- Perché la bellezza è qualcosa che devi cercare dentro di te, prima di trovarla in qualcosa che ti sta intorno. Noi brilliamo a causa delle reazioni nucleari dentro di noi, e quindi la nostra luce viene da dentro. Gli uomini non sono così fortunati, loro possono solo brillare di riflesso, e in pochi ci riescono davvero. E poi la loro vita è così breve.
- E’ vero. Ma ci sono nostre sorelle di cui non vedranno mai la luce?
- E’ così, e questo somiglia così tanto alla vita di molti di loro: vivono senza vedere mai la luce, e la cosa che ti sembrerà incredibile è che altri uomini approfittano di questo per lasciarli ancora di più nell’oscurità.
- Come i buchi neri?
- Peggio cara, peggio. I buchi neri sono la nostra dolce morte, una porta verso altre dimensioni, quello che loro chiamano “orizzonte degli eventi”. Quando un uomo si spegne dentro, non apre la porta più a nessuno, neppure a se stesso.
- Come il Vuoto Gigante, che ci spaventa tutte?
- Sì, brava. Quell’enorme spazio senza galassie, senza stelle e senza luce, somiglia alla vita dei terrestri quando perdono la capacità di alzare la testa, verso di noi e verso i loro simili. E lì noi non possiamo che stare a guardare.
- Sai, voglio anche io un pianeta attorno a me, anzi un Sistema! Voglio anche io dei pianeti da scaldare e illuminare.
- Chissà, forse un giorno, tra qualche miliardo di anni…
Improvvisamente, mentre era assorto nell’immensità di quel silenzio, sentì qualcuno avvicinarsi. Una mano che lui ben conosceva gli toccò il braccio, e scese fino alla sua mano, stringendola. Sentì il corpo di una donna accostarsi al suo, i seni premere contro la sua schiena, e riconobbe quel profumo che amava.
“Che stai facendo qui amore, ti cercavo?”
“Niente tesoro, avevo voglia di vedere il mare”.
“Il tuo solito carattere da orso eh, non cambi mai. Vieni adesso, torna dentro, che ti cercavano”
“Sai, è strano…”
“Cosa amore mio?”
“Nulla, guardavo le stelle… Ed era come se mi parlassero. Che cosa stupida eh?”
“Chissà, forse no”
Lei si fermò e alzò la testa insieme alla sua. Poi quasi automaticamente i loro sguardi si incrociarono. E nel silenzio della notte si baciarono.
Le due stelle, lassù, dopo anni, sorrisero compiaciute.
Libertalia
English (in Italiano sotto)
History
In 1695 a Young french marine officer Whose name was James Misson met in Rome a lewd priest named Caraccioli. The two, much ahead of their time, dreamed of a egualitarian society free from organized religion, kings, absolute powers, slavery. Travelling togheter embarked on the French privateering ship Victoire, soon they had the chance to prove their ideals, when the ship was assaulted by pirates and, though victorious, lost its captain. Misson was proclaimed the Victoire’s new leader by the crew, converted to Caraccioli’s revolutionary ideas.
So they sailed toward Africa, and settled in Madagascar, where they founded the Republic of Libertalia (sometimes refered as Libertatia). Around this time, they met up with the very real Englishman, Captain Thomas Tew, a privateer turned pirate, who joined Libertalia along with his men. They shed their old nationalities and called themselves “liberi.” They began to fashion their own language, a mixture of their various native tongues and local dialects. They agreed to democratic forms of government. Life was lived in a communal way, with every man sharing in both the work load and the spoils of the sea.